domenica 22 aprile 2012

ORTO CLASSICO

UMILE CRESCE NASCOSTA SOTTO TERRA IN FORMA DI TUBERO EPPURE HA SFAMATO INTERE POPOLAZIONI.

I greci, gli egiziani, gli antichi romani non conoscevano questo tubero che oggi diffuso in tutto il mondo costituisce uno degli elementi base per la dieta di numerose popolazioni.

Infatti nell'antichità la patata non era nota in Europa mentre nelle Ande era la ricchezza di quelle popolazioni che la conoscevano già 4000 anni or sono.

Gli Incas la coltivavano 2000 anni fa e la chiamavano Papas  considerandola un dono di Axomana una loro dea.

Rappresentava col mais il cibo principale della popolazione degli altipiani che ne conosceva ben 40 varietà con la buccia che andava dal giallo chiaro al marrone scuro.

Inoltre sapevano conservarla con una particolare tecnica che consentiva di estrarne l'acqua e di farla seccare, potevano così conservare lungamente i preziosi tuberi.

Le sue origini sono da ricercarsi negli altipiani andini dove cresceva spontanea tra il Cile e il Perù e dove ancor oggi costituisce uno dei principali alimenti.

La lunga pratica agricola ha consentito di produrre diverse varietà di questo tubero gustoso che ben si adatta alle alte quote delle montagne andine.

 Si pensa che Cristoforo Colombo venne in possesso del prezioso tubero ma egli si imbattè nella "patata americana" detta anche patata dolce.

La patata  che tutti noi oggi conosciamo approdò in Europa solo nella metà del Cinquecento a seguito delle conquiste spagnole e venne introdotta dapprima in Spagna e in Portogallo dai conquistadores che l'avevano conosciuta in Perù.

Secondo alcuni fu Francisco Pizarro spietato conquistatore del Perù a regalarne al re di Spagna alcuni esemplari come curiosità botanica.

Ma in Europa la patata per lungo tempo venne guardata con sospetto e anche invisa, considerata solo come curiosità botanica e apprezzata da alcuni esclusivamente per la bellezza dei suoi fiori.

Molti erano i motivi di questa antipatia: i tuberi bitorzoluti ricordavano le eruzioni della lebbra inoltre il color vinaccia della buccia delle antiche patate non era ben visto.

Il fatto poi che la patata non fosse menzionata nella Bibbia la rendeva un cibo sospetto tale diffidenza  si accresceva per il fatto che la patata cresce e matura sotto terra.

Inoltre si riteneva che la parte commestibile fossero le foglie che però contengono un alcaloide velenoso chiamato solanina quindi ben presto ebbe fama di cibo "capace di provocare effetti allucinogeni" da non consumarsi.

La prima autentica descrizione della patata avvenne nel 1588 e va attribuita ad un botanico olandese Charles de Lècluse meglio conosciuto sotto il nome di Clusio che ne fece una particolareggiata descrizione e ne riconobbe il gradevole sapore che paragona a quello delle rape.

 varietà di patate antiche coltivate in Perù
Ma dovettero passare diversi secoli prima che la patata diventasse nell'800 l'alimento nazionale dei Paesi Bassi.


L'Irlanda fu la prima nazione a consumare questo tubero come alimento umano infatti a causa di una carestia nel 1663 fu messo in evidenza il valore nutritivo della patata e la popolazione fu incoraggiata a coltivarla.

A partire dal 1800 divenne l'alimento principale di questo paese, il cibo prevalente delle popolazioni rurali tuttavia questo ebbe conseguenze drammatiche quando la produzione del prezioso tubero calò drasticamente a causa di una malattia, la peronospera che sino allora era sconosciuta ma che giunse a decimare le poche varietà di patate che gli irlandesi coltivavano.

A causa della scarsità di questo tubero si ebbero le drammatiche carestie del 1845-1848 che costrinsero gran parte della popolazione irlandese priva di sostentamento ad emigrare negli Stati Uniti.


In Inghilterra la patata giunse per la prima volta grazie a Sir Francis Drake, navigatore e pirata che fece dono di alcuni tuberi alla regina Elisabetta I nel 1585, pare che il cuoco di corte non sapendo come cucinarla ne fece un'insalata con le sue foglie.

Da allora dovettero passare dei secoli prima che gli inglesi scoprissero le virtù dei preziosi tuberi, solo tra il 1770 e il 1860 se ne registrò la massima diffusione.

La patata venne usata dapprima come cibo per il bestiame e solo nel 1700 a causa della facilità della sua coltivazione venne forzatamente utilizzata dai comandanti prussiani e spagnoli per sfamare i loro eserciti.

Dopo la metà del Settecento si diffuse in Francia ad opera dell'agronomo e farmacista Parmentier Antoine-Augustin che ne aveva apprezzato il suo sapore quando era stato prigioniero dei prussiani durante la guerra dei 7 anni.

Tornato in patria dopo la prigionia, presentò la patata come un cibo simile al pane che però non richiedeva nè mugnaio nè fornaio suscitando un grande interesse specie fra le persone colte a tal punto che durante una carestia nel 1785 il re Luigi XVI impartì ai nobili l'ordine di obbligare i propri contadini a coltivare la patata.

Siccome i risultati non furono quelli sperati il sovrano su consiglio di Parmentier ricorse ad uno stratagemma.

In un campo vicino alla reggia reale si piantarono i tuberi delle patate che furono guardati a vista dai soldati reali e ad arte si diffuse la voce che in quel campo era stata coltivata una gustosità che era riservata solo al re.

La curiosità e la cupidigia trasformarono molti in ladruncoli dei preziosi tuberi al punto che durante la rivoluzione francese del 1789 la patata era un cibo popolare.

All'inizio dell'800 questo umile tubero ebbe in Francia la sua consacrazione culinaria nella Haute Cuisine ad opera del cuoco Antoin Carème con le sue famose crocchette di patate.

La diffusione della patata in Italia non è ben chiara: alcuni dicono che si diffuse a partire dalla fine del 1700 a seguito delle campagne napoleoniche, altri invece credono che fu il Granduca di Toscana Ferdinando II agli inizi del 1700 a portarla per primo nel granducato e quindi in Italia, anche se la diffusione nel nostro paese si incominciò a manifestare all'inizio dell'800.

La patata ha svolto un ruolo fondamentale nello sviluppo dell'Europa liberando le popolazioni rurali dalle secolari carestie che le avevano afflitte e divenendo il cibo principale per i contadini di tutto il mondo.

Arrivò a salvare intere generazioni durante le guerre civili che nei secoli 1500 e 1600 dilaniavano l'Europa.

A quel tempo le soldataglie per affamare e ridurre in loro potere i popoli da conquistare avevano l'abitudine di bruciare le messi di grano ma i contadini sostituirono  il grano con le patate che non solo non potevano essere bruciate perchè vivevano sotto terra ma potevano essere nascoste e conservate a lungo.

Questi tuberi venivano inizialmente usati al posto del frumento per la panificazione e solo a poco a poco se ne scopri la loro versatilità come cibo.

Agli inizi dell'800 la coltivazione delle patate subì un progressivo ampliamento e ne vennero create numerose varietà locali che prendevano il nome dalle caratteristiche morfologiche e dalla località dalla quale provenivano.

DIFFUSIONE DI QUESTO TUBERO

La patata è il quarto alimento per importanza su scala mondiale, il solo vegetale che sia rimasto quotato ininterrottamente alla Borsa newyorkese sino a pochissimi anni fa.

Essendo una coltivazione molto versatile e un alimento dalle svariate qualità, ha un grande potenziale per poter essere considerato un elemento chiave in grado di sfamare le future generazioni.

Dalle Ande all'Europa e da qui in tutto il mondo è questo il viaggio che la patata ha compiuto nel corso dei secoli.

 Lago Titicaca quota 4000 m  
E' stato dimostrato in base a prove scientifiche raccolte dai ricercatori dell'università del Wisconsin in USA che gli antenati selvatici della patata si trovano in territorio peruviano nella zona del lago Titicaca, la sua coltivazione  è iniziata sulle sponde di questo lago per poi diffondersi sia verso il nord che verso il sud di questo paese.

La probabile ibridazione con specie selvatiche cilene che maturano nella prima estate e a ciclo breve, da 40 a 80 giorni dalla semina contro gli otto mesi della patata degli altopiani andini peruviani, permise di ottenere la patata come oggi la conosciamo.

Della sua diffusione in Europa ho già detto, qui voglio  aggiungere che la  patata giunse in oriente nel 1600 con la colonizzazione dell'India da parte degli Inglesi e si diffuse sino alla Cina.

Le conquiste degli spagnoli in territorio asiatico portarono la diffusione della patata sino alle Filippine.

Dall'India questo tubero raggiunse il Nepal dove trovò territori e clima molto simili al suo paese d'origine quindi  la sua coltivazione si diffuse in alta quota  e costituisce una importante risorsa alimentare per quelle povere popolazioni.

Solo nel 1800 la patata arriva in Africa ed in particolare in Egitto da dove continua ancor oggi la sua diffusione nel continente africano.

La sua grande adattabilità e la sua versatilità ne fanno un candidato ideale per affrontare sia la ristrettezza di risorse che l'asprezza del clima africano e la indicano come una nuova e validissima fonte di nutrimento per quelle popolazioni da sempre in lotta contro la fame.

Secondo i dati della FAO dal 2005 la produzione mondiale delle patate si aggira attorno ai 323 milioni di tonnellate.

Il principale produttore è la Cina che detiene il 22% dell'intera produzione mondiale con le sue 73 milioni di tonnellate di patate prodotte.

A seguire abbiamo l'Unione Europea, la Russia, l'India, l'Ucraina e gli Stati Uniti mentre all'interno dell'Unione Europea i più grandi produttori di patate risultano essere la Polonia e la Germania con 11 milioni di tonnellate.

L'Italia produce complessivamente 1,8 milioni di tonnellate del prezioso tubero per una superficie coltivata che si aggira sui 72.000 ettari.

Le regioni in cui questa coltura è maggiormente diffusa sono la Campania, l'Emilia Romagna, la Puglia, il Lazio e l'Abruzzo.

DESCRIZIONE DELLA PIANTA DELLA PATATA

La patata è una pianta erbacea perenne a ciclo annuale che ha la capacità di propagarsi per mezzo dei suoi tuberi, appartiene alla famiglia delle Solanacee, il suo nome scientifico è Solanum Tuberosum.

La  parola patata deriva dall'omonimo termine in spagnolo ripreso dalla popolazione atzeca che chiamava questo tubero potatl.

Il termine patata si diffuse in tutta Europa mentre il nome che anticamente veniva dato alla patata  in Italia sin dal XVI cioè Tartifola assimilando il suo tubero per forma e commestibilità al tartufo, sopravvive in alcuni dialetti del Friuli e si è affermato in tutta l'area mitteleuropea e germanica sotto il nome di "kartoffel".

In altre lingue gli è stato dato il nome di "mela di terra" in francese le patate sono chiamate "pomme de terre" e anche in Olanda e in Polonia si fa riferimento a questo nome.

Questo ortaggio è composto da uno o più fusti  che  hanno un'altezza da 60 cm a 150 cm prima eretti poi ripiegati sul terreno ingialliscono alla maturità dei tuberi, tali fusti hanno foglie composte e irregolarmente pinnate formate da 7-9 foglioline di diversa grandezza e alternate.

La pianta emette dei fiori ermafroditi, campanulati, colorati dal bianco al violaceo a seconda delle varietà, i frutti sono bacche verdi o gialle che contengono numerosi semi da 150 a 300.

Alcune varietà di patate non fioriscono, altre emettono i bocci fiorali che cadono prima che avvenga la fioritura altre infine portano fiori e frutti.

