sabato 15 ottobre 2011

ORTAGGI RARI

SE UNA E' NERA L'ALTRA E' BIANCA MA ENTRAMBE HANNO MOLTO GUSTO

Son entrambe piante antiche presenti ancor oggi  in natura nelle loro forme selvatiche  di simile hanno solo il nome infatti sono tutte e due radici chiamate rispettivamente scorzonera e scorzobianca.

Se della nera ho parlato nel post precedente voglio adesso parlarvi della scorzobianca un tempo diffusa e coltivata specialmente in Piemonte e in Liguria ma adesso, come  la sua cugina scorzonera fattasi rara.

Ed è un vero peccato sia per la sua rusticità sia per le sue qualità organolettiche e sia perchè matura in un periodo avaro di verdure fresche ortive.

Appartiene alla famiglia delle Asteraceae il suo nome scientifico è Tragopogon porrifolius che letteralmente significa barba di caprone perchè composto dal greco tragos = caprone e pogon = barba e si riferisce al vistoso piumino del seme mentre il termine porrifolius indica le sue foglie simili a quelle dei porri.

Era conosciuta sin dall'antichità e ben coltivata nell'Antica Grecia anche se la sua origine è incerta in quanto molte sono le specie selvatiche originarie del Nord Africa, dell'Asia Minore e dell'Europa Mediterranea.

DESCRIZIONE  E COLTIVAZIONE DI QUESTA GUSTOSA RADICE

La scorzobianca è una pianta erbacea biennale, che può raggiungere l'altezza di un metro con foglie di colore verde grigio strette e molto allungate che ricordano quelle dei porri.

 Nel primo anno di vita emette le foglie ed ingrossa la sua radice mentre nel secondo anno fiorisce in maggio giugno con uno scapo eretto che porta alla sommità dei fiori bruno-violacei.


 fiore della scorzobianca
La sua radice assomiglia a quella della carota è liscia carnosa può raggiungere la lunghezza di 20 cm ed è di colore bianco avorio.

Possiede interessanti proprietà terapeutiche è altamente depurativa favorisce lo smaltimento delle tossine grazie all'elevato contenuto di fibre ed è ricca di inulina chiamata anche "zucchero buono" ben tollerato dall'organismo.

 Inoltre contiene pochissime calorie circa 15 per etto.

Si semina a fine agosto e predilige terreni che non siano stati concimati di recente in quanto la troppa fertilità del terreno causerebbe un'eccessiva produzione di foglie e l'inscurimento della radice deprezzandola.

Può essere seminata anche in primavera quando le temperature raggiungono i 20 gr per poter essere raccolta da fine ottobre in avanti  per tutto il periodo invernale come la scorzonera a cui assomiglia molto.

Infatti abbisogna degli stessi requisiti  di clima, terreno e coltivazione.

Il terreno sia profondo fresco e sciolto attenzione ai sassi che pregiudicherebbero la radice inoltre occorre non farle patire la mancanza d'acqua ma innaffiarla abbondantemente quando il terreno è secco e il clima è caldo.

COLTIVAZIONE IN VASO

Per quanto riguarda la coltivazione sul balcone occorre un capiente vaso di cm 40 di diametro e di altezza almeno 60 cm per permettere alle radici di svilupparsi bene.

Collocarlo in posizione assolata riempirlo di terra universale curando molto bene il drenaggio e innaffiando quando il terreno risulta secco ma non facendo mai mancare l'acqua alla pianta.

Tenete presente che  la scorzobianca è biennale quindi occuperà il vaso per lungo tempo specie se non la coltiverete come annuale, come si può fare, ma la farete fiorire per prendere la semenza che però non sarà pronta prima del settembre del secondo anno.

C'è da considerare  tuttavia che se la coltivate avrete per il consumo invernale un ortaggio raro e fresco  che difficilmente troverete da comprare.

 La raccolta della radice si effettua a partire da febbraio sino ad aprile prima che inizi a formarsi lo scapo fiorale.

Le radici impiegano almeno 4 o 5 mesi per svilupparsi possono essere lasciate nel terreno per tutto l'inverno se sono troppo fini lasciatele ad ingrossarsi e scegliete quelle più mature.

Le foglie giovani  che  germogliano all'inizio della primavera e i germogli floreali con i loro steli sono molto gustosi cotti.


 le scorzobianche vengono anche dette barbe di prete
Il sapore della radice è particolare e difficile da definire il retrogusto è amarognolo ma cotta è morbidissima   con un gusto che ricorda vagamente quello delle noci un sapore davvero particolare da veri buongustai.

Eccovi una ricetta che esalta al meglio questo particolarissimo sapore

SCORZOBIANCHE DORATE

Ingredienti per tre persone

due mazzetti di radici di scorzobianca (circa 15 radici)

due uova

farina bianca

olio di girasole per friggere

poco succo di limone

sale q.b.

Grattate bene le scorzobianche oppure pelatele ma attenzione, mettete i guanti perchè anneriscono le mani e tuffatele subito in acqua e limone.

In una capace pentola portate ad ebollizione l'acqua e immergetevi le vostre scorzobianche che devono risultare morbide ma non spappolate tempo previsto per questa operazione circa 15 minuti.

Scolatele bene e tagliatele per lungo facendo come dei bastoncini, tipo patatine fritte, poi immergetele nelle uova sbattute e passatele nella farina infarinandole bene da ogni lato.

Intanto avrete messo sul fuoco una capace padella con l'olio per la frittura e appena è ben caldo friggete facendo ben dorare le vostre scorzobianche.

Mettetele su un piatto di portata sul  quale avrete prima adagiato un foglio di carta assorbente per levare l'unto e salatele.

Senza indugiare portate in tavola per gustare e far gustare un insolito sapore delicato amarognolo ma in ogni caso buonissimo!

Qui finiscono i post dedicati a queste radici così particolari, la scorzonera e la scorzobianca  sperando di aver fatto cosa gradita mi ritiro ma prima però voglio augurarvi

BUON APPETITO

1 commento:

  1. grazie tanto, molto interessante raro che si trova dettaglio su questa pianta

    RispondiElimina