tag:blogger.com,1999:blog-12115193354276454512023-11-16T02:44:55.584-08:00Orto per tuttiColtiva il tuo cibo, Ricicla i tuoi oggetti, riappropriati del tuo tempo libero.riccardahttp://www.blogger.com/profile/15471853974207111487noreply@blogger.comBlogger69125tag:blogger.com,1999:blog-1211519335427645451.post-71103130301211353072012-08-08T11:57:00.000-07:002012-08-08T11:57:46.941-07:00Una Nuova Dimora Per OrtoPerTutti<div class="MsoNormal" style="background: white;"><span style="color: black; font-family: "Arial","sans-serif"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Caro lettore, cara lettrice,</span></div><div class="MsoNormal" style="background: none repeat scroll 0% 0% white;"><span style="color: black; font-family: "Arial","sans-serif";"> </span></div><div class="MsoNormal" style="background: none repeat scroll 0% 0% white;"><span style="color: black; font-family: "Arial","sans-serif";">come scritto nel titolo di questo articolo ho spostato l'attività che sin ora ho portato avanti qui in un nuovo blog, <b><a href="http://www.ortopertutti.it/">www.OrtoPerTutti.it</a></b></span></div><div class="MsoNormal" style="background: none repeat scroll 0% 0% white;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="background: white;"><span style="color: black; font-family: "Arial","sans-serif"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Qui troverai ampliata la parte riguardante <a href="http://www.ortopertutti.it/mia-filosofia-vita/" target="_blank"><b>la mia filosofia</b></a> e tanti video dove potrai ammirare varie tipologie di ortaggi e fruttiferi.</span></div><div class="MsoNormal" style="background: none repeat scroll 0% 0% white;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="background: white;"><span style="color: black; font-family: "Arial","sans-serif"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Ho aggiunto a grande richiesta altre sezioni come "il riciclo degli oggetti", una parte importante della mia filosofia, dove ti aspetta un ebook gratuito e un nuovissimo prodotto tutto incentrato sul riciclo.</span></div><div class="MsoNormal" style="background: none repeat scroll 0% 0% white;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="background: white;"><b><span style="color: black; font-family: "Arial","sans-serif"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">>>Coltiva il tuo cibo</span><span style="color: black; font-family: "Arial","sans-serif"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"></span></b></div><div class="MsoNormal" style="background: white;"><b><span style="color: black; font-family: "Arial","sans-serif"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">>>Ricicla i tuoi oggetti</span><span style="color: black; font-family: "Arial","sans-serif"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"></span></b></div><div class="MsoNormal" style="background: white;"><b><span style="color: black; font-family: "Arial","sans-serif"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">>>Riappropriati del tuo tempo libero</span></b></div><div class="MsoNormal" style="background: none repeat scroll 0% 0% white;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="background: white;"><span style="color: black; font-family: "Arial","sans-serif"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">ecco il nuovo motto di <b><a href="http://www.ortopertutti.it/">www.OrtoPerTutti.it</a></b></span><span style="color: black; font-family: "Arial","sans-serif"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"></span></div><div class="MsoNormal" style="background: white;"><span style="color: black; font-family: "Arial","sans-serif"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Vieni a trovarmi ti aspetta un nuovo magnifico ambiente!"</span></div><div class="MsoNormal" style="background: none repeat scroll 0% 0% white;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="background: white;"><span style="color: black; font-family: "Arial","sans-serif"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Spero ti piaccia fammi sapere.</span></div>riccardahttp://www.blogger.com/profile/15471853974207111487noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1211519335427645451.post-55816453911982361142012-05-27T16:12:00.004-07:002012-05-27T16:21:27.106-07:00PICCOLI FRUTTI<b>C'E' NOSTRANO E C'E' SIBERIANO</b><br />
<br />
Prima che l'umanità diventasse stanziale e iniziasse a coltivare quando ancora era vestita con le pelli degli animali uccisi già si cibava delle bacche di arbusti selvatici per integrare la sua dieta.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJdl8OmfQXeBDCNKKxI-hL91WJIGs2SyA5M9zoTGWZQnKhgs7ydE-tWoyDuMOi3eVGyYBPE2qaKeIrG53nW-8L7VeKnEqnx1IRg5wAvq_boDQn1SH9iScCnPKRvieESNIO7XD3VoTPoasH/s1600/mirtilli+4.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJdl8OmfQXeBDCNKKxI-hL91WJIGs2SyA5M9zoTGWZQnKhgs7ydE-tWoyDuMOi3eVGyYBPE2qaKeIrG53nW-8L7VeKnEqnx1IRg5wAvq_boDQn1SH9iScCnPKRvieESNIO7XD3VoTPoasH/s1600/mirtilli+4.jpg" /></a></div><br />
Mi piace pensare che mentre gli uomini andavano a caccia le donne si dedicassero a trovare e a raccogliere le bacche dei <b>mirtilli </b>così importanti per tutta la tribù.<br />
<br />
Questo avveniva circa 10.000 anni fa sia nelle gelide lande della Siberia che nelle foreste del <b>Nord America</b> dove i nativi americani raccoglievano e si cibavano di questo piccolo frutto.<br />
<br />
Anche nell' <b>Europa settentrionale</b> il mirtillo nasceva spontaneo ed era conosciuto da quelle antiche popolazioni mentre i Galli e i Celti con il succo del mirtillo tingevano anche le stoffe.<br />
<br />
Già da migliaia di anni le popolazioni native del territorio del nord-ovest degli Stati Uniti avevano incorporato il mirtillo nella loro dieta e riuscivano persino a conservarlo per l'inverno con l'essiccazione.<br />
<br />
Era un'importante pianta usata anche per scopi medicinali, il suo succo veniva impiegato per calmare la tosse e un tè fatto con le sue foglie contribuiva alla purificazione del sangue.<br />
<br />
<b>I romani</b> conoscevano bene questo arbusto e non solo ne consumavano le bacche ma tingevano con il suo succo le tuniche degli schiavi.<br />
<br />
Plinio e Virgilio parlano dei mirtilli,al tempo dei Romani la pianta e le sue bacche erano usate sia dal punto di vista culinario sia come medicina.<br />
<br />
I <b>Greci antichi</b> tenevano queste bacche in gran conto il botanico, farmacista e medico greco Discoride Pedanio nel I secolo dopo Cristo raccomanda le bacche di questo arbusto come cura contro la dissenteria.<br />
<br />
Nel <b>Medioevo</b> le bacche dei mirtilli venivano usate a scopo medicinale e si attribuivano loro proprietà astringenti, toniche e depurative.<br />
<br />
I <b>mirtilli americani</b> erano tenuti in grande considerazione dai nativi perchè avevano notato che il fiore del mirtillo forma con i suoi petali una specie di stella a cinque punti.<br />
<br />
Si credeva che il "Grande Spirito" avesse inviato questi fiori così particolari e quindi i relativi frutti, per alleviare la fame dei bambini durante una carestia.<br />
<br />
Quando i primi coloni dall'Europa arrivarono in America notarono queste bacche così simili ai mirtilli europei e iniziarono a utilizzarli seguendo l'esempio dei nativi americani.<br />
<br />
Ancor oggi per consuetudine in America nel giorno del "Ringraziamento" le gustose bacche del mirtillo accompagnano il tradizionale tacchino arrosto sotto forma di una caratteristica salsa.<br />
<br />
In Europa invece è <b>tradizione molto antica</b> celebrare in Irlanda e in Scozia la "domenica del mirtillo" dove uomini donne e bambini percorrono i boschi per raccogliere le bacche di questa pianta che serviranno per preparare confetture, crostate e sciroppi.<br />
<br />
<b>DIFFUSIONE DI QUESTO ARBUSTO</b><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNfGw0MDb5RFCx09qg20WPr6-mh2BYDRl37yEFuf7M4doHY0lxvG6EFWY_EBuCWvvEVnVELVM9wfRMd8G5Ke8g_2SxBI8O3U35gLAqmClNUCJJRUelOldj-2eVUZnJhe-_p8hR7LS06V4w/s1600/mirtilli+americani.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="149" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNfGw0MDb5RFCx09qg20WPr6-mh2BYDRl37yEFuf7M4doHY0lxvG6EFWY_EBuCWvvEVnVELVM9wfRMd8G5Ke8g_2SxBI8O3U35gLAqmClNUCJJRUelOldj-2eVUZnJhe-_p8hR7LS06V4w/s200/mirtilli+americani.jpg" width="200" /></a></div>La pianta del mirtillo nelle sue differenti varietà selvatiche cresce in molte parti del mondo vive in Europa, Asia e America del Nord.<br />
<br />
All'inizio del 1900 il Dr. Frederick Vernon Coville un botanico che ricoprì importanti incarichi negli Stati Uniti, si occupò di migliorare il mirtillo selvatico per permettere un migliore utilizzo commerciale di questa pianta.<br />
<br />
Con la collaborazione di Elizabeth White riusci a creare il prototipo del <b>mirtillo gigante americano</b> con bacche grandi e succose le cui varietà sono ancor oggi sul mercato.<br />
<br />
Questa selezione fra le varietà selvatiche e le varietà che via via si andavano formando continuò per decenni con lo scopo di identificare e migliorare le caratteristiche più desiderabili commercialmente.<br />
<br />
Si è quindi riusciti ad ottenere bacche grandi di intenso colore, succose e con un delizioso sapore, ottime sia per consumo fresco che per l'industria conserviera.<br />
<br />
Il Nord America è <b>il principale produttore di mirtilli al mondo</b> con quasi il 90% della produzione mondiale seguito dal Canada, questi due stati non solo sono i maggiori produttori di mirtilli ma sono anche i maggiori consumatori di questo piccolo frutto.<br />
<br />
La coltivazione di questa pianta si è estesa anche in Sud America, Australia, Nuova Zelanda e Europa.<br />
<br />
La raccolta di questa bacca nel Nord America ha il suo picco in luglio che per questo motivo è chiamato il mese nazionale del mirtillo e a seconda delle cultivar e delle zone si protrae da maggio ad inizio ottobre.<br />
<br />
<b>La richiesta di questo gustoso frutto è in aumento</b> con il Giappone forte importatore ma anche altri paesi richiedono in misura sempre maggiore questo prodotto sia fresco che conservato.<br />
<br />
Circa il 50% di tutta la produzione di mirtilli è dedicata al mercato della frutta fresca mentre l'altra metà viene conservata sotto forma di succhi, di marmellate, di sciroppi oppure surgelata.<br />
<br />
Anche in Europa la richiesta di questo gustoso frutto è in aumento specialmente per quanto riguarda la domanda dell'industria conserviera.<br />
<br />
La Spagna sta impiantando moltissimo, seguita dalla Francia, dalla Germania e dalla Polonia mentre in Asia la Cina si avvia a diventare uno dei grandi paesi produttori di questa gustosa bacca insieme a Perù, Argentina e Cile.<br />
<br />
Secondo quanto riportato in una recente intervista a Jim Roberts, vicepresidente alle vendite di un'importante azienda statunitense specializzata nella produzione e commercializzazione dei piccoli frutti, la produzione internazionale del mirtillo se continuerà questo trend è destinata a raddoppiare nel giro di cinque anni.<br />
<br />
Anche<b> nel nostro paese</b> la coltivazione del mirtillo gigante americano si è ulteriormente sviluppata e accanto al carattere familiare ed amatoriale che aveva avuto sinora si è introdotta la coltivazione intensiva specialmente nelle regioni del Piemonte, del Trentino Alto Adige e della Lombardia.<br />
<br />
Questa coltura ha quindi ampi margini di espansione e di commercializzazione in quanto l'Italia importa soprattutto dai Paesi della Comunità europea fra cui Francia, Germania e Austria.<br />
<br />
<b>DESCRIZIONE DI QUESTO GRAZIOSO ARBUSTO</b><br />
<br />
Il mirtillo appartiene alla famiglia delle Ericacee e il suo genere Vaccinium comprende circa 130 specie.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZnveN7pDN8d3My0Dzx7aCuZhA-_1oJSQ6wUTs7t7aWbCbwDVV0KZOtOcQE8a79VtLj4_PzxCTsfL0cVHXKq-F8Af5RqAM_XfoTN9abckBgToHCI_3q8RKy3tt4awXb31iapi7RLpDKTSG/s1600/mirtillo+selvatico.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="149" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZnveN7pDN8d3My0Dzx7aCuZhA-_1oJSQ6wUTs7t7aWbCbwDVV0KZOtOcQE8a79VtLj4_PzxCTsfL0cVHXKq-F8Af5RqAM_XfoTN9abckBgToHCI_3q8RKy3tt4awXb31iapi7RLpDKTSG/s200/mirtillo+selvatico.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> mirtillo selvatico</td></tr>
</tbody></table><br />
Il suo nome scientifico Vaccinium deriva dal termine latino "baccinium" e indica la natura dei frutti a bacca prodotti da questi graziosi arbusti.<br />
<br />
Il <b>mirtillo selvatico</b> è un piccolo arbusto tipico delle zone di montagna che cresce ad una altitudine compresa fra i 500 e i 2000 metri, il suo nome botanico completo è Vaccinium myrtillus L. il nome myrtillus deriva da mirto una pianta alla quale il mirtillo assomiglia.<br />
<br />
Viene chiamato anche col nome popolare di mirtillo nero ma ne esiste un'altra varietà chiamata mirtillo rosso popolare e commercializzata in Germania.<br />
<br />
<b>COLTIVAZIONE DEL MIRTILLO AMERICANO E SIBERIANO</b><br />
<br />
La coltivazione delle specie selvatiche europee ho poche possibilità di diventare economicamente conveniente mentre la coltivazione del mirtillo di origine nordamericana presenta un interesse maggiore.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjq59iK8QVgL31Xmwi6DvJNdZmMluYYW7C5waD6lec3wdBvbeWsIhBW7nVkcAUUmZzp5CKWdqafa8XKQfpfYNSAlngX2twu1jqBAPwSCh_ZNOTbP6ySmqBNxoo-ZxU3Mo0-pefxvp7iLMu8/s1600/mirtilli+americani+3.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjq59iK8QVgL31Xmwi6DvJNdZmMluYYW7C5waD6lec3wdBvbeWsIhBW7nVkcAUUmZzp5CKWdqafa8XKQfpfYNSAlngX2twu1jqBAPwSCh_ZNOTbP6ySmqBNxoo-ZxU3Mo0-pefxvp7iLMu8/s200/mirtilli+americani+3.jpg" width="197" /></a></div><br />
Queste cultivar selezionate posseggono frutti più grandi delle varietà selvatiche quindi danno una maggiore produzione.<br />
<br />
Possono raggiungere un'altezza di 4 metri e non abbisognano di sostegni.<br />
<b style="text-align: center;"><br />
</b><br />
<b style="text-align: center;">Il mirtillo americano</b><span style="text-align: center;"> si adatta ad essere coltivato in montagna e in collina resiste bene alle basse temperature ma ha fabbisogno di freddo invernale.</span><br />
<br />
Esigente per quanto riguarda il terreno lo vuole acido, per potersi sviluppare al meglio è necessario che abbia un'acidità intorno al 5,5 inoltre occorre che sia sciolto e ricco di sostanza organica.<br />
<br />
Per quanto concerne <b>la concimazione</b> eseguire una concimazione con solfato potassico o ammonico che apportano entrambi acidità al terreno avendo cura di distribuire questo concime a circa 15-20 cm dalla pianta facendo attenzione a non entrare in contatto con le radici.<br />
<br />
Nell'Italia settentrionale l'epoca più propizia per realizzare l'impianto di un mirtilleto è a fine inverno con un sesto d'impianto 2,5 x 2,5.<br />
<br />
L<b>'irrigazione </b>è necessaria soprattutto nel periodo primaverile estivo con sistemi a pioggia o a goccia per diminuire la cascola e aumentare la produzione delle bacche.<br />
<br />
<b>La potatura</b> si limita all'eliminazione dei rami deboli malati o danneggiati nei primi 3 anni poi quando la pianta è in produzione va eseguita in maniera leggera per aumentare la pezzatura delle bacche e contenere un'eccessiva produzione tenendo presente che il mirtillo produce sui rami di un anno.<br />
<br />
La potatura si effettua a fine inverno eseguendo diradamenti e accorciamenti dei rami che presentano gemme troppo numerose.<br />
<br />
La piena produzione del mirtilleto si situa fra il sesto e il decimo anno arrivando a produrre dai 1,5 ai 3 kg per pianta.<br />
<br />
<b>I frutti vengono raccolti a mano</b>, messi in appositi contenitori per non danneggiarli e subito avviati alla vendita o alla conservazione in quanto molto delicati.<br />
<br />
In America la maggior parte della produzione viene raccolta con apposite macchine.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJj8-JTvPjiz7arfWcTvOnG2dvqhj1gEhvPMSYtqPDHNLJS7v9znlh2wuhYVFTtsD-3EudkumhPiPt8pEEiNdcGyBIS4Vvpch3lO9tl7oRbFNcnQnjyolE-C7f-fQsi525xSZddbv1r0am/s1600/mirtillo+siberiano.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJj8-JTvPjiz7arfWcTvOnG2dvqhj1gEhvPMSYtqPDHNLJS7v9znlh2wuhYVFTtsD-3EudkumhPiPt8pEEiNdcGyBIS4Vvpch3lO9tl7oRbFNcnQnjyolE-C7f-fQsi525xSZddbv1r0am/s1600/mirtillo+siberiano.jpg" /></a></div>Passiamo adesso alla descrizione e coltivazione del <b>mirtillo siberiano</b> che sconosciuto da noi sino a non molto tempo fa è stato recentemente immesso sul mercato.<br />
<br />
Appartiene alla famiglia delle Caprifoliacee il suo nome scientifico è Lonicera caerulia Kamtschatica e le sue origini sono siberiane.<br />
<br />
Da sempre conosciuto dalle popolazioni locali e dal Giappone è una recente novità qui da noi ma presenta numerose qualità che fanno ben sperare nella sua diffusione anche nel nostro paese.<br />
<br />
E' un arbusto assai longevo a foglia caduca di modeste dimensioni <b>molto rustico</b> per quanto riguarda la temperatura sopporta i geli siberiani che possono arrivare sino a -30!.<br />
<br />
I suoi fiori campanulati sbocciano in primavera e non hanno problemi di allegagione anche con temperature sotto lo 0 per un'abbondante fruttificazione si consiglia l'acquisto di più piante possibilmente di differenti varietà.<br />
<br />
Il frutto simile a quello del mirtillo comune si presenta come una bacca con buccia liscia e sottile di forma più stretta e allungata, di colore bluastro che nei nostri climi matura dalla metà di maggio alla metà di giugno.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjiIMfBqaWhITmHrucnWMv-UA7adEqi0fbKD0DYgw7MMMxQS8kiEh3fyJnteiKDDIZ8SlL9F3zL707_Jm3tiw1gxmk3NZxHjakKOuXXloPvevcU4ohBHM4XVkKSoi99MiSACEUZ4X8yUVOP/s1600/fiori+mirtilli+siberiani.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="130" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjiIMfBqaWhITmHrucnWMv-UA7adEqi0fbKD0DYgw7MMMxQS8kiEh3fyJnteiKDDIZ8SlL9F3zL707_Jm3tiw1gxmk3NZxHjakKOuXXloPvevcU4ohBHM4XVkKSoi99MiSACEUZ4X8yUVOP/s200/fiori+mirtilli+siberiani.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> fiori mirtillo siberiano</td></tr>
</tbody></table><br />
La bacca del mirtillo siberiano ha la particolarità di avere la sua buccia che a seconda delle varietà può essere più o meno coperta da un <b>rivestimento ceroso</b> che è del tutto naturale e che fa parte della natura di questo frutto.<br />
<br />
I semi contenuti nella sua polpa sono piccoli, radi assomigliano a quelli del pomodoro e non vengono avvertiti quando si gusta il frutto.<br />
<br />
E' uno dei <b>primi frutti a giungere a maturazione</b> e questo fatto lo rende una specie interessante dal punto di vista commerciale anche se è ancora poco conosciuto nel nostro paese.<br />
<br />
La pianta comincia a produrre l'anno dopo l'impianto e prosegue per molti anni aumentando man mano la sua produzione quindi è un arbusto precoce e questo è un altro punto che depone a suo favore.<br />
<br />
I frutti si formano sui rami di uno o due anni e una pianta in piena produzione può avere una resa che giunge sino a 5/6 kg.<br />
<br />
Il mirtillo siberiano è più adattabile come<b> terreno</b> del mirtillo americano anche se preferisce terreno fresco umoso e subacido come il suo omonimo americano.<br />
<br />
La distanza di piantagione dovrebbe essere di circa un metro fra pianta e pianta e di circa 3 metri fra le varie file.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEooVf7yrTK3svoN1MMDLuMxiWPwQzuMXkjdxcZuNw4YrltFXm9Aw19s5MHUH7PAx4pZ3-kOmaATZIp6I4ZL-tov6EmV81iDSN1DpWSe4Cz8p3kj9K5B7-f9JyJqoHhy5C7W1_VGNDNndU/s1600/mirtillo+siberiano+2.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEooVf7yrTK3svoN1MMDLuMxiWPwQzuMXkjdxcZuNw4YrltFXm9Aw19s5MHUH7PAx4pZ3-kOmaATZIp6I4ZL-tov6EmV81iDSN1DpWSe4Cz8p3kj9K5B7-f9JyJqoHhy5C7W1_VGNDNndU/s200/mirtillo+siberiano+2.jpg" width="161" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> mirtillo siberiano</td></tr>
</tbody></table>Il periodo migliore per la piantagione è l'inizio della primavera. <br />
<br />
Occorre fare <b>attenzione ai rami</b> di questa pianta più fragili di quelli di altri cespugli spesso conviene sostenerli e guidarli con dei tutori che andranno tolti quando la pianta sarà adulta.<br />
<br />
Conviene <b>concimare</b> il terreno con del concime organico ben maturo prima dell'impianto da ripetersi ogni primavera dopo la raccolta dei frutti possiamo dare una concimazione minerale ternaria questo fa si che la pianta si irrobustisca e si prevenga una precoce caduta del fogliame.<br />
<br />
Evitare alle giovani piante <b>stress idrici</b> nei primi due o tre anni dall'impianto è importante per il loro sviluppo ottimale.<br />
<br />
Quando poi saranno più adulte e avranno sviluppato un buon apparato radicale le innaffiature assidue non saranno più necessarie anche se per un'ottimale fruttificazione è sempre bene innaffiare quando il terreno è arido.<br />
<br />
La <b>potatura </b>del mirtillo siberiano non si presenta difficile è sufficiente eliminare alcuni rami vecchi lasciando un buon numero di rami giovani, dove si avrà la maggior parte della fruttificazione, proporzionata alla grandezza della pianta.<br />
<br />
Praticamente quando le piante raggiungono l'altezza di circa un metro è necessaria una potatura di diradamento ciò si ottiene rimuovendo alla loro base alcuni dei rami più vecchi interni al cespuglio. <br />
<br />
L'epoca migliore per potare è la fine dell'inverno o l'inizio della primavera prima della ripresa vegetativa.<br />
<br />
Il mirtillo siberiano si può <b>propagare</b> da seme oppure per talea semilegnosa da effettuarsi durante l'estate mentre talee legnose possono essere prelevate nel tardo autunno dopo la caduta delle foglie. <br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMpjURGQpFRIebNqXlBVN1onWMSiAY7NXtybDOZO24D9w59_M-iSqpmAur_ShIaIw5bFkOsKZ6B8oGJYCjfLouu69Rwc4fwjm0uLj4H2bUnfFDO70wQbr41NPq29iyCiCB8ZMtztCXFHaS/s1600/Lonicera_coerulea_a3_9670.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMpjURGQpFRIebNqXlBVN1onWMSiAY7NXtybDOZO24D9w59_M-iSqpmAur_ShIaIw5bFkOsKZ6B8oGJYCjfLouu69Rwc4fwjm0uLj4H2bUnfFDO70wQbr41NPq29iyCiCB8ZMtztCXFHaS/s200/Lonicera_coerulea_a3_9670.jpg" width="200" /></a></div><br />
Le talee legnose dopo aver svernato alla ripresa vegetativa vanno rinvasate individualmente in un contenitore dove trascorreranno un anno o più prima di essere messe in viva terra.<br />
<br />
I semi raccolti alla piena maturazione del frutto e liberati dalla polpa vanno seminati in semenzaio dove germinano con facilità se si ha l'accortezza di mantenere il recipiente da semina umido e caldo.<br />
<br />
Questa pianta recentemente importata a oggi non conosce qui da noi parassiti animali e fungini e quindi non richiede trattamenti parassitari.<br />
<br />
La sua frutta è del tutto naturale e questo è forse il suo pregio più grande.<br />
<br />
<b>VARIETA'</b><br />
<br />
Le varietà di mirtilli giganti americane <b>sono numerose</b> e si distinguono in varietà a maturazione precoce dal 20 di giugno al 10 di luglio, cultivar a maturazione media dal 20 luglio al 10 agosto e varietà a maturazione tardiva dal 20 agosto al 10 di settembre.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiA_wjSABo1NWBp8szlqNMXv5XUBQiFoaiCVvvHPo7I4Fnu8Ak_j-vXYGL0MjYEAHaMWpENvTcEd7W03EqHMHHf6q5Kzvm3lKHozUt_MtgbY96x-CnyEYMJG29UX8x70P6VPdSNLeeUNa00/s1600/duke-1.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiA_wjSABo1NWBp8szlqNMXv5XUBQiFoaiCVvvHPo7I4Fnu8Ak_j-vXYGL0MjYEAHaMWpENvTcEd7W03EqHMHHf6q5Kzvm3lKHozUt_MtgbY96x-CnyEYMJG29UX8x70P6VPdSNLeeUNa00/s200/duke-1.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> varietà "Duke"</td></tr>
</tbody></table>Una varietà di mirtillo precoce con frutti molto grossi adatto sia per il consumo fresco che per far conserve e marmellate e la varietà <b>"Duke".</b><br />
<br />
Questa pianta che resiste bene al gelo invernale è di medio vigore con portamento eretto e non è molto pollonifera.<br />
<br />
I frutti sono ben distribuiti sulla pianta stessa e la sua produttività è molto elevata.<br />
<br />
Il suo principale difetto è dato dal fatto che i suoi frutti hanno una durata di conservazione più breve rispetto a quella delle altre cultivar.<br />
<br />
Una varietà autofertile con fioritura intermedia è la cultivar <b>"Bluecrop".</b><br />
<br />
La pianta è vigorosa con portamento eretto, lunghe ramificazioni ed è mediamente pollonifera.<br />
<br />
E'<b> molto diffusa</b> per la notevole adattabilità ambientale, l'elevata produttività e la grossa pezzatura dei suoi frutti.<br />
<br />
Ha una buona resistenza al freddo ma soffre per la mancanza di acqua a causa del suo apparato radicale molto superficiale.<br />
<br />
Un'altra ottima varietà con fioritura intermedia e la <b>"Goldtraube"</b> che fiorisce abbondantemente con fiori campanulati di colore bianco rosato belli e appariscenti che in primavera rendono questo arbusto molto ornamentale.<br />
<br />
Alla fioritura segue in estate un'abbondante fruttificazione con frutti di grossa pezzatura ed ottimo sapore ideali per la surgelazione perchè mantengono il loro gustoso sapore molto bene anche se conservati.<br />
<br />
La pianta è vigorosa con portamento eretto e foglie seghettate che in autunno assumono belle sfumature color rossastro, arancio e giallo-oro prima di cadere.<br />
<br />
Questa robusta ed affidabile varietà risulta molto bella anche in un capace contenitore dove forma un punto di attrazione per diversi mesi l'anno: in primavera per la sua fioritura, in estate per la maturazione delle sue numerose bacche bluastre e in autunno per la bellezza del suo fogliame.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiE7vJVT9vL06qU8e0ycBt58WWYit6PqitH-jQu5UIo_QWyQQ6iJqyAXDlaUwlOpeYeUmVEt9sUZcPMs9YIlW-JC9Mn71UaKME9mayIA2dM3lhg8N4mrHDf1IBLXKreVpGTHeuAM8WWqnvJ/s1600/eliott.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="170" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiE7vJVT9vL06qU8e0ycBt58WWYit6PqitH-jQu5UIo_QWyQQ6iJqyAXDlaUwlOpeYeUmVEt9sUZcPMs9YIlW-JC9Mn71UaKME9mayIA2dM3lhg8N4mrHDf1IBLXKreVpGTHeuAM8WWqnvJ/s200/eliott.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">varietà Eliott </td></tr>
</tbody></table>Passo ad illustrarvi una varietà tardiva la cultivar <b>"Eliott"</b>che fiorisce a maggio con epoca di raccolta che si situa a fine agosto prima quindicina di settembre.<br />
<br />
Molto resistente ai rigori invernali grazie alla sua fioritura tardiva non teme i ritorni di freddo che danneggiando la fioritura ne pregiudicano la fruttificazione.<br />
<br />
La pianta autofertile è medio vigorosa con portamento eretto e con una buona emissione di polloni.<br />
<br />
Il frutto è di media pezzatura con buona conservabilità e apprezzabile gusto.<br />
<br />
Queste sono solo un piccolo campione delle numerosissime cultivar dei mirtilli americani e anche al giorno d'oggi altre ne vengono prodotte e testate.<br />
<br />
Il mercato del mirtillo americano è in crescita quindi vi è molto interesse a produrre nuove varietà sempre più produttive con qualità organolettiche e di conservabilità sempre migliori.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div>Per quanto riguarda il <b>mirtillo siberiano</b> anch'esso si divide in numerose cultivar ma essendo una pianta che è arrivata da noi recentemente non è ben conosciuta come il mirtillo americano e ancor meno sono note le sue varietà.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjuTr4OMJMpRQJ0HUrzsEfZUtIx5nkXyRUc6oqpbUhb00BIVuluq4dJVPM-8jSHfl9jsw3Rb0GE6zPie9zZLKl5mY700NSHNngrIRlufCdW4Ibhlr8vBsoCNLK03u1FQsv1mE2ATQmN5MkW/s1600/mirtillo+siberiano+frutti.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjuTr4OMJMpRQJ0HUrzsEfZUtIx5nkXyRUc6oqpbUhb00BIVuluq4dJVPM-8jSHfl9jsw3Rb0GE6zPie9zZLKl5mY700NSHNngrIRlufCdW4Ibhlr8vBsoCNLK03u1FQsv1mE2ATQmN5MkW/s200/mirtillo+siberiano+frutti.jpg" width="146" /></a></div><br />
Non le cito qui perchè non vorrei dire delle inesattezze tutte le informazioni che vi passo o sono frutto della mia esperienza personale oppure le verifico con cura.<br />
<br />
Ho preso da pochi mesi due piante di mirtillo siberiano di cui purtroppo non hanno saputo dirmi la cultivar.<br />
<br />
Mi riservo di approfondire le informazioni su questa pianta in un video dove vedrete la sua bellezza.<br />
<br />
<b>COLTIVAZIONE IN VASO</b><br />
<br />
Non è affatto difficile coltivare in vaso questo arbusto anzi con terreno adatto vi darà grosse soddisfazioni.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGAPmqdRC4gW24wUhYxKG9qXs0B5YO5xXuEr1Nj_46o6np0kfFcqiuOSoSphBiotpRlyNM1rEnYSbOijiPOp59Aa5db2sT6UGBkmJl4FaVf41b-yJt63MzKvVjoDqkeXhlIJXHJUZOz0dT/s1600/colorazione+autunnale+foglie.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGAPmqdRC4gW24wUhYxKG9qXs0B5YO5xXuEr1Nj_46o6np0kfFcqiuOSoSphBiotpRlyNM1rEnYSbOijiPOp59Aa5db2sT6UGBkmJl4FaVf41b-yJt63MzKvVjoDqkeXhlIJXHJUZOz0dT/s200/colorazione+autunnale+foglie.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> colorazione autunnale del fogliame</td></tr>
</tbody></table>Consiglio di <b>comprare i mirtilli americani o siberiani</b> non le varietà selvatiche che hanno scarsa fruttificazione ed è bene rimangano in natura.<br />
<br />
Se acquisterete una di queste piante avrete una fioritura primaverile e gustose bacche estive, inoltre in autunno prima di cadere le sue foglie si ammanteranno di sfumature che vanno dal bronzo al marrone molto appariscenti e ornamentali.<br />
<br />
Quindi se possedete un terrazzo piuttosto capiente comprate alcune piantine di mirtillo, non una sola perchè l'impollinazione sarebbe scarsa e quindi la fruttificazione compromessa, ve ne servono <b>almeno due.</b><br />
<br />
Tenete presente che le piante di mirtillo per fruttificare abbisognano di un <b>periodo di freddo</b>, non per nulla sono piante che sono originarie di ambienti montani, almeno 300 ore di freddo per le cultivar meno esigenti ma in genere abbisognano di 600/700 ore di freddo cioè la temperatura deve essere almeno di 7° C. sopra lo 0 ma se è più rigida è meglio.<br />
<br />
Compratele <b>in primavera</b> quando avranno davanti a loro tutta la bella stagione per acclimatarsi al meglio.<br />
<br />
Il <b>vaso</b> sia sufficientemente ampio per contenere un arbusto che può raggiungere anche se è in un contenitore i due metri e oltre quindi tenere conto che occorrerà munirsi di un recipiente di almeno 40 cm di diametro.<br />
<br />
Tuttavia è buona norma non rinvasare le piante comprate in un vaso che sia di diametro superiore ai 10 cm rispetto a quello che le contiene al momento dell'acquisto.<br />
<br />
Dovrete munirlo di un <b>buon drenaggio</b> e soprattutto di <b>terreno per acidofile</b> perchè le piante di mirtillo vogliono terreno acido quindi dovrete trattarle come piante acidofile.<br />
<br />
Il valore ottimale di acidità per questi arbusti è compreso fra i valori di 4,5 e 5,5 quindi guardate i valori di acidità del terreno che intendete comprare.<br />
<br />
Per quanto riguarda il<b> mirtillo siberiano</b> valgono le stesse raccomandazioni che vi ho fatto per il suo cugino americano.<br />
<br />
La resistenza al freddo è maggiore e l'esigenza di terreno acido si dice sia più ridotta ma se lo tratterete come il mirtillo americano non sbaglierete.<br />
<br />
Attenzione ai suoi rami che sono più fragili e vanno sostenuti quindi posizionate il suo vaso in un punto riparato dove il sole non batta troppo forte o dove possa godere dell'ombra di altre piante.<br />
<br />
Questo accorgimento vale anche per il mirtillo americano entrambi non sono arbusti amanti del sole intenso prediligono <b>posizioni in semi-ombra.</b><br />
<br />
La <b>potatura,</b> che va fatta in primavera prima del risveglio della vegetazione, sia contenuta eliminate solo i rami danneggiati o malati limitandovi a togliere qualche vecchia branchia per arieggiare l'interno dell'arbusto.<br />
<br />
Per quanto riguarda la <b>concimazione</b> concimatelo con un buon concime minerale completo da darsi in primavera mentre in autunno arricchite il terreno con torba acida evitando i concimi organici che in vaso potrebbero alterarne l'acidità.<br />
<br />
Le radici del mirtillo sono superficiali e fragili quindi è importante <b>irrigare</b> questa pianta adeguatamente e non farle mai mancare l'acqua, consigliata la paccimatura che trattiene l'umidità e impedisce alla superficie del terreno di indurirsi.<br />
<br />
Ottimo paccimare con le scaglie del legno di pino che favoriscono l'acidità del terreno.<br />
<br />
Se avrete la pazienza di mettere in opera questi accorgimenti vi godrete a lungo le vostre piante di mirtillo e con i loro gustosi frutti potrete fare ottime e salutari macedonie e marmellate.<br />
<br />
<b>CARATTERISTICHE DI QUESTO PICCOLO FRUTTO</b><br />
<br />
Le caratteristiche organolettiche di questo frutto sono particolarmente importanti e preziose stupisce come una bacca così piccola possa avere così tante sostanze utili per il nostro organismo.<br />
<br />
Il colore viola di questo frutto è dato dall'abbondanza di antocinine antiossidanti che rendono i capillari più forti ed elastici e hanno un benefico effetto sul cervello migliorando la memoria.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">Proprio per questa sua azione di rafforzamento dei capillari il mirtillo <b>rafforza la vista</b> aumentando la velocità di rigenerazione delle cellule della retina e dando perciò una migliore visuale anche notturna.</div><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYasXtjOYf5Mypj98_Me-rTtZ-3Ftz5A_uYMUQpmZ69c8X3UfVFwSs-qelidLDbtBHhhEFAizCC3cvd7d4a5B400qL4OS7sO2QEvClJwNlfoHzLdqBZ0dQOIWObHtylHVts5_gypqvXPR4/s1600/bacche+mirtilli.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="149" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYasXtjOYf5Mypj98_Me-rTtZ-3Ftz5A_uYMUQpmZ69c8X3UfVFwSs-qelidLDbtBHhhEFAizCC3cvd7d4a5B400qL4OS7sO2QEvClJwNlfoHzLdqBZ0dQOIWObHtylHVts5_gypqvXPR4/s200/bacche+mirtilli.jpg" width="200" /></a></div>Questo piccolo frutto è ricco di acidi benefici in particolare l'<b>acido citrico</b> che protegge le cellule, <b>l'acido folico</b> ovvero la vitamina B9 importantissima perchè non viene prodotta dal nostro organismo ma è necessario introdurla con il cibo per la produzione di globuli rossi e per prevenire forme di anemia.<br />
<br />
Contiene le <b>vitamine C e A</b> e numerosi minerali <b>potassio, calcio e fosforo</b> inoltre contiene zuccheri, tannini e pectina e ha proprietà astringenti.<br />
<br />
I mirtilli sono anche un <b>antibiotico naturale</b> utile contro le forme diarroiche e le infezioni dell'apparato renale e urinario per queste sue proprietà sono utili nella prevenzione e nella lotta contro le cistiti.<br />
<br />
Inoltre contribuiscono a decongestionare e a normalizzare le funzioni dell'intestino soprattutto del colon.<br />
<br />
<b>Ricchi di sostanze antiossidanti</b> questi frutti benefici sono uno dei dieci prodotti leader che hanno la proprietà di prolungare la vita delle cellule ritardando l'invecchiamento. <br />
<br />
Abbiamo tutto da guadagnare nel consumare questi frutti non solo per la loro bontà ma per le loro numerose qualità organolettiche che li situano fra i piccoli frutti più benefici.<br />
<br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgk-ViQrMCYn_WpJzjzq3J6hzoVUwRiXhSepiKHxs_p4TnVfEhy9j5rhjivwT9LAoPyb7em01_FXBLJzhLFenBsHNkcGsgW5xI7oC8AI7427vYv49u5ibuETkfKPgkRk85F55nlgHjL8oYz/s1600/sagra_del_mirtillo.+rasura.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="178" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgk-ViQrMCYn_WpJzjzq3J6hzoVUwRiXhSepiKHxs_p4TnVfEhy9j5rhjivwT9LAoPyb7em01_FXBLJzhLFenBsHNkcGsgW5xI7oC8AI7427vYv49u5ibuETkfKPgkRk85F55nlgHjL8oYz/s200/sagra_del_mirtillo.+rasura.jpg" width="200" /></a><b> SAGRE</b><br />
<br />
La prima settimana di agosto a <b>Rasura</b> in Valgerola <b>in Valtellina</b> nella provincia di Sondrio si svolgerà la <b>"Sagra del mirtillo"</b> giunta alla sua quattordicesima edizione.<br />
<br />
Saranno quattro giornate di festa con sport, cultura, musica e piatti originali che hanno naturalmente come protagonista il festeggiato cioè il mirtillo.<br />
<br />
Cene e musica allieteranno questi 4 giorni, la sera vi sarà la possibilità di scatenarsi nel ballo con musiche di ottime orchestre.<br />
<br />
La domenica, l'ultimo giorno della manifestazione, verrà allestito un mercatino dell'artiginato e una mostra dedicata ai vecchi mestieri.<br />
<br />
La manifestazione è incentrata sull'abilità e l'inventiva culinaria dei cuochi della pro-loco che sono riusciti ad unire la tradizione con ricette gustose e innovative tutte a base di mirtilli.<br />
<br />
Con queste ricette sono riusciti a prendere per la gola nelle passate edizioni migliaia di visitatori e certamente non saranno da meno anche in quelle che verranno.<br />
<br />
I dolci al mirtillo fanno la parte del leone: tante e tutte molto gustose le immancabili torte ma particolare si rivela la <b>" mascherpa" </b>tipica ricotta della zona trattata con zucchero e marmellata di mirtillo e la <b>"spultiscia"</b> macedonia a base di mirtilli, zucchero , limone e poco vino.<br />
<br />
L'associazione " De gustibus" promuoverà la degustazione di prodotti tipici della zona come gli affettati e i formaggi dell'alpe.<br />
<br />
Una manifestazione festosa e gioiosa che avrà anche momenti sportivi come un'esibizione di bike trial e di arrampicata indoor ma che un gourmet e un goloso non può perdersi :-)<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-IErbtHiygS4hr8hyphenhyphenTaiFcwl0vb6gWRbuTUtEWCM9F4k3B1x7TBqhUY5n5c2yMAQHW1t5XM6-QQ7X9TKbbbHtrwAhYt28R0mtXHvzu5mTfOnr5kp9SLbEtaUBod0hAQ1sgCYBc1qNyb7k/s1600/festa+del+almpone+e+del+mirtillo.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="118" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-IErbtHiygS4hr8hyphenhyphenTaiFcwl0vb6gWRbuTUtEWCM9F4k3B1x7TBqhUY5n5c2yMAQHW1t5XM6-QQ7X9TKbbbHtrwAhYt28R0mtXHvzu5mTfOnr5kp9SLbEtaUBod0hAQ1sgCYBc1qNyb7k/s200/festa+del+almpone+e+del+mirtillo.jpg" width="200" /></a></div>Il secondo fine settimana di agosto in un'altra comunità montana ha luogo la <b>"Festa del lampone e del mirtillo"</b> a <b>Avasinis</b> frazione montana del comune di Trasaghis in<b> provincia di Udine</b>.<br />
<br />
Questa sagra si svolge dal 1998 per tutelare e non far cadere nell'oblio le antiche tradizioni e le preziose ricette tramandate oralmente di generazione in generazione.<br />
<br />
Da quella prima manifestazione svoltasi in sordina anno dopo anno "La festa del lampone e del mirtillo" è cresciuta.<br />
<br />
Oggi coinvolge tutto il paese e con la partecipazione di più di 200 volontari è diventata una manifestazione imperdibile nel Ferragosto friulano.<br />
<br />
Musica no-stop dal mattino a notte fonda con la partecipazione di musicisti di livello internazionale mentre nelle vie del paese si esibiscono musicisti che traggono dal folklore locale ispirazione per la loro musica e le loro canzoni allietando così i numerosi avventori che degustano i piatti locali.<br />
<br />
Questa manifestazione ha raggiunto un tale grado di notorietà che i visitatori non giungono solo da Trieste e dal Friuli ma sempre più numerosi sono quelli provenienti da tutta Italia e anche dalla Carinzia, dalla Slovenia e dall'Ungheria.<br />
<br />
Molti sono poi gli emigranti e i loro discendenti che giungono sin dal Canada e dall'Argentina per trascorrere qualche giornata in compagnia nel borgo dei loro avi.<br />
<br />
I mirtilli e i lamponi vengono raccolti, lavorati e offerti nei modi più svariati ma sempre molto gustosi in sciroppi, confetture, serviti caldi con il gelato, sotto forma di gnocchi al mirtillo e in tanti altri modi.<br />
<br />
Oltre a questa genuina offerta gastronomica vi è la rievocazione della vita di un tempo con la proposta dei mestieri della vecchia Avasinis sempre molto gradita ai numerosissimi visitatori.<br />
<br />
E' stato stimato che nelle ultime edizioni di questa festa si siano raggiunte le 30.000 presenze di visitatori giunti da tutta Europa.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhC5y58iDpTbbmc0JLCLOJJnsHHszXR4XbLDiNwdlJq1psDLg0TsTqwJ-9dGBoiOwClFCJJech0H1CUE2q5GybS9cToQ0Un69Hd5jp2BLliqJqZsnq1M7mftOEFtjAwKLYQ1Taf3Lt4IkW4/s1600/panorama+di+bognanco.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhC5y58iDpTbbmc0JLCLOJJnsHHszXR4XbLDiNwdlJq1psDLg0TsTqwJ-9dGBoiOwClFCJJech0H1CUE2q5GybS9cToQ0Un69Hd5jp2BLliqJqZsnq1M7mftOEFtjAwKLYQ1Taf3Lt4IkW4/s200/panorama+di+bognanco.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> panorama di Bognanco</td></tr>
</tbody></table>Adesso andiamo <b>in Piemonte</b> in un'altra comunità montana precisamente nella provincia del <b>Verbano</b> <b>Cusio Ossola</b> nella valle del <b>Bognanco</b> piccolo Comune di circa 400 abitanti.<br />
<br />
Qui in uno straordinario paesaggio alpestre con alti versanti coperti di abeti e castagneti si svolge nel primo fine settimana di settembre la <b>"Sagra del mirtillo"</b> giunta alla sua venticinquesima edizione.<br />
<br />
Un appuntamento da non perdere non solo per gustare i piccoli frutti proposti in molti modi ma anche per passare una piacevole serata ascoltando noti gruppi musicali.<br />
<br />
La manifestazione raggiungerà il suo apice domenica con numerose degustazioni di piatti a base di mirtillo.<br />
<br />
Alle ore 11 si inizierà con un aperitivo formato con questo frutto e dalle prime ore del pomeriggio si potranno gustare numerosi piatti che hanno come ingrediente principale i mirtilli come marmellate, torte, biscotti e molto altro ancora.<br />
<br />
Alle 17 saranno moltissimi ad affollare la piazza del paese dove si distribuirà il caratteristico e buonissimo risotto al mirtillo.<br />
<br />
Ad allietare la giornata ci sarà la musica del Corpo Musicale di Bognanco.<br />
<br />
Questa manifestazione trova la sua cornice nel bellissimo paesaggio montano che racchiude questo piccolo paesino famoso per le sue terme che da solo vale una visita.<br />
<br />
L'ultima sagra che voglio citare qui è quella che si svolge in <b>Valsesia</b> precisamente a <b>Rassa</b> un paesino dell'alta Valsesia <b>in Piemonte</b> nella giornata di Ferragosto.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjE1JfJygO0VkNnMDkt6tUgqLNYBbPP6NM4vKxq4F1XnUzWKDSbq5uODEuOYQj4x1hgvGvK2Ptc0i9nfHLY2KmLAJVswn2N4c2CGodHIZPuEKpbW5n8h3ODk18Ed2pssJyWZlUAMx14Znm3/s1600/RASSA-vc.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjE1JfJygO0VkNnMDkt6tUgqLNYBbPP6NM4vKxq4F1XnUzWKDSbq5uODEuOYQj4x1hgvGvK2Ptc0i9nfHLY2KmLAJVswn2N4c2CGodHIZPuEKpbW5n8h3ODk18Ed2pssJyWZlUAMx14Znm3/s320/RASSA-vc.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> Rassa notte estiva</td></tr>
</tbody></table>Nata nel 1969 oggi la <b>"Sagra del mirtillo"</b> rappresenta un importante appuntamento estivo.<br />
<br />
I protagonisti sono i mirtilli che vengono per la gioia dei golosi, proposti nei modi più svariati in squisite torte, in liquori, in macedonie e nello sfizioso "mirtilli con panna fresca" della zona.<br />
<br />
Bancarelle di gastronomia e artigianato vengono allestite per le vie del paese.<br />
<br />
All'interno di questa manifestazione si svolge un'esposizione di prodotti di artigianato tipico valsesiano dove alcuni manufatti sono fabbricati durante la manifestazione stessa.<br />
<br />
Durante le passate manifestazioni questa esposizione ha avuto un tale successo e conseguente affluenza di pubblico che è stato necessario organizzare un servizio di transfer alla vicina stazione di Quare perchè Rassa non sopportava una così elevata capienza di persone.<br />
<br />
Queste sono le sagre principali che ho voluto illustrarvi ma ve ne sono molte altre che vi invito a ricercare e soprattutto a recarvici.<br />
<br />
Gusterete i piccoli mirtilli golosi frutti passando una bella giornata in serenità ed allegria.<br />
<br />
A proposito di piccoli frutti golosi è arrivato il momento della ricettina.<br />
<br />
Questa volta visto che sta arrivando l'estate ho pensato a chi vuole dimagrire e quindi la ricettina di questo post è pensata per questo scopo.<br />
<br />
Innanzittutto vi consiglio ogni tanto di sostiture il pranzo con una bella macedonia di frutta rinfrescante e snellente.<br />
<br />
Potete abbinarvi anche una pallina di gelato ma....niente zucchero :-)<br />
<br />
Non la troverete aspra perchè il dolce della frutta è più che sufficiente a dolcificarla.<br />
<br />
Questa è la mia versione con i mirtilli ma potete variarla a vostro piacere con la frutta che più vi gusta.<br />
<br />
<b>MACEDONIA DIMAGRANTE AI MIRTILLI</b><br />
<br />
Ingredienti per una persona:<br />
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50 gr di mirtilli<br />
50 gr di frutti di bosco misti (fragole, more, ribes)<br />
1 kiwi<br />
1 pallina di gelato al limone<br />
il succo di un limone<br />
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Pulite con cura i frutti di bosco, eventualmente tagliando le fragole se grandi.<br />
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Sbucciate e tagliate a pezzi il kiwi mescolandolo ai frutti di bosco.<br />
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Irrorate il tutto con il succo del limone mescolate bene e mettete in frigo.<br />
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Al momento di servire aggiungete una pallina di gelato al limone e portate subito in tavola.<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGtvwlUpoWPNbGRm7WrRik-yy-vMsSuzjrKeI9-reJHyi0cfUqy3TkekuMIGzHps7Mo3BK7oDRKx3dgnp69hQjBktdMU_tb7eZ38p-4YBS-7JcZmgAd4oKL7mG48NATHq64joS2f6HbNIG/s1600/coltivazione-mirtillo_N1.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGtvwlUpoWPNbGRm7WrRik-yy-vMsSuzjrKeI9-reJHyi0cfUqy3TkekuMIGzHps7Mo3BK7oDRKx3dgnp69hQjBktdMU_tb7eZ38p-4YBS-7JcZmgAd4oKL7mG48NATHq64joS2f6HbNIG/s1600/coltivazione-mirtillo_N1.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> fiori mirtillo</td></tr>
</tbody></table>Questa sfiziosa e leggera ricetta con ingredienti ricchi di vitamina C e di antiossidanti sarà benefica per il vostro organismo e contribuirà a mantenere la vostra linea.<br />
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La uso spesso anch'io quando mi sento stanca e appesantita.<br />
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Vedrete che sarà di sicuro gradimento per voi e i vostri commensali.<br />
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A questo punto non mi resta che salutarvi non prima di avervi augurato: <b>BUON APPETITO</b>riccardahttp://www.blogger.com/profile/15471853974207111487noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-1211519335427645451.post-56132944939291921412012-05-09T16:20:00.000-07:002012-05-09T16:20:32.437-07:00<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDefHdG7VyZXgO38oKuUl24BP9If1spSBVnEw0TQcBo54wVRlDf6r1SVIGUAhMW52JfBJg9MN6fGvOQBVUlrY5jqxgZGCbhdv-4YeLL5Suh3oo43Zjwg_XIXCIZR45rpYl3uxmIns-OkV5/s1600/psco+fiori.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDefHdG7VyZXgO38oKuUl24BP9If1spSBVnEw0TQcBo54wVRlDf6r1SVIGUAhMW52JfBJg9MN6fGvOQBVUlrY5jqxgZGCbhdv-4YeLL5Suh3oo43Zjwg_XIXCIZR45rpYl3uxmIns-OkV5/s1600/psco+fiori.jpg" /></a></div><b>FIORI ROSA FIORI DI PESCO...</b><br />
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Così cantava nei primi anni '70 uno dei nostri cantautori più noti Lucio Battisti che con la sua voce così particolare e gradevole ha fatto innamorare più d'uno al suono di questa dolce canzone che parla della nostalgia di un amore accostato alla vaporosa fioritura di questo albero da molti amato.<br />
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Il <b>pesco</b> è una pianta i cui fiori sono stati celebrati e cantati da poeti pittori e cantanti <b>originario</b> delle montagne del Tibet e <b>della Cina</b> considerato in quei paesi simbolo di immortalità.<br />
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A tutt'oggi in Cina i discendenti degli antichi peschi selvatici prosperano selvaggi nelle zone collinari di questo vasto paese e producono piccole pesche con un gusto più amaro e acido di quelle coltivate che le popolazioni native della zona adoperano come cibo.<br />
<br />
Le origini di questa pianta sono antiche risalgono a migliaia di anni fa, circa 2000 anni a.C. si hanno le prime testimonianze della sua coltivazione, in Cina sono infatti state rinvenute pesche in dipinti che risalgono a quell'epoca e questo frutto è stato raffigurato nelle antiche porcellane con decorazioni che lo rappresentano oltre a essere presente nelle parole di alcune poesie che risalgono a quel tempo antico.<br />
<br />
Dalla Cina il pesco passò in Siria e successivamente in Persia deriva dalla Persia il nome della specie Prunus persica veniva chiamato così ai tempi degli antichi romani e questo nome venne ripreso in numerosi dialetti italiani.<br />
<b><br />
</b><br />
<b>Dalla Persia giunse in Europa</b> e grazie ad Alessandro Magno si diffuse per tutto il bacino del Mediterraneo narra lo scrittore Romano Rutilio Tauro Emiliano Palladio che l'imperatore ne fosse rimasto affascinato quando vide per la prima volta questa bella pianta nei giardini del re Dario III durante la spedizione contro la Persia correva l'anno 335 a. C.<br />
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I Greci la tenevano in gran conto fin dal IV secolo a.C. come si legge nei testi classici greci e per gli <b>Egizi</b> la pesca era sacra ad Arpocrate dio dell'infanzia ancor oggi le guance lisce e vellutate dei bimbi vengono paragonate a questo frutto per la loro morbidezza e carnosità.<br />
<br />
Ai tempi dei romani lo <b>scrittore Virgilio</b> dà testimonianza di questo frutto nei suoi libri, correva l'anno 50 a.C. e numerosi affreschi pompeiani ne attestano la presenza a Pompei durante l'eruzione del Vesuvio. <br />
<br />
Nel <b>Medioevo</b> ne fu diffusa la coltivazione al tempo delle Crociate e in tanti statuti comunali di quel tempo si raccomandava di piantare alberi di pesco, erano così preziosi che su di loro si pagava il dazio.<br />
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Nel <b>Rinascimento</b> se ne conoscevano già diverse varietà e fin da quei tempi venivano suddivise in Pesche vere, Noci persiche e Duracine.<br />
<br />
La pesca era un frutto elitario e prezioso riservato alle tavole dei ricchi e dei signori per la sua scarsa conservabilità e il suo uso anche medicinale. <br />
<br />
Consiglia <b>Castore Durante</b> medico e botanico del 1500 che nel suo " Tesoro della sanità" pubblicato a Roma nel 1586 così parla delle pesche " sono buone allo stomaco e lubrificano il corpo" e consiglia la cottura sotto la cenere per farle diventare cibo delicatissimo e molto adatto per le persone ammalate.<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjupeTZjfQJVA6NnAcOkzilfse6thssZEkfx9hIhJfM7yss3yqOHJ9BTwIBEnxwfHgkKWQ0B4R4fI30kKFnhoakeIEzLTlIu0rluUqPBV2-aeUXYUjDQUqYE48JAJEGQWcgzqwRZvp5r-s0/s1600/pescheto+in+fiore.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="138" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjupeTZjfQJVA6NnAcOkzilfse6thssZEkfx9hIhJfM7yss3yqOHJ9BTwIBEnxwfHgkKWQ0B4R4fI30kKFnhoakeIEzLTlIu0rluUqPBV2-aeUXYUjDQUqYE48JAJEGQWcgzqwRZvp5r-s0/s200/pescheto+in+fiore.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> pescheto in fiore</td></tr>
</tbody></table>Mentre il <b>Giappone</b> venerava il pesco specialmente durante la sua fioritura come protettore contro le forze malefiche, in Europa veniva tenuto in gran conto non solo dal punto di vista culinario ma anche medicamentoso impiegando oltre al frutto anche le sue foglie.<br />
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Avendo una buccia che assomiglia al velluto e rotondità che ricordano la femminilità le pesche sono da sempre considerate femminili e sensuali se non addirittura come affermava Pietro l'Aretino " lussuriose".<br />
<br />
<b>Il legno</b> venato di rosso e di bruno di queste piante spesso nate da seme, ben più grandi e vigorose delle attuali serviva per creare le doghe con le quali si costruivano botti particolarmente adatte per conservare l'aceto.<br />
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Nel 1571 la pesca fu introdotta dagli Spagnoli in Messico da qui si diffuse in tutta l'America e divenne popolare a tal punto che uno degli stati membri americani la Georgia è soprannominato " Peach State"=stato della pesca a causa della numerosissima quantità di peschi presenti nel suo territorio.<br />
<br />
<b>DIFFUSIONE</b><br />
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Il pesco è diffuso in tutto il mondo, <b>i maggiori produttori sono gli Stati Uniti</b>, seguiti dall'Italia, dalla Spagna, dalla Grecia, dalla Cina, dalla Francia e dall'Argentina.<br />
<br />
<b>In Italia</b> i primi pescheti specializzati risalgono alla fine dell'800 e sono stati impiantati nella provincia di Ravenna in particolare nel comune di Massa Lombarda il primo impianto intensivo di pesco venne realizzato nel 1898.<br />
<br />
In provincia di Treviso il pesco ha trovato una zona ideale dove ha potuto diffondersi e specializzarsi soprattutto nel corso dell'ultimo secolo.<br />
<br />
L'Emilia-Romagna, la Campania, il Piemonte, il Veneto, il Lazio, la Puglia, la Basilicata, la Calabria e la Sicilia sono in Italia le regioni che in ordine decrescente detengono il primato di maggiori produttrici di pesche.<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi99yTalVCkW5hi78DUdwu9cStL5rPfk4F9QhKyntFcwnja6fznHPxAnLzybubruFzFgpRYNpGKXDfktBZ7_L0HSE0DJjjyeuqTue6oRTR0b719Exro7AkqehmnxOaV75DO29QbwqKkorEV/s1600/peschi+in+fiore.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="143" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi99yTalVCkW5hi78DUdwu9cStL5rPfk4F9QhKyntFcwnja6fznHPxAnLzybubruFzFgpRYNpGKXDfktBZ7_L0HSE0DJjjyeuqTue6oRTR0b719Exro7AkqehmnxOaV75DO29QbwqKkorEV/s200/peschi+in+fiore.JPG" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> pescheto precoce in fiore sotto tunnel</td></tr>
</tbody></table>Quindi la coltivazione del pesco è diffusa in molte regioni italiane con prevalenza di cultivar precocissime e precoci al Sud anche il coltura protetta, mentre al Nord abbiamo una prevalenza di varietà con maturazione media o tardiva.<br />
<br />
Ogni regione ha le sue cultivar di nicchia come le pesche e le nettarine di Romagna frutti che sono riusciti ad ottenere l'ambito marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta).<br />
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<b>DESCRIZIONE DELL'ALBERO DEL PESCO</b><br />
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Il pesco appartiene alla famiglia delle Rosacee al genere Prunus come l'albicocco, il susino, il mandorlo e il ciliegio, abbiamo due tipologie di pesca con differenti nomi scientifici: Prunus persica L. che produce frutti con buccia tomentosa cioè provvista di una peluria o lanugine che scompare a piena maturazione, Persica laevis DC pesca noce o nettarina caratterizzata dall'avere la buccia liscia.<br />
<br />
Questa pianta<b> non raggiunge dimensioni notevoli </b>l'altezza può variare dai 4 ai 6 metri ha chioma globosa e prima di lignificare i rami sono inizialmente verdi poi virano al rosso scuro.<br />
<br />
Le sue <b>radici</b> sono estese superficialmente quindi bisogna fare attenzione a non lavorare troppo in profondità il terreno nelle vicinanze dell'albero del pesco, inoltre esse emettono delle tossine il che fa sì che le radici di questa pianta non si intersechino mai con quelle di un'altra pianta simile da ciò deriva che non è consigliabile sostituire un pesco con un altro pesco.<br />
<br />
Le sue <b>foglie</b> sono lanceolate lunghe 15-20 cm con margine dentato, <b>i fiori</b> che vengono prodotti prima della nascita delle foglie, possono essere isolati o riuniti in mazzetti di 3-4 e sono di due tipi differenti a seconda delle varietà.<br />
<br />
Infatti in alcuni casi abbiamo fiori con 5 petali grandi ben aperti e di colore rosa chiaro, in altre cultivar i 5 petali sono piccoli campanulati e di colore rosa intenso.<br />
<br />
Questa pianta <b>fiorisce precocemente</b> in marzo aprile con fiori ermafroditi che possono essere danneggiati dalle precoci gelate primaverili.<br />
<br />
La maggior parte delle varietà si autofecondano quindi è consigliabile avere due o più piante di differenti cultivar per favorire l'impollinazione e di conseguenza anche la produttività.<br />
<br />
Una delle varietà di pesche più pregiate è la J.H. Hale che risulta essere sterile quindi per avere una buona produzione di pesche occorre associarla ad una diversa varietà.<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKdRFztZ7IOATpvueez_bcjriXSZmWo5965MVuW-uw-VK3GmCBb7JbFqo2nMCmn4RFw2xYeMjBaZIlpHyIfWAZP5S95o6QTTxQ0UXbKmgEJqCHzjgYwArl5KYzW70zFmHC-unf8dfgimd0/s1600/gruppo+di+pesche.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKdRFztZ7IOATpvueez_bcjriXSZmWo5965MVuW-uw-VK3GmCBb7JbFqo2nMCmn4RFw2xYeMjBaZIlpHyIfWAZP5S95o6QTTxQ0UXbKmgEJqCHzjgYwArl5KYzW70zFmHC-unf8dfgimd0/s200/gruppo+di+pesche.jpg" width="131" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> pesche e foglie</td></tr>
</tbody></table>La pesca è una drupa che a maturità si presenta giallo-rossastra con una buccia che può essere tomentosa o glabra nelle pesche nettarine, mentre la polpa può essere gialla o bianca a seconda delle varietà con striature sanguigne più evidenti nella zona del nocciolo.<br />
<br />
Alcune varietà presentano una particolarità: la polpa che con facilità si stacca dal nocciolo e per questo motivo vengono dette<b> spiccagnole.</b><br />
<b><br />
</b><br />
<b>Questa polpa </b>è succulenta di sapore zuccherino più o meno acidulo con la tipica consistenza succosa e polposa dovuta alla presenza di pectina e all'elevato contenuto di acqua.<br />
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La <b>maturazione dei frutti</b> avviene per le varietà più precoci coltivate nelle zone meridionali tra la prima e la seconda decade di maggio mentre le varietà più tardive maturano sino alla fine di settembre.<br />
<br />
Vi sono particolari selezioni di pesche chiamate percoche o duracine che sono caratterizzate dall'avere frutti di pezzatura piccola di forma molto regolare quindi particolarmente idonei per la manipolazione adatti per essere trasformati in pesche sciroppate e in altri prodotti di trasformazione.<br />
<br />
<b>COLTIVAZIONE</b><br />
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Il pesco per svilupparsi al meglio abbisogna di un <b>clima dolce e mite </b>ma non eccessivamente a causa del suo "fabbisogno di freddo" indispensabile nel periodo di riposo della pianta almeno 800-1300 ore al di sotto dei + 7 C° tale periodo è indispensapile alla pianta per poter fiorire e quindi produrre frutta.<br />
<br />
Tuttavia <b>soffre il freddo intenso</b> e le gelate primaverili che bruciano i fiori impedendo la fruttificazione.<br />
<br />
Per quanto riguarda il <b>terreno</b> quello ottimale per la sua crescita è sciolto, profondo e leggermente acido non sono molto adatti i terreni calcarei e risultano inadatti quelli argillosi e umidi perchè il pesco è molto sensibile all'asfissia radicale che fa marcire le radici.<br />
<br />
La<b> propagazione</b> avviene per innesto, le piante si mettono a dimora a un anno dall'innesto nei pescheti da reddito mentre se si vogliono pochi esemplari è possibile trovare piante in vaso innestate e già in vegetazione.<br />
<br />
Il portainnesto più usato dai vivaisti è <b>il franco</b> che presenta un'ottima affinità con la maggior parte delle cultivar di pesche, purtroppo tale portainnesto teme i terreni argillosi e impermeabili e in questi terreni rende la pianta particolarmente sensibile alle malattie e quindi essa si esaurisce rapidamente.<br />
<br />
A volte si innesta il pesco sul <b>mandorlo selvatico</b> più adatto a terreni calcarei e sassosi dove il franco non trova buone condizioni per svilupparsi.<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhW5rKKoMcoTvw3NKBFYjxWlXFl8Oq6A7U-NUXr-3qO6iqVGJnfMxbJMn_O7mW6kaaW1DtJErC2frAlB5mAKjSfT2rXQX3Q2OBbCzLxG2r1TOFCZxaiEOcBKaFj6Y68U3Owu9BdoEEY1efm/s1600/pescheto+2.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="106" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhW5rKKoMcoTvw3NKBFYjxWlXFl8Oq6A7U-NUXr-3qO6iqVGJnfMxbJMn_O7mW6kaaW1DtJErC2frAlB5mAKjSfT2rXQX3Q2OBbCzLxG2r1TOFCZxaiEOcBKaFj6Y68U3Owu9BdoEEY1efm/s200/pescheto+2.JPG" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> pescheto intensivo</td></tr>
</tbody></table>Per quanto riguarda la <b>concimazione</b> il pesco si avvantaggia di una concimazione minerale in primavera utilizzando concimi a base di fosforo, potassio e azoto.<br />
<br />
Soprattutto il pescheto richiede <b>buone dosi di azoto</b> ma occorre sospendere l'apporto di tale elemento se ci si trova di fronte ad un periodo di siccità.<br />
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All'impianto di un nuovo frutteto è utile eseguire una abbondante<b> concimazione organica</b> sia generalizzata che localizzata nella buca o sulla fila, calcolate che per ogni 100 kg di letame si apportano 50 unità di azoto, 40 unità di potassio e 30 unità di fosforo oltre a microelementi e non ultimo si migliora la struttura del terreno e l'assorbimento degli elementi nutritivi.<br />
<br />
In autunno dare al persicheto abbondanza di concime organico mentre prima della ripresa vegetativa somministrate del concime minerale ricco di azoto se le pesche sono giovani allo scopo di ottenere una rapida crescita ed una robusta impalcatura dei rami mentre se è in mantenimento somministrare una concimazione minerale ternaria a base di fosforo potassio e azoto.<br />
<br />
E' molto importante fornire al pesco la giusta quantità di azoto per promuovere la nuova vegetazione fruttifera e di potassio per migliorare la qualità e la consistenza dei frutti.<br />
<br />
Il pesco è una pianta docile che si presta a numerose <b>forme di allevamento</b> la più comune è il vaso basso o ritardato ma vengono anche usate la palmetta e il ventaglio.<br />
<br />
I <b>peschi fruttificano </b>solo sui germogli prodotti l'anno precedente e in genere i primi frutti giungono a maturazione dal terzo anno della messa a dimora.<br />
<br />
Questa pianta fruttifica prevalentemente sui rami misti le nettarine e le percoche producono frutti anche sui dardi a mazzetto.<br />
<br />
La <b>potatura</b> così importante per questo fruttifero mira a favorire nuova crescita e a mantenere una struttura aperta e bilanciata.<br />
<br />
Il pesco va potato a fine inverno prima della ripresa vegetativa che per questa pianta si compie presto, lo si può potare anche nel tardo autunno se è situato in una zona dove in inverno non c'è troppo gelo.<br />
<br />
La potatura di questo fruttifero è piuttosto energica si eliminano i polloni, i succhioni, i rami rotti o malati e dal 50 al 60 % dei rami misti che sono quelli che portano gemme a legno piccole ed appuntite e gemme fruttifere di dimensione rotonda, asportando preferibilmente quelli deboli o troppo vigorosi.<br />
<br />
La frutta migliore è infatti prodotta da rami di media vigoria lunghi dai 40 agli 80 cm situati in posizione laterale rispetto alla branca portante.<br />
<br />
La<b> potatura verde </b>riveste notevole importanza nel pesco e viene effettuata in due diverse epoche:<br />
<br />
- a <b>maggio giugno</b> con l'asportazione di succhioni e di polloni con lo scopo di favorire la differenziazione delle gemme a fiore<br />
- a <b>settembre</b> dopo la raccolta della frutta con l'asportazione dei succhioni, delle branche esaurite e di alcuni rami misti per favorire la lignificazione dei rami misti e ridurre la potatura primaverile<br />
-<b>10-15 giorni prima della raccolta</b> nelle varietà tardive per migliorare la qualità e la colorazione dei frutti diradando le foglie e i rametti che coprono i frutti stessi per consentire una più agevole penetrazione dei raggi solari.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKKKfSzMkCM5HnhHgqqwXP15N-zIyYjd_a4vy6ogDlULtQiQiQlLXqT6EQ1Ttskb2lSTiapZZdNLa8lfodpxlnX3tSIsIejyV8HXLZRFgr6jXHDa4vg8W6gEvptYKzcDrttIQL0GQd8bye/s1600/pesche.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="130" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKKKfSzMkCM5HnhHgqqwXP15N-zIyYjd_a4vy6ogDlULtQiQiQlLXqT6EQ1Ttskb2lSTiapZZdNLa8lfodpxlnX3tSIsIejyV8HXLZRFgr6jXHDa4vg8W6gEvptYKzcDrttIQL0GQd8bye/s200/pesche.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> diradamento corretto e frutti ben esposti</td></tr>
</tbody></table><br />
Per ottenere una buona pezzatura delle pesche la pratica del <b>diradamento dei frutti</b> diviene indispensabile occorre distanziarli fra loro di circa 10 cm ed un ramo misto di media vigoria non deve portare più di 3-5 frutti.<br />
<br />
Il diradamento migliore che viene effettuato dopo la cascola naturale dei frutticini, viene eseguito a mano con un notevole impiego di manodopera.<br />
<br />
L'<b>irrigazione</b> è fondamentale specialmente nel mese precedente la raccolta, durante l'estate se il tempo è siccitoso si può intervenire ogni 10 giorni circa per aumentare la qualità e la pezzatura dei frutti.<br />
<br />
La <b>raccolta</b> inizia da fine maggio sino a ottobre primi di novembre e le pesche vanno raccolte mature sulla pianta perchè non possono maturare ulteriormente staccate dall'albero che le ha generate.<br />
<br />
Le varietà precoci che maturano in un periodo dell'anno dove sono frequenti le precipitazioni non abbisognano di troppe irrigazioni mentre per le varietà tardive il periodo di maturazione richiede frequenti irrigazioni per salvaguardare la produttività della coltura e la qualità della frutta.<br />
<br />
Vanno anche considerati gli effetti del portainnesto per quanto riguarda le esigenze idriche del pesco, piante innestate sui nuovi portainnesti come GF677 sono molto più resistenti alla siccità di quelle innestate sul franco.<br />
<br />
<b>VARIETA'</b><br />
<br />
Le varietà di questa bella pianta sono davvero <b>tantissime </b>il pesco genera facilmente nuove cultivar che vengono poste all'attenzione dei frutticoltori.<br />
<br />
Questa situazione comporta problematiche sia al mondo della ricerca che deve valutare le nuove varietà prima che possano essere immesse sul mercato, sia ai frutticoltori quando devono scegliere le varietà migliori da coltivare.<br />
<br />
Specialmente nell'ultimo decennio si è assistito ad importanti mutamenti nei caratteri pomologici e commerciali delle nuove varietà di pesco che interessano particolarmente:<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5u12BLhs3F8jrwDGXVIhvFh1he6erCd2A4LL4mCUFHtb1tF8LE0cAg8ddqIWGOhHA-PjyiZoHr5rt5kATe5wtG5tNj4Ignnpz8AhW_FnxonlDofUJAPmk2bSzNaqCHNT4FImcR_03EMfq/s1600/pesca+colore+pi%C3%B9+intenso.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="137" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5u12BLhs3F8jrwDGXVIhvFh1he6erCd2A4LL4mCUFHtb1tF8LE0cAg8ddqIWGOhHA-PjyiZoHr5rt5kATe5wtG5tNj4Ignnpz8AhW_FnxonlDofUJAPmk2bSzNaqCHNT4FImcR_03EMfq/s200/pesca+colore+pi%C3%B9+intenso.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> pesche con colore rosso intenso</td></tr>
</tbody></table>- il<b> colore della buccia</b> che si è differenziata passando da un rosso più o meno striato su un fondo spesso verdastro ad un rosso uniforme e molto intenso che spesso compare prima della completa maturazione dei frutti<br />
- il <b>sapore della polpa </b>che non è più così gustosa come è nelle varietà antiche<br />
- la<b> consistenza del frutto</b> sia alla raccolta che in post-raccolta, si presenta elevata o molto elevata nelle nuove cultivar rispetto a quella medio o scarsa delle vecchie varietà.<br />
<br />
Queste modificazioni hanno interessato le varietà sia di pesche che di nettarine adatte al consumo fresco ma non quelle adatte alla trasformazione industriale legate invece alla coltivazione con mezzi meccanici.<br />
<br />
Solitamente le pesche vengono classificate all'interno di 3 grandi categorie:<br />
<br />
-<b>pesche comuni </b>con buccia vellutata e a polpa gialla, rossastra e bianca<br />
-<b>pesche noci o nettarine</b> con buccia liscia e brillante e pasta gialla o bianca<br />
- <b>percoche o percocche</b>, ibridi fra pesca e albicocca con buccia vellutata pasta gialla soda e profumata molto utilizzata per l'industria alimentare.<br />
<br />
Le pesche comuni vengono inoltre differenziate in pesche a polpa gialla e pesche a polpa bianca.<br />
<br />
Le <b>pesche a polpa gialla</b> hanno avuto una larga diffusione dalla fine degli anni '60 e costituiscono oggi più dell' 80% della produzione totale di pesche nel nostro paese. <br />
<br />
Questa loro diffusione è stata possibile grazie al lavoro dei genetisti che hanno creato nuove cultivar le quali presentano frutti più conservabili e attraenti rispetto alle antiche varietà.<br />
<br />
Possono essere considerate come pesche classiche adatte per il consumo fresco e per la lavorazione industriale, per succhi e confetture e presentano di solito il nocciolo staccato dalla polpa.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEjxfC4cL1rc2z-KXcC93SrrdZc5GVL1Mrz9ex_g3fWsHt9Jpo8azMvurzif5ar4d7-uxD9GOvJ0NazEqrLnxjjW04sqzFjxPvPMfPxMlZm9S7Sb9fsK92SgtLv0cMyA_SI0YStj3yDBmn/s1600/pesca+redhaven.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="119" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEjxfC4cL1rc2z-KXcC93SrrdZc5GVL1Mrz9ex_g3fWsHt9Jpo8azMvurzif5ar4d7-uxD9GOvJ0NazEqrLnxjjW04sqzFjxPvPMfPxMlZm9S7Sb9fsK92SgtLv0cMyA_SI0YStj3yDBmn/s200/pesca+redhaven.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> pesca "Redhaven"</td></tr>
</tbody></table>Una pesca introdotta negli anni '50 nel nostro paese e ancor oggi la più diffusa in tutta Italia è una varietà di origini americane la <b>"Redhaven"</b>.<br />
<br />
E' molto apprezzata per il suo frutto di buon sapore con polpa gialla che contiene venature rosse diffuse ed è molto soda con nocciolo che si stacca con facilità dalla polpa (spicca).<br />
<br />
La pianta non ha una grande vigoria ma è di grande e costante produttività con un lungo periodo di raccolta che si situa nelle settimane centrali del mese di luglio.<br />
<br />
Il suo fiore è campanulato e la sua frutta ha una pezzatura elevata 160-180 grammi.<br />
<br />
Un'altra varietà di origine americana con buona vigoria e produttività è <b>"Fayette"</b> che matura i suoi frutti di forma tondeggiante e di pezzatura elevata 180-200 g nella seconda decade di agosto il periodo di raccolta è breve però le sue pesche si conservano bene in frigorifero.<br />
<br />
La buccia del suo frutto è di colore giallo macchiato di rosso con polpa soda, di discreto sapore e gradevolmente profumata.<br />
<br />
La varietà <b>"Spring Lady" </b>è di origine americana di medio vigore ed è interessante per la scarsa suscettibilità alle malattie fungine che nel pesco causano cancri e disseccamento dei rami.<br />
<br />
Il suo fiore è rosaceo mentre il suo frutto è di buon sapore con polpa soda non spicca (polpa attaccata al nocciolo) e pesa dai 140 ai 150 grammi.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJBKMxGu96UBwuHvLPvCZ-bNsXy-FTluug0GKZVjjAdA1Tx9Mr-X5ZIR5iswFuBxV2En544lvUabh2-wOs6N7vsql5JgnLryEGrNeC4itD_zEjr1y0Rq5qsJnMvqws4FJPhI9uI5UNc3Hm/s1600/pesca+maycrest.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJBKMxGu96UBwuHvLPvCZ-bNsXy-FTluug0GKZVjjAdA1Tx9Mr-X5ZIR5iswFuBxV2En544lvUabh2-wOs6N7vsql5JgnLryEGrNeC4itD_zEjr1y0Rq5qsJnMvqws4FJPhI9uI5UNc3Hm/s1600/pesca+maycrest.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> pesca varietà "Maycrest"</td></tr>
</tbody></table>Una pesca a polpa gialla interessante per la sua precocità, matura nella prima decade di giugno, è la varietà <b>" Maycrest"</b> di origine americana che è poco vigorosa con una buona produttività ma necessita di un diradamento dei piccoli frutti precoce ed energico.<br />
<br />
Dal suo fiore rosaceo viene generata una pesca che pesa sui 130-140 grammi con forma un pò schiacciata, la sua polpa giallo chiaro è soda non spicca e di buon sapore.<br />
<br />
Naturalmente vi sarebbero ancora molte cultivar di pesche sia gialle che bianche da trattare mi limito con questi pochi cenni a indicare le varietà che secondo me sono le più adatte per un frutteto familiare.<br />
<br />
Tratterò in questo capitolo le varietà più comuni mentre sto preparando un ebook dove mi dedicherò ad illustrarvi alcune vecchie varietà che salvate dall'incuria del tempo attestano la loro antica bontà e le loro particolari caratteristiche.<br />
<br />
Passiamo adesso a considerare le <b>pesche a polpa bianca</b> un tempo molto diffuse sono state un pò abbandonate nei frutteti da reddito per la loro delicatezza e la loro scarsa conservazione.<br />
<br />
Ancora oggi tuttavia possono esprimere al meglio le loro caratteristiche coltivate nei frutteti famigliari grazie anche ad una maturazione che può svolgersi interamente sulla pianta stessa e che permette a queste delicate pesche di conservare intatto il loro gusto e il loro inebriante profumo.<br />
<br />
Voglio iniziare questa carrellata di pesche a polpa bianca con una varietà robusta e resistente al gelo.<br />
<br />
La varietà <b>"Amsden"</b> sempre di origini americane non ha eccessive pretese per quanto riguarda il terreno, porta frutti di media pezzatura con buccia rossa intensamente colorata e polpa bianca succosa di delicato sapore, che iniziano a maturare dalla fine di luglio.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPJC6ddZNFxm17WzFB8ccOpWRd6KtgKlZYSbHgK1QUqPk0ZvO3OIxaARuaO9ybFMhtaZbXJTzO0QwAarScRZe1UIfdoOU2VVQM5p9b8TOUyq12bgU3Je8qYJjhiLeD56EWJk5AkbxaPi28/s1600/pesca+maria+bianca.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPJC6ddZNFxm17WzFB8ccOpWRd6KtgKlZYSbHgK1QUqPk0ZvO3OIxaARuaO9ybFMhtaZbXJTzO0QwAarScRZe1UIfdoOU2VVQM5p9b8TOUyq12bgU3Je8qYJjhiLeD56EWJk5AkbxaPi28/s1600/pesca+maria+bianca.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> pesca varietà "Maria Bianca"</td></tr>
</tbody></table><b>"Maria Bianca"</b> è invece una cultivar di origine italiana ottenuta a Firenze nel 1980 dal Prof. Bellini ed è una delle pesche a polpa bianca più coltivate.<br />
<br />
La pianta è vigorosa con buona produttività ma è sensibile ai ritorni di freddo primaverili e inoltre per evitare squilibri di produzione abbisogna di un'accorta ed energica potatura.<br />
<br />
il frutto pesa sui 180-210 grammi di forma tondeggiante con buccia di colore bianco crema con poco sovracolore la sua polpa è soda, spicca, con ottimo sapore e l'epoca di maturazione si situa circa a metà luglio.<br />
<br />
Un'altra varietà che mi sento di consigliare è <b>"Bella di Roma"</b> una pianta rustica e resistente con frutti che maturano a fine luglio, di grande pezzatura, con buccia verde giallognola sfumata di rosso, la sua polpa bianca ha ottime caratteristiche gustative.<br />
<br />
Termino le varietà di pesche a pasta bianca con una cultivar tardiva considerata la miglior varietà tardiva a polpa bianca, si chiama <b>" Michelini"</b> dal nome del suo scopritore che la ottenne a Savona casualmente da seme nel 1930.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQUNCHCdnqQJZc7sA5yPYEkVcOBXYMy8NOk9CXy5ijXFe-XFiU8sVZuwUr6U3frmnvs2z6HIIP6MwrhfMk6HKq1NE3tzJdfkRK_Ss827SD1k5B7H2i42yAXAqlPoOWWYceA6t6r1CsETzU/s1600/pesco+michelini.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="149" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQUNCHCdnqQJZc7sA5yPYEkVcOBXYMy8NOk9CXy5ijXFe-XFiU8sVZuwUr6U3frmnvs2z6HIIP6MwrhfMk6HKq1NE3tzJdfkRK_Ss827SD1k5B7H2i42yAXAqlPoOWWYceA6t6r1CsETzU/s200/pesco+michelini.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">pesca cultivar "Michelini"</td></tr>
</tbody></table>L'albero è vigoroso e molto produttivo i suoi frutti sono di grossa pezzatura con buccia marezzata o striata di rosso su sfondo crema, la polpa è bianco-crema, striata di rosso attorno al nocciolo, zuccherina, aromatica, spicca.<br />
<br />
Per favorire la colorazione di questa ottima pesca sono consigliabili le potature estive atte a far prendere più luce e calore solare ai frutti che giungono a completa maturazione nelle ultime due settimane di agosto.<br />
<br />
Ci sarebbe ancora da parlare molto sulle differenti varietà di pesche bianche ve ne sono molte e nuove cultivar vengono immesse sul mercato per cercare di migliorare ulteriormente questo aromatico gruppo di pesche ma io per non appesantire troppo il post per il momento qui mi fermo ripromettendomi se vedrò interesse per questo argomento di riprenderlo e approfondirlo.<br />
<br />
Per quanto riguarda le <b>nettarine</b> è il secondo grande gruppo di pesche conosciute anche come<b> "pesche noci"</b> hanno la caratteristica di presentare la loro buccia completamente liscia priva di quella peluria vellutata tipica delle altre varietà di pesche che non tutti gradiscono.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVDzH8Hdhyphenhyphen7v1q-lJBLonVwgE6C0IUkbdHmjZRpRyIck6tbmCW18B_-a9zE4tx3WHq9ziclQAWN92UR30vikFr3M10jvl_slIiF164PMRdtv2ryCE0KOtsiaNloPLszKOHAflPHpBIpYPR/s1600/nettarine+polpa+gialla.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVDzH8Hdhyphenhyphen7v1q-lJBLonVwgE6C0IUkbdHmjZRpRyIck6tbmCW18B_-a9zE4tx3WHq9ziclQAWN92UR30vikFr3M10jvl_slIiF164PMRdtv2ryCE0KOtsiaNloPLszKOHAflPHpBIpYPR/s200/nettarine+polpa+gialla.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> nettarine polpa gialla</td></tr>
</tbody></table>Si dividono in due grandi sottogruppi: nettarine a polpa gialla e nettarine a polpa bianca.<br />
<br />
Per quanto riguarda le <b>nettarine a pasta gialla</b> eccovi alcune varietà, le più adatte a mio parere per un frutteto familiare.<br />
<br />
La prima che mi sento di consigliarvi per la sua rusticità ed adattabilità è la varietà <b>"Maria Laura"</b> ottenuta dal Prof. E.Bellini a Firenze.<br />
<br />
L'albero è vigoroso e produttivo, molto rustico non crea particolari problemi per l'allevamento e per il diradamento dei frutti che giungono a completa maturazione nella seconda e nella terza settimana di luglio.<br />
<br />
Il frutto è rotondo ellittico, la pezzatura si situa sui 145-150 grammi, la sua buccia è estesamente colorata di rosso scuro non brillante e la polpa è interamente gialla, soda, spicca, di ottimo sapore.<br />
<br />
Questa cultivar viene poco coltivata intensivamente per la colorazione troppo scura della sua buccia e per la scarsa resistenza alla manipolazione dei suoi frutti, tuttavia la sua rusticità e la sua bontà a completa maturazione mi inducono a consigliarvela per il frutteto familiare.<br />
<br />
Se volete una nettarina a maturazione precoce, i suoi frutti maturano nella seconda o terza settimana di giugno, scegliete la varietà <b>" Gransun"</b> di origine californiana è un albero di medio vigore, espanso e di elevata produttività.<br />
<br />
Il suo frutto è di pezzatura media tondeggiante con la buccia completamente ricoperta di un bel rosso brillante, la polpa gialla è soda, leggermente acidula, di gradevole aroma.<br />
<br />
Ve la consiglio per la precocità, la produttività e la bellezza del suo frutto.<br />
<br />
Se invece volete una nettarina tardiva scegliete la cultivar <b>"California"</b> di origine californiana è un albero vigoroso e produttivo adatto soprattutto per le zone centro-meridionali, l'epoca di maturazione dei suoi frutti si situa nella seconda terza settimana di settembre.<br />
<br />
Il suo frutto è di grossa pezzatura, rotondo con buccia giallo chiara con sovracolore rosso chiaro brillante sul 30-50% della sua superficie, la sua polpa gialla è soda, spicca e di buon sapore.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUw9hS1CuFmL1j_D3nX0OvdhlDpzIB6qakepngNELw-L0xIF3pLutUefIdQ5YwVhYP2wc9WbgPMaQ713j6_l6oOpd9UJINwgd-CktKPQYQcLgv1L7lcVIdkWn9ib5g7pAocIy3I7eZR40m/s1600/nettarina_+a+polpa+bianca.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="151" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUw9hS1CuFmL1j_D3nX0OvdhlDpzIB6qakepngNELw-L0xIF3pLutUefIdQ5YwVhYP2wc9WbgPMaQ713j6_l6oOpd9UJINwgd-CktKPQYQcLgv1L7lcVIdkWn9ib5g7pAocIy3I7eZR40m/s200/nettarina_+a+polpa+bianca.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> nettarine a polpa bianca</td></tr>
</tbody></table>Per quanto riguarda le <b>nettarine a polpa bianca</b> ve ne consiglio due la prima mi ha conquistata per la bellezza del suo colore e per il suo intenso profumo l'altra per il suo ottimo sapore.<br />
<br />
La prima varietà di cui vi ho accennato si chiama <b>"Bel Red"</b> l'albero è vigoroso, molto produttivo e richiede una accurata potatura.<br />
<br />
Il suo frutto che giunge a completa maturazione nella seconda, terza settimana di agosto, ha pezzatura media ed è colorato quasi completamente di un bel rosso intenso su sfondo bianco crema.<br />
<br />
La sua polpa è bianca ma diventa rossa in prossimità del nocciolo ed è molto consistente, di gusto ottimo tuttavia prima del gusto sarà l'intenso profumo di pesca che emana dal frutto a conquistarvi.<br />
<br />
La seconda varietà di cui voglio parlarvi è una cultivar di origine italiana ottenuta a Faenza presso la Fa.Vi. Frut che si chiama <b>"Silver Moon"</b>.<br />
<br />
L'albero è di media vigoria e di buona produttività porta frutti di pezzatura media o medio grossa quasi completamente ricoperti di un rosso vivo brillante striato su uno sfondo verde chiaro, la sua polpa bianca ha un'ottima consistenza e un sapore intenso e particolare che mi ha davvero colpito.<br />
<br />
Inoltre questa ottima nettarina ha il pregio della precocità infatti la sua frutta giunge a maturazione nelle ultime due settimane di giugno.<br />
<br />
Le <b>percoche o pesche "cotogne"</b> sono caratterizzate dall'avere una polpa molto consistente, quasi croccante di colore giallo o giallo arancio, quelle che non hanno striature rosse nella polpa sono impiegate nell'industria conserviera per la preparazione di succhi e sciroppi.<br />
<br />
Le percoche sono molto apprezzate come frutta da consumarsi fresca in diversi mercati del meridione sia italiano che di altri paesi del Mediterraneo per questo motivo sono state diffuse recentemente molte nuove varietà di percoche.<br />
<br />
La cultivar <b>"Tirrenia"</b> ha un'origine italiana, l'albero è di media vigoria e di produttività elevata, la sua frutta matura nell 'ultima settimana di giugno o nella prima settimana di luglio a seconda di dove viene coltivata se nel meridione o nel centro Italia. <br />
<br />
Il suo frutto pesa circa 160 grammi ha buccia giallo-rossa con polpa gialla, soda e di buon sapore.<br />
<br />
Coltivata soprattutto nelle regioni meridionali per consumo fresco abbisogna di un'accurato diradamento per migliorare la pezzatura dei suoi frutti.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPoZ522vqeAj9sHNy5kECByBP-IbdZdkaQ-R0zXsnzl3tyhH4J_ckNmj4fIm4Cz_2VGMeOhLTT0VYYOBVt6QKWTvMDPhJ9-8nXc4rLexRkTczfaxt9_OskUWXtDyTO7QbUsEag2x2HNaRl/s1600/percoca.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="149" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPoZ522vqeAj9sHNy5kECByBP-IbdZdkaQ-R0zXsnzl3tyhH4J_ckNmj4fIm4Cz_2VGMeOhLTT0VYYOBVt6QKWTvMDPhJ9-8nXc4rLexRkTczfaxt9_OskUWXtDyTO7QbUsEag2x2HNaRl/s200/percoca.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> percoca varietà "Carson"</td></tr>
</tbody></table>Un'altra varietà di percoche che può essere coltivata anche nel Nord Italia ottima se utilizzata per preparare le pesche sciroppate è la cultivar <b>"Carson"</b> di origine americana l'albero è vigoroso e ha una produttività elevata.<br />
<br />
Il suo frutto pesa sui 170-190 grammi, la sua buccia è gialla-verde, la sua polpa gialla è consistente e di ottimo sapore con maturazione che si situa nella penultima o nell'ultima settimana di luglio.<br />
<br />
Termino qui di trattare le moderne varietà di pesche ma ve ne sono molte altre ugualmente meritevoli ho scelto quelle che conosco e che secondo me sono fra le più adatte per un frutteto familiare.<br />
<br />
Come vi ho già accennato sto preparando un prodotto che tratta delle antiche varietà di pesche molte purtroppo sono andate perdute ma molte sono state salvate e riproposte per la gioia degli appassionati e dei gurmet.<br />
