domenica 9 ottobre 2011

PIANTE DA FRUTTO

E' UN FRUTTO ANTICHISSIMO GIA' GUSTATO DAGLI UOMINI PRIMITIVI E APPREZZATO ANCHE OGGI

Correva l'anno 8000 a.C. quando le popolazioni nomadi cominciarono a coltivare e divennero perciò stanziali privilegiando i luoghi vicino ai fiumi come il Tigri  il Nilo e l'Eufrate.

 mela cavilla bianca d'inverno
Una delle prime piante da frutta coltivate fu una pianta già antica originaria dell'Asia centrale che lentamente da quelle lontane regioni si trasferì in Europa.

Questo trasferimento si sarebbe completato nel Neolitico circa 6.000 anni a.C. e il melo perchè proprio di lui di tratta, si sarebbe ben acclimatato in tutta Europa anche nelle aree temperato-fredde.

Il più antico contratto  riguardante la vendita di un frutteto composto da  meli ci è pervenuto su una tavoletta ritrovata a nord della Mesopotamia siamo nel 1500 a.C.

Nell'800 a.C. Omero parla  nell'Odissea di un frutteto dove 10 alberi di mele erano rosso fuoco tanta era l'intensità cromatica dei loro frutti mentre in Egitto questi stessi alberi venivano tenuti in grande considerazione e coltivati lungo le sponde del Nilo ai tempi dei Faraoni.

Il greco Erodoto descrive la tecnica dell'innesto e dalla Grecia il melo si diffuse  nell'impero romano tanto che il poeta Orazio scrive che il pasto perfetto se inizia con  le uova deve necessariamente finire con le mele.

Plinio il Vecchio, siamo nel 79 a. C. descrive ben 20 diversi tipi di mele che portate dai romani giungono sino all'attuale Inghilterra.

Nel Medioevo il melo veniva coltivato negli orti dei conventi specialmente la mela cotogna  e al tempo di Carlo Magno si conoscevano   diverse varietà di mele.

Nel Rinascimento numerosi pittori hanno raffigurato delle mele in immagini sacre accostandole alla Madonna e a Gesù Bambino esse simboleggiano la redenzione dal peccato originale per opera del Figlio.

Altri artisti invece hanno dipinto la cacciata dal Paradiso raffigurando Eva che viene tentata dal serpente per mezzo di una mela e qui la mela non è un simbolo positivo.

Nel XVI il melo viene portato in America dove a poco a poco si diffonde in tutto il continente.

Se ai tempi dei romani se ne conoscevano circa una ventina di cultivar oggi sono circa 7.000   e questa pianta è diffusa in tutto il mondo dalle Americhe all'Australia dall'Asia all'Europa.

L'Italia insieme con la Francia  e la Germania produce il 70% delle mele europee mentre a livello mondiale i maggiori produttori di mele sono gli Stati Uniti.

Nel nostro paese la produzione di mele si concentra quasi totalmente nelle regioni Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Veneto, Campania  e Piemonte.

LEGGENDE SU QUESTA FAMOSA PIANTA
 
Il melo appartiene alla famiglia delle Rosaceae,  il suo nome scientifico è Malus pumilia ed è uno dei frutti più famosi  e conosciuti di tutti i tempi.

Ci pensò Eva a pubblicizzare la mela assaggiandola e facendosi cacciare dal Paradiso con Adamo.

Nella mitologia greca Paride la assegnò a Venere proclamandola la più bella e in cambio lei gli concesse l'amore di Elena la donna più bella del mondo.

Elena era già sposata  e Paride la rapì al marito portandola a Troia un amore che costò una lunghissima guerra e la distruzione di una città.

Ercole nella sua undicesima fatica affrontò un tremendo mostro per potersi impossessare dei pomi d'oro che crescevano nel giardino delle Esperidi.

 Un'altra leggenda narra di Guglielmo Tell  che fu costretto a porre una mela sulla testa del figlioletto e a colpirla con una freccia da qui la ribellione degli Svizzeri contro i Duchi d'Austria che fini con l'indipendenza della Svizzera.

Dobbiamo ad una mela la scoperta della legge sulla gravità.