La parte sotterranea della patata è costituita dalle radici e dagli stoloni più o meno allungati, all'estremità di questi ultimi si formano i tuberi commestibili.

Le patate sono coltivate per raccogliere a maturazione questi tuberi che sono provvisti di numerose gemme e che hanno buccia e polpa che assumono colori diversi a seconda delle varietà.

Questi tuberi commestibili che si sviluppano nella parte terminale degli stoloni sotterranei costituiscono dei serbatoi di riserva dove la pianta accumula i carboidrati creati e trasportati in questi organi sotterranei dalla parte aerea della patata.

A maturità la parte superficiale del tubero è  formata dal periderma o buccia costituito da strati di cellule suberose che lo proteggono da funghi, batteri e dall'eccessiva perdita di acqua.

All'interno la sua polpa ha grandi quantità di amido e a seconda delle varietà questi tuberi possono essere molto differenti per dimensione, forma, colore della buccia, della polpa e numero.

Nel tubero si distingue un ombelico dove era unito allo stolone, ed una testa opposta all'ombelico che contiene la maggior parte delle gemme.

Se i tuberi vengono esposti alla luce prima della loro maturazione creano clorofilla che dà loro una colorazione verdastra e come tutte le altre parti verdi di questa pianta contengono solanina un alcaloide velenoso.

Quindi le parti verdi della patata non si possono consumare e anche i tuberi se diventano verdi sono dannosi se mangiati, le patate non vanno consumate crude ma solo cotte nei più svariati modi.

COLTIVAZIONE

La coltivazione della patata è possibile in climi e terreni molto differenti fra loro seminando i piccoli tuberi che servono per la riproduzione della pianta.

E' possibile conservarli da un anno all'altro scegliendoli dal proprio raccolto ma ciò non è consigliabile perchè i tuberi della patata sono facilmente attaccati da virosi e la resa diverrebbe ogni anno che passa più scarsa e scadente.

 Val di Non coltivazione in alta montagna
Conviene acquistarli perchè i tuberi migliori sono prodotti in zone di montagna dove gli afidi portatori di virosi danno meno problemi.

I tuberi migliori per la semina devono pesare circa 30 g circa ed essere delle dimensioni di un piccolo uovo.

Seminate in marzo aprile e se sono varietà precoci avrete le prime patate pronte 3 mesi dopo la semina se invece piantate le varietà tardive queste si raccolgono da fine agosto a settembre a tutto ottobre.

L'epoca di raccolta varia molto a seconda del clima e della varietà: si va da fine giugno sino ad ottobre, nel Mezzogiorno dove in inverno il terreno non gela abbiamo la raccolta di patate primaticce piantate in autunno e raccolte in aprile maggio.

Quando i fusti si piegano e ingialliscono, i tuberi si staccano con facilità dai rizomi e la buccia si presenta spessa e ben attaccata alla polpa, quello è il momento di raccogliere le patate in quanto sono giunte al giusto grado di maturazione.

Per avere un abbondante raccolto sono necessari un certo numero di lavori e parecchie attenzioni.

Le patate tollerano un gran numero di terreni ma crescono al meglio in quelli fertili, profondi, leggermente acidi e ben drenati, arricchiti da una buona quantità di letame ben maturo il quale oltre a fertilizzare il terreno apporta volume che favorisce la ritenzione dell'acqua quando il tempo è siccitoso.

Quindi è utile in autunno incorporare al terreno dove volete piantare le patate composta o letame ben maturo in ragione di 6-10 kg al metro quadro.

Prima della semina in primavera distribuire un fertilizzante ricco di azoto, potassio e fosforo quest'ultimo agisce positivamente sull'emissione e l'accrescimento dei tuberi.

Prima di seminare attenzione ai geli tardivi primaverili, quando la temperatura del terreno è inferiore a 2° C i tuberi se hanno già germogliato possono essere danneggiati, la vegetazione si arresta a 6-8° C mentre la temperatura ottimale di crescita è compresa fra i 14 e i 18°C.

Le temperature troppo elevate prossime o superiori ai 30° C sono sfavorevoli alla nascita e alla crescita dei tuberi.

La patata ha ciclo primaverile estivo ed è adatta alla zona climatica temperato fredda solo nelle zone meridionali è possibile piantare il tubero nei mesi autunnali per avere una precoce produzione in primavera.

 Una pratica interessante che anticipa la nascita dei germogli e che abbrevia di 10- 15 giorni il ciclo vegetativo è la pregermogliazione.
  tubero da seme pregermogliato

Questa è una tecnica che consiste nel disporre i tuberi-seme in cassette che poi vanno collocate in un luogo ben illuminato da luce diffusa con una temperatura tra i 12 e i 16° C.

Dopo circa 3 o 4 settimane sono germogliati e pronti per la semina, si possono osservare i germogli per scartare quelli malformati.

Per aumentare il numero dei tuberi-seme si possono tagliare verticalmente lungo l'asse corona ombelico, le due metà conservano così un sufficiente numero di gemme.

Al momento della semina tracciare dei solchi profondi 15 cm e distanti 60 cm se si vuole seminare una varietà precoce, se invece la semina è di una varietà tardiva distanziare i solchi di 70-75 cm.

I tuberi vanno piantati con i germogli rivolti verso l'alto e distanziati da uno all'altro di 30 cm se la varietà è precoce e di 40 cm se è una varietà tardiva, dopo aver coperto i solchi di terra rincalzarli formando un rilievo di 10-15 cm.

Questi rilievi vengono aumentati gradatamente durante la stagione vegetativa rincalzando il terreno ogni 2-3 settimane l'importante è zappettare il terreno fra i rilievi per eliminare le erbe infestanti e per renderlo più soffice e sciolto, andrà via via rincalzato sinchè questi cumuli non siano alti 30-40 cm.

Rincalzando in questo modo le piante in via di sviluppo si favorisce la grossezza e l'aumento dei tuberi e si evita che questi prendano luce diventando verdi e quindi immangiabili e potenzialmente pericolosi.

 Solchi con patate rincalzati
Se si vuole un abbondante raccolto è indispensabile irrigare abbondantemente e frequentemente questa coltivazione fin dalle fasi iniziali dello sviluppo delle piante e in ogni caso non lasciare che il terreno per l'aridità si dissecchi troppo perchè ciò danneggia i tuberi in formazione e ne impedisce il corretto sviluppo.

Quando però le piante iniziano ad ingiallire le esigenze idriche si attenuano e occorre diradare le annaffiature in quanto si è in prossimità della maturazione dei tuberi che temono molto gli eccessi di umidità e il conseguente ristagno idrico che favorisce l'insorgere di malattie crittogamiche.

La raccolta dei tuberi è buona regola eseguirla con terreno asciutto e tempo bello per farli asciugare nel modo migliore è bene non ritirarli subito ma lasciarli per diverse ore sulla superficie del terreno stesso.

Occorre sollevare la massa di terra del solco e mettere a nudo i tuberi stando attenti a non danneggiarli aiutandosi per fare questa operazione con zappe di varia foggia o se l'estensione coltivata a patate è ampia con degli aratri che rovesciando il terreno le mettono allo scoperto.

Assicurarsi di avere raccolto tutti i tuberi perchè quelli rimasti nel terreno possono trasmettere infezioni alle coltivazioni dell'anno successivo.

Appena raccolti prima di ritirarli per la conservazione farli asciugare al coperto per qualche giorno, ripulirli dal terreno e sceglierli conservando solo quelli integri e perfettamente sani.

Si possono conservare in un locale che per mantenerli al meglio deve avere queste caratteristiche: temperatura non inferiore ai 7° C, una buona areazione, mancanza di luce per impedire il rinverdimento e il germogliamento dei tuberi.

Se la conservazione viene fatta per una produzione famigliare vanno benissimo le cassette di legno in listelli che facilitano il controllo regolare delle patate che così conservate possono mantenersi per tutto il periodo invernale.

VARIETA'

Abbiamo moltissime varietà di patate praticamente ogni luogo dove vengono coltivate ha le sue particolari varietà si pensa che nel mondo ce ne siano 5000,  solo in Perù  dove la patata ha avuto  origine, se ne coltivano attualmente circa 3000 varietà,  il "Centro Mondiale di investigazioni e di conservazione genetica della patata" ha  la sua sede in questo paese.

Se ne può fare una prima suddivisione in base alla lunghezza del loro ciclo e alla colorazione della loro buccia e della loro pasta.

A seconda della lunghezza del loro ciclo si distinguono in patate novelle o primaticce che si raccolgono in aprile e maggio, patate precoci che si raccolgono da giungo ad agosto e patate per la conservazione raccolte a settembre ottobre.

 Vitelotte varietà a polpa viola e buccia nera
A seconda della colorazione della polpa o della buccia si distinguono in patate a polpa bianca , farinose perchè ricche di amido adatte a tutti i composti morbidi a base di patate come i purè, gli gnocchi e le crocchette, patate a polpa gialla poco farinose e più sode ideali in umido, al forno, per lessare e per friggere, patate a buccia rossa con polpa soda e compatta che rimane consistente anche dopo una lunga cottura sono ideali lessate, in umido, al forno e fritte, patate con buccia nera e polpa viola che sono quelle che più si avvicinano al progenitore selvatico.

Queste particolari varietà di patate che hanno la buccia scura e la polpa viola come la "Vitelotte-noir   o le patate viola peruviane sono molto assorbenti, particolarmente adatte per lo spezzatino e i sughi ma sono indicate anche per il purè e per l'insalata di patate alla quale donano un insolito colore.

In Perù esiste anche un'altra varietà di patate, il colore della loro buccia tende al rosa scuro molto ricercate e di alta qualità con buona consistenza e ottimo gusto sono adatte per la preparazione di quei piatti tipici della cucina peruviana dove l'ingrediente principale del ripieno è la polpa di questo particolare tipo di patata tipico delle zone peruviane e che  ahimè è sconosciuto da noi.

Naturalmente vista la vastità dell'argomento mi limiterò a descrivere alcune varietà rappresentative dei vari tipi di patate cominciando dalle patate a polpa bianca.

 varietà Kennebec
La prima varietà di questo tipo di cui vi voglio parlare è una delle cultivar più diffuse sul territorio italiano ed è la varietà "Kennebec" di origine statunitense introdotta in Europa negli anni '60 e chiamata anche l'Americana o la Kennedy proprio come il presidente  che era in carica in quegli anni.

La pianta è medio alta con foglie grandi di colore verde-chiaro, i fiori non sempre compaiono e i suoi tuberi di grossa pezzatura si presentano con forma rotonda ovale con occhi profondi mentre la polpa è bianca e la buccia è liscia di colore giallo chiaro.

Il tubero ha una maturazione che va dal semi precoce maturazione maggio-giugno, al semi-tardivo con maturazione settembre ottobre.

Ha la caratteristica di crescere e di produrre anche se non viene annaffiata e quindi è largamente impiegata nelle coltivazioni montane.

Un'altra ottima varietà semitardiva a pasta bianca è la "Majestic" che nel 2011 ha festeggiato i 100 anni dall'importazione dalla Scozia.

Infatti questa varietà fu creata dal pataticoltore scozzese A. Findlay e fu riconosciuta ufficialmente per la commercializzazione nel 1911, in Italia si diffuse dall'alta Val di Non in Trentino in tutta la nostra penisola.

La pianta presenta steli poco numerosi e tuberi di pezzatura uniforme, buccia giallo chiara, liscia e polpa bianca farinosa e ricca di sostanza secca, ottima per minestroni, gnocchi e purè sopporta bene la conservazione.