<br />
<b>COLTIVAZIONE IN VASO</b><br />
<br />
Terminato il capitolo sulle varietà passo adesso ad illustrarvi le tecniche per coltivare in maniera ottimale la pianta del pesco in vaso.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjt2fjL4xpPpOwddF7QAicoNPNHj2Cz5VAGKDoBiBqQscDG817emKRJUUujFg-V__wrEA78uQGYRUW8WcgVnD0Tk4KCgX8AgmenbWpkOl0a-nY0sHH7ojF9Io7xOY0ssRhkp1-S6XpuymvE/s1600/mini+pesco.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjt2fjL4xpPpOwddF7QAicoNPNHj2Cz5VAGKDoBiBqQscDG817emKRJUUujFg-V__wrEA78uQGYRUW8WcgVnD0Tk4KCgX8AgmenbWpkOl0a-nY0sHH7ojF9Io7xOY0ssRhkp1-S6XpuymvE/s200/mini+pesco.jpg" width="165" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> pesco nano</td></tr>
</tbody></table>Innanzitutto vi raccomando di scegliere sempre un'azienda o un vivaio serio e possibilmente di fiducia perchè non tutti i peschi si adattano al vaso occorre acquistare <b>piante nane</b> già predisposte a questo scopo.<br />
<br />
E' un'ottima scelta coltivare in vaso una o più piante di pesco e questo per diverse ragioni: innanzitutto il pesco ha una bellissima e precoce <b>fioritura primaverile</b> e questo lo rende un albero anche<b> ornamentale</b> poi nelle sue varietà nane è una pianta che si presta ad essere coltivata in vaso che naturalmente deve essere molto capace, vanno molto bene le conche di terracotta che si adoperano per i limoni.<br />
<br />
Inoltre anche nelle varietà nane ha una <b>buona produzione di pesche </b>che a seconda delle varietà maturano fra giugno e settembre.<br />
<br />
Non ultimo se il tempo volge al brutto è più facile se il pesco è in un contenitore proteggere la sua fioritura o la sua fruttificazione <b>proteggendo il vaso</b> con un velo di tessuto non tessuto oppure ritirandolo per pochi giorni, cosa che è molto più difficoltosa se la pianta è in piena terra.<br />
<br />
Quindi consiglio, se volete prendere qualche pianta da frutto per il vostro terrazzo di indirizzarvi verso una pianta di pesco.<br />
<br />
Della capienza del vaso ho già detto che <b>il drenaggio</b> sia molto buono, mettete in fondo al vaso un capace strato di materiale drenante ghiaia o argilla espansa che si trova in vendita nei garden o al consorzio, per quanto riguarda il <b>terreno</b> indirizzatevi verso del terriccio universale arricchitelo con del compost ben maturo in modo che sia soffice e fertile e piantatevi la vostra piantina di pesco.<br />
<br />
<b>Rinvasate</b> la vostra pianta ad anni alterni, cambiate il terriccio sfruttato con altro soffice e fertile inoltre rinvasando potrete rendervi conto dello stato delle radici.<br />
<br />
<b>Irrigate</b> nei periodi siccitosi il vostro pesco non fategli mancare l'acqua specialmente durante l'ingrossamento dei frutti pena la cascola dei frutticini o la fessurazione dei frutti più grandi.<br />
<br />
Per quanto riguarda <b>la potatura</b> non è facile potare le piante di pesco, in vaso la potatura deve essere meno severa che nelle piante in piena terra ma di questa importante operazione ho già parlato nel capitolo della coltivazione.<br />
<br />
Voglio accennare alla <b>potatura verde</b> che consiste nel levare alcune foglie o qualche rametto che ombreggiano eccessivamente i frutti per far si che le pesche si colorino al meglio e acquistino più profumo e gusto.<br />
<br />
Ricordatevi poi di <b>diradare i piccoli frutti</b>, quando hanno raggiunto la grossezza di una ciliegia circa, per consentire ai rimanenti di ingrossarsi in giusto modo e di svilupparsi al meglio.<br />
<br />
<b>Concimate</b> le vostre piante di pesco in vaso due volte l'anno, in autunno arricchite la terra del vaso con del compost ben maturo che potete comprare anche nei garden sotto forma di pellet, mentre in primavera il pesco per un'ottima fruttificazione abbisogna di una concimazione minerale a base azoto e potassio.<br />
<br />
Quando poi i frutti giungono a maturazione è il momento della <b>raccolta</b> per verificare il giusto grado di maturazione la buccia deve presentarsi con una vivace colorazione rossastra e per un'ulteriore verifica potete premete leggermente con le dita vicino al peduncolo (picciolo) del frutto se la polpa cede leggermente e sentite un dolce profumo di pesca il vostro frutto è pronto da gustare.<br />
<br />
Tenete presente che la raccolta delle pesche è scalare e può protrarsi per più settimane a seconda delle varietà.<br />
<br />
Gli alberi di pesco fioriscono precocemente e fruttificano altrettanto precocemente già dal terzo anno di vita potrete gustare qualche frutto purtroppo questo fruttifero <b>non è pianta longeva</b> difficilmente supera i 15-20 anni di età ma durante questo periodo formerà il punto di attrazione del vostro balcone.<br />
<br />
<b>CARATTERISTICHE DEL FRUTTO</b><br />
<br />
La pesca è il classico frutto dell'estate è deliziosa consumata fresca ma è ottima anche in confetture e sciroppi.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgk3TxX1J7mJP7r1HXtGHGbUjvaEgDO2GPr8nhD7OWB2lTADx8-gAV82400NCc1SwAIuzx5Cgvf4rflngk349m7UhpXMvFy60Hm40FFSfM7dw1MU-Y_Yu86Ty1w6uSBEgAr7uMu0C8dUOs/s1600/pesca+frutto.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgk3TxX1J7mJP7r1HXtGHGbUjvaEgDO2GPr8nhD7OWB2lTADx8-gAV82400NCc1SwAIuzx5Cgvf4rflngk349m7UhpXMvFy60Hm40FFSfM7dw1MU-Y_Yu86Ty1w6uSBEgAr7uMu0C8dUOs/s200/pesca+frutto.jpg" width="200" /></a></div>Contiene <b>molta acqua</b> sino all'85%, oligoelementi in particolare ferro e potassio, <b>vitamina C</b>, vitamina A sotto forma di betacarotene e anche le vitamine B1 e B2 sono presenti in questo frutto gustoso<br />
<div style="text-align: center;"><br />
</div>La pesca è dissetante e <b>ipocalorica</b> contiene solo 25 calorie in 100 grammi di prodotto, ottima per chi è a dieta inoltre è un frutto <b>facilmente digeribile </b>che svolge un'importante funzione diuretica e quindi è adatta anche a chi ha problemi di assimilazione.<br />
<br />
La sua <b>polpa dissetante</b> e succosa aiuta a sopportare meglio il caldo contribuendo a reintegrare i sali minerali persi con il sudore grazie alla<b> presenza di zuccheri</b> sotto forma di fruttosio e ha proprietà nutritive ed energetiche.<br />
<br />
Ricca di <b>fibra</b> solubile chiamata<b> pectina</b> è per questo motivo utile alla regolazione dei livelli di glucosio e di colesterolo nel sangue inoltre migliora le funzioni intestinali.<br />
<br />
Il betacarotene che si trasforma in <b>vitamina A</b>, contribuisce a rendere più acuta la nostra vista ed è fondamentale per la produzione di melanina la sostanza che permette l'abbronzatura.<br />
<br />
Contenendo <b>molto potassio</b> la pesca svolge un'azione benefica a livello del cuore e della circolazione mentre grazie al suo contenuto di <b>magnesio</b> ha un'ottima funzione anti-stress e il <b>ferro</b> che si trova in questo frutto agisce favorevolmente nei casi di anemia.<br />
<br />
La pesca è <b>fortemente idratante</b>, utile per attenuare le rughe della pelle in quanto mantiene e accresce l'umidità delle cellule dell'epidermide.<br />
<br />
E' un <b>ottimo antiossidante</b> infatti gli acidi organici quali il citrico e il malico, le molecole dell'olio essenziale che le conferiscono il caratteristico profumo, i carotenoidi e gli antociani contenuti nella polpa sono tutte sostanze che si comportano da antiossidanti e questo costituisce una delle sue più importanti caratteristiche.<br />
<br />
Infatti tutte queste sostanze esercitano un'azione depurativa, anti-invecchiamento, diuretica e secondo la tradizione popolare contrastano la calcolosi delle vie urinarie.<br />
<br />
Vale davvero la pena di consumare pesche nella loro stagione che va da giugno a settembre sia per la loro bontà che per l'utilità che possiedono.<br />
<br />
<b>SAGRE</b><br />
<br />
Numerose feste e manifestazioni celebrano la pesca in tutta Italia con particolare riferimento alle cultivar di nicchia.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOidNPf-NiP3HFkWhUen3N59U4zWjUd5uzZap4MjQbIYkaKg769LfN7-5_-i-tNlQGXnU9IrKi0-HZA_ADNMCYdcovqH4SczmMeAgQ_h5q6Uya-dDGftH0SsA4I5HN7DpR6OhYSecFEPTt/s1600/revello.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="162" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOidNPf-NiP3HFkWhUen3N59U4zWjUd5uzZap4MjQbIYkaKg769LfN7-5_-i-tNlQGXnU9IrKi0-HZA_ADNMCYdcovqH4SczmMeAgQ_h5q6Uya-dDGftH0SsA4I5HN7DpR6OhYSecFEPTt/s200/revello.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> Revello "Sagra della Pesca" 2010</td></tr>
</tbody></table>Mi limiterò a segnalarvene alcune ma vi esorto a cercarne altre e ad andarci per passare una giornata diversa e lieta in compagnia di questo succoso e dissetante frutto.<br />
<br />
La prima sagra di cui voglio parlarvi è "La Sagra della pesca" che si svolge in <b>provincia di Cuneo a Revello</b> dove verso il 20 del mese di luglio questa manifestazione che dura 3 giorni incoronerà come regina della festa la celebre pesca che viene coltivata nelle zone limitrofe di questo paese della Valle del Po.<br />
<br />
L'evento è organizzato dalla Pro Loco e dal comune di Revello e ospita molti stand artiginali e enogastronomici dove oltre alla pesca si potranno gustare le specialità locali prima fra tutte le famose <b>"Piersi pien"</b> (pesche ripiene).<br />
<br />
Faranno da cornice alla manifestazione attrazioni fra le quali gli sbandieratori e altri spettacoli, numerose bande musicali che allieteranno questo evento.<br />
<br />
Non posso passare sotto silenzio la camminata di circa 7 km che si svolgerà nel giorno di domenica tra i prestigiosi frutteti della campagna di Revello dove si potranno ammirare i peschi che producono la gustosa frutta consumata in grande quantità durante i giorni della sagra.<br />
<br />
Vale davvero la pena di recarsi a Revello per passare dei giorni lieti e spensierati gustando le specialità locali in primis l'ottima pesca che si coltiva da queste parti.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_YrnsdLZrv79pAYb18tkux8VL6eoGaMPGs0wEbDcWto0QmojW5TpXICvUj2XJQsHZBXlgt-ituKvjUyczwoZAh37RIvOb3EtRMgdtnw3TsIfPIqAv7p2iJzEIajVpj_sZ2_wlcPJRqiug/s1600/pesche+montelabbate.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_YrnsdLZrv79pAYb18tkux8VL6eoGaMPGs0wEbDcWto0QmojW5TpXICvUj2XJQsHZBXlgt-ituKvjUyczwoZAh37RIvOb3EtRMgdtnw3TsIfPIqAv7p2iJzEIajVpj_sZ2_wlcPJRqiug/s200/pesche+montelabbate.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> Logo e pesche di Montelabbate</td></tr>
</tbody></table>Andiamo adesso nelle <b>Marche</b> a due passi da Urbino nel cuore del Montefeltro nella terza domenica di luglio quando a <b>Montelabbate </b>si celebra la sagra dedicata alla pesca che si svolge dal 1945.<br />
<br />
Avremo un'occasione unica per visitare il castello dove si svolge la manifestazione e la possibilità di acquistare la tipica pesca prodotta in zona che ha un sapore particolarmente gustoso e zuccherino con polpa succosa che la incorona regina dei frutti estivi.<br />
<br />
Questa pesca è altamente qualitativa perchè favorita dal particolare microclima e dalla struttura dei terreni che si trovano sulle colline e nella vallata del fiume Foglia dove viene coltivata, a garanzia della sua origine viene posto su ciascuna pesca un marchio che ne attesta l'autenticità.<br />
<br />
Nel corso degli anni questa <b>"Sagra della Pesca"</b> si è arricchita di manifestazioni collaterali, concerti, eventi musicali, rappresentazioni teatrali e stand gastronomici che esaltano il piacere di gustare prodotti tipici e di passare una giornata lieta all'aria aperta.<br />
<br />
Rechiamoci a <b>Castel Gandolfo</b> non distante da Roma, questa piccola cittadina <b>fa parte dei Castelli</b> <b>Romani</b> ed è famosa per la sua bellezza e per essere la residenza estiva dei pontefici, possiede il Palazzo Pontificio che sorge nel centro storico del paese dove si trova anche una famosa fontana scolpita dal Bernini.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEial4U2iNoS3jpjMX_OpfZ5a2g1s2KuEpUFhuEPeG3CbS9Oj37DE9oD44tJcqOCzTbhW-bc3REyDVrNejQi__jN2AUAGfNt3X3HmfBqVKjBZg2WHyPEF8hf_myi4V5_UBMtOBki6pljU-R8/s1600/castel+gandolfo+panorama+2.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEial4U2iNoS3jpjMX_OpfZ5a2g1s2KuEpUFhuEPeG3CbS9Oj37DE9oD44tJcqOCzTbhW-bc3REyDVrNejQi__jN2AUAGfNt3X3HmfBqVKjBZg2WHyPEF8hf_myi4V5_UBMtOBki6pljU-R8/s1600/castel+gandolfo+panorama+2.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> Castel Gandolfo panorama</td></tr>
</tbody></table>In questo scenario di incantevole bellezza si svolge il 29-30 e 31 luglio la <b>"Sagra delle Pesche"</b> giunta nel 2011 alla sua 75esima edizione.<br />
<br />
Le tre giornate sono dense di intrattenimenti vari, spettacoli, cabaret in piazza, tanto folclore e musica.<br />
<br />
La sagra raggiunge il suo apice al mattino di domenica con la Santa Messa e con la benedizione delle pesche che verranno poi offerte al Santo Padre che soggiorna nella sua residenza estiva di Castel Gandolfo.<br />
<br />
Nel pomeriggio di quello stesso giorno degustazione gratuita delle pesche al vino allietata sino a notte tarda dalla musica di vari gruppi orchestrali.<br />
<br />
Tanti gli stand gastronomici allestiti per la festa dove si potranno acquistare oltre ai vari prodotti tipici anche le pesche regine della manifestazione chiamate nel dialetto locale "ganasce di canonico" ottimo frutto noto per la sua dolcezza e bontà coltivato da secoli in queste fertili zone del bacino del lago Albano.<br />
<br />
Vale assolutamente la pena di partecipare a questa sagra non solo per i vari intrattenimenti della festa stessa ma anche per la bellezza dei luoghi infatti dal belvedere di Castel Gandolfo si gode una veduta incomparabile sul lago di Albano e sul Monte Cavo che si possono ammirare gustando le famose pesche al vino godendosi la bellissima vista e il clima dolce del lago.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8v4Qo0Q4GfJ-GqHtbWhXD0G9vS4ZehWRn3gOCGn7nrDbWdeEi67ul1woGFSLzjwlDeQrRX4aJyJzYAdURdXZ0QL5_iUCiWUQtCvXpbecPhMUPBQcIAuf_YDplmGnJjItEqzRD2TdYqLZr/s1600/250px-Pesche_Bivona.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8v4Qo0Q4GfJ-GqHtbWhXD0G9vS4ZehWRn3gOCGn7nrDbWdeEi67ul1woGFSLzjwlDeQrRX4aJyJzYAdURdXZ0QL5_iUCiWUQtCvXpbecPhMUPBQcIAuf_YDplmGnJjItEqzRD2TdYqLZr/s1600/250px-Pesche_Bivona.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> pesca di Bivona</td></tr>
</tbody></table>A <b>Bivona</b> in <b>provincia di Agrigento</b> nella bella terra siciliana si tiene la "Sagra della Pesca" che si svolge sin dal 1985 nella seconda metà di agosto e si articola in tre giorni dal venerdì alla domenica.<br />
<br />
Oltre alla celebrazione della particolare varietà di pesca caratteristica della zona, la pesca di Bivona, vengono allestiti numerosi stands dove poter gustare le specialità locali e ammirare l'artigianato tipico della zona.<br />
<br />
La parte del leone la fanno le specialità a base della pesca festeggiata tra cui le crostate, la marmellata e il gelato finendo con le pesche immerse nel vino rosso e bianco.<br />
<br />
Nel corso degli anni in questa manifestazione si sono esibiti numerosi cantanti e la musica non è mai mancata per allietare l'avvenimento stesso.<br />
<br />
<b>La pesca di Bivona</b> nasce negli anni '50 da mutazioni spontanee che accortamente conservate hanno permesso che la produzione passasse dai pochi ettari degli anni '60 ai più di 1000 ettari dei giorni nostri facendo diventare la pesca di Bivona la più importante risorsa del reparto frutticolo bivonese.<br />
<br />
La pianta ha portamento aperto, abbondante produzione, sino a 30-40 kg di frutta per pianta e ha il pregio di essersi perfettamente adattata alle zone vallive e montane dove è nata e cresce inoltre ha una buona resistenza al trasporto e alle manipolazioni.<br />
<br />
La pesca di Bivona chiamata anche "montagnola" perchè prodotta in un'area collinare e montana, è di media pezzatura, la sua buccia è di un bel giallo chiaro venata di rosso con polpa di colore bianco crema spesso attraversata da venature rosee tendenti al rosso,il suo sapore è dolce e aromatico ma è il suo profumo particolare e caratteristico che la rende differente dalle altre pesche.<br />
<br />
A seconda del periodo si possono distinguere <b>quattro differenti tipi di pesche di Bivona</b> chiamate rispettivamente: la Primizia, la Bianca, L'Agostina e la Settembrina che coprono un periodo di maturazione che va da fine giugno sino alla terza decade di settembre.<br />
<br />
Il comune di Bivona ha chiesto per questo suo prodotto così tipico e qualitativo l'ottenimento del prestigioso marchio IGP.<br />
<br />
Vale davvero la pena di andare sul posto per gustare questa delizia che difficilmente viene proposta al di fuori dei ristretti confini nei quali viene coltivata.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6JTFPT51Ke_dZS5uxehJWbkp4UB4fvvG67myoCTLvaIgmgkLSQ08LNGUjktAdxF3EUISveudSlYxmnKNudo0rh9TugR4vT6f6sO3gNML4J9BkvYuw1pZi2rGOfSjP1ZyKRX29jCBkx_80/s1600/marchio+sagra+pesche+leonforte.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="148" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6JTFPT51Ke_dZS5uxehJWbkp4UB4fvvG67myoCTLvaIgmgkLSQ08LNGUjktAdxF3EUISveudSlYxmnKNudo0rh9TugR4vT6f6sO3gNML4J9BkvYuw1pZi2rGOfSjP1ZyKRX29jCBkx_80/s320/marchio+sagra+pesche+leonforte.jpg" width="320" /></a></div><b>Leonforte</b> un paese in <b>provincia di Enna</b> celebra una particolare cultivar di pesche con la sua sagra <b>"Sagra delle Pesche e dei prodotti tipici"</b> che si svolge i primi giorni di ottobre e che è giunta nel 2011 alla sua 30 esima edizione. <br />
<br />
Questa sagra presenta un fitto programma di eventi ma la protagonista rimane la pesca settembrina locale che dal maggio 2010 può fregiarsi col marchio IGP della Comunità Europea. <br />
<br />
Questa nota pesca che ha un pubblico di estimatori per il suo colore e il suo ottimo e inconfondibile sapore è stata riconosciuta ottima da chi l'ha assaggiata e offre un periodo relativamente lungo per la degustazione maturando tardivamente tra settembre e ottobre.<br />
<br />
In questa sagra tuttavia non c'è solo la celebrazione della pesca infatti anche gli eventi musicali la faranno da padroni nei tre giorni della manifestazione e saranno molti gli artisti e i gruppi musicali che potranno esibirsi per la gioia di chi è venuto per partecipare alla festa.<br />
<br />
Vi saranno anche attività sportive come il triangolare di pallavolo maschile di serie B2 e l'esibizione di Go Kart.<br />
<br />
A fare da cornice a questa Sagra ci saranno mostre fotografiche e di pittura, stand artigianali e gastronomici dove si potranno gustare accanto alle famose pesche settembrine protagoniste della manifestazione i prodotti tipici di questa località: l'olio delle colline ennesi, la fava larga, la lenticchia nera di Leonforte, il miele biologico e i fichidindia.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3OoEWuuMHiCrmUh3MWxQfYBw91kq_7fuSttmc7eQ-HlMZguIdgJE5IQ2-jICxU-5buJyYhPDaeaf2uFaSSDx9G1BE5L0HAXerDbZ1YiejitobElzP8ss5-XT8HzsMMKJZFphhKKGkPosH/s1600/leonforte+paese.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="153" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3OoEWuuMHiCrmUh3MWxQfYBw91kq_7fuSttmc7eQ-HlMZguIdgJE5IQ2-jICxU-5buJyYhPDaeaf2uFaSSDx9G1BE5L0HAXerDbZ1YiejitobElzP8ss5-XT8HzsMMKJZFphhKKGkPosH/s200/leonforte+paese.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> Il paese di Leonforte prov. di Enna</td></tr>
</tbody></table>Parlando di tutte queste gustosità mi è venuto appetito oltre al desiderio di andarle a gustare sul posto, vi invito perciò a recavi alle manifestazioni che vi ho indicato e ricercarne altre simili per vivere non solo momenti lieti ma anche per fare esperienza di gusti inusuali e buonissimi.<br />
<br />
Passiamo adesso alla <b>ricettina</b> in questo post desidero spiegarvi una ricetta antica diffusa con numerose varianti in tutta Italia, che mia nonna materna metteva in tavola in piena estate quando maturava un particolare tipo di pesche che coglieva direttamente dall'orto da una vecchia imponente pianta che prosperava in un angolo dell'orto ben nutrita con il letame che mio nonno non lesinava in autunno dopo la caduta delle foglie.<br />
<br />
Erano pesche grandi con la buccia poco colorita di rosso, la polpa era bianca e il loro profumo si sentiva per tutta la cucina quando mia nonna le cucinava non ho più visto pesche così, la pianta da tempo è perduta e sospetto siano perdute, come molte altre purtroppo, anche quelle particolari varietà di pesche che però vivono nella mia memoria insieme al loro gusto dolce e aromatico.<br />
<br />
Ma non voglio divagare troppo eccovi quindi la ricetta<br />
<br />
<b>PESCHE RIPIENE DI MIA NONNA</b><br />
<br />
Ingredienti per tre persone:<br />
<br />
3 grosse pesche<br />
4 biscotti amaretti (nella ricetta originale venivano messi i Savoiardi)<br />
10 mandorle tritate o a scagliette (prendetene una piccola confezione)<br />
10 gr di burro<br />
un uovo<br />
100 ml di vino bianco<br />
poco zucchero<br />
<br />
Dopo aver ben pulito e lavato le pesche asciugatele e tagliatele in due togliendo il loro nocciolo.<br />
<br />
Vuotatele di parte della polpa aiutandovi con un cucchiaino e mettetela in una terrina nella quale aggiungerete gli amaretti tritati, le mandorle tritate o in scagliette, il burro e l'uovo.<br />
<br />
Mescolate bene tutti questi ingredienti formando un impasto e con questo composto riempite le pesche che avrete accomodato su una piastra da forno leggermente unta di burro.<br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-DCQ3N0GPIaSuKVunZW1V76KKU5XmV346sGtBjSHyO3YicHVSnkIwIC31amqZY93oCmuUPXNAO9uTL6tqQS05CIbkdH_uS5p8DPw4pgoksMeAqPcsgqzWH4nG-3dM3i__bX2hNc2yfD5T/s1600/pesca+albero.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-DCQ3N0GPIaSuKVunZW1V76KKU5XmV346sGtBjSHyO3YicHVSnkIwIC31amqZY93oCmuUPXNAO9uTL6tqQS05CIbkdH_uS5p8DPw4pgoksMeAqPcsgqzWH4nG-3dM3i__bX2hNc2yfD5T/s200/pesca+albero.JPG" width="183" /></a><br />
Riscaldate il forno a 200 gradi e prima di infornare le pesche aggiungete sopra ciascuna di loro un piccolo fiocchetto di burro e un velo di zucchero poi versate nella loro teglia il vino bianco e infornate.<br />
<br />
Quando vedrete il vino consumato quasi del tutto e lo zucchero dorato è il momento di togliere la teglia dal forno mettere ciascuna pesca con il sughetto formato dal vino in un piatto di portata e portare subito in tavola.<br />
<br />
Il vostro arrivo verrà annunciato dall'intenso profumo di questo goloso piatto.<br />
<br />
Adesso che vi ho spiegato anche questa golosa ricetta non mi resta che ritirarmi non prima però di avervi augurato<br />
<br />
<b> BUON APPETITO</b>riccardahttp://www.blogger.com/profile/15471853974207111487noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-1211519335427645451.post-31345337224778653942012-04-22T05:46:00.000-07:002012-10-09T17:54:42.928-07:00ORTO CLASSICO<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifwFXppF0s5c4wrBGYtKzBAUptB0wT53A2dJ6nJnXk-pMAz4WEEqz1Kr3fXq60fGPC46cqtses693k1DbSCd3ZeZyrBQnfBwXkbZClSfi6gLzIyW3a2SMhDPxjzUFiyFhECpHMMN406eVj/s1600/tuberi+patate.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifwFXppF0s5c4wrBGYtKzBAUptB0wT53A2dJ6nJnXk-pMAz4WEEqz1Kr3fXq60fGPC46cqtses693k1DbSCd3ZeZyrBQnfBwXkbZClSfi6gLzIyW3a2SMhDPxjzUFiyFhECpHMMN406eVj/s1600/tuberi+patate.jpg" /></a></div>
<b>UMILE CRESCE NASCOSTA SOTTO TERRA IN FORMA DI TUBERO EPPURE HA SFAMATO INTERE POPOLAZIONI.</b><br />
<br />
I greci, gli egiziani, gli antichi romani non conoscevano questo tubero che oggi diffuso in tutto il mondo costituisce uno degli elementi base per la dieta di numerose popolazioni.<br />
<br />
Infatti nell'antichità <b>la patata</b> <b>non era nota in Europa</b> mentre nelle Ande era la ricchezza di quelle popolazioni che la conoscevano già 4000 anni or sono.<br />
<br />
Gli Incas la coltivavano 2000 anni fa e la chiamavano Papas considerandola un dono di Axomana una loro dea.<br />
<br />
Rappresentava col mais il cibo principale della popolazione degli altipiani che ne conosceva ben 40 varietà con la buccia che andava dal giallo chiaro al marrone scuro.<br />
<br />
Inoltre sapevano conservarla con una particolare tecnica che consentiva di estrarne l'acqua e di farla seccare, potevano così conservare lungamente i preziosi tuberi.<br />
<br />
Le <b>sue origini sono da ricercarsi negli altipiani andini</b> dove cresceva spontanea tra il Cile e il Perù e dove ancor oggi costituisce uno dei principali alimenti.<br />
<br />
La lunga pratica agricola ha consentito di produrre diverse varietà di questo tubero gustoso che ben si adatta alle alte quote delle montagne andine.<br />
<br />
Si pensa che Cristoforo Colombo venne in possesso del prezioso tubero ma egli si imbattè nella "patata americana" detta anche patata dolce.<br />
<br />
La patata che tutti noi oggi conosciamo <b>approdò in Europa solo nella metà del Cinquecento</b> a seguito delle conquiste spagnole e venne introdotta dapprima in Spagna e in Portogallo dai conquistadores che l'avevano conosciuta in Perù.<br />
<br />
Secondo alcuni fu Francisco Pizarro spietato conquistatore del Perù a regalarne al re di Spagna alcuni esemplari come curiosità botanica.<br />
<br />
Ma in Europa la patata per lungo tempo venne guardata con sospetto e anche invisa, <b>considerata solo</b> <b>come curiosità botanica </b>e apprezzata da alcuni esclusivamente per la bellezza dei suoi fiori.<br />
<br />
Molti erano i motivi di questa antipatia: i tuberi bitorzoluti ricordavano le eruzioni della lebbra inoltre il color vinaccia della buccia delle antiche patate non era ben visto.<br />
<br />
Il fatto poi che la patata non fosse menzionata nella Bibbia la rendeva un cibo sospetto tale diffidenza si accresceva per il fatto che la patata cresce e matura sotto terra.<br />
<br />
Inoltre si riteneva che la parte commestibile fossero le foglie che però contengono un alcaloide velenoso chiamato solanina quindi ben presto ebbe fama di cibo "capace di provocare effetti allucinogeni" da non consumarsi.<br />
<br />
La prima autentica descrizione della patata avvenne nel 1588 e va attribuita ad un botanico olandese Charles de Lècluse meglio conosciuto sotto il nome di Clusio che ne fece una particolareggiata descrizione e ne riconobbe il gradevole sapore che paragona a quello delle rape.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEga-weObDPs4Zo0nzDJTHvTXPCv1uarpACR3iDEqc5qtzQVnMtoyWu3INFoK3zt8buqWrQlbf_P5D9HQGGKTDYPDZppFRQoFjIWvWi4XykUsEo1EnAtj_sDu9TWoY5tkHhUeZrsaMIiZy6-/s1600/variedades_nativas_500.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="209" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEga-weObDPs4Zo0nzDJTHvTXPCv1uarpACR3iDEqc5qtzQVnMtoyWu3INFoK3zt8buqWrQlbf_P5D9HQGGKTDYPDZppFRQoFjIWvWi4XykUsEo1EnAtj_sDu9TWoY5tkHhUeZrsaMIiZy6-/s320/variedades_nativas_500.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> varietà di patate antiche coltivate in Perù</td></tr>
</tbody></table>
Ma dovettero passare diversi secoli prima che la patata diventasse nell'800 l'alimento nazionale dei Paesi Bassi.<br />
<b><br />
</b><br />
<b>L'Irlanda</b> fu la prima nazione a consumare questo tubero come alimento umano infatti a causa di una carestia nel 1663 fu messo in evidenza il valore nutritivo della patata e la popolazione fu incoraggiata a coltivarla.<br />
<br />
A partire dal 1800 divenne l'alimento principale di questo paese, il cibo prevalente delle popolazioni rurali tuttavia questo ebbe conseguenze drammatiche quando la produzione del prezioso tubero calò drasticamente a causa di una malattia, la peronospera che sino allora era sconosciuta ma che giunse a decimare le poche varietà di patate che gli irlandesi coltivavano.<br />
<br />
A causa della scarsità di questo tubero si ebbero le drammatiche carestie del 1845-1848 che costrinsero gran parte della popolazione irlandese priva di sostentamento ad emigrare negli Stati Uniti.<br />
<b><br />
</b><br />
<b>In Inghilterra</b> la patata giunse per la prima volta grazie a Sir Francis Drake, navigatore e pirata che fece dono di alcuni tuberi alla regina Elisabetta I nel 1585, pare che il cuoco di corte non sapendo come cucinarla ne fece un'insalata con le sue foglie.<br />
<br />
Da allora dovettero passare dei secoli prima che gli inglesi scoprissero le virtù dei preziosi tuberi, solo tra il 1770 e il 1860 se ne registrò la massima diffusione.<br />
<br />
La patata venne usata dapprima come cibo per il bestiame e solo nel 1700 a causa della facilità della sua coltivazione venne forzatamente utilizzata dai comandanti prussiani e spagnoli per sfamare i loro eserciti.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_8EAsl15931nkYtxIn-LKCslyoB0pRTr1kSigms4o9NoQaxLtyHN5AJLqYxXGWVJKQM1b1UZlqi2ckSn_VNFRbCw-MtG-6vqVhUuVr0cICotoo4IZfXl7upZEKQvJYuwHRJjvX50UUxxO/s1600/gerle+e++patate.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="186" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_8EAsl15931nkYtxIn-LKCslyoB0pRTr1kSigms4o9NoQaxLtyHN5AJLqYxXGWVJKQM1b1UZlqi2ckSn_VNFRbCw-MtG-6vqVhUuVr0cICotoo4IZfXl7upZEKQvJYuwHRJjvX50UUxxO/s200/gerle+e++patate.jpg" width="200" /></a></div>
Dopo <b>la metà del Settecento si diffuse in Francia</b> ad opera dell'agronomo e farmacista <b>Parmentier Antoine-Augustin</b> che ne aveva apprezzato il suo sapore quando era stato prigioniero dei prussiani durante la guerra dei 7 anni.<br />
<br />
Tornato in patria dopo la prigionia, presentò la patata come un cibo simile al pane che però non richiedeva nè mugnaio nè fornaio suscitando un grande interesse specie fra le persone colte a tal punto che durante una carestia nel 1785 il re Luigi XVI impartì ai nobili l'ordine di obbligare i propri contadini a coltivare la patata.<br />
<br />
Siccome i risultati non furono quelli sperati il sovrano su consiglio di Parmentier ricorse ad uno stratagemma.<br />
<br />
In un campo vicino alla reggia reale si piantarono i tuberi delle patate che furono guardati a vista dai soldati reali e ad arte si diffuse la voce che in quel campo era stata coltivata una gustosità che era riservata solo al re.<br />
<br />
La curiosità e la cupidigia trasformarono molti in ladruncoli dei preziosi tuberi al punto che durante la rivoluzione francese del 1789 la patata era un cibo popolare.<br />
<br />
All'inizio dell'800 questo umile tubero ebbe in Francia la sua consacrazione culinaria nella Haute Cuisine ad opera del cuoco Antoin Carème con le sue famose crocchette di patate.<br />
<br />
La <b>diffusione della patata in Italia</b> non è ben chiara: alcuni dicono che si diffuse a partire dalla fine del 1700 a seguito delle campagne napoleoniche, altri invece credono che fu il Granduca di Toscana Ferdinando II agli inizi del 1700 a portarla per primo nel granducato e quindi in Italia, anche se la diffusione nel nostro paese si incominciò a manifestare all'inizio dell'800.<br />
<br />
La patata ha svolto un ruolo fondamentale nello sviluppo dell'Europa liberando le popolazioni rurali dalle secolari carestie che le avevano afflitte e divenendo il cibo principale per i contadini di tutto il mondo.<br />
<br />
<b>Arrivò a salvare intere generazioni</b> durante le guerre civili che nei secoli 1500 e 1600 dilaniavano l'Europa.<br />
<br />
A quel tempo le soldataglie per affamare e ridurre in loro potere i popoli da conquistare avevano l'abitudine di bruciare le messi di grano ma i contadini sostituirono il grano con le patate che non solo non potevano essere bruciate perchè vivevano sotto terra ma potevano essere nascoste e conservate a lungo.<br />
<br />
Questi tuberi venivano inizialmente usati al posto del frumento per la panificazione e solo a poco a poco se ne scopri la loro versatilità come cibo.<br />
<br />
Agli inizi dell'800 la coltivazione delle patate subì un progressivo ampliamento e ne vennero create numerose varietà locali che prendevano il nome dalle caratteristiche morfologiche e dalla località dalla quale provenivano.<br />
<br />
<b>DIFFUSIONE DI QUESTO TUBERO</b><br />
<br />
La patata è il <b>quarto alimento per importanza su scala mondiale</b>, il solo vegetale che sia rimasto quotato ininterrottamente alla Borsa newyorkese sino a pochissimi anni fa.<br />
<br />
Essendo una coltivazione molto versatile e un alimento dalle svariate qualità, ha un grande potenziale per poter essere considerato un elemento chiave in grado di sfamare le future generazioni.<br />
<br />
Dalle Ande all'Europa e da qui in tutto il mondo è questo il viaggio che la patata ha compiuto nel corso dei secoli.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgn8zDvzcTyXxWajGxNDK9ovDnofApzKcPMNlhhSrgapIKpuYOXrc6NneOFfJKGJdzSSHEbhvQlYkPNkeGUOaHNyDxI9RdtYIuKlyzEUrBgVZACHGhXV18Sz_6RS9Z2aMlQhrBwilwCT-7c/s1600/5_isla_taquile_lago_titicaca.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgn8zDvzcTyXxWajGxNDK9ovDnofApzKcPMNlhhSrgapIKpuYOXrc6NneOFfJKGJdzSSHEbhvQlYkPNkeGUOaHNyDxI9RdtYIuKlyzEUrBgVZACHGhXV18Sz_6RS9Z2aMlQhrBwilwCT-7c/s200/5_isla_taquile_lago_titicaca.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> Lago Titicaca quota 4000 m </td></tr>
</tbody></table>
E' stato dimostrato in base a prove scientifiche raccolte dai ricercatori dell'università del Wisconsin in USA che gli <b>antenati selvatici</b> della patata si trovano in territorio peruviano nella <b>zona del lago</b> <b>Titicaca</b>, la sua coltivazione è iniziata sulle sponde di questo lago per poi diffondersi sia verso il nord che verso il sud di questo paese.<br />
<br />
La probabile ibridazione con specie selvatiche cilene che maturano nella prima estate e a ciclo breve, da 40 a 80 giorni dalla semina contro gli otto mesi della patata degli altopiani andini peruviani, permise di ottenere la patata come oggi la conosciamo.<br />
<br />
Della sua diffusione in Europa ho già detto, qui voglio aggiungere che la patata <b>giunse in oriente</b> nel 1600 con la colonizzazione dell'India da parte degli Inglesi e si diffuse sino alla Cina. <br />
<br />
Le conquiste degli spagnoli in territorio asiatico portarono la diffusione della patata sino alle Filippine.<br />
<br />
Dall'India questo tubero raggiunse il Nepal dove trovò territori e clima molto simili al suo paese d'origine quindi la sua coltivazione si diffuse in alta quota e costituisce una importante risorsa alimentare per quelle povere popolazioni.<br />
<br />
Solo nel 1800 la patata arriva <b>in Africa</b> ed in particolare in Egitto da dove continua ancor oggi la sua diffusione nel continente africano.<br />
<br />
La sua grande adattabilità e la sua versatilità ne fanno un candidato ideale per affrontare sia la ristrettezza di risorse che l'asprezza del clima africano e la indicano come una nuova e validissima fonte di nutrimento per quelle popolazioni da sempre in lotta contro la fame.<br />
<br />
Secondo i dati della FAO dal 2005 la produzione mondiale delle patate si aggira attorno ai 323 milioni di tonnellate.<br />
<br />
<b>Il principale produttore è la Cina</b> che detiene il 22% dell'intera produzione mondiale con le sue 73 milioni di tonnellate di patate prodotte.<br />
<br />
A seguire abbiamo l'Unione Europea, la Russia, l'India, l'Ucraina e gli Stati Uniti mentre all'interno dell'Unione Europea i più grandi produttori di patate risultano essere la Polonia e la Germania con 11 milioni di tonnellate.<br />
<br />
L<b>'Italia</b> produce complessivamente 1,8 milioni di tonnellate del prezioso tubero per una superficie coltivata che si aggira sui 72.000 ettari.<br />
<br />
Le regioni in cui questa coltura è maggiormente diffusa sono la Campania, l'Emilia Romagna, la Puglia, il Lazio e l'Abruzzo.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjspW20GpHe7ZPc4fnjNpO5Q1YOrfnLi904mT2glSKou5yYj9GQgIJdr6BSxNv4BQhjaZO_jfj_HTFF7dw_548bHMosRmzDW_25c3wJk_Vaq20jXcCn_ErOKEvKoZlP3_jrbVVdU3jstgDk/s1600/phpJLtv7i_Pianta_patata.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjspW20GpHe7ZPc4fnjNpO5Q1YOrfnLi904mT2glSKou5yYj9GQgIJdr6BSxNv4BQhjaZO_jfj_HTFF7dw_548bHMosRmzDW_25c3wJk_Vaq20jXcCn_ErOKEvKoZlP3_jrbVVdU3jstgDk/s320/phpJLtv7i_Pianta_patata.jpg" width="320" /></a></div>
<b>DESCRIZIONE DELLA PIANTA DELLA PATATA</b><br />
<br />
La patata è una <b>pianta erbacea perenne</b> a ciclo annuale che ha la capacità di propagarsi per mezzo dei suoi tuberi, appartiene alla famiglia delle Solanacee, il suo nome scientifico è Solanum Tuberosum.<br />
<br />
La parola patata deriva dall'omonimo termine in spagnolo ripreso dalla popolazione atzeca che chiamava questo tubero potatl.<br />
<br />
Il <b>termine patata</b> si diffuse in tutta Europa mentre il nome che anticamente veniva dato alla patata in Italia sin dal XVI cioè Tartifola assimilando il suo tubero per forma e commestibilità al tartufo, sopravvive in alcuni dialetti del Friuli e si è affermato in tutta l'area mitteleuropea e germanica sotto il nome di "kartoffel".<br />
<br />
In altre lingue gli è stato dato il nome di "mela di terra" in francese le patate sono chiamate "pomme de terre" e anche in Olanda e in Polonia si fa riferimento a questo nome.<br />
<br />
Questo <b>ortaggio è composto</b> da uno o più fusti che hanno un'altezza da 60 cm a 150 cm prima eretti poi ripiegati sul terreno ingialliscono alla maturità dei tuberi, tali fusti hanno foglie composte e irregolarmente pinnate formate da 7-9 foglioline di diversa grandezza e alternate.<br />
<br />
La pianta emette dei<b> fiori</b> ermafroditi, campanulati, colorati dal bianco al violaceo a seconda delle varietà, i frutti sono bacche verdi o gialle che contengono numerosi semi da 150 a 300.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkMPPn92ynwvXHhISpfgDFlyesobERs5ZoJfY94rpquHYHm1gLhx5mYW8LPhXTmJbxbMLwwd59QokWXm1pulNd5501zbLjSk8fvLmdzgTn_Wff24MvqIA64f6CE10mw06Ed7WXYSYF6caZ/s1600/fiori+di+patata.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="134" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkMPPn92ynwvXHhISpfgDFlyesobERs5ZoJfY94rpquHYHm1gLhx5mYW8LPhXTmJbxbMLwwd59QokWXm1pulNd5501zbLjSk8fvLmdzgTn_Wff24MvqIA64f6CE10mw06Ed7WXYSYF6caZ/s200/fiori+di+patata.jpg" width="200" /></a></div>
<br />
Alcune varietà di patate non fioriscono, altre emettono i bocci fiorali che cadono prima che avvenga la fioritura altre infine portano fiori e frutti.<br />
<br />
La parte sotterranea della patata è costituita dalle radici e dagli stoloni più o meno allungati, all'estremità di questi ultimi si formano i<b> tuberi commestibili</b>.<br />
<br />
Le patate sono coltivate per raccogliere a maturazione questi tuberi che sono provvisti di numerose gemme e che hanno buccia e polpa che assumono colori diversi a seconda delle varietà.<br />
<br />
Questi tuberi commestibili che si sviluppano nella parte terminale degli stoloni sotterranei costituiscono dei serbatoi di riserva dove la pianta accumula i carboidrati creati e trasportati in questi organi sotterranei dalla parte aerea della patata.<br />
<br />
A maturità la parte superficiale del tubero è formata dal periderma o buccia costituito da strati di cellule suberose che lo proteggono da funghi, batteri e dall'eccessiva perdita di acqua.<br />
<br />
All'interno la sua polpa ha grandi quantità di amido e a seconda delle varietà questi tuberi possono essere molto differenti per dimensione, forma, colore della buccia, della polpa e numero. <br />
<br />
Nel tubero si distingue un ombelico dove era unito allo stolone, ed una testa opposta all'ombelico che contiene la maggior parte delle gemme.<br />
<br />
Se i tuberi vengono esposti alla luce prima della loro maturazione creano clorofilla che dà loro una colorazione verdastra e come tutte le altre parti verdi di questa pianta contengono solanina un alcaloide velenoso.<br />
<br />
Quindi le<b> parti verdi della patata non si possono consumare</b> e anche i tuberi se diventano verdi sono dannosi se mangiati, le patate non vanno consumate crude ma solo cotte nei più svariati modi.<br />
<br />
<b>COLTIVAZIONE</b><br />
<br />
La coltivazione della patata è possibile in climi e terreni molto differenti fra loro <b>seminando i piccoli</b> <b>tuberi</b> che servono per la riproduzione della pianta.<br />
<br />
E' possibile conservarli da un anno all'altro scegliendoli dal proprio raccolto ma ciò non è consigliabile perchè i tuberi della patata sono facilmente attaccati da virosi e la resa diverrebbe ogni anno che passa più scarsa e scadente.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQg4aurn2ZdwPcIZKX_ng8-38hQ4UBWGCwRZXhznu-8kWq040Nx2tbdcO5u90Rb1ijEKg29zKsHZn24ErQDWTuiWBgpudCLVoSeDUu7oPr0Ufj4q_KXIl5U99bXsq0t1Ppswatgt63aAcJ/s1600/val_di_non_-_la_coltivazione_della_patata_majestic._-_2011_-_large.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQg4aurn2ZdwPcIZKX_ng8-38hQ4UBWGCwRZXhznu-8kWq040Nx2tbdcO5u90Rb1ijEKg29zKsHZn24ErQDWTuiWBgpudCLVoSeDUu7oPr0Ufj4q_KXIl5U99bXsq0t1Ppswatgt63aAcJ/s200/val_di_non_-_la_coltivazione_della_patata_majestic._-_2011_-_large.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> Val di Non coltivazione in alta montagna</td></tr>
</tbody></table>
Conviene acquistarli perchè i tuberi migliori sono prodotti in zone di montagna dove gli afidi portatori di virosi danno meno problemi.<br />
<br />
I tuberi migliori per la semina devono pesare circa 30 g circa ed essere delle dimensioni di un piccolo uovo.<br />
<br />
<b>Seminate in marzo aprile</b> e se sono varietà precoci avrete le prime patate pronte 3 mesi dopo la semina se invece piantate le varietà tardive queste si raccolgono da fine agosto a settembre a tutto ottobre.<br />
<br />
L'epoca di <b>raccolta</b> varia molto a seconda del clima e della varietà: si va da fine giugno sino ad ottobre, nel Mezzogiorno dove in inverno il terreno non gela abbiamo la raccolta di patate primaticce piantate in autunno e raccolte in aprile maggio.<br />
<br />
Quando i fusti si piegano e ingialliscono, i tuberi si staccano con facilità dai rizomi e la buccia si presenta spessa e ben attaccata alla polpa, quello è il momento di raccogliere le patate in quanto sono giunte al giusto grado di maturazione.<br />
<br />
Per avere un abbondante raccolto sono necessari un certo numero di lavori e parecchie attenzioni.<br />
<br />
Le patate tollerano un gran numero di <b>terreni</b> ma crescono al meglio in quelli fertili, profondi, leggermente acidi e ben drenati, arricchiti da una buona quantità di letame ben maturo il quale oltre a <b>fertilizzare il terreno</b> apporta volume che favorisce la ritenzione dell'acqua quando il tempo è siccitoso.<br />
<br />
Quindi è utile in autunno incorporare al terreno dove volete piantare le patate composta o letame ben maturo in ragione di 6-10 kg al metro quadro.<br />
<br />
Prima della semina in primavera distribuire un fertilizzante ricco di azoto, potassio e fosforo quest'ultimo agisce positivamente sull'emissione e l'accrescimento dei tuberi.<br />
<br />
Prima di seminare attenzione ai geli tardivi primaverili, quando la temperatura del terreno è inferiore a 2° C i tuberi se hanno già germogliato possono essere danneggiati, la vegetazione si arresta a 6-8° C mentre la temperatura ottimale di crescita è compresa fra i 14 e i 18°C.<br />
<br />
Le temperature troppo elevate prossime o superiori ai 30° C sono sfavorevoli alla nascita e alla crescita dei tuberi.<br />
<br />
La patata ha <b>ciclo primaverile estivo</b> ed è adatta alla zona climatica temperato fredda solo nelle zone meridionali è possibile piantare il tubero nei mesi autunnali per avere una precoce produzione in primavera.<br />
<br />
Una pratica interessante che anticipa la nascita dei germogli e che abbrevia di 10- 15 giorni il ciclo vegetativo è la <b>pregermogliazione</b>.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjq_0hAeaNEuXbxkJaPe1OhDOe0SNkCbG49Vp_zUAjtxDZLGXHKA0vYwrobwt9G-powq3z2TtyCaPHUk_TzAJ3QpD6eCiIGoKWJULKaliUnwocUqkd_MpFsxX_5ohJIfLR4xGRfLpAGzU73/s1600/patate+pregermogliate.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="144" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjq_0hAeaNEuXbxkJaPe1OhDOe0SNkCbG49Vp_zUAjtxDZLGXHKA0vYwrobwt9G-powq3z2TtyCaPHUk_TzAJ3QpD6eCiIGoKWJULKaliUnwocUqkd_MpFsxX_5ohJIfLR4xGRfLpAGzU73/s200/patate+pregermogliate.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> tubero da seme pregermogliato</td></tr>
</tbody></table>
<br />
Questa è una tecnica che consiste nel disporre i tuberi-seme in cassette che poi vanno collocate in un luogo ben illuminato da luce diffusa con una temperatura tra i 12 e i 16° C.<br />
<br />
Dopo circa 3 o 4 settimane sono germogliati e pronti per la semina, si possono osservare i germogli per scartare quelli malformati.<br />
<br />
Per aumentare il numero dei tuberi-seme si possono tagliare verticalmente lungo l'asse corona ombelico, le due metà conservano così un sufficiente numero di gemme.<br />
<br />
Al momento della <b>semina</b> tracciare dei solchi profondi 15 cm e distanti 60 cm se si vuole seminare una varietà precoce, se invece la semina è di una varietà tardiva distanziare i solchi di 70-75 cm.<br />
<br />
I tuberi vanno piantati con i germogli rivolti verso l'alto e distanziati da uno all'altro di 30 cm se la varietà è precoce e di 40 cm se è una varietà tardiva, dopo aver coperto i solchi di terra rincalzarli formando un rilievo di 10-15 cm.<br />
<br />
Questi rilievi vengono aumentati gradatamente durante la stagione vegetativa rincalzando il terreno ogni 2-3 settimane l'importante è zappettare il terreno fra i rilievi per eliminare le erbe infestanti e per renderlo più soffice e sciolto, andrà via via rincalzato sinchè questi cumuli non siano alti 30-40 cm.<br />
<br />
Rincalzando in questo modo le piante in via di sviluppo si favorisce la grossezza e l'aumento dei tuberi e si evita che questi prendano luce diventando verdi e quindi immangiabili e potenzialmente pericolosi.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj01OPr1PRTbBf5jNJ0lTuKhXGVdh_6Kn-EyGa5pyNG23_XHQISRMnrDBZo5xvY_mFlthvAPq3ciGSXiQ8YCiGOHwDw87WwB_Ul03rWJPlUCCPGuR3452n9_W7CWUbzOgW4F2YaZyA6dlkm/s1600/solchi+con+patate.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="149" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj01OPr1PRTbBf5jNJ0lTuKhXGVdh_6Kn-EyGa5pyNG23_XHQISRMnrDBZo5xvY_mFlthvAPq3ciGSXiQ8YCiGOHwDw87WwB_Ul03rWJPlUCCPGuR3452n9_W7CWUbzOgW4F2YaZyA6dlkm/s200/solchi+con+patate.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> Solchi con patate rincalzati</td></tr>
</tbody></table>
Se si vuole un abbondante raccolto è indispensabile <b>irrigare</b> abbondantemente e frequentemente questa coltivazione fin dalle fasi iniziali dello sviluppo delle piante e in ogni caso non lasciare che il terreno per l'aridità si dissecchi troppo perchè ciò danneggia i tuberi in formazione e ne impedisce il corretto sviluppo.<br />
<br />
Quando però le piante iniziano ad ingiallire le esigenze idriche si attenuano e occorre diradare le annaffiature in quanto si è in prossimità della maturazione dei tuberi che temono molto gli eccessi di umidità e il conseguente ristagno idrico che favorisce l'insorgere di malattie crittogamiche.<br />
<br />
La <b>raccolta dei tuberi </b>è buona regola eseguirla con terreno asciutto e tempo bello per farli asciugare nel modo migliore è bene non ritirarli subito ma lasciarli per diverse ore sulla superficie del terreno stesso.<br />
<br />
Occorre sollevare la massa di terra del solco e mettere a nudo i tuberi stando attenti a non danneggiarli aiutandosi per fare questa operazione con zappe di varia foggia o se l'estensione coltivata a patate è ampia con degli aratri che rovesciando il terreno le mettono allo scoperto. <br />
<br />
Assicurarsi di avere raccolto tutti i tuberi perchè quelli rimasti nel terreno possono trasmettere infezioni alle coltivazioni dell'anno successivo.<br />
<br />
Appena raccolti prima di ritirarli per la <b>conservazione</b> farli asciugare al coperto per qualche giorno, ripulirli dal terreno e sceglierli conservando solo quelli integri e perfettamente sani. <br />
<br />
Si possono conservare in un locale che per mantenerli al meglio deve avere queste caratteristiche: temperatura non inferiore ai 7° C, una buona areazione, mancanza di luce per impedire il rinverdimento e il germogliamento dei tuberi.<br />
<br />
Se la conservazione viene fatta per una produzione famigliare vanno benissimo le cassette di legno in listelli che facilitano il controllo regolare delle patate che così conservate possono mantenersi per tutto il periodo invernale.<br />
<br />
<b>VARIETA'</b><br />
<br />
Abbiamo <b>moltissime varietà di patate</b> praticamente ogni luogo dove vengono coltivate ha le sue particolari varietà si pensa che nel mondo ce ne siano 5000, solo in Perù dove la patata ha avuto origine, se ne coltivano attualmente circa 3000 varietà, il "Centro Mondiale di investigazioni e di conservazione genetica della patata" ha la sua sede in questo paese.<br />
<br />
Se ne può fare una prima suddivisione in base alla lunghezza del loro ciclo e alla colorazione della loro buccia e della loro pasta.<br />
<br />
A seconda della <b>lunghezza del loro ciclo</b> si distinguono in <b>patate novelle</b> o primaticce che si raccolgono in aprile e maggio, <b>patate precoci</b> che si raccolgono da giungo ad agosto e <b>patate per la conservazione </b>raccolte a settembre ottobre.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvA_4RlOzlVbeOg9Y_Bogf1YSDRXWXsOcvUhrdBXbI6FGsrdLo1PAnzJtIs5FBIrdvKxL7vNq185ra1r5yb976yERGt4yDIrzQHRYhDt-fzIbyMY0-FqlUHw3win0ycMb_GAC2HyDq0Fqq/s1600/vitelotte+patata.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="121" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvA_4RlOzlVbeOg9Y_Bogf1YSDRXWXsOcvUhrdBXbI6FGsrdLo1PAnzJtIs5FBIrdvKxL7vNq185ra1r5yb976yERGt4yDIrzQHRYhDt-fzIbyMY0-FqlUHw3win0ycMb_GAC2HyDq0Fqq/s200/vitelotte+patata.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> Vitelotte varietà a polpa viola e buccia nera</td></tr>
</tbody></table>
A seconda della <b>colorazione della polpa o della buccia</b> si distinguono in <b>patate a polpa bianca</b> , farinose perchè ricche di amido adatte a tutti i composti morbidi a base di patate come i purè, gli gnocchi e le crocchette, <b>patate a polpa gialla</b> poco farinose e più sode ideali in umido, al forno, per lessare e per friggere, <b>patate a buccia rossa</b> con polpa soda e compatta che rimane consistente anche dopo una lunga cottura sono ideali lessate, in umido, al forno e fritte, <b>patate con buccia nera e polpa</b> <b>viola</b> che sono quelle che più si avvicinano al progenitore selvatico.<br />
<br />
Queste particolari varietà di patate che hanno la buccia scura e la polpa viola come la "<b>Vitelotte-noir </b> o le <b>patate viola peruviane</b> sono molto assorbenti, particolarmente adatte per lo spezzatino e i sughi ma sono indicate anche per il purè e per l'insalata di patate alla quale donano un insolito colore.<br />
<br />
In Perù esiste anche un'altra varietà di patate, il <b>colore della loro buccia tende al rosa scuro </b>molto ricercate e di alta qualità con buona consistenza e ottimo gusto sono adatte per la preparazione di quei piatti tipici della cucina peruviana dove l'ingrediente principale del ripieno è la polpa di questo particolare tipo di patata tipico delle zone peruviane e che ahimè è sconosciuto da noi.<br />
<br />
Naturalmente vista la vastità dell'argomento mi limiterò a descrivere alcune varietà rappresentative dei vari tipi di patate cominciando dalle <b>patate a polpa bianca.</b><br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWzwrTO5ufPUGEa9H2MzofrEtwmvXKzMovI5uCP_0Bh3EcZpUOTTn72grDD6ghlcq6X3jS4IEHWqMsDolb6qdGjwMrU0Uq1dbKjeuRHApiZmCXi7Jb3jYGYCbbLZ5nRETJuuyo7usylclt/s1600/Pasta_bianca__+variet%C3%A0+kennebec.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWzwrTO5ufPUGEa9H2MzofrEtwmvXKzMovI5uCP_0Bh3EcZpUOTTn72grDD6ghlcq6X3jS4IEHWqMsDolb6qdGjwMrU0Uq1dbKjeuRHApiZmCXi7Jb3jYGYCbbLZ5nRETJuuyo7usylclt/s1600/Pasta_bianca__+variet%C3%A0+kennebec.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> varietà Kennebec</td></tr>
</tbody></table>
La prima varietà di questo tipo di cui vi voglio parlare è una delle cultivar più diffuse sul territorio italiano ed è la varietà "Kennebec" di origine statunitense introdotta in Europa negli anni '60 e chiamata anche l'Americana o la Kennedy proprio come il presidente che era in carica in quegli anni. <br />
<br />
La pianta è medio alta con foglie grandi di colore verde-chiaro, i fiori non sempre compaiono e i suoi tuberi di grossa pezzatura si presentano con forma rotonda ovale con occhi profondi mentre la polpa è bianca e la buccia è liscia di colore giallo chiaro.<br />
<br />
Il tubero ha una maturazione che va dal semi precoce maturazione maggio-giugno, al semi-tardivo con maturazione settembre ottobre.<br />
<br />
Ha la caratteristica di crescere e di produrre anche se non viene annaffiata e quindi è largamente impiegata nelle coltivazioni montane.<br />
<br />
Un'altra ottima varietà semitardiva a pasta bianca è la <b>"Majestic"</b> che nel 2011 ha festeggiato i 100 anni dall'importazione dalla Scozia.<br />
<br />
Infatti questa varietà fu creata dal pataticoltore scozzese A. Findlay e fu riconosciuta ufficialmente per la commercializzazione nel 1911, in Italia si diffuse dall'alta Val di Non in Trentino in tutta la nostra penisola.<br />
<br />
La pianta presenta steli poco numerosi e tuberi di pezzatura uniforme, buccia giallo chiara, liscia e polpa bianca farinosa e ricca di sostanza secca, ottima per minestroni, gnocchi e purè sopporta bene la conservazione.<br />
<br />
Voglio terminare questa descrizione dei tipi di patate a polpa bianca con una patata di nicchia la <b>"Quarantina bianca genovese"</b> coltivata in tutto l'entroterra di Genova e del Tigullio e ricercata per le sue caratteristiche e la sua bontà.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTmDiC3MH55aa3d5CBShqPO43yMId8Who-BAU2LHUqUu7hgHzGaz4m2lg-EtozRi8mF6oOUwqXyYe4X6XsElw9ysKHab22Wv6GP0MfAze1kI1oRtbJjnAksZvxteT6FCvAP-5QvYs7G-3f/s1600/patata_quarantina_genovese.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTmDiC3MH55aa3d5CBShqPO43yMId8Who-BAU2LHUqUu7hgHzGaz4m2lg-EtozRi8mF6oOUwqXyYe4X6XsElw9ysKHab22Wv6GP0MfAze1kI1oRtbJjnAksZvxteT6FCvAP-5QvYs7G-3f/s1600/patata_quarantina_genovese.jpeg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> varietà quarantina genovese</td></tr>
</tbody></table>
<br />
Il suo recupero è iniziato nel 1996 quando la varietà ormai poco produttiva perchè degenerata veniva coltivata per uso famigliare da poche decine di coltivatori.<br />
<br />
In quel periodo si costituì il Consorzio della Quarantina che ha sede a Toriglia e che promuove il recupero, la produzione e la commercializzazione di questo tradizionale prodotto della montagna genovese sottraendolo al pericolo di una progressiva scomparsa.<br />
<br />
Le sue caratteristiche rimandano a quelle di una varietà coltivata in zona alla fine del '700 quando in Liguria iniziò la coltivazione della patata.<br />
<br />
Malgrado il suo nome che richiama la precocità è una varietà semi-precoce di media conservabilità particolarmente adatta ai sabbiosi terreni di montagna tipici delle zone dove viene coltivata.<br />
<br />
I tuberi sono tondeggianti e irregolari con le gemme medio profonde, il colore della sua buccia è giallo chiaro, la sua polpa è bianca, fine e compatta.<br />
<br />
Il suo sapore eccellente la rende particolarmente adatta per fare gli gnocchi ma anche ottima per entrare nelle varie preparazioni tradizionali dell'entroterra ligure come le trenette al pesto o lo stoccafisso in umido.<br />
<br />
Fra le varietà di<b> patate a polpa gialla</b> spicca la cultivar <b>"Bintje"</b> creata dagli olandesi ma molto coltivata anche in Italia specie nella provincia emiliana.<br />
<br />
Questa ottima varietà racchiude il meglio delle varietà a polpa bianca e gialla.<br />
<br />
La pianta si presenta con steli poco numerosi e fiori di colore bianco, i suoi grossi tuberi sono ovali di forma allungata con la buccia gialla come gialla è anche la sua polpa buona per tutti i tipi di cottura particolarmente adatta per le patatine fritte.<br />
<br />
Un'altra diffusa varietà a polpa gialla e la cultivar <b>"Monalisa" </b>storica varietà olandese a maturazione medio precoce infatti a seconda dell'epoca di piantumazione si inizia a raccogliere già da fine giugno.<br />
<br />
La pianta è caratterizzata da pochi steli e da fioritura scarsa con fiori bianchi,il suo tubero è di forma ovale molto allungato con pasta giallo chiara e buccia gialla con lentiggini disposte in modo particolare.<br />
<br />
E' una patata che si presta a tutti gli usi soprattutto lessata ed arrosto.<br />
<br />
Nei territori montani della provincia di Torino accanto a varietà di più recente introduzione vengono ancora coltivate antiche varietà che presentano qualità organolettiche di pregio difficilmente ottenibili nelle produzioni intensive della pianura.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNsz1Nj4Y7GI5JUaG3uxdVTRJkxzvpV1QMKnpMStc8b_z7BO33U_6o55lvqogeTuhpba48rzIvKaFEJaXYlpz6jN-rK-AjotYrIKksfO-MMBZm_e_plpY7llwWTx52opBzHxC_aZFNU7pv/s1600/patata+ratte.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNsz1Nj4Y7GI5JUaG3uxdVTRJkxzvpV1QMKnpMStc8b_z7BO33U_6o55lvqogeTuhpba48rzIvKaFEJaXYlpz6jN-rK-AjotYrIKksfO-MMBZm_e_plpY7llwWTx52opBzHxC_aZFNU7pv/s200/patata+ratte.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> Varietà "Ratte" o "Patata del bur"</td></tr>
</tbody></table>
Una varietà a pasta gialla diffusa nelle valli torinesi è la <b>"Ratte"</b> conosciuta in Piemonte col nome popolare di <b>"Patata del bur"</b> o "Trifulot del bur" (patata del burro).<br />
<br />
E' una antica varietà francese nota anche come patata asparago e siccome la sua forma è lunga e ricurva con spessore che ricorda quello di un dito è stata chiamata anche Fingerling da finger che vuol dire dito.<br />
<br />
La sua particolarità è data dall'avere una buccia così sottile e delicata che per sbucciarla è sufficiente sfregarla fra le dita.<br />
<br />
La forma dei suoi tuberi è molto allungata di diametro ridotto ma di buona pezzatura, con buccia giallo chiaro e con polpa leggermente gialla molto compatta.<br />
<br />
Ha un sapore particolare difficile da descrivere, sa leggermente di castagna, regge la cottura molto bene senza sfaldarsi ed è molto adatta in insalata e per accompagnare lessa i tipici formaggi del Piemonte.<br />
<br />
E' stata classificata <b>"patata gurmet"</b> per il suo particolare gusto e per la grana della sua bianca polpa molto fine e delicata.<br />
<br />
Voglio assaggiarla dev'essere molto gustosa e di un sapore particolare la gusterò e poi vi saprò dire... <br />
<br />
Tradizionalmente viene lessata con la buccia, un tempo le patate venivano messe nella cenere calda della stufa o del camino senza essere sbucciate e lì cuocevano mantenendo tutte le loro qualità e il loro aroma.<br />
<br />
Passiamo adesso alla <b>varietà di patate rosse</b> una delle più coltivate in Italia è la cultivar <b>"Desirèe"</b>. <br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcO1t1m6MTk9BwOSXxqZQfjMFlkotAnnSs_OTVJdyK3tIDoUf3wBY6BvcsVyCkjJ8mzo6bFo5I53mbqUicgKvA1jomcnkoAEY4bxkRQmex3F1hbChOfs_PlkQIpL7wW5WUHvuFiHTdU68_/s1600/desir%C3%A8e.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcO1t1m6MTk9BwOSXxqZQfjMFlkotAnnSs_OTVJdyK3tIDoUf3wBY6BvcsVyCkjJ8mzo6bFo5I53mbqUicgKvA1jomcnkoAEY4bxkRQmex3F1hbChOfs_PlkQIpL7wW5WUHvuFiHTdU68_/s200/desir%C3%A8e.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> varietà "Desirèe"</td></tr>
</tbody></table>
<br />
La varietà "Desirèe" è stata creata nei Paesi Bassi nel '62, ha buccia rossa ma polpa giallo chiaro e i suoi tuberi che hanno forma allungata sono molto farinosi e insuperabili per patate arrosto, per gli gnocchi e i purè.<br />
<br />
La maturazione di questa cultivar è medio tardiva, si raccoglie infatti nella seconda metà del mese di agosto, è una varietà che si adatta a tutti gli ambienti di coltivazione ed ha una buona resistenza alla siccità.<br />
<br />
I suoi tuberi hanno la caratteristica di possedere una lunga conservabilità.<br />
<br />
Un'altra patata che si fregia della denominazione di <b>"patata gourmet"</b> è la varietà <b>"Roseval"</b>coltivata in Francia.<br />
<br />
Il suo tubero è di pezzatura media con forma ovale e buccia fine di colore rosso chiaro, la sua polpa è gialla con striature rosse, delicata a grana fine e soda.<br />
<br />
Adatta per cotture al vapore, bollita, al forno e per insalate non è molto adatta per gnocchi e purè.<br />
<br />
Una <b>varietà particolare autoctona di Cetica</b>, bellissimo borgo del Casentino in provincia di Arezzo è un prodotto di nicchia che dopo 3 anni di lavoro la passione dei produttori è riuscita a salvare dall'oblio e dalla degenerazione per riportarla agli antichi splendori.<br />
<br />
L'antica <b>"Rossa di Cetica"</b> è così rinata per la gioia degli appassionati e dei gourmet che possono ancor oggi gustare questo tubero di pezzatura media, di forma tonda ovale con la caratteristica buccia di colore rosso scuro, la sua pasta è compatta, a tessitura fine, di color bianco latte che spicca accanto al rosso cupo della sua buccia.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvmjWhNiYJETFTIrzugZpua3ujKV5iM8inkvA_c012nsVd4aHIWPpQvzY3rPH02EoUwmotDhXLFkSPjzcBpiHpK4we-gpklsc571SS8MG3cMklsPgAYSsX60GCFbSpUabjNP6OZysF4J7D/s1600/rossa+di+cetica.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="149" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvmjWhNiYJETFTIrzugZpua3ujKV5iM8inkvA_c012nsVd4aHIWPpQvzY3rPH02EoUwmotDhXLFkSPjzcBpiHpK4we-gpklsc571SS8MG3cMklsPgAYSsX60GCFbSpUabjNP6OZysF4J7D/s200/rossa+di+cetica.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> varietà "Rossa di Cetica"</td></tr>
</tbody></table>
Nel caso delle patate arrosto è consigliato se si impiega questa varietà non sbucciare i tuberi che arrostiti con la buccia divengono croccanti fuori e morbidi internamente.<br />
<br />
Questa patata per le sue caratteristiche organolettiche è indicata per la preparazione di piatti tradizionali come i tortelli ripieni, gli gnocchi e il purè che acquista un sapore unico fatto con questa antica varietà.<br />
<br />
E' ottima anche in frittura ma con l'accortezza di tagliarla molto finemente.<br />
<br />
In questa zona veniva coltivata già agli inizi dell'800 questa particolare varietà di patate e quindi Cetica ha una lunga tradizione e fama nella coltivazione di questo tubero.<br />
<br />
Desidero aggiungere che la patata "rossa di Cetica" è prodotta dai soci del Consorzio su terreni freschi e sciolti come si trovano su gran parte delle pendici del Pratomagno al di sopra della quota altimetrica di 500 metri s.l.m. e in particolare nella zona di Cetica.<br />
<br />
Questi terreni sono di dimensione piccola e si sviluppano su un territorio spesso scosceso in una zona incontaminata come è quella di questa località toscana.<br />
<br />
La pianta è vigorosa e cresce parecchio in altezza fiorisce con fiori di colore lilla e non subisce nessun trattamento che non sia biologico.<br />
<br />
La messa a dimora delle piccole patate da semenza avviene da marzo a maggio a seconda dell'andamento stagionale, la raccolta dei tuberi si effettua tra agosto e settembre ed è in questo periodo che si possono gustare in tutta la zona cucinate con le numerose ricette locali, queste particolari patate.<br />
<br />
Il Consorzio della patata "rossa di Cetica" vigila affinchè vengano rispettate tutte le procedure che consentono di ottenere e conservare questi magnifici tuberi che vengono venduti col marchio del consorzio per la gioia di gourmet e buongustai.<br />
<br />
Val bene una visita questo luogo incontaminato non solo per ammirarne le bellezze naturali e artistiche ma anche per gustare nelle sue numerose ricette una patata di nicchia com'è la "Rossa di Cetica"reperibile, vista l'esigua produzione solo in loco e nel periodo della raccolta.<br />
<br />
Un'antico gruppo di patate che riunisce le varietà che più si avvicinano alla progenitrice selvatica, è quello delle <b>patate a polpa scura violetta e a buccia molto scura</b> quasi nera.<br />
<br />
Sono tutte varietà di nicchia che riscoperte recentemente hanno suscitato l'interesse per l'inusuale colore della loro polpa e per il loro sapore più marcato rispetto alle altre varietà meno vistose.<br />
<br />
La varietà <b>"La violetta di Sauze"</b> deriva dall'antica varietà francese vitoulotte reperita una 15ina di anni fa in Bretagna e diffusasi per le sue qualità organolettiche e per l'insolito colore blu scuro della sua polpa in territorio francese, trovando nella zona vicino a Sauze un habitat ideale.<br />
<br />
La sua pezzatura è piccola, la sua forma ovale con buccia finissima ed aderente e con una polpa molto soda a grana grossa che è di colore viola intenso la rendono appariscente e ricercata.<br />
<br />
Questa patata era la preferita dello scrittore Alexandre Dumas.<br />
<br />
E' molto versatile buona come ripieno nei tortelloni, bollita, per gli gnocchi e nel purè ma soprattutto spicca per il suo spettacolare impatto visivo nelle insalate e tra le verdure della bagna cauda.<br />
<br />
Un'altra cultivar con polpa scura è la <b>"Bleu d'Overgne"</b> con pezzatura media e forma tondeggiante, con buccia di colore viola tendente al bleu chiaro e polpa delicata a pasta bianca.<br />
<br />
Consigliata per minestre e purè che assumono cucinati con questa patata un'insolita colorazione.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEir1JwxL5VtAiywq1PQD5plcm0UEDOs9FHpJ0GC6SwwbTNm4HxfysMgB-GS_Z67XfMRhgK3dgW2WWlMJOstMCKrvPOphPJ8RW4-rlHjSbu66dkjbLWVYLB7Gh_fqa-QA_Ep0Xhhb_yXNn5W/s1600/turchesa.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="149" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEir1JwxL5VtAiywq1PQD5plcm0UEDOs9FHpJ0GC6SwwbTNm4HxfysMgB-GS_Z67XfMRhgK3dgW2WWlMJOstMCKrvPOphPJ8RW4-rlHjSbu66dkjbLWVYLB7Gh_fqa-QA_Ep0Xhhb_yXNn5W/s200/turchesa.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> patata "Turchesa"</td></tr>
</tbody></table>
Anche i<b>n Italia</b> esiste un'antica varietà violetta che dimenticata rischiava di scomparire e riscoperta è stata salvata fra gli altri dal Parco Nazionale dell'Abruzzo che è riuscito a moltiplicare i pochi tuberi rimasti e ad offrire ai consumatori questo gioiello della diversità alimentare.<br />
<br />
Si chiama <b>"Turchesa" </b>non si sa se per il suo colore caratteristico o se questa parola derivi da turco che un tempo stava ad indicare gli alimenti di origine straniera.<br />
<br />
Era una coltura tipica dei territori del Gran Sasso e dei Monti della Laga che i contadini riuscivano a coltivare in terreni brecciosi e posti a quote elevate assicurando il cibo anche a 1600 metri di altitudine.<br />
<br />
Quando dopo la guerra si diffusero le patate da resa tutte uguali, lisce e levigate come le conosciamo oggi ma con un gusto di molto inferiore alle antiche varietà, la "Turchesa" fu via via abbandonata sino ad arrivare sull'orlo dell'estinzione.<br />
<br />
Eppure la sua buccia <b>è ricca di antiossidanti</b> così benefici per l'organismo umano, la sua polpa è di pasta bianca con consistenza e granulosità media che la rendono adatta per diversi usi e cotture.<br />
<br />
Viene seminata a maggio per essere pronta per la raccolta in ottobre, un tempo ma nulla vieta di farlo ancora oggi, veniva consumata sotto la cenere per essere mangiata con la buccia e mi dicono, ma spero di darvi più certe notizie perchè ancora non ho avuto modo di gustarla, che il suo sapore è straordinario. <br />
<br />
Vi invito a recarvi sul posto non solo per ammirare i magnifici e incontaminati paesaggi del Parco del Gran Sasso ma anche per gustare questo tubero raro e particolare. <br />
<br />
Desidero parlarvi di un'ultima varietà che secondo me è una varietà un pò a sè sia per il suo colore che per il suo particolare impatto visivo.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhZdZkFfdByT1HpGm6XtQjy23DLwiboTnnWwwJcGRdEQYb4IQfRcwPN-dPujpCggQABk8gpAAJnajfVbPbITTUdka9z7VAPbroZotqY_aD6jIW_aS_iYFz9KpwGsb_vQE6Nxkxn_3moxf4/s1600/Bandiera_britannica_patate.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="65" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhZdZkFfdByT1HpGm6XtQjy23DLwiboTnnWwwJcGRdEQYb4IQfRcwPN-dPujpCggQABk8gpAAJnajfVbPbITTUdka9z7VAPbroZotqY_aD6jIW_aS_iYFz9KpwGsb_vQE6Nxkxn_3moxf4/s320/Bandiera_britannica_patate.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> antiche patate inglesi al centro la varietà "Burgundy Red"</td></tr>
</tbody></table>
La cultivar <b>"Burgundy Red"</b> è un'antica varietà di piccola pezzatura coltivata in Inghilterra e in Scozia caratterizzata dall'avere buccia e polpa di colore rosso bordeaux.<br />
<br />
La polpa a grana fine è morbida tendente al dolce con un <b>alto contenuto di antiossidanti.</b><br />
<br />
Nel 1936 divenne famosa perchè fu impiegata per abbellire un pranzo dato in onore del duca di Borgogna, da allora forma la gioia dei gurmet e degli chefs per il suo impatto visivo.<br />
<br />
Consigliata per insalate, purèe, gnocchi e patatine fritte che assumono un particolare vistoso colore.<br />
<br />
Sono entrata nel dettaglio di tutte queste varietà per farvi conoscere tuberi prelibati e rari che val la pena di ricercare e di coltivare anche se avete solo un fazzoletto di terra oppure possedete soltanto un terrazzo.<br />
<br />
A questo proposito passo al prossimo capitolo che si intitola:<br />
<br />
<b>COLTIVAZIONE IN VASO</b><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4BFZFsx1TW7JNElDHgjrH8unUN6Xjr0_ZWN_esfJCbr2OyaW9Fpg0q73BfcJm_FxuIMAiqaiWjzGdolrzoaHMuSVl6XsieLCCzPy6eF-MHObhQRBJtWeYMf2sgBgSxdMBPlyT6lNGn7RO/s1600/Patata-sul-balcone-+NEL+SACCHETTO.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4BFZFsx1TW7JNElDHgjrH8unUN6Xjr0_ZWN_esfJCbr2OyaW9Fpg0q73BfcJm_FxuIMAiqaiWjzGdolrzoaHMuSVl6XsieLCCzPy6eF-MHObhQRBJtWeYMf2sgBgSxdMBPlyT6lNGn7RO/s200/Patata-sul-balcone-+NEL+SACCHETTO.jpg" width="150" /></a></div>
Coltivare patate in contenitore non è difficile se si seguono alcuni accorgimenti che vado ad indicarvi, <b>marzo e aprile</b> sono i mesi più adatti per seminare le patate e per avere un gustoso raccolto.<br />
<br />
Prendete delle <b>patatine da semina</b>, non seminate quelle comprate perchè spesso le trattano con prodotti antigerminativi e rischiate di avere nulla o scarsa produzione, scelte possibilmente fra le varietà che vi ho segnalato.<br />
<br />
Occorre un <b>vaso</b> abbastanza grande la cui capienza non sia inferiore ai 20 litri ma sono ottimi anche i bidoni o i cassoni in cemento o in legno, l'importante è ricordarsi di praticare i fori di drenaggio e di mettere in fondo al vaso del materiale drenante le patate temono i ristagni d'acqua che fanno marcire i loro tuberi.<br />
<br />
La <b>collocazione del recipiente</b> deve essere al sole o in semi-ombra attenzione ai ritorni di freddo primaverili che danneggiano le piante, la <b>posizione ottimale</b> è contro un muro che assicura calore e protezione.<br />
<br />
Il <b>terreno</b> deve essere fertile e sciolto va bene del terriccio universale ma per aumentarne la fertilità immettetevi del compost o altra sostanza organica in ragione del 30%. <br />
<br />
<div style="text-align: right;">
</div>
Dopo aver riempito il recipiente un pò più che a metà, posizionatevi sopra i tuberi che avrete fatto preventivamente <b>pregermogliare</b> (la tecnica della pregermogliazione la trovate nel capitolo della "coltivazione").<br />
<br />
Se possedete delle <b>patate comprate</b> che hanno emesso i germogli potete seminare quelle, potete anche tagliarle ma ciascun pezzo deve possedere almeno due gemme.<br />
<b><br />
</b><br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpo165WnB45gqaSZeoVX-aCEsN_KG1MIz0WDNJpmb001HavxWcBG6LSUVnoveYkxUs83tCIdKe0IsxGH_vC0-ssmgeaz-rMMa8mtJx9ZzZ5MuL7F6ovYUfy7ux7NM141CI-LwO9qc9QCVZ/s1600/Disposizione-germogli-patate.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="113" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpo165WnB45gqaSZeoVX-aCEsN_KG1MIz0WDNJpmb001HavxWcBG6LSUVnoveYkxUs83tCIdKe0IsxGH_vC0-ssmgeaz-rMMa8mtJx9ZzZ5MuL7F6ovYUfy7ux7NM141CI-LwO9qc9QCVZ/s200/Disposizione-germogli-patate.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> tuberi correttamente distanziati</td></tr>
</tbody></table>
<b>Distanziate i tuberi</b> di 30/40 cm l'uno dall'altro non in modo lineare ma come da immagine, le piante si intralceranno di meno, e copriteli con 4/8 cm di terra, poi annaffiate abbondantemente, considerate che il tempo di emersione del germoglio varia dai 7 ai 10 giorni.<br />
<br />
Quando vedete che le giovani piantine sono sufficientemente cresciute effettuate il <b>"rincalzo"</b> che consiste nel mettere del terriccio attorno ai fusti delle piantine lasciando però scoperte le loro foglie.<br />
<br />
Facendo questa importante operazione più di una volta sino ad arrivare all'orlo del vaso si ottiene un duplice beneficio: il primo è che i tuberi che si formano rimangono completamente coperti senza prendere luce che li farebbe diventare verdi non buoni da mangiare e in alcuni casi anche dannosi per il consumo, il secondo beneficio è che così facendo i giovani tuberi hanno più possibilità di ingrossarsi e di crescere numerosi.<br />
<br />
<b>Innaffiate</b> le vostre patate con regolarità senza che le piante vadano in sofferenza idrica ciò pregiudicherebbe la qualità dei tuberi, quando notate che le piante superano i 15 cm è gradita una <b>concimazione</b> a base di potassio.<br />
<br />
Iniziate <b>la raccolta</b> quando vedete che le foglie iniziano ad ingiallire e gli steli si piegano: togliendo un poco di terra potete rendervi conto dello stato di maturazione dei tuberi che devono essere sufficientemente ingrossati e con la buccia ben formata.<br />
<br />
Si possono raccogliere leggermente immature con la buccia sottile che in quel caso non si toglie gustando così una patata più croccante e ingerendo anche le sostanze utili contenute nella buccia.<br />
<br />
Una volta che la raccolta sia stata completata <b>non immagazzinate subito i tuberi</b> ma fateli asciugare distesi all'aria e al sole per poterli conservare più a lungo.<br />
<br />
Per lungo tempo le patate non sono state considerate un cibo commestibile ma una pianta coltivata per il suo valore ornamentale infatti emette <b>fiori vistosi e decorativi</b> che a seconda delle varietà possono essere completamente bianchi o sfumati di lilla più o meno carico sino ad arrivare al violaceo in ogni caso sono molto appariscenti e questo costituisce un'altra nota di merito di questa bella pianta.<br />
<br />
<b>CARATTERISTICHE DI QUESTO GUSTOSO TUBERO</b><br />
<br />
Questo tubero per il suo valore nutrizionale, infatti l'amido contenuto nella patata sotto forma di glucidi la rende simile alla pasta e al pane, ha rappresentato un valido sostituto di questi ultimi alimenti sfamando intere popolazioni.<br />
<br />
<b>Ricca di carboidrati e di amido</b> la patata è anche un'importante fonte di vitamine soprattutto di <b>vitamina C</b> e di sali minerali in particolare di <b>fosforo e di potassio</b> prezioso per la funzionalità muscolare.<br />
<br />
Inoltre è nota per le sue <b>proprietà anti-ossidanti </b>ed è adatta anche per chi ha problemi circolatori.<br />
<br />
Molto più <b>digeribile</b> di quanto comunemente si pensi, solo 85 calorie per 100 g tende purtroppo ad assorbire molto i condimenti ed è per questo che è un alimento poco adatto per chi fa diete ipocaloriche.<br />
<br />
Inoltre le patate vengono escluse da queste diete perchè si ritiene che contengano un'alta quantità di zuccheri, in realtà questo indice varia notevolmente a seconda della varietà che può essere più o meno dolce, della loro origine e soprattutto della preparazione in cucina ,del metodo di cottura, delle ricette ecc...<br />
<br />
Da un punto di vista nutrizionale la patata essendo ricca di carboidrati presenti principalmente sotto forma di amidi, <b>apporta molta energia</b> pur essendo molto digeribile e inoltre <b>favorisce le funzioni</b> <b>intestinali.</b><br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0SOTlD93dUjVnB_tXFEl_BhtDbRX37N6mAsw-T9iLqnkk4ULDi36g6yIpUkX4hIre-OqLsDpTusFwTWZJnxPCvjj_dd926gJIg-JgVlm8fMPx3xg3R388KUzGzYk66X30HdI-jQcwzFUj/s1600/patate.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="129" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0SOTlD93dUjVnB_tXFEl_BhtDbRX37N6mAsw-T9iLqnkk4ULDi36g6yIpUkX4hIre-OqLsDpTusFwTWZJnxPCvjj_dd926gJIg-JgVlm8fMPx3xg3R388KUzGzYk66X30HdI-jQcwzFUj/s200/patate.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> varie cultivar di patate</td></tr>
</tbody></table>
Si ritiene che questi amidi una parte dei quali raggiunge quasi intatta l'intestino crasso, abbiano effetti fisiologici benefici per la funzionalità dell'intestino pari alle fibre alimentari, inoltre il contenuto di fibre di una patata con la buccia è pari al contenuto di fibre del pane integrale, della pasta e dei cereali.<br />
<br />
La buccia della patata è quindi ricca di sostanze utili per l'alimentazione umana e si dovrebbero consumare le patate senza togliere la buccia ma questo è possibile solo per le patate primaticce o per particolari rare varietà come la "Turchesa" una patata a buccia viola ricca di anti-ossidanti di cui ho parlato nelle varietà.<br />
<br />
Va da sè inoltre che per poterle consumare con la buccia le patate devono essere di coltivazione biologica o meglio coltivate da noi, perchè la buccia assorbe tutte le sostanze che vengono date alla pianta e si trovano nel terreno.<br />
<br />
A questo proposito sono apparse sul mercato recentemente <b>patate arricchite con il selenio</b> un micronutriente presente in tracce in alimenti vegetali e animali.<br />
<br />
Questo connubio ha arricchito le patate di un ulteriore componente con <b>spiccate proprietà anti-ossidanti</b> particolarmente utile nel metabolismo e per il sistema riproduttivo maschile.<br />
<br />
Tale componente, il selenio viene assorbito in modo del tutto naturale dai tuberi stessi tramite l'arricchimento del terreno di coltivazione col selenio organico e quindi questo sistema è del tutto naturale.<br />
<br />
Consumiamo quindi le patate un alimento gustoso, digeribile e saziante, un alimento antico che già era apprezzato dai nostri antenati.<br />
<b><br />
</b><br />
<b>SAGRE</b><br />
<br />
In tutta Italia si celebra questo prezioso tubero con feste e sagre a lui dedicate, ve ne sono davvero molte io ne ho scelte alcune ma vi invito a scoprirne altre chiedendo e informandovi su quelle che si svolgono vicino a voi.<br />
<br />
A soli 16 km da Rimini nell'entroterra riminese si trova il paese di Montescudo situato su un crinale che divide la piana di Rimini dalla via che conduce verso i primi monti dell'Appennino, in una posizione che è da sempre assolutamente strategica per il controllo del territorio e che oggi è diventato un punto strategico per andare all'esplorazione delle parti più interne dell'entroterra riminese quelle forse più nascoste.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWTvplfSlu-5nT6c4ASPd7k4qrRMinhEwuCHpeKRohFkDNnRMf9AnIBBk87ex2-CmZjdKww_Blh5vLNk9j-G-7Ea2oJbviKBy7wsQXkj5eQrwkWxyiL9rjEidio7f1YB63chXuk7hfffd8/s1600/panorama+da+montescudo.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="108" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWTvplfSlu-5nT6c4ASPd7k4qrRMinhEwuCHpeKRohFkDNnRMf9AnIBBk87ex2-CmZjdKww_Blh5vLNk9j-G-7Ea2oJbviKBy7wsQXkj5eQrwkWxyiL9rjEidio7f1YB63chXuk7hfffd8/s320/panorama+da+montescudo.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> panorama da Montescudo</td></tr>
</tbody></table>
E' in questa cornice che si è svolta nel 2011 la 39°<b> "Sagra della patata e Festa degli Gnocchi"</b> quest'anno 2012 si raggiungerà la 40° edizione come sempre nel secondo week end di agosto, sabato 11 e domenica 12 agosto 2012.<br />
<br />
Durante la manifestazione si potranno gustare i rinomati gnocchi, il baccalà con le patate e ricette particolari come i dolci e il gelato fatto con le patate e naturalmente la parte del leone la faranno le innumerevoli patatine fritte!.<br />
<br />
All'interno di questa sagra si svolge anche la <b>"Fiera dei Prodotti Agricoli e Artigianali locali"</b> dove si può trovare la patata montescudese caratteristica della zona che viene venduta direttamente dal produttore al consumatore, il vino locale, il Sangiovese superiore Doc e il "Monte dello Scudo" e l'olio prodotto dalla Cooperativa degli Olivicoltori dei Colli Riminesi.<br />
<br />
Inoltre vengono esposte le terracotte e la manifattura locale con annesso il mercatino generale.<br />
<br />
Il tutto allietato dalla musica dell'orchestra che si esibisce nei due giorni della festa mentre la sua conclusione è lo spettacolo pirotecnico che si svolge la domenica sera.<br />
<br />
Una manifestazione che per la sua ricchezza e bontà dei suoi prodotti ben rappresentati negli stands gastronomici, si situa come una delle sagre più importanti per quanto riguarda la celebrazione di questo umile ma prezioso tubero che è la patata.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGJrsfk-6-AiRmPP7lRJPF6aDdGG1FOU2uzWkedLwmHbdjXO0ynqyjptjZrMwCtkRTlLTI3Vzgnfr5YzlGrmEMvsJShu-PEeZkDDyqj67GVE-YnO5Yoekhy_8L8veUj1XlgLxzWls8pdar/s1600/sagra+mocchie.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGJrsfk-6-AiRmPP7lRJPF6aDdGG1FOU2uzWkedLwmHbdjXO0ynqyjptjZrMwCtkRTlLTI3Vzgnfr5YzlGrmEMvsJShu-PEeZkDDyqj67GVE-YnO5Yoekhy_8L8veUj1XlgLxzWls8pdar/s200/sagra+mocchie.jpg" width="188" /></a></div>
Andiamo adesso in Piemonte e precisamente in Val di Susa a Mocchie una frazione di Condove dove la terza domenica di agosto si svolge la <b>"Sagra della patata"</b> una giornata di festa dedicata al gustoso tubero.<br />
<br />
Per valorizzare la patata coltivata sulle montagne della zona, la Pro Loco e il Comune di Condove hanno pensato di istituire una sagra che è giunta già alla sua decima edizione e che affianca alla vendita e alla degustazione del prodotto tipico anche iniziative di riscoperta del territorio e di valorizzazione culturale.<br />
<br />
Tra le iniziative un concorso tra i produttori, la mostra mercato della patata tipica della zona, dibattiti e presentazioni il tutto allietato da un intrattenimento musicale.<br />
<br />
Inoltre si svolge anche un mercatino dove poter ammirare e comprare prodotti tipici del posto, dolciumi e leccornie, assistere ad intrattenimenti e alla premiazione dei migliori produttori della zona.<br />
<br />
La regina della festa è naturalmente la patata di montagna tipica del luogo che viene proposta nelle numerose ricette locali dai ristoranti della zona.<br />
<br />
Val la pena passare una diversa domenica in montagna curiosando fra le bancarelle che espongono prodotti tipici acquistando e gustando questa patata vanto di questi luoghi montani.<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjA_l09_OIinOKEFqWv-40NiMPD0lBoS934ujIVJMHj62nNN4Aoq7kRzTZw3PmE_dpAUzwzug8h_0kUCv4F6ClOFpTxFa1CDRkBkpZXTel5XEvDoHOelIhYmkuaxjewGjpnhbFpEzk8I5tQ/s1600/patata_rossa-+di+colfiorito+2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjA_l09_OIinOKEFqWv-40NiMPD0lBoS934ujIVJMHj62nNN4Aoq7kRzTZw3PmE_dpAUzwzug8h_0kUCv4F6ClOFpTxFa1CDRkBkpZXTel5XEvDoHOelIhYmkuaxjewGjpnhbFpEzk8I5tQ/s200/patata_rossa-+di+colfiorito+2.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> patate rosse di Colfiorito</td></tr>
</tbody></table>
Sempre nel mese di agosto si svolge la <b>"Sagra della Patata Rossa di Colfiorito"</b> giunta il 12-21 agosto 2011 alla sua 34esima edizione.<br />
<br />
Colfiorito è una frazione del comune di Foligno in provincia di Macerata ed è situata su un vasto altipiano di circa 300 ha ad una altitudine di 760 m s.l.m. in un territorio di rara bellezza.<br />
<br />
Storicamente questo altipiano è noto per la coltivazione delle lenticchie e della patata rossa che si fregia dell'importante riconoscimento di "prodotto agroalimentare tradizionale".<br />
<br />
La sagra è dedicata a questa caratteristica varietà di patate e per fama ha varcato i confini regionali affermandosi fra i buongustai italiani ed esteri merito della bontà di questa caratteristica patata che coltivata a circa 800 metri di altitudine assume un'eccelsa qualità.<br />