Infatti fu grazie alla caduta di una mela che colpì Isaac Newton addormentato sotto una pianta di mele che lo scienziato riusci ad elaborare la  legge gravitazionale.

Insomma la mela è un frutto che entra un pò dappertutto ed è molto frequente sulle nostre tavole anche perchè vale il detto "una mela al giorno leva il medico di torno".

LE SUE NUMEROSE PROPRIETA'

Le sue proprietà sono innegabili tanto che può dirsi un vero farmaco naturale ed un alleato molto valido per la prevenzione di patologie e disturbi.

La mela è ricchissima di vitamine del gruppo B che rafforzano le mucose della bocca e dell'intestino, irrobustiscono unghie e capelli e aiutano a superare l'inappetenza e la stanchezza.

La presenza dell'acido citrico e dell'acido malico stabilizzano l'acidità dell'apparato digerente e favoriscono la digestione.

Ma non è finita qui: la vitamina C contenuta nelle mele aiuta l'apparato respiratorio contro gli attacchi  da raffreddamento della stagione fredda mentre la quercetina una potente sostanza ossidante contenuta nelle mele dà un aiuto potente contro le malattie neurovegetative come l'Alzheimer.

Le mele cotte sono utili contro la stipsi mentre mangiate crude hanno un'azione digestiva ed astringente.

Possiede in misura elevata forti ossidanti come i bioflavonoidi ottimi per prevenire le malattie cardiovascolari e contenendo fruttosio uno zucchero che viene metabolizzato senza l'aiuto dell'insulina è un frutto molto indicato per i diabetici.

Inoltre non contiene grassi nè proteine quindi è indicata nelle diete.

DESCRIZIONE E COLTIVAZIONE DEL MELO

Sono sicura che a questo punto vorrete possedere nel vostro terreno o sul vostro balcone una pianta dalle virtù così innegabili e numerose.

Passo quindi a spiegare il melo come coltivazione e pianta in se stessa senza dimenticare le sue numerose cultivar.

Vi sono molte cultivar di melo le varietà più grandi possono raggiungere i 10 metri di altezza sono piante  molto vigorose  ma son lente nell'andare a frutto altre invece raggingono a malapena i 4 metri e son adatte per piccoli spazi e hanno un'ottima e più precoce fruttificazione.

Vi sono poi i meli nani coltivabili sul balcone che vivono fioriscono e fruttificano in vaso.

La vigoria dei meli dipende dal portainnesto innestate sul franco avremo piante più vigorose mentre altri tipi di innesto danno piante più contenute.

Val la pena di avere un melo anche per la bellezza dell'albero.

In primavera è tutto un fiore, la sua chioma è densa e frondosa e in autunno ha colori che variano dal bruno a tutti i toni del rossiccio  ma la pianta ha il suo momento migliore durante la fruttificazione quando diventa stracolma di mele gialle o rosse.

 Eccovi  una buona notizia : il melo è fra gli alberi da frutto uno di quelli meno esigenti in fatto di terreno.

La sua fruttificazione è abbondante sia in pianura che in collina basta che il terreno non sia nè troppo sabbioso nè troppo compatto.

Ad ogni modo i risultati migliori si ottengono nei terreni profondi e freschi situati in zone ventilate dove non ci sia nè un'eccessiva aridità nè ristagni di umidità in special modo nebbia.

Se poi durante la maturazione dei frutti a settembre vi sono sbalzi di temperatura fra il giorno e la notte le vostre mele acquistano un più accentuato sapore e un colore più vivo.

Ecco perchè i meleti da reddito sono situati in regioni collinari o montane , famosi quelli del trentino, e in genere nell'Italia settentrionale.

La scelta della varietà fatela in base al vostro gusto personale ricordatevi però che  non tutte le varietà di meli sono autofertili e alcune per fruttificare abbisognano del polline dei fiori di un'altra varietà  se parlate con un buon vivaista saprà certo consigliarvi al meglio.

Se volete fare un filare di meli per ornare un terreno lungo e stretto o un orto ricordatevi di distanziare adeguatamente le piante, indicativamente se son vigorose almeno 6 metri l'una dall'altra meno a seconda del porta innesto.