Voglio terminare questa descrizione dei tipi di patate a polpa bianca con una patata di nicchia la "Quarantina bianca genovese" coltivata in tutto l'entroterra di Genova e del Tigullio e ricercata per le sue caratteristiche e la sua bontà.
 varietà quarantina genovese

Il suo recupero è iniziato nel 1996 quando la varietà ormai poco produttiva perchè degenerata veniva coltivata per uso famigliare da poche decine di coltivatori.

In quel periodo si costituì il Consorzio della Quarantina che ha sede a Toriglia e che promuove il recupero, la produzione e la commercializzazione di questo tradizionale prodotto della montagna genovese sottraendolo al pericolo di una progressiva scomparsa.

Le sue caratteristiche rimandano a quelle di una varietà coltivata in zona alla fine del '700 quando in Liguria iniziò la coltivazione della patata.

Malgrado il suo nome che richiama la precocità è una varietà semi-precoce di media conservabilità particolarmente adatta ai sabbiosi terreni di montagna tipici delle zone dove viene coltivata.

I tuberi sono tondeggianti e irregolari con le gemme medio profonde, il colore della sua buccia è giallo chiaro, la sua polpa è bianca, fine e compatta.

Il suo sapore eccellente la rende particolarmente adatta per fare gli gnocchi ma anche ottima per entrare nelle varie preparazioni tradizionali dell'entroterra ligure come le trenette al pesto o lo stoccafisso in umido.

Fra le varietà di patate a polpa gialla spicca la cultivar "Bintje" creata dagli olandesi ma molto coltivata anche in Italia specie nella provincia emiliana.

Questa ottima varietà racchiude il meglio delle varietà a polpa bianca e gialla.

La pianta si presenta con steli poco numerosi e fiori di colore bianco, i suoi grossi tuberi sono ovali di forma allungata con la buccia gialla come gialla è anche la sua polpa buona per tutti i tipi di cottura particolarmente adatta per le patatine fritte.

Un'altra diffusa varietà a polpa gialla e la cultivar "Monalisa" storica varietà olandese a maturazione medio precoce infatti a seconda dell'epoca di piantumazione si inizia a raccogliere già da fine giugno.

La pianta è caratterizzata da pochi steli e da fioritura scarsa con fiori bianchi,il suo tubero è di forma ovale molto allungato con pasta giallo chiara e buccia gialla con lentiggini disposte in modo particolare.

E' una patata che si presta a tutti gli usi soprattutto lessata ed arrosto.

Nei territori montani della provincia di Torino accanto a varietà di più recente introduzione vengono ancora coltivate antiche varietà che presentano qualità organolettiche di pregio difficilmente ottenibili   nelle produzioni intensive della pianura.

 Varietà "Ratte" o "Patata del bur"
Una varietà a pasta gialla diffusa nelle valli torinesi è la "Ratte" conosciuta in Piemonte col nome popolare di "Patata del bur" o "Trifulot del bur"  (patata del burro).

E' una antica varietà francese nota anche come patata asparago e siccome la sua forma è lunga e ricurva con spessore che ricorda quello di un dito è stata chiamata anche Fingerling da finger che vuol dire dito.

La sua particolarità è data dall'avere una buccia così sottile e delicata che per sbucciarla è sufficiente sfregarla fra le dita.

La forma dei suoi tuberi è molto allungata di diametro ridotto ma di buona pezzatura, con buccia giallo chiaro e con polpa leggermente gialla molto compatta.

Ha un sapore particolare difficile da descrivere, sa leggermente di castagna, regge la cottura molto bene senza sfaldarsi ed è molto adatta in insalata e per accompagnare lessa i tipici formaggi del Piemonte.

E' stata classificata "patata gurmet" per il suo particolare gusto e per la grana della sua bianca polpa molto fine e delicata.

Voglio assaggiarla dev'essere molto gustosa e di un sapore particolare la gusterò e poi vi saprò dire...

Tradizionalmente viene lessata con la buccia, un tempo le patate venivano messe  nella cenere calda della stufa o del camino senza essere sbucciate e lì cuocevano mantenendo tutte le loro qualità e il loro aroma.

Passiamo adesso alla varietà di patate rosse una delle più coltivate in Italia  è la cultivar "Desirèe".
 varietà "Desirèe"

La varietà "Desirèe" è stata creata nei Paesi Bassi nel '62, ha buccia rossa ma polpa giallo chiaro e i suoi tuberi che hanno forma allungata sono molto farinosi e insuperabili per patate arrosto, per gli gnocchi e i purè.

La maturazione di questa cultivar è medio tardiva, si raccoglie infatti nella seconda metà del mese di agosto, è una varietà che si adatta a tutti gli ambienti di coltivazione ed ha una buona resistenza alla siccità.

I suoi tuberi hanno la caratteristica di possedere una lunga conservabilità.

Un'altra patata che si fregia della denominazione di "patata gourmet" è la varietà "Roseval"coltivata in Francia.

Il suo tubero è di pezzatura media con forma ovale e buccia fine di colore rosso chiaro, la sua polpa è gialla con striature rosse, delicata a grana fine e soda.

Adatta per cotture al vapore, bollita, al forno e per insalate non è molto adatta per gnocchi e purè.

Una varietà particolare autoctona di Cetica, bellissimo borgo del Casentino in provincia di Arezzo è un prodotto di nicchia che dopo 3 anni di lavoro la passione dei produttori è riuscita a salvare dall'oblio e dalla degenerazione per riportarla agli antichi splendori.

L'antica "Rossa di Cetica" è così rinata per la gioia degli appassionati e dei gourmet che possono ancor oggi gustare questo tubero di pezzatura media, di forma tonda ovale con la caratteristica buccia di colore rosso scuro, la sua pasta è compatta, a tessitura fine, di color bianco latte che spicca accanto al rosso cupo della sua buccia.

 varietà "Rossa di Cetica"
Nel caso delle patate arrosto è consigliato se si impiega questa varietà non sbucciare i tuberi che arrostiti con la buccia divengono croccanti fuori e morbidi internamente.

Questa patata per le sue caratteristiche organolettiche è indicata per la preparazione di piatti tradizionali come i tortelli ripieni, gli gnocchi e il purè che acquista un sapore unico fatto con questa antica varietà.

E' ottima anche in frittura ma con l'accortezza di tagliarla molto finemente.

In questa zona veniva coltivata già agli inizi dell'800 questa particolare varietà di patate e quindi Cetica ha una lunga tradizione e fama nella coltivazione di questo tubero.

Desidero aggiungere che la patata "rossa di Cetica" è prodotta dai soci del Consorzio su terreni freschi e sciolti come si trovano su gran parte delle pendici del Pratomagno al di sopra della quota altimetrica di 500 metri s.l.m. e in particolare nella zona di Cetica.

Questi terreni sono di dimensione piccola e si sviluppano su un territorio spesso scosceso in una  zona incontaminata come è quella di questa località toscana.

La pianta è vigorosa e cresce parecchio in altezza fiorisce con fiori di colore lilla e non subisce nessun trattamento che non sia biologico.

La messa a dimora delle piccole patate da semenza avviene da marzo a maggio a seconda dell'andamento stagionale, la raccolta dei tuberi si effettua tra agosto e settembre ed è in questo periodo che si possono gustare in tutta la zona cucinate con le numerose ricette locali, queste particolari patate.

Il Consorzio della patata "rossa di Cetica" vigila affinchè vengano rispettate tutte le procedure che consentono di ottenere e conservare questi magnifici tuberi che vengono venduti col marchio del consorzio per la gioia di gourmet e buongustai.

Val bene una visita questo luogo incontaminato non solo per ammirarne le bellezze naturali e artistiche ma anche per gustare nelle sue numerose ricette una patata di nicchia com'è la "Rossa di Cetica"reperibile, vista l'esigua produzione solo in loco e nel periodo della raccolta.

Un'antico gruppo di patate che riunisce le varietà che più si avvicinano alla progenitrice selvatica, è quello delle patate a polpa scura violetta e a buccia molto scura quasi nera.

Sono tutte varietà di nicchia che riscoperte recentemente hanno  suscitato l'interesse per l'inusuale colore della loro polpa e per il loro sapore più marcato rispetto alle altre varietà meno vistose.

La varietà "La violetta di Sauze"  deriva dall'antica varietà francese vitoulotte reperita una 15ina di anni fa in Bretagna e diffusasi per le sue qualità organolettiche e per l'insolito colore blu scuro della sua polpa in territorio francese, trovando nella zona vicino a Sauze un habitat ideale.

La sua pezzatura è piccola, la sua forma ovale con buccia finissima ed aderente e con una polpa molto soda a grana grossa che è di colore viola intenso la rendono appariscente e ricercata.

Questa patata era la preferita dello scrittore Alexandre Dumas.

E' molto versatile buona come ripieno nei tortelloni, bollita, per gli gnocchi e nel purè ma soprattutto spicca per il suo spettacolare impatto visivo nelle insalate e tra le verdure della bagna cauda.

Un'altra cultivar con polpa scura è la "Bleu d'Overgne" con pezzatura media e forma tondeggiante, con buccia di colore viola tendente al bleu chiaro e polpa delicata a pasta bianca.

Consigliata per minestre e purè che assumono cucinati con questa patata un'insolita colorazione.

 patata "Turchesa"
Anche in Italia esiste un'antica varietà violetta che dimenticata rischiava di scomparire e riscoperta è stata salvata fra gli altri dal Parco Nazionale dell'Abruzzo che è riuscito a moltiplicare i pochi tuberi rimasti e ad offrire ai consumatori questo gioiello della diversità alimentare.

Si chiama "Turchesa" non si sa se per il suo colore caratteristico o se questa parola derivi da turco che un tempo stava ad indicare gli alimenti di origine straniera.

Era una coltura tipica dei territori del Gran Sasso e dei Monti della Laga che i contadini riuscivano a coltivare in terreni brecciosi e posti a quote elevate assicurando il cibo anche a 1600 metri di altitudine.

Quando dopo la guerra si diffusero le patate da resa tutte uguali, lisce e levigate come le conosciamo oggi ma con un gusto di molto inferiore alle antiche varietà, la "Turchesa" fu via via abbandonata sino ad arrivare sull'orlo dell'estinzione.

Eppure la sua buccia è ricca di antiossidanti così benefici per l'organismo umano, la sua polpa è di pasta bianca con consistenza e granulosità media che la rendono adatta per diversi usi e cotture.

Viene seminata a maggio per essere pronta per la raccolta in ottobre, un tempo ma nulla vieta di farlo ancora oggi, veniva consumata sotto la cenere per essere mangiata con la buccia e mi dicono, ma  spero di darvi  più certe notizie perchè ancora non ho avuto modo di gustarla, che il suo sapore è straordinario.

Vi invito a recarvi sul posto non solo per ammirare i magnifici e incontaminati paesaggi del  Parco del Gran Sasso ma anche per gustare questo tubero raro e particolare.

Desidero parlarvi di un'ultima varietà che secondo me è una varietà un pò a sè sia per il suo colore che per il suo particolare impatto visivo.

 antiche patate inglesi al centro la varietà "Burgundy Red"
La cultivar "Burgundy Red" è un'antica varietà di piccola pezzatura coltivata in Inghilterra e in Scozia caratterizzata dall'avere buccia e polpa di colore rosso bordeaux.

La polpa a grana fine è morbida tendente al dolce con un alto contenuto di antiossidanti.

Nel 1936 divenne famosa perchè fu impiegata per abbellire un pranzo dato in onore del duca di Borgogna, da allora forma la gioia dei gurmet e degli chefs per il suo impatto visivo.

Consigliata per insalate, purèe, gnocchi e patatine fritte che assumono un particolare vistoso colore.