<br />
Oltre agli stands gastronomici nei quali si possono gustare le ricette tipiche che hanno come protagonista il prezioso tubero, si possono ammirare anche manifestazioni artistiche alle quali nel corso degli anni hanno partecipato artisti di fama nazionale.<br />
<br />
Inoltre durante questa festa vengono proposte serate danzanti, Pesca con ricchi premi, Musica dal vivo e molto altro.<br />
<br />
Vale la pena di andare a vedere questa manifestazione anche per visitare il Parco Regionale di Colfiorito che fra le sue bellezze naturali annovera una palude uno degli ultimi luoghi umidi rimasti in Italia, di particolare interesse naturalistico ambientale inserita nell'elenco delle zone umide di valore internazionale, un ambiente unico sia dal punto di vista botanico per la presenza di specie vegetali rare, sia dal punto di vista faunistico rappresenta infatti un importantissimo sito di svernamento, di passo e di nidificazione di uccelli alcuni dei quali piuttosto rari.<br />
<br />
Ogni due anni, nel 2012 cade il suo svolgimento, si tiene nella seconda settimana di settembre ad Oreno di Vimercate in provincia di Monza e Brianza, l'importante <b>"Sagra della patata" </b>che è stata inaugurata nel 1968 ed è giunta a noi senza interruzioni.<br />
<br />
Questa importante sagra celebra la patata che ha trovato in questo territorio un habitat ideale e che è da oltre un secolo il prodotto agricolo più tipico del territorio oranese.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgP1cO32Fewk622YCgpvTAfgE1ROGtkt6YB6FV7TpnMa6GlCch2rJo1Shr8Wip7mgi0akDygPOIR-WJOy18TinVrmNj8Wdb_PwWuvWsvHd1_ZcajvCKtxyeNfSsiJ8EsCTNrVaKMExDvQw7/s1600/sagra+oreno.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgP1cO32Fewk622YCgpvTAfgE1ROGtkt6YB6FV7TpnMa6GlCch2rJo1Shr8Wip7mgi0akDygPOIR-WJOy18TinVrmNj8Wdb_PwWuvWsvHd1_ZcajvCKtxyeNfSsiJ8EsCTNrVaKMExDvQw7/s200/sagra+oreno.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br /></td></tr>
</tbody></table>
Questa manifestazione è così sentita che nel 2009 ha raggiunto i 50.000 visitatori anche perchè non celebra solo questo tubero infatti oltre alle immancabili patatine fritte, agli gnocchi, e alle crocchette, si svolge un importante corteo storico che culmina col giuramento di Pontida e poi vi è la "Dama vivente" che si tiene nella piazza centrale del paese.<br />
<br />
Come ogni anno oltre agli stand gastronomici vi saranno concerti, spettacoli teatrali, mostre, conferenze e animazioni per bambini inoltre quest'anno la sagra sarà abbinata ad una grande mostra mercato di artigiani hobbisti, creativi e pittori.<br />
<br />
Questa manifestazione per la sua ricchezza e completezza e per la sua rievocazione storica è davvero una manifestazione da non perdere. <br />
<br />
Non posso non ricordare la <b>"Sagra della patata fritta"</b> che si svolge fin dal lontano 1966 a Serra Pistoiese l'ultimo week end di settembre e che sancisce la chiusura dell'estate pistoiese.<br />
<br />
Serra Pistoiese è un borgo medioevale situato in un'incantevole posizione, si trova su una costa dell'Appennino Pistoiese a 850 m s.l.m. intorno al paese si apre la Valle di Nievole con i suoi boschi di castagni, i suoi ruscelli e un sottobosco ricco di funghi.<br />
<br />
In questa splendida cornice si svolge la festa dedicata a questo tubero che si potrà degustare in compagnia di ottima musica.<br />
<br />
Nel pomeriggio di domenica poi viene consegnato il premio per la gara della <b>"Patata più grossa Nazionale"</b> dove i produttori si sfidano esponendo i loro più grossi tuberi e cercando di battere il record delle passate edizioni.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJm4Ju1yc7zDpVH7QjA9niK-kCbz1QJEYszGYIk0xvckl-SED-mHaSX3AviVIfoCP11qd5U8exKrMyyTt4Gdv4IJUMb0g_JcfF7Dn7jTMzcIJa3IFuKxWGllZtHsDxzWjIP3owQolp6-Bj/s1600/sagra+della+patata+fritta.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="112" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJm4Ju1yc7zDpVH7QjA9niK-kCbz1QJEYszGYIk0xvckl-SED-mHaSX3AviVIfoCP11qd5U8exKrMyyTt4Gdv4IJUMb0g_JcfF7Dn7jTMzcIJa3IFuKxWGllZtHsDxzWjIP3owQolp6-Bj/s200/sagra+della+patata+fritta.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> Particolare dell'enorme padella</td></tr>
</tbody></table>
In piazza del Gobbo nel centro del paese attorno alle 14,30 di domenica viene allestita una padella di due metri e mezzo di diametro che piena di olio serve a cuocere quintali di patate tagliate a fiammifero o a fette che poi vengono distribuite gratuitamente ai partecipanti.<br />
<br />
E' questo il clou di una manifestazione che sposa le bellezze della sua valle con l'utilità dell'umile patata che è la regina di questa festa.<br />
<br />
Come vi ho detto all'apertura di questo capitolo le feste che riguardano questo tubero sono davvero tante, fanno parte di quelle tradizioni strettamente legate al territorio che è bello conoscere e valorizzare.<br />
<br />
Le descrizioni di queste sagre con le loro ricette prelibate mi hanno messo appetito vado a postarvi la ricetta scelta per voi sul prezioso tubero.<br />
<br />
Ho deciso di descrivere una ricetta antica semplice e classica che io stessa cucino quando il desiderio per questo gustoso tubero si fa sentire.<br />
<br />
<b>CROCCHETTE DI PATATE A MODO MIO</b><br />
<br />
Ingredienti per 4 persone<br />
<br />
800 g di patate farinose biologiche<br />
3 uova intere<br />
2 tuorli<br />
100 g di Parmigiano<br />
mezzo cucchiaino di noce moscata in polvere<br />
pangrattato per l'impanatura<br />
olio di girasole o di arachide per frittura<br />
sale q.b.<br />
<br />
Prendete delle patate farinose biologiche basandovi sulle varietà che vi ho descritto e mettetele a bollire con tutta la buccia per delle patate medie ci vorranno circa una quarantina di minuti, poi quando sono un pochino raffreddate sbucciatele vedrete che sarà facile farlo perchè una volta cotte la buccia si stacca con facilità.<br />
<br />
A questo punto passatele in un pelapatate, mettete la purea così ottenuta in una ciotola e aggiungetevi i tuorli delle uova, il formaggio grattugiato, la noce moscata e il sale.<br />
<br />
Mescolate accuratamente il composto sino a farlo diventare morbido e asciutto poi prendetene una cucchiaiata e e dategli una forma cilindrica, io formo delle crocchette di circa 35 g.<br />
<br />
Intanto in un'altra ciotolina avrete sbattuto le uova intere a questo punto prendere una crocchetta immergetela nell'uovo e subito dopo nel pangrattato mettendola poi in un recipiente o sopra la carta da forno.<br />
<br />
Prendete una capace padella mettetevi l'olio e fatelo scaldare nel frattempo ripetete l'impanatura.<br />
<br />
Tuffate nuovamente la crocchetta nell'uovo poi nel pan grattato e subito dopo mettetela nell'olio ben caldo girandola finchè non vedete che è dorata in ogni sua parte.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvUN2J4hg0I81vnnSOK0hGy_aD7oznjZTEzi25JKs0Q7vocUXvzKtWjbQDhbf0ZcHKKHoxAIZXxMG_oV2PaQiQg5TerJ4x8gF-XtYcamfaQJdSk67q3nRHUhzX1maD6O3-dW94y70kIlbx/s1600/fiori+patata+2.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvUN2J4hg0I81vnnSOK0hGy_aD7oznjZTEzi25JKs0Q7vocUXvzKtWjbQDhbf0ZcHKKHoxAIZXxMG_oV2PaQiQg5TerJ4x8gF-XtYcamfaQJdSk67q3nRHUhzX1maD6O3-dW94y70kIlbx/s1600/fiori+patata+2.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> fiori di patata osservate come sono ornamentali!</td></tr>
</tbody></table>
Questa doppia impanatura renderà le vostre crocchette particolarmente croccanti esternamente ma con un morbido "cuore" interno.<br />
<br />
Prendete una schiumarola e toglietele dall'olio per metterle sopra un piatto foderato di carta assorbente che leverà l'olio in eccesso.<br />
<br />
Portatele in tavola ben calde noterete che saranno molto gradite dagli adulti ma soprattutto dai bimbi e vedrete che entrambi vi chiederanno il bis.<br />
<br />
A questo punto io mi ritiro non mi resta che augurarvi<br />
<br />
<b>BUON APPETITO</b><br />
<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
riccardahttp://www.blogger.com/profile/15471853974207111487noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1211519335427645451.post-34479911920190458812012-04-09T16:44:00.000-07:002012-10-17T17:41:21.989-07:00ORTO CLASSICO<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8F5U-cOzRD0D4IwAXcsIvJSrbVuUZ1-EQvplDbPiZ6TUzTLnvT2H6C3Wvq1F4zwzeSu0NRxI9-2g4rAOIvocEstqbq5D3MMoNEEO1J35HqkRF1s-1vvPvO1cjNHvnd-_k5KYFSqLIJLt2/s1600/n+bainchi+e+verdi.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8F5U-cOzRD0D4IwAXcsIvJSrbVuUZ1-EQvplDbPiZ6TUzTLnvT2H6C3Wvq1F4zwzeSu0NRxI9-2g4rAOIvocEstqbq5D3MMoNEEO1J35HqkRF1s-1vvPvO1cjNHvnd-_k5KYFSqLIJLt2/s200/n+bainchi+e+verdi.jpg" width="140" /></a></div>
<b>QUEL TURIONE CHE CONQUISTA</b><br />
<br />
Vi sono degli ortaggi pregiati che costosi a comprasi formano l'orgoglio dell'ortolano che riesce a coltivarli.<br />
<br />
Posso parafrasando un noto slogan esclamare: questa coltivazione non è da tutti!<br />
<br />
Tuttavia che soddisfazione se si riesce a portare in tavola un mazzo di <b>asparagi </b>coltivati e raccolti proprio da noi.<br />
<br />
Prelibatezza già nell'antichità, conosciuto ed apprezzato dagli Egizi e dai Greci l'asparago era diffuso in tutto il Medio Oriente, si fa risalire la sua coltivazione a circa 2000 anni fa. <br />
<br />
E' infatti <b>originario dell'Asia occidentale</b> si ritiene della Mesopotamia dove prosperava e cresce tuttora nella sua forma selvatica.<br />
<br />
Approdò nella<b> Antica Roma</b> dove divenne un ortaggio rinomato e ricercato e non mancava sulle tavole dei ricchi ghiottoni di quei tempi.<br />
<br />
Marco Porzio Catone lo cita nella sua opera " De agricoltura" descrivendone le tecniche di agricoltura e di impianto, siamo negli anni 234-149 a.C.<br />
<br />
Furono i romani che diffusero in Spagna questo ortaggio che trovò in questo paese un habitat così congeniale che al giorno d'oggi la Spagna rimane una delle nazioni più produttive a livello mondiale.<br />
<br />
L'asparago era così ricercato da allestire delle navi denominate "Asparagus" adibite al trasporto di questa pianta da un luogo all'altro del mar Mediterraneo.<br />
<br />
Nel Medio Evo questa coltivazione fu mantenuta e si privilegiavano le qualità medicinali delle sue radici da qui il nome officinale della pianta.<br />
<br />
Alla fine del 1400 la coltivazione dell'asparago si diffonde in Germania, Olanda e Polonia e nel 1700 passò poi in <b>Francia</b>.<br />
<br />
Fu sotto il regno di Luigi XIV che questa coltura conobbe la sua massima diffusione specialmente vicino a Parigi nella zona di Argenteuil dove ne furono selezionate pregiate varietà fra le quali spiccava per bontà e precocità la "Precoce d'Argenteuil".<br />
<br />
A quei tempi l'asparago veniva chiamato il <b>"cibo del re"</b> e il re Luigi XIV era così desideroso di gustarlo sempre che fece approntare speciali serre solo per la sua coltivazione anche fuori stagione non volendosi privare del piacere di mangiare i saporiti germogli.<br />
<br />
Con il passaggio di Napoleone in Italia questa varietà fu importata e fu coltivata dapprima in Piemonte per poi successivamente si diffuse in Veneto, in Emilia Romagna e in Toscana.<br />
<br />
In <b>America</b> la coltivazione dell'asparago si deve ai primi coloni, ma solo nel 1850-1860 fu iniziata la coltivazione in modo intensivo nello stato della California, ancor oggi questa parte degli Stati Uniti detiene la maggior produzione di asparagi per il consumo fresco d'America. <br />
<br />
In origine si conosceva solo l'asparago verde affine alla specie selvatica, fu a causa di una terribile grandinata che gli abitanti di Bassano del Grappa nel Veneto vedendo la parte verde che sporgeva dal terreno tutta rovinata estrassero la rimanente e così scoprirono la prelibatezza dell'asparago bianco.<br />
<br />
Questo tipo particolare di asparago fu più tardi particolarmente apprezzato anche dai Padri Conciliari di passaggio per Bassano durante il Concilio di Trento nel 1545-1563.<br />
<br />
Fu l'inizio della sua fama che dura invariata ancora oggi.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiijv8l30wiPTPdCn5dBkzrOytZJxXeiHkvBCwfh2v7HbrJcKRqJhg-Dh1t1lY2nw11mDaBra478FN7nr8RT5Sc_AjOtrTT7lGHT3lENfewHE3fmnV-lmfGOiGxDT8YrjpsjLbbNcMqoLFp/s1600/asparagobiancodibassano.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiijv8l30wiPTPdCn5dBkzrOytZJxXeiHkvBCwfh2v7HbrJcKRqJhg-Dh1t1lY2nw11mDaBra478FN7nr8RT5Sc_AjOtrTT7lGHT3lENfewHE3fmnV-lmfGOiGxDT8YrjpsjLbbNcMqoLFp/s200/asparagobiancodibassano.jpg" width="200" /></a></div>
<b>DIFFUSIONE DI QUESTO ORTAGGIO</b><br />
<br />
Nel mondo la coltivazione dell'asparago è diffusa in Asia, America, Oceania, Africa e Europa con una produzione mondiale che si attesta su 231.500 ettari di superficie.<br />
<br />
A livello mondiale i <b>principali produttori </b>sono la Cina, il Perù, il Messico, gli Stati Uniti e il Sud Africa.<br />
<br />
In Cina questa coltivazione è particolarmente diffusa qui infatti troviamo la più alta produzione di asparagi al mondo pari al 70% della produzione mondiale.<br />
<br />
In Europa è la <b>Spagna</b> che detiene il primato per la maggiore produzione seguita dalla Francia, dalla Germania e dall'Italia che però ha le maggiori rese unitarie.<br />
<br />
In Europa si registra un aumento della domanda dell'asparago verde fresco, questo potrebbe essere particolarmente favorevole per l'Italia che detiene il primato della produzione di questo particolare tipo di asparago.<br />
<br />
Infatti negli altri paesi predomina la produzione delle varietà bianche e anche la Spagna, la Grecia e la Francia temibili concorrenti esportano solo questo tipo di asparagi.<br />
<br />
Inoltre la produzione in Italia è particolarmente favorita dal clima particolarmente adatto alla coltivazione dell'asparago verde mentre l'asparago bianco ha migliori rese se coltivato in climi più freschi.<br />
<br />
La coltivazione in Italia si attesta sui 6.000 ettari con l'80% destinato alla produzione delle varietà verdi con una resa molto alta che rende particolarmente redditizia la coltivazione di questo ortaggio.<br />
<br />
Le regioni che più coltivano questa prelibatezza sono il <b>Veneto,</b> in generale il Nord-Est e l'Emilia Romagna anche se in questi ultimi anni questa coltura è scesa nel meridione con i 1000 ettari coltivati in Puglia e i 900 ettari di coltivazione in Campania.<br />
<br />
Paradossalmente la Sicilia, regione che poco coltiva l'asparago avrebbe potenzialmente grandi margini di miglioramento potendo coltivare l'asparago verde sotto tunnel nel periodo di gennaio, febbraio e marzo quando nel resto d'Europa ancora non è presente tale prodotto e spuntando perciò prezzi molto favorevoli.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhH5pllabkVIdEyVdfjz_2Hn8GE8WHGthkEiX5oH1pQx62gF_Rd5o5AojF4w2cQs8Ff5ufWZ0QTaP5O7wbc7BStaCp_erCXGIBzxWTjWhX21y3FO4Ni6g_3YHJIoCxyGUkoqzOH2OKRG3oR/s1600/piante+asparagi.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhH5pllabkVIdEyVdfjz_2Hn8GE8WHGthkEiX5oH1pQx62gF_Rd5o5AojF4w2cQs8Ff5ufWZ0QTaP5O7wbc7BStaCp_erCXGIBzxWTjWhX21y3FO4Ni6g_3YHJIoCxyGUkoqzOH2OKRG3oR/s1600/piante+asparagi.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> piante di asparagi</td></tr>
</tbody></table>
<b>DESCRIZIONE DI QUESTO ORTAGGIO</b><br />
<br />
L'asparago appartiene alla famiglia delle Gigliacee il suo nome botanico Asparagus offcinalis L si deve all'illustre scienziato Carlo Linneo (1707-1778) che per primo classificò questo vegetale.<br />
<br />
Le <b>origini della parola asparagus</b> sono controverse c'è chi dice derivi dal latino asparagus che significa germoglio.<br />
<br />
I romani diedero alla pianta questo nome per due motivi: il primo è che è commestibile solo il germoglio, il secondo è che si riteneva che l'asparago possedesse delle proprietà curative così benefiche da permettere la rigenerazione del corpo dandogli nuovo vigore.<br />
<br />
Altri invece pensano che l'origine di questa parola derivi dal greco asphàragos o dal persiano asparag che significa germoglio.<br />
<br />
L'asparago è una <b>pianta erbacea perenne</b> con un breve rizoma sotterraneo dal quale si differenziano le gemme al centro e le radici che sono cilindriche carnose e lisce e terminano con piccole radichette.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_uVjYatPqT5T0k_R3M8jedESQFlUPF8xApGw2cmkK6MW1rHFMqxMlmDBNeCpAny7qnCkhyphenhyphensZPJr4PYxGi4nyVbtqQkSCU__WIW42DGtQ6t6nk7ggSGZsNTr4QAop0yE-BZt2OtXV6OmXs/s1600/zampe+con+piccolo+turione.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="149" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_uVjYatPqT5T0k_R3M8jedESQFlUPF8xApGw2cmkK6MW1rHFMqxMlmDBNeCpAny7qnCkhyphenhyphensZPJr4PYxGi4nyVbtqQkSCU__WIW42DGtQ6t6nk7ggSGZsNTr4QAop0yE-BZt2OtXV6OmXs/s200/zampe+con+piccolo+turione.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> "zampe" con piccolo turione</td></tr>
</tbody></table>
Tale rizoma viene denominato <b>"zampa"</b> più la pianta invecchia più le "zampe" si allargano mentre il loro centro diventa duro e fibroso perdendo ogni capacità vegetativa.<br />
<br />
Da questo rizoma in aprile e in maggio si sviluppano dei <b>turioni</b> cioè dei germogli teneri dal sapore dolce e delicato rivestiti nella parte apicale da foglie simili a squame.<br />
<br />
Terminato lo sviluppo si forma un fusto eretto che può raggiungere anche il metro molto ramoso con rami gracili e lunghi e ramoscelli terminali molli e verdi che assomigliano agli aghi del pino.<br />
<br />
Le vere e proprie foglie sono ridotte a piccole squamette lisce e riunite in piccoli gruppi.<br />
<br />
L'asparago è una <b>pianta dioica</b> cioè in questa specie vi sono piante maschili e piante femminili che quindi portano fiori maschili o femminili distinguibili già dal primo anno di vita.<br />
<br />
La pianta maschile è più precoce e vigorosa di quella femminile ma porta turioni, i germogli commestibili dell'asparago, più sottili.<br />
<br />
<div style="text-align: right;">
</div>
I fiori sono portati da peduncoli, sono campanulati e di colore bianco rigato di verde.<br />
<br />
<b>La fioritura</b> inizia verso la fine di giugno e dura circa due settimane si trasforma nel frutto portato solo dalle piante femminili che è una bacca di colore rosso, globosa contenente da uno a quattro semi coriacei piccoli e neri.<br />
<b><br />
</b><br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEJgnTCNFUdt5rh7fAm7cQH-SF3YvP7uC7ma24b4g_v-93PrnEquNYa7InlqcjaLewvOAvxflp3g-KcggRfwTor_FZlkfbprB5XDxLAq0gVLziJS90x5oyIfnwJtzICbrUf2Euw_gegdek/s1600/asparagiaia.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="132" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEJgnTCNFUdt5rh7fAm7cQH-SF3YvP7uC7ma24b4g_v-93PrnEquNYa7InlqcjaLewvOAvxflp3g-KcggRfwTor_FZlkfbprB5XDxLAq0gVLziJS90x5oyIfnwJtzICbrUf2Euw_gegdek/s200/asparagiaia.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> Asparagiaia</td></tr>
</tbody></table>
<b>COLTIVAZIONE</b><br />
<br />
L'asparago è una <b>pianta rustica</b> che cresce bene in tutte le regioni italiane con l'avvertenza di collocarla in una zona molto luminosa non ombreggiata.<br />
<br />
IL pericolo maggiore che si corre sono le basse temperature e le piogge intense al momento della raccolta che possono pregiudicare il prodotto dell'annata.<br />
<br />
Può essere riprodotto per <b>semina</b> ma tra il momento della semina e la maturazione del primo raccolto trascorrono tre anni.<br />
<br />
Quindi è consigliabile, soprattutto se la coltivazione è amatoriale<b> comprare le zampe</b> che si possono interrare sia in autunno che all'inizio della primavera.<br />
<br />
Le "zampe" possono avere uno, due o tre anni ma è consigliabile comprare quelle di un anno sono le migliori perchè si sviluppano formando ugualmente un buon sistema radicale<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
Gli asparagi crescono nella maggior parte dei terreni ma il <b>terreno ottimale</b> è fertile, sciolto, sabbioso e ben drenato, i carnosi rizomi degli asparagi temono molto il terreno compatto e umido che li fa marcire.</div>
<br />
Inoltre prima dell'impianto occorre eliminare con molta cura le infestanti perenni che danneggerebbero una coltivazione così delicata.<br />
<br />
Durante l'autunno dell'anno precedente all'impianto occorre interrare superficialmente composta o letame ben maturo in ragione di 8 kg per metro quadro.<br />
<br />
Le radici degli asparagi si sviluppano lateralmente ed è meglio che le sostanze nutritive rimangano superficiali.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDzCxUf_xZ2h5Sz3VaaTvnuM-XdYy8cMOM6uCz_mhOj3n6EQdlaVPAPJDddbSVVHwSzLd8ANbLhZAGksgIgOWfVKXy4BcyA0QuUlZXXreAwrqBnn68Ar52Zrzb_kK1TcqodJaVaEMg6KqD/s1600/turioni+5.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDzCxUf_xZ2h5Sz3VaaTvnuM-XdYy8cMOM6uCz_mhOj3n6EQdlaVPAPJDddbSVVHwSzLd8ANbLhZAGksgIgOWfVKXy4BcyA0QuUlZXXreAwrqBnn68Ar52Zrzb_kK1TcqodJaVaEMg6KqD/s200/turioni+5.jpg" width="133" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> turioni</td></tr>
</tbody></table>
<b>PRIMO ANNO</b><br />
<br />
Non lasciate mai seccare le zampe degli asparagi che avete acquistato scegliere per l'impianto una giornata umida e tenetele avvolte sino all'ultimo momento.<br />
<br />
In marzo <b>scavate una fossa</b> profonda 25 cm e ampia 40 cm e sul suo fondo incorporate delicatamente un fertilizzante con alti valori di potassio, fosforo e azoto di circa 100 g per metro quadro.<br />
<br />
Se si scava più di una fossa mantenere una distanza di 130 cm tra le file.<br />
<br />
Sul fondo di ogni fossa formate dei<b> rilievi</b> di 7-8 cm e su questi mettete le "zampe" degli asparagi con le radici ben allargate verso l'esterno, ad una distanza di 45 cm l'una dall'altra infine coprite le "zampe" con uno strato di 5-7 cm di terreno.<br />
<br />
Lasciate sviluppare le piante senza prendere i turioni, in ottobre tagliate gli steli quando sono ingialliti poi distribuite uno strato di 5-7 cm di letame ben maturo o di compost e rincalzate di diversi cm il terreno sulla fila.<br />
<br />
Nel primo anno è importante irrigare l'asparagiaia, eseguire un accurato diserbo e non vangare o dissodare il terreno in profondità vicino alle sue radici perchè le radici degli asparagi si espandono in larghezza superficialmente ed è molto facile danneggiarle.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7rmWgwHVWknADHdU4jw6X-YOpnSmMU_IVdPA95_Qr9QWL9RSfYJvtzoY1d0XbQXLM2H-mCzk0ORjH0SHs3IYM2qAeHFZ8sF10F_MOHUwf8fFnpK-42BPaigFDlXD6B_P4h9UnibfpY4mZ/s1600/asparagu+frutti.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7rmWgwHVWknADHdU4jw6X-YOpnSmMU_IVdPA95_Qr9QWL9RSfYJvtzoY1d0XbQXLM2H-mCzk0ORjH0SHs3IYM2qAeHFZ8sF10F_MOHUwf8fFnpK-42BPaigFDlXD6B_P4h9UnibfpY4mZ/s200/asparagu+frutti.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> frutti dell'asparago</td></tr>
</tbody></table>
<b>SECONDO ANNO</b><br />
<br />
All'inizio di marzo eseguite una <b>concimazione di superficie </b>con un fertilizzante generico a formula equilibrata in ragione di 100 g al metro quadro.<br />
<br />
Le piante vengono lasciate sviluppare liberamente senza essere sfruttate cioè senza raccogliere i giovani getti ma lasciando che formino la nuova vegetazione per dar loro modo di ingrandirsi e di rafforzarsi.<br />
<br />
In autunno quando il fogliame ingiallisce tagliarlo lasciandone un pezzo per poter individuare con sicurezza le singole piante che andranno rincalzate con un pò di terreno sulla fila.<br />
<br />
Ripulite dalle infestanti l'asparagiaia e distribuite uno strato di 5-7 cm di letame ben maturo o di compost.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhby77VCKeG1QffjAeWfrdc2HeONTNqPFWHYh9HFBpdnX4kMH-TH_40YHtps8dqIqOgVVO0wfRnEAMrj0OvuRw9fyqKX5j26eN3qGKVtYzyatCvSQUmXaqcTzHNpXPV8tlzFxzg2R5ryN36/s1600/fiori+asparagus.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhby77VCKeG1QffjAeWfrdc2HeONTNqPFWHYh9HFBpdnX4kMH-TH_40YHtps8dqIqOgVVO0wfRnEAMrj0OvuRw9fyqKX5j26eN3qGKVtYzyatCvSQUmXaqcTzHNpXPV8tlzFxzg2R5ryN36/s320/fiori+asparagus.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> asparago fiorito</td></tr>
</tbody></table>
<b>TERZO ANNO E SEGUENTI</b><br />
<br />
All'inizio del terzo anno<b> le fosse vengono colmate</b> in modo che il terreno si presenti in piano se l'impianto è destinato a produrre l'asparago verde, mentre se la produzione è mirata ad ottenere l'asparago bianco le file vengono rincalzate in modo da favorire l'imbianchimento e si presentano con una forma a baulature.<br />
<br />
Nel terzo anno l'asparagiaia diviene produttiva e si possono <b>iniziare a raccogliere i turioni</b> che iniziano ad essere emessi dalla pianta quando la temperatura del suolo a livello del rizoma raggiunge i 10-12 C°.<br />
<br />
Tale raccolta in questo primo anno, può essere effettuata nei mesi di marzo e aprile per circa una sessantina di giorni mentre negli anni successivi la raccolta degli asparagi comincia in marzo per arrivare sino alla seconda metà di maggio.<br />
<br />
Un raccolto finale abbondante dipende da una lenta formazione di una robusta corona del rizoma che comincia dalle prime due stagioni di crescita nelle quali non si raccolgono i germogli, molto importanti in quanto in questo periodo si imposta l'intera produzione.<br />
<br />
Raccogliere i turioni quando spuntano di 12- 15 cm dal terreno anche se il loro spessore risulta variabile, tagliarli obliquamente 2/4 cm sotto la superficie del terreno con l'apposito attrezzo cogliasparagi o in mancanza di questo con un coltello ben affilato.<br />
<br />
Una corona di asparago produce diversi getti a differenti stadi di maturazione ed è importante riuscire a recidere i turioni ben netti e in modo accurato in maniera che la pianta possa continuare a produrne.<br />
<br />
Da metà maggio in avanti occorre fornire alla pianta una serie di <b>cure colturali</b> per ripristinare le sue riserve nutritive che si sono impoverite con la raccolta, per stimolare la ripresa vegetativa, l'allungamento del rizoma e la formazione di un nuovo fascio di radici ricche di sostanze di riserva che potranno produrre nella stagione seguente una abbondante produzione di germogli.<br />
<br />
Queste cure spazieranno dall'irrigazione che sarà abbondante nei periodi più siccitosi, al diserbo, alla concimazione, con un fertilizzante generico a formula equilibrata in ragione di 100 g per metro quadro che si dovrà somministrare dopo la fine della raccolta dei turioni.<br />
<br />
In autunno si taglierà la vegetazione ormai ingiallita che conviene non aggiungere al compost ma bruciare per evitare l'insorgere di malattie.<br />
<br />
Queste azioni si dovranno svolgere per tutta la vita della coltura anno dopo anno tenendo presente che il rizoma ogni anno rinnova il suo apparato di radici e gemme accrescendolo e si innalza raggiungendo col tempo la superficie.<br />
<br />
Un'asparagiaia correttamente tenuta può durare produttiva per ben 10-12 anni ma se non si vuole una coltura intensiva la produzione può protrarsi per diversi anni ancora.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikoRWfpvV3VNJp-TvCc95Fq7ui9MBeHnxskM7qvpIgLbJ3XT_XXCb6-STcQountIWDlgw7fbzh1lIEwUOxyNM2IEEodfIURkT6fSl7X7B01A-XdKQ0tBpiD9bxGnYnlg3kKGerhPigr7eV/s1600/turioni+2.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikoRWfpvV3VNJp-TvCc95Fq7ui9MBeHnxskM7qvpIgLbJ3XT_XXCb6-STcQountIWDlgw7fbzh1lIEwUOxyNM2IEEodfIURkT6fSl7X7B01A-XdKQ0tBpiD9bxGnYnlg3kKGerhPigr7eV/s1600/turioni+2.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> turioni bianchi</td></tr>
</tbody></table>
<b>VARIETA'</b><br />
<br />
Sono moltissime le antiche <b>varietà di asparagi più di 200 </b>molte sono coltivazioni di nicchia tipiche di determinate località come l'asparago bianco di Bassano del Grappa in Veneto o l'asparago verde di Altedo.<br />
<br />
Oggi si privilegiano per le coltivazioni intensive ibridi F1 che danno asparagi tutti uguali per la commercializzazione, tutti i turioni devono avere lo stesso diametro è tollerata una discrepanza di soli pochi millimetri!<br />
<br />
Consiglio di ricercare e coltivare le antiche varietà che benchè non così perfette hanno un gusto e un profumo insuperabile.<br />
<br />
Si dividono i tre gruppi quello degli asparagi bianchi, quello degli asparagi violetti e quello che raggruppa gli asparagi verdi.<br />
<br />
Gli <b>asparagi bianchi</b> hanno un sapore molto delicato e vengono coltivati in assenza di luce durante la crescita con la tecnica dell'imbianchimento che consiste nel rincalzare le piante con il terriccio per impedire che i giovani turioni vengano a contatto con la luce quindi sono privi di clorofilla che darebbe loro il colore verde e un sapore leggermente amarognolo.<br />
<br />
Uno dei più noti è l'<b>"Asparago bianco di Bassano del Grappa" </b>che può vantare il marchio D.O.P. (Denominazione di Origine Protetta) un marchio di qualità che riconosce quei prodotti locali, come è questa particolare varietà di asparago, che presentano particolari caratteristiche di unicità e di qualità.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEje8Bx5HiC3Ze4yAx3b93GjAaMOSA1qg10FnlsvWv653DepoPGb8nhQPxq-a7PW-xgBbMRs0oVUCPtemEGaEZooAVOlaxglb94t6A8biDpZkbDxULgfrD-sW7BIA5bztEcQmnd6TGdmbNrR/s1600/asparagi+di+bassano.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="182" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEje8Bx5HiC3Ze4yAx3b93GjAaMOSA1qg10FnlsvWv653DepoPGb8nhQPxq-a7PW-xgBbMRs0oVUCPtemEGaEZooAVOlaxglb94t6A8biDpZkbDxULgfrD-sW7BIA5bztEcQmnd6TGdmbNrR/s200/asparagi+di+bassano.jpg" width="200" /></a></div>
Le sue caratteristiche sono le seguenti: colore bianco, lunghezza fra i 18 e i 22 cm, turioni ben formati dritti, teneri e non legnosi che vengono venduti in mazzi di un kg o un kg e mezzo legati con i rami del salice.<br />
<br />
La zona di produzione di questo famoso asparago è rigidamente delimitata dalla disciplinare D.O.P. e comprende vari comuni nel territorio della provincia di Vicenza di cui il più noto è Bassano del Grappa.<br />
<br />
La caratteristica che rende così dolce e morbido questo particolare asparago è la natura del terreno della zona un terreno con una scarsa presenza di carboidrati, particolarmente sciolto e ciottoloso quindi molto drenante.<br />
<br />
Vi è un Consorzio di Tutela che vigila e promuove numerose manifestazioni per proporre al meglio questo ortaggio vanto della zona.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhE7bJhU9w-7mECjEovOtp7r131bKqag31EHozmmVXfUXOsF4LH9W1h8ct1NIzyKhElmQrsswOY1JTdYjW1El8ezWhuDwrNPX-cJKiCnvMme7WF-c_qrz1PWfmon4YhrGGmRhoFoPg8Xvjv/s1600/asparago+cimadolmo.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="187" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhE7bJhU9w-7mECjEovOtp7r131bKqag31EHozmmVXfUXOsF4LH9W1h8ct1NIzyKhElmQrsswOY1JTdYjW1El8ezWhuDwrNPX-cJKiCnvMme7WF-c_qrz1PWfmon4YhrGGmRhoFoPg8Xvjv/s200/asparago+cimadolmo.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> Asparagi di Cimadolmo</td></tr>
</tbody></table>
Un altro asparago bianco che si fregia del marchio IGP è l'<b>"Asparago bianco di Cimadolmo"</b> che è coltivato in provincia di Treviso in un territorio limitato ad alcuni comuni che sorgono sulla riva del fume Piave, le asparagiaie sono collocate su terreni di origine alluvionale sabbiosi-limosi che assicurano un perfetto drenaggio.<br />
<br />
Il clima temperato umido tipico della zona caratterizzato da precipitazioni primaverili frequenti durante il periodo di produzione dei turioni, rendono questo asparago di rapida crescita , bianco, tenero e privo di fibrosità.<br />
<br />
Il suo profumo e il suo gusto sono molto delicati e rendono questa varietà di asparago particolarmente pregiata e ricercata.<br />
<br />
Un'altra varietà bianca che si fregia del marchio IGP è l'<b>"Asparago di Badoere"</b> la zona di produzione di questa varietà è compresa fra i territori delle province di Treviso, Padova e Venezia.<br />
<br />
Questa cultivar ha iniziato ad essere commercializzata dopo l'ultimo conflitto mondiale ma ha ottenuto lusinghieri consensi al punto da essere considerata come una delle varietà locali più pregiate del Veneto.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9XDH-GCt0smvK2B-E6AO_PqhC2uR4g5Kk56Uozcjhk0tqrRvq3Fppwo2okSWYpqHep0O6GndlleN-GdSoqYdWFD9rb8TEvv4TJkHJEXWl3nCrkTWnv-tnFjqd14BN3WXJtg5SQcwC6BQA/s1600/asparago+di+badoere2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9XDH-GCt0smvK2B-E6AO_PqhC2uR4g5Kk56Uozcjhk0tqrRvq3Fppwo2okSWYpqHep0O6GndlleN-GdSoqYdWFD9rb8TEvv4TJkHJEXWl3nCrkTWnv-tnFjqd14BN3WXJtg5SQcwC6BQA/s200/asparago+di+badoere2.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> asparagi di Badoere</td></tr>
</tbody></table>
Uno dei segreti della sua bontà è dato dalle frequenti precipitazioni nel periodo di raccolta dei turioni che escludono la necessità di interventi irrigui durante questa delicata fase evitando alle piante qualsiasi stress idrico e garantendo ai germogli un'ottima qualità.<br />
<br />
Inoltre questo territorio è caratterizzato da fiumi di risorgiva a lento decorso come il Sile , lo Zero e il Dese e dagli affluenti di questi ultimi, questa particolarità fa in modo che questi terreni siano particolarmente fertili e produttivi quindi abbisognino di scarse concimazioni e questo garantisce un'ottima vigoria alle piante di asparagi che qui vengono coltivate.<br />
<br />
Il Consorzio dell'Asparago di Badoere tutela e vigila sulla produzione di questa prelibatezza istituendo manifestazioni atte a promuoverla e a valorizzarla.<br />
<br />
Un'altro gruppo è composto dagli <b>asparagi violetti </b>particolari varietà di asparagi i cui turioni invece di diventare verdi alla luce hanno le punte e anche parte del gambo viola.<br />
<br />
Il loro sapore è leggermente più amaro e marcato di quello degli asparagi bianchi.<br />
<br />
L'<b>"Asparago violetto di Albenga"</b> è una rara varietà di asparago coltivato nella piana di Albenga ed è caratterizzato dai suoi turioni di colore viola che più intenso sulla loro punta sfuma poi di bianco alla base, i suoi germogli sono più grossi di diametro delle altre cultivar di asparagi.<br />
<br />
Il benevolo microclima e i terreni sabbiosi della piana di Albenga fanno di questo asparago uno dei più pregiati per la sua assenza di fibrosità e il suo gusto morbido e burroso più delicato e più dolce delle altre varietà.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJPGZ_3vCkiZ4aWzl2kKiBQb0a4rW9K3NU9xScR6XGj8LLIMKWFuqk7UXy3K6P7I3M3A_78OKYvIhO80rkZbTuCqdLDm_IEB_YxeeaX2n8NwfQ22uiltcp8wCZOoOVvXgcfG8j4Z3dEa1R/s1600/asparagovioletto.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJPGZ_3vCkiZ4aWzl2kKiBQb0a4rW9K3NU9xScR6XGj8LLIMKWFuqk7UXy3K6P7I3M3A_78OKYvIhO80rkZbTuCqdLDm_IEB_YxeeaX2n8NwfQ22uiltcp8wCZOoOVvXgcfG8j4Z3dEa1R/s200/asparagovioletto.jpg" width="155" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> Asparago violetto di Albenga</td></tr>
</tbody></table>
Purtroppo la pianta è meno produttiva delle altre cultivar e aggiungendo a questo fatto che la coltura rimane per svariati anni in loco la sua coltivazione si è di molto ridotta.<br />
<br />
Per far fronte alla crescente richiesta viene coltivato in serra anche in Spagna, negli Stati Uniti e in Sud Africa ma il gusto insuperabile del vero asparago violetto di Albenga lo si può trovare solo da fine marzo ai primi di giugno negli asparagi coltivati dai produttori di Albenga nella loro piana Ingauna.<br />
<br />
Gli appassionati e i ghiottoni di questa rara specialità si rivolgono a questi produttori per acquistare e poter gustare freschissimo il vero "Asparago Violetto di Albenga" appena raccolto dal campo.<br />
<br />
L' <b>"Asparago Rosa di Mezzago"</b> è un altro asparago di nicchia un prodotto unico e particolarmente pregiato che si coltiva nella località di Mezzago un ristretto territorio situato in Brianza nella provincia di Monza.<br />
<br />
Grazie anche alla particolare conformazione del terreno locale, argilloso ma con presenza di minerali ferrosi, questo asparago dal colore unico, punte rosate con il resto del turione completamente bianco, rappresenta una coltivazione di assoluta eccellenza della zona cucinato in svariate ricette locali.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMK3j38zcqEkiSxI0H-i_a_qVOtaxUlWk3_k__P-VDCth3EEJgNRR1zZKtWH9TaLnd52xf9kijTPQkDDek94x33A9UM8nOf2kKQWfAqPylZJEQ0UfQ5ko9tcIUSXKtUUVskCke1i9ye7-X/s1600/asparagi+di+mezzago.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMK3j38zcqEkiSxI0H-i_a_qVOtaxUlWk3_k__P-VDCth3EEJgNRR1zZKtWH9TaLnd52xf9kijTPQkDDek94x33A9UM8nOf2kKQWfAqPylZJEQ0UfQ5ko9tcIUSXKtUUVskCke1i9ye7-X/s1600/asparagi+di+mezzago.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> Asparago rosa di Mezzago</td></tr>
</tbody></table>
Questa tradizione iniziata ai primi del 900 vide il suo periodo d'oro dagli anni '30 agli anni '50 quando questi asparagi erano presenti e molto ricercati sui mercati di Monza e Milano purtroppo iniziò con gli anni '70 il declino che culminò negli anni '90 al punto da pregiudicare l'esistenza stessa della sagra dedicata a questa prelibatezza.<br />
<br />
Negli anni 2000 la rinascita con l'introduzione dell'"Asparago Rosa di Mezzago" quale coltura tipica del territorio recuperando la sua storia e la sua valenza culturale.<br />
<br />
Nel corso degli anni le Istituzioni fra le quali la Regione Lombardia e le Amministrazioni Comunali hanno visto il coronamento dei loro sforzi: oggi accanto a produzioni eccellenti vi è anche un sensibile aumento della produzione inoltre questo particolare asparago può adesso fregiarsi del marchio De.Co. che garantisce ai consumatori l'omogeneità della produzione e delle sue caratteristiche peculiari.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrLTpaj18PvDbxJbPAwORgT3-MIv7BzSrM4trM9kYaikai5WSOEZJ3GF1GINlTA0LYuaNJ2QnL4d-ZBYmAWE9LVRnZHvlUxQZQOtYADS941V4zO45Zdz0e1hSo4ErznjfOOxJZfeL03vbW/s1600/asparago+d'argenteuil.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrLTpaj18PvDbxJbPAwORgT3-MIv7BzSrM4trM9kYaikai5WSOEZJ3GF1GINlTA0LYuaNJ2QnL4d-ZBYmAWE9LVRnZHvlUxQZQOtYADS941V4zO45Zdz0e1hSo4ErznjfOOxJZfeL03vbW/s200/asparago+d'argenteuil.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> asparago d'Argenteuil</td></tr>
</tbody></table>
Un altra antica e famosa varietà di asparago apprezzata per la sua precocità è quella che deriva dalla Francia precisamente dalla zona di Argenteuil è l'<b>"Asparago precoce d'Argenteuil"</b> apprezzato perchè molto adatto alla forzatura sotto tunnel o in serra e per le sue qualità infatti i suoi turioni di colore verde rosato risultano di grosso calibro e teneri, gustosi, saporiti.<br />
<br />
Adesso un pò abbandonata questa cultivar è stata la base per numerose varietà di asparagi che da lei hanno preso le caratteristiche di dolcezza, morbidezza e grossezza di diametro.<br />
<br />
Infine abbiamo il gruppo degli <b>asparagi verdi </b>che germogliano all'aria aperta con un gusto marcato e un sapore leggermente dolciastro.<br />
<br />
Fra le più caratteristiche varietà di asparagi verdi abbiamo l'<b>"Asparago Verde di Altedo"</b> questa varietà che può fregiarsi del prestigioso marchio I.G.P. è un prodotto caratteristico delle provincie di Bologna e di Ferrara tutelato dal marchio di garanzia Europeo acquisito I.G.P..<br />
<br />
Questo marchio viene attribuito solo a quei prodotti agroalimentari per i quali una ben definita qualità dipende dall'origine geografica e la cui produzione e/o trasformazione avviene in una ben definita località geografica.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiT7uj_MXOJKdYh8fi3LD9c8oepWt8GJB05j5S3c-8G2vxZr3-cfM6myaq3b-gH9LMXFm5BWeWj5Xl4d2B_wMjxC6KQzffAhLUzLEdpZuOsi5a5dXFUec_zXvV1BT62HqA3dVzOH5D0DGXp/s1600/asparago+verde+di+Altedo.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiT7uj_MXOJKdYh8fi3LD9c8oepWt8GJB05j5S3c-8G2vxZr3-cfM6myaq3b-gH9LMXFm5BWeWj5Xl4d2B_wMjxC6KQzffAhLUzLEdpZuOsi5a5dXFUec_zXvV1BT62HqA3dVzOH5D0DGXp/s200/asparago+verde+di+Altedo.jpg" width="170" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> asparago verde di Altedo</td></tr>
</tbody></table>
Questa varietà di asparago per potersi fregiare di questa denominazione deve essere coltivato solo in una 30ina di comuni della provincia di Bologna e in 26 comuni della Provincia di Ferrara.<br />
<br />
I terreni sui quali si svolge questa coltura sono terreni sabbiosi e sabbiosi argillosi molto adatti quindi per queste loro caratteristiche alla coltivazione degli asparagi.<br />
<br />
Gli "Asparagi Verdi di Altedo" sono molto apprezzati per la delicatezza del gusto e l'assenza di fibre che li rende particolarmente teneri.<br />
<br />
L'<b>"Asparago Verde di Canino"</b> presenta un colore verde brillante molto intenso su tutta la sua superficie e poichè la parte bianca inferiore del turione più dura e fibrosa è pressochè assente, questo asparago viene anche detto "mangia tutto".<br />
<br />
I primi campi coltivati ad asparago nel territorio di Canino in provincia di Viterbo risalgono a circa una trentina di anni fa con l'andare del tempo questo nobile ortaggio si è inserito così bene nel territorio stesso da consentire produzioni elevate sia come qualità che come quantità e attualmente riveste il ruolo di protagonista nel comparto ortofrutticolo locale.<br />
<br />
La caratteristica peculiare di questo asparago è la sua <b>grande precocità</b> ottenuta grazie a delle sorgenti calde che si trovano nella zona unite ad una tecnica di coltivazione particolare che consente di avere i turioni pronti per la vendita già da fine gennaio.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZzCKEzdGgFeDzkheJJK4Q2EeI_zVJNOUZdZfSmEtIStZZo0H0tg4NZv3ykOW1S9drDd9yqKm4vjXGoT8LAFRplZLMZIV1aqwoMxdoF2yf6ZQ3qLNT_D0eBe0Mq3Fo9UD7uXRyy9as2C_Z/s1600/asparagi+canino.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZzCKEzdGgFeDzkheJJK4Q2EeI_zVJNOUZdZfSmEtIStZZo0H0tg4NZv3ykOW1S9drDd9yqKm4vjXGoT8LAFRplZLMZIV1aqwoMxdoF2yf6ZQ3qLNT_D0eBe0Mq3Fo9UD7uXRyy9as2C_Z/s200/asparagi+canino.jpg" width="149" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> asparagi di Canino</td></tr>
</tbody></table>
In una zona chiamata "Paglieto" sono infatti presenti falde di acqua calda con una temperatura che oscilla fra i 30° e i 38° C. che dal sottosuolo vengono convogliate con una serie di condotte sotterranee poste a circa 30 cm di profondità sotto le radici dell'asparagiaia e consentono in modo del tutto naturale di anticipare di molto il risveglio delle piante e quindi l'emissioni dei turioni.<br />
<br />
Le piante vengono protette ulteriormente con dei piccoli tunnel che consentono la nascita e lo sviluppo in superficie dei germogli stessi.<br />
<br />
Questa coltivazione che si sviluppa su una superficie di circa 30 ettari nel comune di Canino costituisce indubbiamente il fiore all'occhiello di una produzione già pregiata e consente di portare sui mercati molto precocemente un asparago eccellente e sano prodotto in modo del tutto naturale.<br />
<br />
<b>COLTIVAZIONE IN VASO</b><br />
<br />
Passiamo adesso a più pratici argomenti ovvero la coltivazione in vaso dell'asparago.<br />
<br />
Sono stata dubbiosa se mettere questo capitolo perchè non si può certo avere una produzione abbondante sul balcone in quanto un'asparagiaia richiede uno spazio non indifferente tuttavia qualche cosa si può fare anche se si possiede solo un terrazzo.<br />
<br />
Se avete abbastanza spazio in un vaso capiente potete interrare una "zampa", se avete un cassone potete interrarne più di una ma la distanza fra l'una e l'altra deve essere di almeno 40 cm, oppure fate come ho visto fare da <b>un appassionato</b> il quale in una fila di contenitori rettangolari che delimitavano una parte di un vasto balcone ha inserito le zampe degli asparagi.<br />
<br />
Questo gli ha permesso di avere una doppia utilità: dolci e gustosi turioni all'inizio della primavera, piumose e insolite piante durante la stagione vegetativa che formavano una quinta verde leggera, insolita e molto gradevole.<br />
<br />
Se volete cimentarvi in questa coltivazione sul vostro balcone <b>occorrono contenitori profondi</b> almeno 40 cm e altrettanto larghi perchè con l'andar del tempo le radici degli asparagi si allargano di molto.<br />
<br />
Curare molto il drenaggio, comprare terriccio universale aggiungendovi parecchio compost per renderlo più fertile inoltre poggiare la "zampa" su uno stato di circa 3 cm di sabbia per evitare marciumi e coprirla con circa 5 cm di terriccio universale.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOhYg40Zx_E9Ei7B6exEU3rrfOI-Fa1GQ5A3M_z8WAOmt165aH5GxNjP4S-ilOa0BMVM0MRpnBvc1ctsn05HPDhl63uTGdRa8qVsjwovTITaLCtMNqTIRdp8JhS3pLsgX5pA7nWEAkxoYq/s1600/asparagi+3.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="199" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOhYg40Zx_E9Ei7B6exEU3rrfOI-Fa1GQ5A3M_z8WAOmt165aH5GxNjP4S-ilOa0BMVM0MRpnBvc1ctsn05HPDhl63uTGdRa8qVsjwovTITaLCtMNqTIRdp8JhS3pLsgX5pA7nWEAkxoYq/s200/asparagi+3.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> pianta degli asparagi notate com'è piumosa</td></tr>
</tbody></table>
Mettere gli asparagi in una posizione molto luminosa e aperta al sole o se ci si trova in un luogo molto assolato in ombra parziale.<br />
<br />
Le <b>irrigazioni</b> non siano troppo frequenti perchè l'asparago deve rimanere giustamente bagnato e qui vi dovete aiutare col vostro "pollice verde" :-)<br />
<br />
Nei primi anni godrete solo dei fusti ramificati che danno una sensazione di leggerezza con le loro foglie cosi strette che sembrano piume e sono molto ornamentali, poi dal terzo anno potrete, con parsimonia, gustare anche qualche turione.<br />
<br />
Certo l'abbondanza della vostra produzione non potrà rivaleggiare con quella di un orto o di un campo ma la soddisfazione di portare in tavola e di gustare asparagi coltivati e cucinati da voi sarà impagabile.<br />
<br />
Tuttavia devo avvisarvi che questa coltura è perenne e che durante l'autunno i fusti ingialliscono e vanno tagliati lasciando i vasi spogli e non di poco ingombro quindi se volete tentare questa coltivazione il vostro terrazzo occorre sia capiente.<br />
<br />
Avendo domandato a questo appassionato come mai avesse scelto proprio una coltura così impegnativa e insolita per il suo balcone ebbi come risposta che vedere spuntare dalla nuda terra i primi turioni gli dava una grande emozione, era la vita che si rinnovava dopo il gelo invernale.<br />
<br />
Inoltre durante l'estate alla minima brezza i piumosi fusti ondeggiavano al vento come se volessero giocare con lui celebrando così la bellezza e la versatilità del mondo naturale.<br />
<b><br />
</b><br />
<b>CARATTERISTICHE DI QUESTO GERMOGLIO</b><br />
<br />
L'asparago ha molte ed utili proprietà non ultimo è amico delle persone che vogliono dimagrire essendo composto quasi interamente di acqua il 90%, pochissimi grassi e <b>solo 17 calorie</b> per 100 g di prodotto.<br />
<br />
Inoltre è <b>molto leggero e digeribile è diuretico</b> quindi aiuta nel drenaggio dei liquidi, è ricco di fibre ed è povero di sodio.<br />
<br />
Grazie alle sue qualità diuretiche e depurative aiuta in caso di ipertensione e di calcoli renali, svolge un'azione disinfiammante sulla milza e l' <b>asparagina</b> un aminoacido contenuto nei turioni, aumenta la capacità drenante e aiuta l'organismo a liberarsi del sale in eccesso.<br />
<br />
Questa sostanza è utile nei soggetti diabetici perchè <b>abbassa il livello di glicemia</b> e quindi anche chi è diabetico può con tranquillità consumare questo ortaggio.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi16ulXG521sHPXEc8sv6dpCBm-2KhqAnCf8KtjM5QD_0sOIuGem8tpv8A6NAzaPzjJrFvwbM06_lwKB2X8iHl4wNmzUAiUkt6z0RHOkgDiyHEqieVyUOLWJudBCMUlEw189BFeEpNp7E3v/s1600/asparagi-viola-300x225.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi16ulXG521sHPXEc8sv6dpCBm-2KhqAnCf8KtjM5QD_0sOIuGem8tpv8A6NAzaPzjJrFvwbM06_lwKB2X8iHl4wNmzUAiUkt6z0RHOkgDiyHEqieVyUOLWJudBCMUlEw189BFeEpNp7E3v/s200/asparagi-viola-300x225.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> asparagi viola</td></tr>
</tbody></table>
L'asparagina tuttavia è responsabile del forte odore dell'urina sintomo della depurazione dell'apparato renale, <b>un uso eccessivo di questo alimento può risultare irritante per i reni</b> e se ne sconsiglia l'uso in soggetti sofferenti di insufficienza renale, di nefrite e di gotta.<br />
<br />
La presenza di rutina aiuta a rinforzare le pareti dei vasi capillari mentre la presenza di acido folico <b>svolge un'azione benefica sul cuore</b> ed è molto utile per le donne in gravidanza.<br />
<br />
L'asparago contiene le <b>vitamine del gruppo B</b>, la vitamina A e <b>numerosi mineral</b>i fra i quali il magnesio, il calcio, il fosforo e il potassio.<br />
<br />
Dato il loro alto contenuto di <b>potassio</b> gli asparagi sono particolarmente utili al cuore e ai muscoli in generale mentre la loro<b> ricchezza di antiossidanti</b> protegge dall'invecchiamento cellulare e aiuta il cervello a contrastare il declino cognitivo.<br />
<br />
Gli asparagi sono <b>indicati</b> in caso di <b>diete disintossicanti</b>, nei casi di <b>anemia</b> e anche in quelli di <b>inappetenza</b> perchè hanno la capacità di stimolare l'appetito.<br />
<br />
<b>SAGRE E MANIFESTAZIONI</b><br />
<b><br />
</b><br />
Qui davvero c'è solo l'imbarazzo della scelta, sono davvero tante le manifestazioni in onore di questo prelibato ortaggio che si susseguono per tutto il periodo primaverile da Nord a Sud della nostra penisola.<br />
<br />
Inizio con quella anzi quelle perchè ve ne sono ben due, che celebrano la bontà di un asparago che coltivato a<b> Bassano del Grappa</b> è noto fra i migliori buongustai di tutta la penisola.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjK74rPfRb_O94otCsfYOIg9zTGuea6pa5eMZRO329ZfOCY9ERWkypJYGenAkA6v_d9tS8kuxu-Vi_IipJYtcufFEIU7OJ6Lj8t9JFvwdjQp7gVFp3tpUFyj17UTp5n2_DMuOjsqjWHpXHQ/s1600/asparagi+e+vespaiolo.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjK74rPfRb_O94otCsfYOIg9zTGuea6pa5eMZRO329ZfOCY9ERWkypJYGenAkA6v_d9tS8kuxu-Vi_IipJYtcufFEIU7OJ6Lj8t9JFvwdjQp7gVFp3tpUFyj17UTp5n2_DMuOjsqjWHpXHQ/s200/asparagi+e+vespaiolo.jpg" width="200" /></a></div>
La<b> prima manifestazione</b> si intitola <b>"Asparagi e Vespaiolo"</b> ed è una manifestazione enogastronomica che celebra la bontà di questo asparago.<br />
<br />
Per tutta la stagione degli asparagi nei ristoranti che hanno aderito alla iniziativa vi è un susseguirsi di menù che hanno come protagonisti i bianchi e saporiti turioni proposti nelle ricette più varie per tutti i giorni della settimana e per la gioia di appassionati e ghiottoni.<br />
<br />
A questo delicato ortaggio si abbina un vino superbo della zona il <b>Vespaiolo</b> che per le sue caratteristiche si sposa particolarmente bene con le ricette contenenti asparagi.<br />
<br />
La tradizione vuole che l'asparago inizi ad essere buono dal 19 marzo giorno di San Giuseppe, sino al 13 giugno giorno di Sant'Antonio, così a Bassano durante la stagione dell'asparago esso viene sapientemente cucinato dai più abili cuochi della zona quale principale ingrediente per numerose preparazioni accompagnato però sempre da un buon calice di Vespaiolo che presenta accanto ad un'invidiabile freschezza una particolare acidità che rendono perfetto il suo abbinamento con gli asparagi specie se cucinati alla bassanese cioè lessati e serviti con uova sode.<br />
<br />
La <b>seconda manifestazione</b> che vede l'asparago di Bassano del Grappa protagonista è una mostra concorso la <b>"Mostra concorso dell'asparago bianco di Bassano D.O.P."</b> che si tiene a Bassano del Grappa alla fine del mese di aprile creata per esaltare le qualità di questi turioni premiando il mazzo migliore.<br />
<br />
Inoltre la manifestazione viene allietata da spettacoli musicali e per tutta la durata della mostra il pubblico potrà acquistare gli asparagi bianchi di Bassano i veri protagonisti della festa.<br />
<br />
Ma durante il periodo degli asparagi si susseguono anche nei paesi limitrofi a Bassano manifestazioni e mostre in onore di questo ortaggio.<br />
<br />
Non si può non citare la <b>"27ma Festa dell'Asparago D.O.P. e dell'artigianato di Rosà"</b> che si svolge l'ultima domenica di aprile e la <b>"Mostra Concorso a San Zeno di Cassola"</b> che quest'anno si terrà il 6/05/2012 ultima di undici giornate all'insegna di Sua Maestà l'asparago.<br />
<br />
Questa manifestazione è nata nel 2002 gestita dal Gruppo Amici Missionari di San Zeno, per promuovere la solidarietà e celebrare il bianco turione tramite ricette tipiche che hanno come protagonista l'asparago.<br />
<br />
Tutti i ristoratori che aderiscono all'iniziativa danno il meglio di sè nelle svariate manifestazioni culinarie che mirano a far apprezzare ai numerosi visitatori la bontà di questo ortaggio e per tutti gli undici giorni si susseguiranno iniziative sia di carattere gastronomico che musicale.<br />
<br />
Il 6 maggio giorno di chiusura della manifestazione, coronerà quest'ultima la mancia non competitiva con un percorso che partendo dalla piazza di San Zeno si snoda fra gli impianti di asparagi e il verde, contemporaneamente si svolgerà la mostra concorso che premierà il mazzo più bello.<br />
<br />
Un'altra festa rinomata che vede protagonisti gli asparagi è quella che si tiene a Cimadolmo nelle prime settimane di maggio.<br />
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La <b>"Festa dell'asparago bianco IGP di Cimadolmo"</b> in provincia di Treviso, festeggia questo prodotto gustoso e naturale ricco di proteine e importante fonte alimentare e commerciale per tutta la zona.<br />
<br />
Il successo di questa manifestazione si deve anche ai volontari della Pro Loco che operano con l'aiuto e il sostegno della Provincia di Treviso e della Regione Veneto per estendere la fama di questa manifestazione e dell'asparago che ne è il protagonista a livello nazionale.<br />
<br />
Durante tutta la manifestazione è possibile assaporare due fra le maggiori e più note prelibatezze a base di asparagi cucinate col bianco turione dell'asparago di Cimadolmo, asparagi e uova e il famoso risotto con gli asparagi.<br />
<br />
Nel corso di questa festa vi sono altre iniziative come per esempio la mostra dell'asparago durante la quale vengono premiati i produttori dei migliori asparagi in presenza di numerose personalità politiche.<br />
<br />
Abbinata a questa festa vi è la <b>"Fiera del Passo"</b> dove è possibile vedere ed acquistare numerosi articoli di giardinaggio, per la casa e per il tempo libero.<br />
<br />
Davvero ricca di eventi un'altra manifestazione che ha come protagonista l'asparago.<br />
<br />
A Badoere per 15 giorni dal 23 aprile al 9 maggio prende il via la <b>"Mostra dell'Asparago di Badoere I.G.P." </b>in provincia di Treviso, una kermesse con decine di appuntamenti in programma che toccheranno i temi dell'artigianato, della musica, del folklore, della solidarietà e dello sport.<br />
<br />
Si svolgerà una Pesca di beneficienza, a seguire una pedalata ecologica, si potrà visitare il <b>"Mercatino</b> <b>dell'artigianato e della creatività"</b> dove espongono oltre 100 espositori e si esibiranno gli arceri di villa Guidini.<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgupjf1iE_GahQs6QX971O4ChhyphenhyphenoAiZNFA-kLidp_-Y1GfHBpJfR73TW-FyY67UJpMQqcoh0c4fsAMpTlBnMulPyVTNJ96pf7Srfzv_M1cExPDI8hj_bH7sIad9VwLwt0WOpEPyhwBI3gvg/s1600/Mostra-Asparagi-Rotonda-Badoere.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgupjf1iE_GahQs6QX971O4ChhyphenhyphenoAiZNFA-kLidp_-Y1GfHBpJfR73TW-FyY67UJpMQqcoh0c4fsAMpTlBnMulPyVTNJ96pf7Srfzv_M1cExPDI8hj_bH7sIad9VwLwt0WOpEPyhwBI3gvg/s200/Mostra-Asparagi-Rotonda-Badoere.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> Portici della Rotonda e asparagi di Badoere</td></tr>
</tbody></table>
Tuttavia la giornata più importante di questa manifestazione resta come da tradizione il primo di maggio dove sotto gli splendidi portici della Rotonda i produttori esporranno la loro migliore produzione di asparagi che sarà accompagnata dal "Gruppo Storico Musici e Sbandieratori di Feltre".<br />
<br />
Nello spazio della piazza si potranno ammirare giardini creati ad hoc e sarà possibile assaggiare ed acquistare i tipici prodotti del veneto ma anche di altre regioni esposti sulle bancarelle di <b>"Sapori in Rotonda".</b><br />
<b><br />
</b><br />
L'asparago di Badoere sarà in vendita per tutta la durata della manifestazione a cura della Pro Loco mentre nello stand gastronomico a cura della Società Calcio vi saranno serate danzanti e musica dal vivo.<br />
<br />
Chiude la manifestazione un appuntamento ricorrente la gara ciclistica juniores <b>"Gran Premio di</b> <b>Badoere"</b> con partenza nel pomeriggio del primo maggio.<br />
<br />
Mezzago è un paese con poco più di 4000 anime ed è qui, nella bassa Brianza, fra le province di Vimercate e Trezzo sull'Adda che si svolge la manifestazione del <b>"Maggio Mezzaghese"</b> nel cui interno è stata integrata la <b>"Sagra degli asparagi".</b><br />
<br />
L'asparago che qui si festeggia è una particolare varietà caratterizzata dall'avere l'apice rosato (3/4 cm) e la rimanente parte bianca.<br />
<br />
Il programma della sagra che si svolge dal 30 aprile al 23 maggio è molto ampio e comprende mostre di pittura, di scultura, di fotografia, manifestazioni e tornei di scacchi e di carte, laboratori di gioco e animazione per i bambini.<br />
<br />
Nel ristorante gestito dalla Pro Loco all'interno dello storico Palazzo Archinti sarà possibile gustare un ricco menù tradizionale e numerosi piatti che come protagonista hanno l'asparago rosa di Mezzago.<br />
<br />
La <b>"Sagra dell'Asparago Verde di Altedo" </b> in provincia di Bologna ma ai confini con quella di Ferrara, ha superato la 40 esima edizione festeggiata con sport, spettacoli e degustazioni.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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Per celebrare il quarantennale è stato realizzato un libro fotografico con le immagini delle edizioni precedenti.<br />
<br />
Si parte il 9 di maggio con una settimana interamente dedicata allo sport, con la finale della Coppa Emilia -Romagna di pallavolo maschile e femminile e con le gare di ciclismo maschile e femminile.<br />
<br />
Dal 12 maggio iniziano le degustazioni dell'asparago verde di Altedo con le <b>serate d'Autore</b> dove famosi chef si esibiranno in piatti di alta cucina che come protagonista vedranno il verde asparago di Altedo.<br />
<br />
Sarà assegnato lo <b>storico premio gastronomico</b> "una ricetta con l'Asparago Verde di Altedo I.G.P." dove il premiato riceverà un asparago d'oro, ambito riconoscimento.<br />
<br />
Per tutta la durata della manifestazione si esibiranno gruppi musicali e spettacoli, l'ultimo sarà lo spettacolo pirotecnico che concluderà la sagra.<br />
<br />
Durante questa manifestazione non ci saranno solo aspetti ludici ma si farà il punto sulle prospettive e la situazione del pregiato ortaggio con un convegno che lo vedrà protagonista e durante il quale interverranno noti relatori.<br />
<br />
L'ultima sagra di cui voglio parlarvi, ma ve ne sono molte altre che vi invito a scoprire e che per non appesantire troppo questo post non cito qui, è la <b>"Sagra Asparago Verde di Canino"</b> giunta quest'anno alla sua undicesima edizione e che si è svolta il 10 gennaio 2012 in provincia di Viterbo.<br />
<br />
Questa festa celebra e rappresenta una delle zone più importanti per la produzione dell'asparago verde quella di Canino che non è ancora nota come meriterebbe.<br />
<br />
Vi sono stati numerosi stand enogastronomici situati lungo le vie del centro storico dove i visitatori hanno potuto assaggiare i prodotti locali e naturalmente il festeggiato, l'asparago verde caratteristico di queste zone il quale è stato premiato più volte, si è infatti votato per l'asparago più buffo, quello più grande ecc.... <br />
<br />
A questa produzione di nicchia sono dedicati circa 400 ettari di superficie sul litorale della maremma laziale.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEju1zCzypqJUEJv2N0bEOJ0F_xxrcyAw7ixwnwC31a-qZyBWwjAWTbNN3w70IgedQV8rLjZ5AlJRenlDA09m_qUYLINAraFxsUUD0e582bTwf01BD0lQRgVvYYVA02UZrbr6bGBlQ1pxHHg/s1600/frittata.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEju1zCzypqJUEJv2N0bEOJ0F_xxrcyAw7ixwnwC31a-qZyBWwjAWTbNN3w70IgedQV8rLjZ5AlJRenlDA09m_qUYLINAraFxsUUD0e582bTwf01BD0lQRgVvYYVA02UZrbr6bGBlQ1pxHHg/s1600/frittata.jpg" /></a></div>
Il 10 gennaio è stata cucinata e distribuita a tutti i partecipanti una frittata con gli asparagi da record composta da 1500 uova, 100 kg di asparagi e 5 litri di olio che hanno formato una frittata di due metri di diametro.<br />
<br />
Con la distribuzione di questa prelibatezza si è conclusa una giornata all'insegna della festa e del divertimento.<br />
<br />
Dopo queste manifestazioni così belle e ricche che davvero non saprei quale scegliere per dare la palma della migliore intendo postarvi una <b>ricettina</b>, prima di questa però desidero <b>ricordarvi la cottura ideale</b> di questo delicato ortaggio. <br />
<br />
Per cuocerli al meglio è conveniente avere una pentola stretta e alta meglio se possiede incorporato un colapasta, nella quale i turioni possono essere collocati con le punte verso l'alto dopo essere stati legati insieme con del filo da cucina.<br />
<br />
Sistemati in questo modo non si rovineranno con il bollore se invece vogliamo cuocerli a vapore dovremo porre internamente nella pentola un cestello che mantenga gli asparagi al di sopra dell'acqua che bolle.<br />
<br />
Le ricette che riguardano gli asparagi sono davvero tante: se i turioni sono freschissimi conviene lessarli e gustarli così semplicemente con un filo di olio extravergine d'oliva per sentirne tutto il profumo e il delicato sapore.<br />
<br />
Se invece volete delle ricette un pò più elaborate eccovene una semplice e di sicura riuscita.<br />
<br />
<b>ASPARAGI CON LE UOVA </b><br />
<b><br />
</b><br />
Ingredienti per due persone<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOcgm1IFWEg9HSlpqdnXcbczF_Qndxsapy-nlMJHhw2EqIk9lbsAy32JB49eflN6MDg2AJRZry2TIeJheTQnnQogU8cFt0XDa2nj7Jx2V9aHJW7uQlG9NADt-PEFuy-HPqa0ax57et3C3L/s1600/asparagi+e+uova.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOcgm1IFWEg9HSlpqdnXcbczF_Qndxsapy-nlMJHhw2EqIk9lbsAy32JB49eflN6MDg2AJRZry2TIeJheTQnnQogU8cFt0XDa2nj7Jx2V9aHJW7uQlG9NADt-PEFuy-HPqa0ax57et3C3L/s1600/asparagi+e+uova.jpg" /><b> </b></a></div>
500 gr di asparagi<br />
50 gr di burro<br />
50 gr di formaggio grana<br />
2 uova<br />
sale q.b.<br />
<br />
Questa ricetta che è un classico della cucina lombarda, è sempre ben accetta specie la sera perchè è leggera e nutriente.<br />
<br />
Dopo aver pulito gli asparagi levando loro la parte legnosa che è dura, inserirteli nella pentola come spiego più sopra per l'ebollizione.<br />
<br />
Quando sono cotti, attenzione che non si sfaldino il bollore deve essere dolce e la cottura moderata, circa 15 minuti anche un pò meno, devono risultare morbidi ma non sfatti, sistemateli a corona su un piatto di portata con le loro punte rivolte verso l'esterno e teneteli al caldo.<br />
<br />
In una padella antiaderente mettete il burro e fate cuocere le uova, appena pronte fatele scivolare sugli asparagi con il loro sughino e spolverizzate il tutto con un'abbondante manciata di parmigiano.<br />
<br />
Attenzione nella cottura delle uova che dev'essere perfetta senza che i bianchi siano poco cotti o peggio bruciacchiati.<br />
<br />
Portate subito in tavola e vedrete che questo semplice e antico piatto sarà apprezzato da grandi e piccini.<br />
<br />
Qui finisce questo post, ho voluto celebrare un ortaggio delicato e costoso tipico del periodo pasquale e siccome oggi è la giornata di Pasqua ne approfitto per augurare a tutti<br />
<br />
<b> BUONA PASQUA E BUON APPETITO</b>riccardahttp://www.blogger.com/profile/15471853974207111487noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1211519335427645451.post-50140178494018933712012-03-26T10:20:00.001-07:002012-03-26T10:21:22.104-07:00ORTAGGI DAL MONDO<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhctpKYrkhrM2lMgeEliLIunLuw0ntSDH_m32x7PgtMcmrjoFbI882GcbJW4bPXOOZwBEm8wzPoxAAc-v3ymKwlAkc8cDepK8D_KdbVXm57piyQ1OepNgZWP0Q38M5SV2zMOQ5o1HlOMfS7/s1600/post-2-1196125728.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhctpKYrkhrM2lMgeEliLIunLuw0ntSDH_m32x7PgtMcmrjoFbI882GcbJW4bPXOOZwBEm8wzPoxAAc-v3ymKwlAkc8cDepK8D_KdbVXm57piyQ1OepNgZWP0Q38M5SV2zMOQ5o1HlOMfS7/s320/post-2-1196125728.jpg" width="320" /></a></div> <b>NERO, GIALLO, ROSSO E VIOLA: QUESTO ORTAGGIO HA FRUTTI DI TUTTI I COLORI DELL'IRIDE </b>#followflowers<br />
<b><br />
</b><br />
La mia passione per tutto il regno vegetale è grande e ormai datata amo le piante tutte con particolare attenzione agli ortaggi nel corso degli anni ne ho coltivati e gustati davvero tanti.<br />
<br />
Tuttavia la mia natura curiosa è sempre desiderosa di coltivare nuove varietà e gustare insoliti sapori.<br />
<br />
Mi piace scoprire e collezionare, mi piace il nero ritengo che fiori e frutti scuri stiano particolarmente bene fra le verdi foglie della pianta.<br />
<br />
Poi ho scoperto "lui" e me ne sono innamorata desideravo possederlo e finalmente sono riuscita ad avere una bustina seminerò i semini e ...incrocerò le dita.<br />
<br />
La ricerca di una tale meraviglia non è stata affatto facile ma finalmente ne sono venuta in possesso con mia grande soddisfazione:-)<br />
<br />
Scommetto che ho acceso la vostra curiosità vado a soddisfarla adesso spiegandovi chi è che mi ha rapito il cuore e scommetto che rapirà il cuore anche a qualcuna di voi, tranquille non sono gelosa :-)<br />
<br />
Il suo nome scientifico è Capsicum anuum varietà <b> " Black Pearl"</b> per dirla in modo più popolare è un<b> peperoncino ornamentale</b> che ad un certo stadio della sua maturazione diventa nero come l'inchiostro per poi a maturazione avvenuta essere di un bel rosso cupo.<br />
<br />
I suoi frutti piccoli che assomigliano a perle, da qui il suo nome, sono di un nero lucido molto ornamentale virano a poco a poco in un rosso cupo molto attraente che spicca nel fogliame scuro così intenso che si può dire nero.<br />
<br />
La pianta è rustica e produttiva adatta anche a chi non ha terreno ma solo un bel vaso su un balcone dove questo peperoncino fa una magnifica figura, io l'ho visto da un mio conoscente l'anno scorso è lì che me ne sono innamorata ma è difficile trovarlo sono riuscita a reperirlo facendo un giro di telefonate e con tanta pazienza, una bellezza così particolare va conquistata.<br />
<br />
La cosa più intrigante secondo me è che questi frutti dapprima neri lucidi virino al rosso quindi sono ornamentali per diversi mesi con colori differenti.<br />
<br />
Da giugno iniziano a scurirsi i peperoncini e da settembre diventano rossi rimanendo sulla pianta sino ai primi geli ma se si ricoverano in serra li si può godere più a lungo.<br />
<br />
Questo peperoncino pur essendo mangereccio viene coltivato a scopo ornamentale per la sua piccantezza ma nulla vieta, come fa il mio amico di metterne un pizzico sulla pasta al peperoncino che diviene particolarmente "infuocata" e forma la gioia di chi al piccante è veramente affezionato.<br />
<br />
I peperoncini ornamentali sono davvero tanti e di tantissimi colori diversi si va dal bianco al nero passando per tutte le sfumature del rosso, sino all'arancione per arrivare al viola senza scordare il giallo!<br />
<br />
Insomma ve ne sono per tutti i gusti e in quasi tutta la gamma di colori dello spettro.<br />
<b><br />
</b><br />
<b>COLTIVAZIONE</b><br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5RVXR5Wa3iw_x0wGwW0HoCdUsz1PQZA2P0dt0l9sImANGXVOQPA9FV8KEcoNIEoptvoXWrODuq_VFrsRd6h5gxOlLdvNNE-paf49N3cJ41jq_INuhoTjp87j6KxMLpilhF57mDDeWTOhI/s1600/blak+pearl.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5RVXR5Wa3iw_x0wGwW0HoCdUsz1PQZA2P0dt0l9sImANGXVOQPA9FV8KEcoNIEoptvoXWrODuq_VFrsRd6h5gxOlLdvNNE-paf49N3cJ41jq_INuhoTjp87j6KxMLpilhF57mDDeWTOhI/s320/blak+pearl.jpg" width="240" /></a><b><br />
</b><br />
La coltivazione del peperoncino non è delle più semplici io qui vi fornirò alcune "dritte" così chi vuole cimentarsi avrà facilitate le delicate operazioni della semina.<br />
<br />
Potete seminare da gennaio a marzo ma io preferisco seminare a fine febbraio marzo perchè trovo che la vicinanza della primavera dia una spinta in più ai semi per germinare.<br />
<br />
Per una rapida germinazione consiglio il <b>"metodo scottex" </b>che consente di vedere tutte le varie fasi di germinazione del seme e inoltre si può notare quanti ne germinano.<br />
<br />
Si mettono i semi su una carta di scottex da tenere sempre umida spruzzandola con uno spruzzino il tutto deve essere messo in una vaschetta da semina col coperchio per consentire un'umidità ottimale per i semi.<br />
<br />
Occhio <b>alla temperatura </b>è importantissima perchè il peperoncino è una pianta che ama il caldo quindi la germinazione ottimale si ha quando la temperatura è stabilmente dai 28° C ai 30°C se si riesce a mantenerla 24 h su 24 occorrono solo dai 6 agli 8 giorni per vedere il germoglio se invece la temperatura è più bassa ma al disotto dei 15° C i semi non germinano più, occorre più tempo per la germinazione.<br />
<br />
Attenzione anche a non superare la temperatura consigliata di 30° oltre rischiate di "cuocere" i vostri semi.<br />
<br />
Tenete presente che se un seme con temperatura ottimale impiegava 6 giorni per germinare, con una temperatura di 20° C il tempo si allunga da 12 a 20 giorni.<br />
<br />
Si può tentare di aumentare la temperatura collocando il recipiente con i semi vicino ad una fonte di calore, vicino ad un calorifero per esempio.<br />
<br />
Se vi appassionate e avete molti semi da far germinare prendete in considerazione l'idea di munirvi di un tappetino riscaldante che vi fornirà la temperatura ottimale per far germogliare al meglio i vostri semi.<br />
<br />
Una volta che vedete che la radichetta è spuntata trasferite il vostro seme in un vasetto con terriccio da semina ad una profondità di circa mezzo cm.<br />
<br />
Consiglio di usate vasetti col diametro di 7 cm che consentono uno sviluppo ottimale della piantina e senza passaggi intermedi potrete poi collocarla in piena terra o nel suo vaso definitivo.<br />
<br />
Ricordatevi che i peperoncini <b>amano la luce</b> quindi collocate i vasetti nel punto più luminoso che avete altrimenti "filano". <br />
<br />
E' il momento di metterli in piena terra o nel loro definitivo vaso quando la temperatura sia giorno ma soprattutto la notte non scende sotto i 14-15° C.<br />
<br />
Usate una terra soffice ricca di sostanze nutritive e aggiungetevi anche del compost i peperoncini sono avidi di concime.<br />
<br />
Non dimenticate che ogni trapianto costituisce uno stress per la pianta che impiega un certo tempo per riprendersi e iniziare nuovamente a crescere.<br />
<br />
Collocate il vaso all'ombra poi quando la pianta si è ripresa trasportatelo al sole o in un luogo molto luminoso, i colori dei frutti divengono più intensi se la pianta è collocata al sole inoltre il peperoncino amante del caldo cresce meglio e più robusto se è accarezzato dai suoi caldi raggi.<br />
<br />
Potrete così godervi, come intendo far io che già li ho seminati, dei peperoncini belli a vedersi per lunghi mesi e poi se vi piace il piccante potrete seccarli e ridurli in polvere per gustarvi, ma solo un pizzico a causa della loro piccantezza, la loro bontà nei piatti.<br />
<br />
Insomma un ortaggio buono da vedersi e gustoso da mangiarsi cosa si può pretendere di più?<br />
<br />
<i>Con questo post aderisco all'iniziativa <a href="http://delizieingiardino.wordpress.com/2012/03/10/followflowers-la-nuova-iniziativa-di-delizie-in-giardino/">#followflowers di Delizie in Giardino.</a></i><br />
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<b>SIMBOLO DI CORAGGIO E DI INNOCENZA</b><br />
<b><br />
</b><br />
Nell'aria ancora fredda c'è una pianta coraggiosa che impaziente non aspetta i tepori primaverili ma già apre le sue fragili corolle rosate è <b>il mandorlo </b>da sempre celebrato come simbolo di speranza e di rinascita.<br />
<br />
Fiorisce nel tardo inverno già a fine febbraio se il clima è mite mentre dove l'inverno è più rigido aspetta l'inizio di marzo per far sbocciare le sue delicate corolle.<br />
<br />
Tuttavia queste corolle sfioriscono nel volgere di poco tempo e per questo motivo rappresentano anche la delicatezza e la fragilità, in poco più di una settimana i fragili fiori mutano di tonalità dal bianco rosato al bianco candido prima di sfiorire e di cadere al suolo.<br />
<br />
La sua leggiadra fioritura ha ispirato miti e leggende, diffuso cultura e folclore che affonda le sue origini in mondi lontani dal nostro, il mandorlo viene <b>citato persino dalla Bibbia.</b><br />
<br />
In questo testo sacro è infatti narrato come il profeta Geremia interpretò un segnale di rinascita la precoce fioritura di un mandorlo e nel testo biblico dell'Ecclesiaste i fiori del mandorlo simboleggiano lo scorrere veloce della vita sino all'invecchiamento.<br />
<br />
La rapidità della loro fioritura simboleggia l'avanzare rapido della vita e il loro mutar di colore dal rosato al bianco rappresenta i capelli canuti della vecchiaia.<br />
<br />
Nell'Esodo Dio dice a Mosè di prendere a modello i fiori del mandorlo per forgiare con il martello l'oro l'antico candelabro sacro ebraico a sette bracci chiamato Menorah.<br />
<br />
Nell'arte medioevale Giuseppe, lo sposo di Maria viene spesso raffigurato con un ramo di mandorlo in mano per ricordare la sua paternità putativa ottenuta attraverso il miracolo.<br />
<br />
Sempre durante il Medioevo, nel XIII secolo un poeta tedesco Konrad von Wuerzburg vide nella mandorla un simbolo dell'Immacolata Concezione: come il nocciolo della mandorla ha origine nella mandorla intatta così il Cristo venne concepito nel grembo intatto di Maria.<br />
<br />
Gesù a volte viene raffigurato internamente a una mandorla per simboleggiare il fatto che la natura divina è nascosta da quella umana, infatti la mandorla simbolicamente rappresenta l'essenziale celato dietro l'apparenza.<br />
<br />
Per i mistici la mandorla è il frutto migliore simboleggia l'essenziale, il cuore dell'essere spirituale contrapposto alla materialità e all'apparenza simboleggiate dal guscio.<br />
<br />
Per gli ebrei è simbolo di rinascita una promessa di vita nuova.<br />
<br />
Anche nella <b>mitologia greca</b> viene ricordato il mandorlo come simbolo di costanza e di speranza.<br />
<br />
Questo albero è legato al mito della principessa Fillide di cui ve ne sono diverse versioni una delle quali descritta anche da Ovidio.<br />
<br />
Narra la leggenda che Fillide figlia di Sitone re della Tracia, era fidanzata ad un famoso guerriero che si chiamava Demofonte partito per la guerra.<br />
<br />
La fanciulla sperava nel suo ritorno e si struggeva per il dolore e la nostalgia del suo amato.<br />
<br />
Non vedendolo arrivare e presa dalla disperazione morì prima che Demofonte potesse ritornare, commossa dal suo dolore la dea Atena la trasformò in un mandorlo spoglio e sterile.<br />
<br />
L'innamorato quando finalmente fece ritorno disperato abbracciò la pianta e scoppiò in lacrime, le sue lacrime di dolore e pentimento trasformarono la pianta in una nube di delicati fiori.<br />
<br />
Questa fiorì ma senza le foglie e così fanno tutti i mandorli, prima sbocciano i loro fiori e poi alla loro caduta spuntano le verdi foglioline.<br />
<br />
Un'altra leggenda questa volta <b>araba</b> ha come protagonista il mandorlo.<br />
<br />
Si narra infatti che molto molto tempo fa l'Algarve la regione più meridionale del Portogallo, fosse abitata dagli Arabi.<br />
<br />
A quel tempo vi dimorava un giovane re arabo coraggioso come un leone e di pelle scura che stava per sposare una principessa che proveniva dal Nord Europa di nome Gilda.<br />
<br />
Gilda era così bella che tutti ne magnificavano la bellezza e la chiamavano la "Bella del Nord".<br />
<br />
Le nozze furono celebrate con grande sfarzo e i due sposi furono a lungo immersi nella felicità ma poi Gilda iniziò ad essere triste.<br />
<br />
Interrogata dal marito sul motivo della sua infelicità gli confessò che aveva nostalgia del freddo e della neve che in inverno ammantavano il paese dal quale proveniva.<br />
<br />
Il re capì e subito diede l'ordine di piantare sotto le mura del castello numerose piante di mandorli, erano così fitte che formavano un grande bosco.<br />
<br />
A fine gennaio il re chiese alla sua sposa di seguirlo in una passeggiata fuori dal castello e appena passato il ponte levatoio Gilda potè ammirare file e file di mandorli fioriti come candide nuvole senza alcuna foglia.<br />
<br />
"Ecco la tua neve" disse il re alla bella Gilda.<br />
<br />
Da quel giorno la principessa riacquistò la sua felicità ed è da quel giorno che in Algarve i mandorli fioriscono presto.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPJqCtq1gKv8GEqiFWMPedk_oFt1WDQxUk2W4oCoDbxwtkztqjXKZ_0m8xDodJCEhtT_Gzj84dvAuwnB3eIMurXMmDSkMGCyzH4t9SZxHhR9Voxwt3DrjFx9MjsK73h8PcAprikkIk_Tu3/s1600/mandorlo+2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPJqCtq1gKv8GEqiFWMPedk_oFt1WDQxUk2W4oCoDbxwtkztqjXKZ_0m8xDodJCEhtT_Gzj84dvAuwnB3eIMurXMmDSkMGCyzH4t9SZxHhR9Voxwt3DrjFx9MjsK73h8PcAprikkIk_Tu3/s1600/mandorlo+2.jpg" /></a></div><b>ORIGINI DI QUESTA PIANTA DELICATA MA CORAGGIOSA</b><br />
<br />
Origini molto antiche per questa rustica e leggiadra pianta che è originaria delle zone montuose dell'Asia centro-occidentale di un territorio che si può situare fra l'attuale Iran, l'Afghanistan e la Cina occidentale.<br />
<br />
La forma originaria si presentava sotto forma di mandorlo selvatico che ancor oggi produce mandorle amare tossiche per la presenza di una sostanza amarognola, l'amigdalina.<br />
<br />
Il mandorlo nella sua forma selvatica cresceva in quelle regioni già al tempo dell'età della pietra circa 10.000 anni fa mentre la coltivazione del mandorlo domestico che produce mandorle dolci e commestibili si deve alla straordinaria abilità degli antichi agricoltori i quali riuscirono a selezionare una varietà di mandorle dolci.<br />
<br />
Si può affermare con una certa sicurezza che questa è stata <b>una delle prime piante da frutto coltivate</b> <b>dall'uomo.</b><br />
<br />
Si sono trovate tracce della coltivazione di mandorli domestici già nella prima parte dell'Età del Bronzo datata del 3000 al 2000 A.C.<br />
<br />
Lo troviamo citato in alcuni scritti <b>assiri e babilonesi</b> e inoltre alcuni frutti ritrovati nella tomba del faraone Tutankhamon attestano come anche <b>gli egiziani</b> conoscessero ed apprezzassero le mandorle che probabilmente importavano dall'oriente, per il loro alto valore nutritivo e per la capacità di conservarsi inalterate per lungo tempo.<br />
<br />
Già nel diciassettesimo e nel sedicesimo secolo A.C. il mandorlo che proveniva dall'Asia raggiunse l'Asia minore e da qui la colonizzò attraverso la Persia , la Siria e l'Egitto.<br />
<br />
L'espansione del mandorlo nel Mediterraneo è incerta: due popolazioni si contendono questo primato i Greci e i Fenici che con i loro viaggi diffusero la coltivazione di questa pianta.<br />
<br />
Nel quinto secolo A.C. <b>era diffuso in Grecia</b> ne da notizia un'antica storia delle piante che lo cita come l'unico albero presente in Grecia che produce fiori prima che nascano le sue foglie, da qui si espanse nell'<b>Impero Romano</b> tanto che i romani ricordandone l'origine la chiamavano la "noce greca".<br />
<br />
La diffusione del mandorlo in Francia si deve a Carlo Magno grande estimatore del suo frutto.<br />
<br />
Italia e Spagna furono i primi e maggiori produttori di mandorle e dalla Spagna i Padri Francescani che andavano missionari nel Nuovo Mondo importarono questa coltura <b>in America</b> fra il XVI e il XVIII secolo.<br />
<br />
Dalle loro missioni diffusero la coltivazione del mandorlo lungo la California in particolare nella fascia centrale di questa penisola, fra il fiume Sacramento e la valle di San Joaquin dove questa pianta trovò un ambiente ottimale e già all'inizio del '900 veniva coltivata in frutteti specializzati.<br />
<br />
Oggi il mandorlo viene coltivato nelle zone a clima temperato caldo di entrambi gli emisferi, parlando del continente Europeo la sua coltivazione è compresa principalmente fra il 36° ed il 45° parallelo anche se non è raro trovarlo a latitudini superiori.<br />
<br />
In Italia infatti si possono trovare delle colture di mandorli anche nelle zone prealpine tuttavia è nel <b>nostro Meridione</b> che troviamo le più estese coltivazioni intensive di questa pianta, partendo dalle Marche e arrivando sino in Sicilia e in Sardegna, ma è <b>la Puglia</b> che detiene i quattro quinti della produzione nazionale.<br />
<br />
Non è solo l'Italia a poter vantare grandi coltivazioni di mandorlo, anche la Spagna e il Portogallo, la Provenza nella Francia del Sud, e la Grecia ospitano vasti territori in cui il mandorlo è ampiamente coltivato.<br />
<br />
Estesi mandorleti si trovano anche in Turchia e in Persia e sulle coste settentrionali dei paesi africani che si affacciano sul Mediterraneo.<br />
<br />
Oggi <b>il maggiore produttore di mandorle a livello europeo è la Spagna</b> mentre in Italia si è avuta una contrazione di questa coltura soprattutto in quella pugliese e siciliana che ha subito un calo notevole al punto che per soddisfare il fabbisogno interno è stato necessario importare un frutto che un tempo veniva invece esportato.<br />
<br />
La produzione mondiale delle mandorle è saldamente in mano alla <b>California</b>, qui si ha un terzo della produzione mondiale delle mandorle con guscio, mentre per quanto riguarda le mandorle sgusciate si raggiunge ben il 75% della produzione mondiale soprattutto grazie all'impiego di cultivar particolari con un guscio leggero e fragile ma con un'alta resa del seme che può arrivare sino al 60% contro il 25% 30% di resa delle varietà coltivate in Italia e in Spagna.<br />
<br />
<b>DESCRIZIONE DI QUESTO LEGGIADRO ALBERO</b><br />
<br />
Il mandorlo appartiene alla famiglia delle Rosacee sottofamiglia Prunoideae, il suo nome scientifico è Prunus communis o Amygdalus communis.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgK-sQKjwuf3-T8o5fKGHBhSsCACp5NcKec8bvrYUPUQTIFRXmzJ7CRQauunjxxpWDznPvn4gv_Ej9MLaQZrA3gaZ6x8T1zR_mPpKMZdm7NPkU-sI2qLnCxP6DiGTKIyRlY26swBwoqfyTO/s1600/mandorleto.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgK-sQKjwuf3-T8o5fKGHBhSsCACp5NcKec8bvrYUPUQTIFRXmzJ7CRQauunjxxpWDznPvn4gv_Ej9MLaQZrA3gaZ6x8T1zR_mPpKMZdm7NPkU-sI2qLnCxP6DiGTKIyRlY26swBwoqfyTO/s1600/mandorleto.jpg" /></a></div>E' una pianta longeva che può superare il secolo di vita entra in produzione tardi dal quinto anno di età e può raggiungere gli otto o i dieci metri di altezza.<br />
<br />
Ha un <b>apparato radicale </b>esteso e fittonante che si può estendere come dimensioni anche di 3 o 4 volte la chioma, questo gli consente di vivere in terreni difficili e di scarso valore per altre specie a volte lo si incontra solitario in terreni sassosi consociato alla frugale vite.<br />
<br />
Presenta un tronco che liscio, dritto e di colore grigio da giovane diviene col passare del tempo contorto, screpolato e scuro.<br />
<br />
Le <b>sue foglie</b> sono caduche, lanceolate, a margine seghettato, lunghe sino a 12 cm. lucide sulla pagina superiore opache nella pagina inferiore, di un bel verde intenso simili a quelle del pesco.<br />
<br />
<b>I fiori</b> compaiono precocemente sui rami nudi prima delle foglie da febbraio a marzo a secondo delle varietà e dell'andamento climatico, l'albero fiorisce abbondantemente con fiori che hanno petali bianco rosati ed è molto ornamentale nel periodo della fioritura.<br />
<br />
I fiori ermafroditi sono costituiti da 5 petali, la maggior parte delle cultivar è autofertile ma producono meglio in prossimità di un impollinatore, alcune varietà sono autosterili quindi in questo caso nel mandorleto occorre piantare più cultivar compatibili fra di loro.<br />
<br />