Il melo si presta ad essere formato in molti modi la forma più naturale è quella a vaso ma nel caso di un filare di piante che adornano i lati di un orto o di un giardino è preferibile usare la forma a fusetto.

Tale forma è composta da un tronco centrale da cui si dipartono rami detti branchiette più o meno orizzontali che conferiscono alla pianta una struttura tronco conica.

Sui vari tipi di allevamento mi riservo di parlarne più diffusamente in altri post è un discorso complesso che ci porterebbe lontano.

Invece voglio dirvi che le piante andrebbero messe a dimora al più presto specie se a radici nude.
Fate una buca nel terreno di almeno 50 cm ponetevi sul fondo del fertilizzante organico, va molto bene il letame ben decomposto, mettete terra mettete la pianta col suo pane di terra o allargate bene le sue radici togliendo prima quelle rotte o danneggiate  infine coprite con della terra fertile e leggera.

Fate in modo che ad operazione conclusa la piantina abbia la stessa profondità che aveva in vivaio e munitela sempre di un tutore che servirà a far crescere il tronco dritto e le radici ben salde specie in luoghi ventosi.

Irrigate abbondantemente, parecchi litri di acqua per stabilizzare il terreno anche se avete piantato in autunno ed il clima è fresco.

Il periodo migliore per piantare è l'autunno dopo la caduta delle foglie e prima del gelo altrimenti va bene anche la primavera prima che le gemme della pianta si schiudano.

IL MELO IN VASO

Se invece volete mettere la vostra pianta di mele sul terrazzo occorre vi muniate di un vaso di almeno 40 cm di diametro e 35 di profondità da  sistemare in una posizione assolata.

Dopo aver curato il drenaggio del vaso ponendovi alcuni cm di argilla espansa o di ghiaino mettetevi del terreno dove avrete mescolato del letame ben decomposto, nei garden lo vendono già pronto, e mezzo etto circa di fertilizzante complesso.

Con questo terreno rinvasate la vostra piantina munendola di un tutore altrimenti col peso dei frutti le deboli piantine rischiano di spezzarsi.

La varietà dev'essere nana altrimenti soffre e cresce stentata e soprattutto curate bene l'irrigazione che dev'essere abbondante e regolare perchè in vaso l'evaporazione è più accentuata.

Almeno una volta l'anno concimate con una concimazione organica il vostro melo mentre in autunno provvederete alla potatura che oltre a dar aria alla pianta togliendo i rami troppo numerosi dovrà diradare i rametti a frutto per far si che la produzione della pianta stessa sia regolata in base al suo vigore.

POTATURA E MALATTIE DEL MELO

Per le piante deboli il diradamento deve essere più accentuato che in quelle vigorose perchè queste ultime con una potatura severa emetterebbero per reazione troppi rami a legno a discapito della fruttificazione.

La potatura degli alberi da frutto non è pratica facile l'esperienza aiuta ma per le prime volte conviene farsi aiutare e spiegare da un frutticultore esperto.

Le moderne varietà di mele son piante un pò delicate che necessitano di qualche trattamento altrimenti c'è il forte rischio di veder nulla o quasi la fruttificazione anche senza raggiungere la frequenza dei meleti da reddito dove i trattamenti fatti alle piante e alla frutta son davvero  tanti.


mela carla
Un primo trattamento con olio bianco attivato è bene farlo quando le gemme son gonfie ma non ancora aperte normalmente ciò avviene ad aprile.

Poi contro la ticchiolatura dei frutti e l'oidio fare trattamenti con prodotti acuprici associati a zolfo bagnabile ma sospendere tutti i trattamenti quando i frutticini hanno la grossezza di una noce per poter mangiare frutta sana non inquinata.
 
Il fitofago più importante per la coltura della mela è la carpocapsa che penetra nei frutti guastandoli sotto forma di verme.

Contro questo temibile nemico adotto la prevenzione spennellando i tronchi delle piante sino all'intersezione dei rami con un composto a base di calce spenta resa fluida con acqua ma prima il tronco va spazzolato bene con una spazzola dura per asportare e mettere in luce le forme svernanti dei parassiti che poi verranno uccise con la spennellatura di calce.