Sono entrata nel dettaglio di tutte queste varietà per farvi conoscere tuberi prelibati e rari che val la pena di ricercare e di coltivare anche se avete solo un fazzoletto di terra oppure possedete soltanto un terrazzo.

A questo proposito passo al prossimo capitolo che si intitola:

COLTIVAZIONE IN VASO

Coltivare patate in contenitore non è difficile se si seguono alcuni accorgimenti che vado ad indicarvi, marzo e aprile sono i mesi più adatti per seminare le patate e per avere un gustoso raccolto.

Prendete delle  patatine da semina, non seminate quelle comprate perchè spesso le trattano con prodotti antigerminativi e rischiate di avere nulla o scarsa produzione, scelte possibilmente fra le varietà che vi ho segnalato.

Occorre un vaso abbastanza grande la cui capienza non sia inferiore ai 20 litri ma sono ottimi anche i bidoni o i cassoni in cemento o in legno, l'importante è ricordarsi di praticare i fori di drenaggio e di mettere in fondo al vaso del materiale drenante le patate temono i ristagni d'acqua che fanno marcire i loro tuberi.

La collocazione del recipiente deve essere al sole o in semi-ombra attenzione ai ritorni di freddo primaverili che danneggiano le piante, la posizione ottimale è contro un muro che assicura calore e protezione.

Il terreno deve essere fertile e sciolto va bene del terriccio universale ma per aumentarne la fertilità immettetevi del compost o altra sostanza organica in ragione del 30%.

Dopo aver riempito il recipiente un pò più che a metà, posizionatevi sopra i tuberi che avrete fatto preventivamente pregermogliare (la tecnica della pregermogliazione la trovate nel capitolo della "coltivazione").

Se possedete delle patate comprate che hanno emesso i germogli potete seminare quelle, potete anche tagliarle ma ciascun pezzo deve possedere almeno due gemme.


 tuberi correttamente distanziati
Distanziate i tuberi di 30/40 cm l'uno dall'altro non in modo lineare ma come da immagine, le piante si intralceranno di meno, e copriteli con 4/8 cm di terra, poi annaffiate abbondantemente, considerate che il tempo di emersione del germoglio varia dai 7 ai 10 giorni.

Quando vedete che le giovani piantine sono sufficientemente cresciute effettuate   il "rincalzo" che consiste nel mettere del terriccio attorno ai fusti delle piantine lasciando però scoperte le loro foglie.

Facendo questa importante operazione più di una volta sino ad arrivare all'orlo del vaso si ottiene  un duplice beneficio: il primo è che i tuberi che si formano rimangono completamente coperti senza prendere luce che li farebbe diventare verdi non buoni da mangiare e in alcuni casi anche dannosi per il consumo, il secondo beneficio è che così facendo i giovani tuberi hanno più possibilità di ingrossarsi e di crescere numerosi.

Innaffiate le vostre patate con regolarità senza che le piante vadano in sofferenza idrica ciò pregiudicherebbe la qualità dei tuberi, quando notate che le piante superano i 15 cm è gradita una concimazione a base di potassio.

Iniziate la raccolta quando vedete che le foglie iniziano ad ingiallire e gli steli si piegano: togliendo un poco di terra potete rendervi conto dello stato di maturazione dei tuberi che devono essere sufficientemente ingrossati e con la buccia ben formata.

Si possono raccogliere leggermente immature con la buccia sottile che in quel caso non si toglie gustando così una patata più croccante e ingerendo anche le sostanze utili contenute nella buccia.

Una volta che la raccolta sia stata completata non immagazzinate subito i tuberi ma fateli asciugare distesi all'aria e al sole per poterli conservare più a lungo.

Per lungo tempo le patate non sono state considerate un cibo commestibile ma una pianta coltivata per il suo valore ornamentale infatti emette fiori vistosi e decorativi che a seconda delle varietà possono essere completamente bianchi o sfumati di lilla più o meno carico sino ad arrivare al violaceo in ogni caso sono molto appariscenti e questo costituisce un'altra nota di merito di questa bella pianta.

CARATTERISTICHE DI QUESTO GUSTOSO TUBERO

Questo tubero per il suo valore nutrizionale, infatti l'amido contenuto nella patata sotto forma di glucidi la rende simile alla pasta e al pane, ha rappresentato un valido sostituto di questi ultimi alimenti  sfamando intere popolazioni.

Ricca di carboidrati e di amido la patata è anche un'importante fonte di vitamine soprattutto di vitamina C e di sali minerali in particolare di fosforo e di potassio prezioso per la funzionalità muscolare.

Inoltre è nota per le sue proprietà anti-ossidanti ed è adatta anche per chi ha problemi circolatori.

Molto più digeribile di quanto comunemente si pensi, solo 85 calorie per 100 g tende purtroppo ad assorbire molto i condimenti ed è per questo che è un alimento poco adatto per chi fa diete ipocaloriche.

Inoltre le patate vengono escluse da queste diete perchè si ritiene che contengano un'alta quantità di zuccheri, in realtà questo indice varia notevolmente a seconda della varietà  che può essere più o meno dolce, della loro origine e soprattutto della preparazione in cucina ,del metodo di cottura,  delle ricette ecc...

Da un punto di vista nutrizionale la patata essendo ricca di carboidrati presenti principalmente sotto forma di amidi, apporta molta energia pur essendo molto digeribile e inoltre favorisce le funzioni intestinali.

 varie cultivar di patate
 Si ritiene che questi amidi una parte dei quali raggiunge quasi intatta l'intestino crasso, abbiano effetti fisiologici benefici per la funzionalità dell'intestino pari alle fibre alimentari, inoltre il contenuto di fibre di una patata con la buccia è pari al contenuto di fibre del pane integrale, della pasta e dei cereali.

La buccia della patata è quindi ricca di sostanze utili per l'alimentazione umana e si dovrebbero consumare le patate senza togliere la buccia ma questo è possibile solo per le patate primaticce o per particolari rare varietà come la "Turchesa" una patata a buccia viola ricca di anti-ossidanti di cui ho parlato nelle varietà.

Va da sè inoltre che per poterle consumare con la buccia le patate devono essere di coltivazione biologica o meglio coltivate da noi, perchè la buccia assorbe tutte le sostanze che vengono date alla pianta e si trovano nel terreno.

A questo proposito sono apparse sul mercato recentemente patate arricchite con il selenio un micronutriente presente in tracce in alimenti vegetali e animali.

Questo connubio ha arricchito le patate di un ulteriore componente con spiccate proprietà anti-ossidanti particolarmente utile nel metabolismo e per il sistema riproduttivo maschile.

Tale componente, il selenio viene assorbito in modo del tutto naturale dai tuberi stessi tramite l'arricchimento del terreno di coltivazione col selenio organico e quindi questo sistema è del tutto naturale.

Consumiamo quindi le patate un alimento gustoso, digeribile e saziante, un alimento antico che già era apprezzato dai nostri antenati.


SAGRE

In tutta Italia si celebra questo prezioso tubero con feste e sagre a lui dedicate, ve ne sono davvero molte io ne ho scelte alcune ma vi invito a scoprirne altre chiedendo e informandovi  su quelle che si svolgono vicino a voi.

A soli 16 km da Rimini nell'entroterra riminese si trova il paese di Montescudo situato su un crinale che divide la piana di Rimini dalla via che conduce verso i primi monti dell'Appennino, in una posizione che è da sempre assolutamente strategica per il controllo del territorio e che oggi è diventato un punto strategico per andare all'esplorazione delle parti più interne dell'entroterra riminese quelle forse più nascoste.

 panorama da Montescudo
E' in questa cornice che si è svolta nel 2011 la 39° "Sagra della patata e Festa degli Gnocchi" quest'anno 2012 si raggiungerà la 40° edizione come sempre nel secondo week end di agosto, sabato 11 e domenica 12 agosto 2012.

Durante la manifestazione si potranno gustare i rinomati gnocchi, il baccalà con le patate e ricette  particolari come i dolci e il gelato fatto con le patate e naturalmente la parte del leone la faranno le innumerevoli patatine fritte!.

All'interno di questa sagra si svolge anche la "Fiera dei Prodotti Agricoli e Artigianali locali" dove si può trovare la patata montescudese caratteristica della zona che viene venduta direttamente dal produttore al consumatore, il vino locale, il Sangiovese superiore Doc e il "Monte dello Scudo" e l'olio prodotto dalla Cooperativa degli Olivicoltori dei Colli Riminesi.

Inoltre vengono esposte le terracotte e la manifattura locale con annesso il mercatino generale.

Il tutto allietato dalla musica dell'orchestra che si esibisce nei due giorni della festa mentre la sua conclusione è lo spettacolo pirotecnico che si svolge la domenica sera.

Una manifestazione che per la sua ricchezza e bontà dei suoi prodotti ben rappresentati negli stands gastronomici, si situa come una delle sagre più importanti per quanto riguarda la celebrazione di questo umile ma prezioso tubero che è la patata.

Andiamo adesso in Piemonte e precisamente in Val di Susa a Mocchie una frazione di Condove dove la terza domenica di agosto si svolge la "Sagra della patata" una giornata di festa dedicata al gustoso tubero.

Per valorizzare la patata coltivata sulle montagne della zona, la Pro Loco e il Comune di Condove hanno pensato di istituire una sagra che è giunta già alla sua decima edizione e che affianca alla vendita e alla degustazione del prodotto tipico anche iniziative di riscoperta del territorio e di valorizzazione culturale.

Tra le iniziative un concorso tra i produttori, la mostra mercato della patata tipica della zona, dibattiti e presentazioni il tutto allietato da un intrattenimento musicale.

Inoltre si svolge anche un mercatino dove poter ammirare e comprare prodotti tipici del posto, dolciumi e leccornie, assistere ad intrattenimenti e alla premiazione dei migliori produttori della zona.

La regina della festa è naturalmente la patata di montagna tipica del luogo che viene proposta nelle numerose ricette locali dai ristoranti della zona.

Val la pena passare una diversa domenica in montagna curiosando fra le bancarelle che espongono prodotti tipici acquistando e gustando questa patata vanto di questi luoghi montani.

 patate rosse di Colfiorito
Sempre nel mese di agosto si svolge la "Sagra della Patata Rossa di Colfiorito" giunta il 12-21 agosto 2011 alla sua 34esima edizione.

Colfiorito è una frazione del comune di Foligno in provincia di Macerata ed è situata su un vasto altipiano di circa 300 ha ad una altitudine di 760 m s.l.m. in un territorio di rara bellezza.

Storicamente questo altipiano è noto per la coltivazione  delle lenticchie e della patata rossa che si fregia dell'importante riconoscimento di "prodotto agroalimentare tradizionale".

La sagra è dedicata a questa caratteristica varietà di patate e per fama ha varcato i confini regionali affermandosi fra i buongustai italiani ed esteri merito della bontà di questa caratteristica patata che coltivata a circa 800 metri di altitudine assume un'eccelsa qualità.

 Oltre agli stands gastronomici nei quali si possono gustare le ricette tipiche che hanno come protagonista il prezioso tubero, si possono ammirare anche manifestazioni artistiche alle quali nel corso degli anni hanno partecipato artisti di fama nazionale.

Inoltre durante questa festa vengono proposte serate danzanti, Pesca con ricchi premi, Musica dal vivo e molto altro.

Vale la pena di andare a vedere questa manifestazione anche per visitare il Parco Regionale di Colfiorito che fra le sue bellezze naturali annovera una palude uno degli ultimi luoghi umidi rimasti in Italia, di particolare interesse naturalistico ambientale inserita nell'elenco delle zone umide di valore  internazionale, un ambiente unico sia dal punto di vista botanico per la presenza di specie vegetali rare, sia dal punto di vista faunistico rappresenta infatti un importantissimo sito di svernamento, di passo e di nidificazione di uccelli alcuni dei quali piuttosto rari.