Inoltre in questa specie è molto importante la fecondazione data dagli insetti pronubi in primis le api e spesso vengono portate le arnie fra i mandorli in fiore.<br />
<br />
Se l'albero assicura in un periodo ancora avaro di fioriture il polline necessario alle api per la creazione del miele, d'altro canto questi utili insetti fecondano i fiori e permettono la successiva fruttificazione della pianta così in natura ogni cosa è unita in un mirabile disegno.<br />
<br />
<b>Il frutto </b> chiamato mandorla è una drupa ovoidale o allungata composta da un mallo verde, carnoso che può essere peloso o glabro e da un guscio chiamato endocarpo legnoso e bucherellato che può essere duro o fragile.<br />
<br />
All'interno del guscio si trova una mandorla a volte due che può essere dolce o amara ed è ricoperta da una pellicina bruno-rossiccia.<br />
<br />
Sono i rami di un anno che portano sia gemme da fiore che da legno, i fiori e successivamente i frutti si trovano sia sui rami dell'annata che sui mazzetti di maggio.<br />
<br />
Se l'entrata in produzione non è precoce la pianta produce sino a tarda età, raggiunge il massimo della produzione dal 20° al 50° anno poi decresce ma può arrivare sino all'ottantesimo anno.<br />
<br />
<b>COLTIVAZIONE</b><br />
<b><br />
</b><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgC68lw5PZ27mUa5g6NOFXl2Q8MG1lQhMv44pFwlVZVoiWd-sRuuR6PK9PiQ5DTAIDCwJqWUbhFRjwG_vGIW1OcLxRDMo15ypO_9sbR35DGCoTnZV-cuJ_6cXX5xM3oDepApbynJ_Dea6p_/s1600/mandorli_1_big.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgC68lw5PZ27mUa5g6NOFXl2Q8MG1lQhMv44pFwlVZVoiWd-sRuuR6PK9PiQ5DTAIDCwJqWUbhFRjwG_vGIW1OcLxRDMo15ypO_9sbR35DGCoTnZV-cuJ_6cXX5xM3oDepApbynJ_Dea6p_/s200/mandorli_1_big.jpg" width="200" /></a></div>Il mandorlo <b>fruttifica regolarmente</b> in aree con estati calde e asciutte e inverni non troppo rigidi anche se queste piante hanno una vernalizzazione di 7° sopra lo 0 di 300 - 500 ore circa.<br />
<br />
Nelle aree fredde sono coltivate come piante ornamentali per la precocità e la bellezza della loro fioritura e anche se alcune cultivar fruttificano in luoghi dove gela occorre prestare attenzione alla fioritura in quanto questa pianta è sensibile alle gelate tardive.<br />
<br />
Soffre anche se l'umidità dell'aria è eccessiva e facilmente in queste condizioni si ammala di malattie fungine mentre sopporta bene la siccità che se è troppo prolungata causa la caduta delle sue foglie.<br />
<br />
Si adatta bene ai più diversi tipi di <b>terreno</b> ma predilige quelli leggeri, calcarei, profondi e ricchi di humus anche ciottolosi, poco sopporta quelli pesanti con umidità stagnante che causano alla pianta numerose malattie.<br />
<br />
Per quanto riguarda la <b>concimazione</b> oltre alla concimazione organica al momento dell'impianto, il mandorlo necessita di concimazioni minerali a base di azoto, fosforo e potassio distribuendo quantità bilanciate di questi concimi durante il periodo vegetativo fra la fioritura e l'accrescimento dei frutti ma evitando di concimare in prossimità della maturazione dei frutti.<br />
<br />
Nei mandorleti specializzati <b>il terreno viene lavorato</b> per i primi due o tre anni e poi lasciato inerbito in quanto le radici del mandorlo essendo superficiali e diffuse mal sopportano lavorazioni profonde del terreno che viene sfalciato basso a luglio per permettere una agevole raccolta.<br />
<br />
La <b>propagazione</b> del mandorlo avviene principalmente per innesto anche se è possibile propagarlo da seme.<br />
<br />
Per singoli esemplari dove il portamento e la vigoria vengono privilegiati rispetto alla produzione il portainnesto più usato è <b>il mirabolano</b> che da longevità e grandezza alla pianta mentre per le piante destinate ai frutteti da resa come portainnesto generalmente si utilizza <b>il pesco</b> che anticipa la messa a frutto e da anche una buona vigoria ma ha lo svantaggio di accorciare la vita della pianta.<br />
<br />
Se si vuole impiegare l'antico metodo della <b>propagazione per seme</b> quello che già veniva impiegato nell'antichità, occorre seminare in piccole buche nel terreno alla distanza stabilita 3 o 4 mandorle col guscio alla profondità di qualche centimetro.<br />
<br />
A germinazione avvenuta si lascerà la piantina migliore che verrà successivamente innestata con la varietà desiderata.<br />
<br />
La semina occorre eseguirla nel tardo autunno e la germinazione avverrà nella primavera seguente, mentre l'innesto a gemma dormiente sarà effettuato al più presto alla fine dell'estate del secondo anno, oppure si potrà innestare con innesto a spacco alla fine dell'inverno del terzo anno.<br />
<br />
In genere si seminano mandorle amare in quanto meno appetite da uccelli e da altri animali selvatici.<br />
<br />
La <b>forma usata</b> per i nuovi impianti è quella a vaso a 4 o 5 branche con una altezza minima di 70 cm da terra per consentire la raccolta meccanica.<br />
<br />
Tuttavia il mandorlo si presta bene ad essere allevato anche in forma naturale cioè a pieno vento.<br />
<br />
Per ottenere questo si pianterà un astone di un anno che si taglierà all'altezza desiderata a circa 120 cm se si vuole impalcare a fusto medio, oppure a 180-200 cm se si vuole impalcare ad alto fusto.<br />
<br />
L'anno successivo si conserveranno almeno tre rami che si dovranno accorciare a 20 o 25 cm dal punto di partenza.<br />
<br />
Negli anni successivi questi tre rami produrranno altri rami che si dovranno accorciare anch'essi costituendo così a poco a poco l'impalcatura.<br />
<br />
La<b> potatura di allevamento</b> deve essere contenuta per permettere un rapido sviluppo delle piante e per favorire una precoce entrata in produzione delle stesse.<br />
<br />
Si tagliano i succhioni e i rami fuori posto tutti gli anni per evitare di dover effettuare tagli troppo grossi, si eliminano le parti secche o malate diradando se sono troppi i rami misti.<br />
<br />
Il mandorlo non ha grosse esigenze per quanto riguarda <b>l'irrigazione</b> queste dipendono dalle condizioni pedoclimatiche e dal portainnesto.<br />
<br />
Nella coltura tradizionale con l'utilizzo del franco come portainnesto si irriga pochissimo e solo quando le piante sono giovani, mentre nelle colture specializzate con portainnesti differenti si usa l'irrigazione localizzata.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgob-1MZEqaW_DHlZUo8-wd4o_FnwWJJBAOFUHK_lgGxVSh-w0Of7GWOS9ODcUn6lwsuAN85F5qoDL-NrtX-oQVbMYSwrc0ln2WTBNsF2qzYIA4QP_DNYtsjccyRr5kbEzPbmnp8VvayEsb/s1600/mandorlo+genco.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="196" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgob-1MZEqaW_DHlZUo8-wd4o_FnwWJJBAOFUHK_lgGxVSh-w0Of7GWOS9ODcUn6lwsuAN85F5qoDL-NrtX-oQVbMYSwrc0ln2WTBNsF2qzYIA4QP_DNYtsjccyRr5kbEzPbmnp8VvayEsb/s200/mandorlo+genco.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> mandorle varietà "Genco"</td></tr>
</tbody></table><b>VARIETA'</b><br />
<br />
La coltivazione millenaria di questa pianta ha dato origine a migliaia di varietà.<br />
<br />
Il mandorlo ha bisogno dell'impollinazione incrociata e spesso veniva propagato per seme quindi la sua discendenza era molto differenziata costituendo <b>un enorme patrimonio di diversità.</b><br />
<br />
Rispetto ad altri fruttiferi la quasi totalità del patrimonio genetico esistente del mandorlo ha un'origine naturale e ben poche e recenti sono le cultivar artificiali vale a dire quelle ottenute con programmi di miglioramento genetico della specie.<br />
<br />
Nel 1872 il <b>professore Giuseppe Bianca</b> nel suo libro "Manuale della coltivazione del mandorlo in Sicilia" ne elenca ben 752 varietà italiane ma si sospetta fossero ben più numerose.<br />
<br />
Con l'andare del tempo questo patrimonio si è andato perdendo e si sono privilegiate nei mandorleti da reddito varietà altamente produttive e tutte uguali che non hanno più bisogno dell'impollinazione incrociata e che sono più adatte per la raccolta meccanizzata facendo risparmiare manodopera e denaro.<br />
<br />
Tuttavia la grande produttività raramente va di pari passo con le qualità organolettiche del frutto.<br />
<br />
Recentemente si è cercato di <b>salvare e di rivalutare</b> le poche varietà antiche di mandorle italiane rimaste della straordinaria ricchezza varietale di un tempo.<br />
<br />
Per il sapore caratteristico e particolare che hanno sono le più adatte per la confezione di quei dolci e di quei liquori che non hanno più la grande qualità che li caratterizzava confezionati con le mandorle standard.<br />
<br />
Inoltre la <b>classificazione delle cultivar può essere fatta in vari modi</b>:<br />
<br />
-per<b> il sapore della mandorla</b> si distinguono in mandorle dolci e mandorle amare<br />
<br />
-per <b>l'epoca di fioritura</b> si distinguono in:<br />
<br />
fioritura molto precoce ( seconda metà di gennaio)<br />
fioritura precoce ( prima metà di febbraio)<br />
fioritura intermedia ( seconda metà di febbraio)<br />
fioritura tardiva ( prima metà di marzo)<br />
<br />
-per il <b>comportamento biologico</b> si distinguono in:<br />
<br />
varietà autofertili<br />
varietà autosterili<br />
<br />
- per la <b>consistenza del guscio</b> abbiamo:<br />
<br />
molto duro 30% <br />
semiduro 41%<br />
semitenero 51%<br />
tenero 61%<br />
<br />
Più il guscio è tenero più la resa in sgusciato è alta quindi la varietà è più produttiva, caratteristica questa più pronunciata nelle varietà selezionate in America.<br />
<br />
Accennerò ad alcune delle numerose varietà quelle più caratteristiche e adatte alla coltivazione in un frutteto famigliare non potendo qui approfondire le centinaia di varietà che corrispondono a questi numerosi parametri.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcu4luXWlxW0tI6AisqiOGrFMfAMc18kkrK0-deF48eRL4c1l0229j05iTrf7f3PUY1uMxpWkaPF7MtmpynE8TpMdVe5FienauPKqAVHuZC4KPKZStE2GSWR2XbHnoL7-iZUGF5uaeZtt6/s1600/mandorle+amare.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="190" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcu4luXWlxW0tI6AisqiOGrFMfAMc18kkrK0-deF48eRL4c1l0229j05iTrf7f3PUY1uMxpWkaPF7MtmpynE8TpMdVe5FienauPKqAVHuZC4KPKZStE2GSWR2XbHnoL7-iZUGF5uaeZtt6/s200/mandorle+amare.jpg" width="200" /></a></div>Le <b>mandorle amare</b> sono usate soprattutto in medicina, e in piccole quantità per dolci famosi gli amaretti ai quali conferiscono un caratteristico sapore.<br />
<br />
Per la presenza di amigdalina e di emulsina che si combinano fra loro quando la mandorla viene masticata, generando acido prussico dannoso e in certe quantità letale per l'uomo, tali varietà vengono poco coltivate e usate soprattutto come portainnesti avendo scarso valore commerciale.<br />
<br />
Tra le migliori <b>mandorle dolci autofertili</b> abbiamo due varietà tipiche della Puglia entrambe a fioritura tardiva.<br />
<br />
La prima è la varietà <b>"Genco" </b>originatasi all'inizio del '900 si è poi diffusa in tutta la Puglia.<br />
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Ha una produttività costante e una fioritura tardiva, il frutto ovale con guscio duro contiene una mandorla grande e compressa che solo in pochi casi si presenta doppia, la raccolta avviene ai primi di settembre.<br />
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L'albero rustico e resistente alla siccità, ha un portamento leggermente aperto ed è mediamente vigoroso.<br />
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Questa è una varietà non difficile da trovare presso i vivaisti ricercata per la sua produttività e la bontà del suo frutto.<br />
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La seconda è la cultivar <b>"Tuono"</b> una varietà tradizionale pugliese l'inizio della sua coltivazione risale alla prima metà dell'ottocento.<br />
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Non solo è diffusa in tutto il territorio della Puglia ma viene anche frequentemente coltivata fuori dall'Italia per l'eccezionale produttività che si mantiene costante negli anni.<br />
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E' l'autofertile pugliese più conosciuta e utilizzata nei programmi di miglioramento genetico del mandorlo.<br />
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Il sapore del seme e la maturazione precoce dello stesso sono i suoi punti forti.<br />
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I frutti hanno un guscio semiduro al loro interno si trova una mandorla dalle grandi dimensioni e semiappuntita.<br />
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Si conferma una delle più interessanti varietà in commercio per l'ottimo rendimento in sgusciato (40%)<br />
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Purtroppo tende all'alternanza nella produzione e nel produrre elevate percentuali di semi doppi caratteristica questa che ha trasmesso ai suoi discendenti .<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-p0IRzkLDIEZZSfhkcaf9EuwNRvHdtGzdxjy7YoCQSCkgNTTRPwDquOGqXe3XgWV04h9YhbBrykOogtJezQRxh7g2Bta0mIUTZZtUmqEhnmAuqYll0zFVl9S9oGrIOCXfnlKQMeP10ps6/s1600/marchio+avola.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="147" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-p0IRzkLDIEZZSfhkcaf9EuwNRvHdtGzdxjy7YoCQSCkgNTTRPwDquOGqXe3XgWV04h9YhbBrykOogtJezQRxh7g2Bta0mIUTZZtUmqEhnmAuqYll0zFVl9S9oGrIOCXfnlKQMeP10ps6/s200/marchio+avola.jpg" width="200" /></a></div>In Sicilia è famosa la varietà <b>"Pizzuta d'Avola"</b> che prende il nome dall'omonimo paese, la sua coltivazione si estende nelle provincie di Siracusa e Ragusa.<br />
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Nella metà dell'ottocento dopo che i vigneti erano stati decimati a causa della Filossera, una grave malattia della vite, nacque il bisogno di trovare una coltura alternativa.<br />
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Di questo gravoso impegno si fece carico il professore Giuseppe Bianca il quale dopo numerosi studi sulle varietà presenti nel territorio siciliano ma anche sulle cultivar che si trovavano sia nell'Italia meridionale che nei paesi dove il mandorlo era più diffuso, ibridandole fra loro riuscì ad individuare alcune varietà di particolare pregio.<br />
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Una di queste la chiamò "Avola Scelta" o "Pizzuta di Avola" per la particolare forma appuntita, allungata e schiacciata del seme: la mandorla di Avola era nata.<br />
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Questa varietà per le sue qualità organolettiche ottenne il favore della popolazione e si diffuse rapidamente molto apprezzata anche ai giorni nostri. <br />
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La pianta è vigorosa e a portamento espanso è una varietà autosterile quindi abbisogna di impollinatori (Fascionello, Romana) la sua fioritura è precocissima da fine gennaio ai primi di febbraio.<br />
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La mandorla di Avola ha un guscio duro e liscio dai pori piccoli, il suo seme ha forma piatta con la pellicola rosso scuro.<br />
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E' famosa per le sue qualità che risaltano al meglio nella confetteria e nella pasticceria, nelle superbe granite e nel latte di mandorla che composto con la "Pizzuta d'Avola" acquista un gusto insuperabile.<br />
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<b>Ferragnes</b> è una cultivar francese creata più di vent'anni fa, apprezzata per la sua produttività, la fioritura tardiva, l'elevata resa in sgusciato più del 40% , l'assenza di semi doppi e la mandorla di grandi dimensioni particolarmente adatta per la confetteria.<br />
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Questa varietà è autosterile e abbisogna per la sua impollinazione di un'altra varietà, adatte per questo compito sono le cultivar Tuono e Texas.<br />
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Un'altra varietà diffusa nella provincia barese notevole per le caratteristiche merceologiche del suo frutto allungato è la cultivar <b>"Fra Giulio" </b> con una buona produttività e con mandorla dal guscio semiduro con pochi semi doppi e una buona resa in sgusciato (30 - 35 %)<br />
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L'albero presenta vigore medio, portamento espanso e fioritura tardiva.<br />
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Queste sono solo alcune fra le migliori varietà di mandorle di facile reperimento che potete trovare e coltivare, ve ne sono moltissime altre che io per non appesantire eccessivamente questo post ho tralasciato ma che meriterebbero una più approfondita analisi.<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkaArxNTE3pc1AQUd2qYPZpEIgSWDKsNoP6GDLiw52ITm03O9JGp3SqnZD_5UkSeZ_rQo7DeJdpZ2Jf7OEuociaAWN82etTyrQCJQ8iAUKyaGySI15xseaSFYfAa8GNrvaJ5UtI08915wd/s1600/mandorle+californiane.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkaArxNTE3pc1AQUd2qYPZpEIgSWDKsNoP6GDLiw52ITm03O9JGp3SqnZD_5UkSeZ_rQo7DeJdpZ2Jf7OEuociaAWN82etTyrQCJQ8iAUKyaGySI15xseaSFYfAa8GNrvaJ5UtI08915wd/s200/mandorle+californiane.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> mandorle californiane sgusciate</td></tr>
</tbody></table>Desidero adesso spendere due parole sulle <b>varietà californiane</b> che hanno permesso alla California e all'America di diventare il primo produttore mondiale di mandorle con una produzione che si attesta sul 70% delle mandorle commercializzate nel mondo.<br />
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Queste varietà sono per la maggior parte autofertili quindi sono in grado di dare una buona fruttificazione anche senza la presenza di altre varietà impollinatrici, inoltre sono autofecondanti in grado di produrre un'abbondante fruttificazione senza che sia necessaria la presenza degli insetti impollinatori.<br />
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Questa ultima qualità è molto importante vista anche la scarsità di api dovuta a cause che a tutt'oggi non risultano ben accertate.<br />
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Partendo dalla varietà "Tuono" come genitore maschile per il polline e ibridandolo con varietà californiane ad alta resa si sono create <b>nuove varietà altamente promettenti</b> le cui caratteristiche principali sono vigore medio della pianta, alta produttività, frutto di bel colore e di buona pezzatura con ottimo sapore ed elevato contenuto in olio.<br />
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Una varietà fra tutte: la <b>"Nonpareil" </b>è quella più importante e considerata nei nuovi impianti, la sua produzione supera il 50% dell'intera produzione californiana.<br />
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La sua origine californiana è naturale deriva infatti da un succhione di semenzale innestato e fu selezionata dal 1879 in California.<br />
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Fiorisce precocemente ed è la prima a far maturare il suo frutto, le mandorle maturano dalla metà di agosto, questa sua caratteristica la prende pregiata e ricercata.<br />
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L'albero è vigoroso con buona produzione, fruttifica prevalentemente sui rami misti, porta frutti di grandezza media con guscio di colore marrone chiaro molto sottile, leggero e spesso incompleto mentre i semi sono di grandezza media, lisci, uniformi di sapore discreto.<br />
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Questa cultivar è autosterile e in California per coprire il più possibile la sua fioritura vengono impiegate come impollinatori altre varietà di mandorli la più nota delle quali è la cultivar "Mission".<br />
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La sua caratteristica più pregevole oltre alla sua precocità, è la produzione di mandorle molto attraenti ed uniformi altamente qualitative sia per la loro superficie liscia sia per il loro colore molto chiaro.<br />
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In California è cultivar molto produttiva ma questa sua resa non si è mantenuta al di fuori del suo luogo di origine.<br />
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Tuttavia questa pregiata varietà presenta alcuni difetti fra i quali vi è la suscettibilità per la pianta e i suoi frutti di essere sensibili agli stress idrici.<br />
<br />
Un'altro suo difetto e che essendo la più importante rappresentante del gruppo di cultivar con guscio cosiddetto cartaceo per la sua estrema sottigliezza e fragilità, espone i suoi semi agli attacchi degli uccelli e dei roditori, inoltre le sue mandorle sono più esposte a malattie che ne pregiudicano la sanità.<br />
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Il gusto del suo seme poi è di molto inferiore alle antiche mandorle coltivate nel nostro paese.<br />
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<b>COLTIVAZIONE IN VASO</b><br />
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E' possibile coltivare il mandorlo in vaso?<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6ntAxCnjH39qkUoLdPoG3aEAVY8fz2b6L8rdnUa3hA_FGl9mwncbqIkrvu16jLSyI1PcEX2XSVosKA9DwucYjwjLWVH23p4CEjjo6x3GNN0_nrFklQePmiVFRRoICf9ilnW2L_N6ggryC/s1600/mandorlo.+in+vaso.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6ntAxCnjH39qkUoLdPoG3aEAVY8fz2b6L8rdnUa3hA_FGl9mwncbqIkrvu16jLSyI1PcEX2XSVosKA9DwucYjwjLWVH23p4CEjjo6x3GNN0_nrFklQePmiVFRRoICf9ilnW2L_N6ggryC/s200/mandorlo.+in+vaso.JPG" width="149" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6ntAxCnjH39qkUoLdPoG3aEAVY8fz2b6L8rdnUa3hA_FGl9mwncbqIkrvu16jLSyI1PcEX2XSVosKA9DwucYjwjLWVH23p4CEjjo6x3GNN0_nrFklQePmiVFRRoICf9ilnW2L_N6ggryC/s1600/mandorlo.+in+vaso.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><br />
</a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6ntAxCnjH39qkUoLdPoG3aEAVY8fz2b6L8rdnUa3hA_FGl9mwncbqIkrvu16jLSyI1PcEX2XSVosKA9DwucYjwjLWVH23p4CEjjo6x3GNN0_nrFklQePmiVFRRoICf9ilnW2L_N6ggryC/s1600/mandorlo.+in+vaso.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"> </a></div>Qui i pareri sono discordanti e io ho avuto più di una discussione se fosse possibile coltivare e soprattutto far prosperare una pianta come il mandorlo in un vaso anche se capiente.<br />
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In linea di massima tutte le piante possono essere coltivate in vaso il problema è tenercele per lungo tempo rigogliose e produttive e qui sta il difficile specialmente per una pianta come il mandorlo.<br />
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Il perchè di questa difficoltà è presto detto: il mandorlo è una pianta con un apparato radicale fittonante e vasto che mal sopporta la ristrettezza di un vaso.<br />
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Nei primi anni della sua vita è pianta di rapida crescita, in seguito si stabilizza e cresce lentamente, ma in ogni caso occuperebbe in breve tempo tutto lo spazio del vaso con il suo apparato radicale.<br />
<br />
Inoltre c'è da considerare che <b>molte cultivar sono autosterili</b> quindi abbisognano di un'altra varietà impollinante per dare frutti.<br />
<br />
Tuttavia per chi fosse innamorato di questa pianta e non volesse rinunciare a lei ecco alcuni accorgimenti per mantenerla al meglio anche in vaso.<br />
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Consiglio di indirizzarsi verso varietà innestate sul pesco che sono meno vigorose e di chiedere consiglio a un buon vivaista spiegandogli il vostro desiderio di avere un bel mandorlo in vaso.<br />
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Quando comprate una giovane pianta di mandorlo assicuratevi che sia una varietà autofertile altrimenti non darà frutta se non vicino ad un'altra varietà, poi posizionatela in un nuovo vaso con terriccio soffice e fertile, che sia di circa 10 cm di diametro maggiore di quello dove la pianta era collocata e quanto più possibile alto per permettere all'apparato radicale di svilupparsi.<br />
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Posizionatela in un luogo riparato e soleggiato facendo attenzione alle innaffiature.<br />
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<b>Ogni anno occorre rinvasarla</b> aumentando sempre di circa 10 cm il diametro del vaso, il periodo migliore per tale operazione è la fine dell'inverno prima della sua fioritura.<br />
<br />
Tuttavia, e qui sta il difficile occorre <b>accorciare le radici</b> per permettere la crescita dei peli radicali e per equilibrare la pianta la quale va ridotta anche nella chioma con <b>opportuni tagli di potatura</b> che però non deve essere eccessiva.<br />
<br />
Ci aiuterà il fatto che il mandorlo è pianta rustica che sopporta anche qualche disagio tuttavia per mantenere al meglio un mandorlo in vaso il pollice , nostro:-) deve essere verde come le foglie di questa bella pianta.<br />
<br />
Però se con pazienza e abilità si riesce nell'intento avremo una bella pianta da frutto con una fioritura attraente in un periodo dell'anno avaro di fiori e una successiva fruttificazione di mandorle dolci che potremo consumar fresche o adoperare per ottime ricette.<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhi5u6_TgGAeEh53vV6fY73IaoICbjcwCux1zTRNxk1EJs4B48BhB8y9H_qxSVneb2ABoHy7GF2_Msy5e8eQHN8VlQA-EXU5Ot-04NCb7W89N0pVELf7j3OXDDB5abfNwyWz8_YsPKy7-u9/s1600/mandorlo+da+fiore+2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhi5u6_TgGAeEh53vV6fY73IaoICbjcwCux1zTRNxk1EJs4B48BhB8y9H_qxSVneb2ABoHy7GF2_Msy5e8eQHN8VlQA-EXU5Ot-04NCb7W89N0pVELf7j3OXDDB5abfNwyWz8_YsPKy7-u9/s1600/mandorlo+da+fiore+2.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> mandorlo da fiore</td></tr>
</tbody></table>Per dare una completa informazione voglio aggiungere che vi sono anche i <b>mandorli da fiore </b>molto graziosi e adatti alla coltivazione in vaso in quanto piante più basse e minute.<br />
<br />
Il Prunus tenella chiamato mandorlo nano della Siberia in quanto è originario delle steppe russe, è un arbusto che fiorisce in rosa leggermente più tardi delle altre specie di mandorlo e che non teme il freddo.<br />
<br />
La sua altezza contenuta, raggiunge i 70 cm da adulto, la sua forma naturalmente arrotondata e soprattutto la sua abbondante fioritura lo rendono un albero molto adatto per la coltivazione in vaso.<br />
<br />
Purtroppo però non porta le dolci mandorle che sono prerogativa di un altro suo parente, il Prunus communis o mandorlo da frutto.<br />
<br />
Insomma non si può aver tutto o per meglio dire per averlo è necessario esperienza e impegno prerogative necessarie se si vuole coltivare e far prosperare un mandorlo da frutto sul vostro balcone.<br />
<br />
<b>CARATTERISTICHE QUALITATIVE DELLA MANDORLA</b><br />
<br />
Quando il frutto del mandorlo giunge a maturazione il mallo divenuto coriaceo si apre lasciando fuoriuscire il guscio duro legnoso e bucherellato all'interno del quale si trovano uno o due semi rivestiti di una pellicola ruvida color mattone o castana.<br />
<br />
La mandorla propriamente detta è formata da due cotiledoni bianchicci, zuccherini e oleosi.<br />
<br />
Le mandorle si raccolgono a mano a mano che cadono al suolo su reti messe sotto la chioma delle piante da agosto a settembre a seconda delle varietà e della zona di coltivazione.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNIHIVgXBYAZ3dsEjpx_8ZBQCkjvVzHT4L5UkRZcRPFNatRJOlvU53V-QZsfMc12yBuYNxFjf2CFZgJJFF03LsGeuI6rDDlgn90tc6dFnLe-OXfrIwYT68D5wotRrZNAQFwcoWxk2BKmXc/s1600/mandorla.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNIHIVgXBYAZ3dsEjpx_8ZBQCkjvVzHT4L5UkRZcRPFNatRJOlvU53V-QZsfMc12yBuYNxFjf2CFZgJJFF03LsGeuI6rDDlgn90tc6dFnLe-OXfrIwYT68D5wotRrZNAQFwcoWxk2BKmXc/s1600/mandorla.jpg" /></a></div><b>Si conservano</b> ottimamente nel loro guscio se invece le comprate sgusciate prendetele possibilmente nelle confezioni sigillate perchè i loro grassi irrancidiscono con facilità se esposti alla luce, all'aria e al calore.<br />
<br />
Per esaltarne il sapore si possono <b>tostare a fuoco medio</b> per circa 5 minuti finchè non risultano dorate e croccanti oppure si possono mettere in forno a 180° per pochi minuti.<br />
<br />
Nelle preparazioni ove occorrono le mandorle sgusciate è utile per facilitare questa operazione immergerle in acqua bollente per pochi minuti.<br />
<br />
<b>Le mandorle si dividono in mandorle amare e mandorle dolci.</b><br />
<br />
Le <b>mandorle amare</b> non possono essere consumate fresche perchè contengono un glucoside tossico l'amigdalina che però la cottura prolungata disattiva.<br />
<br />
Entrano quindi nella preparazione di dolci tipici come gli amaretti mentre l'olio estratto da questo seme è largamente usato in cosmetica per la produzione di saponi e in profumeria.<br />
<br />
Le<b> mandorle dolci</b> invece sono utilizzate sia come frutto fresco che come frutto lavorato.<br />
<br />
Sono <b>ricche di proteine</b> e di <b>grassi insaturi</b> i cosiddetti grassi "buoni", ben 83% delle calorie che contengono deriva da questo nutriente e ciò le rende benefiche per l'apparato cardiocircolatorio.<br />
<br />
Sono un'ottima fonte di <b>vitamina E e di magnesio</b> inoltre fra la frutta secca sono quelle che contengono più <b>fibre</b>. <br />
<br />
Nelle mandorle vi sono anche le <b>vitamine del gruppo B</b> e minerali quali <b>ferro, potassio, rame e fosforo</b>.<br />
<br />
Altamente energetiche sono indicate nei casi di convalescenza e debilitazione ma <b>non sono adatte per chi</b> <b>vuole dimagrire</b> infatti l'apporto energetico è pari a 603 calorie per 100 g di parte edibile.<br />
<br />
Un consumo abituale di mandorle abbassa i livelli ematici di colesterolo e di trigliceridi.<br />
<br />
Questo seme contiene anche l'<b>emulsina</b> un'enzima che favorisce la digestione dei cereali e dei cibi ricchi di amido.<br />
<br />
La mandorla ha <b>proprietà energetiche ma anche lassative</b>, già nei tempi antichi il latte di mandorle veniva considerato un blando lassativo rinfrescante dell'intestino e delle vie urinarie.<br />
<br />
Dalle mandorle si ricava il <b>latte di mandorla </b>composto da mandorle dolci qualcuna amara e zucchero.<br />
<br />
E' una bevanda rinfrescante e altamente energetica con un grande apporto calorico quindi occorre non esagerare con le dosi, si può eccedere con facilità visto il suo gusto molto gradevole.<br />
<br />
Il latte di mandorla ha proprietà antidepressive, antinfiammatorie e rinfrescanti ed è molto dissetante.<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEzfvWfZER-Evw0cdQGVO6E4amTIGzjmUgHt3hL-yzWHEjuFiX8p82Bmq6oB_S5mLenfEtOhKuoDt73jPpS-jMSERyCNb_qXtN7Qw7_Mbkhm3F8R-csDOeRCOX568kNdlziySZrRaGpkov/s1600/olio+di+mandorle.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEzfvWfZER-Evw0cdQGVO6E4amTIGzjmUgHt3hL-yzWHEjuFiX8p82Bmq6oB_S5mLenfEtOhKuoDt73jPpS-jMSERyCNb_qXtN7Qw7_Mbkhm3F8R-csDOeRCOX568kNdlziySZrRaGpkov/s1600/olio+di+mandorle.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> olio di mandorle</td></tr>
</tbody></table>Dalla spremitura delle mandorle dolci si ricava un <b>olio apprezzato e conosciuto da secoli </b>per la sua delicatezza e le sue notevoli proprietà.<br />
<br />
L'olio di mandorle dolci è ricco di proteine, sali minerali, vitamina A e vitamine del gruppo B inoltre è emolliente, nutriente, addolcente e lenitivo.<br />
<br />
<b>Adatto a ogni tipo di pelle</b> combatte l'invecchiamento cutaneo ed è utilizzato anche per le pelli secche ed arrossate inoltre viene impiegato per le pelli sensibili e delicate come sono quelle dei bambini.<br />
<br />
Protegge, deterge e ammorbisce la pelle del viso, toglie le impurità che si accumulano sull'epidermide senza alterarne l'equilibrio naturale come a volte può fare il sapone che contiene sostanze alcaline.<br />
<br />
L'azione emolliente di questo olio è utile quando si ha prurito ed è molto efficace in caso di smagliature, è consigliabile applicarlo nelle "zone critiche" con un leggero massaggio per farlo penetrare negli strati profondi della pelle dove rilascia i suoi principi attivi.<br />
<br />
Infine l'olio di mandorle può essere usato per <b>ridare vigore e lucentezza a capelli</b> sfibrati e stanchi.<br />
<br />
Un impacco di questo olio applicato per 20 - 30 minuti sulla chioma prima dello shampoo costituisce un ottimo rimedio per capelli sfruttati e opachi.<br />
<br />
Le mandorle grazie al loro aroma e al loro sapore vengono <b>utilizzate nella cucina</b> per la preparazione di piatti sia salati che dolci.<br />
<br />
Sono un importante ingrediente in numerose ricette a base di carne e di pesce che rendono più delicate, piacevoli e gustose.<br />
<br />
Spesso impiegate nella cucina orientale per la preparazione di piatti salati, uno dei più famosi è il pollo alle mandorle, questo loro uso sta prendendo piede anche in occidente.<br />
<br />
Questi semi sono un ingrediente fondamentale nella pasticceria sia casalinga che industriale, si usano sia interi che tritati o ridotti in polvere per torte, focacce, biscotti, torroni, mandorlati e confetti.<br />
<br />
Servono da guarnizione per numerosi dolci, per i Panettoni natalizi e per le Colombe Pasquali, entrano nella composizione di creme e salse per dolci.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj81rkIEWtK9OZQgXoXzm8foidWhjpby0aJSN1Fl3_NYCuKrDr9m-P_6Ih7A8otMRTqV2LEAkVWv2zXFNi6Aks-xx1sc_n_5UcsJ0YqqwVAPyiWF5vVFoSXYqcO3oygxRIavGoMGyEfzRnQ/s1600/mandorle+immature.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj81rkIEWtK9OZQgXoXzm8foidWhjpby0aJSN1Fl3_NYCuKrDr9m-P_6Ih7A8otMRTqV2LEAkVWv2zXFNi6Aks-xx1sc_n_5UcsJ0YqqwVAPyiWF5vVFoSXYqcO3oygxRIavGoMGyEfzRnQ/s1600/mandorle+immature.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> mandorla immatura</td></tr>
</tbody></table>Si può consumare anche la <b>mandorla dolce immatura</b> da raccogliere quando il frutto ha raggiunto dimensioni sufficienti per esprimere appieno il sapore e l'aroma.<br />
<br />
Queste mandorle si consumano acerbe avendo il mallo, in quello stadio giovanile, un gradevole sapore acidulo.<br />
<br />
Sono particolari varietà di mandorlo che producono le mandorle da tavola fresche, queste sono mandorle primaticce, a frutto grosso e con guscio premice che si rompe con le dita.<br />
<br />
Le mandorle immature possiedono numerosi pregi: sono ricche di acidi organici quali il citrico e il malico, di vitamine del gruppo B, di vitamina C, di carotenoidi, di aminoacidi e di fibre.<br />
<br />
Questa particolare e rara golosità si consuma sia al naturale tagliata a julienne nelle misticanze primaverili di erbette tenere, sia con i carciofi crudi affettati finemente, sia con piatti regionali di pesce alla griglia o di carne ai ferri.<br />
<br />
Le ricette regionali che riguardano questo frutto immaturo sono caratteristiche della zona di produzione di questo prodotto particolare che raramente viene commercializzato.<br />
<br />
<b>SAGRE CHE HANNO COME PROTAGONISTA QUESTO SEME</b><br />
<br />
Sono numerosi i paesi che celebrano questo frutto nell'Italia meridionale e nelle isole.<br />
<br />
Andiamo in <b>Sardegna</b> per due sagre che celebrano entrambe la bontà delle mandorle.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7yoxbIODbmE4cOsAjFpPtWuwdSSdzwXfJd5Ke8S2c_cfY8QKCBsx3V5bdpU9l_guj_WbPSPI4XbxkWy4qsaVQ-ZugkoH1ywtIzwc2TLVuPfBPITF0nEO4d32EfPCCQLUNEB9cv1zz1jM2/s1600/sagra-della-mandorla-2011-villanovafranca-monumenti-aperti-manifesto-programma-completo-anteprima-350x495-316451.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7yoxbIODbmE4cOsAjFpPtWuwdSSdzwXfJd5Ke8S2c_cfY8QKCBsx3V5bdpU9l_guj_WbPSPI4XbxkWy4qsaVQ-ZugkoH1ywtIzwc2TLVuPfBPITF0nEO4d32EfPCCQLUNEB9cv1zz1jM2/s320/sagra-della-mandorla-2011-villanovafranca-monumenti-aperti-manifesto-programma-completo-anteprima-350x495-316451.jpg" width="225" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> Sagra della Mandorla a Villanovafranca</td></tr>
</tbody></table>La prima si svolge il 15 di maggio a <b>Villanovafranca nel Medio Campidano</b> nel giorno di Sant'Isidoro patrono del paese.<br />
<br />
Si legano le celebrazioni in onore del santo con l'ingrediente principe di gran parte dei dolci sardi, la mandorla con <b>"La Sagra della Mandorla"</b> giunta nel 2011 alla dodicesima edizione.<br />
<br />
In questa occasione si potranno visitare le chiese del paese e il complesso nuragico di "Su Mulinu"reso celebre dall'imponente altare nuragico ritrovato recentemente.<br />
<br />
Oltre alla processione e alla messa in onore del santo si potrà gustare un ottimo pranzo con piatti locali e visitare numerosi stends dove la mandorla e i dolci a base di questo frutto fanno la parte del leone.<br />
<br />
Il tutto allietato da musiche e cori folkloristici.<br />
<br />
In questa festa dove il sacro e il profano si incontrano il dolce e gustoso frutto campeggia e simboleggia sia la sacralità che la buona tavola.<br />
<br />
Il 10 e 11 di settembre sempre in Sardegna a <b>Baressa in provincia di Oristano </b>si svolge la <b>"Sagra della</b> <b>Mandorla"</b> giunta nel 2011 alla sua XX edizione.<br />
<br />
Teatro della manifestazione saranno le strade del centro storico riportato recentemente agli antichi splendori, per l'occasione nella cucina di un'antica casa rurale verrà eseguita una dimostrazione della preparazione di caratteristici dolci sardi a base di mandorle e pani tipici della zona.<br />
<br />
Si potrà inoltre assistere alla rappresentazione da parte di figuranti delle varie fasi della <b>"Mandorlicoltura"</b> che renderanno questo evento di carattere non solo ludico ma anche culturale.<br />
<br />
Durante la manifestazione sarà possibile visitare varie mostre di pittura e fotografiche, oltre alla Casa Museo dove viene conservata l'antica testimonianza storica del mondo contadino e "Su Mobiu" antico frantoio del 1600.<br />
<br />
La manifestazione prevede concerti di musica popolare sarda, esibizione di gruppi Folk sardi, cortei di danze e maschere tradizionali della Sardegna.<br />
<br />
Un'occasione per passare una giornata diversa non solo a contatto con questo frutto re della festa ma anche per immergersi nel folklore caratteristico di questa bella regione italiana.<br />
<br />
Andiamo adesso in un'altra isola <b>la Sicilia, </b>e osserviamo altre due feste che hanno come protagonista sia l'albero del mandorlo che il suo frutto la mandorla.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAlRx5ZNa60ZmB0pq-pGUJ-OIItN2fLlbqZ0jNeoNJL3m_nFFn3lzA1-RzUe08A1hMdOu79WhH-n03atUvFi9npvGYRdxetbpP5ei55IeI2Zt-SLn50nF_n45hCjJekIjR0Ci5f5WSdCi6/s1600/5809-sagra-del-mandorlo-+agrigento.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAlRx5ZNa60ZmB0pq-pGUJ-OIItN2fLlbqZ0jNeoNJL3m_nFFn3lzA1-RzUe08A1hMdOu79WhH-n03atUvFi9npvGYRdxetbpP5ei55IeI2Zt-SLn50nF_n45hCjJekIjR0Ci5f5WSdCi6/s200/5809-sagra-del-mandorlo-+agrigento.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> Sagra del Mandorlo ad Agrigento</td></tr>
</tbody></table>Ad <b>Agrigento</b> dal 3 al 12 febbraio si celebra la <b>"Sagra del mandorlo in fiore" </b>in questo periodo i mandorli in fiore nella Valle dei Templi formano uno spettacolo impareggiabile dove in una cornice unica la delicata fioritura dei mandorli sembra voler festeggiare l'arrivo della bella stagione.<br />
<br />
Questo spettacolo mozzafiato ed indimenticabile meritava una grande festa ecco quindi la "Sagra del mandorlo in fiore" che propone un fitto programma di eventi culturali che comprendono tre importanti manifestazioni.<br />
<br />
La prima è il <b>festival internazionale del Folklore</b>, la seconda è il festival internazionale <b>"I bambini nel</b> <b>mondo"</b> e la terza è il <b>Corteo storico d'Italia</b>.<br />
<br />
Si inizia con l'accensione del tripode dell'amicizia per poi continuare con gli spettacoli folkloristici per le vie del centro storico di Agrigento e nel teatro Pirandello, per finire nella Valle dei Templi dove i vari gruppi folkloristici si esibiranno fra le rovine della Magna Grecia e i mandorli in piena fioritura.<br />
<br />
Davvero un'emozionante ed indimenticabile spettacolo! <br />
<br />
Se poi si ha bisogno di ristorarsi sarà possibile gustare deliziosi prodotti tipici siciliani e naturalmente le immancabili mandorle.<br />
<br />
Andiamo adesso in <b>provincia di Palermo</b> e precisamente a <b>Vicari </b>che dista una cinquantina di km. dal capoluogo.<br />
<br />
Qui tra la terza e la quarta settimana di maggio in concomitanza con i festeggiamenti di San Giorgio Martire patrono del paese, si svolge una divertente e importante manifestazione la <b>"Sagra della Mandorla".</b><br />
<br />
Questo evento mira a far conoscere e rivalutare usi e tradizioni locali che andavano scomparendo con particolare attenzione ai poco conosciuti e tipici dolci locali Passavolanti, Primamuri e Sasameli e alla nota "Cubbaita" tipico torrone tradizionale che ha origini arabe infatti furono proprio gli Arabi a introdurre la ricetta in Sicilia.<br />
<br />
Corollario a tutto ciò si svolgerà una mostra di pittura contemporanea, un festival della musica e un Gran Ballo dell'Ottocento che ricalcherà il famoso ballo del libro e del film "Il Gattopardo".<br />
<br />
La rappresentazione teatrale della vita e del martirio di San Giorgio Martire andrà in scena per onorare il santo al quale la festa è dedicata.<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNfMPD0_j5MpxHKTT8rxSLJPt0hbRJfxXTGQakuArKLCSWYFesO0PByHpY49Crs8s2xxCcrAV6mGd9wEJqPnPcj1yus7cQiiICnTc9PDUxiwQg7nptlawCpyglpGcaWrYe56GF4hf3x12i/s1600/cubbaita.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNfMPD0_j5MpxHKTT8rxSLJPt0hbRJfxXTGQakuArKLCSWYFesO0PByHpY49Crs8s2xxCcrAV6mGd9wEJqPnPcj1yus7cQiiICnTc9PDUxiwQg7nptlawCpyglpGcaWrYe56GF4hf3x12i/s1600/cubbaita.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> Sagra della Mandorla a Vicari "Cubbaita"</td></tr>
</tbody></table>Infine vi sarà l'ormai nota <b>"Notte Bianca"</b> durante la quale non mancheranno esibizioni e spettacoli di gruppi folkloristici e di giocolieri durante i quali si potranno degustare gli ottimi dolci pubblicizzati e la tradizionale "Cubbaita".<br />
<br />
Vale la pena partecipare non solo per le importanti iniziative culturali ma anche per gustare in una cornice come quella siciliana e per di più notturna degli ottimi dolci a base di un frutto gustoso e saporito come la mandorla.<br />
<br />
Queste sono le principali sagre in onore della mandorla ma ve ne sono altre altrettanto caratteristiche specialmente in territorio siciliano che vi invito ad andare a scoprire per godere di una giornata differente all'insegna di un frutto gustoso e a tutti noto come è quello della mandorla.<br />
<br />
Dopo tutte queste golosità non mi resta che descrivervi <b>la ricettina</b> a base naturalmente di mandorle.<br />
<br />
Prima della ricetta una piccola digressione: quando si parla di mandorle è inevitabile pensare alla Sicilia dove il mandorlo approdò, portato dai Fenici prima di diffondersi per le colonie greche e dove una moltitudine di ricette ha come protagoniste le mandorle, dalle granite alla cassata fino alla frutta di Martorana a base di farina di mandorle e di zucchero tipica della zona orientale della Sicilia.<br />
<br />
In questo post voglio parlarvi di un'altra ricetta siciliana passatami da una mia cara amica che abita in Sicilia e trovandola io gustosissima ve la scrivo qui sperando che incontri anche il vostro favore.<br />
<br />
E' una antica ricetta tipica della Sicilia occidentale che ha origine nei porti trapanesi.<br />
<br />
Infatti a Trapani si fermavano le navi genovesi provenienti dall'oriente e i marinai genovesi fecero conoscere ai trapanesi la ricetta del pesto alla genovese.<br />
<br />
Questa ricetta incontrò il favore dei siciliani che tuttavia vollero modificarla aggiungendo ingredienti tipici del loro territorio come i pomodori freschi e le mandorle.<br />
<br />
Nacque così il "Pesto alla trapanese" ed ecco a voi la ricetta così come me l'ha passata la mia amica e come io stessa l'ho riprodotta con grande soddisfazione.<br />
<b><br />
</b><br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7OhUanyFniKpKR16WhPy-JP5N4jCRVi3MDHKJoOGQ0PRuHTIz7Vn8GxcCnkX5clyx1Vcm_4azwh2RVheBjTocGdt5h2Q10SaLVV2XCqIku9okWP4dumzLPvm6Tf2qAVtZCLnbbKUuNtGr/s1600/busiati+con+pesto.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7OhUanyFniKpKR16WhPy-JP5N4jCRVi3MDHKJoOGQ0PRuHTIz7Vn8GxcCnkX5clyx1Vcm_4azwh2RVheBjTocGdt5h2Q10SaLVV2XCqIku9okWP4dumzLPvm6Tf2qAVtZCLnbbKUuNtGr/s1600/busiati+con+pesto.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> busiati al pesto trapanese</td></tr>
</tbody></table><b>PESTO ALLA TRAPANESE</b><br />
<br />
Ingredienti per 4 persone:<br />
<br />
6 pomodori da sugo ben maturi<br />
50 g di mandorle sgusciate<br />
15-20 foglie di basilico fresco<br />
1 o 2 spicchi di aglio<br />
olio extravergine di oliva<br />
pecorino siciliano non eccessivamente stagionato (se non lo trovate va bene anche del pecorino fresco)<br />
sale q.b.<br />
<br />
Per preparare il "pesto alla trapanese" le mandorle devono essere sgusciate quindi o le acquistate già pronte ma occhio alla data di scadenza si deteriorano con facilità, oppure ve le sgusciate da soli operazione semplice che adesso vado a descrivere.<br />
<br />
Basta farle sbollentare per qualche minuto e poi una volta scolate fate solo una leggera pressione con le dita per staccare la loro pellicina.<br />
<br />
Finita questa operazione occorre spelare i pomodori tagliandoli a cubetti.<br />
<br />
Mettete quindi in un mortaio, ma se non l'avete adoperate il mixer più comodo e veloce, il mazzetto di basilico, il sale e l'aglio e pestateli sino a ridurli in poltiglia unite a poco a poco l'olio extravergine sinchè la salsa non diviene cremosa.<br />
<br />
Toglietela dal mixer metteteci le mandorle spellate e crude e frullatele a parte poi aggiungetele al pesto, per chi vuol adoperare il mortaio bisogna avere la pazienza di schiacciarle sino a farle diventare una poltiglia è un pò lungo e laborioso ma trovo ne valga la pena.<br />
<br />
Infine al pesto aggiungete la polpa dei pomodori tagliata molto fine o pestata nel mortaio, consiglio di tagliarla fine se non si ha il mortaio ma di non frullarla.<br />
<br />
Alla salsa si aggiunge mescolando e amalgamandoli molto bene due cucchiai di olio extravergine di oliva.<br />
<br />
Nel frattempo avrete messo una pentola d'acqua sul fuoco e a bollore vi avrete versato la pasta che porterete a cottura.<br />
<br />
La pasta utilizzata tradizionalmente è pasta fresca locale chiamata " <b>i busiati"</b> sorta di maccheroni attorcigliati ma in mancanza di questa vanno bene i bucatini o le linguine.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmZ4Xy1eE4YSTS3_y6MLTfVTjfiFBgnBc4gFvNCsmUXz4AfnqrSLlgUbD7hkxvx9ZxU144cRUKDpg83_INbAVtpYmOJiYhof6Hi7M7_pIjvrDLhyURyLuvZSWAo0uohnvV0meEva5TANhA/s1600/mandorle+nella+valle+dei+templi+agrigento.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmZ4Xy1eE4YSTS3_y6MLTfVTjfiFBgnBc4gFvNCsmUXz4AfnqrSLlgUbD7hkxvx9ZxU144cRUKDpg83_INbAVtpYmOJiYhof6Hi7M7_pIjvrDLhyURyLuvZSWAo0uohnvV0meEva5TANhA/s1600/mandorle+nella+valle+dei+templi+agrigento.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> mandorleto nella Valle dei Templi ad Agrigento</td></tr>
</tbody></table>Appena scolata la pasta ancora fumante mettetela nel recipiente dove avrete già sistemato il pesto e aggiungetevi un paio di cucchiai di pecorino grattato.<br />
<br />
Questo pesto è ottimo, di gusto delicato e aromatico molto buono anche facendo riscaldare la pasta se ne avanza.<br />
<br />
Ritengo che difficilmente potrete provarlo in quest'ultima variante perchè i vostri commensali ingolositi dal suo particolare sapore non ve ne lasceranno.<br />
<br />
A me non resta che ritirarmi non prima però di avervi augurato<br />
<br />
<b>BUON APPETITO</b><br />
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<riccardahttp://www.blogger.com/profile/15471853974207111487noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1211519335427645451.post-85635269145370123172012-03-15T16:41:00.000-07:002012-03-15T16:41:19.542-07:00PIANTE DA FRUTTO RARE<b>FIORISCE IN GIALLO QUESTA PIANTA ANTICA I NOSTRI PROGENITORI SI CIBAVANO DEI SUOI ROSSI FRUTTI MERITA DI ESSERE RISCOPERTA</b><br />
<b><br />
</b><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJB8K5JUPhEcvm-hI-H_CBTomjQ3q8gqkL1wjlT7IkzWW77zKW1aXXrZmuK__mSAZ7Wq_auWVkytsz0tNqnknrLEOZZV3B_hrZiFo0DwavofGdWW2YevtzH2OXxgl1iQ_nr-DvE-oLOvb_/s1600/corniolo.+bacche+mature.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJB8K5JUPhEcvm-hI-H_CBTomjQ3q8gqkL1wjlT7IkzWW77zKW1aXXrZmuK__mSAZ7Wq_auWVkytsz0tNqnknrLEOZZV3B_hrZiFo0DwavofGdWW2YevtzH2OXxgl1iQ_nr-DvE-oLOvb_/s1600/corniolo.+bacche+mature.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> bacche del corniolo</td></tr>
</tbody></table>Prima che fosse praticata l'agricoltura i nostri progenitori si nutrivano di bacche che trovavano nelle vaste foreste che coprivano in quei lontani tempi, siamo circa 10.000 anni A.C.. gran parte del pianeta.<br />
<br />
Fra queste bacche vi erano anche quelle di un alberello o per meglio dire un grosso arbusto che cresceva nell'Europa centrale ed orientale.<br />
<br />
I nostri antenati del Neolitico gustavano già le bacche del <b>corniolo</b> e semi di corniolo sono stati trovati sparsi in focolari che risalgono a quegli antichi tempi.<br />
<br />
Quei semi appartenevano all'antenato del nostro Cornus mas nominato in modo corrente corniolo, una pianta da frutto che fiorisce in giallo ai primi tepori primaverili prima ancora della forsizia.<br />
<br />
Nei primi giorni di marzo quando l'aria è ancora freddina, i miei due cornioli che poto a palla perchè l'arbusto lasciato in forma libera ha rami piuttosto disordinati, mi regalano i loro numerosi fiorellini di un bel giallo vivo riuniti in piccole ombrelle. <br />
<br />
Sbocciano così sui rami ancora nudi prima che i germogli delle tenere foglie inizino ad aprirsi per celebrare una nuova stagione.<br />
<br />
Questo raro alberello poco frequente anche in natura , è specie tipica diffusa sino al Caucaso e nell'Asia Minore, si trova in tutta la nostra penisola soprattutto nel settentrione eccetto che nelle isole.<br />
.<br />
Non ama le coste e dal piano si può spingere sino a oltre mille metri di altitudine preferendo vivere nei margini soleggiati dei boschi di latifoglie e lungo le sponde dei torrenti.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyhO8a-z1X2MdtbmQyqnlbmcj9jjbSCQ0HqRyHTVjG7Ln_9Wid-eWln5vpVSlUrYO8WYd8fVzYtiL8ELeDFkSFaJpUSDXQ-I67xbuLGQDZC0Jv9IeyJQgv1MDgaKHCv2WLP7EyVg9l8b2A/s1600/992+pestello3.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="115" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyhO8a-z1X2MdtbmQyqnlbmcj9jjbSCQ0HqRyHTVjG7Ln_9Wid-eWln5vpVSlUrYO8WYd8fVzYtiL8ELeDFkSFaJpUSDXQ-I67xbuLGQDZC0Jv9IeyJQgv1MDgaKHCv2WLP7EyVg9l8b2A/s320/992+pestello3.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> pestello in corniolo</td></tr>
</tbody></table>Sin dall'antichità era rinomato per la <b>durezza del suo legno</b> infatti l'etimologia del nome Cornus deriva dal latino corno perchè il suo legno duro e lucido ricorda il corno del bue, mentre il suffisso latino "mas" (maschile) potrebbe ancora riferirsi alla durezza del suo legno contrapposto a quello di un'altro alberello molto simile al corniolo, il sanguinello ma con un legno fragile.<br />
<br />
Al tempo della Grecia antica il corniolo era <b>consacrato ad Apollo</b> e sul monte Ida che domina la pianura di Troia esisteva un boschetto di questi alberi consacrato al dio.<br />
<br />
Fu proprio da questi alberi che i Greci trassero il legno che impiegarono per costruire il famoso cavallo che fece cadere quella città provocando lo sdegno del dio.<br />
<br />
Per espiare questo sacrilegio i greci istituirono le <b>Karneia</b> feste in onore di Apollo che duravano 9 giorni e che si svolgevano in un periodo compreso fra agosto e settembre.<br />
<br />
I Romani e i Greci utilizzavano il legno del corniolo per fabbricare i raggi delle ruote dei carri e armi come lance, giavellotti e frecce.<br />
<br />
In tempi più recenti il legno stagionato di questo albero è sempre stato usato per fabbricare i manici degli attrezzi, i denti dei rastrelli e i pioli delle scale.<br />
<br />
Questo legno il più duro presente in Europa, viene utilizzato ancor oggi per la fabbricazione di pipe, bastoni da passeggio e piccole sculture infatti lavorato si presenta liscio e lucente come un corno levigato o una pietra dura.<br />
<br />
Narra <b>una leggenda che parla della fondazione di Roma</b> che Romolo scagliò un giavellotto per definire il limite dei confini della nuova città.<br />
<br />
Questo giavellotto atterrò sul colle Palatino e non fu più possibile svellerlo.<br />
<br />
A poco a poco emise radici e foglie e crebbe una grandissima pianta di corniolo venerata dai romani per molte generazioni.<br />
<br />
Da questo episodio derivava l'usanza, ai tempi dei Romani che un giavellotto di corniolo lanciato in campo nemico apriva immediatamente le ostilità.<br />
<br />
Per la sua longevità il corniolo era frequentemente piantato per segnare i confini delle proprietà boschive.<br />
<b><br />
</b><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBhT1rXnSSIhn_kfsxtDjJT9U1ZK-iJ1yKgDTjuOdZhzENDXIMpbVNhlgt8h6YzsukYsscsbgRZ4JD0yIbGNIYbc3l6b4NqCDisZqytUp-TSsqRCHYURXzcnCbZQLIII0iw9nH9DWc21db/s1600/lo+stesso+in+primavera.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBhT1rXnSSIhn_kfsxtDjJT9U1ZK-iJ1yKgDTjuOdZhzENDXIMpbVNhlgt8h6YzsukYsscsbgRZ4JD0yIbGNIYbc3l6b4NqCDisZqytUp-TSsqRCHYURXzcnCbZQLIII0iw9nH9DWc21db/s200/lo+stesso+in+primavera.jpg" width="200" /></a></div><b>DESCRIZIONE DI QUESTO ALBERELLO</b><br />
<br />
Il corniolo è un arbusto o un piccolo albero di crescita lenta, alto fino a 5 metri con portamento tondeggiante, molto ramificato con i primi rami che crescono a poca distanza dal terreno.<br />
<br />
La sua <b>corteccia </b>è di color grigiastro che vira verso il marrone e tende a sfogliarsi in ampie scaglie lasciando scoperta la parte sottostante che è di colore più chiaro, questo particolare accentua la valenza ornamentale di questo alberello.<br />
<br />
Ha <b>foglie</b> caduche ovate ed opposte ricoperte sia superiormente che inferiormente di peluria che può essere leggermente irritante per la pelle.<br />
<br />
Le foglie di colore verde scuro nel periodo autunnale prendono sfumature giallo rossastre molto ornamentali prima di cadere.<br />
<br />
I <b>fiori gialli</b> che sbocciano prima delle foglie a fine febbraio metà marzo sono ermafroditi di piccole dimensioni ma riuniti in appariscenti infiorescenze a forma di ombrello.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRS6exVnhyphenhyphenIk1loDIdsHYFf7KNKOwvNcLGMO0mP39qaaebOfJFQKmT0LnqEEFCRV2QeIelqBsfPNijWm4tM0wSRQoV_n8NInNmCKZer5lgLTT1WhWY58hAADH4xH2gvGgQpUNs2tn-jf2Z/s1600/fioritura+corniolo.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRS6exVnhyphenhyphenIk1loDIdsHYFf7KNKOwvNcLGMO0mP39qaaebOfJFQKmT0LnqEEFCRV2QeIelqBsfPNijWm4tM0wSRQoV_n8NInNmCKZer5lgLTT1WhWY58hAADH4xH2gvGgQpUNs2tn-jf2Z/s200/fioritura+corniolo.JPG" width="179" /></a></div>Il corniolo è pianta mellifera importante per la produzione di miele in un periodo ancora avaro di fioriture.<br />
<br />
Ad agosto primi di settembre maturano i suoi frutti che sono delle bacche chiamate <b>corniole</b> di colore rosso vivo lucente, a completa maturazione assumono un colore rosso più cupo caratteristico, divengono molli e perdono parte della loro lucentezza. <br />
<br />
Contengono al loro interno con nocciolo ellissoidale molto duro e sono simili per dimensione e forma alle olive.<br />
<br />
La loro polpa è molto apprezzata dalla fauna selvatica mentre per quanto riguarda il consumo umano se si vogliono consumare fresche occorre aspettare la completa maturazione che si verifica quando il frutto diviene di un colore più scuro e si stacca con facilità dal ramo.<br />
<br />
<b>COLTIVAZIONE</b><br />
<b><br />
</b><br />
Questa pianta in Italia è sempre stata considerata una specie spontanea e quindi non è mai stata coltivata in impianti specializzati anche se è utilizzata a livello familiare ed amatoriale per le sue doti produttive ed ornamentali.<br />
<br />
Il corniolo è pianta <b>molto rustica</b> che non teme il freddo nè le alte temperature estive ma si sviluppa al meglio in un clima temperato.<br />
<br />
Per la precocità della sua fioritura è sensibile alle gelate primaverili che possono bruciare i fiori e quindi compromettere la fruttificazione.<br />
<br />
La <b>coltivazione</b> può avvenire sia in pianura che in collina fino ad un'altitudine di 1000 metri e oltre scegliendo posizioni soleggiate che questa pianta preferisce ma se il clima d'estate è troppo caldo allora è preferibile piantarla in una zona semi ombreggiata o anche esposta al nord.<br />
<br />
Il corniolo è una pianta molto adattabile anche per quanto riguarda il <b>terreno</b>, pur prediligendo quelli sciolti, ben drenati, fertili e moderatamente calcarei si adatta anche a terreni aridi e sassosi mentre rifugge quelli troppo compatti e umidi.<br />
<br />
Questo alberello <b>si può moltiplicare</b> per seme, per talee semilegnose che però faticano a emettere radici e per polloni radicati sfruttando la forte attitudine pollonifera di questo albero.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9OYhdON8MRtJIYWBJbIjjs_eLl3ZjX7lLmJcAHHxHOr_UPnGIeYpP2StlWYsUh9XJBitTq2fuSGbaXXBovvc-20-pQc5I2r3VBpVSQPPim_p-Q47UPuCBWaV-vWiVNs__qNZVb2TDanfG/s1600/le+sue+bacche.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9OYhdON8MRtJIYWBJbIjjs_eLl3ZjX7lLmJcAHHxHOr_UPnGIeYpP2StlWYsUh9XJBitTq2fuSGbaXXBovvc-20-pQc5I2r3VBpVSQPPim_p-Q47UPuCBWaV-vWiVNs__qNZVb2TDanfG/s200/le+sue+bacche.jpg" width="200" /></a></div><br />
Le piante nate da seme sono caratterizzate da una forte eterogeneità, da un ottimo ancoraggio al suolo e da una lenta messa a frutto.<br />
<br />
Il corniolo viene allevato generalmente in forma libera e la messa a dimora delle piante si esegue in autunno o in primavera con sesti d'impianto di 4-5 X 5 metri.<br />
<br />
Entra in produzione solo a partire da quarto o quinto anno dall'impianto ma essendo assai longevo per lunghi anni si potrà godere della sua fruttificazione.<br />
<br />
Per quanto riguarda <b>la potatura</b> in fase di allevamento consiste nella predisposizione di fusto e branche, invece la potatura di mantenimento si limita a asportare i polloni in eccesso e i rami rotti o malati.<br />
<br />
Sopporta facilmente potature di aggiustamento, i miei due cornioli li ho potati a palla, e viene usato anche per formare siepi.<br />
<br />
Il corniolo fruttifica prevalentemente sui dardi di due o tre anni.<br />
<br />
Nell'anno della messa a dimora occorre <b>irrigare</b> le giovani piante nei periodi siccitosi ma tali irrigazioni possono essere sospese dopo un anno o due.<br />
<br />
<b>La concimazione</b> si effettua a fine inverno interrando vicino alle piante del concime organico per ottenere una migliore fruttificazione.<br />
<br />
Questa pianta è impiegata al giorno d'oggi come specie prevalentemente ornamentale per la sua fioritura precoce,per la leggerezza della sua chioma, per il suo fogliame che in autunno prende colori molto appariscenti e per i suoi frutti mangerecci molto appetiti dagli uccelli.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieVtIY-EQ2me-3GhVUGRtwyKip1Q6HVV85R0oDkBDcVoYhPA5zVVhQSHw9F4SJdrqBjn9-_DHvSRANABXLWbaqmadvcm8rEBaydEYX8728Hamz3Tq2jfZ0PYIVhS8KTtuVIt_jWnQLht57/s1600/corniolo+frutti+maturi.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="199" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieVtIY-EQ2me-3GhVUGRtwyKip1Q6HVV85R0oDkBDcVoYhPA5zVVhQSHw9F4SJdrqBjn9-_DHvSRANABXLWbaqmadvcm8rEBaydEYX8728Hamz3Tq2jfZ0PYIVhS8KTtuVIt_jWnQLht57/s200/corniolo+frutti+maturi.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> corniole frutti maturi</td></tr>
</tbody></table> Una pianta adulta può produrre dai 18 ai 50 kg di frutti che maturano scalarmente.<br />
<br />
La loro <b>raccolta</b> viene effettuata per scuotimento dei rami circa due volte la settimana, solo i frutti completamente maturi cadono nelle reti poste sotto la chioma dove vengono raccolti.<br />
<br />
<b>Le corniole si possono conservare</b> in frigorifero, alla temperatura di 2-3 gradi per circa un mese, fuori dal frigorifero si conservano per circa una diecina di giorni stese all'ombra su un asse di legno cercando di metterle rade. <br />
<b><br />
</b><br />
<b>VARIETA'</b><br />
<b><br />
</b><br />
In genere è conosciuta la forma selvatica di corniolo e pochi conoscono le sue belle varietà ed è un vero peccato perchè ve ne sono di notevoli che ad un'abbondante fioritura uniscono la bellezza del fogliame o altre caratteristiche degne di nota.<br />
<br />
Per esempio Cornus mas <b>"Golden Glory"</b> forma un arbusto o un bell'alberello più vigoroso della specie comune e fiorisce in età più giovanile.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgoLi9J_LuXN1N84OfQ7ADi1cdT74xBevDI-pVjB3Cgt6k2JAt6nvzhQCw2MdcWi6Md2IWiaf0nNxDpkKUQ1lFtFbVzH2UUnlKGp1LZh2hxIZyoiQgDFbM_Y4aHn4JzAQSDH1OU5g5UHDO/s1600/cornus+mas+golden+glory.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="143" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgoLi9J_LuXN1N84OfQ7ADi1cdT74xBevDI-pVjB3Cgt6k2JAt6nvzhQCw2MdcWi6Md2IWiaf0nNxDpkKUQ1lFtFbVzH2UUnlKGp1LZh2hxIZyoiQgDFbM_Y4aHn4JzAQSDH1OU5g5UHDO/s200/cornus+mas+golden+glory.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> Cornus mas "Golden Glory"</td></tr>
</tbody></table>La fioritura è più abbondante della specie tipo e lascia il posto a piccole bacche rosse che maturano nascoste da un abbondante fogliame che si tinge di sfumature rossastre che virano al viola in autunno.<br />
<br />
L'attraente corteccia grigio-marrone che si sfoglia costituisce un ulteriore motivo ornamentale in inverno quando la pianta è spoglia.<br />
<br />
Questa varietà può fregiarsi di un ambito riconoscimento: ha infatti vinto un importante premio della Royal Horticultural Society inglese.<br />
<br />
Un'altra varietà degna di nota è la varietà di Cornus mas <b>"Variegata"</b> un superbo arbusto di medie dimensioni con le foglie contornate da un margine bianco che le rendono estremamente visibili e attraenti.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEih1vkIyE0ahLSP99JnBD2pK8691is2lWzDDiKVXILlsiQ8U-j6WyiID2NG0SqpG9Ub5-3repw3dd4va3NZ8wmqOsByfnPkemfs_hazm4jqPwuWy70vJ5kuIRaa5XHwwjO8AliENtsqtLW3/s1600/variet%C3%A0+variegata+3.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEih1vkIyE0ahLSP99JnBD2pK8691is2lWzDDiKVXILlsiQ8U-j6WyiID2NG0SqpG9Ub5-3repw3dd4va3NZ8wmqOsByfnPkemfs_hazm4jqPwuWy70vJ5kuIRaa5XHwwjO8AliENtsqtLW3/s200/variet%C3%A0+variegata+3.jpg" width="150" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> varietà "Variegata"</td></tr>
</tbody></table>Un'altra cultivar variegata di corniolo è Cornus mas <b>" Auroelegantissima"</b> con foglie variegate di giallo e riflessi verdi.<br />
<br />
Questa varietà è la più adatta per essere coltivata in vaso perchè è il più piccolo dei cornioli anche se le varietà con foglie variegate raggiungono dimensioni più contenute della specie tipo.<br />
<br />
Queste varietà soffrono la forte insolazione che può bruciare le delicate foglie e quindi consiglio nei climi caldi la loro collocazione in semi-ombra o al riparo di un muro.<br />
<br />
Per i cornioli in vaso specialmente per il Cornus mas "Auroelegantissima" occorre anche fare <b>attenzione alle folate di vento</b> in quanto la pianta più minuta e fragile delle altre cultivar lo soffre.<br />
<br />
Per <b>esaltare </b>la gialla fioritura del corniolo potete posizionarlo contro una siepe alta e sempreverde come per esempio il ligustro o il cipresso di Lawson ma fa un figurone anche se ai suoi piedi sbocciano durante la sua fioritura piccoli bulbi primaverili.<br />
<br />
Io ho piantato i bucaneve come potete vedere nel video ma vi stanno molto bene i crochi, i narcisi e i tulipani botanici che fra i tulipani sono i primi a sbocciare.<br />
<br />
Se invece volete una fioritura d'effetto durante i mesi invernali allora piantate vicino a lui piantine di erica che con la loro fioritura rallegreranno le grigie giornate invernali.<br />
<b><br />
</b><br />
<b>COLTIVAZIONE IN VASO</b><br />
<b><br />
</b><br />
Il corniolo è una di quelle piante misteriose e rare che rappresentano per i figli della città <b>un dono fatto loro dalla foresta.</b><br />
<br />
Infatti le sue bacche hanno un profumo e un sapore acidulo molto particolare e ricordano un tempo lontano dove l'umanità era a stretto contatto con la vegetazione selvatica, un legame che è stato dimenticato ma che è sempre possibile riallacciare.<br />
<br />
Ecco perchè è importante coltivare anche in vaso una di queste piante rare e così cariche di simboli e di storia.<br />
<br />
Vi ho indicato come posizionare al meglio e sfruttare al massimo un corniolo in piena terra, adesso passo a spiegarvi la coltivazione in vaso che permette anche a chi non possiede terreno oppure a chi vuole valorizzare con dei vasi un luogo pavimentato di avere questa bella pianta.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMYBwtsdwPCpbhsnIMKGEY2B239HBi0dUnPa66OxDdlYFfgV4qwcfRJXqZZSbBxd2t86jKpN6KrO2V4JbOQ8hk5yp-4BT_AU7917ol08l3-NTUSgk4JGetaGtps4oxAWSgssz1E0CbUKrp/s1600/albero+corniolo.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMYBwtsdwPCpbhsnIMKGEY2B239HBi0dUnPa66OxDdlYFfgV4qwcfRJXqZZSbBxd2t86jKpN6KrO2V4JbOQ8hk5yp-4BT_AU7917ol08l3-NTUSgk4JGetaGtps4oxAWSgssz1E0CbUKrp/s1600/albero+corniolo.jpg" /></a></div>C'è da notare che la specie selvatica del corniolo chiamata Cornus mas è utilizzata nell'ingegneria naturalistica per il consolidamento di scarpate e di luoghi franosi per il suo apparato radicale che presenta radici molto resistenti ed espanse.<br />
<br />
Questo fa si che una pianta con un simile apparato radicale non sia adatta per la coltivazione in vaso non potendo le pareti del vaso seppur ampie, contenere un tale vigoroso apparato radicale.<br />
<br />
Se si forza eccessivamente l'albero questo si indebolisce e le sue radici sono soggette ad essere colonizzate da un temibile parassita, l'oziorrinco che durante l'inverno sotto forma di larva danneggia l'apparato radicale della pianta portandola alla morte in pochi anni.<br />
<br />
Per questo motivo sconsiglio di coltivare in vaso la forma selvatica di Cornus mas invece <b>sono adatte al vaso sia per l'apparato radicale meno esteso, sia per la chioma contenuta le sue cultivar.</b><br />
<br />
Inoltre sono anche più ornamentali in quanto le loro foglie sono diversamente variegate a seconda della varietà e in ogni caso faranno un bel vedere sul vostro balcone o nel vostro patio, questa ulteriore qualità ornamentale di questo bell'alberello si sommerà a tutte le altre.<br />
<br />
Unico neo sono di difficile reperimento provate su qualche sito inglese cercando su Internet.<br />
<br />
Una volta che abbiate trovato il vostro corniolo occorre<b> rinvasarlo</b>.<br />
<br />
Prendete un capiente vaso che sia di diametro superiore di circa 10 cm rispetto a quello dove è situato il vostro corniolo, riempitelo di soffice e fertile terriccio aggiungendovi del compost per aumentare la sua fertilità e rinvasate il vostro alberello senza dimenticare un buon drenaggio sul fondo del vaso.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3F8FLN-Mo6gd0s26OWGxpyQC_64UeyjOS3EBxW1AUur5KdDjX7fV15vmg6iVn75q9nc2RLli_3qwu-izrxkt0NIbxRfL7lx8xk8E2XX7edrsmqzq1IL9ITdRYtmVUSLnDAiGGStH5fSkG/s1600/corniolo+bonsai.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="161" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3F8FLN-Mo6gd0s26OWGxpyQC_64UeyjOS3EBxW1AUur5KdDjX7fV15vmg6iVn75q9nc2RLli_3qwu-izrxkt0NIbxRfL7lx8xk8E2XX7edrsmqzq1IL9ITdRYtmVUSLnDAiGGStH5fSkG/s200/corniolo+bonsai.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> corniolo bonsai</td></tr>
</tbody></table>Alla fine di tutta l'operazione bagnatelo abbondantemente poi posizionatelo in una posizione dove la luminosità sia intensa ma il sole non picchi troppo forte.<br />
<br />
<b>Rinvasatelo</b> ogni due anni cambiando il terriccio e aumentado sin dove possibile il diametro del vaso e potrete godere di un bell'alberello di lenta crescita interessante in tutte le stagioni.<br />
<br />
Ogni anno in primavera <b>nutritelo</b> con una concimazione organica che favorisce la fioritura e la successiva fruttificazione.<br />
<br />
Ricordatevi di <b>annaffiarlo</b> quando la stagione diviene calda ma attenti ai ristagni d'acqua che farebbero ammalare il vostro alberello, siate quindi attenti con le annaffiature annaffiate si ma senza eccedere.<br />
<br />
Per quanto riguarda la <b>potatura</b> se non volete allevarlo in forma topiaria per esempio a palla, limitatevi a togliere i polloni che crescono ai suoi piedi, i rami rotti o danneggiati e qualche ramo per equilibrare la chioma.<br />
<br />
In ogni caso che la potatura sia leggera è facile eccedere con le cesoie in mano :-)<br />
<br />
Il corniolo è pianta longeva e dopo i primi anni di veloce crescita si accresce lentamente questa è una qualità utile per chi la deve tenere in vaso.<br />
<br />
Inoltre la sua rusticità la rende una pianta facile adatta anche a chi non è troppo esperto.<br />
<br />
Infine allevando un corniolo farete un favore agli uccelli ghiotti delle sue bacche se non le volete consumare voi e non ultimo contribuirete a salvare un albero dimenticato che è diventato raro.<br />
<b><br />
</b><br />
<b>CARATTERISTICHE DEL FRUTTO</b><br />
<b><br />
</b><br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHvdM4utqvrtVt1hiJngZE0V9FojZHai2EBnS5Bl1BlPP5P4zyHO4Wwq2poCqgOkl3tXZMAL406x-2VmBDNQvbo2zCmikG9PPkszm5Vao42rtGJPpm99NUEgD1YTjHOy9JAJ80_XOKw6os/s1600/corniolo+bacche.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="168" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHvdM4utqvrtVt1hiJngZE0V9FojZHai2EBnS5Bl1BlPP5P4zyHO4Wwq2poCqgOkl3tXZMAL406x-2VmBDNQvbo2zCmikG9PPkszm5Vao42rtGJPpm99NUEgD1YTjHOy9JAJ80_XOKw6os/s200/corniolo+bacche.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"></td></tr>
</tbody></table>Le corniole presentano <b>polpa dal sapore acidulo</b> anche a completa maturazione ricca di tannini, di mucillagini e di zuccheri perfette per le loro qualità dissetanti nelle calde e afose giornate di agosto.<br />
<br />
Ricche di <b>vitamina C</b> si possono adoperare per la prevenzione delle malattie influenzali hanno anche proprietà astringenti, riducono la secrezione delle mucose infiammate dell'intestino nelle malattie diarroiche.<br />
<br />
Si prestano bene per la preparazione casalinga di gelatine e confetture.<br />
<br />
Cercando bene nei vecchi quaderni di ricette di famiglia che mia mamma mi ha lasciato ho trovato questa ricetta che riguarda le corniole e che trascrivo fedelmente.<br />
<br />
E' scritta a mano con l'inchiostro, testimone di un tempo che fu come le corniole che un tempo a tutti note oggi sono conosciute da pochi.<br />
<b><br />
</b><br />
<b>GRAPPA PROFUMATA CON CORNIOLE</b><br />
<b><br />
</b><br />
Ingredienti:<br />
<br />
1 litro di buona grappa d'uva<br />
45 corniole ben mature<br />
150 gr di zucchero<br />
1litro di acqua<br />
scorzette di limone (solo la parte gialla)<br />
<br />
Scegliete le corniole che siano sane e pulite lavatele e mettetele ad asciugare all'ombra sopra un canovaccio.<br />
<br />
Poscia mettete sul fuoco basso l'acqua portandola a bollore e aggiungete sempre mescolando a poco a poco lo zucchero che in questa deve sciogliersi interamente.<br />
<br />
Raffreddato che sia lo sciroppo abbiate cura di versarlo in un capace vaso di vetro aggiungendovi la grappa, le corniole e alcune scorzette di limone.<br />
<br />
Richiudetelo ermeticamente e riponetelo in un luogo fresco e scuro.<br />
<br />
Spesso visitate il recipiente e scuotetelo in modo che gli ingredienti in esso contenuti si amalgamino bene.<br />
<br />
Lasciate riposare per 40 giorni al termine dei quali filtrate il liquore spremendo le bacche perchè rilascino tutto il loro aromatico succo.<br />
<br />
Lasciate riposare per almeno 4 mesi prima di consumare questo liquore.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisfUCj3UhuBVZ1fULvvvrKmtdhyCoJtxf2yGO4-eueZb7RSzvMy-tFUfkXMUx1VJTBIp6HDMsLg_U9-P9lSQ2731aWA-vsiF_alt5O6w0S4elzcolGaNB6Saz5YRdMPNWQsm2abyINrCQM/s1600/corniolo+sotto+la+neve.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="211" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisfUCj3UhuBVZ1fULvvvrKmtdhyCoJtxf2yGO4-eueZb7RSzvMy-tFUfkXMUx1VJTBIp6HDMsLg_U9-P9lSQ2731aWA-vsiF_alt5O6w0S4elzcolGaNB6Saz5YRdMPNWQsm2abyINrCQM/s320/corniolo+sotto+la+neve.jpg" width="320" /></a></div>Devo dirvi la verità pur avendo le corniole non essendo troppo amante dei liquori, sono astemia, non ho provato questa ricetta.<br />
<br />
Tuttavia mia mamma e mia nonna l'hanno più volte eseguita ricevendo i complimenti dei commensali che hanno avuto la fortuna di assaggiarla.<br />
<br />
Anche questo post è giunto alla fine non mi resta quindi che augurarvi di sorseggiare questo aromatico liquore che nei lunghi mesi invernali vi ricorderà le dolcezze della bella stagione.riccardahttp://www.blogger.com/profile/15471853974207111487noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-1211519335427645451.post-50144328584413178642012-03-07T15:31:00.000-08:002012-11-27T16:43:31.999-08:00PIANTE DA FRUTTO<b>ROSSA PICCOLINA E GUSTOSA PIACE PROPRIO A TUTTI GRANDI E PICCINI</b><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJwfIONNRSIZRzW76AVSB870LFfgPYKzYd_9kJzoMNZrcv1igOOC7WC1mWzX97QQx9NaCU1eyGdtcXtEzbxWcWFvnICqA1LnLe1XiD5XLKOh4BefZFZBT-yPEa5slEYGwFrN8wxvLAgR2C/s1600/fragola.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJwfIONNRSIZRzW76AVSB870LFfgPYKzYd_9kJzoMNZrcv1igOOC7WC1mWzX97QQx9NaCU1eyGdtcXtEzbxWcWFvnICqA1LnLe1XiD5XLKOh4BefZFZBT-yPEa5slEYGwFrN8wxvLAgR2C/s1600/fragola.jpg" /></a></div>
<br />
<a href="http://www.ortopertutti.it/">www.OrtoPerTutti.it</a> <b><<La mia nuova</b> <b>dimora!! </b><br />
<br />
Quando la primavera è nel suo pieno rigoglio e tutta la natura celebra la bellezza della bella stagione un piccolo frutto popolare e molto gustoso spunta fra l'erba e si fa notare per il suo colore rosso vivo.<br />
<br />
E' <b>la fragola</b> che occhieggia fra le verdi foglie e col suo colore vivace non passa certo inosservata.<br />
<br />
Vi invito a coltivare almeno qualche pianta di questo frutto facile e generoso.<br />
<br />
Se possedete un'orto mettetene pure alcune file, le fragole mature profumate e gustose vanno a ruba sembra che non bastino mai, se invece possedete un balcone potete metterne alcune piante sotto la chioma di alberelli o arbusti anche ornamentali, non fate una rigida classificazione fra ortaggi e piante d'ornamento ma comportatevi come in natura dove vi è un'allegra mescolanza.<br />
<br />
Potete riservare alcuni vasi solo per questo dolce frutto ma potete anche sistemarlo appeso dove farà un figurone con le sue foglie verdi e le fragole rosse che pendono dal vaso.<br />
<b><br />
</b><br />
<b>C'E' FRAGOLA E FRAGOLA: LE SUE ORIGINI</b><br />
<b><br />
</b><br />
Per quanto riguarda le origini della fragola occorre tornare indietro nel tempo all'epoca della fine dell'ultima glaciazione avvenuta circa 10.000 anni fa quando la pianta delle fragole si diffuse nei boschi dell'Europa, dell'America e dell'Asia.<br />
<br />
Le piccole dolci fragoline di bosco crescono quindi in entrambi gli emisferi, Eurasia e America.<br />
<br />
Diciamo che questo tipo di fragola è originaria sia dell'Europa, zone alpine europee, sia dell'America del nord e del sud.<br />
<br />
Appartiene alla famiglia delle Rosacee e il suo nome latino è Fragaria vesca il nome fragaria significa fragranza mentre vesca in latino significa molle e accenna al fatto che il suo frutto è piccolo e morbido.<br />
<br />
Da un comune antenato con il trascorrere del tempo differenti specie di fragoline selvatiche si sono prodotte e oggi sono classificate in base alla loro distribuzione geografica, ve ne sono in Siberia, in Cina settentrionale e in Manciuria, nelle Americhe e in Giappone, in quest'ultimo paese si trovano ben 4 sottospecie caratteristiche che crescono solo in quell'area geografica.<br />
<br />
Il lago Baikal costituisce un importante confine in quanto nessuna specie asiatica si trova ad ovest di questo lago.<br />
<br />
In America prosperano le specie selvatiche di fragoline chiamate Fragaria chiloensis native del Sud America e Fragaria virginiana che invece si trova nel Nord America.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi50eeUAL6b4ss9N3DYTWMwkvYFiyWhqOqwPo8J_aeHhY0KMwMEb9dGNQEb2UlcQA_u6z7BStAiANKqP4Gdl6rlihCV0K11_c_n810RovPCuEvgjjPJRw0uvOMw_lqpYi4rPaYZdqWRm0Pi/s1600/fragoline.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi50eeUAL6b4ss9N3DYTWMwkvYFiyWhqOqwPo8J_aeHhY0KMwMEb9dGNQEb2UlcQA_u6z7BStAiANKqP4Gdl6rlihCV0K11_c_n810RovPCuEvgjjPJRw0uvOMw_lqpYi4rPaYZdqWRm0Pi/s1600/fragoline.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> fragoline di bosco</td></tr>
</tbody></table>
Le piccole gustose fragoline di bosco erano raccolte e consumate già dai nostri progenitori nel neolitico ancor prima che le coltivazioni si diffondessero. <br />
<br />
In Germania sud occidentale in alcuni insediamenti risalenti a quell'epoca si sono trovate tracce di questo frutto mentre in Italia la storia di questa pianta si può far risalire al 234 a.C.<br />
<br />
Nella Bibbia e in alcuni dei più antichi trattati di medicina e di botanica si trovano accenni ed elogi di questo prelibato frutto.<br />
<br />
Negli scritti dei Greci e dei Romani la fragola è sempre menzionata come frutto selvatico ed era così abbondante in natura che non occorreva coltivarla.<br />
<br />
Al tempo dei<b> Romani</b> il piccolo profumato frutto di colore rosso era molto apprezzato e si trovava spesso sulle tavole dei Patrizi come ulteriore golosità.<br />
<br />
Questo frutto era presente in modo abbondante durante i banchetti che si tenevano nelle feste in onore di Adone.<br />
<br />
Narra una leggenda che Adone era un bellissimo giovane alla morte del quale Venere addolorata pianse copiose lacrime che cadendo sulla Terra si trasformarono in piccoli cuori rossi: le fragoline di bosco.<br />
<br />
Plinio loda la fragola chiamandola un prezioso frutto del bosco da amare ed apprezzare, mentre Virgilio la chiama " nascentia fragra" avvertendo i fanciulli golosi di raccoglierla con prudenza facendo attenzione ai serpenti.<br />
<br />
La prima prova della coltivazione della fragola si ha nella letteratura francese del quattordicesimo secolo.<br />
<br />
Vi si narra infatti che il re <b>Carlo V</b> possedesse più di 1000 fragole coltivate nei giardini reali del Louvre a Parigi queste appartenevano alla specie delle fragoline selvatiche.<br />
<br />
Un altro re francese Luigi XIV nel Rinascimento ne era molto goloso e le faceva coltivare nei suoi giardini di Versailles, anche il famoso drammaturgo inglese Shakespeare amava questa delizia e l'aveva definita come "cibo delle fate".<br />
<br />
Nel XVI secolo le sue qualità erano note e molto apprezzate soprattutto era considerata una pianta medicinale di cui si consumava ogni sua parte.<br />
<br />
<b>Coltivazioni intensive</b> si hanno a partire dal XVIII con la nascita dell'ibrido denominato Fragaria x ananassa.<br />
<br />
<b>La storia di come si generò questo ibrido</b> è davvero affascinante e sembra più un romanzo che una storia vera ma a volte la realtà supera la fantasia.<br />
<br />
Quello che vado qui a narrarvi è tutto vero e strettamente documentato.<br />
<br />
Storicamente specie diverse di Fragaria e ibridi erano coltivati già da lungo tempo ma fu dall'impollinazione incrociata delle specie americane Fragaria virginiana e Fragaria chiloensis che deriva l'antenata di tutte le fragole coltivate: Fragaria x ananassa.<br />
<br />
Fu un ufficiale francese Amèdèè François Frèzier militare dai molteplici interessi e dalla vasta cultura che importò dal Cile le piante madri di Fragaria chiloensis che lo avevano colpito per la grossezza dei loro frutti descritti da lui stesso grossi quanto una noce e che gli spagnoli del luogo chiamavano "frutilla".<br />
<br />
Portate in Europa verso il 1712 poche piante di questa varietà si cominciò a coltivarle ma per lungo tempo rimasero relegate come curiosità botanica fino alla metà del 1700.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKzrbhR3jtMZctF2DiTafX2NTlI_WPSz7ugKF97j6jygzoWLJ1__U-RPbsZ0UV8vU3A1KM7BFba-fcXU_6YT1Bb-Xgusz1suzrsmbySugIa1JfaO5Zocvkw9wxy_ZrtMQIe4WllGQXnE3M/s1600/453px-Antoine_Nicolas_Duchesne.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKzrbhR3jtMZctF2DiTafX2NTlI_WPSz7ugKF97j6jygzoWLJ1__U-RPbsZ0UV8vU3A1KM7BFba-fcXU_6YT1Bb-Xgusz1suzrsmbySugIa1JfaO5Zocvkw9wxy_ZrtMQIe4WllGQXnE3M/s200/453px-Antoine_Nicolas_Duchesne.jpg" height="200px" width="151px" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> Antoine Nicolas Duchesne</td></tr>
</tbody></table>
Un giovane botanico francese Antoine Nicolas Duchesne che sarebbe successivamente diventato giardiniere del re di Francia Luigi XVI fu incuriosito da questo tipo di fragola e iniziò appena diciannovenne, a studiarlo con competenza e assiduità.<br />
<br />
Siamo nel 1766 quando il giovane Duchesne fa una interessante scoperta vale a dire che i fiori delle fragole non erano solo ermafroditi come sino a quel momento si pensava, ma potevano essere anche unisessuali.<br />
<br />
In Europa non erano giunte piante maschili di Fragaria chiloensis ma trovandosi vicine a piante maschili di Fragaria virginiana si originò un ibrido con frutti grossi di forma piuttosto regolare.<br />
<br />
La fragola ottenuta nel 1766 casualmente con l'ibridazione di Fragaria virginiana proveniente dagli Stati Uniti orientali con Fragaria chiloensis che arrivava dalle coste cilene del Pacifico fu denominata Fragaria x ananassa ed è la capostipite di tutte le attuali fragole coltivate.<br />
<br />
Questa nuova specie presentava frutti di elevate dimensioni i cui semi perfettamente fertili diedero origine a piante con fiori che erano facilmente impollinabili.<br />
<br />
Da questo primo ibrido se ne selezionarono altri fra cui alcuni con fiori grandi e frutti di color rosso scuro che si diffusero nei paesi europei.<br />
<br />
Il giovane Duchesne descrisse dettagliatamente tutti questi complessi passaggi in un'opera che si intitola "La storia naturale della fragola" innovativa per quei tempi dove descrive in modo approfondito non solo la nascita di questo ibrido ma anche le varie specie di fragole selvatiche comuni ai suoi tempi.<br />
<br />
<b>DIFFUSIONE DI QUESTO PICCOLO FRUTTO</b><br />
<br />
Fino a poco più di due secoli fa chi desiderava consumare fragole poteva attingere solo alla fragolina di bosco.<br />
<br />
La costituzione di un ibrido, Fragaria x ananassa ha permesso che la coltivazione della fragola si sviluppasse nella maggior parte dei paesi del mondo.<br />
<br />
A livello mondiale la coltivazione di questo piccolo frutto è aumentata costantemente anche se in Europa il suo principale bacino produttivo, nell'ultima decade il suo sviluppo si è mantenuto pressochè stabile.<br />
<br />
Il maggior incremento produttivo di questa coltivazione lo si è avuto in quei paesi dove la mano d'opera è a basso costo e dove il clima si mantiene mite anche d'inverno.<br />
<br />
In alcuni paesi fra i quali l'Italia la coltivazione della fragola rappresenta un'importante fonte di reddito per le imprese agricole piccole e medie a conduzione famigliare.<br />
<br />
I <b>tre principali paesi produttori di fragole</b> a livello europeo sono nell'ordine Spagna, Italia e Francia.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEcuOBE4SMYibdaIv5BE-YoiwMxxvh7JOFbmHOyV3qcrnXZN102j_ihbq8OMWcW_hIdRD4I7vUtil9ht3SvTMYbX3yNxZwkAMGNR0bsykvPVVKtKxWeyNJbtAwJRIAaphtZTNg1zmu1BGs/s1600/fragoloni.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEcuOBE4SMYibdaIv5BE-YoiwMxxvh7JOFbmHOyV3qcrnXZN102j_ihbq8OMWcW_hIdRD4I7vUtil9ht3SvTMYbX3yNxZwkAMGNR0bsykvPVVKtKxWeyNJbtAwJRIAaphtZTNg1zmu1BGs/s200/fragoloni.jpg" height="157px" width="200px" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> fragoloni pronti per la vendita</td></tr>