Tale  pratica contrasta anche le formiche che portano sulla pianta gli afidi un'altro insetto dannoso per la pianta stessa.

Questo trattamento assolutamente ecologico e antico va fatto alla caduta delle foglie prima del gelo.

Inoltre le foglie cadute e l'erba tagliata vanno accuratamente asportati e bruciati in quanto i parassiti svernano anche lì.

Recentemente sono stati messi a punto prodotti contenenti nematodi nemici naturali della carpocapsa che si spruzzano in autunno sulle piante ma io non ne so molto perchè non li ho mai usati.

VARIETA' ANTICHE DI MELI

Le antiche varietà di mele sono meno sensibili a tutte queste patologie e io consiglio sempre di piantare una di loro ve ne sono davvero di ottime come ho potuto personalmente costatare avendone piantate parecchie nel mio frutteto.


 mela campanina
Una mela molto serbevole, si conserva sino a primavera, profumata e croccante è la mela "Campanina"  che era molto  diffusa  nella bassa modenese.

E' una mela piccolina di pezzatura irregolare con la buccia verde con sfumature rosse la polpa è compatta bianca e profumata molto adatta anche per la preparazione di dolci.

 Era un tipico frutto che si consumava nei gelidi inverni della Bassa Modenese.

Il modo migliore per gustare l'aroma di questo frutto è di cucinarlo in forno per almeno 40 minuti senza tagliarlo ma lavatelo molto bene prima della cottura.

 Un'altra mela ottima chiamata "regina delle mele" è la "Calvilla Bianca d'Inverno" originaria della Francia .

All'inizio del '900 era ritenuta così preziosa da venir venduta non a peso  ma a numero.

La sua buccia è gialla leggermente rosata nella parte esposta al sole la sua polpa è molto dolce tenera e succosa di color bianco giallognolo.

Ha la caratteristica di avere molto elevato il contenuto di vitamina C.

La raccolta si svolge tra fine settembre a metà ottobre e si conserva sino ad aprile.

Una mela invece  rimarchevole per la sua precocità è la " Mela di San Giovanni" che deve il suo nome all'epoca di maturazione attorno al giorno dedicato a San Giovanni che è il 24 di giugno.

Un tempo era molto diffusa in Umbria pregiata per la precocità della sua maturazione e per la resistenza alle malattie è infatti poco sensibile alla ticchiolatura e alla carpocapsa.

L'albero è mediamente vigoroso quindi adatto anche in spazi non troppo grandi, molto rustico e fertile.


 mela San Giovanni
I frutti hanno dimensione media e forma tondeggiante con buccia sottile di colore verde con sfumature  rosate  che vira al giallo in piena maturazione.

La polpa di colore crema è molto profumata, soda e succosa lievemente acidula.

Viene chiamata anche "mela paglierina" perchè viene raccolta nel periodo estivo e veniva e viene tutt'ora consumata dagli agricoltori durante le pause dal lavoro dei campi per il suo gusto fresco e dissetante.

Se ne rinvengono alcune piante ai margini dei campi coltivati o come singole piante vicino ai poderi o negli orti dove sono state conservate per il consumo famigliare.

Purtroppo i frutti di questa varietà hanno scarsa serbevolezza ma se volete una mela estiva resistente alle malattie  di ottimo gusto e con la pianta che la produce rustica e non molto grande potete tranquillamente indirizzarvi verso questa ottima varietà.

Una mela che ha un nome di donna e che è stata definita dai pomologi dell'800 una delle mele più saporite è la "Mela Carla" si ritiene che sia originaria della Liguria ma si è rapidamente diffusa in Piemonte.

 Il frutto è di pezzatura medio piccola molto attraente con colore giallo verde e rosso aranciato mentre la polpa è di colore bianco crema molto dolce e succosa.

La raccolta viene fatta verso la metà di settembre purtroppo non è una mela serbevole ma adatta per il consumo famigliare.


 grigia di torriana
La "Grigia di Torriana" appartiene alla grande varietà delle mele grigie un tempo così numerose caratterizzate dall'avere la buccia di colore rugginoso dal verdognolo al grigio, dal rossiccio al marroncino.