Ogni due anni, nel 2012 cade il suo svolgimento, si tiene nella seconda settimana di settembre ad Oreno di Vimercate in provincia di Monza e Brianza, l'importante "Sagra della patata" che è stata inaugurata nel 1968 ed è giunta a noi senza interruzioni.

Questa importante sagra celebra la patata che ha trovato in questo territorio un habitat ideale e che è da oltre un secolo il prodotto agricolo più tipico del territorio oranese.


Questa manifestazione è così sentita che nel 2009 ha raggiunto i 50.000 visitatori  anche perchè non celebra solo questo tubero infatti oltre alle immancabili patatine fritte, agli gnocchi, e alle crocchette,    si svolge un importante corteo storico che culmina col giuramento di Pontida e poi vi è la "Dama vivente" che si tiene nella piazza centrale del paese.

Come ogni anno oltre agli stand gastronomici vi saranno concerti, spettacoli teatrali, mostre, conferenze e animazioni per bambini inoltre quest'anno la sagra sarà abbinata ad una grande mostra mercato di artigiani hobbisti, creativi e pittori.

Questa manifestazione per la sua ricchezza e completezza e per la sua rievocazione storica è davvero una manifestazione da non perdere.

Non posso non ricordare la "Sagra della patata fritta" che si svolge fin dal lontano 1966 a Serra Pistoiese l'ultimo week end di settembre e che sancisce la  chiusura dell'estate pistoiese.

Serra Pistoiese è un borgo medioevale situato in un'incantevole posizione, si trova su una costa dell'Appennino Pistoiese a 850 m s.l.m. intorno al paese si apre la Valle di Nievole con i suoi boschi di castagni, i suoi ruscelli e un sottobosco ricco di funghi.

In questa splendida cornice si svolge la festa dedicata a questo tubero che si potrà degustare in compagnia di ottima musica.

Nel pomeriggio di domenica poi viene consegnato il premio per la gara della "Patata più grossa Nazionale" dove i produttori si sfidano esponendo i loro più grossi tuberi e cercando di battere il record delle passate edizioni.

 Particolare dell'enorme padella
In piazza del Gobbo nel centro del paese attorno alle 14,30 di domenica viene allestita una padella di due metri e mezzo di diametro che piena di olio serve a cuocere quintali di patate tagliate a fiammifero o a fette che poi vengono distribuite gratuitamente ai partecipanti.

E' questo il clou di una manifestazione che sposa le bellezze della sua valle con l'utilità dell'umile patata che è la regina di questa festa.

Come vi ho detto all'apertura di questo capitolo le feste che riguardano questo tubero sono davvero tante, fanno parte di quelle tradizioni strettamente legate al territorio che è bello conoscere e valorizzare.

Le descrizioni di queste sagre con le loro ricette prelibate mi  hanno messo appetito vado a postarvi la ricetta scelta per voi sul prezioso tubero.

Ho deciso di  descrivere una ricetta antica semplice e classica che io stessa cucino quando il desiderio per questo gustoso tubero si fa sentire.

CROCCHETTE DI PATATE A MODO MIO

Ingredienti per 4 persone

800 g di patate farinose biologiche
3 uova intere
2 tuorli
100 g di Parmigiano
mezzo cucchiaino di noce moscata in polvere
pangrattato per l'impanatura
olio di girasole o di arachide per frittura
sale q.b.

Prendete delle patate farinose biologiche basandovi sulle varietà che vi ho descritto e mettetele a bollire con tutta la buccia per delle patate medie ci vorranno circa una quarantina di minuti, poi quando sono un pochino raffreddate sbucciatele vedrete che sarà facile farlo perchè una volta cotte la buccia si stacca con facilità.

A questo punto passatele in un pelapatate, mettete la purea così ottenuta in una ciotola e aggiungetevi i tuorli delle uova, il formaggio grattugiato, la noce moscata e il sale.

Mescolate accuratamente il composto sino a farlo diventare morbido e asciutto poi prendetene una cucchiaiata e e dategli una forma cilindrica, io formo delle crocchette di circa 35 g.

Intanto in un'altra ciotolina avrete sbattuto le uova intere a questo punto prendere una crocchetta immergetela nell'uovo e  subito dopo nel pangrattato mettendola poi in un recipiente o sopra la carta da forno.

Prendete una capace padella mettetevi l'olio e fatelo scaldare nel frattempo ripetete l'impanatura.

Tuffate nuovamente la crocchetta nell'uovo poi nel pan grattato e subito dopo mettetela nell'olio ben caldo girandola finchè non vedete che è dorata in ogni sua parte.

 fiori di patata osservate come sono ornamentali!
Questa doppia impanatura renderà le vostre crocchette particolarmente croccanti esternamente ma con un morbido "cuore" interno.

Prendete una schiumarola e  toglietele dall'olio per metterle sopra un piatto foderato di carta assorbente che leverà l'olio in eccesso.

Portatele in tavola ben calde noterete che saranno molto gradite dagli adulti ma soprattutto dai bimbi e vedrete che entrambi vi chiederanno il bis.

A questo punto io mi ritiro non mi resta che augurarvi

BUON APPETITO



lunedì 9 aprile 2012

ORTO CLASSICO

QUEL TURIONE CHE CONQUISTA

Vi sono degli ortaggi pregiati che costosi a comprasi formano l'orgoglio dell'ortolano che riesce a coltivarli.

Posso parafrasando un noto slogan esclamare: questa coltivazione non è da tutti!

Tuttavia che soddisfazione se si riesce a portare in tavola un mazzo di asparagi coltivati e raccolti proprio da noi.

Prelibatezza già nell'antichità, conosciuto ed apprezzato dagli Egizi e dai Greci l'asparago era diffuso in tutto il Medio Oriente, si fa  risalire la sua coltivazione a circa 2000 anni fa.

E' infatti originario dell'Asia occidentale si ritiene della Mesopotamia dove prosperava e cresce tuttora nella sua forma selvatica.

Approdò nella Antica Roma dove divenne un  ortaggio rinomato e ricercato e non mancava sulle tavole dei ricchi ghiottoni di quei tempi.

Marco Porzio Catone lo cita nella sua opera " De agricoltura" descrivendone le tecniche di agricoltura e di impianto, siamo negli anni 234-149 a.C.

Furono i romani che diffusero in Spagna questo ortaggio che trovò in questo paese un habitat così congeniale che al giorno d'oggi la Spagna  rimane una delle nazioni più produttive a livello mondiale.

 L'asparago era così ricercato da allestire delle navi denominate "Asparagus" adibite al trasporto di questa pianta da un luogo all'altro del mar Mediterraneo.

Nel Medio Evo questa coltivazione fu mantenuta e si privilegiavano le qualità medicinali delle sue radici da qui il nome officinale della pianta.

Alla fine del 1400 la coltivazione dell'asparago si diffonde in Germania, Olanda e Polonia e nel 1700 passò poi in Francia.

Fu sotto il regno di Luigi XIV che questa coltura conobbe la sua massima diffusione specialmente vicino a Parigi nella zona di Argenteuil dove ne furono selezionate pregiate varietà fra le quali spiccava per bontà e precocità la "Precoce d'Argenteuil".

A quei tempi l'asparago veniva chiamato il "cibo del re" e il re Luigi XIV  era così desideroso di gustarlo sempre che fece approntare speciali serre solo per la sua coltivazione anche fuori stagione non volendosi privare del piacere di  mangiare i saporiti germogli.

 Con il passaggio di Napoleone in Italia questa varietà fu importata e fu coltivata dapprima in Piemonte per poi successivamente si diffuse  in Veneto,  in Emilia Romagna e in Toscana.

In America la coltivazione dell'asparago  si deve ai primi coloni, ma solo nel 1850-1860 fu iniziata la coltivazione in modo intensivo nello stato della California, ancor oggi questa parte degli Stati Uniti detiene la maggior produzione di asparagi per il consumo fresco d'America.

In origine si conosceva solo l'asparago verde affine alla specie selvatica, fu a causa di una terribile grandinata che gli abitanti di Bassano del Grappa nel Veneto vedendo la parte verde che sporgeva dal terreno tutta rovinata  estrassero la rimanente e così scoprirono la prelibatezza dell'asparago bianco.

Questo tipo particolare di asparago fu più tardi particolarmente apprezzato anche dai Padri Conciliari di passaggio per Bassano durante il Concilio di Trento nel 1545-1563.

Fu l'inizio della sua fama che dura invariata ancora oggi.

DIFFUSIONE DI QUESTO ORTAGGIO

Nel mondo la coltivazione dell'asparago è diffusa in Asia, America, Oceania, Africa e Europa con una produzione mondiale che  si attesta su 231.500 ettari di superficie.

A livello mondiale i principali produttori sono la Cina, il Perù, il Messico,  gli Stati Uniti e il Sud Africa.

In Cina questa coltivazione è particolarmente diffusa qui infatti troviamo la più alta produzione di asparagi al mondo pari al 70% della produzione mondiale.

In Europa è la Spagna che detiene il primato per la maggiore produzione seguita dalla Francia, dalla Germania e dall'Italia che però ha le maggiori rese unitarie.

In Europa si registra un aumento della domanda dell'asparago verde fresco, questo potrebbe essere particolarmente favorevole per l'Italia che detiene il primato della produzione di questo particolare tipo di asparago.

Infatti negli altri paesi predomina la produzione delle varietà bianche e anche la Spagna, la Grecia e la Francia temibili concorrenti esportano solo questo tipo di asparagi.

Inoltre la produzione in Italia è particolarmente favorita dal clima particolarmente adatto alla coltivazione dell'asparago verde mentre l'asparago bianco ha migliori rese se coltivato in climi più freschi.

La coltivazione in Italia si attesta sui 6.000 ettari con l'80% destinato alla produzione delle varietà verdi con una resa molto alta che rende particolarmente redditizia la coltivazione di questo ortaggio.

Le regioni che più coltivano questa prelibatezza sono il Veneto, in generale il Nord-Est e l'Emilia Romagna anche se in questi ultimi anni questa coltura è scesa nel meridione con i 1000 ettari coltivati in Puglia e i 900 ettari di coltivazione in Campania.

Paradossalmente la Sicilia, regione che poco coltiva l'asparago avrebbe potenzialmente grandi margini di miglioramento potendo coltivare l'asparago verde sotto tunnel nel periodo di gennaio, febbraio e marzo quando nel resto d'Europa ancora non è presente tale prodotto e spuntando perciò prezzi molto favorevoli.

 piante di asparagi
DESCRIZIONE  DI QUESTO ORTAGGIO

L'asparago appartiene alla famiglia delle Gigliacee il suo nome botanico Asparagus offcinalis L si deve all'illustre scienziato Carlo Linneo (1707-1778) che per primo classificò questo vegetale.

Le origini della parola asparagus sono controverse c'è chi dice derivi dal  latino asparagus che significa germoglio.

I romani diedero alla pianta questo nome per due motivi: il primo è che è commestibile solo il germoglio, il secondo è che si riteneva che l'asparago possedesse delle proprietà curative così benefiche da permettere la rigenerazione del corpo dandogli nuovo vigore.

Altri invece pensano che l'origine di questa parola derivi dal greco asphàragos o dal persiano asparag che significa germoglio.

L'asparago è una pianta  erbacea perenne con un breve rizoma sotterraneo dal quale si differenziano le gemme al centro e le radici che sono cilindriche carnose e lisce e terminano con piccole radichette.