</tbody></table>
<br />
In questi ultimi anni in Belgio, Olanda e in alcune zone alpine italiane, si è avuta una espansione di questa coltura con tecniche che consentono la coltivazione di questo frutto sia con una produzione ritardata che con quella anticipata, primizia.<br />
<br />
Inoltre si mira ad ottenere <b>produzioni fuori stagione</b>, estivo autunnali con le sempre più sofisticate tecniche colturali e con le nuove cultivar rifiorenti per riuscire ad ottenere tutto l'anno questo frutto cosi profumato e gustoso.<br />
<br />
Inoltre vi sono importanti cambiamenti per quanto riguarda le varietà: in Spagna, Nord Africa e Italia meridionale si stanno affermando le varietà californiane mentre nell'Europa Centro Settentrionale, in Francia e nel'Italia Settentrionale dominano le varietà europee recentemente costituite.<br />
<b><br />
</b><br />
<b>DESCRIZIONE DI QUESTO AROMATICO FRUTTO</b><br />
<b><br />
</b><br />
La fragola è una pianta perenne alta dai 15 ai 20 cm il cui fusto molto breve è stato trasformato in un rizoma di consistenza erbacea quando la pianta è giovane ma che diviene semilegnoso durante il suo invecchiamento.<br />
<br />
Da questo rizoma si dipartono piccoli ciuffi di foglie basali sostenuti da lunghi e sottili piccioli.<br />
<br />
Le sue radici sono superficiali e molto ramificate al fine di assicurare una maggiore capacità di assorbimento degli elementi nutritivi del terreno.<br />
<br />
Ogni singola foglia è composta da tre foglioline ovali dentellate di colore verde brillante più chiaro nella pagina inferiore.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLKmwS6PTTYCzBJplzAnxHPwkZP-W-o8Qhpx-GVZrkf3JOVc12415ZZovM8cA8oZUt56s7GV4-_3HulOtWy0Pqyfu431hRxM6MyYeO_8UFZqPOV0sbSHt2XGr89gNamLNVg70LJyQEa_8n/s1600/fioritura+fragole.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLKmwS6PTTYCzBJplzAnxHPwkZP-W-o8Qhpx-GVZrkf3JOVc12415ZZovM8cA8oZUt56s7GV4-_3HulOtWy0Pqyfu431hRxM6MyYeO_8UFZqPOV0sbSHt2XGr89gNamLNVg70LJyQEa_8n/s1600/fioritura+fragole.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> fragole in piena fioritura</td></tr>
</tbody></table>
In primavera questa pianta produce piccoli fiori di colore bianco rosato costituiti da cinque petali tondeggianti.<br />
<br />
Verso maggio giugno producono frutti di colore rosso, ma ne esistono anche varietà bianche, tondeggianti punteggiati dai piccoli semi.<br />
<br />
Quelli che comunemente vengono chiamati frutti della fragola in realtà sono falsi frutti in quanto non si formano dall'ovario del fiore ma alla sua base, i frutti veri sono quelli che si trovano sulla superficie del falso frutto, sembrano piccoli semi e vengono chiamati acheni ciascuno di loro contiene un unico seme.<br />
<br />
I falsi frutti che vengono comunemente indicati come i frutti della fragola possono avere dimensioni molto varie dai fragoloni con grossa pezzatura alle piccole e profumate fragoline di bosco.<br />
<br />
Inoltre variano anche per quanto riguarda il colore, la consistenza della polpa, la loro resistenza alle manipolazioni, il loro profumo, le varietà selvatiche sono le più profumate, e il gusto più o meno accentuato.<br />
<br />
Per quanto riguarda la loro <b>moltiplicazione</b> si moltiplicano oltre che da seme per stoloni.<br />
<br />
Gli <b>stoloni</b> sono fusti striscianti e sottili provvisti di "nodi" dai quali nascono radici e foglie.<br />
<br />
Tali fusti si diffondono strisciando sul terreno anche a una notevole distanza dalla pianta madre dando vita alla propria estremità a rosette di foglie che essendo a contatto col terreno sviluppano radici.<br />
<br />
Si origina così una nuova pianta di fragole che a sua volta emetterà altri stoloni propagandando ulteriormente la sua specie.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglqrR9mfkgR2Cu-Wpkb_8ni7tyRQ-uZL-YYQEHcQrWYaubIUrUs-FfgZErNDOaYhmkNmqAGQp6Gr1uSGGQOPyDw1H-ZBWIYw1u3ckhxbsx_-bXENqg6XWCjz-b76w2EXSjc4gLBgyzCOd-/s1600/stoloni+di+fragola.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglqrR9mfkgR2Cu-Wpkb_8ni7tyRQ-uZL-YYQEHcQrWYaubIUrUs-FfgZErNDOaYhmkNmqAGQp6Gr1uSGGQOPyDw1H-ZBWIYw1u3ckhxbsx_-bXENqg6XWCjz-b76w2EXSjc4gLBgyzCOd-/s200/stoloni+di+fragola.jpg" height="131px" width="200px" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> stoloni di fragola</td></tr>
</tbody></table>
Per quanto riguarda la moltiplicazione delle piante coltivate vengono allevate delle piante madri con lo specifico obiettivo di ottenere nuove piantine con le loro stesse caratteristiche varietali.<br />
<br />
Le piantine che si sviluppano tramite gli stoloni generati da queste ultime vengono estirpate in gennaio-febbraio e conservate in particolari celle frigorifere a bassa temperatura, -2° C, fino al momento del loro impianto in estate (impianto estivo: agosto-settembre).<br />
<br />
Vi sono tuttavia alcune varietà che non producono stoloni, la moltiplicazione di queste cultivar avviene staccando i germogli secondari provvisti di radici dal germoglio principale e piantandoli in terreno soffice e ricco.<br />
<br />
In questo modo da queste cultivar si ottengono nuove piantine.<br />
<br />
La propagazione per seme ha come conseguenza delle piantine tra loro non omogenee e si usa principalmente nei programmi di miglioramento genetico.<br />
<b><br />
</b><br />
<b>COLTIVAZIONE</b><br />
<b><br />
</b><br />
La fragola per la sua adattabilità è diffusa in tutta Italia dal livello del mare sino a altitudini superiori ai 1000 metri sul livello del mare.<br />
<br />
La coltivazione della fragola è condizionata pesantemente da due fattori climatici <b>la temperatura e la luce.</b><br />
<b><br />
</b><br />
A seconda delle caratteristiche delle varie aree di produzione si sceglie il sistema di coltivazione e le varietà.<br />
<br />
Le fragole sono maggiormente diffuse in tutte le zone temperate e subtropicali.<br />
<br />
Il terreno ottimale per la loro coltivazione è ben areato, fertile e leggermente acido senza ristagni idrici che farebbero marcire le sottili radici delle fragole.<br />
<br />
La piantina di fragola va impiantata ad una giusta profondità col colletto a livello del terreno, questo per evitare sia i rischi di marcescenza delle gemme se è piantato ad una maggiore profondità sia danni dovuti alla siccità o al gelo se è troppo fuori dal terreno.<br />
<br />
Le temperature medie ottimali perchè questa coltura cresca al meglio sono comprese fra i 20° e i 25° C particolarmente pericolose si rivelano le gelate primaverili che causano necrosi dei fiori e conseguenti malformazioni dei frutti.<br />
<br />
Piogge intense si rivelano dannose specialmente nel periodo che va dalla fioritura alla maturazione dei frutti, in quanto l'eccessiva umidità predispone a muffe e a patogeni fungini.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiftpcOZl_bczfeEbEsWJkcTvIfky9x12Wfqvbr1I8ZeqPZwgcv2OIhWZ0E9lEHDDQPcMEsa0DlkEbqRXS2ABw9wg5wzDelUSoR_4igXoUGCbFILZaT7XUGoMY-JhRa9NUTGmnDTRCQ8EfZ/s1600/fragole+su+telo+nero.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiftpcOZl_bczfeEbEsWJkcTvIfky9x12Wfqvbr1I8ZeqPZwgcv2OIhWZ0E9lEHDDQPcMEsa0DlkEbqRXS2ABw9wg5wzDelUSoR_4igXoUGCbFILZaT7XUGoMY-JhRa9NUTGmnDTRCQ8EfZ/s1600/fragole+su+telo+nero.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> fragole su telo nero</td></tr>
</tbody></table>
Molto utile in questo caso si rivela il tunnel di plastica oppure il telo di plastica sul terreno che isola la pianta e la sua fruttificazione da un'eccessiva umidità.<br />
<br />
Il fragoleto classico viene impiantato su aiuole rialzate chiamate prode ottenute mediante una baulatura alta dai 25 ai 30 cm che è molto utile per lo sgrondo veloce dell'acqua.<br />
<br />
Poi le aiuole si rivestono di un telo pacciamante in plastica in genere di polietilene nero, che isola la coltura dalla umidità evita che i delicati frutti si sporchino di terra e inoltre impedisce il proliferare di erbe infestanti.<br />
<br />
Se l'impianto è estivo e la luminosità è molto elevata il telo in plastica occorre sia di colore bianco.<br />
<br />
Questo telo una volta messo e ben fissato viene forato con un cannello a gas con un cilindro perforante e incandescente che esegue fori di circa 7-10 cm a distanza regolare dove verranno messe le piantine di fragola.<br />
<br />
Queste possono essere scelte tra:<br />
<b>-piantine di fragola fresche</b> che danno raccolti primaverili precoci<br />
<br />
<b>- piantine frigoconservate</b> per impianti che possono eseguirsi in qualsiasi periodo dell'anno, per produzioni primaverili, estive o fuori stagione<br />
<br />
- <b>piantine in vasetto</b> per produzioni primaverili a rapido e sicuro attecchimento.<br />
<br />
Il <b>trapianto delle piantine</b> è un'operazione delicata specialmente se si sono scelte le piantine frigo conservate.<br />
<br />
Occorre tenere presente che da un ambiente a temperatura fredda e costante come è quella della cella frigorifera nelle quali le piantine sono state conservate, si passa ad un ambiente dove specie nelle ore più calde il calore e la luminosità possono essere molto forti.<br />
<br />
<div style="text-align: left;">
E' importante acclimatare per alcuni giorni le piantine acquistate tramite un soggiorno nella fresca temperatura della cantina con le confezioni aperte e nebulizzate con acqua.</div>
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhF6Fe_ZmYPADaHbqj1NX9m8Pa4XMeTk9y9cH8vFdbtsmjCV1t_CxHrwMbbyOBLUQYQLy473ku1yWw7ksWtuRQyVrmHMcnTQcMX7XC4LQD0YEO-o-ngKTZBjCddJ0COV_lMSYOeBRgFX1fQ/s1600/piante+frigoconservate.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhF6Fe_ZmYPADaHbqj1NX9m8Pa4XMeTk9y9cH8vFdbtsmjCV1t_CxHrwMbbyOBLUQYQLy473ku1yWw7ksWtuRQyVrmHMcnTQcMX7XC4LQD0YEO-o-ngKTZBjCddJ0COV_lMSYOeBRgFX1fQ/s1600/piante+frigoconservate.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> piantine di fragola frigoconservate</td></tr>
</tbody></table>
Critici sono anche i primi giorni dopo l'impianto occorre, se il caldo è intenso, ombreggiare e nebulizzare l'acqua più volte.<br />
<br />
Tenete presente che la prima produzione avviene dopo circa 60 giorni dall'impianto per piante messe a dimora in piena terra.<br />
<br />
Il ciclo della fragola dura mediamente tre anni dopo di che è meglio piantare altrove il fragoleto per evitare l'insorgere delle malattie e l'eccessivo sfruttamento del terreno che incide pesantemente sulla resa.<br />
<br />
Durante questo periodo è bene compiere con scrupolo una serie di <b>operazioni colturali</b> che assicureranno la salute e il rigoglio del fragoleto stesso.<br />
<br />
Dopo il riposo invernale circa 15 giorni prima della ripresa vegetativa bisogna procedere con i lavori di pulizia e di monda che consistono nel togliere le foglie secche, le erbe infestanti e gli stoloni.<br />
<br />
Pratica quest'ultima indispensabile per non esaurire le piante che altrimenti penserebbero a far crescere gli stoloni a scapito della produzione, ma molto onerosa in quanto occorre procedere a mano all'eliminazione di questi ultimi.<br />
<br />
Inoltre occorre lasciare solo due o tre germogli per ogni cespo per equilibrare la produzione dell'anno.<br />
<br />
IL materiale eliminato va bruciato per evitare che eventuali forme svernanti di insetti, di funghi o altri patogeni possano attaccare il fragoleto.<br />
<br />
In primavera all'epoca della fioritura occorre eliminare i fiori delle varietà rifiorenti per concentrare la produzione in estate ed evitare che la pianta perda vigore.<br />
<br />
Per quanto riguarda la <b>coltivazione fuori suolo</b> ne darò solo alcuni cenni ma mi riservo di riprendere l'argomento perchè a causa dell'alta resa produttiva in un periodo in cui la produzione della fragola in pieno campo è esaurita è una coltivazione che consente una buon guadagno se fatta nella maniera migliore.<br />
<br />
Si esegue sotto tunnel o serre in sacchetti o vasi di torba e le piante vengono nutrite con fertirrigazione a ciclo continuo.<br />
<br />
Si ottengono così rese molto maggiori sino al doppio rispetto alle tecniche tradizionali e si possono realizzare più cicli produttivi nello stesso anno ciclo primaverile-estivo e estivo-autunnale.<br />
<br />
<div style="text-align: right;">
</div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjT6Ez1DipWlrkUPAM98BzKJ8-UAGTJT78-zX_kauGa0VARv-8a4EeN1ryYibUCJIFFvKQu55A-jX7SdbUDbaZ-lu7pfGdZLFgYfI4XsslnvZjZlyx0XoiQN-gaI86KgVQPz_7pENh7TAdY/s1600/fragola+fuori+suolo+2.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjT6Ez1DipWlrkUPAM98BzKJ8-UAGTJT78-zX_kauGa0VARv-8a4EeN1ryYibUCJIFFvKQu55A-jX7SdbUDbaZ-lu7pfGdZLFgYfI4XsslnvZjZlyx0XoiQN-gaI86KgVQPz_7pENh7TAdY/s320/fragola+fuori+suolo+2.jpg" height="240px" width="320px" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> fragoleto fuori suolo</td></tr>
</tbody></table>
Tuttavia i costi di gestione aumentano e occorre maggiore abilità nel gestire la coltura.<br />
<br />
L'interesse per questo tipo di coltivazione è crescente ma vi ritornerò successivamente.<br />
<br />
Per quanto riguarda la raccolta è da eseguirsi a mano per la delicatezza del frutto inizialmente ogni due o tre giorni all'inizio del periodo di maturazione successivamente ad intervalli di tre o quattro giorni.<br />
<br />
Il criterio più usato per vedere se il frutto ha raggiunto la sua maturazione ottimale è quello di osservarne il colore, la sua superficie dev'essere rossa in modo uniforme.<br />
<br />
I frutti si staccano con il calice e una parte del peduncolo di circa 5 mm.<br />
<br />
Le ore migliori per eseguire la raccolta sono le ore più fresche del mattino che garantiscono una durata maggiore dei frutti.<br />
<br />
<b>VARIETA'</b><br />
<b><br />
</b><br />
I diversi programmi di miglioramento genetico sia pubblici che privati hanno portato e portano ancor oggi ad un continuo cambiamento varietale a causa delle numerose nuove varietà costituite.<br />
<br />
Tuttavia non sempre queste nuove varietà si rivelano, in altri luoghi di coltivazione. con le medesime qualitative caratteristiche che mostravano nei luoghi di origine è quindi importante scegliere varietà collaudate e che già si coltivano nell'areale dove volete piantarle.<br />
<br />
Per questo motivo ho selezionato per voi alcune varietà di sicura riuscita indicandovi anche il luogo più adatto per la loro coltivaizone.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijKNnYw0K80CSXlcHBcTprOZhiW8t5XeIOIEljU7GEwokuIwMPo0VNO9lGg0-w3DEWuxEm3LP7YTNE7AlXTf_Za-EgqDl6jT-iaABkjxzVrRftZezZ2FVzg_-P6hT5T82OqcihBKF4rC9g/s1600/alba.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijKNnYw0K80CSXlcHBcTprOZhiW8t5XeIOIEljU7GEwokuIwMPo0VNO9lGg0-w3DEWuxEm3LP7YTNE7AlXTf_Za-EgqDl6jT-iaABkjxzVrRftZezZ2FVzg_-P6hT5T82OqcihBKF4rC9g/s1600/alba.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> alba varietà unifera</td></tr>
</tbody></table>
Se avete spazio coltivate nel vostro orto una combinazione di varietà che fruttifichino all'inizio, a metà e alla fine della stagione.<br />
<br />
Potrete così avere un raccolto che indicativamente, dipende dal clima che vi è da voi, si estende dalla metà di aprile sino alla fine di giugno inizi luglio.<br />
<br />
Se poi volete anticipare il raccolto di circa tre settimane potete coprire con campane o trasferire in serra alla fine dell'inverno le piante di fragola. <br />
<br />
Queste a seconda della durata della loro fioritura si dividono in <b>tre grandi gruppi.</b><br />
<br />
<b>Fragole unifere</b> dette anche non rifiorenti sono le fragole primaverili o dell'inizio dell'estate caratterizzate dall'essere particolarmente gustose e succose, una delle migliori qualità di fragole per un orto familiare.<br />
<br />
Purtroppo queste varietà fruttificano solo per due o tre settimane.<br />
<br />
<b>Fragole rifiorenti </b>dette anche bifide o longidiurne: appartengono a questo gruppo le varietà che producono per un tempo più lungo fino alla prime gelate autunnali.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNvMZSkE6NtU9vGRkOdIp4ZqPIByc4znu1f12IFEdEn4B_KFV50LgTXPYCVcQnBdLzKL4ZuHCt2ZWuFNU77icfn1eh2MkLJEpyKu9AA5AUZ6LBJ2WnaqeLb514_9zpSIpV7pUht9C2SIo2/s1600/diamante.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNvMZSkE6NtU9vGRkOdIp4ZqPIByc4znu1f12IFEdEn4B_KFV50LgTXPYCVcQnBdLzKL4ZuHCt2ZWuFNU77icfn1eh2MkLJEpyKu9AA5AUZ6LBJ2WnaqeLb514_9zpSIpV7pUht9C2SIo2/s1600/diamante.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> diamante varietà rifiorente</td></tr>
</tbody></table>
Se vi trovate in una zona dove il clima d'inverno è mite o se le ricoverate in ambiente protetto queste varietà continueranno a fruttificare sino a metà dell'inverno.<br />
<br />
Non possono essere equiparate come sapore e consistenza alle varietà unifere anche se le varietà create recentemente vi si avvicinano e la loro produttività è stata aumentata.<br />
<br />
Consiglio la piantagione di queste varietà alla fine dell'estate o all'inizio dell'autunno per raccogliere le loro fragole l'anno seguente.<br />
<br />
<b>Fragole fotoindifferenti</b> o "day neutral" un gruppo di varietà che sono state selezionate in America, queste cultivar hanno la particolarità di svilupparsi con qualsiasi tipo di luminosità.<br />
<br />
Questo significa che possono crescere e fruttificare in qualsiasi periodo dell'anno anche se la luce è scarsa purchè la temperatura venga mantenuta stabile e non scenda sotto i 10° C.<br />
<br />
La loro polpa è meno succosa rispetto a quella delle altre varietà ma vale la pena di piantarle in vaso a metà dell'estate per trasferirle in serra o in un luogo protetto in autunno per avere fragole durante il periodo invernale.<br />
<br />
Si possono anche coltivare in casa ponendo i vasi sopra un davanzale soleggiato.<br />
<b><br />
</b><br />
<b>Ho selezionato le migliori varietà di fragola che fruttificano nel clima italiano</b><br />
<b><br />
</b><br />
Ecco a voi le migliori varietà del gruppo delle <b>fragole unifere</b> che fruttificano una sola volta all'anno.<br />
<br />
<b>Alba</b> è una delle varietà più precoci che presenta un'ottima produttività primaverile.<br />
<br />
E' una pianta mediamente vigorosa di buona rusticità più adatta agli ambienti centro-settentrionali.<br />
<br />
Produce frutti di pezzatura media di color rosso chiaro e brillante di buon sapore ed aroma.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhO3IojdV1R_uakG-G1TcZ1gdPhbutsGznOiCfsZOpIUmIZ1wF-3iP_yyuXjaHFiLeDfNSKGCK6HAIT66oODMtvGrcN7chwLgcCrR86aCuSY8nocxe8sjvoTTmdRixBzKbnSIcPmqIahFwZ/s1600/gemma.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhO3IojdV1R_uakG-G1TcZ1gdPhbutsGznOiCfsZOpIUmIZ1wF-3iP_yyuXjaHFiLeDfNSKGCK6HAIT66oODMtvGrcN7chwLgcCrR86aCuSY8nocxe8sjvoTTmdRixBzKbnSIcPmqIahFwZ/s1600/gemma.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> gemma varietà unifera</td></tr>
</tbody></table>
<b>Gemma</b> ha media capacità produttiva è pianta vigorosa, di buona rusticità adatta a diversi climi sia a quelli centro-settentrionali che a quelli meridionali.<br />
<br />
Il suo frutto di medie dimensioni con forma tronco-conica ha un colore rosso intenso.<br />
<br />
<b>Maya</b> è una varietà che dà un abbondante raccolto di frutti di dimensioni medio grandi di forma conico allungata e di colore rosso brillante.<br />
<br />
La pianta è vigorosa e di media rusticità più adatta per luoghi situati nel centro o nel settentrione d'Italia.<br />
<br />
<b>Camarosa</b> è una varietà molto produttiva ed affidabile che alla fine primavera inizio estate vi darà un'abbondante raccolto di frutti succosi color rosso scuro.<br />
<br />
Di facile coltivazione è una buona scelta se siete principianti ed è adatta anche per la coltivazione in vaso.<br />
<br />
<b>Roxana</b> presenta un'abbondante produttività, la pianta è molto vigorosa, di media rusticità più adatta agli ambienti centro-settentrionali.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFIsObQrgruRlLPX350yuqAaX0FVMdkw0D0BPN3mRSApNTouFUWSScsdastCQzDzYvLnKQVxXgdjKjRGWH_IHn2iMo-9XbSTtDNo2dplcFTjuLasEs-VUqrpyIUy2Dy7XvLXVfm7ohCtQB/s1600/roxana.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFIsObQrgruRlLPX350yuqAaX0FVMdkw0D0BPN3mRSApNTouFUWSScsdastCQzDzYvLnKQVxXgdjKjRGWH_IHn2iMo-9XbSTtDNo2dplcFTjuLasEs-VUqrpyIUy2Dy7XvLXVfm7ohCtQB/s1600/roxana.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> roxana varietà unifera</td></tr>
</tbody></table>
Il suo frutto di pezzatura medio grossa, di forma allungata presenta colore rosso intenso.<br />
<br />
Ecco le varietà che ho selezionato e che riguardano il gruppo delle <b>fragole rifiorenti</b> che producono per un periodo più lungo di tempo indicativamente dai 40 ai 60 giorni dopo il trapianto in un periodo compreso fra giugno e novembre.<br />
<br />
<b>Annabelle</b> è una varietà molto produttiva con una buona capacità di rifiorire,è pianta vigorosa di media rusticità.<br />
<br />
Produce frutti medio piccoli di forma conica arrotondata di colore rosso intenso con buon sapore e aroma.<br />
<br />
<b>Anais</b> è una cultivar rifiorente che presenta la caratteristica di rifiorire lungo tutto il periodo estivo autunnale molto produttiva è pianta mediamente vigorosa e di discreta rusticità.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgp7VeIYhLawo1eJSmyuEz38gWbCyyG2XVz3EVAOD3-VgRtdrXKStAQ2d2znqtqidrML0QK9C6K20SDAulku0mn2ylE4ApcGCfgxpMLpPnJhzUmKLxQhUkqX2ZqJs-CMnLhc0oOVe8-DiEE/s1600/anais+fragola+rifiorente.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgp7VeIYhLawo1eJSmyuEz38gWbCyyG2XVz3EVAOD3-VgRtdrXKStAQ2d2znqtqidrML0QK9C6K20SDAulku0mn2ylE4ApcGCfgxpMLpPnJhzUmKLxQhUkqX2ZqJs-CMnLhc0oOVe8-DiEE/s200/anais+fragola+rifiorente.jpg" height="200px" width="158px" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> Anais varietà rifiorente</td></tr>
</tbody></table>
Il suo frutto è medio piccolo di color rosso brillante di buon sapore e aroma.<br />
<br />
<b>Mara di Bois</b> è una varietà che fruttifica due volte, alla fine della primavera o all'inizio dell'estate, e nuovamente alla fine dell'estate.<br />
<br />
Rustica è poco sensibile alle malattie che affliggono le piante di fragola.<br />
<br />
I suoi frutti di media pezzatura hanno un colore rosso vivo, polpa soda e un delizioso sapore che ricorda quello delle fragoline di bosco.<br />
<br />
<b>Diamante</b> è una varietà che presenta una produttività media su una pianta vigorosa ma di scarsa rusticità.<br />
<br />
Notevole per i suoi frutti di ottima pezzatura di colore rosso brillante e di ottima qualità.<br />
<br />
Per quanto riguarda le <b>varietà fotoindifferenti </b>più recenti e ancora non molto diffuse provate a coltivare la seguente varietà:<br />
<br />
<b>Selva</b> indicata sia negli ambienti meridionali che in quelli settentrionali di pianura è pianta poco vigorosa ma molto produttiva. <br />
<br />
Produce un buon raccolto di fragoloni durante tutta l'estate e l'autunno e se portata al riparo continua anche durante i mesi invernali.<br />
<br />
I frutti non sono molto succosi e hanno un sapore delicato ma sono molto adatti per marmellate.<br />
<b><br />
</b><br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDVJuISdIL0gjOSTlHCV4jF5WfAXLHMPiWO8fJoZQENW-JdNPii4XqPpY0fa3f5HTTGoHv8npONHA6rzBvqC_D8cd9TWOHICDucyU5kUv4-sGeBQZKqK0KM1jKXvsp85OeQaZLbqxOPujf/s1600/fragoline+in+vaso.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDVJuISdIL0gjOSTlHCV4jF5WfAXLHMPiWO8fJoZQENW-JdNPii4XqPpY0fa3f5HTTGoHv8npONHA6rzBvqC_D8cd9TWOHICDucyU5kUv4-sGeBQZKqK0KM1jKXvsp85OeQaZLbqxOPujf/s320/fragoline+in+vaso.JPG" height="212px" width="320px" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> fragoline in vaso</td></tr>
</tbody></table>
<b>COLTIVAZIONE IN VASO</b><br />
<b><br />
</b><br />
La fragola è una coltivazione facile in vaso anzi è una delle più facili di sicura riuscita se si rispettano poche regole che ora vado ad illustrarvi.<br />
<br />
Prima di tutto scegliete <b>piantine certificate</b> con la dicitura "certificate sane ed esenti da virus" è vero che sono un pò più care ma vi son certe malattie che attaccano le piantine di fragola e che ne pregiudicano la produzione, quindi è meglio evitarle con materiale certificato e sano.<br />
<br />
Poi ricordate che le fragole hanno bisogno di <b>un'intensa luminosità</b> quindi ponete i vasi al sole se abitate dove d'estate il calore non è eccessivo, mettete in semiombra il vaso se siete in un luogo dove in estate il sole scotta, in ogni caso le fragole coltivate, non le fragoline di bosco, vogliono sempre una grande luminosità.<br />
<br />
Il vaso che sia dai 20 ai 30 cm di diametro profondo circa 30 cm, dove si collocherà al centro una bella piantina di fragola :-)<br />
<br />
Adesso vediamo come deve essere <b>il terriccio</b>: prendete del terriccio normale e mescolatelo con terriccio per piante acide, le percentuali sono del 70% (terriccio normale) e 30% ( terriccio per acidofile).<br />
<br />
Inoltre aggiungete un <b>concime organico</b> come del buon stallatico, lo vendono già pronto nei consorzi o nei garden, tenete presente che le piantine di fragola abbisognano di terreno fertile per svilupparsi al meglio.<br />
<br />
Ricordatevi di collocare il colletto della giovane piantina a livello del terreno e di innaffiare abbondantemente subito dopo la piantagione.<br />
<br />
Se la stagione è ancora fredda, consiglio di piantare ai primi di marzo, addossare le piantine ad un muro e proteggere i vasi con un telo stando però attenti ai marciumi se questo è di plastica.<br />
<br />
Frequenti siano le <b>irrigazioni</b>, il terreno occorre resti umido ma non bagnato per evitare muffe, le fragole sono avide di acqua che consente la succosità e la ottimale maturazione dei loro frutti.<br />
<br />
Irrigare ogni 10 giorni nel periodo della fioritura e della maturazione della frutta, somministrare un concime specifico per fragole, se non lo trovate ricordatevi che le fragole abbisognano di un concime per piante ortive, va bene anche quello per i pomodori se non lo trovate specifico, guardate sull'etichetta il periodo e le modalità di somministrazione.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZuBZXnXpqdN3TiPQ8dhyphenhyphen-f0V5qR0SwJYqDYwUJ6d9yolG1Md19DqgT3TdV5eStYMO5Gz7xAd4wmEOy0gK_PCdtWjcgeFg_6ulK-VFx2vcOioKVxLeZSr1L47Tkgf2n4T5QNnfd3FseBNZ/s1600/fragoliera.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZuBZXnXpqdN3TiPQ8dhyphenhyphen-f0V5qR0SwJYqDYwUJ6d9yolG1Md19DqgT3TdV5eStYMO5Gz7xAd4wmEOy0gK_PCdtWjcgeFg_6ulK-VFx2vcOioKVxLeZSr1L47Tkgf2n4T5QNnfd3FseBNZ/s200/fragoliera.jpg" height="200px" width="150px" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> fragoliera</td></tr>
</tbody></table>
Se vedete che i frutti si sporcano perchè troppo a contatto col terreno potete <b>paccimare il vaso</b> con un pò di paglia che non solo evita che i frutti si sporchino ma contribuisce a mantenere il terreno del vaso nella giusta umidità.<br />
<br />
Per quanto riguarda la <b>varietà delle piantine</b> che volete coltivare è una scelta piuttosto individuale ma mi sento di dirvi di scegliere piantine di varietà certificata che sono già presenti nella vostra zona per essere sicuri che attecchiscano e vengono su al meglio, potete scegliere fra le varietà che vi ho indicato.<br />
<br />
Le fragole delle varietà unifere sono più profumate e gustose ma la produzione cessa dopo un breve lasso di tempo.<br />
<br />
Per quanto riguarda le varietà rifiorenti, se potete permettervi poche piantine vi consiglio di indirizzarvi su queste ultime, produrranno fragole per tutta la bella stagione sino all'autunno ma saranno un pò meno gustose e succose delle varietà unifere.<br />
<br />
Se poi volete fragole anche nei mesi invernali o nei periodi dove la produzione di fragole è rara vi conviene indirizzarvi verso le varietà fotoindifferenti che sono sì più care delle altre, ma vi consentiranno di avere fragole anche durante il periodo invernale portando ovviamente al riparo i vasi quando le temperature si abbassano.<br />
<br />
Se poi avete poco spazio sul vostro balcone coltivate le fragole in vasi appesi, faranno un figurone con i loro rossi frutti pendenti, i frutti non si sporcheranno e la luminosità sarà più intensa.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0hjS5B5MjRlZhxHePAGUUBNBfDCqDYXWaMaazWaE4mGx812fHIC-cunGEFsgqemcHk76XLzroucv2HvjB07Dq2w17mFaM3nJqvOoMlSGpnKXk5l_iXmYbPulTIqfwvlNjHvYdlcZEXYEs/s1600/vaso+appeso.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0hjS5B5MjRlZhxHePAGUUBNBfDCqDYXWaMaazWaE4mGx812fHIC-cunGEFsgqemcHk76XLzroucv2HvjB07Dq2w17mFaM3nJqvOoMlSGpnKXk5l_iXmYbPulTIqfwvlNjHvYdlcZEXYEs/s200/vaso+appeso.jpg" height="200px" width="165px" /></a></div>
Unica pecca dovrete annaffiare di più, ci sono certi annaffiatoi con beccucci adatti allo scopo, e le piante dovranno essere perfettamente in ordine perchè visibili da tutti i lati, quindi pulizia accurata di foglie secche, fragole bacate e quant'altro.<br />
<br />
Se poi volete <b>moltiplicare</b> le vostre piantine questa è un'operazione facile adoperando gli stoloni che le piante adulte emettono con facilità.<br />
<br />
Se li interrate in un vasetto mantenendo il terriccio, io adopero quello da semina, sempre umido presto emetteranno radici e avrete una nuova piantina.<br />
<br />
Le piante di fragola producono molto per i primi due o tre anni poi la loro resa cala ma non dovete preoccuparvi, con le piantine "figlie" avrete sempre un fragolaio in piena produzione.<br />
<b><br />
</b><br />
<b>CARATTERISTICHE DI QUESTO DOLCE SUCCOSO FRUTTO</b><br />
<b><br />
</b><br />
Questo frutto contiene elevate quantità di <b>vitamina C</b> ed è particolarmente ricco di <b>sostanze antiossidanti</b> che aiutano a combattere i temuti "radicali liberi" e rallentano il processo di invecchiamento delle cellule.<br />
<br />
Lo <b>zucchero</b> che naturalmente è contenuto nelle fragole è ben tollerato anche dai diabetici perchè si tratta di fruttosio allo stato naturale.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBMP__wcn5E7l11oJHzP7Tg5Rj6cvcrZz4kQrm8OtuXvcRYEItxMrps0wtO3XY0PWSql9SU2VaH1ESylFdmMalb5D9CSAWpt4hZTHoIO0dmSFxWNiJF5C0c_6HnI5d_ALrD3qP5QkQPmK9/s1600/FRAGOLE.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBMP__wcn5E7l11oJHzP7Tg5Rj6cvcrZz4kQrm8OtuXvcRYEItxMrps0wtO3XY0PWSql9SU2VaH1ESylFdmMalb5D9CSAWpt4hZTHoIO0dmSFxWNiJF5C0c_6HnI5d_ALrD3qP5QkQPmK9/s200/FRAGOLE.jpg" height="129px" width="200px" /></a></div>
Composte al 90% di acqua <b>idratano le cellule dell'organismo</b> senza appesantirlo con troppe calorie,meno di 40 ogni 100 gr. di parte edibile, e avendo anche particolari enzimi aiutano ad attivare il metabolismo aiutando così il corpo a dimagrire con meno fatica.<br />
<br />
Il loro elevato contenuto di vitamina C favorisce l'assorbimento del ferro utile per la formazione dei globuli rossi e dei muscoli e aiuta a produrre <b>collagene</b> una proteina che previene le rughe e riduce la ritenzione idrica e quindi anche la cellulite.<br />
<br />
Questa azione è favorita anche dal <b>potassio</b> che le fragole possiedono in quantità.<br />
<br />
Le fragole possiedono infatti <b>numerosi sali minerali</b>, oltre al potassio abbiamo una discreta presenza di ferro, sodio, calcio , fosforo e magnesio.<br />
<br />
Hanno anche proprietà diuretiche, lassative per il loro contenuto di fibre, e <b>depurative</b>.<br />
<br />
Svolgono un'azione rigeneratrice delle cellule sanguigne questo grazie alle proprietà dell'<b>acido folico</b> da loro contenuto che apporta benefici al cervello perchè agisce sul liquido spinale.<br />
<br />
In soggetti particolarmente sensibili questo frutto può originare <b>fenomeni di reazioni allergiche</b> come l'orticaria o essere di difficile digestione.<br />
<br />
Si ritiene che ciò sia dovuto alla sua forte azione disintossicante nei riguardi dell'organismo.<br />
<br />
Questo frutto così ricco di virtù dovrebbe essere più consumato e considerato, quale miglior iniziativa che coltivarlo da noi nel nostro orto o nei nostri vasi per averlo sempre gustoso e fresco per la maggior parte dell'anno.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzaf0yqVyfA7Kw0QIerWeKrevf8pAG5yjdRxKKHX_mWSP8Qqi7DiyefQrZPURVZ9FjvZRDSqzW2dNVrnQco6BrrBk4DImE41pdX-z5hdcElzsGJW4Q1QXYzX-uLKkEIH4X8DYVUhyphenhyphen_qPs7/s1600/lagosanto+ferrara.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzaf0yqVyfA7Kw0QIerWeKrevf8pAG5yjdRxKKHX_mWSP8Qqi7DiyefQrZPURVZ9FjvZRDSqzW2dNVrnQco6BrrBk4DImE41pdX-z5hdcElzsGJW4Q1QXYzX-uLKkEIH4X8DYVUhyphenhyphen_qPs7/s1600/lagosanto+ferrara.jpg" /></a></div>
<b>SAGRE E FESTE CHE VEDONO PROTAGONISTA QUESTA ROSSA BONTA'</b><br />
<b><br />
</b><br />
In tutta Italia si svolgono numerose sagre che celebrano la bontà e le virtù di questo frutto profumato e delizioso.<br />
<br />
Incominciamo dall'Emilia e andiamo precisamente a <b>Lagosanto</b> in provincia di Ferrara il 18 di maggio, quando si celebra San Venanzio patrono di questa cittadina.<br />
<br />
In questi giorni si svolge anche la <b>"Sagra della fragola" </b>che con gli anni ha acquisito una importanza sempre maggiore sino a coinvolgere altre realtà come l'Istituto Tecnico Agrario " F.lli Navarra" e sezioni Alberghiere.<br />
<br />
Inoltre si è gemellata con località che svolgono sagre dello stesso prodotto com'è quella che si svolge a San Biagio, una frazione di Marsciano provincia di Perugia.<br />
<br />
Questa sagra è originata dal fatto che da sempre il Basso Ferrarese è la più grande area di produzione vivaistica di piante di fragola in Italia.<br />
<br />
La sagra si svolge nel corso di due fine settimana sempre attorno alla festa del patrono che si tiene il 18 di maggio, oltre ai ricchi stand degustazione dove si può gustare il rosso frutto cucinato nei modi più svariati, vi sono anche stand gastronomici con prodotti tipici della cucina locale.<br />
<br />
Il tutto allietato da spettacoli musicali e d'intrattenimento per tutte le età che fanno divertire grandi e piccini.<br />
<br />
Val la pena di fare una gita in un mese dal clima dolce e favorevole com'è maggio non solo per assistere a questa caratteristica sagra ma anche per scoprire le bellezze recentemente rivalutate di questo ameno paese come l'Antica Via del Sale e il museo della bonifica.<br />
<br />
Spostiamoci ora in <b>Umbria</b> per parlare di un'altra sagra che vede come protagonista sempre la fragola.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
La <b>"Sagra della fragola"</b> si tiene nell'ultima settimana di maggio nella frazione di San Biagio della Valle, del <b>comune di</b> <b>Marsciano in provincia di Perugia.</b><br />
<br />
Questa manifestazione che si snoda per tutto il borgo, molto conosciuta e popolare attira sempre molta folla che viene per ammirare e gustare la regina di questa festa: la fragola.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNeWgnm4iq2jvRgGn9QtRxj45jowzM7snLOWjGtnY5ZlqpvgIakqZ-sSSwQQH6wyjL9-Q3onLJ2iruOouryUmZ5hC2NHA8C2Tc0YULva3Q7resOXWcWBip_LB0trMsJ5sqZjV28-pFRk0P/s1600/umbricelli.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNeWgnm4iq2jvRgGn9QtRxj45jowzM7snLOWjGtnY5ZlqpvgIakqZ-sSSwQQH6wyjL9-Q3onLJ2iruOouryUmZ5hC2NHA8C2Tc0YULva3Q7resOXWcWBip_LB0trMsJ5sqZjV28-pFRk0P/s200/umbricelli.jpg" height="149px" width="200px" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> umbricelli all'amatriciana</td></tr>
</tbody></table>
Ma non solo è presente questo gustoso frutto simbolo della manifestazione, ma vi sono anche programmi musicali e serate danzanti dove è possibile degustare gli ottimi prodotti del luogo come le pennette al sapore degli orti, gli umbricelli all'amatriciana e alla contadina,le pappardelle al cinghiale e gli gnocchi del frate cercatore.<br />
<br />
Uuuummmm quante bontà! e gli gnocchi del frate cercatore come saranno mai? Con tutti questi buoni piatti mi è venuta l'acquolina in bocca, voglio andarci e non per gustare solo le ottime fragole:-)<br />
<br />
Spostiamoci nella vicina <b>Toscana</b> dove nel <b>comune di Sant'Andrea di Pescaiola in provincia di Pisa</b> si svolge un'altra sagra che vede come protagonista la fragola la <b>"Sagra delle fragole"</b> che si svolge negli ultimi due week end di maggio sin dal 1978.<br />
<br />
Nata come una semplice festa paesana dove non si degustavano che le fragole, con l'ampliamento a metà degli anni '90 della struttura che la conteneva è diventata una sagra importante e di tutto rispetto.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgv_p9_gta7F1aPeQbEBv40yr6MLwwBsuuzaRh5a4mfSpOce8Isu9MiLO1tljmN4EVbytkfqWo4FJKxexJsFCFIOyjeT2I4pD5kqGFMlQCILtAj5yF1by6a8SpIcdBLxz4esosPZFXxK-xM/s1600/pisa.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgv_p9_gta7F1aPeQbEBv40yr6MLwwBsuuzaRh5a4mfSpOce8Isu9MiLO1tljmN4EVbytkfqWo4FJKxexJsFCFIOyjeT2I4pD5kqGFMlQCILtAj5yF1by6a8SpIcdBLxz4esosPZFXxK-xM/s400/pisa.jpg" height="85px" width="400px" /></a></div>
Oggi è possibile degustare oltre alle fragole tutte di ottima qualità e solo di provenienza locale, anche gustosi e particolari piatti della zona allietati da buona musica e per chi vuole c'è anche la possibilità di divertirsi sulla pista da ballo.<br />
<br />
Una manifestazione a cui vale la pena di assistere per passare delle giornate differenti in allegria e spensieratezza accompagnati dall'aroma e dal gusto di questo rosso frutto.<br />
<br />
Andiamo ora nel <b>Lazio</b> dove a questo gustosissimo e profumato frutto è dedicata un'altra sagra che si svolge ininterrottamente dall'anno 1969 l'annuale <b>"Sagra delle fragole"</b> che si tiene alla fine della raccolta in <b>località Carchitti una frazione del comune di Palestrina</b>.<br />
<br />
Tutto iniziò verso la fine del XIX secolo quando una grave carestia costrinse numerose persone che risiedevano in montagna a spostarsi in una frazione del comune di Palestrina che venne denominata Carchitti.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgeDtyBz_igx8hGbYINECYQKFoo68Gov_JN68ggnQlAIpIUsuy0h_6BcShqT46HrdYdmJbaMNFJAVYgW3rg2pEZRi-UL-50bN0XlFCZmjKvC7MVLoa1Xl4Xs4SvY4hp6RIysxQ_C728jtt4/s1600/carchitti.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgeDtyBz_igx8hGbYINECYQKFoo68Gov_JN68ggnQlAIpIUsuy0h_6BcShqT46HrdYdmJbaMNFJAVYgW3rg2pEZRi-UL-50bN0XlFCZmjKvC7MVLoa1Xl4Xs4SvY4hp6RIysxQ_C728jtt4/s200/carchitti.jpg" height="200px" width="136px" /></a></div>
I nuovi arrivati si dedicarono alla coltivazione delle fragole che divennero il simbolo di Carchitti e per celebrarle ogni anno si svolge questa sagra che vede protagonisti non solo il frutto coltivato nelle campagne circostanti ma anche il <b>"Giglietto"</b> tipico dolce locale.<br />
<br />
Il comune di Palestrina intende tutelare anche a livello internazionale sia la fragola tipica della zona che questo gustoso e particolare dolce.<br />
<br />
Questa sagra prevede non solo la degustazione della fragola ma anche un ricco calendario che contiene numerosi eventi, stand gastronomici e mostre.<br />
<br />
Spostiamoci in una bella isola <b>la Sicilia</b> e precisamente in <b>provincia di Catania a Maletto</b> che con i suoi 1000 metri di quota risulta essere il più alto dei centri della provincia di Catania.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAnUlICI3nxjjgf0n8pHXJ9CVrXbYMqmHptTk7oLd1PcXpIrLZvRcPim9oHVRuc-8G7rPPHhp0xQCTthB9H6HO37gXM9q0zJUe4KgwG2vpt_x-DV-XWQ3L_6gt7ALmLC9zMj_4fhRHsnRv/s1600/maletto.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAnUlICI3nxjjgf0n8pHXJ9CVrXbYMqmHptTk7oLd1PcXpIrLZvRcPim9oHVRuc-8G7rPPHhp0xQCTthB9H6HO37gXM9q0zJUe4KgwG2vpt_x-DV-XWQ3L_6gt7ALmLC9zMj_4fhRHsnRv/s200/maletto.jpg" height="94px" width="200px" /></a></div>
<br />
Qui si svolge nella prima domenica di giugno la tradizionale <b>"Sagra della fragola"</b> che richiama una folla di turisti e di visitatori.<br />
<br />
La fragola tradizionalmente costituisce un'importante fonte di reddito per gli abitanti di questo comune catanese.<br />
<br />
Il frutto locale matura fra i primi di maggio e gli ultimi giorni di giugno e nell'ambito della sagra vengono esposti i diversi tipi di fragola, la fragolina piccola e profumata più adatta alla pasticceria, la fragola "rifiorente" che matura da gennaio a dicembre e la fragola tradizionale dal sapore dolce e dal delicato profumo celebrata nella manifestazione.<br />
<br />
Durante questa sagra in appositi stand le fragole in cassette vengono offerte in assaggio gratuito ai visitatori che possono acquistare anche le piantine inoltre viene cucinata dalle maestranze locali una gigantesca torta alla fragola che viene offerta a tutti i partecipanti.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRYYiOlEVAPzomwk-KrEx3OWNltlMXk46KDa_PDNwyGEEa0-O_AO4bELiT6hzz_B6j2HHf9O5ciqYorkLdXmqkm7rXCedpi1ZDiRoZyPWnY0kVjxWDy0uGcQvxbEyRhv1iDQSRMm10yFHS/s1600/sagra_fragole_2006.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRYYiOlEVAPzomwk-KrEx3OWNltlMXk46KDa_PDNwyGEEa0-O_AO4bELiT6hzz_B6j2HHf9O5ciqYorkLdXmqkm7rXCedpi1ZDiRoZyPWnY0kVjxWDy0uGcQvxbEyRhv1iDQSRMm10yFHS/s200/sagra_fragole_2006.jpg" height="150px" width="200px" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> Maletto la torta di fragole a più piani</td></tr>
</tbody></table>
Non vi è solo la celebrazione della fragola in questa manifestazione infatti le fanno corona numerosi stands espositivi di tipici prodotti locali agricoli, lattiero-caseari e artigianali, si effettuano anche rappresentazioni da strada e spettacoli musicali itineranti.<br />
<br />
Sarà inoltre possibile usufruire delle visite guidate attraverso il centro storico del comune che faranno scoprire la bellezza del Rocca del Castello e l'importanza del Museo Civico.<br />
<br />
Quindi chi è siciliano o si trova a passare da quelle parti non si lasci sfuggire l'occasione per assistere a questa bella e importante manifestazione dove viene celebrato un frutto così amato.<br />
<br />
Il capitolo sulle sagre dedicate alla fragola finisce qui ma ve ne sono altre che vi invito a scoprire per gustare questo rosso e saporito frutto e per passare una giornata lieta all'insegna di genuine tradizioni popolari.<br />
<br />
E dopo tante parole spese per elogiare questo frutto che si presta ad essere consumato in più modi è arrivato il momento della ricettina.<br />
<br />
In verità non sapendomi decidere fra due ricette , una dolce e una salata ho deciso per una volta di fare un'eccezione e ve le posto entrambe decidete voi qual'è quella migliore.<br />
<br />
La prima è una crostata un pò particolare che abbina la dolce cremosità del mascarpone al gusto particolare delle fragole.<br />
<b><br />
</b><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPJ21xFtkYTWiMddQc155t5BRqHvWh9KTSfCbz80jUCeWh_yzmHumDc__bb1CUsdGXaU21tNb8Rxbgy73mJCRpHaZjOWegUGxJbuF1b175G6d7kMGXic5JtYSQ3urf0ghYd1etNa8kQ_67/s1600/crostata.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPJ21xFtkYTWiMddQc155t5BRqHvWh9KTSfCbz80jUCeWh_yzmHumDc__bb1CUsdGXaU21tNb8Rxbgy73mJCRpHaZjOWegUGxJbuF1b175G6d7kMGXic5JtYSQ3urf0ghYd1etNa8kQ_67/s1600/crostata.jpg" /></a></div>
<b>FRAGOLE E MASCARPONE IN CROSTATA</b><br />
<b><br />
</b><br />
Ingredienti per 4 persone<br />
500 gr di pasta frolla<br />
500 gr di fragole<br />
40 gr di zucchero<br />
250 gr di mascarpone<br />
2 cucchiai abbondanti di miele liquido<br />
alcune foglioline di menta<br />
<br />
Stendete la pasta frolla col mattarello sino ad avere un disco di circa 1 cm di spessore.<br />
<br />
Prendete poi una teglia rotonda e dopo averla imburrata sistemateci il disco di pasta sfoglia che poi taglierete ai bordi perchè prenda l'esatta dimensione della teglia infine con una forchetta bucate il fondo della pasta.<br />
<br />
A questo punto prendete della carta da forno foderate bene la pasta con la carta, mettete dentro la tortiera parecchi legumi secchi coprendola bene e distribuiteli uniformemente.<br />
<br />
Infornate il tutto in forno già caldo per 40 minuti a 180 gradi, con questa cottura e con i legumi che devono raggiungere l'orlo della teglia, la pasta rimarrà bassa e morbida.<br />
<br />
Toglietela dal forno e fatela raffreddare, nel frattempo pulite le fragole lavandole bene, scolandole, togliendo loro il picciolo poi potete lasciarle intere se non sono troppo grandi altrimenti occorre tagliarle a spicchi.<br />
<br />
Mettetele in una ciotola insieme a qualche fogliolina di menta, aggiungete lo zucchero mescolate il tutto e mettete la ciotola in frigo a riposare per 5 minuti.<br />
<br />
In un'altro recipiente mescolate al mascarpone i due cucchiai di miele e il liquido zuccherino che farete colare dalla ciotola che contiene le fragole.<br />
<br />
Spalmate la base della crostata col mascarpone decorandola con le fragole e aggiungendovi qualche fogliolina di menta.<br />
<br />
Mettete in frigo almeno una mezz'oretta prima di servirla, vedrete che questo dolce non difficile da preparare farà la gioia di grandi e piccini.<br />
<br />
Adattissimo anche come dolce per una festa o un compleanno.<br />
<br />
La <b>seconda ricetta</b> è una ricetta classica che una mia cara amica mi ha richiesto, gliela avevo già data tempo fa ma l'ha perduta e siccome mi ha detto che quando l'ha cucinata per la prima volta è stato un successo voleva ripeterla.<br />
<br />
Per lei e per chi si volesse cimentare la posto qui:-)<br />
<b><br />
</b><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQdO6XpAUzQXIk-eJ2HntwK-F2eVIQBgIOM8VZfkkINM8mL_oXIzHm9CeQqMU7_7WvMsLS-Su031jFV97goPl_dwktwkYMnSXDVDt5F_hWyEfMC4ZhukvhOLX7BEPFRc490be0DVfv50Og/s1600/risotto.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQdO6XpAUzQXIk-eJ2HntwK-F2eVIQBgIOM8VZfkkINM8mL_oXIzHm9CeQqMU7_7WvMsLS-Su031jFV97goPl_dwktwkYMnSXDVDt5F_hWyEfMC4ZhukvhOLX7BEPFRc490be0DVfv50Og/s1600/risotto.jpg" /></a></div>
<b>RISOTTO ALLE FRAGOLE</b><br />
<b><br />
</b><br />
Ingredienti per 4 persone<br />
riso per risotti 350 gr<br />
fragole 250 gr<br />
un paio di scalogni, in alternativa una cipolla piccola<br />
un bicchiere di vino rosso vivace<br />
brodo vegetale q.b.<br />
burro 60 gr<br />
<br />
Pulite e tagliate a fette le fragole lasciandone da parte 4 intere per la decorazione e pulite ed affettate anche lo scalogno o la cipolla.<br />
<br />
In un recipiente mettete 30 gr di burro e fate soffriggere a fuoco basso lo scalogno o la cipolla, quando è imbiondita gettatevi il riso e fatelo tostare per qualche minuto bagnadolo poi col vino che farete evaporare a fuoco più vivace.<br />
<br />
Quando sarà assorbito aggiungete il brodo vegetale per cuocere il riso e circa a metà cottura aggiungete le fragole tirate a cottura aggiungendo poco per volta il restante brodo vegetale.<br />
<br />
A cottura ultimata aggiungete il burro rimasto mescolando con cura, spegnete poi il fuoco lasciando riposare per qualche minuto.<br />
<br />
Versatelo nei piatti decorandoli con le fragole messe da parte e portate subito in tavola.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSgNcytVGdlxw9ryn9qY_LdxHFUbcAqMrllCKb_3IhqaTs41rubIG1aa8CS88yh4lquDu9RWHg6S6AQR8IsFmZaduBaJvGYDCWcbQ17bz5OShXFAhTpspNd9BWxJYVhawYqcV-MrNptthS/s1600/fragola+ghiccio.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSgNcytVGdlxw9ryn9qY_LdxHFUbcAqMrllCKb_3IhqaTs41rubIG1aa8CS88yh4lquDu9RWHg6S6AQR8IsFmZaduBaJvGYDCWcbQ17bz5OShXFAhTpspNd9BWxJYVhawYqcV-MrNptthS/s200/fragola+ghiccio.jpg" height="150px" width="200px" /></a></div>
Questo risotto dall'insolito colore di un rosa acceso che tende al rosso, ha gusto fresco e primaverile che non mancherà di incontrare il favore dei vostri commensali.<br />
<br />
A questo punto non mi resta che augurarvi di tutto cuore<br />
<b><br />
</b><br />
<b>BUON APPETITO</b>riccardahttp://www.blogger.com/profile/15471853974207111487noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1211519335427645451.post-34271695158274771962012-03-03T01:31:00.000-08:002012-03-03T01:31:19.129-08:00ORTO SUL BALCONE PARTE GENERALE<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdNaDXu8nPPv__aJL_Pi9sPja5gNj2Dwf6UcrbsFUX9PyRBpEJ3ajPJag3hEMXwW819fSJo8Yo4bhR9aGcAHwf2CcW_PV6dlLIPQmdrX2yGKKNicRIp5-YsvVOMe1jVa-Icl4z8Oo4Rn3f/s1600/Orto+-+Sementi.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdNaDXu8nPPv__aJL_Pi9sPja5gNj2Dwf6UcrbsFUX9PyRBpEJ3ajPJag3hEMXwW819fSJo8Yo4bhR9aGcAHwf2CcW_PV6dlLIPQmdrX2yGKKNicRIp5-YsvVOMe1jVa-Icl4z8Oo4Rn3f/s200/Orto+-+Sementi.JPG" width="200" /></a></div><b>TUTTO QUELLO CHE AVRESTE VOLUTO SAPERE MA CHE NON AVETE MAI OSATO CHIEDERE SUI SEMI</b><br />
<b><br />
</b><br />
Le tiepide giornate che vi sono state in questi giorni hanno suscitato in più d'uno il desiderio di mettere subito in terra i semi dei nostri amati ortaggi impazienti di veder spuntare le tenere pianticelle.<br />
<br />
Ma prima di poter affidare alla terra i semi occorre domandarsi se sia meglio seminare o sia meglio comprare le piantine già cresciute da trapiantare.<br />
<br />
<b>PIANTINE O SEMI?</b><br />
<b><br />
</b><br />
A questo dubbio non esiste una risposta certa ma occorre osservare caso per caso perchè a volte è meglio seminare ma altre volte è meglio comprare le piantine già cresciute.<br />
<br />
Vado ad illustrarvi quando è meglio seminare e quando invece è più conveniente comprare le piantine.<br />
<br />
Innanzitutto se volete <b>coltivare in appartamento</b> è meglio comprare le piantine, che è vero che sono un pò più care ma sono anche più robuste e di più facile coltivazione.<br />
<br />
Fa eccezione la misticanza di insalatine che è di facile germinabilità e potete seminare in una cassettina da tenersi nel luogo più luminoso dell'appartamento sempre umida sinchè non vedete spuntare le prime piantine dopo circa una settimana.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivBorQghPi02Qp9YbCtloqI18E__At0SLdlwe5qhA3a0_1gI7oRsMYb37TYW_ikZv-EmwogRwanZMC2eicAGNRN76W9j3LjaDgDAI_dS_gIaEpw0hUwGlhoxOL5QYpGRo6LOME6bojB0Z9/s1600/insalata_pack.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivBorQghPi02Qp9YbCtloqI18E__At0SLdlwe5qhA3a0_1gI7oRsMYb37TYW_ikZv-EmwogRwanZMC2eicAGNRN76W9j3LjaDgDAI_dS_gIaEpw0hUwGlhoxOL5QYpGRo6LOME6bojB0Z9/s200/insalata_pack.jpg" width="177" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br />
insalata pronta per il trapianto </td></tr>
</tbody></table>Le <b>piantine</b> sono più robuste del seme se le piantate potete raccogliere prima la vostra verdura e non avete il problema della scarsa germinabilità, seme che nasce poco, per un principiante iniziare acquistando qualche piantina facile, insalate e cipolline in primavera, pomodori e melanzane avanzando nella stagione, è la scelta migliore.<br />
<br />
Tuttavia occorre considerare che le piantine sono più care della semente perchè il lavoro più difficile è già stato svolto, inoltre per verdure rare non vi sono piantine pronte da acquistare occorre trovare la semente e seminare.<br />
<br />
Se siete già un pò esperti seminare è preferibile potete spaziare fra più varietà e seminando scalarmente avrete sempre verdura fresca a poco prezzo.<br />
<br />
Inoltre per avere certi ortaggi occorre seminarli, un esempio tipico sono i ravanelli ma anche le carotine novelle sono difficili da trovare sotto forma di piantine e per averle occorre affidare alla terra i loro semi.<br />
<br />
<b>TIPI DI SEMENTI</b><br />
<br />
Cominciamo ad approfondire il capitolo sementi che non è facile come sembra perchè ve ne sono di vari tipi che è meglio conoscere per poter poi scegliere nella maniera migliore.<br />
<br />
Partendo dal presupposto che il nostro obbiettivo sia di avere un orto rigoglioso produttivo e sano che non ci dia troppe preoccupazioni per quanto riguarda la sua salute, malattie, debolezza delle piantine o scarsa germinabilità, occorre orientarsi verso sementi di ortaggi dalle caratteristiche ben conosciute e consolidate nel luogo dove abitiamo.<br />
<br />
Inoltre è consigliabile affidarsi a ditte di provata serietà prediligendo ove possibile sementi biologiche.<br />
<br />
Le sementi si dividono in<b> tre gruppi</b> ed è bene conoscere le loro differenze se vogliamo scegliere consapevolmente.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyZsvl_QL5bAU84t1SWF38SrV4RrRJDLzKvm6Ld8_PAWTvP-Md8zT00ukN1ZoIH57a94cZaOgWM9m-jQ6irgecx_rhRi1L1Wo-fs7Mk66gVN8bpo9QAq6QlzJikEiWG1bZBbxf5t8bFuwF/s1600/ibrido+f1.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyZsvl_QL5bAU84t1SWF38SrV4RrRJDLzKvm6Ld8_PAWTvP-Md8zT00ukN1ZoIH57a94cZaOgWM9m-jQ6irgecx_rhRi1L1Wo-fs7Mk66gVN8bpo9QAq6QlzJikEiWG1bZBbxf5t8bFuwF/s1600/ibrido+f1.jpg" /></a></div>Le<b> sementi ibride</b> sono quelle che portano sulla bustina la dicitura "semi ibridi" o "F1" che significa sementi ibride di prima generazione.<br />
<br />
Queste sono sementi che vengono testate in laboratorio incrociando e selezionando con studi che durano anche anni per far si che abbiano le caratteristiche migliori per resistere alle malattie, essere più produttive e produrre in modo più uniforme e regolare.<br />
<br />
Due sono gli svantaggi acquistando sementi di questo tipo: sono care ed è meglio non conservarne la semenza.<br />
<br />
Il loro maggior costo deriva dagli studi che occorre fare per produrle poi siccome sono il risultato di incroci, i semi che da loro derivano danno origine a piante che sono dissimili dalle piante madri e con caratteristiche che possono essere di molto inferiori.<br />
<br />
Vanno bene per coltivazioni intensive da resa ma non sono molto adatte ad un orto amatoriale faccio eccezione per i pomodori in quanto effettivamente sono più resistenti a determinate malattie che affliggono questo ortaggio.<br />
<br />
Le <b>"sementi ad impollinazione libera"</b> sono piante selezionate attraverso l'impollinazione naturale come accadeva prima dell'avvento delle sementi ibride.<br />
<br />
Molti le preferiscono per il sapore migliore della verdura che producono, inoltre questa presenta una maggiore variabilità in termini di forma, di gusto e di colore.<br />
<br />
Le piante che nascono da "sementi ad impollinazione libera" producono semi che si posso tranquillamente serbare per riseminarli l'anno dopo e questo fatto non è certo di poco conto.<br />
<br />
Un particolare importante è che queste sementi costano meno rispetto alle sementi ibride.<br />
<br />
Le<b> "sementi tradizionali o antiche"</b> sono quelle cultivar che derivano da libera impollinazione e hanno almeno 50 anni di coltivazione alle spalle.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjzTAg8pneDAMgri5UnZlpBiULUoQ0TrJKMzOl6utkuL4Kx5g395dxp8UAb1B7xy200pSZJOdWz5UFe92Ro6ZrR1Ou1wgZKmynJb9fe3K-SAp33WEZGv8w5viGgCr_OkGQ0zAYPdRuunDe/s1600/peperone+di+capriglio.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="197" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjzTAg8pneDAMgri5UnZlpBiULUoQ0TrJKMzOl6utkuL4Kx5g395dxp8UAb1B7xy200pSZJOdWz5UFe92Ro6ZrR1Ou1wgZKmynJb9fe3K-SAp33WEZGv8w5viGgCr_OkGQ0zAYPdRuunDe/s200/peperone+di+capriglio.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> ortaggio raro</td></tr>
</tbody></table><br />
Queste varietà sono state riscoperte recentemente e particolarmente apprezzate per il loro gusto che spesso si fa preferire rispetto agli ibridi anche se non possono vantare la loro regolarità come forma o colore.<br />
<br />
Preferire antiche varietà del territorio nel quale siamo ci garantisce una loro già collaudata adattabilità per le condizioni presenti nel territorio stesso inoltre contribuiremo a salvare ortaggi antichi che sono diventati rari.<br />
<br />
<b>COME FARE PER SCEGLIERE LE BUSTINE MIGLIORI</b><br />
<b><br />
</b><br />
Adesso che sapete i vari tipi di sementi occorre conoscere bene le utili informazioni riportate sulle bustine delle sementi.<br />
<br />
Le bustine contenenti sementi di qualità sono ricche di utili informazioni che è importante saper leggere al meglio per poter comprare in maniera ottimale.<br />
<br />
Osservate la descrizione: se è un seme F1, se è ad impollinazione ibrida oppure se è una vecchia varietà e se il seme è stato trattato con un fungicida oppure no.<br />
<br />
Leggete la descrizione della varietà che mette in luce i pregi come la produttività o la precocità mentre per i difetti, che non vengono menzionati, occorre cercare altrove parlando con i coltivatori della zona o i gestori dei consorzi.<br />
<br />
Spesso dietro la busta vi sono le indicazioni di quando seminare, le varie epoche e quando raccogliere con i rispettivi tempi.<br />
<br />
Importantissima è <b>la data che indica il biennio di raccolta</b> e il tempo di scadenza, naturalmente più il seme è fresco più ha capacità germinative.<br />
<br />
Questo è un aspetto che troppe volte viene sottovalutato arrivando a pensare di non essere stati capaci di coltivare un determinato ortaggio quando invece è stata la non freschezza della semente la causa del fallimento.<br />
<br />
Osservate poi la confezione: vi sono ditte che imbustano in due confezioni i semi e sono quelle da preferirsi perchè per la conservabilità dei semi è molto importante la stabilità della confezione in quanto i semi devono essere quanto più è possibile al riparo da luce e umidità.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgN-3S7MRkuCsd7NIXDdZlO4djA_vCAdB4z6GL739mIbMCosOZ87vyELPuybXqaDOpnUPTqyx4r9TO-IuSVQLMN0W0fMfsxYPAgel8X5R64fNyGhx3sTYnVU0BgZYnq_hkoYvj0xpwxT86f/s1600/images+(3).jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgN-3S7MRkuCsd7NIXDdZlO4djA_vCAdB4z6GL739mIbMCosOZ87vyELPuybXqaDOpnUPTqyx4r9TO-IuSVQLMN0W0fMfsxYPAgel8X5R64fNyGhx3sTYnVU0BgZYnq_hkoYvj0xpwxT86f/s1600/images+(3).jpg" /></a></div>Questo perchè i semi iniziano a gemogliare in presenza di luce e di elevata umidità e se nella busta trovano queste due condizioni iniziano il loro processo di crescita che ben presto si interrompe e favorisce la morte del seme.<br />
<br />
Quando si semina è buona norma <b>estrarre dalla bustina solo la quantità di semi occorrenti</b> richiudendo subito la busta e riponendola in un posto asciutto.<br />
<br />
Il tempo di scadenza si riferisce al seme tenuto nelle condizioni ottimali che vi ho detto quindi fate sempre prima la prova della germinazione se vi trovate in possesso di seme vecchio o che sospettate abbia una germinabilità scarsa.<br />
<br />
<b>PROVA DI GERMINAZIONE</b><br />
<b><br />
</b><br />
Questa prova si può fare in due modi differenti.<br />
<br />
Il primo sistema è di <b>mettere pochi semi</b>, una diecina circa, su <b>un batuffolo di ovatta</b> mantenuto sempre umido e vedere quanti di loro germinano.<br />
<br />
Se sono freschi dovrebbe germinare almeno 80% se germina meno del 50% o del 40% meglio non seminare.<br />
<br />
Tuttavia io <b>mi trovo meglio con un'altro sistema</b> che passo ad illustrarvi.<br />
<br />
Prendo una piccola seminiera che è un contenitore di plastica con molti buchi, le migliori sono dotate anche di coperchio per mantenere il seme in un'ottimale umidità, e metto metà terriccio di semina e metà torba poi la bagno bene e la lascio una notte perchè si assesti.<br />
<br />
L'indomani semino una ventina di semi circa ci metto l'etichetta con la data e che seme è, non dimenticatevi di questo importante particolare, e attendo mantenendo sempre umido ma non troppo bagnato il terriccio per evitare marciumi.<br />
<br />
Occorre attendere i giorni scritti sulla busta e dichiarati dal produttore e vedere quanti sono i semi che germinano passato quel periodo, le percentuali sono quelle che ho già scritto per le prove su ovatta.<br />
<br />
Questa semplice prova può risparmiare delusioni cocenti e fa chiarezza sulla quantità di seme che ancora può germinare.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhU2_aMlOpU26ru-xMhVcUd-lj0hviyxoUCkR1jnDnw1mmbCJnbxM7i5jjZ_ZN5b9-BA2PjoLlahn2H-xoTSHp0LdmP56LncAUCam9wFgyzUNzOBIJXjKa9DKRfyVK-Y9HbVittOalzqyp3/s1600/plantula.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhU2_aMlOpU26ru-xMhVcUd-lj0hviyxoUCkR1jnDnw1mmbCJnbxM7i5jjZ_ZN5b9-BA2PjoLlahn2H-xoTSHp0LdmP56LncAUCam9wFgyzUNzOBIJXjKa9DKRfyVK-Y9HbVittOalzqyp3/s200/plantula.jpg" width="132" /></a></div><b>Un avvertimento</b>: una volta che le piantine sono nate aspettare per spostarle che si siano irrobustite perchè un cambiamento troppo brusco di luce o di temperatura può risultare loro fatale.<br />
<br />
Quando avranno raggiunto circa i 10 cm le si potrà trapiantare a dimora estraendole delicatamente dal semenzaio con una piccola palettina per non danneggiare le tenere radichette e praticando con un cavicchio un foro sufficentemente ampio da permettere il collocamento della piantina che poi andrà rincalzata per bene.<br />
<br />
Per quanto riguarda il terriccio, i vasi, come concimare e come creare da noi dell'ottimo concime (compost) potete andare al mio prodotto <a href="http://www.ortopertutti.com/p/blog-page.html">http://www.ortopertutti.com/p/blog-page.html</a> dove troverete delle accurate spiegazioni.<br />
<br />
<b>RACCOLTA DEI SEMI</b><br />
<b><br />
</b><br />
Se avete seminato degli ortaggi alcuni fra di loro potete farli andare a seme per avere semenza fresca per l'anno successivo senza spendere una lira.<br />
<br />
Vi ricordo che se le vostre piante derivano da semi ibridi è bene non raccoglierne i semi perchè le piante che ne deriverebbero sarebbero dissimili dalle piante madri e facilmente molto meno qualitative.<br />
<br />
Inoltre vi sono alcuni ortaggi le cui varietà <b>si ibridano con facilità fra di loro</b> dando ibridi che possono essere molto dissimili dalla piante madri ciò avviene perchè il polline di una varietà si posa sul fiore di un'altra fecondandolo.<br />
<br />
Questo succede a causa degli insetti soprattutto delle api e anche a causa del vento.<br />
<br />
Zucchine, peperoni, pomodori e melanzane sono gli ortaggi più soggetti a ciò quindi se si vuole conservare una varietà in purezza occorre proteggere la pianta scelta per il seme prima dell' inizio della fioritura con un velo di tulle, si compra a metro nelle mercerie, mettendo 3 bastoni a modo di tepee indiano per fissarlo e avvolgendo l'intera pianta, ogni tanto conviene scuoterlo per permettere al polline di circolare.<br />
<br />
Quando i frutti iniziano a formarsi questa protezione si può togliere.<br />
<br />
Alcuni adottano il sistema delle distanze se c'è una certa distanza fra le varie varietà allora si può stare tranquilli l'ibridazione non avviene.<br />
<br />
Io non mi fido troppo di quest'ultimo metodo e per le piccole quantità di seme che servono per una conservazione amatoriale consiglio vivamente di attenersi al metodo di copertura dell'esemplare prescelto.<br />
<br />
Purtroppo le <b>specifiche conoscenze</b> per la raccolta dei semi che gli agricoltori del passato si tramandavano di generazione in generazione oggi sono conosciute da un numero molto ristretto di persone e alcune temo siano andate addirittura perdute.<br />
<br />
Un tempo quando io ero ragazzina era molto raro comprare i semi, ogni famiglia che possedesse un orto ed erano numerose, era orgogliosa delle varietà che coltivava e ogni anno ne prelevava i semi perchè questi ortaggi non andassero perduti.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1_-Jf1XtksWghFk15HFfvjleBBw8acriFOET4_aI4gp8UDSaz9UdRw6fXfaHyIJ6_e4H-gfcy75M7_L7MJhK8RPwL6zfQUfeuwMWOMXEOXF0XT9-7NREKT-0KOoddBk924p1k8lWDwUGK/s1600/cesto+ortaggi.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1_-Jf1XtksWghFk15HFfvjleBBw8acriFOET4_aI4gp8UDSaz9UdRw6fXfaHyIJ6_e4H-gfcy75M7_L7MJhK8RPwL6zfQUfeuwMWOMXEOXF0XT9-7NREKT-0KOoddBk924p1k8lWDwUGK/s1600/cesto+ortaggi.jpg" /></a></div>A volte i semi venivano scambiati con altri appassionati ortolani ed erano lunghe discussioni sulla bontà degli ortaggi coltivati, ciascuno era convinto che le migliori varietà erano quelle coltivate da lui :-).<br />
<br />
Per completezza e sperando che queste informazioni vi possano servire ve le passo così come fecero mio nonno e mia nonna quando li aiutavo nell'orto di proprietà e loro rispondevano pazienti alle mie molte domande.<br />
<br />
Una delle prime cose che mi hanno insegnato è di<b> non prendere</b> mai i semi di ortaggi a fine stagione perchè darebbero piante più deboli e non stabili come varietà.<br />
<br />
Occorre lasciare andare a seme alcune delle piante più vigorose inoltre <b>per ciascun ortaggio vi è un</b> <b>metodo per raccogliere i semi.</b><br />
<br />
Qui vi indico come raccogliere i semi degli ortaggi più comuni:<br />
<br />
<b>-lattuga:</b> forma uno spesso stelo con numerosi fiori gialli, i semi maturano progressivamente quindi si può inclinare lo stelo sopra un telo e raccogliere a mano a mano i semi.<br />
<br />
I primi che cadono sono i migliori e i più adatti ad essere conservati.<br />
<br />
Con questo metodo potete raccogliere anche i semi di altre insalate.<br />
<br />
Se la stagione è piovosa e questo metodo non è possibile impiegarlo occorre sdradicare l'intera pianta e metterla in un locale luminoso e areato a testa in giù con un telo sotto.<br />
<br />
A poco a poco nutriti dal carnoso stelo i semi matureranno e cadranno progressivamente nel telo.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh59PrR7s7tVSrJP0uvNRPDfuDwAU4BKHbM935MPzu6gqlJzWcXc_BGVwY60u9V-b5X4uFGvH0cPAV7vTq8iTQUuyP8NifsxLKyWy0-zQHfb8HYAkbbD5iDKEadVqruS_pRhc_UUbq42XUF/s1600/basilico+raccolta+semi.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="166" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh59PrR7s7tVSrJP0uvNRPDfuDwAU4BKHbM935MPzu6gqlJzWcXc_BGVwY60u9V-b5X4uFGvH0cPAV7vTq8iTQUuyP8NifsxLKyWy0-zQHfb8HYAkbbD5iDKEadVqruS_pRhc_UUbq42XUF/s200/basilico+raccolta+semi.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> infiorescenza dl basilico</td></tr>
</tbody></table><b>Basilico</b> monta con facilità a seme e spesso occorre cimarlo per favorirne la conservazione altrimenti si lignifica e forma poche foglie.<br />
<br />
Se si vuole raccogliere il seme scegliere una bella pianta e permetterle di andare in fioritura, poi quando l'infiorescenza inizia a diventare marrone occorre tagliarla e adagiarla su un foglio di carta lasciato all'ombra per permettere ai semi di cadere.<br />
<br />
Si conservano in sacchetti di carta, in luogo fresco e asciutto inoltre la germinazione del basilico è più lunga di quella di molti altri ortaggi dopo 6 anni i suoi semi hanno ancora un'ottimo indice di germinazione.<br />
<b><br />
</b><br />
<b>Fagioli, fagiolini e piselli: </b>il baccello deve essere scuro quasi, sottolineo quasi, sul punto di aprirsi.<br />
<br />
Raccoglietelo e toglietene i semi che metterete per qualche giorno ad asciugare all'ombra prima di ritirarli per la conservazione.<br />
<br />
<b>Melanzana:</b> da una pianta sana e vigorosa lasciate ingrossare uno dei migliori frutti e togliete gli altri, raccoglietene i semi quando è diventato molto grosso con buccia marrone e inizia ad avvizzire.<br />
<br />
Un frutto contiene sino a 20 gr di seme secco tenete presente che in un grammo si trovano circa 200 semi quindi non vi occorrono certo molte piante di melanzana per la semenza del vostro orto.<br />
<br />
<b>Due sono i metodi</b> per estrarne il seme.<br />
<br />
Il primo consiste nel tagliare il frutti in senso longitudinale si estraggono i semi liberandoli dalla polpa con ripetuti lavaggi, si provvede poi alla loro essiccazione all'ombra.<br />
<br />
Il secondo metodo da adottarsi in estate quando il sole picchia forte consiste nel far seccare il frutto al sole e poi se ne estraggono i semi quando è ben secco.<br />
<br />
<b>Peperone:</b> si scelgono le piante migliori e si lasciano non più di 4 o 5 frutti per pianta raccogliendoli a completa maturazione.<br />
<br />
Tagliato il frutto la raccolta dei semi è facile e appena estratti i semi si devono essiccare all'ombra prima di riporli per la conservazione.<br />
<br />
<b>Cetriolo</b> lasciare su una pianta sana e vigorosa non più di 3 frutti che si lasceranno diventare grossissimi.<br />
<br />
Quando virano al giallo occorre tagliarli a metà, con un cucchiaio mettete i semi e la loro mucillagine in un contenitore pieno di acqua che si cambierà una volta al giorno.<br />
<br />
I semi di cetriolo devono stare in ammollo per lo meno 3 giorni, poi raccoglieteli cercando di scartare quelli piccoli o mal formati.<br />
<br />
Con carta assorbente asciugateli bene e lasciateli all'ombra a seccare per circa una settimana voltandoli almeno una volta al giorno per i primi giorni.<br />
<br />
Una volta che li vedete ben secchi potete conservarli.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJchf0c8g8UrS0LbDC5r1rJ4jAHE08Dkzwqxir7Eb8ClXkGDDBOGe_54Cp243k9eZc9ZjNNGI7wGAUUWmCtjVSbS2m4Z4JWVK4nuA9vr8llBvAONschiR8YNDCdhbSkULkUSFupahgi56A/s1600/zucchina+pronta+per+seme.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJchf0c8g8UrS0LbDC5r1rJ4jAHE08Dkzwqxir7Eb8ClXkGDDBOGe_54Cp243k9eZc9ZjNNGI7wGAUUWmCtjVSbS2m4Z4JWVK4nuA9vr8llBvAONschiR8YNDCdhbSkULkUSFupahgi56A/s200/zucchina+pronta+per+seme.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> particolare del picciolo secco questa zucchina è pronta </td></tr>
</tbody></table><b>Zucchine:</b> occorre che facciate maturare in estate una bella zucchina da una pianta vigorosa che però non vi darà ulteriori frutti. <br />
<br />
Raccoglietela completamente matura , ci si accorge dell'avvenuta maturazione perchè la buccia vira al giallo e il picciolo si secca.<br />
<br />
Tagliatela longitudinalmente e fate seccare le due parti all'ombra.<br />
<br />
Estraetene i semi metteteli in acqua per pulirli e poi fateli essiccare alcuni giorni all'ombra prima di conservarli.<br />
<br />
<b>Zucca:</b> impiegate lo stesso procedimento che avete adottato per prendere i semi della zucchina<br />
<br />
<b>RACCOLTA DEI SEMI DI POMODORO</b><br />
<b><br />
</b><br />
Desidero approfondire la raccolta dei semi del pomodoro, questo ortaggio così popolare.<br />
<br />
Questa Solanacea è una delle più apprezzate dagli agricoltori amatoriali per il gusto e il profumo dei pomodori coltivati nell'orto rispetto ai pomodori che occhieggiano dai banchi del supermercato spesso raccolti ancora verdi, fatti maturare artificialmente con gas artificiali e conservati in una pellicola di plastica con la quale hanno viaggiato a lungo.<br />
<br />
Sono moltissime le varietà di pomodoro e quindi è normale che spesso si voglia conservare una determinata cultivar particolarmente adatta alla coltivazione nel nostro orto oppure apprezzata da noi come gusto, colore, resistenza alle malattie o come pezzatura.<br />
<br />
Spesso i pomodori sono <b>buoni produttori di semi</b> che divengono disponibili alla maturazione del frutto.<br />
<br />
Innanzitutto occorre scegliere le piante più produttive sane e vigorose e isolarle prima che i fiori si aprano per poi togliere la copertura una volta che i piccoli frutti iniziano a formarsi.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSvd0gBEsxdQ-WlZNlXKw6GVpzhANYgaF1dbu9wYEOmxWfn1xxZ6miO8jsLrbf4hOMQOlhy1Nm49-dRR-DVRuduc0LmhnL9-ObQEHyyxSnt8xY_-MxQmCIyt8diuuqr5VBmDIE0kmYHxT2/s1600/semi+di+pomodoro.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="175" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSvd0gBEsxdQ-WlZNlXKw6GVpzhANYgaF1dbu9wYEOmxWfn1xxZ6miO8jsLrbf4hOMQOlhy1Nm49-dRR-DVRuduc0LmhnL9-ObQEHyyxSnt8xY_-MxQmCIyt8diuuqr5VBmDIE0kmYHxT2/s200/semi+di+pomodoro.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> semi di pomodoro</td></tr>
</tbody></table>I semi del pomodoro sono definiti umidi cioè sono circondati da una specie di gelatina che contiene sostanze antigerminative che impediscono ai semi di pomodoro anche se sono maturi e fa caldo, di germinare all'interno del frutto stesso.<br />
<br />
Quindi prima di poterli essiccare e conservare occorre togliere ogni traccia di polpa e di gelatina sul seme stesso perchè se vi fosse rallenterebbe la sua germinazione.<br />
<br />
Il sistema migliore per toglierla completamente è adoperare un <b>processo di fermentazione.</b><br />
<br />
Dopo aver tolto la buccia, toglierla accuratamente perchè ostacola la pulizia dei semi, alcuni pomodori ben maturi si mettono in un recipiente che va lasciato all'ombra e a temperatura ambiente sino a quando non si vede sulla sua superficie una patina biancastra che è formata da un fungo.<br />
<br />
Visto questo si toglie la patina, si aggiunge acqua, si agita con un cucchiaino la polpa con i semi per favorire la separazione e si vedrà che i semi buoni più pesanti si depositeranno sul fondo lasciando in superficie i semi leggeri e la polpa fermentata.<br />
<br />
Si tolgono questi ultimi e la polpa poi aggiungendo acqua pulita si fa in modo di eliminare tutte le parti che galleggiano lasciando solo i semi pesanti perfettamente puliti.<br />
<br />
Colare acqua e semi in un passino e sciacquare definitivamente adagiando poi i semi su un oggetto di ceramica, mio nonno adoperava un piatto di terracotta che veniva usato solo per questo scopo.<br />
<br />
Sosteneva che così i semi si asciugavano e respiravano e che i semi dei pomodori erano molto delicati e soggetti a muffe finchè non fossero stati ben secchi.<br />
<br />
Naturalmente questo recipiente veniva tenuto all'ombra e ritirato in casa la notte tutto questo veniva fatto per alcuni giorni sinchè i semi non si seccavano.<br />
<br />
Per 3 o 4 anni si conservavano germinativi.<br />
<br />
<b>COME SI CONSERVANO I SEMI</b><br />
<b><br />
</b><br />
Per conservare in maniera ottimale i semi prendete dei sacchettini di carta, non adoperate la plastica che fa marcire i semi, dove introdurrete i semi stessi e sopra questo contenitore scrivete in maniera molto leggibile il tipo di ortaggio, la varietà e soprattutto l'epoca di raccolta.<br />
<br />
Chiudetelo bene con un nastro o dello spago e mettetelo in un posto asciutto e buio ben protetto da insetti e roditori e che sia ben areato con temperatura fresca, non troppo elevata ma neppure da frigorifero.<br />
<br />
Se adopererete questi accorgimenti i vostri semi dureranno almeno per un paio d'anni con un'ottima capacità germinativa.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjppv3uecm6ewGpmLTZrKQ0EbSbT5-rCzTc9RmOITFELeVPBzDm6ysI1_1uRU2476FsJBRhLFqBzOCfnzDqba9lCmU6vgjBtrF6GFvMnHym02pDSZ3pp1wBjwmx-hrQsG3ThGSvzopcm5Rz/s1600/zucca+matura.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="166" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjppv3uecm6ewGpmLTZrKQ0EbSbT5-rCzTc9RmOITFELeVPBzDm6ysI1_1uRU2476FsJBRhLFqBzOCfnzDqba9lCmU6vgjBtrF6GFvMnHym02pDSZ3pp1wBjwmx-hrQsG3ThGSvzopcm5Rz/s200/zucca+matura.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> zucca matura</td></tr>
</tbody></table>Avrete così la soddisfazione di seminare semi prodotti da voi che daranno piante adatte alle vostre esigenze e perfettamente adattate all'ambiente del vostro orto.<br />
<br />
Inoltre particolare non trascurabile le piante non fanno pagare i semi quindi avrete gli ortaggi gratuitamente :-)<br />
<br />
Per avere concime gratis, per sapere tutte le caratteristiche dei vasi dove inserire i vostri semi e per ammirare in un video una bellissima e antica pianta da frutta che è possibile coltivare anche sul vostro balcone potete cliccare qui<br />
<br />
<b> <a href="http://www.ortopertutti.com/p/blog-page.html">http://www.ortopertutti.com/p/blog-page.html</a></b><br />
<br />
<b> </b>Questo post giunge al termine avete notato quante cose vi sono da dire su dei piccoli semplici semi?<br />
<br />
Questo fa parte della bellezza e del fascino della natura semplice nella sua complessità.<br />
<br />
Vi mando i miei più cari saluti e vi auguro<br />
<br />
BUONA SEMINAriccardahttp://www.blogger.com/profile/15471853974207111487noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-1211519335427645451.post-86648168049046658712012-03-01T02:48:00.002-08:002012-11-27T16:45:04.216-08:00ORTO SUL BALCONE PARTE GENERALE<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9z82ntjRUPenHUJCf_QAKqAKc71vjIA4xN6rLgtmJOKjhBnvwyr3e_T4D2pjIKxOOZQRKLACZf1w_Oikizo-8crHcFo_vPSS0Y4f1aLW5utuEGWv93_KTOZvHZXoZs6EZCdHIn8zyTbED/s1600/images+(2).jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9z82ntjRUPenHUJCf_QAKqAKc71vjIA4xN6rLgtmJOKjhBnvwyr3e_T4D2pjIKxOOZQRKLACZf1w_Oikizo-8crHcFo_vPSS0Y4f1aLW5utuEGWv93_KTOZvHZXoZs6EZCdHIn8zyTbED/s1600/images+(2).jpg" /></a></div>
<b>COME INIZIARE LA COLTIVAZIONE DI UN ORTO SUL BALCONE</b><br />
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<b><a href="http://www.ortopertutti.it/">www.OrtoPerTutti.it</a><< La mia nuova dimora!! </b><br />
<b> </b><br />
<b>I VASI</b><br />
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A grande richiesta inizio a spiegare nel dettaglio come coltivare sul vostro balcone i vari tipi di verdura, come è meglio collocarli a seconda della posizione del vostro balcone e che cosa dovete mettere per ottenere una coltivazione ottimale.<br />
<br />
Non è necessario abbiate un grande spazio ne basta davvero poco per avere grosse soddisfazioni e portare in tavola verdura fresca.<br />
<br />
Anche solo una fioriera da balcone di un metro di lunghezza per quaranta cm di larghezza può dare soddisfazioni insperate.<br />
<br />
Certo adesso con questo gelo non è ancora periodo di semina nè di piantare le delicate piantine ma è bene prepararsi ed aver già tutto pronto quando a marzo le prime tiepide giornate vi avvertiranno che è giunto il momento di mettersi al lavoro.<br />
<br />
Innanzitutto prendete le <b>misure del vostro balcone</b> non vi darò indicazioni sulle misure tenete conto però che almeno 50/40 cm di passaggio dovrete lasciarli quindi calcolate se vi stanno solo una fila di vasi o potete metterne due.<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihRvs-xzosbrbdltUwEE2VAQKKwytJAZ1RN7EKpAF0dViznihoujL8TdNIj4bbvkxx3stFGqR-mISi3udu5Hq_CqiPglSRhP-N2rTuu3z6igl4h9hD7AtdYFgZ4J33DHL_e5plqQMPSrDK/s1600/pesco+noce+nano.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihRvs-xzosbrbdltUwEE2VAQKKwytJAZ1RN7EKpAF0dViznihoujL8TdNIj4bbvkxx3stFGqR-mISi3udu5Hq_CqiPglSRhP-N2rTuu3z6igl4h9hD7AtdYFgZ4J33DHL_e5plqQMPSrDK/s200/pesco+noce+nano.jpg" height="200" width="165" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> pesco noce nano</td></tr>
</tbody></table>
In fondo al balcone posizionate un vaso rotondo per una pianta da frutta o una pianta aromatica tipo salvia o rosmarino che divengono dei bei cespugli sempreverdi e vi danno anche le foglie e i loro rametti per aromatizzare le vivande.<br />
<br />
I vasi migliori sono quelli di terracotta perchè è un materiale naturale che respira però attenzione che un grosso vaso in terracotta pieno di terra umida costituisce un peso non indifferente e se i vasi sono più di uno dovete fare attenzione al carico che deve sopportare la soletta del balcone.<br />
<br />
Poi aggiungo che ogni recipiente dotato di un foro per lo sgrondo dell'acqua può essere un vaso quindi libero spazio alla vostra fantasia pentole, recipienti vari, barattoli delle più varie misure ecc..<br />
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Per i recipienti di latta è bene posizionarli in gruppi e a mezz'ombra per degli esempi potete linkare qui<br />
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<a href="http://www.ortopertutti.com/p/blog-page.html">http://www.ortopertutti.com/p/blog-page.html</a><br />
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<b>PULIZIA DEI VASI</b><br />
<b><br />
</b><br />
Importante è la pulizia dei vasi che spesso se riciclati possono contenere forme svernanti di parassiti o di muffe<br />
<br />
Per quanto riguarda la <b>pulizia dei vasi in terracotta</b> se dovete pulirli solo esternamente munitevi di un recipiente in cui avrete versato una soluzione composta da una parte di aceto bianco in due parti di acqua tiepida e spazzolateli con cura se risultano macchiati con macchie bianche mettete sulla spazzola un poco di aceto puro e spazzolatele con quella.<br />
<br />
Per quanto riguarda il loro interno dopo averli lavati con acqua corrente per levar via lo sporco più grosso immergeteli almeno per un paio d'ore, se fosse possibile una notte è meglio, in una bacinella capiente piena di acqua e aceto bianco nelle dosi 2 parti di acqua e una di aceto poi levateli e metteteli capovolti a sgrondare.<br />
<br />
Infine con uno straccio molto bagnato sciacquateli vedrete che i vostri vecchi vasi saranno perfettamente disinfettati e puliti.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjt5A6TA3lxlnNhhPpdi3hMllTyIzXQzzP56adOnNlnQQli-mnPnb5gCl-itwWRt9XwhnLv5sbjvzTsYIme670j_1e8wVvt4UDCbmmhge_DuK3zC00Bit6t9vGNNOohLEi89A13rduV5JCB/s1600/vasi+terracotta.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjt5A6TA3lxlnNhhPpdi3hMllTyIzXQzzP56adOnNlnQQli-mnPnb5gCl-itwWRt9XwhnLv5sbjvzTsYIme670j_1e8wVvt4UDCbmmhge_DuK3zC00Bit6t9vGNNOohLEi89A13rduV5JCB/s200/vasi+terracotta.jpg" height="146" width="200" /></a></div>
Se volete che riacquistino un nuovo splendore vi voglio dare una chicca: acquistate dal ferramenta un poco di <b>olio rosso</b> quello che si adopera per il restauro dei mobili antichi e per l'impregnazione dei pavimenti di cotto e passatene un velo, molto poco sui vostri vasi facendolo ben penetrare, un'ulteriore protezione per la terracotta e un trattamento di bellezza per i vostri vasi.<br />
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Non conservate l'argilla espansa di coltivazioni precedenti non si può sterilizzare e conviene cambiarla invece del terriccio vecchio si può fare un compost per ulteriori approfondimenti clikkate qui<br />
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<b><a href="http://www.ortopertutti.com/p/blog-page.html">http://www.ortopertutti.com/p/blog-page.html</a></b><br />
<br />
<b>DIAMETRO DEI VASI E SOTTOVASI</b><br />
<b><br />
</b><br />
Passiamo al diametro dei vasi tondi che come profondità minima devono avere 40 cm meglio se 45 e 25-30 cm di diametro.<br />
<br />
Se invece preferite le <b>cassette rettangolari</b> le misure minime sono: lunghezza cm 70, larghezza cm 35 altezza cm 40 se potete meglio sarebbe avere queste misure 40 di larghezza, un metro di lunghezza e 45 di profondità.<br />
<br />
Per le cassette rettangolari i <b>materiali più usati </b>sono il cemento e il legno mentre per quelli rotondi a mio parere la terracotta come materiale rimane insuperata. <br />
<br />
Tutti i vasi devono essere muniti di un <b>sottovaso </b>per tre buoni motivi, il primo è che specie d'estate un pò di umidità nel sottovaso farà felici i vostri ortaggi, il secondo è che il vicino sotto di voi non si vedrà colare l'acqua dal vostro balcone, magari sui panni appena stesi, e ultimo ma non ultimo che nel buco del vaso non si infilano insetti indesiderati tipo formiche o forbicine che fanno il nido fra le radici rovinando la vostra pianta.<br />
<br />
Munite quindi di sottovasi i vostri vasi servono anche a tenere più pulito il vostro balcone andranno svuotati se dopo piogge copiose o in periodi particolarmente umidi notate che l'acqua vi ristagna.<br />
<br />
Naturalmente per risparmiare spazio i vasi potete anche appenderli anzi certi ortaggi nei vasi appesi fanno un figurone tipo fragole e pomodorini nani piccoli.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgi9ci2ED5e4tO9x1U79diXoM30jA7Nfk1R3SVz9cG97y2cJO0ExuTaTA6V0r_Q9lmkJM80KFdmw0XxfVCbvnzVshhijYr6JMD5R87ktLUEPf3YsjDWBpDeRkvyOst_Tea_hs8hhjaZwJJm/s1600/images+(1).jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgi9ci2ED5e4tO9x1U79diXoM30jA7Nfk1R3SVz9cG97y2cJO0ExuTaTA6V0r_Q9lmkJM80KFdmw0XxfVCbvnzVshhijYr6JMD5R87ktLUEPf3YsjDWBpDeRkvyOst_Tea_hs8hhjaZwJJm/s200/images+(1).jpg" height="200" width="165" /></a></div>
Per i <b>vasi appesi</b> due accorgimenti: che sia ben stabile il gancio, pensate a quando soffia il vento forte, e che le piante vengano annaffiate più abbondantemente e più spesso perchè in alto l'aria è più secca e calda specie se sopra vi è una copertura tipo per es. la soletta di un altro balcone.<br />
<br />
Tenete poi presente che i vasi appesi vengono visti in tutte le direzioni e quindi devono essere particolarmente belli e curati e naturalmente le piante che ci stanno dentro :-)<br />
<br />
Se poi avete un <b>balcone lungo e stretto,</b> ma di questo ne ho già parlato nel mio ebook che potete scaricare gratuitamente iscrivendovi al mio blog<b> </b>potete andare su in verticale coltivando ortaggi che si sviluppano verticalmente sostenendoli con dei tutori, per esempio in primavera i piselli, più avanti fagiolini e fagioli, pomodori, cetrioli, zucche questi i più coltivati inoltre con le loro varietà avrete di che sbizzarrirvi.<br />