Se amate le mele cotte al forno sappiate che questa varietà buona anche da consumarsi cruda è considerata la regina delle mele da cuocere.

La sua buccia è color ruggine la sua polpa è di colore bianco crema succosa e molto dolce.

E' una mela molto serbevole che viene raccolta verso la metà di ottobre e si conserva senza frigorifero sino alla fine di febbraio primi di marzo.

Nel nome di questa varietà è racchiusa la sua provenienza infatti Torriana è una frazione del comune di Barge prov. di Cuneo e questa varietà era già diffusa ai primi del 900 da dove rapidamente si diffuse in tutta l'area del Pinarolese.

La pianta che  produce quest'ottima mela sino agli anni '70 fiore all'occhiello della frutticultura locale, è rustica molto produttiva e ben si adatta alla coltivazione biologica.

Di varietà antiche ve ne sono molte praticamente ogni regione anzi per esser più specifica ogni luogo ha le sue mele che nel corso degli anni si sono evolute in termini di gusto e di rusticità e adattate alle caratteristiche di terreno e di clima proprie della zona.

Un patrimonio che è stato trascurato e dimenticato per decenni e che recentemente si cerca di salvare e valorizzare.

Se abitate in un luogo dove vi sia una tradizione nella coltivazione delle mele cercate e piantate una vecchia varietà della vostra zona avrete sicura riuscita.

Nella sezione dei frutti antichi che presto inaugurerò parlerò diffusamente anche delle antiche varietà di mele che meritano di essere salvate conosciute e coltivate perchè non  vada perso un patrimonio così prezioso.

Adesso cosa c'è di meglio di una ricettina con un'antica varietà di mele di quelle che vi ho descritto?

Anche se non le possedete ancora una varietà più moderna andrà ugualmente bene ma scegliete le Renette che tengono meglio la cottura

                                                   MELE AL FORNO CON CANNELLA

Ingredienti:


 mela al forno con cannella
mela (una per ogni commensale)

frutta secca disidratata

limone

cannella

 zucchero di canna

Accendete il forno a 200 gr e mentre si scalda prendete la mela toglietele il torsolo cospargetela di zucchero di canna e di cannella e accomodatela nel cuocimela se non lo possedete va bene una pirofila con coperchio che tenga la cottura del forno.

Spruzzatela col succo di limone o se preferite col vino bianco e riempite il foro centrale con una manciata di frutta secca (con i datteri viene benissimo ma anche con l'uvetta).

Coprite il recipiente e mettetela in forno già caldo per circa 30' minuti.

 Attenzione perrchè se la tenete per meno di quanto indicato rimarrà duretta, ma se è di più si rischia lo spappolamento c'è anche da tener presente che a forno spento la mela continua a cuocere per un pò.

Se per caso si è spappolata niente paura potete servirla togliendo la buccia rimarrà una pappetta dolce e cremosa molto gustosa.

Al momento di servirla toglietela dal recipiente mettetela in una coppetta e servitela col suo fondo di cottura a cui avrete aggiunto se volete ancora un pò di zucchero.

Potete anche scolarla per bene fare un caramello fluido e servirla con quello.

Le varianti sono tantissime a cominciare dal "ripieno": uvetta, datteri, frutta esotica disidratata, castagne secche...

Perfetta anche l'aggiunta di qualche chiodo di garofano ma attenti al sapore un pò pungente!

Se vi piace il contrasto molle /croccante cospargetela con biscottini secchi triturati o muesly croccante!
  Questo è un modo carino e antico per servire la frutta cotta....

Questa ricetta è di Francesca che la descrive nel suo blog http://www.veganblog.it/2009/02/12/mela-al-forno-con-cannella  che contine non solo questa ricetta ma numerose ricettine una più gustosa dell'altra
cucinare per credere! :-)

melo in  veste autunnale
A me scrivendo e leggendo queste ricette cosi deliziose è venuto appetito vado a preparar le mele per gustarmi questa delizia.

Siccome è giunta l'ora di cena auguro a tutti voi


BUON APPETITO























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