 "zampe" con piccolo turione
Tale rizoma viene denominato "zampa" più la pianta invecchia più le "zampe" si allargano mentre il loro centro diventa duro e fibroso perdendo ogni capacità vegetativa.

Da questo rizoma in aprile e in maggio si sviluppano dei turioni cioè dei germogli teneri dal sapore dolce e delicato rivestiti nella parte apicale da foglie simili a squame.

Terminato lo sviluppo si forma un fusto eretto che può raggiungere anche il metro molto ramoso con rami gracili e lunghi e ramoscelli terminali molli e verdi che assomigliano agli aghi del pino.

Le vere e proprie foglie sono ridotte a piccole squamette lisce e riunite in piccoli gruppi.

L'asparago è una pianta dioica cioè  in questa specie vi sono  piante maschili e piante femminili che quindi portano fiori maschili o femminili distinguibili già dal primo anno di vita.

La pianta maschile è più precoce e vigorosa di quella femminile ma porta turioni, i germogli commestibili dell'asparago, più sottili.

I fiori sono portati da peduncoli, sono campanulati e di colore bianco rigato di verde.

La fioritura inizia verso la fine di giugno e dura circa due settimane si trasforma nel frutto portato solo dalle piante femminili che è una bacca di colore rosso, globosa contenente da uno a quattro semi coriacei piccoli e neri.


 Asparagiaia
COLTIVAZIONE

L'asparago è una pianta rustica che cresce bene in tutte le regioni italiane con l'avvertenza di collocarla in una zona molto luminosa non ombreggiata.

IL pericolo maggiore che si corre sono le basse temperature e le piogge intense al momento della raccolta che possono pregiudicare il prodotto dell'annata.

Può essere riprodotto per semina ma tra il momento della semina e la maturazione del primo raccolto trascorrono tre anni.

Quindi è consigliabile, soprattutto se la coltivazione è amatoriale comprare le zampe che si possono interrare sia in autunno che all'inizio della primavera.

Le "zampe" possono avere uno, due o tre anni ma è consigliabile comprare quelle di un anno sono le migliori perchè si sviluppano formando ugualmente un buon sistema radicale

Gli asparagi crescono nella maggior parte dei terreni ma il terreno ottimale è fertile, sciolto, sabbioso e ben drenato, i carnosi rizomi degli asparagi temono molto il terreno compatto e umido che li fa marcire.

Inoltre prima dell'impianto occorre eliminare con molta cura le infestanti perenni che danneggerebbero una coltivazione così delicata.

Durante l'autunno dell'anno precedente all'impianto occorre interrare superficialmente composta o letame ben maturo in ragione di 8 kg per metro quadro.

Le radici degli asparagi si sviluppano lateralmente ed è meglio che le sostanze nutritive rimangano superficiali.

 turioni
PRIMO ANNO

Non lasciate  mai seccare le zampe degli asparagi che avete acquistato scegliere per l'impianto una giornata umida e tenetele  avvolte sino all'ultimo momento.

In marzo scavate una fossa profonda 25 cm e ampia 40 cm e sul suo fondo incorporate delicatamente un fertilizzante con alti valori di potassio, fosforo e azoto di circa 100 g per metro quadro.

Se si scava più di una fossa mantenere una distanza di  130 cm tra le file.

Sul fondo di ogni fossa formate dei rilievi di 7-8 cm e su questi mettete le "zampe" degli asparagi con le radici ben allargate verso l'esterno, ad una distanza di 45 cm l'una dall'altra  infine coprite le "zampe" con uno strato di 5-7 cm di terreno.

Lasciate sviluppare le piante senza prendere i turioni, in ottobre tagliate gli steli quando sono ingialliti poi distribuite uno strato di 5-7 cm di letame ben maturo o di compost e rincalzate di diversi cm il terreno sulla fila.

Nel primo anno è importante irrigare l'asparagiaia, eseguire un accurato diserbo e non vangare o dissodare il terreno in profondità vicino alle sue radici perchè le radici degli asparagi si espandono in larghezza superficialmente ed è molto facile danneggiarle.

 frutti dell'asparago
SECONDO ANNO

All'inizio di marzo eseguite una concimazione di superficie con un fertilizzante generico a formula equilibrata in ragione di 100 g al metro quadro.

Le piante vengono lasciate sviluppare liberamente senza essere sfruttate cioè senza raccogliere i giovani getti ma lasciando che formino la nuova vegetazione per dar loro modo di  ingrandirsi e di rafforzarsi.

In autunno quando il fogliame ingiallisce tagliarlo lasciandone un pezzo per poter individuare con sicurezza le singole piante che andranno rincalzate con un pò di terreno sulla fila.

Ripulite dalle infestanti l'asparagiaia e distribuite uno strato di 5-7 cm di letame ben maturo o di compost.

 asparago fiorito
TERZO ANNO E SEGUENTI

All'inizio del terzo anno le fosse vengono colmate in modo che il terreno si presenti in piano se l'impianto è destinato a produrre l'asparago verde, mentre se la produzione è mirata ad ottenere l'asparago bianco le file vengono rincalzate in modo da favorire l'imbianchimento e si presentano con una forma a baulature.

Nel terzo anno l'asparagiaia diviene produttiva e si possono iniziare a raccogliere i turioni che iniziano ad essere emessi dalla pianta quando la temperatura del suolo a livello del rizoma raggiunge i 10-12 C°.

Tale raccolta in questo primo anno, può essere effettuata nei mesi di marzo e aprile per circa una sessantina di giorni mentre negli anni successivi la raccolta degli asparagi comincia in marzo per arrivare sino alla seconda metà di maggio.

Un raccolto finale abbondante dipende da una lenta formazione di una robusta corona del rizoma che comincia dalle prime due stagioni di crescita nelle quali non si raccolgono i germogli, molto importanti in quanto in questo periodo si imposta l'intera produzione.

Raccogliere i turioni quando spuntano di 12- 15 cm dal terreno anche se il loro spessore risulta variabile, tagliarli obliquamente 2/4 cm sotto la superficie del terreno con l'apposito attrezzo cogliasparagi o in mancanza di questo con un coltello ben affilato.

Una corona di asparago produce diversi getti a differenti stadi di maturazione ed è importante riuscire a recidere i turioni ben netti e in modo accurato in maniera che la pianta possa continuare a produrne.

Da metà maggio in avanti occorre fornire  alla pianta una serie di cure colturali per ripristinare le sue riserve nutritive che si sono impoverite con la raccolta, per stimolare la ripresa vegetativa, l'allungamento del rizoma e  la formazione di un nuovo fascio di radici ricche di sostanze di riserva che potranno produrre nella stagione seguente una abbondante produzione di germogli.

Queste cure spazieranno dall'irrigazione che sarà abbondante nei periodi più siccitosi, al diserbo, alla concimazione,  con un fertilizzante generico a formula equilibrata in ragione di 100 g per metro quadro che si dovrà somministrare dopo la fine della raccolta dei turioni.

In autunno si taglierà la vegetazione ormai ingiallita  che conviene non aggiungere  al compost ma bruciare  per evitare l'insorgere di malattie.

Queste azioni si dovranno svolgere per tutta la vita della coltura anno dopo anno tenendo presente che il rizoma ogni anno rinnova il suo apparato di radici e gemme accrescendolo e si innalza raggiungendo col tempo la superficie.

Un'asparagiaia correttamente tenuta può durare produttiva per ben 10-12 anni ma se non si vuole una coltura intensiva la produzione può protrarsi per diversi anni ancora.

 turioni bianchi
VARIETA'

Sono moltissime le antiche varietà di asparagi più di 200 molte sono coltivazioni di nicchia tipiche di determinate località come l'asparago bianco di Bassano del Grappa in Veneto o l'asparago verde di Altedo.

Oggi si privilegiano per le coltivazioni intensive ibridi F1 che danno asparagi tutti uguali per la commercializzazione, tutti i turioni devono avere lo stesso diametro è tollerata una discrepanza di soli pochi millimetri!

Consiglio di ricercare e coltivare le antiche varietà che benchè non così perfette hanno un gusto e un profumo insuperabile.

Si dividono  i tre gruppi quello degli asparagi bianchi, quello degli asparagi violetti e quello che raggruppa gli asparagi verdi.

Gli asparagi bianchi hanno un sapore molto delicato e vengono coltivati in assenza di luce durante la crescita con la tecnica dell'imbianchimento che consiste nel rincalzare le piante con il terriccio per impedire che i giovani turioni vengano a contatto con la luce quindi sono privi di clorofilla che darebbe loro il colore verde e un sapore leggermente amarognolo.

Uno dei più noti è l'"Asparago bianco di Bassano del Grappa" che può vantare il marchio D.O.P. (Denominazione di Origine Protetta) un marchio di qualità che riconosce quei prodotti locali, come è questa  particolare varietà di asparago, che presentano particolari caratteristiche di unicità e di qualità.

Le sue caratteristiche sono le seguenti: colore bianco, lunghezza fra i 18 e i 22 cm, turioni ben formati dritti, teneri e non legnosi che vengono venduti in mazzi di un kg o un kg e mezzo legati con i rami del salice.

La zona di produzione di questo famoso asparago è rigidamente delimitata dalla disciplinare D.O.P. e comprende vari comuni nel territorio della provincia di Vicenza di cui il più noto è Bassano del Grappa.

La caratteristica che rende così dolce e morbido questo particolare asparago è la natura del terreno della zona un terreno con una scarsa presenza di carboidrati, particolarmente sciolto e ciottoloso quindi molto drenante.

Vi è un Consorzio di Tutela che vigila e promuove numerose manifestazioni per proporre al meglio questo ortaggio vanto della zona.

 Asparagi di Cimadolmo
Un altro asparago bianco che si fregia del marchio IGP è l'"Asparago bianco di Cimadolmo" che è coltivato in provincia di Treviso in un territorio limitato ad alcuni comuni che sorgono sulla riva del fume Piave, le asparagiaie sono collocate su terreni di origine alluvionale sabbiosi-limosi che assicurano un perfetto drenaggio.

Il clima temperato umido tipico della zona caratterizzato da precipitazioni primaverili frequenti durante il periodo di produzione dei turioni, rendono questo asparago di rapida crescita  , bianco, tenero e privo di fibrosità.

Il suo profumo e il suo gusto sono molto delicati e rendono questa varietà di asparago particolarmente pregiata e ricercata.

Un'altra varietà bianca che si fregia del marchio IGP è  l'"Asparago di Badoere"  la zona di produzione di questa varietà è compresa fra i territori delle province di Treviso, Padova e Venezia.

Questa cultivar ha iniziato ad essere commercializzata dopo l'ultimo conflitto mondiale ma ha ottenuto lusinghieri consensi al punto da  essere considerata come una delle varietà  locali più pregiate del Veneto.

 asparagi di Badoere
Uno dei segreti della sua bontà è dato dalle frequenti precipitazioni nel periodo di raccolta dei turioni che escludono la necessità di interventi irrigui durante questa delicata fase evitando alle piante  qualsiasi stress idrico e garantendo ai germogli un'ottima qualità.

Inoltre questo territorio è caratterizzato da fiumi di risorgiva a lento decorso come il Sile , lo Zero e il Dese e dagli affluenti di questi ultimi, questa particolarità fa in modo che questi terreni siano particolarmente fertili e produttivi quindi abbisognino di scarse concimazioni e questo garantisce un'ottima vigoria alle piante di asparagi che qui vengono coltivate.

Il Consorzio dell'Asparago di Badoere tutela e vigila sulla produzione di questa prelibatezza istituendo manifestazioni atte a promuoverla e a valorizzarla.