<br />
Per le patate e le fragole sono ottimi i bidoni forati che non sono difficili a farsi per chi ama il fai da te, li vendono già pronti ma sono cari,in ciascun foro potete mettervi una piantina di fragola o un tubero di patata.<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhni0Tiecg4XwNR4jmBYS-st7qjiG8wlJgz6MUrruaAeZZJFulQchO9GzOEKrvz-bj7DM_RDlMHRzHfvbOp5ztdoJnCy3uCHLp4DDAZFeo9JGazNAq9LiWlTiMgLBHQBU1TmcU3mmftePJK/s1600/vasi+per+piante.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhni0Tiecg4XwNR4jmBYS-st7qjiG8wlJgz6MUrruaAeZZJFulQchO9GzOEKrvz-bj7DM_RDlMHRzHfvbOp5ztdoJnCy3uCHLp4DDAZFeo9JGazNAq9LiWlTiMgLBHQBU1TmcU3mmftePJK/s200/vasi+per+piante.jpg" height="149" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> bidoni forati</td></tr>
</tbody></table>
Per raccogliere le patate basta rovesciare il bidone quando le foglie delle piante sono gialle ed avvizzite, precauzionalmente consiglio di levarne una e vedere a che punto sono le patate sotto, non fate come me che un anno prima del tempo impazientemente ho rovesciato il bidone e...mi son ritrovata con tante patatine piccoline, la patata ha bisogno di tempo per ingrossarsi a dovere.<br />
<br />
Per risparmiare spazio alcuni ancorano i vasi fuori dal balcone questo effettivamente fa si che lo spazio sia molto maggiore ma qui non potete far voi dovete per forza chiamare una ditta specializzata perchè faccia un lavoro a regola d'arte che anche in caso di forte vento non si sposti nulla e che sia più che sicuro.<br />
<br />
Inoltre gli ortaggi piantati in quella posizione sono parecchio esposti al vento e alle intemperie quindi se non abitate in un luogo dove il clima è mite e ci sono forti variazioni di temperatura o vento forte, potete mettere in una posizione del genere solo quelli più robusti.<br />
<br />
Per esempio salvia, rosmarino, alloro potrebbero prosperare bene così esposti perchè non temono il sole forte che anzi li fa più belli (per approfondimenti vi rimando ai vari post dove ho parlato diffusamente di queste aromatiche.)<br />
<br />
Riassumendo per i vasi dovete considerare:<br />
<b>1°</b> il peso della soletta<br />
<b>2°</b> quanto siete disposti a spendere<br />
tenendo presente che i vasi in terracotta, in pietra e in cemento sono belli specie i primi due ma cari mentre i vasi in plastica o resina sono più leggeri e si spende meno ma presentano degli inconveninenti.<br />
<br />
Per prima cosa non sono traspiranti quindi il terreno e le relative radici delle piante si scaldano molto specie d'estate, poi occorre curare benissimo il drenaggio pena marciumi perchè la terra non respira.<br />
<br />
Tuttavia a questi difetti si può porre rimedio radunandoli e mettendo attorno a loro un rivestimento di legno o di canne che esalta la bellezza delle piante e scherma i vasi.<br />
<br />
Tra l'altro un rivestimento di questo genere migliora l'habitat delle piante coltivate perchè diventa un ottimo isolante sia per gli sbalzi di temperatura che per il sole che può essere cocente in estate e asciugare irrimediabilmente la terra dei vasi in plastica soprattutto se sono contenitori di dimensioni ridotte.<br />
<br />
Per amor di verità devo dirvi che sono più leggeri di quelli in terracotta e in pietra quindi più facilmente spostabili e non avete problemi con la soletta del terrazzo.<br />
<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_M8oBcm3mJ3uzrX3noprgJ3eUAFjM0QjlgyFJwNvSpzZVfU8tX3d5wxwwwhcwmQK769ykfgaZa-NcDmSQ12-TD-JsvQN3veqrCIvYT1l5F-kN-EvyOzFEpBUVH0NK0IWLL8osnso30Bki/s1600/vaso+particolare.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_M8oBcm3mJ3uzrX3noprgJ3eUAFjM0QjlgyFJwNvSpzZVfU8tX3d5wxwwwhcwmQK769ykfgaZa-NcDmSQ12-TD-JsvQN3veqrCIvYT1l5F-kN-EvyOzFEpBUVH0NK0IWLL8osnso30Bki/s1600/vaso+particolare.jpg" /></a></div>
Se volete approfondire questo argomento potete cliccare qui <br />
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<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 10pt;"><a href="http://www.ortopertutti.com/p/blog-page.html">http://www.ortopertutti.com/p/blog-page.html</a></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none;">
<br /></div>
dove in un video troverete insoliti contenitori per piante: facciamole crescere in ogni posto vi mostrerò che il concetto "vaso da fiore" è qualcosa di assolutamente non scontato ma che moltissimi contenitori e non possono contenere ortaggi che vi prosperano felici.<br />
<br />
In questo primo post sulla coltivazione in generale dell'orto sul balcone ho voluto porre l'accento sui vasi secondo me importantissimi per far crescere al meglio le nostre amate piante.riccardahttp://www.blogger.com/profile/15471853974207111487noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1211519335427645451.post-19642593470990967562012-02-19T17:31:00.000-08:002012-02-19T17:31:52.450-08:00ORTO IN APPARTAMENTO<strong>CRESCE IN FRETTA BENEFICO E CONSIDERATO CRESCIONE E' QUINDI CHIAMATO</strong><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTeVgTvvhYv3bzC2Wupmc5IJhv7hoLZaVMr_ElUjCPKQmWxT8YcWGAHhVBG12lTHJ1xAyhoL8I3BrcBgk2mL4nIngIbJfGDPQDdG-A0kaNsSdo3LyZ2vkGSUW1faRKIdSzjR8z-qnv3qSM/s1600/crescione+5.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="148" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTeVgTvvhYv3bzC2Wupmc5IJhv7hoLZaVMr_ElUjCPKQmWxT8YcWGAHhVBG12lTHJ1xAyhoL8I3BrcBgk2mL4nIngIbJfGDPQDdG-A0kaNsSdo3LyZ2vkGSUW1faRKIdSzjR8z-qnv3qSM/s200/crescione+5.jpg" width="200" /></a></div>Febbraio richiama il carnevale ma è mese di passaggio non completamente invernale non ancora primaverile.<br />
<br />
Il terreno può essere sotto la morsa del gelo o sotto una coltre di neve come qui da me vicino a Novara ma le giornate si allungano, la luce dura più a lungo, albeggia prima e qualche debole tepore nelle giornate di sole già si fa sentire.<br />
<br />
Deboli anticipi di una primavera che con impazienza si attende, si è stanchi del freddo e del brutto tempo invernale ecco perchè febbraio sembra più lungo pur essendo il più corto mese dell'anno.<br />
<br />
Vi sono ancora anche se un pò hanno stancato gli ortaggi invernali, i broccoli, i cavolfiori, le verze e le numerose varietà di radicchio.<br />
<br />
Tuttavia il nostro fisico desidera qualcosa di fresco e di verde che in qualche modo dia un'anticipo di primavera ma certo non lo si può trovare nell'orto o fuori in balcone viste le temperature che in questo mese possono scendere di parecchi gradi sotto lo 0.<br />
<br />
Ecco che <b>occorre seminare al coperto</b> e anche in casa si può seminare un ortaggio che darà grandi soddisfazioni e fresche e saporite foglie da portare in tavola.<br />
<br />
Questa preziosa verdura si chiama <b>crescione</b> e ve ne sono ben <b>tre varietà: </b>Lepidium sativum nome scientifico che sta ad indicare il crescione dei giardini, Nasturtium officinale chiamato anche crescione d'acqua e il crescione selvatico o crescione dei prati Cardamine Pratensis appartengono tutti e tre alla famiglia delle Brassicaee.<br />
<br />
<strong>CRESCIONE DEI GIARDINI</strong><br />
<br />
Il crescione dei giardini è originario della Persia ma era conosciuto sin dall'antichità.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgA1nHvD6DkQizqqj7D5lbu3iK7HLPYLHjkN8EToVgKcP11c_jxfo8g4ZCOC1q2PG_ZP1Z4wccV_Pr446K1WT6ZYIzSJVh9JAwyKtGUvlvuoRUtGWdnuK_LCKcKRGpnLE7V_OyhbG0qydyn/s1600/crescione+die+giardini.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="149" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgA1nHvD6DkQizqqj7D5lbu3iK7HLPYLHjkN8EToVgKcP11c_jxfo8g4ZCOC1q2PG_ZP1Z4wccV_Pr446K1WT6ZYIzSJVh9JAwyKtGUvlvuoRUtGWdnuK_LCKcKRGpnLE7V_OyhbG0qydyn/s200/crescione+die+giardini.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> crescione dei giardini</td></tr>
</tbody></table><br />
Lo storico e filosofo ateniese Senofonte nel 440 a.C. ha riferito che i persiani mangiavano questa pianta prima ancora di conoscere il pane.<br />
<br />
Essi ritenevano che le qualità di questa pianticella giovassero molto alla crescita e allo sviluppo dei bambini.<br />
<br />
I Romani ritenevano invece che il crescione trasmettesse benessere al corpo e che avesse proprietà afrodisiache.<br />
<br />
Columella uno scrittore romano del primo secolo dopo Cristo fa diretto riferimento alla rapida crescita del crescione nei suoi "Dodici libri di Agricoltura".<br />
<br />
Molti autori e medici arabi parlano del crescione tenuto in gran conto presso gli arabi come pianta medicinale, come vermifugo e dissipatore delle coliche intestinali.<br />
<br />
Da sempre le radici i semi e le sue foglie sono state impiegate come piccante condimento.<br />
<br />
Nel Medioevo le foglie di questa pianta venivano servite alle tavole dei nobili mentre i suoi semi erano impiegati come medicinali.<br />
<br />
I semi di questa specie per il loro piccante sapore venivano impiegati in Inghilterra dalle classi meno abbienti e per questo motivo erano chiamati "pepe dei poveri".<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiECaZKr8Cr2rZ9_pn2zqYhrcjA0Eg3Zbltg3jW-pkWlsvFqQYoUUKhebj2LZvwhspWh1Fi8z7mkv88GbIpALd9den3Hwj_5EqZPoa4vG8tU36ATApPvfGb65OOpYVwMtNqxCngDpP7_ckK/s1600/crescione+dei+giardini.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiECaZKr8Cr2rZ9_pn2zqYhrcjA0Eg3Zbltg3jW-pkWlsvFqQYoUUKhebj2LZvwhspWh1Fi8z7mkv88GbIpALd9den3Hwj_5EqZPoa4vG8tU36ATApPvfGb65OOpYVwMtNqxCngDpP7_ckK/s1600/crescione+dei+giardini.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> crescione dei giardini</td></tr>
</tbody></table>Questa pianta mantenne la reputazione di <b>"risvegliare gli appetiti di Venere"</b> come si diceva un tempo sino al 1800.<br />
<br />
Nella maggior parte dei paesi europei l'utilizzo del crescione inglese si è diffuso solo dopo la seconda guerra mondiale.<br />
<br />
Il crescione è coltivato anche in coltura idroponica, in modo intensivo in Inghilterra, Francia, Paesi Bassi e Scandinavia e a volte la domanda supera l'offerta anche perchè il crescione va consumato fresco è di difficile conservazione.<br />
<br />
<strong>DESCRIZIONE DI QUESTA PIANTA</strong><br />
<br />
Il crescione dei giardini il cui nome latino è Lepidium sativum appartiene alla famiglia delle Brassicacee è una pianta annuale caratterizzata da steli sottili con un'altezza variabile fra i 20 e i 40 cm con alla sommità piccole foglie di forma ovale.<br />
<br />
I suoi<b> fiori </b>sono piccoli di colore bianco mentre i suoi semi sono di color rosso scuro, la <strong>semina</strong> viene fatta in primavera ed è una pianta rustica che cresce bene anche seminata in vaso.<br />
<br />
Vuole terreno fresco e umido ma nei climi miti ama la luce del sole.<br />
<br />
Se le temperature si abbassano smette di crescere per riprendere quando sale la temperatura.<br />
<br />
Può essere <b>coltivata</b> anche in <b>mezzo ad altre colture</b> che gli offrono quella ombra e frescura necessarie per crescere al meglio senza andare in semenza.<br />
<br />
<strong>PARTICOLARITA'</strong><br />
<br />
Questa pianta è usata anche nelle analisi di fitotossicità per esempio per sapere se un compost è maturo è possibile fare il<b> "test del crescione".</b><br />
<br />
Basta porre una piccola parte del compost che si vuole testare in un vaso poi seminarvi del crescione pressarlo e inumidirlo bene.<br />
<br />
Se il compost ha raggiunto la maturità nel giro di 3 giorni o poco più spunteranno i germogli e in circa 5 giorni spunteranno le foglie.<br />
<br />
Se questo non accade significa che quel compost non è ancora completamente maturo.<br />
<br />
<strong>COLTIVAZIONE IN VASO</strong><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUpd1TUhHBa2SF_6N5RrcqYdHVrix3Ee3HN79yL6wdhIM88YfAto_a5Buj0CGnZPPKQe3PVH0h81bBGkEdL1Qb_6RpaWo_SRY76eIzPjzwL6XZZSKV0tTWbx_8EmmcABBcUqzAGu1Bi8dW/s1600/crescione+in+vaso.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUpd1TUhHBa2SF_6N5RrcqYdHVrix3Ee3HN79yL6wdhIM88YfAto_a5Buj0CGnZPPKQe3PVH0h81bBGkEdL1Qb_6RpaWo_SRY76eIzPjzwL6XZZSKV0tTWbx_8EmmcABBcUqzAGu1Bi8dW/s200/crescione+in+vaso.jpg" width="184" /></a></div>Una delle caratteristiche più piacevoli per chi lo coltiva, specialmente per i giardinieri impazienti, è che il crescione è una fra le piante di più <b>rapida germinazione e crescita.</b><br />
<br />
Va <b>seminata </b>quando la stagione è fresca al principio della primavera oppure se il clima è mite anche nel primo autunno evitate di seminare quando fa caldo perchè va facilmente in semenza.<br />
<br />
Il crescione è molto adatto ad essere coltivato nei mesi invernali al coperto e anche in casa riesce bene.<br />
<br />
Prendete una cassetta di plastica forata adatta per la <b>semina</b> riempitela di terriccio leggero da semina e inumiditelo.<br />
<br />
Seminate i piccoli semi del crescione a spaglio cercando di diradarli di circa 2 cm e copriteli con una leggera spolverata di terreno prima di inumidirli con lo spruzzino.<br />
<br />
Sistemate la vostra cassettina in un luogo luminoso della casa, per esempio di fronte ad una finestra è l'ideale e tenete sempre il terriccio umido bagnando spesso ma non molto.<br />
<br />
Ricordatevi che se i davanzali sono l'ideale per far crescere le piantine nelle notti particolarmente fredde, se abitate in un luogo dove le temperature d'inverno scendono molto, possono essere troppo freddi per i delicati semenzali.<br />
<br />
Per ovviare a questo inconveniente portate le piantine al caldo nel centro della stanza e riponetele sul davanzale al mattino dopo.<br />
<br />
Dopo circa un mese e mezzo anche prima potete fare la <b>prima raccolta</b> tagliando gli esili steli della pianta quando hanno raggiunto un'altezza di circa 6 o 7 cm.<br />
<br />
Facilmente il crescione tagliato se avrete l'accortezza di tenere il terriccio sempre umido, ributterà e voi potrete fare almeno un secondo taglio se non un terzo.<br />
<br />
Se seminate un paio di cassette avrete sempre le sue tenere foglioline pronte per l'uso in un periodo, quello invernale dove le insalate fresche sono molto rare.<br />
<br />
<strong>CARATTERISTICHE DEL CRESCIONE DEI GIARDINI</strong><br />
<br />
Ricco di vitamine specialmente di vitamina A, C e delle vitamine del gruppo B possiede diversi minerali fra i quali il calcio, il ferro, il fosforo, il magnesio, il potassio e il sodio, che aiutano a disintossicarsi da fumo e smog.<br />
<br />
Fa bene a chi soffre di ipertensione e di ritenzione idrica è un diuretico naturale e ha anche proprietà digestive.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgedYXOAvI5DlCial5fzPcJM8O-SAQEbOLP19P8XmEk-htrlDohOO1IxCJgwB3P7J-gawHtRpUQj6T__QZIkdDaN2FMouOK7bTdZNL-ufL0vqRaUGudZyRnStQJPNO56rX_vhPWJKirciie/s1600/crescione+dei+giardini+7.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgedYXOAvI5DlCial5fzPcJM8O-SAQEbOLP19P8XmEk-htrlDohOO1IxCJgwB3P7J-gawHtRpUQj6T__QZIkdDaN2FMouOK7bTdZNL-ufL0vqRaUGudZyRnStQJPNO56rX_vhPWJKirciie/s1600/crescione+dei+giardini+7.jpg" /></a></div>Va <b>raccolto</b> prima della sua fioritura nel periodo che va da inizio maggio sino a fine giugno.<br />
<br />
Per tutte queste sue notevoli proprietà è definita una <b>pianta medicinale oltre che una pianta aromatica.</b><br />
<br />
In cucina è usato sia crudo, nelle insalate per insaporirle, che cotto lesso o nelle zuppe e viene impiegato anche per insaporire formaggi molli, purè e negli antipasti.<br />
<br />
In Italia a causa del suo sapore un pò acre e pungente non ha incontrato particolari favori invece <b>in Francia è apprezzato e molto conosciuto,</b> impiegato per aromatizzare formaggi e burro ed è inserito in molte ricette di minestre e salse che accompagnano il pesce.<br />
<br />
Nella cucina romagnola viene usato frequentemente per aromatizzare le piadine.<br />
<br />
Esiste una <b>variante della classica piadina</b> chiamata appunto "crescione" uno degli ingredienti con cui questa specialità viene farcita è appunto il crescione.<br />
<br />
Va <b>consumato fresco</b> per usufruire di tutte le sue proprietà nutritive.<br />
<br />
Ecco quindi la prima ricettina rigorosamente con il crescione dei giardini se non l'avete potete provare a cercarlo ma non è facile da trovare meglio seminarlo e averlo proprio fresco a...km 0 <br />
<br />
<strong>ZUPPETTA DI CRESCIONE</strong><br />
<br />
Ingredienti per tre persone<br />
1 mazzo di crescione<br />
3 piccole patate<br />
1 cipolla piccola<br />
olio extravergine d'oliva<br />
sale<br />
<br />
Pulire molto bene il crescione in acqua corrente e pelare le patate.<br />
<br />
In una pentola antiaderente far soffriggere la cipolla nell'olio di oliva aggiungere le patate e il crescione.<br />
<br />
Coprire con l'acqua e far cuocere una ventina di minuti appena cotto frullare il tutto e servirlo ben caldo.<br />
<br />
Verde profumata e cremosa cosa si può volere di più da una zuppa di febbraio?<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWJ9cDAeVMxallt1C0OcAv3icI3hX2em1uubGB9xG5cSGgyKBQcDOywfvXVgDbu0MiA1XL3qxWqKz83imc1gf5KVDTc98Q9-qL-rp6upWM9fBZFk3coUiIbGoCQ9UuwxNfO403LDzC0C3P/s1600/crescione_N2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWJ9cDAeVMxallt1C0OcAv3icI3hX2em1uubGB9xG5cSGgyKBQcDOywfvXVgDbu0MiA1XL3qxWqKz83imc1gf5KVDTc98Q9-qL-rp6upWM9fBZFk3coUiIbGoCQ9UuwxNfO403LDzC0C3P/s1600/crescione_N2.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> crescione dei prati</td></tr>
</tbody></table><strong>CRESCIONE DEI PRATI</strong><br />
<br />
Per completezza d'informazione tratterò anche questo tipo di crescione che <b>raramente si coltiva</b> ma che viene raccolto allo stato selvatico in primavera.<br />
<br />
Il crescione dei prati è una pianta selvatica originaria dell'Europa, in Italia è presente sulle Alpi ma rara o assente nel resto del nostro territorio.<br />
<br />
Si trova nei prati umidi e ricchi di sostanza organica dal piano sino ai 1700 metri circa.<br />
<br />
<strong>DESCRIZIONE</strong><br />
<br />
E' una pianta erbacea con un corto rizona su cui è inserita una <strong>rosetta di foglie</strong> che sono pennate con foglioline ovali con contorno dentato, la fogliolina terminale è più grande delle altre.<br />
<br />
Ha fusti eretti alti sino a 40 cm con <b>fiori</b> riuniti in racemi e composti di 4 petali bianco-rosei riuniti in un'infiorescenza in numero di 10 -15.<br />
<br />
Il frutto è uno stretto baccello eretto chiamato siliqua lungo circa 4 cm che contiene dai 10 ai 15 semi ovali di colore bruno.<br />
<br />
<strong>RACCOLTA E CONSERVAZIONE</strong><br />
<br />
Si raccoglie in aprile maggio poco prima della fioritura recidendo al colletto l'intera pianta che poi si pulisce da foglie secche e terra .<br />
<br />
Le piante <b>si fanno seccare</b> o appese in locali areati riunite in mazzetti non troppo serrati oppure riducete la pianta in pezzettini di qualche centimetro e fateli seccare sopra un telo.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfd4yqf5VMPnw99GhlmLJFr67KPDyOTG1a5SqNTcJisFjYM_ueFxQPl6OS-lpg5lbANMqTPP44GeS6cxjS4l0_0ulayYFJEtGpeYQsr5CVBxTgwTGY_x886dFtGJpMpYm3dfqtacu5hhhN/s1600/fiore+crescioned+eiprati.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="148" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfd4yqf5VMPnw99GhlmLJFr67KPDyOTG1a5SqNTcJisFjYM_ueFxQPl6OS-lpg5lbANMqTPP44GeS6cxjS4l0_0ulayYFJEtGpeYQsr5CVBxTgwTGY_x886dFtGJpMpYm3dfqtacu5hhhN/s200/fiore+crescioned+eiprati.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> fiore crescione dei prati</td></tr>
</tbody></table>Ben secchi si possono conservare in sacchetti di carta o di tela.<br />
<br />
<strong>PROPRIETA' E USI</strong><br />
<br />
Le sue proprietà sono molti simili a quelle del crescione,questa pianta è<b> ricca di sostanze minerali </b>come ferro calcio e iodio quindi è impiegata come ricostituente soprattutto nei casi di anemia e di deperimento fisico.<br />
<br />
Contenendo un <b>elevato valore di vitamina C</b> ha proprietà antireumatiche e antiscorbutiche.<br />
<br />
Le sue foglie vengono usate sia fresche che essiccate per le loro proprietà ricostituenti, antianemiche e depurative.<br />
<br />
Ha un profumo intenso e un sapore piuttosto forte e acuto che può non risultare a tutti gradito mescolato a tenere foglioline d'insalata primaverile da taglio lattughino o soncino, da a queste un sapore più deciso e gradevole.<br />
<br />
Consumato sia in insalata sia in frullato per berne il succo, per uso esterno il crescione dei prati è un noto antireumatico.<br />
<br />
<strong>USO ESTERNO PER DOLORI REUMATICI</strong><br />
<br />
Preparare un <strong>decotto</strong> usando 50 gr di pianta secca e un litro di acqua.<br />
<br />
Fate bollire per 10 minuti, filtrate e fate impacchi tiepidi sulla zona interessata.<br />
<br />
Questo uso è esclusivamente esterno.<br />
<br />
<strong>IL CRESCIONE D'ACQUA</strong><br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjo10L2s3YzAqrUsPTdPgE6I8BETipqDWp5Dcxy952ErzHRZbMeA-HfP0GAR507Fk5J9ACRtzc9FdGO5c0hmOEOXMc7BbF0UwnyVgEmUZUIrt1tMF-ziYR-nBJ-48VyRgiGK5So3ot39bqH/s1600/crescione+d'acqua+2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjo10L2s3YzAqrUsPTdPgE6I8BETipqDWp5Dcxy952ErzHRZbMeA-HfP0GAR507Fk5J9ACRtzc9FdGO5c0hmOEOXMc7BbF0UwnyVgEmUZUIrt1tMF-ziYR-nBJ-48VyRgiGK5So3ot39bqH/s200/crescione+d'acqua+2.jpg" width="150" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> crescione d'acqua</td></tr>
</tbody></table>Viene chiamato così perchè è una<b> pianta molto amante dell'acqua</b> non teme certo di rimanere con le radici a mollo anzi lo desidera:-)<br />
<br />
E' una pianta conosciuta sin dall'antichità autoctona in molte zone dell'Asia e dell'Europa conosciuta fin dai tempi più antichi <b>"come l'insalata che</b> <b>guarisce".</b><br />
<br />
Egizi Greci e Romani conoscevano ed apprezzavano il sapore piccante delle sue foglie.<br />
<br />
Il suo nome Nasturtium officinale deriva dal latino e Nasturtium significa nasus torsus cioè naso storto e indica il suo profumo penetrante e pungente anche officinale ha derivazione latina e significa medicinale.<br />
<br />
I Romani che avevano <b>problemi di calvizie</b> consumavano regolarmente questo tipo di crescione perchè si riteneva che fermasse la caduta dei capelli.<br />
<br />
Gli antichi pellegrini che intraprendevano il pellegrinaggio del Cammino di Compostela utilizzavano il crescione come pianta medicinale contro le infiammazioni, il dolore causato dai reumatismi e le vesciche che si formavano ai piedi durante il cammino.<br />
<br />
Questa pianta è stata coltivata in Francia dal XIII per aumentarne la produzione mentre in Germania la coltura di questa aromatica è iniziata solo dal XVII.<br />
<br />
Particolarmente popolare in Inghilterra dove fin dal XVII secolo viene coltivata ed è considerata un ottimo depurante. <br />
<br />
<strong>DIFFUSIONE DEL CRESCIONE D'ACQUA</strong><br />
<br />
Questa pianta è naturalizzata in vaste zone dell'Europa e dell'Asia inclusi Stati Uniti e Canada.<br />
<br />
Ancor oggi è<b> molto popolare in Gran Bretagna</b> dove viene diffusamente coltivata perchè in questo paese la "cura primaverile del crescione" per disintossicarsi conta numerosi seguaci.<br />
<br />
In Francia la superficie coltivata a crescione d'acqua in modo intensivo è di circa 100 ettari.<br />
<br />
Le principali nazioni che oggi coltivano questo ortaggio così particolare sono l'Inghilterra, la Germania e la Francia.<br />
<br />
<strong>DESCRIZIONE</strong><br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcQ7AS-i8JthnVXT_YuEedNu1kcH93gRMUBIrrvy32Se6jz48h3Lb_z648PrpJeO8e_LtPSPHNbmWXq3aGiF-mKcjgmuX5XYPxMyqyBTH7LgQudNFwZzsHDDcglo6U0HUc6ugJzFm4Ficq/s1600/crescione+d'acqua.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcQ7AS-i8JthnVXT_YuEedNu1kcH93gRMUBIrrvy32Se6jz48h3Lb_z648PrpJeO8e_LtPSPHNbmWXq3aGiF-mKcjgmuX5XYPxMyqyBTH7LgQudNFwZzsHDDcglo6U0HUc6ugJzFm4Ficq/s320/crescione+d'acqua.jpg" width="240" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> fiori crescione d'acqua</td></tr>
</tbody></table>E' una pianta erbacea perenne che ha un aspetto liscio e lucente con foglie che hanno un aspetto quasi ceroso per le numerose sostanze presenti nella pianta stessa.<br />
<br />
I fusti di questa pianta alti circa 50 cm sono cavi e angolosi spesso striscianti ed emettono facilmente radici ai nodi, le foglie che si alternano lungo il fusto sono formate da foglioline di forma ovale opposte lungo una nervatura centrale e da una foglia terminale più grande di forma rotondeggiante i margini delle foglie possono essere interi o seghettati.<br />
<br />
I <b>fiori</b> sono piccoli bianchi formati da 4 petali e fioriscono da aprile ad agosto a seconda delle località.<br />
<br />
I frutti sono dei baccelli molto allungati con molti semi rossicci di piccolo diametro.<br />
<br />
<strong>COLTIVAZIONE</strong><br />
<br />
Prima di parlarvi della sua coltivazione è necessario vi spieghi <b>il particolare habitat </b>di questa pianta.<br />
<br />
Infatti il crescione d'acqua così come già indica il suo nome cresce in forma selvatica nei pressi di fossi e ruscelli e comunque abbisogna di zone ombrose ed umide per potersi sviluppare.<br />
<br />
A volte se l'acqua è limpida e poco mossa può crescere nell'acqua stessa il suo habitat ideale sono i ruscelli con acqua limpida e leggermente alcalina che sia sui 10° di temperatura. <br />
<br />
Un tempo era comune ma adesso essendo molto sensibile all'inquinamento è diventato raro e la sua diffusione in natura si è molto ridotta.<br />
<br />
La coltivazione intensiva del crescione d'acqua è simile a quella del riso.<br />
<br />
Si svolge in bacini poco profondi che vengono periodicamente inondati e poi prosciugati per consentire la raccolta.<br />
<br />
Molto importante è l'acqua che dev'essere ricca di minerali per consentire al crescione di crescere al meglio, e con una temperatura relativamente fredda che si aggira sui 10 - 11 C°.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-lEFFWq7_-gLUM6dmnLS4eoFBbUQWpEin_efPp0aOJpCOZ1Sx08EEy5_Q5_QrZ0PdF0ilHVLFZKog1pnDlr-Xsx-DYB-sBuW7oIfOJErfZTLWm12pyljjzlVG683ivb3btxgqp9_H_7yQ/s1600/crescione_+d'acqua+fiori.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="196" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-lEFFWq7_-gLUM6dmnLS4eoFBbUQWpEin_efPp0aOJpCOZ1Sx08EEy5_Q5_QrZ0PdF0ilHVLFZKog1pnDlr-Xsx-DYB-sBuW7oIfOJErfZTLWm12pyljjzlVG683ivb3btxgqp9_H_7yQ/s200/crescione_+d'acqua+fiori.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> particolare fiori crescione d'acqua</td></tr>
</tbody></table><br />
Tuttavia la qualità più importante di questa acqua è che deve possedere<b> un'elevata purezza</b> perchè il crescione che cresce in acque non pure può avere un parassita molto dannoso per l'organismo umano.<br />
<br />
Quindi gli impianti intensivi di crescione devono sottostare a rigorose norme sanitarie purtroppo le sostanze impiegate per sterilizzare l'acqua hanno l'effetto di creare inquinamento nei corsi d'acqua e per questo motivo in questi ultimi anni si è intrapresa la strada per coltivare il crescione d'acqua in cultura idroponica.<br />
<br />
Questa coltura è difficoltosa perchè la raccolta e le altre operazioni ancor oggi vengono svolte principalmente a mano inoltre l'aspetto sanitario è importantissimo per sterilizzare al meglio l'acqua.<br />
<br />
Se invece avete un laghetto con un flusso di acqua corrente potete sistemare lì le vostre talee di crescione vedrete che presto si svilupperanno al meglio.<br />
<br />
Non mettete<b> mai il crescione in acqua ferma o stagnante</b> perchè è in queste condizioni che si insidia nella pianta il parassita dannoso per l'uomo.<br />
<br />
Se volete coltivarlo e non possedete un corso d'acqua o un laghetto è necessario metterlo in una zona ombrosa ed umida dove potete sia seminarlo che procedere alla divisione dei cespi questa operazione va fatta nei mesi primaverili.<br />
<br />
Nei climi miti o se è coltivato al coperto, si può raccogliere da metà autunno sino a primavera dopo la fioritura le foglie diventano troppo aspre per poter essere consumate.<br />
<br />
La <b>raccolta</b> deve interrompersi alla fioritura si raccolgono solo le foglie più giovani e tenere facendo attenzione a non estirpare la pianta.<br />
<br />
<strong>VARIETA'</strong><br />
Di questa pianta abbiamo alcune varietà che hanno migliorato la grandezza delle foglie e la loro brillantezza.<br />
<br />
Il crescione d'acqua <strong>"Big green"</strong> è un crescione a foglia larga di colore verde scuro apprezzato per la sua qualità e la sua facilità di germinazione.<br />
<br />
<strong>COLTIVAZIONE IN VASO</strong><br />
<br />
E' facile crescere il crescione d'acqua vi spiegherò due metodi di coltivazione di sicura riuscita.<br />
<br />
<strong>COLTIVAZIONE IN VASO CON TERRA</strong><br />
<br />
Il primo metodo è tramite vasi di 15 -20 cm di diametro riempiti dopo uno strato di ghiaia, di buon terriccio fertile e posti sopra un sottovaso colmo di acqua pulita.<br />
<br />
<strong>Piantate</strong> 3 o 4 talee con radici in ogni vaso e sistemateli in posizione riparata e luminosa.<br />
<br />
Va benissimo il davanzale interno di una finestra innaffiateli abbondantemente e badate di tenere il terreno sempre umido questa pianta cresce anche nell'acqua è ha bisogno di molta umidità.<br />
<br />
Lasciate sempre acqua nel sottovaso cambiandola anche una volta al giorno in caso di temperature un pò alte.<br />
<br />
Per <strong>formare le radici</strong> comprate un mazzo di crescione e mettete i gambi nell'acqua cambiandola tutti i giorni presto dai gambi spunteranno piccole radichette.<br />
<br />
Quando sono un pò sviluppate piantate i gambi che ne hanno in misura maggiore e che vi sembrano turgidi e vigorosi eliminando quelli che non hanno emesso radici o sono ingialliti.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6GBSn4oYD56kQTP2ZVJKYtnxUz-HwzVv-zsiUEl2TaDNLU66AfNVPQ-kTzrXcRYh76d75PMKlStNg4Nb0LN5_LDSn9AM07XAlhY25hyphenhyphenvhYpz1Uoo4y0SNRxCL-HvW-44-FxIXpB9stf9a/s1600/crescione+in+acqua.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6GBSn4oYD56kQTP2ZVJKYtnxUz-HwzVv-zsiUEl2TaDNLU66AfNVPQ-kTzrXcRYh76d75PMKlStNg4Nb0LN5_LDSn9AM07XAlhY25hyphenhyphenvhYpz1Uoo4y0SNRxCL-HvW-44-FxIXpB9stf9a/s320/crescione+in+acqua.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> crescione in acqua</td></tr>
</tbody></table><strong>COLTIVAZIONE DEL CRESCIONE IN ACQUA</strong><br />
<br />
Il crescione è un ortaggio che ha la caratteristica di poter <b>essere coltivato anche in acqua </b>perchè come vi ho già detto cresce anche con la parte radicale e degli steli sommersa.<br />
<br />
Se avete un acquario dismesso questo è il momento di risistemarlo per farvi crescere il vostro crescione :-)<br />
<br />
Deve essere profondo almeno 50 o 60 cm sul fondo ponete dell'ottimo terriccio su questo seminate a spaglio in modo rado i semi del crescione nei mesi di marzo aprile.<br />
<br />
<b>Annaffiare con cautela </b>per non spostare i semi in modo da mantenere il terriccio sempre molto umido.<br />
<br />
A germinazione avvenuta e mentre la crescita delle giovani piantine continua, gradatamente innalzate il livello dell'acqua.<br />
<br />
Dovete sommergere i gambi ma lasciare fuori le foglie del crescione, indicativamente l'acqua deve essere sopra al terriccio di circa 7-8 cm.<br />
<br />
Occorre <b>cambiare l'acqua periodicamente</b> senza però danneggiare le piante.<br />
<br />
Quando le piantine sono sviluppate potete cogliere le foglie del vostro crescione che ricresceranno dandovi la possibilità di raccoglierle più di una volta.<br />
<br />
Col tempo le piante di crescione assumeranno una forma cespitosa e voi avrete la vostra riserva sempre fresca di questa piccante pianta.<br />
<br />
<strong>CARATTERISTICHE DEL CRESCIONE D'ACQUA</strong><br />
<br />
La pianta del crescione d'acqua è molto diffusa in campo erboristico per le sue <b>numerose proprietà benefiche</b> e entra spesso nelle cure depurative che si effettuano in primavera.<br />
<br />
Ha inoltre il vantaggio di avere un alto valore energetico ma un basso contenuto calorico.<br />
<br />
Ha proprietà diuretiche, espettoranti, antiscorbutiche depurative e vitaminizzanti.<br />
<br />
All'interno di questa pianta troviamo le <b>vitamine A , C, vitamine del gruppo B,</b> iodio, sali minerali e composti attivi solforati.<br />
<br />
Il crescione d'acqua è ricco soprattutto di <b>ferro</b>, le vitamine e i sali minerali che in quantità contiene gli conferiscono proprietà dietetiche e toniche.<br />
<br />
La presenza di composti attivi solforati dà al crescione la possibilità di modificare la secrezione catarrale e ne favorisce l'eliminazione.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTYkoKSzkmhj6mD7Oh3Fmre8gGxYzB_DcSNl-lnrtUiB6JzQHfYK-v3ip02CT80-GUb-MeoOkoFEcsPt-w5LIoZJg-EVE7c7VJM7_oYdEGnj1NPuYoFRX9saQfUBTaVlH8zUXaPJWthGlw/s1600/mazzo.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="149" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTYkoKSzkmhj6mD7Oh3Fmre8gGxYzB_DcSNl-lnrtUiB6JzQHfYK-v3ip02CT80-GUb-MeoOkoFEcsPt-w5LIoZJg-EVE7c7VJM7_oYdEGnj1NPuYoFRX9saQfUBTaVlH8zUXaPJWthGlw/s200/mazzo.jpg" width="200" /></a></div>Gli stessi principi hanno la proprietà di stimolare la circolazione periferica e da ciò deriva un'azione stimolante sui bulbi del capello e sul cuoio capelluto in generale.<br />
<br />
Tradizionalmente si sa che il crescione ha la proprietà di stimolare e <b>rassodare le gengive</b> se si sfregano con le sue foglie fresche, di aumentare la diuresi e di esercitare un'azione depurativa di tutto l'organismo.<br />
<br />
La forma migliore per sfruttarne le sue proprietà terapeutiche è consumarlo con moderazione durante i pasti si eviti di farne decotti o infusi perchè buona parte dei principi attivi soprattutto vitaminici andrebbero perduti.<br />
<br />
Inoltre occorre <b>astenersi dal mangiarlo</b> se si soffre di gastrite o di infiammazioni alle vie urinarie.<br />
<br />
A tutela della salute occorre accertarsi quando lo si coglie in natura che il corso d'acqua nel quale il crescione trae nutrimento non sia inquinato altrimenti si può incorrere in un'intossicazione simile a quella che si ha quando si ingeriscono cibi avariati quindi il crescone d'acqua va raccolto con molta cautela in natura.<br />
<br />
Infatti <b>per usufruire di tutte le sue proprietà occorre consumarlo crudo</b>, la cottura benchè uccida i germi nocivi attenua fortemente le proprietà benefiche della pianta, anche l'essiccazione determina la perdita di parte delle sue proprietà. <br />
<br />
E' più prudente e pratico, perchè avremo foglioline sempre fresche appena raccolte, coltivarlo nel nostro orto o sul terrazzo ma anche in casa è possibile.<br />
<br />
<b>In cucina</b> viene impiegato sia crudo, nelle insalate sia cotto nelle minestre alle quali dà sapore con il suo gusto piccante ma serve anche per aromatizzare formaggi teneri e salse.<br />
<br />
Il <b>sapore piccante</b> di quest'erba non risulta sempre gradito quindi è meglio mescolarla con altre verdure da insalata di più dolce sapore come lattuga e soncino.<br />
<br />
Eccovi una ricettina che si sposa al meglio con le patate lesse ma anche come contorno della zucca al forno è buona.<br />
<br />
<b>SALSINA CON IL CRESCIONE</b><br />
<b><br />
</b><br />
Ingredienti per due persone<br />
<br />
50 gr di ricotta magra<br />
1/2 cucchiaino di senape<br />
1 tuorlo d'uovo<br />
1 cucchiaino di succo di limone<br />
una manciata di foglie di crescione<br />
1 cucchiaino di semi di sesamo abbrustoliti<br />
Sale q.b.<br />
<br />
In un recipiente mescolate la ricotta magra col mezzo cucchiaino di senape e con il tuorlo d'uovo aggiungete il succo del limone ricordatevi che deve risultare una salsina morbida.<br />
<br />
A questo punto incorporate le foglie di crescione che avrete messo nel mixer per frullarle o se non l'avete tagliatele col tagliere in pezzi piccolissimi e aggiungetele al composto.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div>Mettete la vostra salsina in un bel piatto di portata e come tocco finale poco prima di portarla in tavola cospargetela con i semi di sesamo abbrustoliti.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEguVpxUZYl4bPxCHoe6jwk9OH8wpEhkwxaLoVt4VyV-oL6PKXOkzbVf-1rqaP_dfnlO37es5-AB0lJgbYZEX6ETJkmnaMjY-_P1uybzUHfTw80RMwsHA0O7jgXFuSV-ehXBA14Kx4Ji8RRX/s1600/fiori+crescione+d'acua.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEguVpxUZYl4bPxCHoe6jwk9OH8wpEhkwxaLoVt4VyV-oL6PKXOkzbVf-1rqaP_dfnlO37es5-AB0lJgbYZEX6ETJkmnaMjY-_P1uybzUHfTw80RMwsHA0O7jgXFuSV-ehXBA14Kx4Ji8RRX/s1600/fiori+crescione+d'acua.jpg" /></a></div>Gusterete un insolito sapore e anche le patate lesse o la zucca al forno semplici vivande acquisteranno un sapore sopraffino.<br />
<br />
Vedrete che i vostri commensali non sapranno indovinare gli ingredienti di questa insolita salsina.<br />
<br />
A me è venuto appetito non possedendo ancora le tenere foglie del crescione condirò le mie frugali patate non con questa salsina ma con un semplice filo di buon olio extravergine d'oliva ligure e un goccio di pesto tradizionale che mi è avanzato.<br />
<br />
Non mi resta dunque che augurarvi<br />
<br />
<b>BUON APPETITO </b>riccardahttp://www.blogger.com/profile/15471853974207111487noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1211519335427645451.post-42940230134392043702012-02-07T04:57:00.003-08:002012-03-03T13:23:58.370-08:00PIANTE DA FRUTTO esotiche<b>VI PRESENTO UN SUPER FRUTTO IL PIU' RICCO DI ANTIOSSIDANTI AL MONDO LA GUAVA</b><br />
<b><br />
</b><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvDBJS2jh46PwxgIk6V3ADJPb-V-t2S-IFddNaS7D2h0lomihVi2Di6urEfn08tneYmHKLe2qOIItyYg952CIdmpcopARh2WteP42Bx6VnA-WIaCRsf8WaOU8_e-cdX6rjIM-ctB1Mod8H/s1600/guava+gialla.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvDBJS2jh46PwxgIk6V3ADJPb-V-t2S-IFddNaS7D2h0lomihVi2Di6urEfn08tneYmHKLe2qOIItyYg952CIdmpcopARh2WteP42Bx6VnA-WIaCRsf8WaOU8_e-cdX6rjIM-ctB1Mod8H/s320/guava+gialla.jpg" width="240" /></a></div>Già da piccola amavo le piante e mi chiedevo quali meraviglie vegetali contenessero le immense giungle tropicali sparse lungo tutta la fascia equatoriale del pianeta.<br />
<br />
Me lo chiedo tutt'ora e son più che certa che molte di queste nascoste bellezze verdi devono ancora essere scoperte.<br />
<br />
Chissà che gusti, che profumi, che colori e soprattutto quanta utilità per noi rimangono celate in quelle foreste profonde che vanno assolutamente conservate non solo perchè sono i polmoni della Terra ma anche perchè nascondono una biodiversità di specie animali e vegetali ancora in parte da scoprire e che vanno preservati per noi stessi e per le future generazioni.<br />
<br />
Fatta questa doverosa precisazione passo a parlarvi di una pianta tropicale coltivata da noi solo da qualche appassionato che tuttavia meriterebbe una maggiore notorietà <b>la guava.</b><br />
<br />
Questo frutto è stato diffuso dagli animali che ne sono ghiotti così a lungo che le sue esatte origini sono incerte ma si ritiene sia un'area che si estende dal Messico Meridionale sino all'America centrale.<br />
<br />
La guava è una pianta comune in tutte le zone dell'America Centrale, nelle Bahamas e nelle Bermuda.<br />
<br />
Il frutto commestibile di questa pianta, il guava viene spesso nominato col nome spagnolo di Guayaba o anche di Pero delle Indie. <br />
<br />
I primi colonizzatori spagnoli e portoghesi dal 1530 circa l'hanno portato dal Nuovo Mondo all'India dove è molto diffuso diffondendosi anche in Asia e in alcune zone dell'Africa sempre però dove il clima era tropicale.<br />
<br />
Nel sud della Florida è stato introdotto nel 1847 e nel 1886 era già comune in più di metà di questo stato.<br />
<br />
Nelle isole del Pacifico questa pianta è giunta solo agli inizi del 1800 diffondendosi rapidamente e intensivamente.<br />
<br />
<strong>DIFFUSIONE DI QUESTA PIANTA TROPICALE</strong><br />
<br />
La sua coltivazione si è diffusa a macchia d'olio in tutti i paesi tropicali e subtropicali grazie alla facilità con la quale può essere coltivata e alla bontà della sua frutta appetita non solo dall'uomo ma anche dagli animali selvatici soprattutto uccelli che hanno contribuito alla sua diffusione spesso a danno della flora del posto.<br />
<br />
Per questo motivo la guava in certe aree tropicali è trattata come pianta invasiva ed infestante specialmente in Australia, Nuova Zelanda, Sud Africa e in molte isole del Pacifico e dell'Oceano Indiano che hanno ecosistemi particolarmente delicati come le isole Mauritius.<br />
<br />
La più grande coltivazione di guava al mondo si trova alle Hawaii ma è coltivata intensivamente anche nelle altre isole del Pacifico. <br />
<br />
In India questa pianta viene coltivata in maniera intensiva ed è considerata una importante risorsa commerciale questa nazione è la seconda al mondo, superata solo dal Brasile, per la coltivazione della guava.<br />
<br />
In Brasile viene coltivata intensivamente e in Messico costituisce uno dei frutti più importanti, recentemente si sono intrapresi dei programmi di ricerca per vedere di migliorare sia le tecniche di coltivazione che la qualità dei frutti.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEis6Rc4geTcObEyO-hFCbgaxy0_xaNuioK3yF6fVuKqtoklG7SQXMLJMNvgSPF6IrA1uAmHXnYGtp11m43NJ7_u3NysS4rJzIIeIeiIn5StcadILOodMgGy3BoR7Pay8xYm3jiIEWUWVK42/s1600/guava-002.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEis6Rc4geTcObEyO-hFCbgaxy0_xaNuioK3yF6fVuKqtoklG7SQXMLJMNvgSPF6IrA1uAmHXnYGtp11m43NJ7_u3NysS4rJzIIeIeiIn5StcadILOodMgGy3BoR7Pay8xYm3jiIEWUWVK42/s1600/guava-002.jpg" /></a></div>In Europa ve ne sono delle coltivazioni sulla costa Mediterranea della Francia mentre in Italia si trovano esemplari nella Sicilia e nel nostro Meridione ma qui da noi è rara benchè le condizioni climatiche siano favorevoli alla sua coltivazione.<br />
<br />
In Florida il primo impianto intensivo di questo frutto fu piantato nel 1946 e da allora c'è sempre stato un mercato stabile in questo paese, recentemente la domanda di guava è aumentata con l'afflusso di numerose persone dai Caraibi e dall'America Latina.<br />
<br />
<strong>DESCRIZIONE DI QUESTA PIANTA SEMPREVERDE</strong><br />
<br />
La guava appartiene alla famiglia delle Mirtacee il suo nome scientifico è Psidium guajava il genere Psidium comprende un centinaio di specie diverse tutti alberelli o arbusti il più diffuso dei quali dal punto di vista commerciale è il Psidium guajava.<br />
<br />
Questo è un alberello perenne alto tra i due e i sette metri con un tronco dritto e ramificato di legno duro con corteccia chiara che a maturità si spella in scaglie con ampio e abbastanza superficiale apparato radicale.<br />
<br />
Le sue foglie sono opposte, coriacee con un picciolo corto e di forma ellittica o allungata di colore verde chiaro che alle nostre latitudini in inverno assumono gradevoli sfumature rossastre, i fiori ermafroditi sono autocompatibili, questo fatto spiega la sua abbondante fruttificazione, grandi, bianchi e profumati solitari o a piccoli grappoli e sbocciano sui rami di un anno.<br />
<br />
Durante la fioritura la <b>temperatura</b> non deve scendere al di sotto dei 7 gradi temperature più basse causano la cascola dei fiori e viene compromessa la fruttificazione la pianta vegeta al meglio con temperature tra i 18 e i 27 gradi C. e preferisce i climi tropicali e temperato caldi.<br />
<br />
I suoi frutti sono di forma variabile sferica, ellittica, piriforme con buccia liscia o rugosa il loro colore può essere giallo o verde giallo il colore della polpa è molto variabile infatti può essere di colore bianco, bianco -giallo, rosa o rossa di sapore leggermente acidulo più o meno dolce a seconda delle varietà con piccoli e numerosi semi ma recentemente ne sono state create varietà dove i semi sono molto rari o assenti.<br />
<br />
Il frutto è lungo circa 12 cm con un peso medio per frutto di circa 190 grammi e solo quando la maturazione è completa acquista il suo colore definitivo altrimenti è di colore verde benchè alcune varietà abbiano frutti di colore verde anche quando sono completamente maturi in questo caso per accertarsi dell'avvenuta maturazione si tocca la scorza che dev'essere cedevole al tatto.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg18tP5DmX4KiwoIlA965-Q8XOUO3D1VzEtxB0UtoR184WV6acHNUCkoosQZ9Yps4wHFzphLU7Ia31pKetFOaiSTrQjCaxrqrOZIFTLYE2ZlvHOnz9r3slVKprTfjP6_9lD_f3yN85JmRrW/s1600/guava.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="191" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg18tP5DmX4KiwoIlA965-Q8XOUO3D1VzEtxB0UtoR184WV6acHNUCkoosQZ9Yps4wHFzphLU7Ia31pKetFOaiSTrQjCaxrqrOZIFTLYE2ZlvHOnz9r3slVKprTfjP6_9lD_f3yN85JmRrW/s200/guava.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> guava polpa bianca</td></tr>
</tbody></table>Alle nostre latitudini il <b>frutto matura</b> in tarda estate o nel primo autunno mentre nelle regioni tropicali la pianta matura i suoi frutti due volte l'anno la prima volta nella tarda estate inizio autunno e i frutti sono più piccoli, una seconda volta con frutti più grandi nel tardo inverno inizio primavera.<br />
<br />
In Sicilia dove non viene ritirata in serra ma vive in piena aria il frutto matura dalla fine di ottobre sino a metà dicembre con maturazione scalare.<br />
<br />
Purtroppo non è pianta molto longeva la sua durata è solo di quindici o venti anni e anche il suo frutto è di rapida deperibilità durando solo due o al massimo tre giorni questo limita il suo valore dal punto di vista commerciale.<br />
<br />
L'interesse per questa pianta tuttavia nel nostro paese è in ascesa non solo per l'utilità e la bontà della sua frutta ma anche per la sua rusticità infatti la guava resiste a temperature sino a 0 gradi e qui da noi non è soggetta agli attacchi parassitari che possono colpirla nelle zone tropicali.<br />
<br />
Questa pianta predilige terreni sciolti e leggeri ma si adatta anche a quelli pesanti purchè dotati di un buon drenaggio il PH del terreno dovrebbe essere neutro in quanto l'alcalinità crea clorosi ferrica alle sue foglie che porta ingiallimento del fogliame in quel caso somministrare prodotti liquidi a base di ferro.<br />
<br />
Resiste abbastanza bene alla siccità anche se per avere un'abbondante fruttificazione occorre irrigarla nei periodi più siccitosi.<br />
<br />
L'esposizione è bene sia in pieno sole alle nostre latitudini mentre nei paesi tropicali sopporta anche la mezz'ombra.<br />
<br />
Per quanto riguarda la <b>concimazione</b> questa pianta si avvantaggia di concimazioni liquide da eseguirsi una volta al mese circa che comprendano azoto, fosforo e potassio da sospendersi allo scendere delle basse temperature per evitare che la nuova e tenera vegetazione emessa ne possa essere danneggiata.<br />
<br />
Questa è una pianta che si può <b>riprodurre</b> con facilità e in diversi modi, non per nulla in certi paesi è considerata un'infestante.<br />
<br />
La riproduzione può avvenire per talea, per margotta o per pollone radicato che vi daranno una pianta uguale alla pianta madre ma potete anche seminarla e con facilità i semi germineranno regalandovi nuove piantine di guava.<br />
<br />
Inoltre dalla semina all'assaggiare i primi frutti non occorre aspettare tanto già dopo due o tre anni si possono cogliere i primi gustosi frutti.<br />
<br />
Se volete <b>seminarla</b> procedete così: mettete la sera prima a bagno in acqua tiepida i semi seminandoli in terreno da semina senza interrarli troppo e tenendo il semenzaio sempre umido e al caldo.<br />
<br />
Poi munitevi di pazienza la germinazione in genere avviene circa dopo una quindicina di giorni ma vi possono essere germinazioni più lunghe quindi aspettate senza perdere la speranza.<br />
<br />
Quando le giovani plantule verrano alla luce tenetele sempre umide al caldo e non esponetele al sole diretto.<br />
<br />
Quando hanno raggiunto la lunghezza di 25/30 cm spuntate il germoglio apicale per favorire la ramificazione.<br />
<br />
Per quanto riguarda <b>la potatura</b> ci si limita in primavera a eliminare i polloni basali che indeboliscono la pianta, a togliere i rami secchi o danneggiati dal gelo e a cimare leggermente i rami più alti per darle una forma più contenuta.<br />
<br />
Se poi dovesse essere rimasta danneggiata gravemente dal gelo si può tentare di tagliarla alla base per permettere la crescita dei polloni e riuscire così a rinnovare l'intera pianta che nell'arco di due o tre anni riprenderà a fruttificare.<br />
<br />
<strong>VARIETA'</strong><br />
<br />
Questa pianta ha moltissime varietà quelle conosciute sono più di 150 commercialmente distinte a seconda del colore della loro polpa.<br />
<br />
Genericamente le varietà coltivate per il consumo del frutto fresco hanno frutti di dimensione medio grossa del peso circa di 200 gr. con forma preferibilmente sferica profumo non molto accentuato e con una polpa di color rosso o bianco crema che contiene non molti semi e ha una acidità bassa.<br />
<br />
Quelle invece che maturano frutti adatti alla trasformazione industriale presentano frutti grossi di 200 350 gr di peso con profumo intenso e con polpa di colore rosa vivo povera di semi con contenuto di vitamina C e acidità elevati.<br />
<br />
La varietà più popolare alle Hawaii e coltivata diffusamente in quelle isole è la varietà "<b>Beamont Red"</b>.<br />
<br />
Produce frutti molto grandi, alcuni raggiungono il chilo di peso,di colore verde che vira al giallo a maturazione e con polpa rosa tuttavia questa varietà è piuttosto acida e poco adatta per essere consumata fresca ma viene impiegata per ricavarne succo: è una delle più note varietà commerciali.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi90KESdAqKsLri7bsJPX15-jFJoQ6lR79k9wMaY7-1P5DcC9u5fhREk4_r6sBK1KEN-ES5QkTgv8xGW_8JWX5b-Y_qLnHGaxt07vR8qFHlrOUVjpJSEDvqUjjjiiUy6ByfptnffjMP1q4p/s1600/gyayaba+Pear.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi90KESdAqKsLri7bsJPX15-jFJoQ6lR79k9wMaY7-1P5DcC9u5fhREk4_r6sBK1KEN-ES5QkTgv8xGW_8JWX5b-Y_qLnHGaxt07vR8qFHlrOUVjpJSEDvqUjjjiiUy6ByfptnffjMP1q4p/s1600/gyayaba+Pear.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> guava "Pear"</td></tr>
</tbody></table><br />
<b>"Pear"</b> ha un frutto di medie dimensioni dai 60 ai 120 gr. di peso, di forma piriforme con buccia di colore giallo o verdastro a maturazione facile da sbucciare.<br />
<br />
La sua polpa cremosa è aromatica di colore rosa intenso con pochi semi di sapore dolce molto adatta ad essere consumata fresca.<br />
<br />
<b>"Red Indian"</b> è stato creato in Florida nel 1946 ha un frutto medio di forma globosa leggermente schiacciata alle estremità, molto profumato con buccia liscia di colore rosso e polpa profumata e dolce di colore rosso con molti piccoli semi.<br />
<br />
E' una varietà molto adatta al consumo fresco di qualità molto buona una delle migliori guava a polpa rossa da consumarsi fresca matura in autunno e all'inizio dell'inverno.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjyfvUc_mlvLPVXogR_BRAPL2z35eJcdinrx7l5SKH4_TGkZie_LwpkmiWF4nfx15e630hmjPIRd3rgO09S_tavg5D4cdmJJHkFXlC8_DgwXEWuF_RLkMSMW0LyRG5qomE2SxbnNPrt_4zD/s1600/red-indian+guava.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjyfvUc_mlvLPVXogR_BRAPL2z35eJcdinrx7l5SKH4_TGkZie_LwpkmiWF4nfx15e630hmjPIRd3rgO09S_tavg5D4cdmJJHkFXlC8_DgwXEWuF_RLkMSMW0LyRG5qomE2SxbnNPrt_4zD/s200/red-indian+guava.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> Guava varietà "Red Indian"</td></tr>
</tbody></table><b>Ruby</b> ha frutti di dimensioni medio grandi di forma ovale con pochi semi la polpa è rossa di sapore dolce molto buono da consumarsi fresca ma anche adatta a succhi e bevande.<br />
<br />
<b>"Supreme" </b>è una cultivar della Florida con polpa bianca pochi semi e una elevata produttività infatti matura la sua frutta per un periodo di 8 mesi dal tardo autunno alla primavera seguente.<br />
<br />
E' ottima da consumarsi fresca ma anche per farne succhi e gelatine.<br />
<br />
Queste sono solo alcune delle varietà di guava coltivate ma ve ne sono molte altre in quanto tutte le zone di produzione hanno le loro varietà quindi vi sono varietà cinesi, indiane, americane ecc...<br />
<br />
Questa pianta poco conosciuta da noi è invece popolare e molto coltivata ai tropici e quindi non solo sono state messe in coltivazione tutte queste varietà ma sono state anche ibridate fra loro per cercare un ulteriore miglioramento sia come sanità che come bontà della frutta.<br />
<br />
Alcune sono coltivate non solo come fruttiferi ma anche come piante ornamentali.<br />
<br />
Guardate come è bella questa varietà malese coltivata non solo come pianta da frutta ma anche come pianta ornamentale che meriterebbe di essere conosciuta anche da noi.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwL0WskyVDeEdKv7ccvIm2bk8rararQy0WF2DEBjphzbSZCNEGVSCT90TkizYA3dM-Yv21pobl1fVV5dFUDGnr2gbUbirHz0ANfwiOoD5y-zNk8o6Y4LGUfaLnCkiD8E0x5F5rRLL-500e/s1600/guava14_red_malaysian.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="167" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwL0WskyVDeEdKv7ccvIm2bk8rararQy0WF2DEBjphzbSZCNEGVSCT90TkizYA3dM-Yv21pobl1fVV5dFUDGnr2gbUbirHz0ANfwiOoD5y-zNk8o6Y4LGUfaLnCkiD8E0x5F5rRLL-500e/s200/guava14_red_malaysian.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> Malaysian Red</td></tr>
</tbody></table>Si chiama <b>"Malaysian Red"</b> ed è come indica il nome una cultivar malese, porta frutta di color verde rosato con polpa sul rosa e dolce.<br />
<br />
La sua caratteristica principale sono le foglie che sono macchiate di un color rosso cupo e che perdurano sulla pianta lungo tutto l'arco dell'anno come tutte le guava è sempreverde, i fiori sono di un bel colore rosa e a seconda del clima fiorisce e fruttifica tutto l'anno come accade ai nostri limoni.<br />
<br />
<strong>COLTIVAZIONE IN VASO</strong><br />
<br />
Dopo aver fatto una carrellata sulle varietà di questa pianta poco nota da noi passiamo adesso al pratico cioè se è possibile e conveniente coltivare una guava in vaso.<br />
<br />
Questa pianta ha <b>dimensioni contenute</b> specialmente se coltivata in vaso, è sempreverde e ha una bella fioritura inoltre la sua frutta è particolarmente ricca di vitamine e di principi attivi molto utili per la salute del nostro organismo.<br />
<br />
Si può seminare, vale a dire che basta comprare un frutto e seminarne i semi così avrete diverse piantine quasi gratis se invece avete fretta potete comprare una pianta più adulta che non vi sarà difficile mantenere se seguirete gli stessi accorgimenti adoperati per coltivare gli agrumi.<br />
<br />
Inoltre la fruttificazione avviene abbastanza rapidamente dopo due o tre anni di vita della pianta stessa.<br />
<br />
I suoi limiti sono dati dalla temperatura che non deve abbassarsi oltre certi livelli se no ci perdete la pianta e il drenaggio del vaso che dev'essere molto buono per evitate funghi o marciumi alle radici.<br />
<br />
<b>Seminate</b> in primavera in una capiente seminiera curando molto bene il drenaggio e coprendo appena i semi con del buon terreno da semina tenete costantemente inumidito per favorire la germinazione e aspettate fiduciosi.<br />
<br />
Vi dico subito che non è difficile far germinare i suoi semi e avere tante piccole guava neonate da tirar su quando saranno sui 15 cm conviene dividerle e metterle in un vasetto singolo.<br />
<br />
Curare molto bene il drenaggio del vaso e rinvasatele con terreno soffice e fertile mettendole in un posto luminoso ma non al sole pieno e concimatele una volta al mese circa con un concime liquido minerale.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0mzzyGV3LCYu_PAip8Tq6_IxSYmstUMacniQ_4LdWTLexmATzfpbCmS7RbdnRLzM5OERedQe9dD24Tf8cmqhyphenhyphenH_pQSH4WJkZrUmVHeaQTLpT1-LIAyx2TAvidTMru6piCxQ_F2rAteAsG/s1600/guava+in+vaso.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0mzzyGV3LCYu_PAip8Tq6_IxSYmstUMacniQ_4LdWTLexmATzfpbCmS7RbdnRLzM5OERedQe9dD24Tf8cmqhyphenhyphenH_pQSH4WJkZrUmVHeaQTLpT1-LIAyx2TAvidTMru6piCxQ_F2rAteAsG/s1600/guava+in+vaso.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> guava in vaso</td></tr>
</tbody></table><br />
Spostate i vasi quando le temperature si fanno più fresche e ritiratele in serra fredda, dove la temperatura non scenda sotto i 10 gradi per lo svernamento sospendendo il concime e innaffiando di rado.<br />
<br />
Quando le temperature saranno stabilmente sopra i 12 gradi di giorno e soprattutto di notte, potete portar fuori le vostre piantine.<br />
<br />
Se le volete cespugliose <b>potatele</b> a circa 25 30 cm e aspettate che si ramifichino e che buttino i polloni che poi andrete a diradare avrete così una bella piantina cespugliosa che nel giro di un paio d'anni inizierà a darvi la frutta. <br />
<br />
Se invece preferite ottenere un alberello munite la piantina di un tutore eliminando i getti laterali e tagliando sui 60 o 80 cm l'astone da dove partiranno poi i rami ma in questo caso dovrete aspettare un poco di più per ottenere la fruttificazione.<br />
<br />
Rinvasate ogni due anni in un vaso sempre un poco più grande del precedente circa 10 cm in più di circonferenza al massimo e ogni anno cambiate la terra superficiale mettendone di fertile e fresca.<br />
<br />
Per sapere se i frutti sono maturi toccateli delicatamente devono essere morbidi e cedevoli al tatto, spesso a maturazione avvenuta cadono e possono essere raccolti, anche scuotere leggermente la pianta fa si che i frutti giunti a maturazione si stacchino.<br />
<br />
Concludendo mi rammarico che questa bella pianta tropicale non sia coltivata maggiormente da noi,vi invito a scoprirla per godere della sua bellezza e gustare la sua ottima frutta che essendo facilmente deperibile non si trova spesso sul mercato.<br />
<br />
<strong>CARATTERISTICHE DEL FRUTTO</strong><br />
<br />
Questa pianta è veramente unica per le sue molteplici qualità non solo del suo frutto ma di tutta la pianta stessa le proprietà benefiche risiedono anche nelle foglie, nella sua corteccia e nelle radici<br />
<br />
Cercatela da dicembre a febbraio il periodo nel quale si trova con più facilità in vendita.<br />
<br />
Voglio subito dirvi che il frutto della guava è ricco soprattutto di vitamina C ed è quello che ne contiene di più al mondo infatti è stato accertato che 100 grammi di polpa ne contengono 80/85 mg praticamente contiene vitamina C in misura cinque volte superiore alle nostre arance!<br />
<br />
Recentemente un gruppo di studio di ricercatori indiani ha stilato una classifica dei cibi con il più alto contenuto di antiossidanti.<br />
<br />
Queste sostanze è stato accertato da diversi studi che sono utili per contrastare l'obesità, l'osteoporosi, l'ipertensione, che abbassano i livelli di colesterolo nel sangue e aiutano a mantenere giovane il cervello.<br />
<br />
Inoltre contribuiscono a regolarizzare il diabete mantenendo basso il tasso di zuccheri nel sangue.<br />
<br />
Il guava è risultato il frutto con il più alto contenuto di queste sostanze quindi è utilissimo per prevenire l'invecchiamento cellulare e questa dose così alta di antiossidanti lo classifica il frutto più protettivo contro lo stress ossidativo di tutto il nostro corpo, va detto tuttavia che non basta una sua sporadica ingestione ma va consumato regolarmente.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiA9agf-7eq6nw8j06rtga78_iOcFeFXVOwePtWw_kWSScKM67vdN4vNBHti7EpWFSst2PmDBxUXCyKwT7NVyErD7AcL6u6b5AUsxgJEaBZbfpc2P-dlrAyPgwBPXJfkNp9OsNAIqK-ARDi/s1600/guava1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="163" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiA9agf-7eq6nw8j06rtga78_iOcFeFXVOwePtWw_kWSScKM67vdN4vNBHti7EpWFSst2PmDBxUXCyKwT7NVyErD7AcL6u6b5AUsxgJEaBZbfpc2P-dlrAyPgwBPXJfkNp9OsNAIqK-ARDi/s320/guava1.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> guava frutti e fiore</td></tr>
</tbody></table>Secondo quanto scoperto dai ricercatori indiani in 100 gr di polpa di guava ci sarebbero 500 mg di antiossidanti contro i 330 mg contenuti nelle prugne e i 135 contenuti nelle mele la frutta che la segue in questa classifica.<br />
<br />
Solo per queste due sostanze così importanti per la nostra salute converrebbe coltivare la guava ma essa non contiene solo queste infatti è ricca anche di vitamina A e di minerali quali ferro, calcio, fosforo e rame.<br />
<br />
Questo frutto inoltre è ricco di fibre e di tante altre sostanze benefiche quali tannini, flavonoidi, oli essenziali e altri.<br />
<br />
Ma non finisce qui la guava è ricca di fibre che apportano notevole beneficio per l'intestino regolarizzando le sue funzioni e 100 grammi della sua polpa apportano circa 20 calorie.<br />
<br />
Non solo il frutto è utile ma anche il decotto di foglie largamente usato nei paesi tropicali dove questa pianta è diffusa, serve per contrastare l'innalzamento degli zuccheri nel sangue tipici del diabete, e contribuisce alla salute del cuore e delle sue funzioni.<br />
<br />
Inoltre è stato accertato che sia il succo che l'estratto di foglie di questa pianta riescono a sostenere un organismo sottoposto all'attacco di tossine e di radiazioni.<br />
<br />
Sono anche altre le virtù di questa utilissima pianta che vi invito a ricercare e che a seconda del luogo dove viene coltivata vengono più o meno conosciute e impiegate.<br />
<br />
Ecco perchè è importante coltivarla e mangiare la sua preziosa frutta e poi è così facile, basta mangiarne un frutto e interrare alcuni dei suoi numerosi semini.<br />
<br />
<strong>UNA LEGGENDA FILIPPINA SUL FRUTTO DEL GUAVA</strong><br />
<strong><br />
</strong><br />
Una leggenda filippina narra che un tempo il frutto del guava non era commestibile e spiega come divenne così buono utile e gustoso com'è ancora oggi.<br />
<br />
Dice questa leggenda che in un'epoca lontana una famiglia filippina chiamata dei Abas possedeva un grande frutteto.<br />
<br />
In questa famiglia viveva un ragazzo molto generoso, buono e gentile e le persone del posto iniziarono a chiamarlo "Bay" (si pronuncia Buy) per indicare la sua grande gentilezza così il ragazzo col tempo fu soprannominato Bay Abas.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaS09y6rRvPRwfjPlZBOocr7fJf-VeevRi8G_mDUn_g3DMzguu5P3DOFV4hYH2V8r93jZTlzKy4uj9tfTr_w4v7zv1kiU3PdZ6EUWOMY4URkdOXEj_9H0FM8SUCrgAIgqYG4cKZUu7mgPR/s1600/guava.+frutti.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="143" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaS09y6rRvPRwfjPlZBOocr7fJf-VeevRi8G_mDUn_g3DMzguu5P3DOFV4hYH2V8r93jZTlzKy4uj9tfTr_w4v7zv1kiU3PdZ6EUWOMY4URkdOXEj_9H0FM8SUCrgAIgqYG4cKZUu7mgPR/s200/guava.+frutti.jpg" width="200" /></a></div>Bay Abas era molto gentile con i bisognosi e se qualcuno gli chiedeva lui dava liberamente la frutta del suo frutteto ma più ne dava e più il frutteto ne produceva.<br />
<br />
Questa leggenda aggiunge che in questo giardino vi era un albero da frutta carico di frutti non solo in alto dove erano difficili da raggiungere come accadeva per le altre piante ma anche sui rami bassi ne portava ed era carico di frutti in ogni sua parte ma le persone non osavano assaggiarli.<br />
<br />
Un giorno una vecchia bisognosa venne al frutteto e chiese a Bay Abas della frutta da mangiare ma in quel momento nessun albero aveva frutti tranne l'albero dai frutti proibiti.<br />
<br />
Bay Abas dispiaciuto di non poter accontentare l'anziana bisognosa sussurrò una preghiera poi volle assaggiare il frutto vietato.<br />
<br />
Il suo desiderio giunse alle orecchie degli dei della foresta e poco prima che il ragazzo desse il primo morso quel frutto non commestibile si trasformò in un frutto dolce utile e buono.<br />
<br />
Da quel giorno prese il nome di quel ragazzo così sensibile e generoso e si chiamò "Bayabas" che è il nome che ancor oggi i filippini danno alla pianta di guava paragonando la bontà e l'utilità della pianta alla grande bontà e generosità di quel ragazzo.<br />
<br />
Passiamo adesso ad una sfiziosa ricetta che esalterà la bontà di questo frutto tropicale.<br />
<br />
<b>MACEDONIA DI GUAVA AL MIELE</b><br />
<b><br />
</b><br />
Ingredienti per tre persone<br />
<br />
1 guava<br />
1 banana<br />
1 arancia<br />
1 cucchiaino di succo di limone<br />
1 cucchiaino di miele liquido<br />
<br />
Pelate l'arancia tagliandola in piccoli pezzi tagliate la banana a piccole rondelle e a metà la guava togliendo la polpa e tagliandola in piccoli pezzi.<br />
<br />
Mettete questi tre frutti così tagliati in una ciotola e versare su di loro il succo del limone mescolando bene.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div>Mettete in frigorifero per circa un'ora, poco prima di servire accomodate la frutta in tre coppette versandovi come guarnizione il miele e portate in tavola.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhoDxIpXL5Bo2oWE_DBif31lIlmN6CiWKkqgGD5TnObUq8u4oGNHwST_mh07CTJP01jNDCtFy1ytmbZxbffm5V9Ja2xZ0W1Xzjc3xyxmxgVS8nmFjM2XIE7n4vAh_PGpHSSGpOhBOFrdVbC/s1600/Strawberry+Guava.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhoDxIpXL5Bo2oWE_DBif31lIlmN6CiWKkqgGD5TnObUq8u4oGNHwST_mh07CTJP01jNDCtFy1ytmbZxbffm5V9Ja2xZ0W1Xzjc3xyxmxgVS8nmFjM2XIE7n4vAh_PGpHSSGpOhBOFrdVbC/s1600/Strawberry+Guava.jpg" /></a></div>Questa macedonia tropicale dal gusto agrodolce non mancherà di incontrare il favore dei vostri commensali che non solo gusteranno dell'ottima frutta ma avranno anche tutte le sue proprietà benefiche.<br />
<br />
Il post su questa pianta così utile giunge al termine spero di avervi trasmesso il desiderio di coltivarla quindi non mi resta che augurarvi<br />
<b><br />
</b><br />
<b>BUON APPETITO</b>riccardahttp://www.blogger.com/profile/15471853974207111487noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1211519335427645451.post-5547523125143505792012-01-30T17:53:00.000-08:002012-02-13T08:38:29.096-08:00PIANTE DA FRUTTO agrumi<b>UN AGRUME COLTIVABILE ANCHE IN APPARTAMENTO IL KUMQUAT</b><br />
<b><br />
</b><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRKJJVjfGl3HukJ2br0MYIaicnKuEi7UjI05ZMTO1hJmSIMjna5WUZbp1ZwSO732KgDoEOVJzLQwANR1SgkErSNJ-ExU4Qs0HjbJT0HTGZ8hj2VuIZ86bbGu4AQ07_DQ2bO4c9e6LLTByB/s1600/7456kumquat.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRKJJVjfGl3HukJ2br0MYIaicnKuEi7UjI05ZMTO1hJmSIMjna5WUZbp1ZwSO732KgDoEOVJzLQwANR1SgkErSNJ-ExU4Qs0HjbJT0HTGZ8hj2VuIZ86bbGu4AQ07_DQ2bO4c9e6LLTByB/s200/7456kumquat.jpg" width="200" /></a></div>Le piante di agrumi piacciono a molti e in verità hanno numerose virtù: foglie lucide e ornamentali che rimangono sulla pianta tutto l'anno, fioriture appariscenti e profumati frutti che perdurano lungamente sulla pianta stessa e che la rendono estremamente ornamentale a volte fiori e frutti coabitano insieme sullo stesso albero nel medesimo momento, cosa si può pretendere di più?<br />
<br />
Ma prima che sedotti da tanta bellezza vi affrettiate a comprare una pianta di agrumi desidero avvertirvi che come tutte le cose anche questa presenta delle pecche che adesso vado ad illustrarvi: le piante di agrumi non sopportano il clima rigido alcune di loro già a 8 gradi sopra lo 0 manifestano segni di sofferenza.<br />
<br />
Quindi se nelle regioni più calde della nostra penisola o in particolari microclimi come quello ligure è possibile coltivarle in piena terra dove si sviluppano al meglio esprimendo interamente la loro bellezza nel freddo nord del paese questo non è possibile e quindi vanno piantate in vaso e ritirate in serra fredda quando le temperature scendono.<br />
<br />
Molti son tentati di farle svernare in appartamento ma gli agrumi son capricciosi e mal sopportano il caldo secco delle nostre case.<br />
<br />
Perdono le foglie e i frutti si "lasciano andare" ad uno stato pietoso esprimendo così tutta la loro disapprovazione per un ambiente a loro poco congeniale.<br />
<br />
Vi è però un agrume che con alcuni accorgimenti che vi illustrerò in appartamento può essere coltivato e ci vive bene senza dar segni di sofferenza.<br />
<br />
Si tratta del <b>Kumquat o Fortunella</b> un agrume di dimensioni contenute della famiglia delle Rutacee originario della Cina e del Giappone.<br />
<br />
Ve ne sono di tre gruppi: il Fortunella margarita è il più diffuso e proviene dalla Cina, il Fortunella japonica che ha origini sempre cinesi ma è coltivato da moltissimi anni in Giappone e il Fortunella hindsi chiamato anche Hong Kong di antica origine cinese nativo delle adiacenti regioni montuose e collinari vicine ad Hong Kong da cui trae il suo nome.<br />
<br />
Selvatico in quelle lontane regioni i cinesi affollano le colline per raccogliere i suoi piccoli frutti mentre da noi è coltivato solo come pianta ornamentale da vaso o per farne bonsai assai apprezzati dagli appassionati per la loro crescita ridotta e i piccolissimi frutti.<br />
<br />
I kumquat sono stati chiamati "i piccoli gioielli della famiglia degli agrumi" per i loro piccoli e appariscenti frutti.<br />
<br />
Il nome kumquat significa in Cina "oro arancione" e ne abbiamo una descrizione nella letteratura cinese nel 1178 d.C. il nome Fortunella invece gli è stato dato in onore di Robert Fortune un "cacciatore di piante" che nel 1846 lo ha portato a Londra dalla Cina facendolo conoscere in Europa.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSJUfnUzhMK56qhS0qLe6DSNW6iw4t5ps2f8_vKzIUaTOoTaAglNXfFHVTlk9ftRHJ4Q-qUiTNuYbBbfjsY_GApH0Ed8I-x9kL37pnppfZn5eXlYzfYzVeYgeZSOlg6gX3Kngo9FirGmrB/s1600/Fortune02.gif" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSJUfnUzhMK56qhS0qLe6DSNW6iw4t5ps2f8_vKzIUaTOoTaAglNXfFHVTlk9ftRHJ4Q-qUiTNuYbBbfjsY_GApH0Ed8I-x9kL37pnppfZn5eXlYzfYzVeYgeZSOlg6gX3Kngo9FirGmrB/s1600/Fortune02.gif" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> Robert Fortune</td></tr>
</tbody></table>Questo Robert Fortune ha avuto una vita che più avventurosa non si può.<br />
<br />
Mandato in Cina dalla Horticultural Society di Londra visse per tre anni in quelle lontane regioni girandole in lungo e in largo alla ricerca di specie ornamentali da portare in Europa riuscendo a far arrivare nel nostro continente o più precisamente a Londra, 120 specie di piante per i giardini occidentali, fra queste vi era anche il nostro kumquat che da lui prese poi il nome.<br />
<br />
Sino al 1915 tutti i Kumquat erano inclusi nel genere Citrus ma a partire da quella data è stato per loro istituito il genere Fortunella.<br />
<br />
Mentre sino al 1915 i vari tipi di Kumquat erano considerati varietà della stessa specie Citrus Japonica da quel momento furono creati dei nuovi gruppi con le loro caratteristiche varietà.<br />
<br />
Ma già nel 1646 uno scrittore europeo aveva citato questo agrume dicendo che gli era stato descritto da un missionario portoghese che aveva soggiornato per 22 anni in Cina e nel 1712 il Fortunella japonica fu incluso in un elenco di piante provenienti dal Giappone.<br />
<br />
Questi agrumi sono stati coltivati per lungo tempo in Giappone, Taiwan, Filippine e tutto il sud-est asiatico.<br />
<br />
A partire dalla metà dell'800 sono stati introdotti anche in Europa e in America specialmente come piante ornamentali coltivate anche in vaso per abbellire patii e serre.<br />
<br />
<strong>DIFFUSIONE DI QUESTO AGRUME</strong><br />
<br />
Il primato mondiale per la coltivazione di questa pianta lo detiene la Cina seguita dal Giappone meridionale e da Taiwan.<br />
<br />
Conosciuto come pianta ornamentale in Europa è diffuso in Grecia e a Corfù ma in Europa non vi sono coltivazioni intensive. <br />
<br />
In Italia è coltivato amatorialmente in piena terra in Liguria dove si è ambientato al meglio e produce abbondanti frutti ma anche in Sicilia e nel nostro meridione vi sono piante che prosperano in piena terra.<br />
<br />
In Israele invece troviamo coltivazioni intensive di questo frutto che è coltivato soprattutto in California, Florida e Texas in misura minore in Colombia e Brasile.<br />
<br />
<strong>DESCRIZIONE DI QUESTA PIANTA</strong><br />
<br />
Innanzitutto occorre dire che questo agrume si divide in tre gruppi distinti come già ho accennato che hanno differenze sia come frutti che come albero in sè, quindi li tratterò uno alla volta fermo restando che tutti sono sempreverdi.<br />
<br />
<div style="text-align: right;"></div><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3kFr6R3xUPgx3K_Jz_3AquW7PHZqaQHHPVq2ElmGk4Gk5hh9RxobgF6xdIe9hWS6iztFyMd9buU-7rKWj6TqDmmGij4z_0u3CEKQoIpiu4tIouQ1DiyQQaKRIyQOe-KiPJYBU-51K4t2g/s1600/images+(4).jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3kFr6R3xUPgx3K_Jz_3AquW7PHZqaQHHPVq2ElmGk4Gk5hh9RxobgF6xdIe9hWS6iztFyMd9buU-7rKWj6TqDmmGij4z_0u3CEKQoIpiu4tIouQ1DiyQQaKRIyQOe-KiPJYBU-51K4t2g/s200/images+(4).jpg" width="149" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> Fortunella margarita</td></tr>
</tbody></table>Iniziamo dalla<b> Fortunella margarita</b> che forma piccole piante cespugliose e compatte con rami leggermente spinosi che possono raggiungere in piena terra al massimo i due, tre metri di altezza ma in vaso rimangono più contenute.<br />
<br />
Queste piante hanno foglie lanceolate verde scuro nella pagina superiore e più chiare nell'inferiore.<br />
<br />
I fiori bianchi dolcemente profumati compaiono soprattutto in estate possono essere singoli o riuniti in infiorescenze sono ermafroditi e vengono impollinati dagli insetti specialmente dalle api.<br />
<br />
I frutti sono piccoli di forma ovale con buccia arancione tendente al giallo a seconda delle varietà, liscia e ricca di oli essenziali.<br />
<br />
Essi persistono a lungo sulla pianta la loro polpa è divisa in 4 o 5 segmenti contiene due o cinque semi ed è gradevolmente acidula.<br />
<br />
Questi frutti maturano da ottobre a febbraio dando a questo agrume una ulteriore valenza ornamentale.<br />
<br />
Questa pianta simboleggia la fortuna in Cina e in altri paesi asiatici e viene portata in dono come augurio di buona sorte durante l'inizio del nuovo anno.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div>Un altro gruppo è formato da <strong>Fortunella japonica</strong> con le sue varietà.<br />
<br />
<div style="text-align: left;"></div><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6x-63fWkqsP5aPRQ-GCP-S6-ngqu_5zdZl89Mzwq6aQIFfviISVR59Sq497MolZtG5FjPEkxER8ocTs1xkoNjjdzi2UnSvZF9zo978VH71tCrmjrzlUvbxztagvBxuxkeu8ZEaxTUA_Bb/s1600/fortunella_japonica.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="132" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6x-63fWkqsP5aPRQ-GCP-S6-ngqu_5zdZl89Mzwq6aQIFfviISVR59Sq497MolZtG5FjPEkxER8ocTs1xkoNjjdzi2UnSvZF9zo978VH71tCrmjrzlUvbxztagvBxuxkeu8ZEaxTUA_Bb/s200/fortunella_japonica.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> Fortunella japonica</td></tr>
</tbody></table>E' un piccolo alberello sempreverde di altezza 2,5 metri o al massimo 3 metri in piena terra, che si può presentare sotto forma cespugliosa con rami fitti e piccole spine.<br />
<br />
I piccoli fiori bianchi e profumati sbocciano numerosi sulla pianta singoli o in gruppi nei mesi estivi<br />
<br />
Differisce dalla specie precedente per le foglie più piccole di un verde più chiaro con venature più marcate e per i frutti leggermente più piccoli di forma arrotondata simili a piccole arance vengono anche chiamati kumquat rotondi, di un bel colore arancione o giallo oro a seconda delle varietà, che maturano dal tardo novembre a febbraio.<br />
<br />
Il <strong>kumquat di Hong Kong</strong> invece, è un piccolo cespuglio spinoso rotondeggiante alto circa un metro ed è il tipo più primitivo di kumquat ancor oggi vivono piante allo stato spontaneo nel sud della Cina.<br />
<br />
Ha foglie ovato-ellittiche verde scuro superiormente e più chiare nella pagina inferiore i suoi fiori sono bianchi e profumati, piccoli inseriti singolarmente sui rami e fioriscono verso giugno luglio.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgX3V4tXozbUCkICrlai0mzVSZddsc717SjColC2VfqOkg2g8MyoFV7AKPdAo1IN9lU3u1R4PtymXP7gq-PYNKXU0ZxbfFuXDrCPnqsj7x4Y2sayZqsFLdPCFk3htiCUttbvTP7RL4no0Sw/s1600/kumquat-+kong+kong.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgX3V4tXozbUCkICrlai0mzVSZddsc717SjColC2VfqOkg2g8MyoFV7AKPdAo1IN9lU3u1R4PtymXP7gq-PYNKXU0ZxbfFuXDrCPnqsj7x4Y2sayZqsFLdPCFk3htiCUttbvTP7RL4no0Sw/s200/kumquat-+kong+kong.jpg" width="171" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> kumquat di Hong Kong</td></tr>
</tbody></table>Ha frutti sferici più piccoli di quelli degli altri gruppi i più piccoli fra gli agrumi arrivano fino a 1,5 cm di diametro, globosi e con una buccia liscia di colore arancione che durano a lungo sulla pianta.<br />
<br />
La polpa ha sapore acido con semi che sono piuttosto grandi se paragonati alle dimensioni del frutto.<br />
<br />
Questo grazioso agrume si presta particolarmente per essere coltivato in vaso ed abbellire così terrazzi e cortili.<br />
<br />
<strong>DESCRIZIONE POTATURA E MOLTIPLICAZIONE</strong><br />
<br />
Per riassumere i kumquat sono piccole piante sempreverdi di lenta crescita, cespugliose e spinose con fioritura estiva bianca e profumata che portano piccoli frutti piuttosto asprigni che perdurano a lungo sulla pianta e che iniziano la loro maturazione da fine ottobre a febbraio.<br />
<br />
Questi agrumi differiscono dal genere Citrus in quanto durante l'inverno entrano in un periodo di dormienza in cui non emettono più germogli o nuove gemme.<br />
<br />
Per questo motivo resistono a parecchi gradi sotto lo 0 possiedono quindi un'elevata capacità di adattarsi a climi temperati tendenzialmente freddi.<br />
<br />
Tuttavia per svilupparsi al meglio e soprattutto per portare in modo ottimale a maturazione la loro frutta richiedono climi temperati caldi con temperature estive comprese tra i 25 e i 38 gradi in posizioni soleggiate ma riparate dai forti venti.<br />
<br />
I kumquat abbisognano di terreno ben drenato di medio impasto, fertile e con un buon contenuto di sostanza organica prediligono un suolo leggermente acido.<br />
<br />
<strong>Non si propagano per seme</strong> in quanto le piante che ne derivano possono essere dissimili dalla pianta madre ma vengono innestati sull'arancio trifogliato resistente al freddo che vegeta bene anche in caso di terreno compatto però non sopporta quelli calcarei.<br />
<br />
Nelle coltivazioni intensive la forma adottata è il globo a chioma piena con le branche inserite a 50 cm da terra questo fa si che le erbe infestanti si sviluppino con difficoltà a causa dell'ombreggimento causato dall'impalcatura bassa dell'albero.<br />
<br />
Inoltre questo sistema facilita le operazioni di manutenzione e raccolta e protegge la pianta dai forti venti e da un'eccessiva insolazione.<br />
<br />
Ogni anno a fine inverno, terminata la raccolta dei frutti si esegue una <strong>concimazione</strong> a base di letame che viene sparso sottochioma e che rilascia gradatamente le sostanze nutritive necessarie per l'ottimale sviluppo della pianta.<br />
<br />
Inoltre in primavera durante la ripresa vegetativa si somministra un concime completo per agrumi con fosforo, potassio e azoto, sarebbe cosa ottimale esaminare il terreno per sapere con esattezza quale di questi elementi sia più carente vi sono pratici kit che con facilità lo consentono.<br />
<br />
Se il tempo è siccitoso occorre intervenire con irrigazioni per impedire un'eccessiva cascola dei frutticini fenomeno al quale il kumquat va soggetto.<br />
<br />
Si annaffia attendendo sempre che il terreno sia ben asciutto fra una annaffiatura e l'altra per evitare umidità eccessiva che provocherebbe marciumi e nei mesi freddi si diradano le annaffiature.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi95-5wUOXPqAJrUMERW_hsXG-NpBuyJh07SYFMeiZbjB3QLcVnNeGT6UHdsRr8-r-x2GPUD8w2CaBN3lSzovesQ6Z3xsoigEtyJjWJkPyn5C_JB0j7BLzsw4hvqRI4m2ivXbB3hj8pTWdp/s1600/Kumquat++frutto.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi95-5wUOXPqAJrUMERW_hsXG-NpBuyJh07SYFMeiZbjB3QLcVnNeGT6UHdsRr8-r-x2GPUD8w2CaBN3lSzovesQ6Z3xsoigEtyJjWJkPyn5C_JB0j7BLzsw4hvqRI4m2ivXbB3hj8pTWdp/s1600/Kumquat++frutto.jpg" /></a></div>Per quanto riguarda <strong>la potatura</strong> questo agrume non va potato molto ogni anno si segue una rimonda per eliminare i rami secchi, rotti o che presentino segni di malattie.<br />
<br />
Se si nota che la chioma è eccessivamente disordinata si tolgono alcuni rami ma si evita il taglio di rami grandi e se si può è meglio eliminare del tutto il ramo per evitare ricacci indesiderati.<br />
<br />
I polloni vanno sempre tolti, si riconoscono perchè spuntano sotto il punto di innesto, in quanto indeboliscono la pianta.<br />
<br />
Se con attenzione si eseguono queste semplici indicazioni le vostre piante saranno rigogliose e produttive a volte con una produzione così abbondante che si avranno degli esuberi ma non sarà un problema in fondo a questo post troverete un'ottima ricettina per trasformare i vostri frutti in un alimento sano e gustoso.<br />
<br />
<strong>VARIETA'</strong><br />
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Per quanto riguarda le varietà c'è da premettere che questo agrume si ibrida con facilità sia fra i vari gruppi che con altri agrumi per esempio col mandarino.<br />
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Accennerò qui ad alcune fra le più note varietà.<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9xYmy-02WxajkL7gUq-ZksCs1nFDsodiDLYQDz9zIPTOtAWzIdFd3tj1UlxRDiFwbr0K2pVO4zU1yQcftAR7df8hYa-xoiOSF3N9QumxzG7ka5VOkjhQLpK9Jkvoj3Yw1txEmr83qFvvv/s1600/fortunella+meiwa.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9xYmy-02WxajkL7gUq-ZksCs1nFDsodiDLYQDz9zIPTOtAWzIdFd3tj1UlxRDiFwbr0K2pVO4zU1yQcftAR7df8hYa-xoiOSF3N9QumxzG7ka5VOkjhQLpK9Jkvoj3Yw1txEmr83qFvvv/s200/fortunella+meiwa.jpg" width="142" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> fortunella Meiwa</td></tr>
</tbody></table>Dall'ibridazione naturale fra Fortunella margarita e Fortunella japonica è nato <b>"Meiwa"</b> molto popolare in Asia e uno dei migliori kumquat per quanto riguarda la sua frutta ottima da consumarsi fresca. <br />
<br />
La pianta è di lenta crescita non ha spine ma è difficile da innestare questa potrebbe essere una delle cause della sua scarsa diffusione in Europa e negli Stati Uniti.<br />
<br />
Il suo frutto ha dimensioni maggiori di quello degli altri kumquat, le sue dimensioni sono leggermente ovali la sua buccia di colore arancio è liscia piuttosto spessa e dolce la polpa è mediamente sugosa e contiene dai due ai cinque semi.<br />
<br />
Nato in Cina dove è conosciuto da circa 1000 anni fu trasportato in Giappone durante il periodo Meiwa dal 1764 al 1772 da qui ha preso il suo nome viene chiamato anche "kumquat dolce " per la minore asprezza dei suoi frutti.<br />
<br />
Molto coltivato in Asia è poco conosciuto in Europa e in America.<br />
<br />
Un'altra varietà è il <b>"Fukushu kumquat"</b> che ha la particolarità di resistere al freddo in misura maggiore di quella degli altri kumquat inoltre ha la caratteristica di avere una foglia arrotondata e crescita vigorosa e compatta. <br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbGXRLzkZY-aeqUO7u4QP4NEXpr7ODiGEQMhyphenhyphen2whZHSCbfz735LzocIGqnsLNblBLk8KE_8RJRUiQGU9YLN1Gv_is2Am27Rcuzc0PP1v9df9GmM6jcSjljoHacFgpgq9my4eQcHzhcEqzt/s1600/fukushu+kumquat.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbGXRLzkZY-aeqUO7u4QP4NEXpr7ODiGEQMhyphenhyphen2whZHSCbfz735LzocIGqnsLNblBLk8KE_8RJRUiQGU9YLN1Gv_is2Am27Rcuzc0PP1v9df9GmM6jcSjljoHacFgpgq9my4eQcHzhcEqzt/s200/fukushu+kumquat.jpg" width="150" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> kumquat Fukushu</td></tr>
</tbody></table>Questa varietà è stata creata in Giappone nel 1933 da Tanaka un famoso ibridatore<br />
<br />
Da metà novembre a marzo porta sulla pianta i suoi frutti di colore giallo tendente all'arancio a piena maturazione con buccia sottile e elastica con polpa abbastanza dolce e aromatica.<br />
<br />
E' una varietà robusta e molto ornamentale apprezzata anche per la sua frutta. <br />
<br />
<b>"Nordmann Kumquat"</b> è una forma apirena senza semi, scoperta dal vivaista Nordmann su un albero di kumquat japonica in Florida nella metà degli anni '60.<br />
<br />
Molto simile a quest'ultima con il colore della sua frutta meno intenso e la buccia spessa con polpa giallo arancione, succosa come si è detto è senza semi.<br />
<br />