Un'altro gruppo è composto dagli asparagi violetti particolari varietà di asparagi  i cui turioni invece di diventare verdi alla luce hanno le punte e anche parte del gambo viola.

Il loro sapore è leggermente più amaro e  marcato di quello degli asparagi bianchi.

L'"Asparago violetto di Albenga" è una rara varietà di asparago coltivato nella piana di Albenga ed è caratterizzato dai suoi turioni di colore viola che più intenso sulla loro punta sfuma poi di bianco alla base,  i suoi germogli sono più grossi di diametro delle altre cultivar di asparagi.

Il benevolo microclima e i terreni sabbiosi della piana di Albenga fanno di questo asparago uno dei più pregiati per la sua assenza di fibrosità e il suo gusto morbido e burroso più delicato e più dolce delle altre varietà.

 Asparago violetto di Albenga
Purtroppo la pianta è meno produttiva delle altre cultivar e aggiungendo a questo fatto che la coltura rimane per svariati anni in loco la sua coltivazione si è di molto ridotta.

Per far fronte alla crescente richiesta viene coltivato in serra anche in Spagna, negli Stati Uniti e  in Sud Africa ma il gusto insuperabile del vero asparago violetto di Albenga lo si può trovare solo da fine marzo ai primi di giugno negli asparagi coltivati dai produttori di Albenga nella loro piana Ingauna.

Gli appassionati e i ghiottoni di questa rara specialità si rivolgono a questi produttori per acquistare e poter gustare freschissimo il vero "Asparago Violetto di Albenga" appena raccolto dal campo.

 L' "Asparago Rosa di Mezzago" è un altro asparago di nicchia un prodotto unico e particolarmente pregiato che si coltiva  nella località di Mezzago un ristretto territorio situato in Brianza nella provincia di Monza.

Grazie anche alla particolare  conformazione del terreno locale, argilloso ma con presenza di minerali ferrosi, questo asparago dal colore unico, punte rosate con il resto del turione completamente bianco,   rappresenta una coltivazione di assoluta eccellenza della zona cucinato in svariate ricette locali.

 Asparago rosa di Mezzago
Questa tradizione iniziata ai primi del 900 vide il suo periodo d'oro dagli anni '30 agli anni '50 quando questi asparagi erano presenti e molto ricercati sui mercati di Monza e Milano purtroppo iniziò con gli anni '70 il declino che culminò negli anni '90 al punto da pregiudicare l'esistenza stessa della sagra dedicata a questa prelibatezza.

Negli anni 2000 la rinascita con l'introduzione dell'"Asparago Rosa di Mezzago" quale coltura tipica del territorio recuperando la sua storia e la sua valenza culturale.

Nel corso degli anni le Istituzioni  fra le quali la Regione Lombardia e le Amministrazioni Comunali hanno visto il coronamento dei loro sforzi: oggi accanto a produzioni eccellenti vi è anche un sensibile aumento della produzione inoltre questo particolare asparago può adesso fregiarsi del marchio De.Co. che garantisce ai consumatori l'omogeneità della  produzione e delle sue caratteristiche peculiari.

 asparago d'Argenteuil
Un altra antica e famosa varietà di asparago apprezzata per la sua precocità è quella che deriva dalla Francia precisamente dalla zona di Argenteuil è l'"Asparago precoce d'Argenteuil" apprezzato perchè molto adatto alla forzatura sotto tunnel o in serra e per le sue qualità infatti i suoi turioni di colore verde rosato risultano di grosso calibro e teneri, gustosi, saporiti.

Adesso un pò abbandonata questa cultivar è stata la base per numerose varietà di asparagi che da lei hanno preso le caratteristiche di dolcezza, morbidezza e grossezza di diametro.

Infine abbiamo il gruppo degli asparagi verdi che germogliano all'aria aperta con un gusto marcato e un sapore leggermente dolciastro.

Fra le più caratteristiche varietà di asparagi verdi abbiamo l'"Asparago Verde di Altedo" questa varietà che può fregiarsi del prestigioso marchio I.G.P. è un prodotto caratteristico delle provincie di Bologna e di Ferrara tutelato dal marchio di  garanzia Europeo acquisito I.G.P..

Questo marchio viene attribuito solo a quei prodotti agroalimentari per i quali una ben definita qualità dipende dall'origine geografica e la cui produzione e/o trasformazione avviene in una ben definita località geografica.

 asparago verde di Altedo
Questa varietà di asparago per potersi fregiare di questa denominazione deve essere coltivato solo in una 30ina di comuni della provincia di Bologna e in 26 comuni della Provincia di Ferrara.

I terreni sui quali si svolge questa coltura sono terreni sabbiosi e sabbiosi argillosi molto adatti quindi per queste loro caratteristiche alla coltivazione degli asparagi.

Gli "Asparagi Verdi di Altedo" sono molto apprezzati per la delicatezza del gusto e l'assenza di fibre che li rende  particolarmente teneri.

L'"Asparago Verde di Canino" presenta un colore verde brillante molto intenso su tutta la sua superficie e poichè la parte bianca inferiore del turione più dura e fibrosa è pressochè assente, questo asparago viene anche detto "mangia tutto".

I primi campi coltivati ad asparago nel territorio di Canino in provincia di Viterbo risalgono a circa una trentina di anni fa con l'andare del tempo questo nobile ortaggio si è inserito così bene nel territorio stesso da consentire produzioni elevate sia come qualità che come quantità e attualmente riveste  il ruolo di protagonista nel comparto ortofrutticolo locale.

La caratteristica peculiare di questo asparago è la sua grande precocità ottenuta grazie a delle sorgenti calde che si trovano nella zona unite ad una tecnica di coltivazione particolare che consente di avere i turioni pronti per la vendita già da fine gennaio.

 asparagi di Canino
In una zona chiamata "Paglieto" sono infatti presenti falde di acqua calda con una temperatura che oscilla fra i  30° e i 38° C. che dal sottosuolo vengono convogliate con una serie di condotte sotterranee poste a circa 30 cm di profondità sotto le radici dell'asparagiaia e consentono in modo del tutto naturale di anticipare di molto il risveglio delle piante e quindi l'emissioni dei turioni.

Le piante vengono protette ulteriormente con dei piccoli tunnel che consentono la nascita e lo sviluppo in superficie dei germogli stessi.

Questa coltivazione che si sviluppa su una superficie di circa 30 ettari nel comune di Canino costituisce indubbiamente il fiore all'occhiello di una produzione già pregiata e consente di portare sui mercati molto precocemente un asparago eccellente e sano prodotto in modo del tutto naturale.

COLTIVAZIONE IN VASO

Passiamo adesso a più  pratici argomenti ovvero la coltivazione in vaso dell'asparago.

Sono stata dubbiosa se mettere questo capitolo perchè non si può certo avere una produzione abbondante sul balcone in quanto un'asparagiaia richiede uno spazio non indifferente tuttavia qualche cosa si può fare anche se si possiede solo un terrazzo.

Se avete abbastanza spazio in un vaso capiente potete interrare una "zampa", se avete un cassone potete  interrarne più di una ma la distanza fra l'una e l'altra deve essere di almeno 40 cm, oppure fate come ho visto fare da un appassionato il quale in una fila di contenitori rettangolari che delimitavano una parte di un vasto balcone ha inserito le zampe degli asparagi.

Questo gli ha permesso di avere una doppia utilità: dolci e gustosi turioni all'inizio della primavera, piumose e insolite piante durante la stagione vegetativa che formavano una quinta verde leggera, insolita e molto gradevole.

Se volete cimentarvi in questa coltivazione sul vostro balcone occorrono contenitori profondi almeno 40 cm e altrettanto larghi perchè con l'andar del tempo le radici degli asparagi si allargano di molto.

Curare molto il drenaggio, comprare terriccio universale aggiungendovi parecchio compost per renderlo più fertile inoltre poggiare la "zampa" su uno stato di circa  3 cm di sabbia per evitare marciumi e coprirla con circa 5 cm di terriccio universale.

 pianta degli asparagi notate com'è piumosa
Mettere gli asparagi in una posizione molto luminosa e aperta al sole o se ci si trova in un luogo molto assolato in ombra parziale.

Le irrigazioni non siano troppo frequenti perchè l'asparago deve rimanere giustamente bagnato e qui vi dovete aiutare col vostro "pollice verde" :-)

Nei primi anni godrete solo dei fusti ramificati che danno una sensazione di leggerezza con le loro foglie cosi strette che sembrano piume e sono molto ornamentali, poi dal terzo anno potrete, con  parsimonia, gustare anche qualche turione.

Certo l'abbondanza della vostra produzione non potrà rivaleggiare con quella  di un orto o  di un campo ma la soddisfazione di portare in tavola e di gustare asparagi coltivati e cucinati da voi sarà impagabile.

Tuttavia devo avvisarvi che questa coltura è perenne e che durante l'autunno i fusti ingialliscono e vanno tagliati lasciando i vasi spogli e non di poco ingombro quindi se volete tentare questa coltivazione il vostro terrazzo occorre sia capiente.

Avendo domandato a questo appassionato come mai avesse scelto proprio una coltura così impegnativa e insolita per il suo balcone ebbi come risposta che vedere spuntare dalla nuda terra i primi turioni gli dava una grande emozione, era la vita che si rinnovava dopo il gelo invernale.

Inoltre durante l'estate alla minima brezza i piumosi fusti ondeggiavano al vento come se volessero giocare con lui celebrando così la bellezza e la versatilità del mondo naturale.


CARATTERISTICHE DI QUESTO GERMOGLIO

L'asparago ha molte ed utili proprietà non ultimo è amico delle persone che vogliono dimagrire essendo composto quasi interamente di acqua il 90%, pochissimi grassi e solo 17 calorie per 100 g di prodotto.

Inoltre è molto leggero e digeribile è diuretico quindi aiuta nel drenaggio dei liquidi,  è ricco di fibre ed è povero di sodio.

Grazie alle  sue qualità diuretiche e depurative aiuta in caso di ipertensione e di calcoli renali, svolge un'azione disinfiammante sulla milza e l' asparagina un aminoacido contenuto nei turioni, aumenta la capacità drenante e aiuta l'organismo a liberarsi del sale in eccesso.

Questa sostanza è utile nei soggetti diabetici perchè abbassa il livello di glicemia e quindi anche chi è diabetico può con tranquillità consumare questo ortaggio.

 asparagi viola
L'asparagina tuttavia è responsabile del forte odore dell'urina sintomo della depurazione dell'apparato renale, un uso eccessivo di questo alimento può risultare irritante per i reni e se ne sconsiglia l'uso in soggetti sofferenti di insufficienza renale, di nefrite e di gotta.

La presenza di rutina aiuta a rinforzare le  pareti dei vasi capillari mentre la presenza di acido folico svolge un'azione benefica sul cuore ed è molto utile per le donne in gravidanza.

L'asparago contiene le vitamine del gruppo B, la vitamina A e numerosi minerali fra i quali il magnesio, il calcio, il fosforo e il potassio.

Dato il loro alto contenuto di potassio gli asparagi sono particolarmente utili al cuore e ai muscoli in generale mentre la loro ricchezza di antiossidanti protegge dall'invecchiamento cellulare e aiuta il cervello a contrastare il declino cognitivo.

Gli asparagi sono  indicati in caso di diete disintossicanti, nei casi di anemia e anche in quelli di inappetenza perchè hanno la capacità di stimolare l'appetito.

SAGRE E MANIFESTAZIONI


Qui davvero c'è solo l'imbarazzo della scelta, sono davvero tante le manifestazioni in onore di questo prelibato ortaggio che si susseguono per tutto il periodo primaverile da Nord a Sud della nostra penisola.

Inizio con quella anzi quelle perchè ve ne sono ben due, che celebrano la bontà di un asparago che  coltivato a Bassano del Grappa è noto fra i migliori buongustai di tutta la penisola.

La prima manifestazione si intitola "Asparagi e Vespaiolo" ed è una manifestazione enogastronomica che celebra la bontà di questo asparago.

Per tutta la stagione degli asparagi nei ristoranti che hanno aderito alla iniziativa vi è un susseguirsi di menù che hanno come protagonisti i bianchi e saporiti turioni proposti nelle ricette più varie per tutti i giorni della settimana e per la gioia di appassionati e ghiottoni.

A questo delicato ortaggio si abbina un vino superbo della zona il Vespaiolo che per le sue caratteristiche si sposa particolarmente bene con le ricette contenenti asparagi.

La tradizione vuole che l'asparago inizi ad essere buono dal 19 marzo giorno di San Giuseppe, sino al 13 giugno giorno di Sant'Antonio, così a Bassano durante la stagione dell'asparago esso viene sapientemente cucinato dai più abili cuochi della zona quale principale ingrediente per numerose preparazioni accompagnato però sempre da un buon calice di Vespaiolo che presenta accanto ad un'invidiabile freschezza una particolare acidità che rendono perfetto il suo abbinamento con gli asparagi specie se cucinati alla bassanese cioè lessati e serviti con uova sode.

La seconda manifestazione che vede l'asparago di Bassano del Grappa protagonista è una mostra concorso  la "Mostra concorso dell'asparago bianco di Bassano D.O.P."  che si tiene a Bassano del Grappa alla fine del mese di aprile creata per esaltare le qualità di questi turioni premiando il mazzo migliore.

Inoltre la manifestazione viene allietata da spettacoli musicali e per tutta la durata della mostra il pubblico potrà acquistare gli asparagi bianchi di Bassano i veri protagonisti della festa.

Ma durante il periodo degli asparagi si susseguono anche nei paesi limitrofi a Bassano manifestazioni e mostre in onore di questo ortaggio.

Non si può non citare la "27ma Festa dell'Asparago D.O.P. e dell'artigianato di Rosà" che si svolge l'ultima domenica di aprile e la "Mostra Concorso a San Zeno di Cassola" che quest'anno si terrà il 6/05/2012 ultima di undici giornate all'insegna di Sua Maestà l'asparago.

Questa manifestazione è nata nel 2002 gestita dal  Gruppo Amici Missionari di San Zeno, per promuovere la solidarietà e celebrare il bianco turione tramite ricette tipiche che hanno come protagonista l'asparago.

Tutti i ristoratori che aderiscono all'iniziativa danno il meglio di sè nelle svariate manifestazioni culinarie che mirano a far apprezzare ai numerosi visitatori la bontà di questo ortaggio e per tutti gli undici giorni si susseguiranno iniziative sia di carattere gastronomico che musicale.

Il 6 maggio giorno di chiusura della manifestazione, coronerà quest'ultima la mancia non competitiva con un percorso che partendo dalla piazza di San Zeno si snoda fra gli impianti di asparagi e il verde, contemporaneamente si svolgerà la mostra concorso che premierà il mazzo più bello.

Un'altra festa rinomata che vede protagonisti gli asparagi è quella che si tiene a Cimadolmo nelle prime settimane di maggio.

La "Festa dell'asparago bianco IGP di Cimadolmo" in provincia di Treviso, festeggia questo prodotto gustoso e naturale ricco di proteine e importante fonte alimentare e commerciale per tutta la zona.

Il successo di questa manifestazione si deve anche ai volontari della Pro Loco che operano con l'aiuto e il sostegno della Provincia di Treviso e della Regione Veneto per estendere la fama di questa manifestazione e dell'asparago che ne è il protagonista a livello nazionale.

Durante tutta la manifestazione è possibile assaporare due fra le maggiori e più note prelibatezze a base di asparagi cucinate col bianco turione dell'asparago di Cimadolmo, asparagi e uova e il famoso risotto con gli asparagi.

Nel corso di questa festa vi sono altre iniziative come per esempio la mostra dell'asparago durante la quale vengono premiati i produttori dei migliori asparagi  in presenza di numerose personalità politiche.

Abbinata a questa festa vi è la "Fiera del Passo" dove è possibile vedere ed acquistare numerosi articoli di giardinaggio, per la casa e per il tempo libero.

Davvero ricca di eventi un'altra manifestazione che ha come protagonista l'asparago.

A Badoere per 15 giorni dal 23 aprile al 9 maggio prende il via la "Mostra dell'Asparago di Badoere I.G.P."  in provincia di Treviso, una  kermesse con decine di appuntamenti in programma che toccheranno i temi dell'artigianato, della musica, del folklore, della solidarietà e dello sport.

Si svolgerà una Pesca di beneficienza, a seguire una pedalata ecologica, si potrà visitare il "Mercatino dell'artigianato e della creatività" dove espongono oltre 100 espositori e si esibiranno gli arceri di villa Guidini.

 Portici della Rotonda e asparagi di Badoere
Tuttavia la giornata più importante di questa manifestazione resta come da tradizione il primo di maggio dove sotto gli splendidi portici della Rotonda i produttori esporranno la loro migliore produzione di asparagi che sarà accompagnata dal "Gruppo Storico Musici e Sbandieratori di Feltre".

Nello spazio della piazza si potranno ammirare giardini creati ad hoc e  sarà possibile  assaggiare ed acquistare i tipici prodotti del veneto ma anche di altre regioni esposti sulle bancarelle di "Sapori in Rotonda".


L'asparago di Badoere sarà in vendita per tutta la durata della manifestazione a cura della Pro Loco mentre nello stand gastronomico a cura della Società Calcio vi saranno serate danzanti e musica dal vivo.

Chiude la manifestazione un appuntamento ricorrente la gara ciclistica juniores "Gran Premio di Badoere" con partenza nel pomeriggio del primo maggio.

Mezzago è un paese con poco più di 4000 anime ed è qui, nella bassa Brianza, fra le province di Vimercate e Trezzo sull'Adda che si svolge la manifestazione del "Maggio Mezzaghese" nel cui interno è stata integrata la "Sagra degli asparagi".

L'asparago che qui si festeggia è una particolare varietà caratterizzata dall'avere l'apice rosato (3/4 cm) e la rimanente parte bianca.

Il programma della sagra che si svolge dal 30 aprile al 23 maggio è molto ampio e comprende mostre di pittura, di scultura, di fotografia, manifestazioni e tornei di scacchi e di carte, laboratori di gioco e animazione per i bambini.

Nel ristorante gestito dalla Pro Loco  all'interno dello storico Palazzo Archinti sarà possibile gustare un ricco menù tradizionale e numerosi piatti che come protagonista hanno l'asparago rosa di Mezzago.

La "Sagra dell'Asparago Verde di Altedo"  in provincia di Bologna ma ai confini con quella di Ferrara, ha superato la 40 esima edizione festeggiata con sport, spettacoli e degustazioni.

Per celebrare il quarantennale è stato realizzato un libro fotografico con le immagini delle edizioni precedenti.

Si parte il 9 di maggio con una settimana interamente dedicata allo sport, con la finale della Coppa Emilia -Romagna di pallavolo maschile e femminile e con le gare di ciclismo maschile e femminile.

Dal 12 maggio iniziano le degustazioni dell'asparago verde di Altedo con le serate d'Autore  dove famosi chef si esibiranno in piatti di alta cucina che come protagonista vedranno il verde asparago di Altedo.

Sarà assegnato lo storico premio gastronomico "una ricetta con l'Asparago Verde di Altedo I.G.P." dove il premiato riceverà un asparago d'oro, ambito riconoscimento.

Per tutta la durata della manifestazione si esibiranno gruppi musicali e spettacoli, l'ultimo sarà lo spettacolo pirotecnico che concluderà la sagra.

Durante questa manifestazione non ci saranno solo aspetti ludici ma si farà il punto sulle prospettive e la situazione del pregiato ortaggio con un convegno che lo vedrà protagonista e durante il quale interverranno noti relatori.

L'ultima sagra di cui voglio parlarvi, ma ve ne sono molte altre che vi invito a scoprire e che per non appesantire troppo questo post non cito qui, è la "Sagra Asparago Verde di Canino" giunta quest'anno alla sua undicesima edizione e che si è svolta il 10 gennaio 2012 in provincia di Viterbo.

Questa festa celebra e rappresenta una delle zone più importanti per la produzione dell'asparago verde quella di Canino che non è ancora nota come meriterebbe.

Vi sono stati numerosi stand enogastronomici situati lungo le vie del centro storico dove i visitatori  hanno potuto assaggiare i prodotti locali e naturalmente il festeggiato, l'asparago verde caratteristico di queste zone il quale è stato premiato più volte, si è infatti votato per l'asparago più buffo, quello più grande ecc....

A questa produzione di nicchia sono dedicati circa 400 ettari di superficie sul litorale della maremma laziale.

 Il 10 gennaio è stata cucinata e distribuita a tutti i partecipanti una frittata con gli asparagi da record composta da 1500 uova, 100 kg di asparagi e 5 litri di olio che hanno formato una frittata di due metri    di diametro.

Con la distribuzione di questa prelibatezza si è conclusa una giornata all'insegna della festa e del divertimento.

Dopo queste manifestazioni così belle e ricche che davvero non saprei quale scegliere per dare la palma della migliore intendo postarvi una ricettina, prima di questa però desidero ricordarvi la cottura ideale di questo delicato ortaggio.

Per cuocerli al meglio è conveniente avere una pentola stretta e alta meglio se possiede incorporato un colapasta, nella quale i turioni possono essere collocati con le punte verso l'alto dopo essere stati legati insieme con del filo da cucina.

Sistemati in questo modo non si rovineranno con il bollore se invece vogliamo cuocerli a vapore dovremo porre internamente nella pentola un cestello che mantenga gli asparagi al di sopra dell'acqua che bolle.

Le ricette che riguardano gli asparagi sono davvero tante: se i turioni sono freschissimi conviene lessarli e gustarli così semplicemente con un filo di olio extravergine d'oliva per sentirne tutto il profumo e il delicato sapore.

Se invece volete delle ricette un pò più elaborate eccovene una semplice e di sicura riuscita.

ASPARAGI CON LE UOVA


Ingredienti per due persone
500 gr di asparagi
50 gr di burro
50 gr di formaggio grana
2 uova
sale q.b.

Questa ricetta che è un classico della cucina lombarda, è sempre ben accetta specie la sera perchè è leggera e nutriente.

Dopo aver pulito gli asparagi levando loro la parte legnosa che è dura, inserirteli nella pentola come spiego più sopra per l'ebollizione.

Quando sono cotti, attenzione che non si sfaldino il bollore deve essere dolce e la cottura moderata, circa 15 minuti anche un pò meno, devono risultare morbidi ma non sfatti, sistemateli a corona su un piatto di portata con le loro punte rivolte verso l'esterno e teneteli al caldo.

In una padella antiaderente mettete il burro e fate cuocere le uova, appena pronte fatele scivolare sugli asparagi con il loro sughino e spolverizzate il tutto con un'abbondante manciata di parmigiano.

Attenzione nella cottura delle uova che dev'essere perfetta senza che i bianchi siano poco cotti o peggio bruciacchiati.

Portate subito in tavola e vedrete che questo semplice e antico piatto sarà apprezzato da grandi e piccini.

Qui finisce questo post, ho voluto celebrare un ortaggio delicato e costoso tipico del periodo pasquale e siccome oggi è la giornata di Pasqua ne approfitto per augurare a tutti

 BUONA PASQUA E BUON APPETITO