I suoi frutti maturano in grappoli molto ornamentali da dicembre a febbraio fiorisce a giugno con fiori bianchi e profumati.<br />
<br />
Anche al giorno d'oggi nuove varietà vengono create e testate in Giappone, con particolare attenzione alle varietà apirene, dove questi alberelli sia per il gusto della loro frutta che per la loro valenza ornamentale godono di grande popolarità.<br />
<br />
Per mostrare la versatilità di questo agrume voglio chiudere con il alcune varietà di kumquat ibridato con il mandarino.<br />
<br />
Il <b>Calamondino</b> è un ibrido fra il mandarancio e il kumquat Fortunella margarita ed è originario della Cina.<br />
<br />
Le piante sono piccole molto produttive con chioma molto densa e globosa. <br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjK9aQXlRTNIY7RcYZ_Mc_hqIshRxm14p07zD1JD2TLP8NkWk5oz35i_06n7aUcMSBQbMWVRjgrMMgENxkc3YQUKgbS_PJsH1SeRzii3RzuA4h4GYhU1FsMQKObkex7hGcqg1adf6i-olxi/s1600/calamondino+(1).jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjK9aQXlRTNIY7RcYZ_Mc_hqIshRxm14p07zD1JD2TLP8NkWk5oz35i_06n7aUcMSBQbMWVRjgrMMgENxkc3YQUKgbS_PJsH1SeRzii3RzuA4h4GYhU1FsMQKObkex7hGcqg1adf6i-olxi/s200/calamondino+(1).jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> calamondino</td></tr>
</tbody></table>I rami presentano solo raramente qualche spina, le foglie sono ellittiche e i loro piccioli presentano piccole alette, la pianta è abbastanza resistente al freddo.<br />
<br />
I fiori emessi quasi ininterrottamente dalla primavera all'autunno sono piccoli profumati e bianchi solitari o a coppie sbocciano all'ascella delle foglie.<br />
<br />
il frutto piccolo di forma sferica fino a 3,5 cm di diametro ha un colore arancio vivo con buccia sottile e polpa piuttosto acida.<br />
<br />
Questi frutti possono essere usati come i limoni.<br />
<br />
Questo agrume viene impiegato come pianta ornamentale per la lunga persistenza dei suoi frutti e per la sua resistenza al caldo secco degli appartamenti.<br />
<br />
Ne esiste una varietà con foglie varigate color crema ancora più ornamentale.<br />
<br />
<b> </b>La varietà<b> </b><b>"Kucle"</b> è un ibrido fra il Fortunella margarita e il mandarino clementina la pianta ha caratteristiche intermedie tra i progenitori.<br />
<br />
Le sue foglie sono verde scuro mentre i suoi fiori sono piccoli, bianchi, profumati e prodotti quasi ininterrottamente dalla primavera all'autunno.<br />
<br />
I suoi frutti sono simili a quelli del kumquat sono tondeggianti e di dimensioni leggermente superiori con una buccia di colore arancio intenso e la polpa di gusto agrodolce.<br />
<br />
Per il profumo dei suoi fiori, la sua continua rifiorenza e la persistenza dei frutti sulla pianta è molto apprezzata come pianta ornamentale.<br />
<br />
<strong>COLTIVAZIONE IN VASO</strong><br />
<br />
Siamo quindi giunti alla parte di informazioni che vi avevo promesso: la coltivazione in vaso e volendo in appartamento del kumquat.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqD_JbpAA01h0GPn_4g-x-1X5TAaOwiAE0k69sv4_Nnmcyk7vVvtlyaTDpA2taL3oas8E0LbTGfdssDKFiqs2QU1L2a4Z5wMpa5aU4_EX0M_n0o5O61ayrni7N9Iz5Uf1swWVY5rDZDabI/s1600/kumquat+in+vaso.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="172" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqD_JbpAA01h0GPn_4g-x-1X5TAaOwiAE0k69sv4_Nnmcyk7vVvtlyaTDpA2taL3oas8E0LbTGfdssDKFiqs2QU1L2a4Z5wMpa5aU4_EX0M_n0o5O61ayrni7N9Iz5Uf1swWVY5rDZDabI/s200/kumquat+in+vaso.JPG" width="200" /></a></div>Non è difficile coltivare questo agrume in vaso tuttavia voglio fare una premessa che non vale solo per il kumquat ma un pò per tutti gli agrumi.<br />
<br />
<strong>Se volete comprare una pianta robusta che vi dia soddisfazioni e duri occorre andare da un buon vivaista e comprare una pianta di qualità.</strong><br />
<br />
Certo sarà più cara di quelle piante di agrumi che a volte si trovano nei supermercati o in mercati dove vendono tante piante ma il fatto è che questa pianta occorre che sia ben innestata e sia per la crescita dell'innesto sia per la crescita della pianta stessa occorrono anni se le cose vengono fatte per bene.<br />
<br />
A volte per piante non qualitative si tende a velocizzare o saltare queste fasi col rischio di ritrovarsi con piante deboli che presto al minimo inconveniente divengono preda di marciumi o di parassiti e.....addio pianta!<br />
<br />
Così molte persone credono siano loro incapaci di coltivare gli agrumi invece il problema è a monte nella debolezza della pianta stessa.<br />
<br />
Un pò per tutte le piante da frutto è meglio seguire questa regola ma per gli agrumi questa condotta si impone per la delicatezza e la durata delle prime fasi della loro vita.<br />
<br />
Cercate quindi un vivaio serio possibilmente specializzato in coltivazioni di piante di agrumi e affidatevi a lui, troverete un appassionato che saprà consigliarvi al meglio e inoltre avrete un sicuro appoggio se la vostra amata pianta presentasse dei problemi.<br />
<br />
Finita questa doverosa premessa passiamo alla parte pratica incominciando a dire che è più consigliabile prendiate il vostro kumquat in primavera avrà davanti una lunga e calda stagione vegetativa dove potrà ambientasi al meglio.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBcTcDnxqh_P_-CDYw08Zjs35-sNJBu7GB0pHGCn7B3rg4tSgiHPvMO_HcSUFJEp93nHWitvT6qjBIQfPcm4iDHDQ2A_8ONyiZOpG7tUbqwWKhv8YZoFrGyaM8I4lE1vrPDrLw9aveIjix/s1600/kumquat+(1).jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="149" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBcTcDnxqh_P_-CDYw08Zjs35-sNJBu7GB0pHGCn7B3rg4tSgiHPvMO_HcSUFJEp93nHWitvT6qjBIQfPcm4iDHDQ2A_8ONyiZOpG7tUbqwWKhv8YZoFrGyaM8I4lE1vrPDrLw9aveIjix/s200/kumquat+(1).jpg" width="200" /></a></div>Se come spesso accade non resistete e lo comprate in inverno o ve lo regalano già carico di frutti aspettate a rinvasarlo dopo la raccolta dei frutti quando attraverserà un periodo di riposo quindi o lo rinvasate dopo la raccolta della sua frutta o aspettate per fare questa operazione la primavera.<br />
<br />
Il vaso non deve essere troppo grande rispetto al contenitore nel quale è contenuta la pianta max 10 cm di differenza nel diametro dei due vasi.<br />
<br />
<strong>Il drenaggio è importantissimo</strong> quando la pianta è in vaso pena marciume radicale e funghi vari.<br />
<br />
Quindi dopo aver messo sul fondo del vaso un generoso strato di argilla espansa a grossa pezzatura, si trova nei garden ben forniti o nei consorzi, seguita da un leggero strato di sabbia di fiume, da un concime composto da letame ben decomposto e lupini, sono un toccasana come concime a lento rilascio per gli agrumi e quindi anche per il vostro kumquat, coprite il tutto con uno strato di terriccio universale che si trova in tutti i garden in modo che le delicate radici della vostra pianta non vengano a contatto col concime messo e poi rinvasatela aggiungendo il resto del terriccio universale.<br />
<br />
Annaffiate abbondantemente dopo il rinvaso e l'operazione è conclusa.<br />
<br />
Il vaso poi occorre posizionarlo in una posizione assolata e al riparo dal vento spostandolo il meno possibile.<br />
<br />
Se dovete ritirarlo in appartamento o in serra ricordatevi che questo agrume abbisogna di un luogo molto luminoso quindi posizionatelo in casa nel luogo più luminoso che avete e se la luce non bastasse aggiungete una lampadina per piante che lo aiuterà a superare i grigi mesi invernali.<br />
<br />
In primavera quando le temperature superano i 15 gradi anche la notte potete portarlo all'aperto acclimatandolo per alcuni giorni cioè mettendolo solo di giorno e ritirandolo durante la notte.<br />
<br />
Quello è il momento per dargli un concime liquido per agrumi ripeterete la somministrazione durante tutta la sua fase vegetativa seguendo le indicazioni dell'etichetta, in genere ogni 10 o 15 giorni.<br />
<br />
Una operazione delicata è l'innaffiatura specie per le piante in vaso.<br />
<br />
Il terreno deve avere una certa umidità ma non deve mai essere bagnato se non nel breve periodo dell'innaffiatura della pianta.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpfDAoiIDOsW_G8vTsVzUu9lahKXR0ggQMgORAsvVg4W6EhfFdrQ3hWDQ30i8RnAKDXuFcHWzOjfQ-dlhp4pSI8euBVzB9d1blV_eNhY71T6_KSGMvS4j-mi54_b9c3brw7x8yU76Obykj/s1600/images+(1).jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpfDAoiIDOsW_G8vTsVzUu9lahKXR0ggQMgORAsvVg4W6EhfFdrQ3hWDQ30i8RnAKDXuFcHWzOjfQ-dlhp4pSI8euBVzB9d1blV_eNhY71T6_KSGMvS4j-mi54_b9c3brw7x8yU76Obykj/s200/images+(1).jpg" width="200" /></a></div>Quindi io consiglio sempre di lasciar asciugare il terreno, se mettete un dito nel terreno deve essere asciutto, poi di bagnare abbondantemente e quando vedete che l'acqua si accumula nel sottovaso levarla perchè potrebbe risalire per capillarità.<br />
<br />
Durante i periodi di vegetazione le annaffiature siano più ravvicinate ma anche in inverno dovrete seppur raramente dargli acqua. <br />
<br />
Nei mesi invernali se il kumquat è ritirato in appartamento gli gioverà almeno una volta a settimana un bagno di vapore spruzzatelo generosamente con lo spruzzino sinchè le foglie non grondino acqua servirà a mitigare il caldo secco dell'appartamento che non ama molto.<br />
<br />
Per quanto riguarda <strong>la potatura</strong> fatela quando in primavera lo portate fuori oppure se potete lasciarlo fuori perchè il clima della vostra zona lo consente potatelo subito prima della sua ripresa vegetativa.<br />
<br />
La potatura deve limitarsi alla rimonda dei rami secchi o malati e se vedete che la chioma è troppo fitta o che qualche ramo è fuori forma toglitelo del tutto.<br />
<br />
Togliete sempre i polloni che possono nascere ai piedi della pianta perchè la indeboliscono.<br />
<br />
Se volete ammirare anche nei mesi invernali il vostro kumquat e quindi tenerlo in appartamento scegliete Il Calamondino che è la varietà più adatta ma anche Fortunella margarita e Fortunella japonica se la cavano bene.<br />
<br />
Così quando fuori il gelo stringe la vegetazione nella sua morsa potrete ammirare nel tepore della vostra casa piccole gocce di sole che risplendono con il loro colore arancio sono i gustosi ed aromatici frutti del vostro kumquat che stanno per giungere a maturazione.<br />
<br />
<strong>CARATTERISTICHE DEL FRUTTO</strong><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiokkFqjMUUr4ZGz7Euur7Bmoq-gMvmWUi2t4kjP_podAcVZWYahzCpQWJPDM-avSyQPHjSqxUysP51h3ffm-iN7mVWEuYsJx6C_aurL4PerQydnn0ARi9Rj0SxK7zwYIEOWSMmxdCF10Zq/s1600/kumquat.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiokkFqjMUUr4ZGz7Euur7Bmoq-gMvmWUi2t4kjP_podAcVZWYahzCpQWJPDM-avSyQPHjSqxUysP51h3ffm-iN7mVWEuYsJx6C_aurL4PerQydnn0ARi9Rj0SxK7zwYIEOWSMmxdCF10Zq/s200/kumquat.jpg" width="200" /></a></div>Questo è l'unico agrume che si mangia intero senza sbucciarlo in modo che il sapore acidulo della polpa si mescoli con quello aromatico e dolce della buccia.<br />
<br />
Ricco di vitamina C ed A potenzia le difese immunitarie e ha un forte potere antiossidante inoltre le sostanze che contribuiscono al colore della sua buccia chiamate carotenoidi accrescono il suo potere ossidante.<br />
<br />
E' ricco di potassio che aiuta a riequilibrare la presenza di liquidi nell'organismo e aiuta la funzionalità del sistema cardiovascolare, contiene inoltre ferro, magnesio e fosforo. <br />
<br />
Il sapore agro della sua polpa è dovuto a diversi acidi come il malico e il citrico quest'ultimo potenzia l'azione della vitamina C.<br />
<br />
Ricco di fibre è utile per la funzionalità dell'intestino.<br />
<br />
E' adatto anche per chi è a dieta infatti 100 gr di questo frutto apportano solo 60 calorie.<br />
<br />
Consumato a fine pasto ha forti proprietà digestive ed ecco perchè questi frutti si accompagnano a ricette con carni di anatra, oca e arrosti di maiale ma io che non amo le carni ho scelto per voi una ricettina vegetariana.<br />
<br />
<b>LIQUORINO DIGESTIVO DI KUMQUAT</b><br />
<br />
Con i frutti del kumquat si fanno numerosi liquori che variano come preparazione io ho provato questo e ne sono rimasta soddisfatta spero sia così anche per voi.<br />
<br />
Ingredienti<br />
1 kg di kumquat<br />
380 gr di zucchero di canna<br />
320 ml di acqua<br />
150 ml di cognac<br />
<br />
Lavate i kumquat, togliete loro il picciolo e asciugateli bene con carta assorbente.<br />
<br />
Mettete in un recipiente l'acqua e con 120 gr di zucchero fate uno sciroppo, cuocete mescolando sempre a fuoco bassissimo sino a che lo zucchero non si sia tutto sciolto ci vorranno circa 5 minuti a questo punto aggiungete i kumquat con delicatezza per non rovinarli continuate a mescolare e fate cuocere il tutto sempre a fuoco basso per circa 3 o 4 minuti facendo attenzione che i frutti che non si rompano.<br />
<br />
Con una schiumarola toglieteli dalla pentola e disponeteli in vasi perfettamente puliti,devono riempire i vasi sino all'orlo.<br />
<br />
Quindi misurate 150 ml dello sciroppo rimasto e mettetelo in una pentola con il resto dello zucchero mescolando a fuoco lento sino a che lo zucchero non sia perfettamente sciolto poi alzate il fuoco facendo bollire per circa un minuto di modo che il composto assuma l'aspetto di uno sciroppo denso.<br />
<br />
E' pronto quando versandone una goccia fra due cucchiaini freddi premendoli e poi separandoli si forma un filo di sciroppo.<br />
<br />
A questo punto potete spegnere il fuoco, aggiungere il cognac mescolando bene per amalgamarlo e versare lo sciroppo ancora caldo sui kumquat sino a coprirli totalmente.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZGOp1pZ28ySidMsvVBLmoqw3gSjkXvAHiH2pficVw4Gv4X0_djGJBd4PHa7x7D6k6LOrsmjnMwv0X4MsIL2S3ok3CjTY9sxlwIwZWyVirdAIl9BLdWAeAOWb72vamWgOxkLjS0OnAaqTj/s1600/kumquat-+kong+kong.jpg2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZGOp1pZ28ySidMsvVBLmoqw3gSjkXvAHiH2pficVw4Gv4X0_djGJBd4PHa7x7D6k6LOrsmjnMwv0X4MsIL2S3ok3CjTY9sxlwIwZWyVirdAIl9BLdWAeAOWb72vamWgOxkLjS0OnAaqTj/s1600/kumquat-+kong+kong.jpg2.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"></td></tr>
</tbody></table>Chiudete subito i vasi che conserverete in un luogo asciutto e fresco, anche in frigo se avete posto.<br />
<br />
Si conservano per circa tre mesi e sono un ottimo digestivo di fine pasto ma possono servire anche per guarnire torte e crostate.<br />
<div style="text-align: left;"></div><br />
Vedrete che sono molto gustosi ed aromatici e che i vostri commensali richiederanno il bis.<br />
<br />
A questo punto non mi resta che augurarvi<br />
<br />
<b>BUON APPETITO </b>riccardahttp://www.blogger.com/profile/15471853974207111487noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-1211519335427645451.post-19872440796837935712012-01-27T02:26:00.000-08:002012-02-13T08:44:49.704-08:00PIANTE DA FRUTTO agrumi<b>DOLCE GUSTOSO DELICATO MANDARINO VIENE CHIAMATO</b><br />
<b><br />
</b><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2Lblu4zLnWKA1nHlbooKN3iLYqm0f04pmsysx1lrNgxccRJqQKnYU_cCwjnpVt_0fXj5wMtWb8OHb8tFo0SqN7idC6vnz3T_9aNYHOuvON93ka824R27OF9drHLk9ug7U3hQndNJ7HxDP/s1600/mandarino.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="149" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2Lblu4zLnWKA1nHlbooKN3iLYqm0f04pmsysx1lrNgxccRJqQKnYU_cCwjnpVt_0fXj5wMtWb8OHb8tFo0SqN7idC6vnz3T_9aNYHOuvON93ka824R27OF9drHLk9ug7U3hQndNJ7HxDP/s200/mandarino.jpg" width="200" /></a></div>Dopo aver parlato del limone, dell'arancia e del kumquat non potevo escludere <strong>il mandarino</strong> questo agrume dolce che fa bella mostra di sè sulle nostre tavole nei mesi invernali e che poi da fine febbraio si fa da parte per ricomparire puntuale a fine autunno.<br />
<br />
Cosa sarebbe il pranzo di Natale se alla fine di questo copioso pasto arance e mandarini non spiccassero sulla tavola?<br />
<br />
Le sue origini sono asiatiche precisamente è originario dell'Indocina e della Cina e deve il suo nome ai funzionari imperiali chiamati mandarini.<br />
<br />
Nel 1828 quando questo frutto fu portato in Europa gli fu dato scherzosamente il nome di mandarino a causa della sua origine cinese.<br />
<br />
Si sapeva che le massime autorità in Cina erano i mandarini perciò questi frutti altrettanto nobili e di colore più pallido rispetto alle arance ebbero lo stesso loro nome il termine scherzoso fu mantenuto ed è rimasto sino ai nostri giorni.<br />
<br />
I suoi fiori hanno il significato gentile di "virtù nascosta" tale significato si pensa sia dovuto al persistente ma intenso profumo dei suoi piccoli fiori che formano una fioritura elegante e piena di grazia.<br />
<br />
Le coltivazioni intensive di mandarini in Cina e Giappone sono iniziate nel sedicesimo secolo e il mandarino è stato l'ultimo agrume che dall'Asia è stato importato in Europa all'inizio dell'800 e precisamente in Inghilterra da dove poi si diffuse in tutta Europa, nel 1850 abbiamo le prime coltivazioni intensive in Italia.<br />
<br />
Tra il 1840 e il 1850 il console italiano ha importato e piantato presso il Consolato di New Orleans un mandarino che poi è stato portato in Florida e più avanti ha raggiunto la California così anche in America si è diffusa la coltivazione intensiva del mandarino.<br />
<br />
Una delle varietà del gruppo Satsuma è stata importata dal Giappone in America nel 1878 e questa coltura si è diffusa rapidamente e in maniera massiccia in tutti gli Stati del Golfo.<br />
<br />
<strong>DIFFUSIONE MONDIALE DI QUESTO AGRUME</strong><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpoPvbBZciKl33UfqkzWB921WwjwbTsSjatY8-_p3de5LpGfvelpurCtt8_QPyrrQFtvVM-pqUaZGVH0TzVUiurjVBTOSfVIC2mOlqWekXcvsJyVt6vCKopZRQQyXp8Nv8g7Vdo1u7lXmf/s1600/mandarini.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="176" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpoPvbBZciKl33UfqkzWB921WwjwbTsSjatY8-_p3de5LpGfvelpurCtt8_QPyrrQFtvVM-pqUaZGVH0TzVUiurjVBTOSfVIC2mOlqWekXcvsJyVt6vCKopZRQQyXp8Nv8g7Vdo1u7lXmf/s200/mandarini.jpg" width="200" /></a></div>La moderna produzione commerciale è iniziata ai primi del '900 attualmente le maggiori coltivazioni di mandarini si hanno in Cina, Spagna, Giappone seguito dalla Brasile e dalla Turchia.<br />
<br />
In India vi sono estese coltivazioni di mandarini questa pianta è la più comune tra gli agrumi coltivati in questo paese occupa quasi il 50% della superficie totale coltivata ad agrumi in India. <br />
<br />
Vi sono coltivazioni intensive di questo agrume in tutto il paese favorite dal clima tropicale e subtropicale anche se i mandarini migliori come gusto e colorazione derivano dal nord est dell'India.<br />
<br />
Sono largamente coltivati anche in Sud Africa e in Australia dove vengono consumati soprattutto sotto forma di frutta fresca.<br />
<br />
Nell'Europa meridionale si hanno coltivazioni intensive di mandarini in Spagna specialmente nella regione di Valencia e in Italia dove le regioni maggiormente interessate alla coltivazione di questo agrume sono la Sicilia, la Calabria e la Campania.<br />
<br />
<strong>DESCRIZIONE DI QUESTO DOLCE AGRUME</strong><br />
<br />
Con il termine mandarini viene indicato un gruppo eterogeneo di agrumi che rivestono un'importanza economica seconda solo a quella delle arance.<br />
<br />
La loro classificazione botanica è controversa ma in linea generale sono tre i gruppi che compongono questo agrume con le loro rispettive varietà.<br />
<br />
Il primo gruppo è quello del <b>Mandarino King</b> nome scientifico Citrus nobilis o Citrus deliziosa è una pianta di origine cinese ed è quello che per primo è stata esportato dalla Cina alla fine dell'800 in Europa pare che sia un ibrido derivato dal mandarancio e l'arancio dolce.<br />
<br />
La pianta è alta sino a 4,5 con chioma espansa e con spine presenti solo sui succhioni foglie lanceolate e profonde radici a fittone.<br />
<br />
In primavera spuntano i fiori piccoli che sono bianchi profumati e singoli.<br />
<br />
I frutti sono di taglia media globosi e depressi alle estremità con buccia sottile color arancio che non aderisce alla polpa, quest'ultima è aromatica e succosa ricca di semi anche se ne sono state selezionate varietà apirene, senza semi.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgqQMdhQiRwPR78Esl0VrwMbLk-nIQMdW-8nJIWkuWedZlx8BdXTTVJbzTREkyBJ9tfXcRdRvH2zEempmaMXRbgVyByaW5Fn9jWj3j1D8m5yaR100hoWKh5WeQHmHGAst-sYz67XCK89zD/s1600/mandarino+Cleopatra.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="121" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgqQMdhQiRwPR78Esl0VrwMbLk-nIQMdW-8nJIWkuWedZlx8BdXTTVJbzTREkyBJ9tfXcRdRvH2zEempmaMXRbgVyByaW5Fn9jWj3j1D8m5yaR100hoWKh5WeQHmHGAst-sYz67XCK89zD/s200/mandarino+Cleopatra.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> mandarino Cleopatra</td></tr>
</tbody></table>Al secondo gruppo appartiene il <b>Mandarino Cleopatra</b> con le sue varietà il suo nome scientifico è Citrus reshni.<br />
<br />
Questo agrume che deriva dall'India forma piante dal portamento compatto e arrotondato con foglie piccole strette e di colore verde scuro.<br />
<br />
I suoi fiori sono minuti bianchi e profumati e producono frutti piccoli globosi e depressi ai poli con buccia poco aderente alla polpa che ha un sapore gradevole anche se contiene parecchi semi.<br />
<br />
Per la sua resistenza al freddo questo agrume viene usato come portainnesto e per la lunga persistenza dei suoi frutti sulla pianta è apprezzato anche come pianta ornamentale.<br />
<br />
Il <b>Mandarancio</b> appartiene al terzo gruppo e le sue origini sono incerte.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEina-yTzX-mKA9eo0n_5MVWgn3xiTKi8JumxUZgUer2JrN7k1rbsG9unscNhb6S_QLLGKUDp6Ds2SvMZzwvS5SC9ytJ-VymgIRVlPe_oV77OYIHs13vLTXwvDdT4eeBznNL9P6DYn_DRMnA/s1600/mandarancio+(1).jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="154" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEina-yTzX-mKA9eo0n_5MVWgn3xiTKi8JumxUZgUer2JrN7k1rbsG9unscNhb6S_QLLGKUDp6Ds2SvMZzwvS5SC9ytJ-VymgIRVlPe_oV77OYIHs13vLTXwvDdT4eeBznNL9P6DYn_DRMnA/s200/mandarancio+(1).jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> mandarancio</td></tr>
</tbody></table>Alcuni affermano trattasi di una specie molto antica originaria della Cina e dell'Estremo Oriente altri invece dicono che è un ibrido fra il mandarino e l'arancio non si sa se dolce o amaro, infine ve ne son alcuni che ritengono sia un ibrido tra un chinotto e un mandarino.<br />
<br />
La pianta si presenta piccola spinosa con chioma arrotondata aperta o simmetrica.<br />
<br />
Le foglie di un bel colore verde vivo sono lanceolate, in primavera sbocciano i suoi fiori bianchi molto profumati singoli o riuniti in infiorescenze.<br />
<br />
I suoi frutti presentano una buccia poco aderente alla polpa che è dolce e di color arancione con semi piccoli ed appuntiti anche se molte varietà oggi sono apirene.<br />
<br />
Numerose le sue varietà la più famosa delle quali è quella delle clementine che di divide a sua volta in numerose varietà.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEin4-umZKiX9j4-Kt2LEfz1cPNRNaPnWABivVeYFw0Xkht6kSseeDBPog4FdBVnTJjr8uDTEako8U5fE9MOcBqqycBhmPELc-ZWvt5tiWRHEVkQVqqVDiuMjYxIpqXalAwyS6Xsn5j3yLA4/s1600/satsuma.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="132" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEin4-umZKiX9j4-Kt2LEfz1cPNRNaPnWABivVeYFw0Xkht6kSseeDBPog4FdBVnTJjr8uDTEako8U5fE9MOcBqqycBhmPELc-ZWvt5tiWRHEVkQVqqVDiuMjYxIpqXalAwyS6Xsn5j3yLA4/s200/satsuma.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> mandarini Satsuma</td></tr>
</tbody></table>Il quarto gruppo è quello dei <b>Mandarini Satsuma </b>il cui nome scientifico è Citrus unshiu questo agrume è originario del Giappone dove viene coltivato da più di quattro secoli ed è giunto in Italia verso la fine dell'800.<br />
<br />
La pianta si presenta medio piccola con foglie ellittiche con apice appuntito di colore verde scuro, i suoi fiori bianchi sbocciano in primavera singoli o in gruppi.<br />
<br />
Porta frutti di colore arancio, globosi con buccia sottile e facile da togliere la polpa è succosa con pochi semi o senza semi.<br />
<br />
Questi frutti raggiungono la maturazione quando la loro buccia non è ancora totalmente di colore arancione e per la loro persistenza sulla pianta questa acquista un notevole valore ornamentale.<br />
<br />
Questo frutto se non viene raccolto può rimanere sulla pianta oltre l'epoca di maturazione ma in questo caso la buccia tende a gonfiarsi e il frutto raggiunge le dimensioni di un'arancia.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdziNi2yNd0HYwmjY7XDaoLqxcP-lCnJO3wyVKBFLtcB3VupDSEED1iW_eaV6Gl2dgzkjCCCJ3XZLxI3za1xtr8bMHWKhyWCzmlkSPfUYNsXZLcSwEDBRmf8ilzE9nizH_uTkHCsPhn2KF/s1600/tangerino.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="151" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdziNi2yNd0HYwmjY7XDaoLqxcP-lCnJO3wyVKBFLtcB3VupDSEED1iW_eaV6Gl2dgzkjCCCJ3XZLxI3za1xtr8bMHWKhyWCzmlkSPfUYNsXZLcSwEDBRmf8ilzE9nizH_uTkHCsPhn2KF/s200/tangerino.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> mandarini tangerini</td></tr>
</tbody></table>L'ultimo gruppo che voglio trattare è quello dei <b>Mandarini tangerini </b>un gruppo molto eterogeneo che alcuni ibridatori come il giapponese Tanaka considerano una specie a sè stante.<br />
<br />
Infatti il Tangerino è un ibrido fra il mandarino e l'arancio il cui nome deriva da Tangeri città del Marocco da dove per la prima volta è stato portato in Europa.<br />
<br />
Il suo frutto ha forma rotonda ed è più piccolo delle arance la sua buccia è di colore arancio acceso tendente al rosso con polpa di sapore molto gradevole e le sue foglie sono più larghe di quelle degli altri gruppi.<br />
<br />
<strong>DESCRIZIONE MOLTIPLICAZIONE E POTATURA</strong><br />
<br />
Il mandarino è un albero da frutto che appartiene al genere Citrus e alla famiglia delle Rutaceae.<br />
<br />
Più che un vero e proprio albero può dirsi un arbusto anche se in alcune varietà la sua altezza raggiunge i quattro metri in genere è contenuta sui tre metri, la sua chioma è globosa con rami che portano rade spine, le sue radici sono fittonanti e si sviluppano in profondità.<br />
<br />
Le sue foglie sono lanceolate piccole e profumate ancor più profumati sono i suoi fiori minuti ma numerosi che sbocciano in primavera solitari o in gruppi sono ermafroditi e vengono impollinati dagli insetti in special modo dalle api.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1LB0QlQeFDvg7pGP10tPH7v1qP8E334RtL2Xe2KZ4h3RvBGTHDttSARNNh_hpWkTwvfUNrOZY2hhz1Ls33hLiD_vGofmWWsh1coiMJCvXZxHzEJKGn8-zRLPD8RgapqowM2YtUdqq9c8B/s1600/mandarinara.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="270" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1LB0QlQeFDvg7pGP10tPH7v1qP8E334RtL2Xe2KZ4h3RvBGTHDttSARNNh_hpWkTwvfUNrOZY2hhz1Ls33hLiD_vGofmWWsh1coiMJCvXZxHzEJKGn8-zRLPD8RgapqowM2YtUdqq9c8B/s320/mandarinara.jpg" width="320" /></a></div>Il frutto ha forma sferoide leggermente appiattita alle estremità e si lascia cogliere facilmente.<br />
<br />
La buccia è di un colore arancione vivo tendente al giallo o al rosso a seconda delle varietà, sottile e profumata, ricca di oli essenziali è separata dalla polpa e si può sbucciare con facilità.<br />
<br />
A volte la buccia si stacca dalla polpa prima ancora che il frutto venga raccolto questo difetto gli conferisce un aspetto ammaccato.<br />
<br />
La polpa arancio chiaro è succosa e dolce divisa in numerosi spicchi che portano al loro interno piccoli semi appuntiti anche se oggi si preferiscono le varietà apirene.<br />
<br />
Questa pianta si sviluppa al meglio in un clima caldo con inverni miti e senza ampie escursioni termiche la sua attività vegetativa si svolge con temperature comprese tra i 13 e i 30° C.<br />
<br />
Temperature attorno a 0° danneggiano la pianta e se si protraggono per più giorni i danni diventano irreversibili alcune varietà sopportano temperature al di sotto dello 0 per brevi periodi specie il mandarini del gruppo dei Satsuma ma io non mi fiderei.<br />
<br />
L'albero preferisce posizioni in pieno sole ma teme i forti venti che possono provocare rottura dei rami e cascola dei frutti quindi occorre una posizione che lo ripari dai forti venti.<br />
<br />
Il terreno per la sua coltivazione è sciolto, fertile, profondo leggermente acido e ben drenato come tutti gli agrumi teme molto l'umidità.<br />
<br />
Non sopporta i terreni eccessivamente alcalini, compatti o calcarei.<br />
<br />
La <b>concimazione </b>avviene dopo la raccolta della frutta con stallatico ben maturo inserito sotto chioma ma il mandarino necessita anche di concimi minerali completi che comprendono fosforo potassio e nitrato ammonico distribuiti dalla primavera sino a settembre. <br />
<br />
Deve essere innaffiato frequentemente durante la stagione estiva se si vuole avere numerosa frutta di ottima qualità.<br />
<br />
Si esegue la zappettatura attorno alle piante tre o quattro volte nel corso dell'anno per tenere smosso e ben pulito il terreno questa pratica favorisce il passaggio dell'acqua e l'aerazione delle radici.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmONaa12DrSQuPX1f5-8JT7Ii2iaBE-NjpgXVgJW5cVVUjEKerTCm1rd1rKeTHwR-aT-bC9hpIJpxIQdCrYanqoORe5NHqDIpPvuY26anJDznF28kqlhias-ED3lk4NvZfVvIOfDCr-1Gt/s1600/mandarino+con+foglia.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="149" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmONaa12DrSQuPX1f5-8JT7Ii2iaBE-NjpgXVgJW5cVVUjEKerTCm1rd1rKeTHwR-aT-bC9hpIJpxIQdCrYanqoORe5NHqDIpPvuY26anJDznF28kqlhias-ED3lk4NvZfVvIOfDCr-1Gt/s200/mandarino+con+foglia.jpg" width="200" /></a></div>Per quanto riguarda la sua <b>moltiplicazione</b> avviene principalmente per innesto in quanto da seme le piante possono essere molto differenti dalla pianta madre e sono facilmente soggette ad essere attaccate dai funghi.<br />
<br />
I portainnesti maggiormente impiegati sono l'arancio trifogliato, l'arancio amaro e il mandarino Cleopatra.<br />
<br />
L'arancio amaro si adatta a molti tipi di terreno anche se non sopporta quelli eccessivamente compatti imprime un vigore medio e una buona longevità agli alberi ed ha una buona resistenza ad alcune delle malattie più frequenti del mandarino.<br />
<br />
L'arancio trifogliato è molto impiegato sulle varietà Satsuma vegeta bene anche su terreni compatti ma non sopporta quelli calcarei produce nella pianta una bassa vigoria ma le dona un'ottima produttività e frutta di ottima qualità.<br />
<br />
La sua resistenza al freddo è molto buona così come la sua rubustezza per le malattie che affliggono questo agrume.<br />
<br />
Il mandarino Cleopatra è utilizzato come portainnesto in special modo in Spagna, negli Stati Uniti, in Messico e in Sud Africa.<br />
<br />
La sua resistenza al freddo è buona e viene impiegato anche a scopo ornamentale per la lunga persistenza dei frutti sulla pianta.<br />
<br />
La<b> piantagione</b> si può eseguire dopo la raccolta dei frutti che maturano sui rami di un anno tuttavia il periodo ottimale è in primavera in quanto le giovani piante sono messe nelle condizioni di emettere prontamente nuove gemme e nuove radici.<br />
<br />
Le distanze di impianto variano a seconda del vigore del portainnesto in genere 5-6 X 4-5 metri la forma di allevamento adottata è il globo a chioma piena con le branche inserite sul fusto a circa 50 cm da terra per contrastare le erbe infestanti e rendere più agevole la potatura, le operazioni sanitarie e la raccolta dei frutti.<br />
<br />
Gli interventi di <b>potatura</b> vengono effettuati manualmente dopo la raccolta dei frutti consistono nel togliere i succhioni, i rami secchi o deperiti di sfoltire le branchette all'interno della pianta per evitare l'affastellamento dei rami, per consentire il passaggio dell'aria e dei raggi solari.<br />
<br />
<strong>VARIETA'</strong><br />
<br />
Il mandarino è davvero un agrume complesso con molti gruppi e moltissime varietà e forma il gruppo più numeroso nel genere Agrumi.<br />
<br />
Il mercato e i consumatori al giorno d'oggi vogliono mandarini di un uniforme e brillante color arancio con ottima polpa e senza semi.<br />
<br />
Come risultato il settore dei mandarini è un settore in rapida crescita ed evoluzione e sempre nuove varietà vengono create e testate.<br />
<br />
Solo nel Giappone più di 100 sono le varietà del gruppo Satsuma e si stima che a tutt'oggi siano coltivati commercialmente più di 300 tipi di mandarino.<br />
<br />
La complessità di tali varietà non mi consente una spiegazione esaustiva anche perchè dovrei scriverne per più pagine e non mi sembra il caso, mi limiterò ad accennare le principali varietà dei gruppi che ho già descritto.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCMniyTUP5hwjixC4RC9ODgSt7BuIcnm3Dc0FQHg8vkStqWA8l3df9ueZrUzZAKu1TtBx789O6jSyujWBXDD8GkaRSg1LkpUVikRjRhDRNeyi8YfDNgj21TS54G_c1eeoj9_pztwCrjvR1/s1600/mandarino+avana.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCMniyTUP5hwjixC4RC9ODgSt7BuIcnm3Dc0FQHg8vkStqWA8l3df9ueZrUzZAKu1TtBx789O6jSyujWBXDD8GkaRSg1LkpUVikRjRhDRNeyi8YfDNgj21TS54G_c1eeoj9_pztwCrjvR1/s1600/mandarino+avana.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> mandarino "Avana" apireno</td></tr>
</tbody></table>Iniziando dal Mandarino King le sue varietà principali sono l' <strong>"Avana"</strong> di cui sono state ottenute numerose varietà con frutti apireni e il "Tardivo di Ciaculli" una rara varietà tipica del palermitano.<br />
<br />
La varietà "Avana" è una varietà fra le più coltivate al mondo rappresenta circa il 72% del totale dei mandarini coltivati in Italia fu messa a cultura intorno al 1840.<br />
<br />
Ne sono state ottenute numerose selezioni fra le più pregiate vi è l' "Avana apirena" i cui frutti sono senza semi.<br />
<br />
Questa pianta ha chioma globosa e densa con foglie piccole e fiori minuti e profumati che producono frutti di forma globosa medio grande con buccia liscia e sottile di colore arancio che contiene una polpa dolce di colore rosso aranciato e con pochi o nessun seme.<br />
<br />
Matura nei mesi di dicembre e gennaio ed è soggetto ad annate di carica cui fanno seguito altre di scarica con poca frutta.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div>Il mandarino <strong>"Tardivo di Ciaculli"</strong> deriva da una naturale mutazione gemmaria del mandarino "Avana" avvenuta negli anni '50 e prende il nome da una località di Palermo Ciaculli che si trova nella "Conca d'Oro" luogo particolarmente adatto alla coltivazione degli agrumi.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhH7qgSPkU2QpJJXlnzOXXbnXl8S4mn4nee-CPT652Udogp5rweV5kbzMUs66HFBPkoD54HAJ5Hgv-Pf60PphwhBJzZGFopvyDfLMRG2gFZO-m5gnG55LIYg2waenoK9BuMfhn4MXq7BS82/s1600/mandarino+di+ciaculli.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhH7qgSPkU2QpJJXlnzOXXbnXl8S4mn4nee-CPT652Udogp5rweV5kbzMUs66HFBPkoD54HAJ5Hgv-Pf60PphwhBJzZGFopvyDfLMRG2gFZO-m5gnG55LIYg2waenoK9BuMfhn4MXq7BS82/s1600/mandarino+di+ciaculli.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> mandarino Tardivo di Ciaculli</td></tr>
</tbody></table><br />
Sia per le sue caratteristiche pedoclimatiche come la profondità del suolo che permettono di ospitare sistemi radicali estesi come sono quelli dei mandarini, sia per la sua posizione soleggiata e il suo clima mite, sia per il suo terreno particolarmente fertile ricco di sostanze organiche e minerali e soprattutto per una abbondante falda acquifera che assicura l'apporto idrico anche nei periodi più caldi questa località è particolarmente vocata per la coltivazione degli agrumi.<br />
<br />
Qui uno degli agrumi più diffusi è il mandarino "Tardivo di Ciaculli" che ha trovato un habitat ideale.<br />
<br />
L'albero è di medio vigore con portamento globoso e chioma densa la foglia è lanceolata con apice appuntito con frutti di pezzatura ridotta di 75 /80 grammi di peso, di forma rotonda leggermente schiacciata con buccia liscia molto aromatica di colore arancio pallido e polpa dolce e succosa di colore arancio con pochi semi.<br />
<br />
Questo agrume è molto interessante anche per l'epoca di maturazione che prolunga la stagione dei mandarini infatti si situa in febbraio marzo.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgD-98V5J4KC-1ONrH_Kx3xUz0VQZNIGJnN1G0fyxgDxxcba7doenlIDrNrAQ3ikA8ub8rIfIXHrFmkYu7lPdqLKnVDqz68wL3uBPqxPiTd5r_a-3qIEKzXfeVG6cTxL9lL4IKvmWcV1v2R/s1600/tardivo+di+ciaculli+2.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgD-98V5J4KC-1ONrH_Kx3xUz0VQZNIGJnN1G0fyxgDxxcba7doenlIDrNrAQ3ikA8ub8rIfIXHrFmkYu7lPdqLKnVDqz68wL3uBPqxPiTd5r_a-3qIEKzXfeVG6cTxL9lL4IKvmWcV1v2R/s200/tardivo+di+ciaculli+2.jpg" width="192" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> tardivo di Ciaculli</td></tr>
</tbody></table>Questo mandarino ha avuto un periodo di difficoltà e ha rischiato di scomparire per risollevarne le sorti i produttori si sono riuniti nel "Consorzio Tradivo di Ciaculli" comprendente una novantina di soci che coltivano questo agrume sulle pendici delle colline attorno alla città di Palermo inoltre è stato inserito fra i Presidi della nota fondazione "Slow Food" che tutela le specie coltivate rare e in via di estinzione.<br />
<br />
Direttamente dal produttore arriva tramite il consorzio al consumatore e molta della produzione è biologica quindi ricerchiamolo e compriamo questo nostro agrume così caratteristico buonissimo da consumare fresco per la sua dolcezza e il suo delizioso aroma che ci dà il piacere di prolungare in modo ottimale la stagione dei mandarini.<br />
<br />
Passiamo adesso al gruppo dei Mandaranci la cui più nota varietà è quella delle <strong>clementine</strong> che si divide a sua volta in numerosi sottogruppi.<br />
<br />
Il nome clementine deriva dal frate missionario Clemente Rodier che trovò un albero di questa varietà nel giardino di un orfanotrofio vicino alla cittadina di Orano in Algeria e cominciò a moltiplicarlo.<br />
<br />
La loro maturazione è più precoce rispetto a quella degli altri mandarini ma non maturando dopo la raccolta devono essere colte nello stadio di maturazione desiderato.<br />
<br />
Sono più resistenti al freddo delle altre varietà di mandarini e per il loro innesto si adopera spesso il mandarino Cleopatra.<br />
<br />
Se i mandarini portano frutta che matura da novembre a gennaio quelli più tardivi come il "Tardivo di Ciaculli" si possono spingere sino a marzo, le clementine anticipano la stagione dei mandarini infatti le varietà precoci maturano già a fine settembre ottobre.<br />
<br />
Le cultivar di clementine più note sono "Monreale"," Di Nules" e "Marisol". <br />
<br />
La <strong>"Monreale</strong>" è una varietà con frutta di calibro medio piccolo dalla forma sferica ben rotonda con buccia di colore arancio tendente al rosso che si stacca dalla polpa con facilità.<br />
<br />
La polpa è di colore giallo succosa, con semi e con un gusto che è una via di mezzo fra quello dell'arancia e del mandarino in una perfetta mescolanza fra agro e dolce.<br />
<br />
La maturazione della sua frutta è precoce infatti inizia da metà novembre sino a gennaio.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVKVF3eE9AHJ9Jzq8bZ2o9nprAwFKb_jLqZdjBZDor7yY0U1gipt_6MKrWRojGKAiLLDMHWEL7hOID0vjk69vv_f7wTUsrdrlzmtupmsx6-7K7AZxziwxc3F-eLNGy6uY0Slo6MfvaRib2/s1600/nules.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVKVF3eE9AHJ9Jzq8bZ2o9nprAwFKb_jLqZdjBZDor7yY0U1gipt_6MKrWRojGKAiLLDMHWEL7hOID0vjk69vv_f7wTUsrdrlzmtupmsx6-7K7AZxziwxc3F-eLNGy6uY0Slo6MfvaRib2/s1600/nules.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> clementino varietà "di Nules"</td></tr>
</tbody></table>Il clementino varietà <strong>"Di Nules"</strong> è stato individuato per la prima volta a Nules nella piana di Castellon nei pressi di Valencia in Spagna nel 1953.<br />
<br />
In questa nazione si è diffuso rapidamente al punto da costituire oggi il 35% di tutte le varietà di clementine coltivate nel paese iberico.<br />
<br />
Successivamente si è diffuso negli altri paesi del Mediterraneo sino a raggiungere l'Argentina, il Cile e d il Sud Africa.<br />
<br />
Questa varietà è caratterizzata da un albero di media altezza con chioma globosa e rami privi di spine, foglie lanceolate di colore verde scuro e fiori piccoli e bianchi profumati che crescono sia individualmente sia in gruppi.<br />
<br />
Il frutto di forma sferica ha pezzatura grande con un peso che varia da un minimo di 80 ad un massimo di 130 grammi la sua raccolta va da fine novembre sino a gennaio.<br />
<br />
La buccia è di un colore arancio intenso e contiene una polpa succosa dolce quasi priva di semi.<br />
<br />
La varietà di clementine <strong>"Marisol"</strong> è una varietà con piante vigorose spinose nei loro primi anni di vita.<br />
<br />
Porta frutti di pezzatura medio grande e se sopraggiungono forti piogge ha il difetto di perdere parte della sua fruttificazione.<br />
<br />
La sua polpa è caratterizzata da un sapore pronunciato ed è dolce e succosa per questi motivi viene apprezzata e ricercata.<br />
<br />
E' una delle varietà più precoci che inaugura la stagione di questi agrumi infatti matura in ottobre novembre.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFwdRqkDzW3y-j5PD0Gsh3mODNMoz_F-bebQBhbTA5ZYOUCdtAMImyNzVZHnheWN8VoFoxL-d5W0RtBal5vYx5WJ0r8MTefp_dhaFVYQco5L6vEa_qn-R6oEIAjAbb354-k7ZtmyrCRXWU/s1600/myagawa.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="149" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFwdRqkDzW3y-j5PD0Gsh3mODNMoz_F-bebQBhbTA5ZYOUCdtAMImyNzVZHnheWN8VoFoxL-d5W0RtBal5vYx5WJ0r8MTefp_dhaFVYQco5L6vEa_qn-R6oEIAjAbb354-k7ZtmyrCRXWU/s200/myagawa.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> Mandarini Satsuma varietà Miyagawa</td></tr>
</tbody></table>Nel gruppo dei mandarini Satsuma una delle più conosciute varietà è quella <strong>"Miyagawa"</strong> originaria del Giappone. <br />
<br />
Dal Sol Levante questa cultivar è stata importata in Nuova Zelanda nel 1923 ed è stato utilizzata per la trasformazione in succhi e bevande.<br />
<br />
L'albero non è molto alto presenta un portamento tondeggiante con chioma fitta ha foglie di piccole dimensioni.<br />
<br />
Il frutto di forma ovoidale ha maturazione molto precoce infatti matura tra fine settembre e ottobre con buccia che si presenta di colore verde intenso anche ad avvenuta maturazione e che si stacca con molta facilità dalla polpa. <br />
<br />
Questa è dolce di colore arancio priva di semi con un sapore deciso e poca acidità.<br />
<br />
Un'altra varietà del gruppo Satsuma è quella ottenuta in Giappone nel 1940 la cultivar <strong>"Okitsu"</strong> l'albero che ha medie dimensioni e portamento espanso si adatta bene ad una coltivazione intensiva ed è molto produttivo.<br />
<br />
Il frutto di forma sferoidale schiacciato ai poli di 7-8 cm di diametro è completamente apireno con buccia di un bel colore arancio e polpa più scura di sapore molto dolce e gradevole.<br />
<br />
Anche questa varietà è apprezzata e coltivata per la sua precocità matura infatti a settembre ottobre.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEguD67WJm3XkNKY4ykI__wa3Wx1FjOSTlP4GlevsmDoh3Z80c345fltt8fuK6gLppTHx06wToImJfrhXo6z5nQnGmPBsXY4bBHXmfzV13HeZ5NNBZhJewBkD2oO64QsD2RJ1REiwiGtcKwf/s1600/dancyt.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEguD67WJm3XkNKY4ykI__wa3Wx1FjOSTlP4GlevsmDoh3Z80c345fltt8fuK6gLppTHx06wToImJfrhXo6z5nQnGmPBsXY4bBHXmfzV13HeZ5NNBZhJewBkD2oO64QsD2RJ1REiwiGtcKwf/s1600/dancyt.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> varietà "Dancy"</td></tr>
</tbody></table>Nel gruppo dei Tangerini il più conosciuto specialmente negli Stati Uniti è la varietà <strong>"Dancy</strong>" che non può mancare sulle tavole degli americani durante le feste natalizie infatti questa varietà viene anche detta "Mandarino di Natale".<br />
<br />
E' una mutazione gemmaria originatosi nel 1867 da un gruppo di agrumi coltivati dal Colonnello Dancy Mills in Florida ed è una delle più antiche varietà di mandarino coltivate in Florida viene innestato sul mandarino Cleopatra.<br />
<br />
L'albero è medio grande quasi senza spine con foglie lanceolate, fiori piccoli e profumati e frutti oblati grandi con buccia liscia e lucida di color rosso arancio e polpa di colore arancio scuro dolce e sugosa con un piacevole profumo.<br />
<br />
Questa varietà presenta il fenomeno dell'alternanza un anno porta numerosi piccoli frutti e l'anno dopo radi frutti ma più grandi è quindi necessario dopo la cascola naturale procedere al diradamento dei suoi frutticini.<br />
<br />
La complessità della classificazione dei vari tipi di questo agrume deriva dal fatto che i gruppi si ibridano fra loro con facilità generando spesso numerose cultivar o mutazioni gemmarie.<br />
<br />
Accennerò ad una varietà tipicamente italiana con un ristretto e particolare areale.<br />
<br />
Il <strong>"Mandarino dell'Etna"</strong> è un ibrido fra una varietà di mandarino Satsuma e una cultivar di clementine.<br />
<br />
La pianta è di media vigoria produce frutti di pezzatura elevata con forma oblata con buccia di spessore medio molto fine con un aspetto quasi vellutato e mediamente aderente.<br />
<br />
Il suo colore è sull'arancio rossastro mentre la sua polpa dolce e succosa è caratterizzata da un buon contrasto fra zuccheri e acidi i semi sono assenti.<br />
<br />
La sua raccolta ha inizio nella prima decade di novembre.<br />
<br />
Questa varietà particolare di mandarino è coltivata lungo le pendici del vulcano dove il terreno lavico è particolarmente soffice e fertile e il clima è mite.<br />
<br />
Queste particolari caratteristiche pedoclimatiche rendono questo mandarino più grande e di una qualità più fine. <br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTRw1Vh7_9edI7fMl7BeEfkzfazzqODkk_62Q6MsmMbsEsI7NeD0x-mHUIOmuuVh2iON3LYkvcEap5bw3C6tI5gquT_avhHKR2bUTIrQsOgqirNyekxNz5_9mN-NvGtITxvAHxMfY718Vv/s1600/tangelos.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTRw1Vh7_9edI7fMl7BeEfkzfazzqODkk_62Q6MsmMbsEsI7NeD0x-mHUIOmuuVh2iON3LYkvcEap5bw3C6tI5gquT_avhHKR2bUTIrQsOgqirNyekxNz5_9mN-NvGtITxvAHxMfY718Vv/s1600/tangelos.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> tangelo</td></tr>
</tbody></table>Numerosi sono gli ibridi derivati da varietà di mandarini o clementine e cultivar di pompelmo che vengono chiamati <b>tangelo</b> molto apprezzati per la loro grandezza pesano 130-190 grammi, il loro abbondante succo e il gusto meno aspro di quello del pompelmo che ricorda il mandarino. <b> </b><br />
<br />
Questi frutti di forma globosa o piriforme hanno la caratteristica di avere una protuberanza più o meno accentuata all'estremità superiore la loro raccolta si effettua manualmente da ottobre a gennaio.<br />
<br />
La loro buccia è abbastanza fine è colorata di arancio ma può essere anche verde a maturazione dipende dalle cultivar, e si stacca facilmente dalla polpa.<br />
<br />
L'albero è vigoroso con una chioma globosa ed espansa spine solo sui rami più grandi mentre quelli più deboli hanno portamento pendulo.<br />
<br />
Le foglie sempreverdi più grandi di quelle dei mandarini hanno colore verde scuro e apice appuntito i fiori bianchi e molto profumati fioriscono in primavera e attraggono le api che producono un delicato e particolare miele.<br />
<br />
E' una specie autosterile che necessita di altre varietà di Citrus per essere impollinata ed è soggetta al fenomeno dell'alternanza.<br />
<br />
Il tangelo è stato ottenuto alla fine dell'800 negli Stati Uniti dove è apprezzato e popolare la sua coltivazione è prevalentemente praticata in Florida e in California mentre in Italia ne son coltivati solo pochi ettari in Calabria e Sicilia.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjna_1yDwZ31LO9J7Q2rTEuBshGG4vz8157nr2gYpRelcLwXuLNRKOgCSYlXAdnt7wjDsBaEDWpvNEFryyFql-xY0tj_OveagH0TGHM8sohW-ymw-CYRySUMC8kMuzmqrFpNnmimJwpiyhm/s1600/orlando.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjna_1yDwZ31LO9J7Q2rTEuBshGG4vz8157nr2gYpRelcLwXuLNRKOgCSYlXAdnt7wjDsBaEDWpvNEFryyFql-xY0tj_OveagH0TGHM8sohW-ymw-CYRySUMC8kMuzmqrFpNnmimJwpiyhm/s1600/orlando.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> tangelo varietà "Orlando"</td></tr>
</tbody></table>Uno dei più noti sia per le sue grandi dimensioni che per la sua succosità e il suo sapore delicato e dolce è la varietà di Tangelo <b>"Orlando"</b> nato negli Stati Uniti e prodotto dal Dipartimento dell'Agricoltura nel 1911.<br />
<br />
L'albero è di grandi dimensioni con portamento globoso e rade spine con foglie ovali e con grandi frutti come grossezza simili al pompelmo ma come aspetto e sapore più vicini al mandarino, che maturano da metà novembre agli inizi di febbraio.<br />
<br />
Questa cultivar è una delle più tolleranti al freddo.<br />
<br />
Dall'unione fra il pompelmo varietà Ducan e il mandarino della varietà "Avana" è nato <b>il mapo</b> che appartiene al genere Citrus e alla specie o gruppo tangelo.<br />
<br />
La sua buccia resta verde anche a maturazione completa mentre il colore della sua polpa ha un caratteristico colore giallo arancio.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzllkOSkHwVag8kCkLzVGAaa5OvfzrKJ3YTA6E1TdkY1HPAg5yONgxhnHoBoE7V7d1RJA1OfBMXJPQPGmnTph6tVdTY2Zgmf51T8AR4EooJbLaDn9CJ3SZRhIzA-7cHZ9Ci6EB5lAQ3osS/s1600/mapo+(1).jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzllkOSkHwVag8kCkLzVGAaa5OvfzrKJ3YTA6E1TdkY1HPAg5yONgxhnHoBoE7V7d1RJA1OfBMXJPQPGmnTph6tVdTY2Zgmf51T8AR4EooJbLaDn9CJ3SZRhIzA-7cHZ9Ci6EB5lAQ3osS/s200/mapo+(1).jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> mapo</td></tr>
</tbody></table>I suoi frutti con una buccia molto sottile e meno facilmente sbucciabile di quella dei mandarini sono di pezzatura media rotondi con polpa sugosa con pochi semi e di sapore gradevolmente e leggermente acidulo.<br />
<br />
Non mi inoltro maggiormente negli ibridi e varietà di questo agrume così complesso ma davvero ce ne sarebbe ancora da parlarne per molto.<br />
<br />
Inoltre come vi ho già accennato per la sua grande popolarità e il suo valore commerciale nuovi ibridi e varietà vengono immessi sovente sul mercato.<br />
<br />
<strong>COLTIVAZIONE IN VASO</strong><br />
<br />
Dalla coltivazione intensiva passiamo adesso a un argomento più congeniale e pratico per molti di noi cioè se è possibile e facile coltivare in vaso questo agrume.<br />
<br />
Voglio dirvi subito che la coltivazione del mandarino, se si seguono determinati accorgimenti non è poi molto più difficile di quella degli altri agrumi.<br />
<br />
E' un vero peccato che non sia più diffusa perchè questo albero è ornamentale in tutte le stagioni.<br />
<br />
Innanzitutto conserva il suo bel fogliame elegante e lucido tutto l'anno, inoltre in primavera emette un'abbondante fioritura bianca e profumata seguita da frutta abbondante e dolce che può rimanere lunghi mesi sulla pianta, se non ve la mangiate prima :-)<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXZnebOaVKxLrDMqDlDXXq0lhmrMuVC1GOHonYzUDy0c_HEFTEmkZvtFoYczFD1QV8H4mduZsY7wRRa_5TrK00Y3UHBJ1-Gd5Or_2EZrXk6JSnV2M4gZnpWx_Z9f15zJy2KVjh9Q_tylRP/s1600/images+(1).jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXZnebOaVKxLrDMqDlDXXq0lhmrMuVC1GOHonYzUDy0c_HEFTEmkZvtFoYczFD1QV8H4mduZsY7wRRa_5TrK00Y3UHBJ1-Gd5Or_2EZrXk6JSnV2M4gZnpWx_Z9f15zJy2KVjh9Q_tylRP/s1600/images+(1).jpg" /></a></div>Se potete prendete il vostro esemplare in primavera <b>rinvasatelo</b> in un vaso di terracotta così respirano le radici e ponetelo in un luogo soleggiato senza più spostarlo.<br />
<br />
Curate in particolare modo il drenaggio perchè come tutti gli agrumi teme l'eccessiva umidità e i ristagni d'acqua che fanno marcire le radici, il terriccio sia quello per agrumi che trovate nei garden o consorzi ben forniti.<br />
<br />
Non fate mancare l'acqua per un'ottimale maturazione dei frutti ma abbiate l'accortezza di non bagnare se non quando il terreno è completamente asciutto.<br />
<br />
Concimate in primavera con concime organico ben maturo, lo vendono idratato nei garden poi date ogni 10 giorni circa concime per agrumi, attenetevi a quello che dicono le istruzioni del prodotto.<br />
<br />
Se abitate in clima mite, per mite intendo che in nessun caso le temperature anche notturne scendano sotto i 3 gradi, potete tenere la vostra pianta all'aperto nel luogo più riparato e soleggiato che avete.<br />
<br />
Tenete presente che questo agrume teme il vento che rompe i fragili rami e fa cadere i frutti.<br />
<br />
Se invece siete in un luogo dove le temperature scendono allora è necessario ricoverare in un luogo luminoso e asciutto il vostro mandarino dove la temperatura sia diurna che notturna non scenda al di sotto dei 10 gradi per uno svernamento ottimale.<br />
<br />
Non lasciatevi prendere dalla tentazione di portare in appartamento la vostra bella pianta questo agrume come quasi tutti gli agrumi ahimè, non sopporta il caldo secco degli appartamenti che fa cadere prima i frutti e poi le foglie e porta alla morte il vostro mandarino.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiciPIqXFrH6DXfuBxvbtCSKA5I-Ah-AiKOvXIXYpRoeBOVRPBRYasCgw9X3VVuPt0aalnhCBGriHNaK3Cg75sIWH3tpV9kXoUrNczNgRMsrDGrbcrXshUpEsdi-ZJMrVtqUu0koi7Cr7wS/s1600/fiori+mandarino.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiciPIqXFrH6DXfuBxvbtCSKA5I-Ah-AiKOvXIXYpRoeBOVRPBRYasCgw9X3VVuPt0aalnhCBGriHNaK3Cg75sIWH3tpV9kXoUrNczNgRMsrDGrbcrXshUpEsdi-ZJMrVtqUu0koi7Cr7wS/s1600/fiori+mandarino.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> fiori mandarino</td></tr>
</tbody></table>In primavera passato il pericolo di gelate riportate all'aperto la vostra pianta e dopo averla esaminata con cura, anche sotto le foglie, per vedere se vi sono forme svernanti di parassiti, potete procedere con <b>la potatura</b>.<br />
<br />
Questa sia leggera perchè questo agrume non ama una potatura troppo intensa.<br />
<br />
Limitatevi a togliere i rami secchi o malati, togliete anche i polloni, dritti e spinosi che spuntano sotto l'innesto e che indeboliscono la pianta stessa inoltre se vedete che la sua chioma è troppo fitta potete togliere qualche ramo.<br />
<br />
Tenete presente che la fruttificazione avviene sui rami di un anno quindi i rami giovani non devono essere toccati.<br />
<br />
Per il <b>rinvaso</b>, questo agrume è di lenta crescita e va rinvasato ogni due anni, il periodo migliore è in primavera con un vaso che non sia di diametro superiore ai 10 cm rispetto a quello vecchio così le radici avranno modo di usufruire subito di tutta la nuova terra messa.<br />
<br />
Se osserverete questi accorgimenti avrete sempre rigoglioso e sano il vostro mandarino che potrete godervi per lunghi anni essendo una specie longeva.<br />
<br />
<strong>CARATTERISTICHE DEL FRUTTO</strong><br />
<br />
Al momento dell'acquisto i mandarini devono essere piuttosto pesanti questo significa che sono freschi e ricchi di succo, la loro buccia deve essere lucida ben tesa e non eccessivamente staccata dalla polpa. <br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNGe3YiUXmMnuAb12FTf5_bsWr4fTV9RDI4nOO_2Xi7c8D7_asbTtOmC4uC2hDWZUC1WDSJCW4YKc05cEfQjuPLoWovwHY-ZfPbYPa5Eb_dXZGA3GEGvmiPiJ87GJdWt0r2BdC8fItJi76/s1600/Copy_of_miyagawa-300x210.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="140" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNGe3YiUXmMnuAb12FTf5_bsWr4fTV9RDI4nOO_2Xi7c8D7_asbTtOmC4uC2hDWZUC1WDSJCW4YKc05cEfQjuPLoWovwHY-ZfPbYPa5Eb_dXZGA3GEGvmiPiJ87GJdWt0r2BdC8fItJi76/s200/Copy_of_miyagawa-300x210.jpg" width="200" /></a></div>Si conservano per circa una settimana in luogo fresco e asciutto avendo cura di tenerli distanziati affinchè la loro buccia delicata non si ammacchi.<br />
<br />
In genere vengono consumati freschi ma possono essere anche usati per decorare dolci o crostate oppure per farne un'ottima e delicata marmellata.<br />
<br />
La buccia profumata e aromatica è adatta per liquori e sciroppi e ad essere candita.<br />
<br />
La polpa di questo frutto è molto ricca di vitamina C e di vitamina A ma ha anche molte vitamine del gruppo B oltre alla vitamina P che combatte la ritenzione idrica e favorisce la diuresi.<br />
<br />
Apporta minerali come il ferro e il magnesio, il calcio e il potassio che contiene la rendono particolarmente adatta per regolare la pressione arteriosa e proteggere la struttura ossea.<br />
<br />
Contiene molte fibre ed è perciò particolarmente indicata per la salute dell'intestino.<br />
<br />
Molto importante è il limonene contenuto nella buccia di questo frutto che aiuta a contrastare i radicali liberi e l'invecchiamento cellulare.<br />
<br />
La buccia del mandarino contiene anche un'altra importante sostanza la nobitelina che previene l'obesità, l'arterosclerosi e il diabete di tipo 2.<br />
<br />
Ad affermarlo sono stati alcuni ricercatori canadesi che dopo numerosi studi ed esperimenti sono giunti alla conclusione che questa sostanza, un flavonoide, ha un'efficacia straordinaria nel costituire una protezione per queste gravi malattie.<br />
<br />
Dalla sua buccia si ricava un olio essenziale che è in grado di alleviare tensioni nervose, insonnia e acne.<br />
<br />
Massaggiando con questo olio la pelle si facilita il riassorbimento dei liquidi e quindi diviene un valido aiuto contro la cellulite.<br />
<br />
La ricchezza di vitamina C lo rende particolarmente adatto per combattere le malattie da raffreddamento e per proteggere le mucose e i capillari.<br />
<br />
I mandarini sono ricchi di zuccheri e sono un frutto abbastanza calorico quindi è consigliabile non eccedere nel consumo se si segue una dieta ipocalorica.<br />
<br />
<strong>SAGRE</strong><br />
<br />
A novembre a Taranto si svolge la <b>"Festa dei Mandarini e del Vino Novello"</b> con numerosi gruppi musicali e danzanti che animano questa manifestazione.<br />
<br />
Il cuore di questa sagra è la gastronomia con la presentazione dei "Mandarini di Massafra" la produzione novella dei vini del luogo e dei tanti piatti tipici della regione come le polpette tradizionali, contadine e alle melanzane, i dolci fatti in casa.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4LWUof4ub8EaESuI_Q2Ab2GEaAcYMqov_i7AMiMfDvQpyKE57ssU5kzeSwgCOJAKSRXe5UOxWlLmbgGO-KHiSNZQPMIR0EanIoDwum34c7Ndv0kw0AbybWirZk5-zyteaDDxI_hcAq13S/s1600/sagra-del-mandarino.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4LWUof4ub8EaESuI_Q2Ab2GEaAcYMqov_i7AMiMfDvQpyKE57ssU5kzeSwgCOJAKSRXe5UOxWlLmbgGO-KHiSNZQPMIR0EanIoDwum34c7Ndv0kw0AbybWirZk5-zyteaDDxI_hcAq13S/s1600/sagra-del-mandarino.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"></td></tr>
</tbody></table>A Palagiano sempre in provincia di Taranto si svolge nella prima quindicina di dicembre la <b>"Sagra del</b> <b>Mandarino"</b> ormai alla ventitreesima edizione.<br />
<br />
Allietata da artisti di strada, musicisti e zampognari la manifestazione che si svolge nell'arco di più giorni raggiunge il suo culmine con l'assegnazione del "Mandarino d'oro" al miglior produttore che presente all'interno dell'evento più di altri avrà contribuito alla valorizzazione delle clementine tipici mandarini coltivati in zona.<br />
<br />
Inoltre si svolgono i caratteristici Mercatini Natalizi dove in numerosi stand si possono trovare tanti prodotti tipici di queste zone e naturalmente le famose Clementine i mandarini protagonisti della festa.<br />
<br />
Dopo avervi così a lungo parlato di questo agrume così gustoso che un tempo era sulle tavole di molte persone solo nelle festività natalizie e oggi fortunatamente è più diffuso e consumato passiamo adesso alla ricetta.<br />
<br />
Ho scelto una ricetta facile e insolita un delicato risottino che come ha incontrato il mio consenso e quello dei commensali che con me l'hanno assaggiato spero che piaccia anche a voi anche se il suo gusto è un pò particolare.<br />
<br />
<b>RISOTTO AL MANDARINO</b><br />
<b><br />
</b><br />
Ingredienti per due persone<br />
<br />
150 gr di riso per risotti<br />
3 mandarini biologici<br />
15 gr di burro<br />
2 scalogni<br />
brodo vegetale <br />
<br />
Lavate con cura i mandarini spremeteli e filtrate il succo per eliminare eventuali semi poi con un coltellino affilato tagliate le scorze a listarelle sottili scartando il bianco e mettetele da parte.<br />
<br />
Tritate finemente lo scalogno mettetelo col burro in una pentola e fatelo appassire poi aggiungete il riso e il succo dei mandarini e continuate a mescolare con il cucchiaio di legno sinchè il succo dei mandarini non sia asciugato.<br />
<br />
A questo punto aggiungete poco per volta il brodo vegetale bollente e tirate a cottura.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDuO-_xCJQWjHdq0Qg3si7p6iVoCfFc0fnQ95zoHWeZMLKAX2m3DD5nRHqqKlhw3TEf6pXCgKShgV-r5B4pKfQnNQ8qRcCvUX5OZ2g9f6wRmyVEVqi0_YJJ5dezsPK1WV_wfKfNGLW6X5Z/s1600/mandarini+3.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="160" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDuO-_xCJQWjHdq0Qg3si7p6iVoCfFc0fnQ95zoHWeZMLKAX2m3DD5nRHqqKlhw3TEf6pXCgKShgV-r5B4pKfQnNQ8qRcCvUX5OZ2g9f6wRmyVEVqi0_YJJ5dezsPK1WV_wfKfNGLW6X5Z/s200/mandarini+3.jpg" width="200" /></a></div>Circa cinque minuti prima della fine della cottura del risotto aggiungete le scorzette di mandarino.<br />
<br />
A cottura ultimata dopo aver spento il fuoco lasciate riposare il vostro piatto per pochi minuti prima di servirlo.<br />
<br />
Il suo profumo delicato ma intenso incontrerà il favore dei vostri commensali ancora prima di avere assaggiato il piatto.<br />
<br />
A questo punto vi lascio al vostro risotto e vado a sbucciarmi una dolce clementina ma non prima di avervi augurato<br />
<br />
<b>BUON APPETITO</b>riccardahttp://www.blogger.com/profile/15471853974207111487noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1211519335427645451.post-49147858159306622742012-01-18T08:24:00.000-08:002012-02-13T08:55:18.445-08:00ORTO IN APPARTAMENTO<b>UNA RADICE MEDICAMENTOSA UTILE PER AROMATIZZARE I CIBI COLTIVABILE ANCHE IN APPARTAMENTO.</b><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><b><br />
</b><br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijFgieIziZJPdYgVP9QGCfG7qndgIV4Lk8cAtrEahwv4A8T7VtRMf4pSgBrDDoxbW9VntVI8VjdF9bOO6u0X51-25uanbPBFXi-041lqBYJ7fo-yUSk5tpwKHJELvi5icS20KeHG_8-P1c/s1600/1zenzero+butti.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijFgieIziZJPdYgVP9QGCfG7qndgIV4Lk8cAtrEahwv4A8T7VtRMf4pSgBrDDoxbW9VntVI8VjdF9bOO6u0X51-25uanbPBFXi-041lqBYJ7fo-yUSk5tpwKHJELvi5icS20KeHG_8-P1c/s200/1zenzero+butti.jpg" width="185" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> zenzero con butti già grandini</td></tr>
</tbody></table>In questo periodo nei negozi e anche nei supermercati si trovano in vendita delle strane radici irregolari di colore marrone scuro non molto conosciute da noi ma coltivate in Oriente da millenni per insaporire i cibi e come rimedio medicamentoso.<br />
<br />
Si tratta della radice dello <b>zenzero</b> pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Zinziberacee originaria della costa sud occidentale dell'India il cui nome scientifico è Zingiber officinalis Roscoe.<br />
<br />
Il suo utilizzo sia come spezia che come panacea per numerosi disturbi fisici viene da lontano.<br />
<br />
La sua radice vanta un uso millenario in India e Cina impiegata come spezia alimentare soprattutto nei piatti di carne, come condimento o in salse e per preparare una miscela di aromi chiamata Curry molto usata in India.<br />
<br />
Nell'antica Cina lo zenzero veniva impiegato per scopo medicamentoso come tonico, lo cita Pen Tsao Ching nel 3000 a.C. nel suo famoso libro di medicina come rimedio contro i raffreddamenti, la febbre e il tetano.<br />
<br />
Sempre in estremo oriente veniva usato dai marinai come un infallibile rimedio contro il mal di mare.<br />
<br />
Gli antichi greci lo importavano dalla zona del Mar Rosso lo conoscevano sotto il nome di Zingiberi e lo usavano sia come spezia che come digestivo anche i romani ne facevano lo stesso uso sotto forma di focacce e panini dolci.<br />
<br />
Alla caduta dell'Impero Romano sparì anche lo zenzero che fu riscoperto in Cina dai mercanti veneziani nel 1200 e si diffuse in Europa rimanendo però molto caro a causa della sua rarità.<br />
<br />
Nel Medioevo era conosciuto ed apprezzato sia come un potente rimedio digestivo sia per conservare e aromatizzare cibi e bevande.<br />
<br />
Alla scoperta dell'America da parte di Cristoforo Colombo fra le altre spezie si ricercò anche lo zenzero ma esso non si conobbe in questo continente sino al momento in cui gli Inglesi non lo importarono dall'Inghilterra.<br />
<br />
In Inghilterra e nelle colonie americane veniva aggiunto alla birra per creare una bevanda utile contro la diarrea, la nausea e il vomito.<br />
<br />
Il suo nome Zingiber deriva dall'indiano Zingibil ma la pianta ha numerosi nomi volgari a seconda del paese nel quale viene coltivata.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHtVCpwOhNWPIuEMAl7z7RLAgtH04B4Kq7RJSrAWsfMLxjSv0OHN8BhucSjeXQtzLGDwmo51PTNSXB0CaM_nlTG3ZCOK6n8SM-7C0AnDHEULl4_0GS8wedVWClH5UUHDUaYcQrk7LNSn5Q/s1600/radice+zenzero.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHtVCpwOhNWPIuEMAl7z7RLAgtH04B4Kq7RJSrAWsfMLxjSv0OHN8BhucSjeXQtzLGDwmo51PTNSXB0CaM_nlTG3ZCOK6n8SM-7C0AnDHEULl4_0GS8wedVWClH5UUHDUaYcQrk7LNSn5Q/s200/radice+zenzero.jpg" width="143" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> rizomi di zenzero</td></tr>
</tbody></table>Secondo alcuni etimologisti l'origine del nome Zingiber deriverebbe dall'arabo Zind-schabil, che significa radice.<br />
<br />
Questa pianta è nominata persino nel Corano e gli Arabi la conoscevano sin dal 650 d. C.<br />
<br />
Narra una leggenda che Santa Ildegarda, badessa ed erborista di Bingen, vissuta nel XI secolo, consigliava di bere un bicchiere di vino con polvere di zenzero addolcito con miele per favorire la vitalità negli anziani e nei convalescenti.<br />
<br />
<strong>DIFFUSIONE DELLO ZENZERO</strong><br />
<br />
Se anticamente veniva commercializzato solo lo zenzero essiccato oggi che la sua coltivazione si è diffusa in tutti quei paesi che possiedono un clima tropicale monsonico è facile trovare anche da noi le radici fresche di questa pianta.<br />
<br />
Il primo paese del Nuovo Mondo che ha coltivato lo zenzero per poi importarlo in Europa è stata la Giamaica nel 1585.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEfGC52g7meM1jiu6X_zaydKxNBNOlEOJbREnhE7-SFno23dnXoXDI0WVEF5un8kubsFLB78K5St7WMDhN4IbwZIZt6Pp0T6PnBor6r-n6Dr280Zo79VYD0yHHGm785_TVV-wK3OtviRlM/s1600/1zenzero+polvere.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="126" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEfGC52g7meM1jiu6X_zaydKxNBNOlEOJbREnhE7-SFno23dnXoXDI0WVEF5un8kubsFLB78K5St7WMDhN4IbwZIZt6Pp0T6PnBor6r-n6Dr280Zo79VYD0yHHGm785_TVV-wK3OtviRlM/s200/1zenzero+polvere.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> polvere di zenzero</td></tr>
</tbody></table>Oggi è coltivato in molti stati in Brasile, Messico, Africa, Indonesia, Perù e Tailandia anche se il produttore maggiore rimane l'India che da sola fornisce più del 35% della produzione mondiale.<br />
<br />
La Cina è scivolata al secondo posto seguita da Indonesia e Tailandia.<br />
<br />
L'uso dello zenzero è diffuso soprattutto in Inghilterra e in Irlanda ma questa radice così gustosa ed utile inizia ad essere apprezzata anche in Italia.<br />
<br />
<strong>DESCRIZIONE DI QUESTA PIANTA RIZOMATOSA</strong><br />
<br />
Quella che indichiamo come radice è in realtà il rizoma di una pianta erbacea perenne che ha l'aspetto di una canna, ha portamento eretto e può raggiungere il metro e mezzo di altezza.<br />
<br />
Annualmente questa pianta emette direttamente da una porzione del suo rizoma un nuovo stelo lungo e dritto che porta foglie strette a forma di lancia ed è così che si espande e <b>si moltiplica</b> tuttavia la sua moltiplicazione avviene anche da seme.<br />
<br />
Le foglie sono sempreverdi e disposte a due a due in maniera alternata, lisce e di colore verde lucente se strofinate emettono un aroma simile a quello del limone.<br />
<br />
La fioritura è formata da una infiorescenza che assomiglia ad una spiga composta da fiori giallo pallido con macchie violacee che fiorisce nella stagione estiva.<br />
<br />
Lo zenzero ha un ciclo piuttosto lungo fiorisce infatti circa dopo due anni dall'impianto.<br />
<br />
Il frutto è una capsula carnosa che contiene i semi.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqar41SWT-b-saZbcwMbnwXN0UX10phyUkICpNHiFFL1m3y40VeklDndoxvLl1aslnJgHu6eRYg7jdMsYpoy8skT32oyvjHkKhLA6VlPxirGNeIJdB5_mYk0BzectlbTb2qhzCp2BeGFqM/s1600/zenzero+piante.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqar41SWT-b-saZbcwMbnwXN0UX10phyUkICpNHiFFL1m3y40VeklDndoxvLl1aslnJgHu6eRYg7jdMsYpoy8skT32oyvjHkKhLA6VlPxirGNeIJdB5_mYk0BzectlbTb2qhzCp2BeGFqM/s200/zenzero+piante.jpg" width="134" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> piante di zenzero</td></tr>
</tbody></table>La radice che è la parte commestibile di questa pianta è un rizoma carnoso strisciante e ramificato con una forma molto irregolare duro e ricco di nodi ha colore marroncino all'esterno ed è giallo internamente.<br />
<br />
Dal rizoma si dipartono piccole radici secondarie.<br />
<br />
La sua <b>moltiplicazione</b> avviene per divisione dei cespi prelevando i rizomi dalle piante già a dimora da qualche anno.<br />
<br />
Le radici vengono divise in piccole porzioni portanti almeno una gemma e si mettono a dimora in piena terra ove il clima lo consenta oppure in un capiente vaso.<br />
<br />
I rizomi abbisognano di un terreno sciolto e fertile che sia stato fertilizzato con abbondante letame ben maturo e che sia ben drenato per evitare il marciume dei carnosi rizomi.<br />
<br />
La raccolta avviene quando le radici hanno immagazzinato il massimo contenuto di oli essenziali e questo avviene in gennaio e febbraio.<br />
<br />
<strong>COLTIVAZIONE DI QUESTA PIANTA TROPICALE</strong><br />
<br />
Lo zenzero preferisce i climi tropicali e subtropicali infatti la sua crescita si arresta se le temperature si abbassano al di sotto dei 15 C°.<br />
<br />
Cresce anche allo stato selvatico sino ai 1500 mt di altezza.<br />
<br />
L'esposizione migliore è quella soleggiata ma questa pianta si sviluppa bene anche in ombra parziale.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnxx5jiegguTUi0kqSLW0ci6naWSSF-ZAeUlTIKoy56Ji1aCk2ASryZSJegy0AjjgGt_Z9bDa8pS0_RGnhsb4Q0_xQ7rXFcYzJHcNoXSkc3lpUj0FLNEnTFBinEooFNtToiWA5gwwFAmXt/s1600/Foto_zenzero_pianta.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnxx5jiegguTUi0kqSLW0ci6naWSSF-ZAeUlTIKoy56Ji1aCk2ASryZSJegy0AjjgGt_Z9bDa8pS0_RGnhsb4Q0_xQ7rXFcYzJHcNoXSkc3lpUj0FLNEnTFBinEooFNtToiWA5gwwFAmXt/s200/Foto_zenzero_pianta.jpg" width="157" /></a></div>Il terreno deve essere sciolto soffice e reso fertile con abbondante apporto di letame ben maturo questa pianta non gradisce i suoli calcarei e rifugge quelli compatti perchè soggetti a ristagni idrici.<br />
<br />
Dove il clima risulta adatto viene coltivata in pieno campo a file negli orti e nei giardini qui si sviluppa rapidamente e non necessita di molte cure.<br />
<br />
Si tolgono solo le erbe infestanti e si provvede all'irrigazione nei periodi di siccità avendo cura di lasciare asciugare bene il terreno fra un intervento e l'altro.<br />
<br />
Lo zenzero è una pianta sana poco soggetta a malattie teme solo i ristagni idrici che la rendono soggetta a funghi e a marciumi.<br />
<br />
<strong>VARIETA'</strong><br />
<br />
Lo zenzero è uno stretto parente delle orchidee e comprende un centinaio di specie molte delle quali con fioritura ornamentale.<br />
<br />
La specie più vicina allo zenzero officinalis quello che viene usato come pianta commestibile, è l' "alpinia officinalis" della famiglia delle Zingiberacee chiamata col nome volgare di<b> "zenzero cinese".</b><br />
<b><br />
</b><br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUjYo9-6mE5kJhHwObPeIz6knBnDyeCar88SCK88veVe0s48R08rAW7B_uSEn16zk_zMpnC-Gj6Dv_UorLAmxAMzvgeBSD1CWKbzBhZ66R-y5UmPqKtsHhNlJz7A2f6nBaxxXbdOqrm9h3/s1600/zenzero+cinese.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUjYo9-6mE5kJhHwObPeIz6knBnDyeCar88SCK88veVe0s48R08rAW7B_uSEn16zk_zMpnC-Gj6Dv_UorLAmxAMzvgeBSD1CWKbzBhZ66R-y5UmPqKtsHhNlJz7A2f6nBaxxXbdOqrm9h3/s200/zenzero+cinese.jpg" width="150" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> zenzero cinese</td></tr>
</tbody></table>Questa pianta ha preso il nome dal direttore dell'Orto Botanico di Padova Prospero Alpino morto nel 1616 ed è una pianta perenne di cui si consuma il rizoma molto simile a quello dello zenzero.<br />
<br />
Originaria della Cina e di Formosa è oggi coltivata in vari paesi asiatici come il Giappone.<br />
<br />
Lo zenzero cinese possiede proprietà stomachiche e carminative del tutto simili a quelle dello zenzero.<br />
<br />
Le sue qualità aromatiche pur essendo molto simili risultano più delicate e meno pungenti.<br />
<br />
<strong>COLTIVAZIONE IN VASO</strong><br />
<br />
Se pensate che crescere in vaso questa pianta sia difficoltoso voglio subito rassicurarvi: non lo è.<br />
<br />
Vi spiego subito che cosa desidera questa bella pianta che starà bene anche nel salotto di casa vostra perchè molto ornamentale inoltre potrete prendere pezzi del suo rizoma che sarà così veramente fresco <br />
<br />
Lo zenzero ama un posto riparato, luce solare non diretta, attenzione al riverbero della luce del sole sui vetri delle finestre che potrebbe causare bruciature alle foglie, caldo, umidità e terreno fertile.<br />
<br />
Invece non ama le temperature fredde per fredde intendo che scendano sotto i 10 gradi, i venti forti e il terreno non ben drenato.<br />
<br />
Il modo più semplice per iniziare la piantagione consiste nel procurarvi un paio di rizomi freschi con gemme ben sviluppate.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzk4Y-x7qGGrnRMdcZsYDGcsr0Xo04YIRVGHW3jlAlywfEr4slUQBXLuT9gNMdG_jYE7sy5HCbJa7QxOPjQYTSUnsswLGb4c-U36IW2b_ASWFdshzM_Um6ajOw8_SZSWk8CKHAyHmSQS62/s1600/zenzero+in+vaso+2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzk4Y-x7qGGrnRMdcZsYDGcsr0Xo04YIRVGHW3jlAlywfEr4slUQBXLuT9gNMdG_jYE7sy5HCbJa7QxOPjQYTSUnsswLGb4c-U36IW2b_ASWFdshzM_Um6ajOw8_SZSWk8CKHAyHmSQS62/s200/zenzero+in+vaso+2.jpg" width="149" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> zenzero in vaso</td></tr>
</tbody></table>Immergete per una notte i vostri rizomi in acqua tiepida per inturgidirli. <br />
<br />
Prendete un vaso largo e profondo da circa 10 15 litri di ampiezza e mettete sul fondo dell'ottimo materiale drenante, lo vendono nei garden o nei consorzi.<br />
<br />
Il terreno dove pianterete i vostri rizomi dev'essere di ottima qualità molto fertile e soffice non deve seccarsi anche se il suo drenaggio deve essere molto buono.<br />
<br />
Potete mescolare dell'ottimo terreno comprato con della sabbia per aumentare il drenaggio.<br />
<br />
Il periodo migliore per piantare i rizomi è la primavera perchè è più alta la probabilità di germinazione piantateli a 5 10 cm di profondità con le gemme verso l'alto al centro del vaso.<br />
<br />
Ogni rizoma emetterà prima solo qualche foglia per poi diventare un bel cespo denso ma solo se coglierete pochi rizomi e raramente.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEha6-JYx6BOdZFZOs7e3hCF3HaeM0nFBQFHxG59d0Jwv8CXV8k1673_ggRB9V3Onsi87HL2WhCvUwB73KrInTDP4KCeZ_ZAa692zI-FiQpr8Xvs6hbP4Eh2vsKgvep4nWigAGrATD5CabuU/s1600/gemme+di+zenzero.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEha6-JYx6BOdZFZOs7e3hCF3HaeM0nFBQFHxG59d0Jwv8CXV8k1673_ggRB9V3Onsi87HL2WhCvUwB73KrInTDP4KCeZ_ZAa692zI-FiQpr8Xvs6hbP4Eh2vsKgvep4nWigAGrATD5CabuU/s200/gemme+di+zenzero.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> indicazione delle gemme di zenzero</td></tr>
</tbody></table>Naturalmente lo zenzero ha bisogno di umidità quando è in piena crescita e siccome l'aria negli appartamenti è facilmente secca delle nebulizzazioni con uno spruzzino aiuteranno la vostra pianta a crescere verde e rigogliosa.<br />
<br />
<strong>Attenzione alle innaffiature</strong> che siano abbondanti ma distanziate nel tempo e tenete presente che questa pianta entra in un periodo di riposo in inverno , dove bisogna innaffiare poco e soprattutto lasciare bene asciugare il terreno fra un'innaffiatura e l'altra.<br />
<br />
Rinvasatelo raramente anche se le radici stanno un pò strette non ne risentono in maniera significativa se volete cambiargli il vaso approfittate del suo periodo di dormienza.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div>Può essere che nel periodo del riposo le foglie del vostro zenzero ingialliscano ma non dovete preoccuparvi è un fenomeno naturale e se vedete che dal terreno spunta un pezzettino di radice lignificata quello è il momento migliore di dissotterrarlo lasciando un pezzo di rizoma che ricrescerà nuovamente dopo qualche tempo.<br />
<br />
Se invece lo lasciate la pianta si ingrandisce con un nuovo pezzo di radice che vegeterà in primavera.<br />
<br />
Per quanto riguarda<strong> la concimazione</strong> se volete utilizzare il suo rizoma come ingrediente gastronomico casalingo è bene vi asteniate dalla concimazione chimica mentre in primavera potete concimarlo con stallatico in granuli che gli darà tutto il nutrimento che gli occorre.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1_qxKSKKsIavXZeM3zxiiI79EJSGPbCld1Erfyvl8vXRnvYp7n1QONJfDU5saSdFNvMWHYB-OEi0eHuQErS4jArtxln_xScJnZdgbk43vf3RhPjMOViwWYwXpg6Gm_XJnbZuUB7oC_8m5/s1600/spighe+zenzero+2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1_qxKSKKsIavXZeM3zxiiI79EJSGPbCld1Erfyvl8vXRnvYp7n1QONJfDU5saSdFNvMWHYB-OEi0eHuQErS4jArtxln_xScJnZdgbk43vf3RhPjMOViwWYwXpg6Gm_XJnbZuUB7oC_8m5/s1600/spighe+zenzero+2.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> spighe fiorali dello zenzero si notano alcuni<br />
fiori</td></tr>
</tbody></table>Difficilmente vedrete fiorire il vostro zenzero ed essendo in vaso non potrete raccogliere frequentemente le sue radici perchè la pianta crescerà più lentamente ma vi godrete la bellezza di questa pianta ornamentale appariscente e con le foglie che appena strofinate emanano un intenso profumo di limone.<br />
<br />
Dategli tutta la luminosità possibile e attenzione alle temperature se potete spostate la vostra pianta fuori sul terrazzo quando le temperature stabilmente sui 15 gradi lo permettono, altrimenti vivrà bene anche in appartamento e ai primi cenni di freddo ricoveratela nuovamente in casa.<br />
<br />
<strong>Curate particolarmente il drenaggio</strong> specie nei mesi invernali e la vostra pianta di zenzero formerà il vostro orgoglio sia come pollice verde che come cuoca.<br />
<br />
<strong>CARATTERISTICHE DEL RIZOMA</strong><br />
<br />
In commercio troviamo diversi tipi di zenzero a seconda che abbiano o meno la buccia.<br />
<br />
Il tipo senza buccia viene chiamato White Ginger (zenzero bianco) ed è prodotto principalmente in Giamaica mentre quello senza buccia viene chiamato Black Ginger (ginger nero) ed è prodotto sopratttutto dalla Cina e dalla Sierra Leone.<br />
<br />
In cucina si usa principalmente la radice fresca e la sua polvere essiccata ma anche i suoi germogli e le foglie più tenere vengono adoperate in cucina sia crude che cotte.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div>In gastronomia per il suo profumo pungente e il suo sapore leggermente piccante viene impiegato per aromatizzare i cibi si abbina molto bene con la carne specie bianca, il pollame e il pesce serve per aromatizzare salse e creme. <br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0i8Pc9qHQg36F67JIgNbTeYg8IdIvHeane70l6LFpubIQMqXOBv0ajiNlohFjr2_Vo5Ao27yd9frmURx131XJj1uCudwz9Aebm3Hs0jkEEFhhOqx3vIaolq7l3urCTDp25JtF7sALCGRl/s1600/pan+di+zenzero.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="148" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0i8Pc9qHQg36F67JIgNbTeYg8IdIvHeane70l6LFpubIQMqXOBv0ajiNlohFjr2_Vo5Ao27yd9frmURx131XJj1uCudwz9Aebm3Hs0jkEEFhhOqx3vIaolq7l3urCTDp25JtF7sALCGRl/s200/pan+di+zenzero.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> biscottini natalizi allo zenzero</td></tr>
</tbody></table>Trova impiego anche in pasticceria dove viene candito e usato per gustose confetture vi sono dei biscotti natalizi caratteristici allo zenzero, ma si sposa bene con tutti i dolci secchi in genere.<br />
<br />
Nei paesi anglosassoni viene impiegato nella birra e per produrre un caratteristico liquore simile alla nostra acqua tonica, il Gingerale una bevanda gassata ed analcolica.<br />
<br />
Lo zenzero è molto poco calorico infatti un cucchiaio di zenzero fresco grattugiato apporta solo 4 calorie.<br />
<br />
Questa spezia è un esempio d'eccellenza <strong>sia come alimento che come pianta medicinale</strong> tutto in uno!<br />
<br />
Non tutti sanno che questa radice è in grado di guarire numerosi disturbi comuni, qualità che anche la ricerca scientifica ha riconosciuto come vere.<br />
<br />
Spicca la sua capacità di migliorare la digestione, attenuare la nausea, alleviare i dolori muscolari e articolari, ridurre la febbre e favorire la guarigione nelle malattie da raffreddamento e influenzali.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjedEuBbk7tes18RsoqNuC9HKQ98HPVyVxTr_AW8T2pwwoY8w0-5g5lbogZYo_9XcDpVL0GUj8-5s3027QqQ_csVHWpGddBms93iMc-K55MuknXV45B1RrJBwoA50-rG7O8-eenzmpjjaN1/s1600/polvere+zenzero.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="156" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjedEuBbk7tes18RsoqNuC9HKQ98HPVyVxTr_AW8T2pwwoY8w0-5g5lbogZYo_9XcDpVL0GUj8-5s3027QqQ_csVHWpGddBms93iMc-K55MuknXV45B1RrJBwoA50-rG7O8-eenzmpjjaN1/s200/polvere+zenzero.jpg" width="200" /></a></div>Recentemente ricerche americane hanno evidenziato come questa spezia sia uno dei dieci più importanti alimenti dotati dei più alti livelli di attività anti-cancro.<br />
<br />
E' importante sottolineare come svolga questi importanti compiti senza che si manifesti nessun effetto collaterale così comune nei farmaci.<br />
<br />
Da più di mille anni lo zenzero viene usato in moltissimi paesi non solo come alimento ma soprattutto come pianta medicinale.<br />
<br />
Particolarmente importante e conosciuta sin dall'antichità è la sua <strong>azione sul sistema digestivo</strong>.<br />
<br />
Infatti è stato dimostrato che questa spezia regola l'attività peristaltica cioè il movimento intestinale che favorisce il passaggio del cibo nel tratto intestinale e l'eliminazione degli scarti attraverso le feci.<br />
<br />
Inoltre favorisce il benessere intestinale favorendo l'accrescimento della flora batterica benefica e inibendo la nascita dei batteri negativi.<br />
<br />
Queste due azioni la rendono utile sia in caso di diarrea che di stipsi.<br />
<br />
Molto nota e accertata è la sua<strong> potente azione antinausea</strong>: infatti ha la capacità di risolvere la nausea che può comparire in gravidanza senza effetti collaterali, ma anche chi soffre di mal di mare o di mal d'auto ha un valido aiuto ingerendo questa spezia.<br />
<br />
Degna di attenzione è la sua potente <strong>azione anti-infiammatoria</strong> che svolge sia nei riguardi delle infiammazioni ossee che articolari, simile a quella dell'Aspirina ma senza i suoi effetti collaterali.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUdwpX4qaEXfjUjbW0ElzRY08Io5ZINT664-GKG1ScT50BvYJiSgLeWojuSUYr9myf-YDl4evdwL73WaqcMQgUa-VbL6AQ5LIcrpZdD33d4qdrq00e6aK9zkjMY5RQDjTu08JfT5Wch6Nw/s1600/zenzero++6.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="153" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUdwpX4qaEXfjUjbW0ElzRY08Io5ZINT664-GKG1ScT50BvYJiSgLeWojuSUYr9myf-YDl4evdwL73WaqcMQgUa-VbL6AQ5LIcrpZdD33d4qdrq00e6aK9zkjMY5RQDjTu08JfT5Wch6Nw/s200/zenzero++6.jpg" width="200" /></a></div>Inoltre molto importante è quello che hanno evidenziato recenti studi cioè che questa spezia rafforza il muscolo cardiaco e riduce il colesterolo.<br />
<br />
Fra le proprietà dello zenzero in polvere e lo zenzero fresco vi è differenza: quello secco in polvere è più adatto per trattare i dolori addominali e la diarrea derivanti da colpi di freddo mentre quello fresco è più indicato per trattare il raffreddore e l'influenza nelle fasi iniziali della malattia calma la tosse e attiva la digestione riscaldando lo stomaco e favorendo le funzioni digestive.<br />
<br />
Prima di usufruire delle sue proprietà medicamentose raccomando di rivolgersi ad un medico o ad un erborista che sapranno darvi le esatte dosi che dovete prendere e i vari modi di impiego del rizoma.<br />
<br />
I dolori muscolari e articolari possono venire trattati non solo con decotti a base di zenzero, quindi per via interna, ma anche per via esterna con impacchi o massaggi con <strong>l'olio di zenzero</strong>.<br />
<br />
Questo olio aromatico si ricava per distillazione in corrente di vapore dal rizoma secco pelato o con la buccia e si ottiene un liquido di color giallo paglierino con un forte profumo speziato.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjeYmIW6G2RhmP7KgNgd62S3ZMZUwCVXluJ7vcH1gIju-lUxQokmHr75Y_Koq5LA1yAVOt82ZqzyGSZuosqqaMRzA_8H_iAnHb4iXEKtpUVrmriXKd0zlPP-Y_-HYP4D4lnv68SOusTPhVS/s1600/sezione+zenzero.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjeYmIW6G2RhmP7KgNgd62S3ZMZUwCVXluJ7vcH1gIju-lUxQokmHr75Y_Koq5LA1yAVOt82ZqzyGSZuosqqaMRzA_8H_iAnHb4iXEKtpUVrmriXKd0zlPP-Y_-HYP4D4lnv68SOusTPhVS/s200/sezione+zenzero.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> sezione di rizoma</td></tr>
</tbody></table>In Tailandia l'olio di zenzero entra in molte pomate e impacchi che si possono acquistare abitualmente in questo paese usati per alleviare i dolori articolari, gli ematomi e gli indolenzimenti muscolari.<br />
<br />
Lo zenzero è molto impiegato anche come profumo per la sua fragranza delicata e speziata usata in particolar modo nelle essenze maschili e orientaleggianti.<br />
<br />
Questa spezia portentosa è utile per chi vuol dimagrire infatti siccome lo zenzero produce un effetto termogenico ovvero produce calore fa dimagrire purchè venga usato nell'ambito di una dieta equilibrata.<br />
<br />
Per usufruire delle sue proprietà dimagranti basta ingerire un pezzettino di radice ogni giorno anche masticandola se il sapore non vi è sgradito.<br />
<br />
La radice di zenzero se è fresca <b>si conserva</b> avvolta in un sacchetto per alimenti anche una settimana e più in frigorifero, mentre lo zenzero essiccato o in polvere si ripone in un contenitore a chiusura ermetica ritirato in un luogo buio e asciutto.<br />
<br />
Adesso è giunto il momento di una ricettina ma per questa radice così utile e medicamentosa ho deciso di agire in modo leggermente differente dal solito.<br />
<br />
Quindi per questa radice così particolare farò un'eccezione: vi darò numerose semplici ricette su alimenti che potrete aromatizzare con lo zenzero ed usare per condimento o per insaporire le vivande.<br />
<br />
La prima ricetta è molto usata nelle Filippine: insaporisce e sala contemporaneamente.<br />
<br />
<b>SALE ALLO ZENZERO</b><br />
<br />
Ingredienti<br />
<br />
250 gr di sale marino fino integrale<br />
<br />
50 gr di radice fresca di zenzero<br />
<br />
Pelate lo zenzero e con la mezzaluna fatene dei piccoli pezzetti.<br />
<br />
Metteteli in una padella anti aderente mescolando sempre a fiamma bassissima e appena iniziano a rosolare aggiungete il sale continuando la cottura per 3 minuti circa.<br />
<br />
Fate raffreddare e conservate il composto in un barattolo a chiusura ermetica e in un luogo fresco e buio.<br />
<br />
Questo sale viene usato per insaporire e salare velocemente piatti caldi a base di legumi, cereali, minestre e patate.<br />
<br />
Entra anche nell'impasto di focacce e pani<br />
<br />
Dalla Turchia arriva quest'altra ricettina:<br />
<br />
<b>OLIO ALLO ZENZERO</b><br />
<b><br />
</b><br />
Ingredienti<br />
<br />
500 ml di olio extravergine d'oliva<br />
<br />
30 gr di radice di zenzero fresco<br />
<br />
Pelate lo zenzero tagliandolo a pezzetti metteteli in una bottiglia scura con l'olio d'oliva facendoli macerare per una settimana.<br />
<br />
Almeno due volte al giorno agitate la bottiglia.<br />
<br />
Trascorso il tempo della maceratura filtrate e conservate al fresco e al buio.<br />
<br />
L'olio di zenzero si sposa particolarmente bene con i piatti a base di carne e di pesce al forno.<br />
<br />
Serve per condire uova e verdure dolci come cipolle, patate o carote e per mantecare e profumare risotti e purè di patate.<br />
<br />
Il Messico invece ci regala quest'altra ricettina<br />
<b><br />
</b><br />
<b>MIELE ALLO ZENZERO</b><br />
<b><br />
</b><br />
Ingredienti 200 gr di miele di agrumi<br />
<br />
50 gr di zenzero fresco tritato<br />
<br />
Con una spatolina mescolate la polvere di zenzero al miele facendola ben amalgamare.<br />
<br />
Si usa per aromatizzare il tè, la cioccolata e i dolci.<br />
<br />
Accompagna in agrodolce i formaggi stagionati.<br />
<br />
La ricettina che adesso sottopongo alla vostra attenzione viene dall'Europa e più precisamente dalla Germania.<br />
<br />
<b>VINO ALLO ZENZERO</b><br />
<b><br />
</b><br />
Ingredienti<br />
<br />
1 litro di vino rosso amabile<br />
<br />
20 gr di zenzero fresco<br />
<br />
Pelate col pelapatate lo zenzero e tagliatelo in piccoli pezzi che metterete in infusione nel vino.<br />
<br />
Tappate la bottiglia e lasciate a macerare lo zenzero per alcuni giorni.<br />
<br />
Trascorso questo tempo filtrate con un colino a maglie fini conservando al fresco e al buio il liquido così ottenuto.<br />
<br />
Questo vino può essere usato sia freddo che caldo.<br />
<br />
Facendolo bollire con un'eguale quantità di acqua abbiamo una bevanda molto corroborante adatta per il clima freddo.<br />
<br />
Invece se viene servito freddo diviene un'ottimo aperitivo.<br />
<br />
Se poi volete una ricetta semplice e veloce per condire gli spaghetti tipicamente nostrana provate questa.<br />
<b><br />
</b><br />
<b>SPAGHETTI COL SUGO DI ZENZERO</b><br />
<b><br />
</b><br />
Ingredienti<br />
<br />
200gr di spaghetti<br />
<br />
100gr di zenzero fresco grattato<br />
<br />
uno spicchio d'aglio<br />
<br />
olio extravergine di oliva<br />
<br />
Fate cuocere gli spaghetti e mentre li portate a cottura in una padella fate imbiondire in olio extravergine d'oliva uno o due spicchi di aglio schiacciati.<br />
<br />
Levateli e mettete lo zenzero fresco date una veloce mescolata e scolate al dente gli spaghetti mettendoli nella padella.<br />
<br />
Mantecate portando subito in tavola.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJyyZ1pA4tA34zvA7bqJZqeu_1P5xxhkB96oKd2edOwyUJx5wgQpKHrqYdKcblZ5v82BkmXrFfXmsWpPms115sU0j9nZW4OiG97085lMyX2kk1mmZn40B-bUulr2cngZfz8gA7EMbMCaE5/s1600/polvere+e+radice+di+zenzero.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJyyZ1pA4tA34zvA7bqJZqeu_1P5xxhkB96oKd2edOwyUJx5wgQpKHrqYdKcblZ5v82BkmXrFfXmsWpPms115sU0j9nZW4OiG97085lMyX2kk1mmZn40B-bUulr2cngZfz8gA7EMbMCaE5/s200/polvere+e+radice+di+zenzero.jpg" width="200" /></a></div>Il profumo di questa esotica spezia vi precederà e questo semplice piatto non sarà dimenticato molto facilmente dai vostri commensali che vi chiederanno la ricetta stupendosi della sua facilità e del suo gradevole ed esotico gusto.<br />
<br />
A questo punto non mi resta che augurarvi<br />
<br />
<b>BUON APPETITO</b>riccardahttp://www.blogger.com/profile/15471853974207111487noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-1211519335427645451.post-59240820177846080132012-01-13T03:47:00.000-08:002012-02-13T09:08:30.713-08:00PIANTE DA FRUTTO agrumi<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><b>PRIMA DI ESSERE UN LIQUORE E' UN AGRUME</b><br />
<b><br />
</b><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-ZCY9barsIbutMc1ji9VVANa_NZnRplwCn0wolX8IknB6GHVW4IwF02pOK_MXoIQp1-EJuyavLHBxVu14y2WTMYc4rKzU9yGvk78GTxz7sKoqKUPWqe1ck5hA9MsvZNqWedkQzH0J4ZW_/s1600/frutti.chinotto.gif" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-ZCY9barsIbutMc1ji9VVANa_NZnRplwCn0wolX8IknB6GHVW4IwF02pOK_MXoIQp1-EJuyavLHBxVu14y2WTMYc4rKzU9yGvk78GTxz7sKoqKUPWqe1ck5hA9MsvZNqWedkQzH0J4ZW_/s320/frutti.chinotto.gif" width="320" /></a></div>Gennaio è il mese durante il quale gli agrumi hanno massima rilevanza complice anche la scarsità di altra frutta fresca nostrana.<br />
<br />
Eccovi quindi un altro agrume di nicchia e dopo aver trattato, nel post precedente il bergamotto non potevo non nominare <b>il chinotto</b> che ha così tante similitudini con lui che non si può dire non siano stretti parenti :-)<br />
<br />
A molti questo nome fa venire in mente l'omonima bevanda ma prima di essere un liquore il chinotto è una pianta anzi per essere più precisi è un agrume.<br />
<br />
Pare che derivi da una mutazione del melangolo o arancio amaro e si pensa che sia stato portato dalla Cina da un navigatore di Savona intorno al 1500. <br />
<br />
Anche i Portoghesi vennero a conoscenza di questo agrume che diffusero nella Penisola Iberica mentre i Turchi lo diffondevano in vaste aree della Turchia della Siria e del Mar Nero.<br />
<br />
Era così ricercato perchè se ne ricavava un profumo di gran pregio ma era rinomato anche come candito e i suoi frutti acerbi e piccolini detti "chinottini" venivano canditi e mangiati con molto zucchero.<br />
<br />
Documenti dell'epoca narrano che questo frutto veniva trasformato in canditi già all'inizio del 1600.<br />
<br />
Molti quindi ritengono che sia originario della Cina questo verrebbe attestato anche dal suo nome, in spagnolo è infatti chiamato "arancio amaro di Cina " mentre in francese viene detto " piccolo cinese".<br />
<br />
In India i frutti del chinotto vengono considerati amuleti sono messi vicino ai malati e consegnati a chi sta per intraprendere un viaggio perchè si crede che l'aroma di questo piccolo frutto scacci le malattie e preservi dai pericoli.<br />
<br />
Alcuni dicono tuttavia che questo agrume sia originario del Mediterraneo dove si sarebbe sviluppato a seguito di una mutazione gemmaria dell'arancio amaro.<br />
<br />
La conoscenza di questa pianta è recente non se ne trova traccia nè presso i greci nè presso i romani antichi e neppure nel Medio Evo.<br />
<br />
<strong>DIFFUSIONE</strong><br />
<br />
Si sviluppò a partire dall'inizio del 1600 una fiorente industria lungo tutta la riviera del ponente ligure così come in Calabria nella stretta striscia di terra che va da Villa San Giovanni a Gioiosa Jonica si sviluppava nello stesso periodo la rigogliosa coltivazione del bergamotto.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLHHgAsnkzj4FbRVm_pOZchVehOmuciSDxuJt0thAC0xS1q2hhEKkXlLmzi56ycHCZIdLQvWapEK4F0a9zjaCk8AoSQuaXKb9YzXo4A0z61MH_s9RXsKvBkhMDQoFe2VkfStu6cAwYPFRt/s1600/mappa_consorzio_dop_riviera_ligure+%25281%2529.gif" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="175" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLHHgAsnkzj4FbRVm_pOZchVehOmuciSDxuJt0thAC0xS1q2hhEKkXlLmzi56ycHCZIdLQvWapEK4F0a9zjaCk8AoSQuaXKb9YzXo4A0z61MH_s9RXsKvBkhMDQoFe2VkfStu6cAwYPFRt/s320/mappa_consorzio_dop_riviera_ligure+%25281%2529.gif" width="320" /></a></div>Il chinotto invece aveva trovato il suo microclima ideale nella riviera ligure di Ponente da Varazze a Pietra Ligure nel Savonese.<br />
<br />
Sino alla fine del '700 quindi il chinotto era un agrume diffuso un parecchie aree del bacino del Mediterraneo.<br />
<br />
In Liguria nel 1877 nasce la prima azienda per la trasformazione in canditi dei frutti che ebbe fama nazionale e internazionale: la Silvestre Allemand di proprietà di un francese trasferitosi a Savona dove la produzione di chinotti era maggiore.<br />
<br />
Ben presto molte altre aziende sorsero e impiegando le tecniche usate dai francesi affinarono l'arte della canditura ponendo le basi di un'importante tradizione pasticcera.<br />
<br />
Era così estesa tale attività che alla fine dell'800 fu fondata a Savona la "Società dei produttori di chinotti" che provvedeva sull'esempio delle altre società agrumarie sia alla coltivazione che alla vendita dei frutti.<br />
<br />
Il maggior periodo di produttività del chinotto nel savonese fu quello a cavallo fra i due secoli sino agli anni venti poi iniziò il declino.<br />
<br />
Negli altri suoi areali di coltivazione tale abbandono si ebbe a partire dall'800 sia perchè vennero favoriti altri agrumi che potevano essere mangiati freschi, sia per la difficoltà della sua coltivazione.<br />
<br />
Il suo areale oggi è molto ridotto e all'infuori dell'Italia e di alcune sporadiche presenze nella Costa Azzurra non vi sono coltivazioni estese di questo frutto.<br />
<br />
Recentemente questa coltivazione è diventata protetta e dal settembre 2004 la coltivazione è entrata a far parte dei presidi Slow Food un' associazione che difende le tradizioni agricole e enogastronomiche in ogni parte del mondo, con l'intento di recuperare e promuovere lo sviluppo di questo agrume così particolare.<br />
<br />
Parecchie aziende quindi hanno negli ultimi anni riavviato la produzione di piante e recuperato vecchi chinotteti reimpiantandone di nuovi.<br />
<br />
Tutto ciò fa ben sperare di riuscire a preservare alle generazioni future un frutto caratteristico di questi luoghi che non deve andar perduto.<br />
<br />
<strong>DESCRIZIONE DI QUESTO CARATTERISTICO AGRUME</strong><br />
<br />
La sua famiglia è quella delle Rutacee il genere è quello del Citrus come molti agrumi e il suo nome scientifico è Citrus Myrtifolia dalle sue foglie piccole strette e appuntite che ricordano quelle del mirto.<br />
<br />
E' un agrume non molto alto, non supera i tre metri con una chioma molto ramificata.<br />
<br />
Unico fra tutti i Citrus il chinotto è privo di spine ed ha radici fittonanti che si sviluppano in profondità.<br />
<br />
Le sue foglie sono piccole, coriacee, lanceolate, di colore verde lucente e ricoprono la pianta tutto l'anno.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrH2DhHOFEdoOunInqhur-rfgi5GUmdMB5D7jShvCZbxK4WL2001YB3d-P5fvV1gRHNIhq1NJL_SHjAwHObg5i3rZtJmdCb5ujov2tLUzGFWyeTU9-yILUUIcoSFcmrWD4n8HFd5mAZxeM/s1600/citrus-myrtifolia.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrH2DhHOFEdoOunInqhur-rfgi5GUmdMB5D7jShvCZbxK4WL2001YB3d-P5fvV1gRHNIhq1NJL_SHjAwHObg5i3rZtJmdCb5ujov2tLUzGFWyeTU9-yILUUIcoSFcmrWD4n8HFd5mAZxeM/s320/citrus-myrtifolia.jpg" width="240" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> notate i fiori e i frutti insieme</td></tr>
</tbody></table>I <strong>fiori</strong> ermafroditi sono piuttosto piccoli come dimensione, bianchi riuniti in grappoli situati alle estremità dei rami e fioriscono a metà aprile anche se una modesta fioritura la si può avere nel periodo autunnale.<br />
<br />
La loro principale caratteristica è l'intenso e persistente profumo che spandono nell'aria circostante e che costituisce un ulteriore elemento d'ornamento per questa bella pianta che attira molti insetti impollinatori specialmente api.<br />
<br />
Questi fiori si trasformano in bacche dette anche esperidi che altro non sono che i frutti di questo agrume.<br />
<br />
Essi come grossezza possono essere paragonati al mandarino sono sferici ma schiacciati alle due estremità, con una buccia molto sottile liscia e profumata.<br />
<br />
Sono riuniti in gruppi, il loro colore è l'arancione vivo a maturazione e pesano circa 50 gr l'uno.<br />
<br />
La polpa del frutto è formata da 8 o 10 spicchi è apirena ma può anche contenere pochi semi, il suo succo è acido e amaro.<br />
<br />
La raccolta della frutta avviene in tre periodi differenti a seconda dell'uso al quale è destinata.<br />
<br />
Infatti la si raccoglie immatura a settembre ottobre, semimatura a novembre e a completa maturazione a dicembre.<br />
<br />
Il frutto del chinotto ha la particolarità di serbarsi per lungo tempo sull'albero anche per parecchi mesi.<br />
<br />
<strong>COME SI COLTIVA QUESTO AGRUME</strong><br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQuKNUvkgmKskUGA0h6Pi35wXJmvjyiYilKy1xhRPJ8fwcKDKZTJKyYu-11Z5NK1mGW0jQt6pS94evPV0WP_bTIZ7e1kkL6xjT-HMIuWllx2Lqs3IHMDGpa2czG_IZ7LzUJ0GHB9re4dTD/s1600/chinotto-savona.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQuKNUvkgmKskUGA0h6Pi35wXJmvjyiYilKy1xhRPJ8fwcKDKZTJKyYu-11Z5NK1mGW0jQt6pS94evPV0WP_bTIZ7e1kkL6xjT-HMIuWllx2Lqs3IHMDGpa2czG_IZ7LzUJ0GHB9re4dTD/s1600/chinotto-savona.JPG" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> chinotto di Savona</td></tr>
</tbody></table>Una cosa ve la voglio dir subito per essere chiara: questo è un agrume che vuole esser sì collocato in pieno sole ma anche vuole un clima moderatamente ventilato com'è quello ligure infatti teme l'afa e l'umidità stagnante cosi frequenti ahimè in pianura Padana.<br />
<br />
Quindi sole sì ma anche circolazione di aria certo non vento forte che teme e che fa cascare i frutticini.<br />
<br />
Vegeta al meglio se le temperature si mantengono dai 22 ai 30° mentre è a rischio se la temperatura arriva vicino allo 0 o se le escursioni termiche sono troppo pronunciate.<br />
<br />
Vuole terreno lavorato in profondità fertile e sciolto, se è sul sabbioso è meglio, lo desidera concimato con sostanze organiche ben mature e leggermente acido.<br />
<br />
Questa pianta rifugge i suoli troppo argillosi e compatti che causano asfissia radicale.<br />
<br />
<div style="text-align: left;"></div>Vuole molto concime ne è avido quindi concimate abbondantemente in autunno e anche in primavera.<br />
<br />
Non fategli mancare l'acqua pena la cascola dei frutti irrigate abbondantemente in primavera ed estate ma in genere tutte le volte che vedete il terreno troppo asciutto lasciando passare tempo fra un'annaffiatura e l'altra di modo che il terreno si asciughi bene.<br />
<br />
Piantatelo in autunno mettendo uno strato drenante nella buca profonda circa 60 cm per lo sgrondo dell'acqua infatti il chinotto teme i ristagni d'acqua che causano marciumi radicali.<br />
<br />
Distanziate le piante di tre metri e formatele a vaso aperto.<br />
<br />
Questa formazione la si imposta al momento della messa a dimora e si perfeziona con successive <b>leggere potature</b> da eseguirsi tutti gli anni e che consistono nell'eliminare i rami danneggiati o rotti e nello sfoltire la chioma per arieggiarla.<br />
<br />
Tenete presente che il chinotto è un agrume di assai lento accrescimento quindi potate leggero.<br />
<br />
L'accrescimento dei rami si verifica in tre periodi: primavera, inizio estate e autunno mentre la fruttificazione avviene sui rami dell'anno precedente.<br />
<br />
Per quanto riguarda poi il periodo nel quale dovete eseguire la potatura ricordatevi che nei mesi di febbraio e marzo questa pianta accumula il massimo contenuto di sostanze di riserva nei rami e nelle foglie quindi è il periodo peggiore per potarla tenendo presente anche che la fruttificazione si avvale delle sostanze di riserva presenti nei rami e nelle foglie della pianta stessa.<br />
<br />
Vanno ugualmente evitati i periodi nei quali le temperature si abbassano di molto.<br />
<br />
Se il freddo non è troppo pungente potatela a dicembre dopo aver raccolto la frutta e fate spesso una rimonda per levare i rami secchi e danneggiati e per togliere qualche ramo che infittisce troppo la chioma.<br />
<br />
Insomma la potatura di questo agrume per essere ottimale abbisogna di più interventi distanziati nel tempo.<br />
<br />
Se le piante di chinotto danno produzioni scarse o intermittenti ciò spesso è dovuto ad errate potature fatte ad anni alterni o a febbraio marzo quando questa pianta non andrebbe potata.<br />
<br />
Un'operazione importante da eseguirsi in inverno o in primavera prima della fioritura è la zappettatura che serve ad interrare il concime e spinge le radici superficiali a penetrare più profondamente nel terreno e ad essere così più al riparo dal freddo.<br />
<br />
Il chinotto <b>si propaga</b> per innesto a gemma o a marza sul melangolo o sull'arancio amaro e si trapianta a dimora dopo tre anni dall'innesto.<br />
<br />
La pianta entra in produzione dal quarto anno ed è molto longeva non sono rari i casi di chinotti che hanno raggiunto i 100 anni di età.<br />
<br />
<strong>VARIETA'</strong><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqraHGt7w4YryVQSRaLi-MvU724Kjy0QZxg3n6zlKCHVugrYNFDWct_E3QjiM3rF16Zb7vSBXSl7rkUabuH0meXCJT39kOwQIHBT0SpnkJj4cc6Xs59rjFwxTflMHcKq0gCZ-6mWIGBfGU/s1600/CHINOTTO+DI+SAVONA+VERDE.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqraHGt7w4YryVQSRaLi-MvU724Kjy0QZxg3n6zlKCHVugrYNFDWct_E3QjiM3rF16Zb7vSBXSl7rkUabuH0meXCJT39kOwQIHBT0SpnkJj4cc6Xs59rjFwxTflMHcKq0gCZ-6mWIGBfGU/s320/CHINOTTO+DI+SAVONA+VERDE.JPG" width="221" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> chinotto di Savona acerbo proprietà vivaio<br />
www.agricolapamparino.com</td></tr>
</tbody></table>Esistono delle varietà non sempre ben identificabili tra di loro.<br />
<br />
Una delle cultivar più conosciute è quella del "C<b>hinotto Piccolo"</b> usata anche a scopo ornamentale che è alta poco più di un metro e mezzo e sviluppa sui pochi rami un'incredibile quantità di fiori e di frutti che la rendono estremamente ornamentale.<br />
<br />
Per le sue ridotte dimensioni è quella che sta meglio in vaso.<br />
<br />
<div style="text-align: right;"></div>Poi c'è la varietà "<b>Chinotto Grande" </b> che è quello comunemente coltivato e di cui ho parlato sinora .<br />
<br />
La cultivar detta<b> "Chinotto di Savona"</b> è caratteristica per la sua succosità e la buccia più sottile particolarmente apprezzata nei secoli passati per la sua qualità.<br />
<br />
Ha le foglie più grandi rispetto alle altre varietà e viene coltivata solo in un ristretto territorio vicino alla città di Savona.<br />
<br />
Esiste anche una varietà a foglia crespa e un'altra con foglie piccole.<br />
<br />
<strong>UN AGRUME PARTICOLARMENTE ADATTO PER LA COLTIVAZIONE IN VASO</strong><br />
<strong><br />
</strong><br />
Come già annuncia il titolo il chinotto è particolarmente adatto ad essere coltivato in vaso e sul terrazzo o in un patio fa una bellissima figura in tutte le stagioni dell'anno.<br />
<br />
Di contenute misure è sempreverde, carico di fiori e di frutti e spesso se ne trovano in vari stadi di maturazione sulla pianta, insomma un'alberello molto ornamentale.<br />
<br />
Inoltre la sua crescita è molto lenta quindi sta bene in vaso senza che il suo ingombro con gli anni diventi eccessivo.<br />
<br />
Purtroppo non son tutte rose e fiori per rimanere in tema di giardinaggio :-)<br />
<br />
La pianta soffre se le temperature si abbassano e va riparata in serra fredda dove la temperatura anche la minima notturna non scenda sotto i 10 gradi per svernare al meglio.<br />
<br />
Attenzione poi al vento forte che la danneggia quindi ponete il vaso in un luogo riparato ad es al riparo di un muro, ma che il luogo dove la ponete sia leggermente ventilato.<br />
<br />
Non per nulla il chinotto come il bergamotto suo parente ama il clima di mare.<br />
<br />
Infatti l'uno cresce al meglio sulle coste calabre e l'altro, il chinotto, ha il suo areale lungo le coste del ponente ligure dove il clima è asciutto e leggermente ventilato.<br />
<br />
Dette queste informazioni generali passiamo al pratico.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXS1qtQ9aeMvdBT27A3FWpJig0kWTulCQpFcbcPNEv2xXeUDp81krUpIv7qlH7T7yXBfIJNtYtv4STgblEoHERL0eWQL2XIVdUgx7qZkWQ1eskz8Fr9ahOi6xBtuxgR1__BFlurUsvAW86/s1600/chinotto_in_vaso.3.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXS1qtQ9aeMvdBT27A3FWpJig0kWTulCQpFcbcPNEv2xXeUDp81krUpIv7qlH7T7yXBfIJNtYtv4STgblEoHERL0eWQL2XIVdUgx7qZkWQ1eskz8Fr9ahOi6xBtuxgR1__BFlurUsvAW86/s320/chinotto_in_vaso.3.jpg" width="206" /></a></div>Munitevi di un vaso, meglio di terracotta che sia al max di 10 cm superiore come larghezza a quello dove è piantato il vostro agrume, metteteci un buon drenaggio con ghiaia o altro materiale drenante, lo vendono nei garden, poi comprate un ottimo terriccio per agrumi.<br />
<br />
In mancanza di questo considerate che il <strong>terriccio</strong> per questa pianta deve avere le seguenti caratteristiche: sciolto, fertile, poroso e leggermente acido.<br />
<br />
Il periodo migliore per procedere al rinvaso è la primavera prima del suo risveglio vegetativo.<br />
<br />
Se è stata ricoverata in serra rinvasatela quando la portate in piena aria ma non subito, lasciate che per una 15dicina di giorni si abitui al nuovo ambiente prima di rinvasarla.<br />
<br />
Attenzione che nel sottovaso non vi siano ristagni d'acqua che per capillarità potrebbero risalire facendo marcire le radici quindi quando la bagnate togliete l'acqua dal sottovaso.<br />
<br />
In primavera guardate bene la vostra pianta e ogni anno procedete ad una leggera rimonda togliendo i rami danneggiati secchi o mal posizionati ma in ogni caso potate poco anche perchè il chinotto in vaso non è che abbia tanti rami.<br />
<br />
Per quanto riguarda la concimazione il chinotto è pianta esigente anche perchè si sfrutta molto portando sempre e in abbondanza o fiori o frutti.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div>Quindi in primavera verso marzo <strong>concimate</strong> con concime organico, lo vendono nei garden, poi all'allegagione dei frutticini concimate con apposito concime per agrumi, per le dosi attenetevi alla confezione, infine date altro concime a metà-fine settembre quando il gran caldo è andato scemando.<br />
<br />
Una nota dolente è l<strong>'annaffiatura</strong> e qui davvero dovete essere un poco esperti perchè il chinotto vuole si parecchia acqua che serve per sostenere i fiori e inturgidire i frutti, ma teme il marciume radicale favorito da ristagni d'acqua e da eccessiva innaffiatura.<br />
<br />
Quindi quando innaffiate fatelo in abbondanza curando molto lo sgrondo dell'acqua poi sinchè il terreno non è asciutto non innaffiate più.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCfJqfTonEwAFw6HtW5FOJsMB3tZqCxgn69mcMX7S9v_OnlVsOLHh6AEwoS4rMNtmcHsfhxANLShR6Ct8Z7uJLJShGQwvCdE0NFlcyyhn-PhpYlKM6pL_EhAxxeWxWbZVlRrkdMdKPmnTl/s1600/chinotto+in+vaso+2.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="237" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCfJqfTonEwAFw6HtW5FOJsMB3tZqCxgn69mcMX7S9v_OnlVsOLHh6AEwoS4rMNtmcHsfhxANLShR6Ct8Z7uJLJShGQwvCdE0NFlcyyhn-PhpYlKM6pL_EhAxxeWxWbZVlRrkdMdKPmnTl/s320/chinotto+in+vaso+2.jpg" width="320" /></a></div>Indicativamente annaffiate ogni 4 o 5 giorni nei periodi caldi e ogni 10 giorni e oltre d'inverno.<br />
<br />
Queste sono però indicazioni molto relative occorre vediate se il terreno è secco o no e qui vi verrà in aiuto l'osservazione e l'esperienza.<br />
<br />
Trattato con tutte queste cure il vostro chinotto prospererà e vi regalerà ogni anno la sua profumata fioritura e la sua appariscente fruttificazione.<br />
<br />
Guardatelo spesso, ammiratelo e siate accorti nel cogliere il minimo segno di disagio per porvi prontamente rimedio.<br />
<br />
La difficoltà con questo alberello è di riuscire a mantenerlo nel tempo anno dopo anno perchè divenga un esemplare sempre più bello e amato.<br />
<br />
Se avete dei bimbi questo è un agrume che potete permettervi senza preoccupazioni siccome non ha spine non potrà far del male ai vostri piccoli.<br />
<br />
Inoltre essendo una pianta molto longeva supera tranquillamente i 70 anni, se riuscite a conservarla potranno godersela i vostri figli e anche i nipoti.<br />
<br />
<strong>CARATTERISTICHE DEL FRUTTO</strong><br />
<br />
Il frutto del chinotto è ricco di vitamina C , di beta-carotene che ha un'azione anti ossidante ed è così utile per la protezione della vista, per la protezione delle mucose della bocca e aiuta a mantenere la pelle liscia ed elastica.<br />
<br />
Inoltre nel suo succo è presente la naringina che gli conferisce il sapore amarognolo.<br />
<br />
Questa sostanza contrasta i radicali liberi ed esplica un'azione anti-ossidante e anti-infiammatoria.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEis8xwl-FcAhtk03auafodfGFVgGY3obBiETLAdbBaLV13FYHeFmAlAzNJDlS5AYGeby4Tt3GsAWN2ANJ9XLrOp5TWI33HgswyhehyphenhyphenZOPY2wEeiVGb6fmHgO5mz7sj0HkY9nZxnqInzMeub/s1600/chinotti+sotto+maraschino.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEis8xwl-FcAhtk03auafodfGFVgGY3obBiETLAdbBaLV13FYHeFmAlAzNJDlS5AYGeby4Tt3GsAWN2ANJ9XLrOp5TWI33HgswyhehyphenhyphenZOPY2wEeiVGb6fmHgO5mz7sj0HkY9nZxnqInzMeub/s1600/chinotti+sotto+maraschino.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"></td></tr>
</tbody></table>Il frutto non è consumato fresco per il suo sapore aspro e acido ma diventa delizioso con la trasformazione dolciaria.<br />
<br />
In molti caffè della riviera francese e italiana un tempo si poteva trovare sul banco di vendita un recipiente pieno di piccoli agrumi verdi immersi nel Maraschino.<br />
<br />
Erano chinotti di Savona famosi e unici per qualità e aroma, ottimi come digestivo.<br />
<br />
Erano una delizia dolce-amara per palati da veri intenditori.<br />
<br />
Questa delizia così comune sino agli anni 20 e così ricercata da essere importata anche all'estero specialmente in America, Francia e Inghilterra, andò via via scemando quando ottuse politiche economiche e un'insolito susseguirsi di forti gelate depauperarono le coltivazioni di chinotto i famosi chinotteti.<br />
<br />
Oggi ne sopravvivono solo poche coltivazioni e solo una manciata di aziende capitanate dalla storica azienda la "Augusto Vincenzo Besio" la cui nascita risale al 1902 compra e trasforma i chinotti.<br />
<br />
Una delle ragioni dell'abbandono di questa produzione risiede nella lunghezza e difficoltà del processo di lavorazione che questo frutto richiede.<br />
<br />
Un tempo per dei mesi, i chinotti rimanevano in una salamoia formata da acqua di mare per levar loro l'amaro, ma non bastava.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvbrzTQzYGkI6kk2jzvom484QD45GeVBYfObAh3ACqU4h5xf8sLA9WE0-vCnw8XSNxmoE1A0T7mJ0xOKL4Eu5jk402X2b-RUaS-qlj9anUw8ujdlCGl1XQvHaGefCyrZgOiA1qhx346nf7/s1600/CHINOTTO+CANDITO.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="146" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvbrzTQzYGkI6kk2jzvom484QD45GeVBYfObAh3ACqU4h5xf8sLA9WE0-vCnw8XSNxmoE1A0T7mJ0xOKL4Eu5jk402X2b-RUaS-qlj9anUw8ujdlCGl1XQvHaGefCyrZgOiA1qhx346nf7/s200/CHINOTTO+CANDITO.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> chinotto al Maraschino</td></tr>
</tbody></table>Dopo questo periodo occorreva lavarli e tornirli a mano per togliere un sottile strato di buccia cerosa di pochi mm che conteneva gli aromi più amari.<br />
<br />
In seguito i chinotti venivano conciati con successive bolliture in sciroppi dolci di concentrazione crescente e infine posti nel liquore o canditi.<br />
<br />
La lunghezza e la difficoltà di questa lavorazione scarsamente remunerata ha fatto abbandonare questo prodotto singolare ricco di storia e di tradizione.<br />
<br />
Il Comune di Savona coadiuvato dai presidi Slow Food che tutelano questo agrume e i suoi prodotti sta facendo del suo meglio per rilanciare questa pianta così particolare e le tradizioni ad essa legate con particolare attenzione alla canditura.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMnXyFOsM0cagXNXqpxPr0Ip9Fus7XWFVZfmXMiHaSK5lfKHjaDZNJBE9uJWVEwuH4rRWnMQ92X_fHUUwj-hfbLasmJIbjbnC5crfLKIPuckNhjsRygTSAf73xSPMnMIxdvKinkJ-UQF8D/s1600/MARMELLATA+DI+CHINOTTO+DI+SAVONA.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMnXyFOsM0cagXNXqpxPr0Ip9Fus7XWFVZfmXMiHaSK5lfKHjaDZNJBE9uJWVEwuH4rRWnMQ92X_fHUUwj-hfbLasmJIbjbnC5crfLKIPuckNhjsRygTSAf73xSPMnMIxdvKinkJ-UQF8D/s1600/MARMELLATA+DI+CHINOTTO+DI+SAVONA.jpg" /></a></div>Con i frutti del chinotto si può ricavare anche un'ottima marmellata dal sapore dolce amaro e dall'intenso profumo o con il loro estratto profumate caramelle.<br />
<br />
Dal connubio tra il chinotto di Savona lo zucchero e l'essenza di senape nasce una delicata mostarda ideale per accompagnare carni e formaggi stagionati.<br />
<br />
Il chinotto è famoso per il liquore che da lui deriva e che ha preso il suo nome: il chinotto appunto.<br />
<br />
Il documento più antico della <b>bibita chiamata chinotto</b> la fanno risalire all'anno 1932 ad opera della ditta San Pellegrino anche se un'altra ditta nel 1949 quella del signor Pietro Neri iniziò a produrre chinotto che ebbe una vasta diffusione per tutta la penisola specie negli anni dell'immediato dopoguerra.<br />
<br />
Si può quindi affermare che Signor Neri per primo abbia pubblicizzato la bibita di chinotto facendo uso di spazi pubblicitari.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggJ8vDYKO_YQO65Um51O0yJqVvgamkpWUfAgA2TSG-sFq3d5jbfNSe_HfRIOcPOgrs9dY8WrDBKDFFPUDSwCtlY4RJ9T0Uv7W8Rixd2OB0uL4HVt21e0DetnBaKZyZtqC9BT_Qw3tDnkj5/s1600/logo+chinotto+neri.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggJ8vDYKO_YQO65Um51O0yJqVvgamkpWUfAgA2TSG-sFq3d5jbfNSe_HfRIOcPOgrs9dY8WrDBKDFFPUDSwCtlY4RJ9T0Uv7W8Rixd2OB0uL4HVt21e0DetnBaKZyZtqC9BT_Qw3tDnkj5/s1600/logo+chinotto+neri.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> logo chinotto Neri</td></tr>
</tbody></table>Il chinotto bibita ha una composizione segreta e nessun produttore l' ha spiegata chiaramente ma si configura come una bevanda gassata classica composta da acqua, anidride carbonica, zucchero ed estratti di chinotto.<br />
<br />
Vi è poi un <strong>caratteristico liquore</strong> che si produce nella zona di Savona: è il liquore a base di chinotto di Savona prodotto con le scorze del frutto del chinotto coltivato nel savonese e che ha marchio registrato.<br />
<br />
E' un liquore dal profumo intenso tipico del frutto dal quale deriva, amabile al palato con un retrogusto leggermente amarognolo e altamente digestivo.<br />
<br />
Va servito freddo ed è eccezionale come aperitivo e a fine pasto.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHItYcv337xdNy68nFZuTeNq0PZeYKUpJYP8jhQxpR3CpQOEjKyiTwRSSqybPgg532ZvV28MdrutVnC2DhlAo45xi7PQxvYUW2sEl3-dcbMF6zPUuyJ7TlGQ3SRFHcKWN5eZzTBpQeeNn0/s1600/liquore+al+chinotto+di+savona.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHItYcv337xdNy68nFZuTeNq0PZeYKUpJYP8jhQxpR3CpQOEjKyiTwRSSqybPgg532ZvV28MdrutVnC2DhlAo45xi7PQxvYUW2sEl3-dcbMF6zPUuyJ7TlGQ3SRFHcKWN5eZzTBpQeeNn0/s320/liquore+al+chinotto+di+savona.JPG" width="182" /></a></div>Vi è anche una grappa al chinotto dove l'infusione dei chinotti migliori nella grappa dà origine ad un'aromatica grappa dal sapore intenso e unico.<br />
<br />
Dai fiori, dalle foglie e dalle scorze dei frutti viene estratto un <strong>olio utilizzato in profumeria.</strong><br />
<br />
Dopo aver parlato di tutte queste squisitezze non mi resta che spiegare la ricettina che ha come protagonista questo raro e aromatico agrume.<br />
<br />
Se vi piacciono le marmellate fatte con gli agrumi e se non amate le marmellate troppo dolci questa è quella che fa per voi.<br />
<br />
<b>MARMELLATA CON I FRUTTI DI CHINOTTO</b><br />
<b><br />
</b><br />
Per un kg di chinotti ben maturi<br />
<br />
Lavate con cura i chinotti e metteteli in una pentola con acqua fredda, fate prendere il bollore per 20 minuti poi scolateli e buttare l'acqua.<br />
<br />
Mettete altra acqua nella pentola e fate bollire per altri 20 minuti buttate nuovamente l'acqua dopo aver scolato i chinotti.<br />
<br />
Rimetteteli in altra acqua e fate bollire per altri 20 minuti poi spegnete il fuoco tirate su i chinotti conservando l'acqua.<br />
<br />
Prendete i chinottini molli e acquosi e passateli col passaverdure, prima con quello grosso poi col fine otterrete un bel purè di chinotto profumato e di color arancio,i semini e i filamenti devono rimanere nel passaverdura.<br />
<br />
Pesatelo aggiungendo tanto zucchero quanto è il suo peso aggiungendo circa un litro dell'acqua di cottura tenuta da parte e mettete sul fuoco più basso che potete.<br />
<br />
Muniti di cucchiaio di legno per 15 minuti continuate a mescolare la marmellata e se la volete più solida mescolate per qualche minuto in più.<br />
<br />
Attenzione al fuoco che dev'essere bassissimo perchè non si attacchi e soprattutto perchè non schizzi e gli schizzi sono bollenti!<br />
<br />
Se non vi fidate mettetevi un guanto da forno.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLOz6z7EY9UEFnVsjEGoQ-kuORyj0hQotWTQdrB1ev_oxA-Hs3emeB97_wg38_ueC1DA4jOnIoR0BkGKRAJ9_yf7OFjo7BXiqUYWp6yFx6znDOplQYymtwG8fuCCGsFct8162XsIHyt0ig/s1600/chinotto+di+savona+maturo.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLOz6z7EY9UEFnVsjEGoQ-kuORyj0hQotWTQdrB1ev_oxA-Hs3emeB97_wg38_ueC1DA4jOnIoR0BkGKRAJ9_yf7OFjo7BXiqUYWp6yFx6znDOplQYymtwG8fuCCGsFct8162XsIHyt0ig/s320/chinotto+di+savona+maturo.jpg" width="201" /></a></div>Quando è pronta versatela bollente nei vasetti a chiusura ermetica precedentemente preparati chiudete e capovolgete subito il barattolo perchè si sterilizzi bene.<br />
<br />
Quando si è raffreddata rigirateli e sentirete un rumore...si è creato il sottovuoto che conserverà la marmellata.<br />
<br />
Questa è una marmellata che conserva l'amarognolo del frutto ottima col pane raffermo ma anche col formaggio stagionato.<br />
<br />
Un pochino più liquida serve per guarnire e profumare le crostate.<br />
<br />
Parlando di tutte queste prelibatezze mi è venuta fame vado a gustarmi un poco di marmellata di agrumi, non l'ho di chinotto ma vi consiglio di farla o di comprarla ha un gusto molto aromatico e particolare.<br />
<br />
Non mi resta quindi che augurarvi<br />
<br />
<b>BUON APPETITO</b><br />
<b><br />
</b><br />
<b>PS.</b> Mi sono dimenticata di dirvi e mi scuso qui pubblicamente con i titolari, che le foto del chinotto di Savona e i prodotti della linea "SENSU" sono di proprietà della Pamparino Grenn &Parking di cui volentieri posto qui sia l'indirizzo del vivaio<br />
www.agricolapamparino.com<br />
Via Caprazoppa 36 17024 Finale Ligure<br />
Tel 019695581<br />
che quello dove vengono commercializzati i prodotti<br />
negozio Via Nicotera 16<br />
Finalborgo SAVONA<br />
aggiungendo che quando questa neve e questo freddo caleranno verrò di persona per comprare qualche pianta dal vivaio e per assaggiare simili rare golositàriccardahttp://www.blogger.com/profile/15471853974207111487noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1211519335427645451.post-28194031233911614952012-01-06T10:05:00.000-08:002012-02-13T10:00:01.470-08:00PIANTE DA FRUTTO agrumi<b>UN AGRUME DI NICCHIA TIPICAMENTE ITALIANO</b><br />
<b><br />
</b><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0dD0R_N-tmv9aaWQZL9uachsG3YAV6ELVZtIFqgqRE0biebgvP_39HgJcjCUI299LeAm4oynB6RhX_446iX42KhhXwbYz_T3V5yVspwzZ5hRIkk5l980ALxwf8Z0PlVaf6HBOamHEuemu/s1600/bergamotto+4.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0dD0R_N-tmv9aaWQZL9uachsG3YAV6ELVZtIFqgqRE0biebgvP_39HgJcjCUI299LeAm4oynB6RhX_446iX42KhhXwbYz_T3V5yVspwzZ5hRIkk5l980ALxwf8Z0PlVaf6HBOamHEuemu/s1600/bergamotto+4.jpg" /></a></div>Molti pensano che gli agrumi siano piante di origine tropicale che si sono in seguito diffuse nelle altre regioni spesso è così ma non sempre.<br />
<br />
In questo post voglio farvi conoscere un agrume tipicamente italiano <b>il bergamotto</b> un vanto della nostra agricoltura perchè solo in una ristretta area del nostro paese trova le condizioni ottimali per svilupparsi al meglio e sprigionare tutto il suo aroma.<br />
<br />
Già nel XIV secolo risultano tracce di un agrume autoctono del sud della Calabria chiamato Limon pusillus calaber mentre la prima piantagione intensiva di bergamotti venne impiantata nel 1750 in Reggio Calabria nel fondo Rada Giunchi di proprietà di Nicola Parisi situato in questa città.<br />
<br />
Questa è la versione più veritiera.<br />
<br />
Tuttavia c'è chi afferma che in realtà il bergamotto non sia di origini italiane ma sia stato importato dalle isole Canarie oppure dalla Cina mentre alcuni affermano che sia originario della Spagna dalla città di Berga in Catalogna.<br />
<br />
Si narra infatti la storia del "moro di Spagna" che avrebbe portato da questo paese un ramo di bergamotto acquistato dai Signori Valentino di Reggio Calabria che lo innestarono su un arancio amaro situato nel loro possedimento di Santa Caterina.<br />
<br />
Comunque sia il primo frutteto da reddito di bergamotti è stato quello di Nicola Parisi nel 1750.<br />
<br />
Questo agrume appartiene alla famiglia delle Rutacee al genere Citrus e il suo nome scientifico è Citrus Bergamia Risso originatosi spontaneamente da seme, da arancio amaro e un altro agrume si pensa cedro o limetta.<br />
<br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh34mMfEPwyjhFVnVIwkzzzVdXakUhbSswQxpYR1qVCRbeC38kIOjNzzOTpl2h9-Mbh6C4etl-HD5CUYFN99U2tURCCLFyon6cKVlyQwacVmb4qLyRTmQXJ3n4O36R1YwwHMdezwRhpogow/s1600/bergamotto++particolare.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="121" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh34mMfEPwyjhFVnVIwkzzzVdXakUhbSswQxpYR1qVCRbeC38kIOjNzzOTpl2h9-Mbh6C4etl-HD5CUYFN99U2tURCCLFyon6cKVlyQwacVmb4qLyRTmQXJ3n4O36R1YwwHMdezwRhpogow/s200/bergamotto++particolare.jpg" width="200" /></a>L'origine più attendibile del suo nome è Berg-armudi cioè "pero del Signore" in turco a causa della sua somiglianza con la pera bergamotta.<br />
<b><br />
</b><br />
<strong> IL SUO RISTRETTO HABITAT LO RENDE PREZIOSO</strong><br />
<br />
La sua zona di produzione è limitata alla costiera jonica della provincia di Reggio Calabria ed è diventato il simbolo dell'intera zona e della città.<br />
<br />
La sua coltivazione si estende soltanto su una superficie di 1500 ha con una produzione di 20.000 tonnellate di frutta dal quale si ricava 100.000 kg di essenza.<br />
<br />
Il bergamotto viene coltivato anche in Brasile ed Argentina però solo qui in questo ristretto territorio con terreno e clima ottimale riesce a fruttificare in modo così abbondante e con un'essenza così pregiata.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiir3QMKhbrg4jSWudl_Xwv-mo51kPWhaVaoaQF95t2xfnO0ob6WiManDQSVOC3tGu4dtjOUQ3WS1oa2YcGdHKQnHlpee5_SPW1xcGCWZ4ZXk0KRiWocfD9FqiKv9NgG2Ny8xDZw_x7naVU/s1600/area-produzione-bergamotto.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiir3QMKhbrg4jSWudl_Xwv-mo51kPWhaVaoaQF95t2xfnO0ob6WiManDQSVOC3tGu4dtjOUQ3WS1oa2YcGdHKQnHlpee5_SPW1xcGCWZ4ZXk0KRiWocfD9FqiKv9NgG2Ny8xDZw_x7naVU/s1600/area-produzione-bergamotto.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> area produzione del bergamotto</td></tr>
</tbody></table>Molti altri paesi hanno tentato la coltivazione di questo particolare agrume ma non c'è stato niente da fare il bergamotto fedele e ostinato si sviluppa al meglio solo in questa ristretta striscia di territorio appartenente alla costa calabra.<br />
<br />
Infatti il suo habitat ottimale si colloca in quella stretta striscia di terra pianeggiante lunga poco più di 100 km situata fra Villa San Giovanni e Gioiosa Jonica compresa fra le propaggini dell'Aspromonte e i mari Tirreno e Ionio in provincia di Reggio Calabria.<br />
<br />
Questa area chiamata " tropicale temperata umida" è caratterizzata da un particolare microclima che ha estati calde senza precipitazioni piovose, l'inizio della primavera e la fine dell' autunno caratterizzati da abbondanti piogge e inverni con temperature che molto raramente scendono sotto i 10 gradi.<br />
<br />
Mediamente i giorni di sole sono 300 all'anno e venti medio forti soffiano quasi tutta l'annata anche se questo territorio viene riparato dai forti venti che soffiano lungo lo stretto di Messina grazie alle colline circostanti.<br />
<br />
<strong> DESCRIZIONE DELLA PIANTA DEL BERGAMOTTO</strong><br />
<br />
Questo albero ha un'altezza di 3 o 4 metri e un'ampiezza della chioma di eguale diametro un tronco dritto con corteccia grigiastra. <br />
<br />
Le sue radici sono fittonanti e si sviluppano in profondità.<br />
<br />
Questo è un agrume ben ramificato poco spinoso con spine che si possono trovare solo all'ascella delle foglie. <br />
<br />
Le foglie sono di color verde intenso e lucido di forma lanceolata assomigliano come dimensione e forma a quelle dell'arancio non cadono in inverno in quanto questa è una pianta sempreverde.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvvNzwskHtk6SdSCfiwbnHK2C6wa7H4ryeLVmYk1r7HRhQJ3f44hT02XNk9rRIH6MpKTuhnVAthiODEbWqOdeQQuXi_vJJEKsbS1gOItmZ9FpRP_pgz4AyKR3IbwIj0d4zm2U3Es7JwBye/s1600/fiori+del+bergamotto.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvvNzwskHtk6SdSCfiwbnHK2C6wa7H4ryeLVmYk1r7HRhQJ3f44hT02XNk9rRIH6MpKTuhnVAthiODEbWqOdeQQuXi_vJJEKsbS1gOItmZ9FpRP_pgz4AyKR3IbwIj0d4zm2U3Es7JwBye/s1600/fiori+del+bergamotto.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> fiori del bergamotto </td></tr>
</tbody></table>All'inizio di marzo quando finisce la stagione delle piogge spuntano le nuove foglie e l'albero inizia la prima fioritura che si protrae nel mese di marzo e di aprile a seconda delle cultivar.<br />
<br />
I suoi fiori ermafroditi sono bianchi e molto profumati formati da cinque petali per lo più riuniti in gruppi ma a seconda delle varietà possono essere anche solitari, spuntano all'ascella delle foglie o all'apice dei rami.<br />
<br />
Questa pianta presenta la caratteristica di fiorire due volte in un anno: la prima volta i suoi fiori sbocciano in marzo aprile con fruttificazione in novembre dicembre e la seconda volta la sua fioritura avviene in autunno con fruttificazione che matura nel mese di marzo dell'anno successivo.<br />
<br />
Il frutto assomiglia a quello dell'arancia con un peso che si situa fra gli 80 e i 200 gr con un colore che varia dal giallo al color arancio chiaro con buccia sottile.<br />
<br />
La sua forma varia a seconda delle varietà da sferica a globosa, la sua buccia è moderatamente rugosa ed aderente.<br />
<br />
All'interno del frutto si trova una polpa suddivisa in 12 o 15 spicchi che contiene un succo acido e amarognolo con pochi semi.<br />
<br />
La raccolta dei frutti di questo agrume inizia in ottobre sino a dicembre quando la giusta turgidezza della buccia indica che questa è pronta per rilasciare la sua essenza.<br />
<br />
Il frutto è delicato e viene raccolto a mano per essere conservato un tempo in panieri e oggi in più prosaiche cassette di plastica.<br />
<br />
<strong>PARTICOLARITA' DELLA SUA COLTIVAZIONE</strong><br />
<strong><br />
</strong><br />
Il bergamotto vuole una forte luminosità anche i raggi diretti del sole giovano a questa pianta che però teme il forte vento che disturba l'allegagione vale a dire lo stadio iniziale della sua frutta.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_bVC7FqHFEbTX1YXSyJHsDT6XNue8ApOnN1NnMy5aXno3RXTmxCThjbB3UXLbokti_b_lc1HUQ64ZQDiA3LZ0JYh5ZVwzxuftT3jQY5b7us0ABDAtZ2hqKL2yqXmfhGG12xKhCJtmWTBT/s1600/albero+di+bergamotto.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_bVC7FqHFEbTX1YXSyJHsDT6XNue8ApOnN1NnMy5aXno3RXTmxCThjbB3UXLbokti_b_lc1HUQ64ZQDiA3LZ0JYh5ZVwzxuftT3jQY5b7us0ABDAtZ2hqKL2yqXmfhGG12xKhCJtmWTBT/s320/albero+di+bergamotto.jpg" width="243" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> albero di bergamotto</td></tr>
</tbody></table>E' esigente per quanto riguarda la temperatura che non deve scendere al di sotto dei 10 gradi in inverno per avere una coltivazione ottimale e non tollera che scenda al di sotto dei 3 gradi sopra lo 0.<br />
<br />
Questa pianta teme molto gli sbalzi di temperatura in modo particolare quelli causati dalle nebbie di primavera che si verificano lungo il litorale calabrese e che i coltivatori temono in quanto sono l'origine della caduta dei frutti immaturi di questo agrume.<br />
<br />
Per quanto riguarda il terreno lo vuole sciolto profondo fertile e soprattutto ben drenato temendo molto i ristagni d'acqua che fanno marcire le radici e quindi rifuggendo i terreni argillosi con scarso drenaggio.<br />
<br />
Nei periodi più siccitosi dell'estate occorre predisporre un impianto di irrigazione in quanto questa pianta per produrre abbondanti frutti necessita di essere irrigata pena la cascola dei frutticini immaturi.<br />
<br />
Si può <strong>propagare per seme</strong> che <strong>darà una pianta selvatica di bergamotto</strong> ma <strong>la si può innestare</strong> al posto dell'arancio amaro per avere una pianta identica alla pianta madre, oppure si innestano tre rami di bergamotto su un portainnesto di arancio amaro di un anno.<br />
<br />
Dopo un anno in vaso a due anni la piantina innestata viene posta a dimora.<br />
<br />
Le piantine di due anni vanno poste a dimora in autunno oppure a febbraio e inizieranno a produrre frutta dal loro terzo anno di vita.<br />
<br />
La vita produttiva del bergamotto è di circa 25 anni e la sua massima produttività si ha verso gli otto anni. <br />
<br />
La forma di allevamento comunemente adottata è il globo a chioma piena con sesti d'impianto di 5 X 4 metri.<br />
<br />
La <strong>potatura</strong> occorre eseguirla tutti gli anni per ridurre il fenomeno dell'alternanza.<br />
<br />
E' importante in questa specie ridurre i rametti giovani per arieggiare la chioma dell'albero e fare in modo che questi rametti siano correttamente distanziati.<br />
<br />
Inoltre la potatura deve tendere ad abbassare i rami alti della pianta facendo in maniera che la maggior parte della fruttificazione avvenga nelle parti più basse della chioma.<br />
<br />
Si possono così raccogliere i frutti con più comodità e anche proteggerli dal sole eccessivo e dal forte vento.<br />
<br />
Concimate con azoto a fine inverno per favorire la ripresa della vegetazione e la successiva fioritura mentre prima della stagione piovosa somministrate potassio e fosforo. <br />
<br />
I bergamotteti più rigogliosi sono quelli piantati nei valloni o lungo le fiumare dove beneficiano di una intensa insolazione ma sono anche riparati dalle raffiche di vento e possono essere irrigati abbondantemente durante la stagione secca.<br />
<br />
Inoltre possono beneficiare di un terreno a base silicea ottimale per la loro crescita.<br />
<br />
<strong>VARIETA'</strong><br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNv3GKhyzkrq-zDce1Bz9ou0Z5-JvguRA5LhMWxyuo6OmgWXTvwPrm-Q1C7b7-7aAGDL1UdULp0eJb40VOtaOaEctbdlf61bByj826HzoMN6-609E-2JAjXBHrDuAxX0wqjm5cYj0EKFWh/s1600/berggamotto+fantastico.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="168" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNv3GKhyzkrq-zDce1Bz9ou0Z5-JvguRA5LhMWxyuo6OmgWXTvwPrm-Q1C7b7-7aAGDL1UdULp0eJb40VOtaOaEctbdlf61bByj826HzoMN6-609E-2JAjXBHrDuAxX0wqjm5cYj0EKFWh/s200/berggamotto+fantastico.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> Cultivar "Fantastico"</td></tr>
</tbody></table>Tre sono le cultivar di questo agrume e tutte e tre si trovano nella provincia di Reggio Calabria.<br />
<br />
La più coltivata è la <b>"Fantastico"</b> che da sola detiene circa il 75% della produzione.<br />
<br />
Viene spesso preferita alle altre perchè è molto produttiva e ricca di oli essenziali.<br />
<br />
E' un albero di buon sviluppo, rustico con foglie di grosse dimensioni e frutti che si presentano di forma globosa, la raccolta dei suoi frutti avviene a fine novembre inizio dicembre.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3ewdknxvirjn72KgY-VLLnEBpNu2aRsDt6dcv-JH_n-jNUE7uLFL1B6ryZwBw2zYBI1uyCYDmQjjOK5KBh-K4eVOOQnswpdkq4B0YBpcxrk_xg6xJWOuehJiy6tGZBZqH4_Z1b791W3dN/s1600/cultivar+femminello.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="148" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3ewdknxvirjn72KgY-VLLnEBpNu2aRsDt6dcv-JH_n-jNUE7uLFL1B6ryZwBw2zYBI1uyCYDmQjjOK5KBh-K4eVOOQnswpdkq4B0YBpcxrk_xg6xJWOuehJiy6tGZBZqH4_Z1b791W3dN/s200/cultivar+femminello.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> varietà "Femminello"</td></tr>
</tbody></table>La varietà <b>"Femminello"</b> è di sviluppo ridotto, di accrescimento rapido, produttiva ma poco longeva ed esigente.<br />
<br />
Le sue foglie sono lanceolate e di medio sviluppo, il suo frutto è sferico con la buccia sottile di pezzatura pressochè uniforme, ricco di olii essenziali e spesso più aromatico delle altre varietà.<br />
<br />
La raccolta dei suoi frutti si svolge nel mese di ottobre.<br />
<br />
La cultivar <b>"Castagnaro" </b>è una pianta di buon sviluppo, rustica e longeva, resistente al vento ma che presenta il fenomeno dell'alternanza nella sua produzione,un anno è carica di frutti ma l'anno dopo ne porta pochi o nessuno.<br />
<br />
Le sue foglie sono grandi e lanceolate il frutto è globoso con buccia di spessore medio come è medio il contenuto di olio essenziale.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiY4Dym1MiKBxemiPtNkFo02Hcjo1uAE03JR7KNeizwz-KikeSdsfxgYGTn5ROy6ziXMTfFYptIgHpCgoPazkm2w6QnhIA9qpkziyvV-yEBZoYA48uH8977XNx6SCyzys2Z5auOxEnfsdKt/s1600/cultivar+castagnaro.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="166" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiY4Dym1MiKBxemiPtNkFo02Hcjo1uAE03JR7KNeizwz-KikeSdsfxgYGTn5ROy6ziXMTfFYptIgHpCgoPazkm2w6QnhIA9qpkziyvV-yEBZoYA48uH8977XNx6SCyzys2Z5auOxEnfsdKt/s200/cultivar+castagnaro.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> cultivar "Castagnaro"</td></tr>
</tbody></table>La raccolta della sua fruttificazione avviene nel mese di novembre.<br />
<br />
<strong>COLTIVAZIONE IN VASO</strong><br />
<br />
Non è impossibile coltivare un bergamotto in vaso ma non è neppure una cosa tanto facile.<br />
<br />
Inutile girarci attorno questo è un agrume esigente e non per nulla è una specie di nicchia coltivabile solo in una ristretta fascia costiera!<br />
<br />
Sicuramente a meno di non abitare nelle zone dove questa pianta viene coltivata in piena terra la cosa migliore è coltivarlo in vaso.<br />
<br />
Tenete presente che è un agrume che predilige il clima temperato caldo come molti agrumi, quindi non sopporta il clima rigido, soffre se la temperatura si abbassa sotto i 10 gr, ma teme anche le gelate tardive, i bruschi sbalzi di temperatura, la pioggia eccessiva o troppo scarsa.<br />
<br />
Invece è molto resistente al caldo e predilige le estati calde e con piovosità scarsa.<br />
<br />
Lo sviluppo vegetativo avviene sopra i 22 gradi ma questo agrume è in pericolo se le temperature scendono di 3 gradi sopra lo 0 per un periodo non limitato di tempo.<br />
<br />
Quindi se volete cimentarvi prendete un grande vaso, meglio se di terracotta perchè le radici respirano e mettete un ottimo drenaggio, questo agrume delicato non sopporta i ristagni d'acqua.<br />
<br />
Terriccio sciolto e fertile per agrumi, lo vendono nei buoni garden, rinvasate la vostra pianta posizionatela in un posto assolato e riparato e cosa importante se vedete che vegeta bene non spostatela più.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUe_yTgByS-zHJo6GeUQ9H2PnzqapAWHwEACDQUsn9RiIDJVCtOnRs2Ma_eS_xG7JkGyeKrTaYcm2-GQOqhfnmUequF-h5xeASqbLqEqUZ09K0eO-A1W5UPpRh8adb6mITjjvaG_B9C4pH/s1600/beragmotto-in-vaso.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUe_yTgByS-zHJo6GeUQ9H2PnzqapAWHwEACDQUsn9RiIDJVCtOnRs2Ma_eS_xG7JkGyeKrTaYcm2-GQOqhfnmUequF-h5xeASqbLqEqUZ09K0eO-A1W5UPpRh8adb6mITjjvaG_B9C4pH/s1600/beragmotto-in-vaso.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> bergamotto in vaso</td></tr>
</tbody></table>La sposterete, naturalmente solo se le temperature scendono, per ricoverarla in serra fredda dove la temperatura, anche quella notturna, non scenda al di sotto dei 10 gradi oppure in una veranda luminosa rispettando sempre i parametri per quanto riguarda la temperatura e attenzione alle correnti d'aria che le fanno perdere le foglie.<br />
<br />
Non dimenticate di annaffiarla moderatamente anche d'inverno mentre in estate siate più assidui e abbondanti con l'acqua facendo però sempre attenzione che il terreno sia ben asciutto fra un'innaffiatura e l'altra.<br />
<br />
Il periodo migliore per piantarla in vaso o procedere al rinvaso è la primavera.<br />
<br />
Questa pianta va rinvasata ogni anno con un vaso di diametro leggermente, 10 cm , superiore a quello dell'anno precedente.<br />
<br />
Quando poi non si potrà più aumentare il diametro del vaso occorre cambiare il terreno e concimarla con un buon concime per agrumi sempre in primavera.<br />
<br />
Sarete ripagati da tante attenzioni quando il vostro esemplare così coccolato vi ripagherà con la sua fioritura abbondante e profumatissima e a tempo debito potrete ammirare i suoi frutti, vi darò più avanti qualche ricetta che vi consentirà di gustarli.<br />
<br />
<strong>CARATTERISTICHE DEL FRUTTO</strong><br />
<br />
Il frutto viene raccolto in vari stadi di maturazione.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div>Non è di gradevole sapore consumato fresco ma si può impiegare a spicchi per aromatizzare il tè.<br />
Tipico il suo profumo nel tè Earl Grey in quanto viene usato nella sua concia.<br />
<br />
Il frutto intero può essere candito ma entra anche nella preparazione di numerosi liquori e per questo scopo viene raccolto quando presenta una caratteristica colorazione verde cinerino.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsjgIx5XyzfHhtQfeMxvvD6y6QBAEy3V2mb0RB1jsHvIs95ufNi3eTh0RyZy3P7nHnIquoYwT_fzEUJz8tmTdMWQ_euNPLSLcKpQk8aAKtAEjb8SvFbz1HygjObRdbSuuiuFbaVkmP9cyC/s1600/download.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsjgIx5XyzfHhtQfeMxvvD6y6QBAEy3V2mb0RB1jsHvIs95ufNi3eTh0RyZy3P7nHnIquoYwT_fzEUJz8tmTdMWQ_euNPLSLcKpQk8aAKtAEjb8SvFbz1HygjObRdbSuuiuFbaVkmP9cyC/s200/download.jpg" width="147" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> Liquore "Bergamino"</td></tr>
</tbody></table>Uno dei liquori più rinomati è il <strong>"Bergamino"</strong> composizione 15% delle scorzette del frutto e sino al 40% di alcool con la successiva aggiunta di zucchero, ha ottenuto la qualifica di prodotto agroalimentare tradizionale e la sua notorietà è tale che è esportato in tutto il mondo.<br />
<br />
Generalmente si consuma fresco come dopo pasto ma entra anche nelle preparazioni di numerosi dolci e gelati.<br />
<br />
Con il bergamotto e altre erbe aromatiche si fa un efficace amaro ad alta gradazione alcolica.<br />
<br />
Abbiamo poi l'elisir digestivo al bergamotto chiamato <strong>"Amarotto"</strong> un liquore poco alcolico.<br />
<br />
La crema al bergamotto viene ottenuta da un infuso di crema di latte e scorze di bergamotto.<br />
<br />
Infine voglio qui ricordare un altro liquore ad alto tasso alcoolico la "grappa al bergamotto".<br />
<br />
Il frutto completamente maturo assume una colorazione gialla o arancio chiaro e viene raccolto per essere usato per l'estrazione dell'olio essenziale che è impiegato come aromatizzante.<br />
<br />
Quando presenta una colorazione ancora verde viene raccolto per estrarre l'olio essenziale usato in profumeria e per la sua trasformazione in canditi.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3vthZ2Qa-QYNwoXVtPctfxQ3uvBaduT7th3BNI38ghWY4TzmoFWI9Ogak0y6nHbp9VGFTMYQqWOi7vWpGLoIwf8kCIlLKGQZHtjW828wULqm7bXCjlNKA_DcY0GfBfjWqU-ggeTgLKw1U/s1600/crema+di+bergamotto.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3vthZ2Qa-QYNwoXVtPctfxQ3uvBaduT7th3BNI38ghWY4TzmoFWI9Ogak0y6nHbp9VGFTMYQqWOi7vWpGLoIwf8kCIlLKGQZHtjW828wULqm7bXCjlNKA_DcY0GfBfjWqU-ggeTgLKw1U/s320/crema+di+bergamotto.jpg" width="60" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> Crema al bergamotto</td></tr>
</tbody></table>Infine quando il frutto presenta una colorazione verde cinerino è usato intero per essere impiegato nei liquori a base di bergamotto e per produrre un'essenza chiamata neroli o nero di bergamotto.<br />
<br />
Questo frutto tuttavia viene impiegato principalmente per estrarne<strong> l'essenza</strong> che con i suoi 350 componenti chimici è <strong>indispensabile per l'industria profumiera.</strong><br />
<br />
Occorre tener presente che per produrre un litro di olio essenziale di bergamotto occorrono ben 200 kg di frutti.<br />
<br />
L'essenza di bergamotto è un liquido il cui colore va dal verde al giallo verdastro con un aroma fresco, gradevole e delicato che ricorda il profumo del frutto fresco.<br />
<br />
Le sue note fragranti e persistenti sono apprezzate dai migliori profumieri internazionali che riescono a distinguerle in note di testa, di corpo e di coda.<br />
<br />
Molto importante è poi la valutazione della limpidezza dell'essenza con i suoi caratterisici riflessi e il suo colore che va dal verde intenso ad un colore più ambrato.<br />
<br />
Dalla sua buccia si estrae l'essenza chiamata di petit grain e di neroli mentre dalla sua troppo precoce, febbraio o troppo tardiva , giugno, fruttificazione che non porterebbe frutti si estrae l'essenza di neroli.<br />
<br />
Dalle foglie e dai giovani rami si può estrarre l'essenza di petit grain.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhb3gvC5NaYel74GiRz7ACAyK9q98adAvG53rbb4IdNf1j7PNVd-kCcHd9yYFYPaOUFX6l8IonHUnYMujb7FdW0m9cwoUxTXq6iTr6XfwQ-9dVr1Lol92n1mJ_LXvaxpyqm4Zi7EKZCO3JZ/s1600/bergamotto+frutti.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="131" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhb3gvC5NaYel74GiRz7ACAyK9q98adAvG53rbb4IdNf1j7PNVd-kCcHd9yYFYPaOUFX6l8IonHUnYMujb7FdW0m9cwoUxTXq6iTr6XfwQ-9dVr1Lol92n1mJ_LXvaxpyqm4Zi7EKZCO3JZ/s200/bergamotto+frutti.jpg" width="200" /></a></div>L'estrazione dell'essenza del bergamotto ebbe inizio intorno alla metà del XVII e fu a lungo eseguita manualmente con un procedimento detto a spugna che consiste nel tagliare i frutti a metà, nel cavarne la polpa con un particolare coltello detto rastrello e quindi comprimere con un movimento rotatorio della mano la scorza contro una spugna naturale per fare in modo che dagli otricoli della scorza stessa sprizzi fuori l'essenza.<br />
<br />
Dalle spugne poi l'olio essenziale insieme con il liquido delle scorze veniva spremuto in un recipiente di terracotta detto "concolina" e separato per decantazione.<br />
<br />
La prima macchina per l'estrazione della preziosa essenza fu ideata nel 1844 da Nicola Barillà e venne comunemente chiamata macchina calabrese.<br />
<br />
E' composta principalmente da due coppe di ghisa del diametro di circa 30 cm tra le quali i frutti preventivamente scelti come grossezza, vengono compressi e schiacciati lasciando colare il loro succo e sprizzare l'essenza contenuta nella buccia.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiw1wWC9cPj4QgCwu1Xm00Sa1iFX2nIjy97qlzrAiQpw1vWIyd_uTkobdvkWYKkMSIsdonXo8CNnog4Fwg0psfd8GCAFlUqNW0OEKRAgEKCm4IqBmBthCF5gTbQs19c-RvCaNrgofLLlxHA/s1600/300px-Macchina_calabrese++per+la+lavorazione+del+bergamotto.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiw1wWC9cPj4QgCwu1Xm00Sa1iFX2nIjy97qlzrAiQpw1vWIyd_uTkobdvkWYKkMSIsdonXo8CNnog4Fwg0psfd8GCAFlUqNW0OEKRAgEKCm4IqBmBthCF5gTbQs19c-RvCaNrgofLLlxHA/s200/300px-Macchina_calabrese++per+la+lavorazione+del+bergamotto.jpg" width="137" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> macchina calabrese</td></tr>
</tbody></table>Il tutto cola , insieme ai detriti della buccia, attraverso un'apertura praticata nella coppa inferiore in un recipiente di rame o di terracotta.<br />
<br />
Per decantazione l'essenza viene separata dai detriti invece da questi ultimi sottoposti a distillazione con speciali alambicchi si ottiene il distillato di bergamotto.<br />
<br />
Oggi l''olio essenziale di bergamotto si estrae con macchine dette "pelatrici" che "raspano" la buccia esterna del frutto in acqua corrente ottenendo un'emulsione che viene posta in centrifughe che separano l'essenza dall'acqua per differenza di peso specifico.<br />
<br />
Attraverso il processo di "defurocumarinizzazione" è possibile ridurre di molto il Bergaptene una sostanza contenuta nell'essenza che con esposizione al sole può provocare ustioni anche gravi.<br />
<br />
In farmacia e in erboristeria è possibile acquistare l'essenza già trattata.<br />
<br />
L'essenza o <strong>olio essenziale di bergamotto</strong> è molto ricercata nell'industria profumiera internazionale perchè ha la funzione di fissare il bouquet aromatico dei profumi e anche perchè esalta l'aroma delle altre essenze contenute nel profumo stesso con note di fragranza e di freschezza.<br />
<br />
E' un componente essenziale dell'acqua di colonia e delle acque da toilette in genere.<br />
<br />
Questo è stato il primo uso del bergamotto che per questa sua caratteristica si è diffuso a livello mondiale.<br />
<br />
Il primo distillatore a creare la famosa acqua di Colonia fu un italiano emigrato in Germania alla fine del 1600 con una formula segreta in cui entrava questo profumato agrume chiamata a quel tempo "acqua mirabilis".<br />
<br />
Sono moltissimi i suoi impieghi: dai numerosi profumi alle acque di colonia, dai dentifrici ai sali da bagno, dalle lozioni ai deodoranti.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhL8pY4IFQGamUgyKy8L4H0nEvbYJlMnW0HcpK9UHSoXai_YKMs4t8Xcd7iPG5a0K0-0TT4C0W5szJ_C0yLENyqrdj6CpXtM9BkVsYTEV63j3hmC5nDr3DiFLdLFHhVEkcnaUwP5tTTCkbe/s1600/essenza+di+bergamotto.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhL8pY4IFQGamUgyKy8L4H0nEvbYJlMnW0HcpK9UHSoXai_YKMs4t8Xcd7iPG5a0K0-0TT4C0W5szJ_C0yLENyqrdj6CpXtM9BkVsYTEV63j3hmC5nDr3DiFLdLFHhVEkcnaUwP5tTTCkbe/s1600/essenza+di+bergamotto.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> essenza di bergamotto</td></tr>
</tbody></table> Questo olio essenziale è usato anche negli abbronzanti in quanto alcune sue sostanze stimolano l'abbronzatura inoltre viene impiegato anche per aromatizzare il tabacco da pipa e il tè.<br />
<br />
In cosmetica dà corpo alle creme di bellezza e ai saponi.<br />
<br />
La pectina estratta dalla buccia di questo agrume viene usata anche in farmaceutica come anti diarroico e emostatico mentre nella medicina popolare veniva adoperata come antisettico, cicatrizzante delle piaghe e vermifugo.<br />
<br />
Fu per primo un medico francese che notò come le ferite delle persone che erano a contatto con questo agrume e in special modo durante la raccolta dei suoi frutti si rimarginassero ad incredibile velocità.<br />
<br />
Quindi la sua essenza fu utilizzata per la disinfezione di ferite infette date le sue spiccate proprietà micotiche contro i germi dell'epidermide.<br />
<br />
Più avanti verso gli anni 70 ci si accorse della pericolosità di certi suoi componenti chiamati bergapteni e quindi non fu più usato.<br />
<br />
Recentemente si è trovato il modo di eliminarli lasciando intatte le sue caratteristiche positive quindi numerosi spiragli si sono aperti anche in campo odontoiatrico per poterlo nuovamente usare anche in campo medico.<br />
<br />
Il distillato dell'essenza se ben eseguito permette di eliminare quelle sostanze i bergapteni dannose per la pelle e così può essere utilizzato, mescolato ad altri oli naturali come antisettico della cute, come disinfettante del cavo orale, come lenitivo nell'acne pustolosa del viso e come regolatore della secrezione grassa nelle pelli grasse e impure.<br />
<br />
Miscelato con l'alcool e diluito con acqua è un ottimo deodorante da spruzzarsi negli armadi e negli ambienti da troppo tempo chiusi.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQN3E0E_76YlxWe8CSZBmD1N5k_NoKbSuzh5L60ofihmLnxUhluJ0l52vWkO2i8UOOZyE2M5rwWDk15_O-e_3iPYdgTJ3KLNLcLlht8Zksl-BiqS5jv4A02UrX6J1gxGmEtjNeGssx1HFw/s1600/bergamotti+appena+raccolti+e+adatti+a+produrre+l%2527essenza.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQN3E0E_76YlxWe8CSZBmD1N5k_NoKbSuzh5L60ofihmLnxUhluJ0l52vWkO2i8UOOZyE2M5rwWDk15_O-e_3iPYdgTJ3KLNLcLlht8Zksl-BiqS5jv4A02UrX6J1gxGmEtjNeGssx1HFw/s200/bergamotti+appena+raccolti+e+adatti+a+produrre+l%2527essenza.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> bergamotti pronti per estrarne l'essenza</td></tr>
</tbody></table>E' anche efficacissimo per tenere lontani insetti fastidiosi come le zanzare basta spruzzarne un poco nell'ambiente ma anche metterndone qualche goccia sulla pelle o nei capelli il profumo di questo distillato allontanerà subito gli insetti molesti.<br />
<br />
L'essenza viene usata anche nell'industria alimentare e dolciaria locale come aromatizzante per torte, caramelle, gelati e bibite.<br />
<br />
L'olio essenziale di bergamotto è particolarmente soggetto a contraffazioni essendo un'essenza prodotta in limitate quantità in un areale ristretto.<br />
<br />
Tra gli anni 60 e gli anni 80 la coltivazione di questo agrume è stata penalizzata sia per la riduzione delle terre coltivate ad opera di un'urbanizzazione che in parecchi casi è stata intensa sia perchè alcuni industriali profumieri hanno pensato di fare a meno della costosa essenza di bergamotto a favore di più economiche essenze sintetiche.<br />
<br />
Per valorizzare questa coltivazione e soprattutto tutelare l'essenza che da questa deriva la Regione Calabria con una legge regionale del 1977 ha delegato il Consorzio del Bergamotto di Reggio Calabria alla tutela e alla valorizzazione dell'essenza per garantire la qualità e la purezza del prodotto.<br />
<br />
Il Consorzio ritira i frutti dalle aziende agricole provvede alla loro lavorazione in un suo stabilimento e appone un proprio marchio che ne certifica la qualità.<br />
<br />
L'olio essenziale estratto dai frutti delle tre varietà di bergamotto che ho già citato, la "Femminello" la "Castagnaro" e il "Fantastico" può fregiarsi del marchio DOP un marchio prestigioso che sta a significare Denominazione di Origine Protetta.<br />
<br />
La Calabria è la maggior produttrice a livello mondiale di bergamotto infatti la sua produzione raggiunge il 90% del totale costituendo un vanto a livello internazionale che dal '700 si è mantenuto sino ai giorni nostri.<br />
<br />
<strong>USO DEL LEGNO E PARTICOLARE TABACCHIERA</strong><br />
<strong><br />
</strong><br />
Il legno di questa pianta è semiduro e compatto nella trama e viene ancor oggi lavorato localmente, se ne ricavano piccoli oggetti di uso domestico e antichi balocchi.<br />
<br />
Un uso ingegnoso e antico della buccia del bergamotto ci mostra come dalle abili mani di esperti artigiani si ricavano oggetti originali che conservano il profumo del frutto dal quale derivano.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNeGD_CCr6T22mgASynEW9t4EQN7n0v_VdXE9Nfy2HVCQlXlGH6bnKyKMzR9nI-LK1vVZAmja9n_VKp5FsHwzDPRTIC30wvXrdJshuijnALGFHlI7uToXpVus6L63JfniDGfYhDnuAE8n7/s1600/tabacchiere+di+bergamotto.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNeGD_CCr6T22mgASynEW9t4EQN7n0v_VdXE9Nfy2HVCQlXlGH6bnKyKMzR9nI-LK1vVZAmja9n_VKp5FsHwzDPRTIC30wvXrdJshuijnALGFHlI7uToXpVus6L63JfniDGfYhDnuAE8n7/s1600/tabacchiere+di+bergamotto.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> tabacchiere create con la buccia del bergamotto</td></tr>
</tbody></table>Nascono così particolari bamboline, borse e caratteristiche tabacchiere.<br />
<br />
Un tempo quando era in voga il tabacco da fiuto gli anziani calabresi si erano creati una tabacchiera che consisteva in una boccettina chiusa con un tappo a vite in legno ricavata dalla buccia rovesciata del frutto del bergamotto.<br />
<br />
In questa tabacchiera custodivano il tabacco da fiuto che veniva aromatizzato dal recipiente stesso nel quale era contenuto.<br />
<br />
Venuta a decadere l'usanza di fiutare il tabacco questa antica tradizione era andata perduta fino a quando l'arciprete De Masi rilancia questa tradizione in voga sin dal '700 e nel 1995 giunge a brevettarla.<br />
<br />
Racconterà che quest'idea gli venne quando durante un viaggio in America negli anni '60 una anziana emigrante calabra lo pregò di trovarle una tabacchiera così come la ricordava da ragazza.<br />
<br />
Dopo molte ricerche, giunto in Italia riuscì a trovare un anziano calabrese che unico aveva custodito l'antica tecnica della creazione di queste tabacchiere così particolari da lui la apprese fondando successivamente una cooperativa nel paesino di Varapodio in provincia di Reggio Calabria dove trovano lavoro numerosi giovani.<br />
<br />
Si parte per questa artistica creazione dall'agrume completamente maturo che si trova solo da febbraio a maggio e che viene lavorato all'aperto per favorirne una più rapida essiccazione.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWOEkbwc4IAE74cqiQS13RWdDI4w3Kz_jO8LVMyVrKNHwLIvnDU6J7jqP81Z0pPREoKepy7LURHLTSj5bVsnbHxgZ1uu50atIRyldIr8x3obZUajXQWrfxuqIw9V-BHvgFhbcOIiJCTkgK/s1600/tabacchiera+decorata.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWOEkbwc4IAE74cqiQS13RWdDI4w3Kz_jO8LVMyVrKNHwLIvnDU6J7jqP81Z0pPREoKepy7LURHLTSj5bVsnbHxgZ1uu50atIRyldIr8x3obZUajXQWrfxuqIw9V-BHvgFhbcOIiJCTkgK/s200/tabacchiera+decorata.jpg" width="149" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> tabacchiera decorata</td></tr>
</tbody></table><br />
I frutti vengono svuotati e con abilità la buccia viene riversata completamente senza romperla per cui l'interno diventa esterno.<br />
<br />
Il contenitore così ottenuto viene riempito di segatura formando una sorta di boccetta che viene stretta al collo e chiusa ad una estremità con un tappo a vite di legno.<br />
<br />
Le boccette così ottenute si pongono sotto torchio per ottenere una forma ottimale e una volta completamente seccate si svuotano della segatura e si trattano con carta vetrata per eliminare grossolanità e difetti.<br />
<br />
Vengono lasciate al naturale ma più frequentemente decorate con monogrammi, stemmi e altre figure anche a piacere dell'acquirente.<br />
<br />
Riempite poi con tabacco, diventano vere e proprie tabacchiere ma possono anche contenere un'essenza di bergamotto che consente di rinnovare nel tempo il profumo o proporsi come originali bomboniere.<br />
<br />
Questi oggetti così particolari e rappresentativi dell'operosità dei calabresi sono apprezzati da tutti sia in Italia che all'estero.<br />
<br />
<strong>MUSEO DEL BERGAMOTTO DI REGGIO CALABRIA </strong><br />
<strong><br />
</strong><br />
In questo museo sono raccolti strumenti e oggetti che raccontano la storia del bergamotto calabrese partendo dalle sue origini vale a dire più di 300 anni fa.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWrD9Vp-pRJvqwBXGd-G7NbLrvx7KkoUeK0LLvL4rRDvFmA4DYWHqCNYEKFGaUnb7IqLaKQYwOGvGP_YsTyD_L6hMWV8e5XMRwY1Nkjig5FkjwcwrNP1EjjlSULKw-DVzeC6_hJ9kv4aD1/s1600/250px-Etichetta_1800_bergamotto_reggio_calabria.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWrD9Vp-pRJvqwBXGd-G7NbLrvx7KkoUeK0LLvL4rRDvFmA4DYWHqCNYEKFGaUnb7IqLaKQYwOGvGP_YsTyD_L6hMWV8e5XMRwY1Nkjig5FkjwcwrNP1EjjlSULKw-DVzeC6_hJ9kv4aD1/s1600/250px-Etichetta_1800_bergamotto_reggio_calabria.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> una antica etichetta</td></tr>
</tbody></table>Il Museo del Bergamotto di Reggio Calabria ha un'esposizione di macchine di estrazione dell'essenza di bergamotto che appartengono all'archeologia industriale iniziando da alcune che risalgono all'inizio del '700 continuando con quelle a vapore dell'800 proseguendo poi con altre che applicavano motori elettrici dei primi del '900 per giungere infine all'industria degli anni '60 e al suo boom economico.<br />
<br />
Queste macchine e i moltissimi altri oggetti che il museo racchiude ci illustrano sin dalle origini la cultura, la storia e le tradizioni dell'agrume diventato simbolo della Calabria.<br />
<br />
Un ampio spazio creato accanto al museo e denominato Museum Center offre ristorazione e svago di qualità e la possibilità di acquistare i prodotti di quell'essenza che attraverso il museo è stata così bene illustrata.<br />
<br />
L'importanza e la particolarità di questo museo che è situato nel centro storico della città di Reggio Calabria ne fanno una tappa fondamentale per i turisti.<br />
<br />
Non posso passare sotto silenzio un'importante manifestazione, giunta alla sua dodicesima edizione che ha come protagonista il bergamotto.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg018THv2SU8exfBnv0ykJ92o0u0aq9yj7vEZiFuvjEi2wdJl7b0xvhu5KCfo0inAUSvYF04326Ec4a9lrJtxVZcJM6SexlOo-N536TrSS59E4MjDKWhCVFnmQ2SnlTHlOxgkf4VJInNYgy/s1600/bergamotto+in+festa.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="256" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg018THv2SU8exfBnv0ykJ92o0u0aq9yj7vEZiFuvjEi2wdJl7b0xvhu5KCfo0inAUSvYF04326Ec4a9lrJtxVZcJM6SexlOo-N536TrSS59E4MjDKWhCVFnmQ2SnlTHlOxgkf4VJInNYgy/s320/bergamotto+in+festa.jpg" width="320" /></a></div>Nell'ultima domenica di agosto nella città di Reggio Calabria l'Accademia del Bergamotto indice l'importante manifestazione "Bergamotto in Festa".<br />
<br />
L' apice di questa kermesse che ha come protagonista questo raro agrume è il mandato di ambasciatore a personalità della cultura, delle arti, dell'enogastronomia e della ricerca scientifica perchè si facciano portavoci nel mondo a favore di questo frutto e della sua essenza.<br />
<br />
L'ultima edizione è stata quella dell'anno passato dove è stato insignito dell'incarico il professor Vincenzo Mollace docente di farmacologia per i suoi studi e l'impiego del bergamotto come principio naturale e rimedio contro le patologie.<br />
<br />
Dopo avervi parlato di questa pianta e di questo frutto così particolare è arrivato il momento della ricettina per sapere come gustarlo al meglio.<br />
<br />
Il bergamotto entra spesso in ricette di dolci.<br />
<br />
Io non amo troppo lo zucchero ma per questa volta farò un'eccezione e vi darò la ricetta per due tradizionali preparazioni che hanno come protagonista questo aromatico frutto.<br />
<br />
La prima è quella di un liquore tradizionale calabrese profumato e digestivo facile da farsi in casa e gradito a fine pasto specialmente se si è mangiato un pò abbondantemente.<br />
<b><br />
</b><br />
<b>LIQUORE AL BERGAMOTTO</b><br />
<b><br />
</b><br />
Ingredienti per un litro e mezzo di liquore<br />
<br />
8 bergamotti<br />
<br />
dai 400 ai 500 gr di zucchero a seconda che lo vogliate più o meno dolce<br />
<br />
1l di alcool a 90°<br />
<br />
mezzo litro di acqua<br />
<br />
Sbuccia i bergamotti evitando la parte bianca e metti le bucce così ottenute in un barattolo di vetro a chiusura ermetica aggiungendo l'alcool.<br />
<br />
Lascia così in infusione per circa 20 giorni in un luogo scuro e asciutto ogni tanto scuoti il barattolo per far si che gli ingredienti si amalgamino meglio.<br />
<br />
Trascorso questo tempo prepara lo sciroppo facendo sciogliere lo zucchero in circa mezzo litro di acqua mettendo il recipiente a fuoco bassissimo e mescolando spesso.<br />
<br />
Appena raffreddato uniscilo all'alcool e alle bucce lasciando il tutto a riposo per un paio di giorni trascorsi i quali filtra con cura il liquore, tappa ermeticamente il recipiente nel quale è contenuto e riponilo in frigo dove rimarrà a riposo per 30 giorni.<br />
<br />
Questo liquore aromatico va conservato in bottiglie di vetro e servito ben freddo per un fine pasto digestivo e corroborante.<br />
<br />
Siccome questo liquore non è adatto per i più piccini ecco per loro, ma non solo, una ricettina che è piaciuta a generazioni di bimbi e non.<br />
<br />
La ricetta di questa caramella dorata e traslucida è semplicissima nella sua bontà ed è stata fregiata dal marchio IGP. <br />
<br />
Vecchia di 150 anni è la specialità dolciaria della città francese di Nancy viene ancor oggi tagliata a mano e preparata con antichi tradizionali metodi.<br />
<b><br />
</b><br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAiK9VCzq-lnWSo11a6KSRq-Lg49YxifQDFk0M1OdVyhxcf8Mry6XRaUpc3cmchHwDf3jF6086gR4oN1A5RlQ-nnSo8g7oGE8LSo86KNmyymoE-CjL-6qqfCt_ucjyvv4swG3h8GYaHpRB/s1600/bergamote-bonbon1+%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAiK9VCzq-lnWSo11a6KSRq-Lg49YxifQDFk0M1OdVyhxcf8Mry6XRaUpc3cmchHwDf3jF6086gR4oN1A5RlQ-nnSo8g7oGE8LSo86KNmyymoE-CjL-6qqfCt_ucjyvv4swG3h8GYaHpRB/s200/bergamote-bonbon1+%25281%2529.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> caramella al bergamotto</td></tr>
</tbody></table><b>CARAMELLE AL BERGAMOTTO</b><br />
<b><br />
</b><br />
Ingredienti<br />
<br />
250 gr di zucchero di canna<br />
<br />
1/4 di bicchiere di acqua<br />
<br />
250 gr di miele aromatico, molto adatto quello di agrumi<br />
<br />
alcune gocce di olio essenziale di bergamotto<br />
<br />
In un recipiente che tenga il fuoco fate sciogliere lo zucchero di canna nell'acqua e quando è ben sciolto aggiungete il miele aromatico e mescolando sempre fare cuocere a fuoco molto basso, il più basso che potete, per circa 15 minuti.<br />
<br />
Spegnete il fuoco e aggiungete alcune gocce di olio essenziale di bergamotto per aromatizzare.<br />
<br />
Date un'ultima mescolata e versate il composto ancora caldo su una lastra di marmo leggermente unta e tirate il composto che deve risultare spesso un cm o poco più, dipende quanto volete che risulti lo spessore delle caramelle.<br />
<br />
Quando è ben freddo tagliate in quadretti le vostre caramelle che potete avvolgere una ad una in carta per alimenti colorata oppure metterle in un barattolo decorato di latta per offrirle ai vostri ospiti e ai loro bimbi e anche ai vostri :-)<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjC6O72IueijXEKqSso65cFvpXfDr4UOorwVYzpoCqz6hsjm3vYrJaR1GdEau0LzI1ZbCqZlaivmi8oilXcMvKoorVaQavOxmCr7wWcl4fJZMDaajibOZbe4CoVjxauA4pXMAWIahb7jqqy/s1600/olio-essenziale-bergamotto.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="221" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjC6O72IueijXEKqSso65cFvpXfDr4UOorwVYzpoCqz6hsjm3vYrJaR1GdEau0LzI1ZbCqZlaivmi8oilXcMvKoorVaQavOxmCr7wWcl4fJZMDaajibOZbe4CoVjxauA4pXMAWIahb7jqqy/s400/olio-essenziale-bergamotto.jpg" width="400" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjC6O72IueijXEKqSso65cFvpXfDr4UOorwVYzpoCqz6hsjm3vYrJaR1GdEau0LzI1ZbCqZlaivmi8oilXcMvKoorVaQavOxmCr7wWcl4fJZMDaajibOZbe4CoVjxauA4pXMAWIahb7jqqy/s1600/olio-essenziale-bergamotto.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><br />
</a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjC6O72IueijXEKqSso65cFvpXfDr4UOorwVYzpoCqz6hsjm3vYrJaR1GdEau0LzI1ZbCqZlaivmi8oilXcMvKoorVaQavOxmCr7wWcl4fJZMDaajibOZbe4CoVjxauA4pXMAWIahb7jqqy/s1600/olio-essenziale-bergamotto.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"> </a></div>Un regalo originale e molto gradito sarebbe acquistare alcune boccette ottenute con la buccia del bergamotto come ho spiegato più sopra e riempirle di caramelle sempre col profumo di questo frutto.<br />
<br />
Con quest'ultima annotazione termino questo post che spero vi risulti gradito.<br />
<br />
Adesso non mi resta che salutarvi e augurarvi<br />
<b><br />
</b><br />
<b>BUON APPETITO</b><br />
<span style="background-color: #e6eaf2;"> </span><span style="background-color: #e6eaf2; color: #444444; font-family: Tahoma, Helvetica, sans-serif; font-size: 11px; line-height: 14px;"> </span>riccardahttp://www.blogger.com/profile/15471853974207111487noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-1211519335427645451.post-9467877976009108272011-12-27T08:52:00.000-08:002012-02-13T10:08:22.897-08:00PIANTE DA FRUTTO esotiche<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><b>IL SUO PROFUMO E IL SUO GUSTO RICORDANO I TROPICI DA DOVE DERIVA MA ANCHE IN SICILIA SI COLTIVA</b><br />
<b><br />
</b><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuymKSXTP8yO4I6mlSBKuSL9ubfjoMuTuHCjD2GEtR91h2FahMFc7QAk-NcQ1WwnKpRyIbMuLGC-8iA727oQOS16OU_drV8egUA6fyIFAfKPfTFkGwib7RGERU3zZaw6nI-PZ1X5NUyxBh/s1600/papaya+albero.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="197" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuymKSXTP8yO4I6mlSBKuSL9ubfjoMuTuHCjD2GEtR91h2FahMFc7QAk-NcQ1WwnKpRyIbMuLGC-8iA727oQOS16OU_drV8egUA6fyIFAfKPfTFkGwib7RGERU3zZaw6nI-PZ1X5NUyxBh/s320/papaya+albero.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> frutteto di alberi di papaye</td></tr>
</tbody></table>Nelle giungle tropicali vivono alberi da frutta davvero straordinari alcuni divengono così popolari che si diffondono al di fuori dei loro paesi d'origine e trovano fortuna in luoghi lontanissimi da questi.<br />
<br />
Uno di questi alberi già conosciuto dalla civiltà Atzeca, è originario delle zone centrali del Centro America e prospera in quelle giungle tropicali regno della biodiversità vegetale che ancora tanti segreti nascondono.<br />
<br />
Gli Indios delle foreste Amazzoniche lo consumano da sempre e per le sue proprietà l'hanno ribattezzato "albero della vita".<br />
<br />
Essi conoscono da secoli l'utilità di questo frutto che costituisce un elemento chiave per la loro dieta per la ricchezza delle sue sostanze nutritive.<br />
<br />
Il primo europeo che ebbe la fortuna di assaggiarlo fu Hernan Cortes quando incontrando la civiltà Atzeca nel 1519 fu ricevuto come un dio presso quelle popolazioni e alla fine di un copioso banchetto gli venne offerto uno strano frutto grande come un melone ma con una forma che ricordava una grossa pera e con una polpa morbida e rosata.<br />
<br />
Quel frutto lo aiutò a digerire il troppo cibo consumato e quando chiese agli Atzechi il nome di quel frutto così particolare essi risposero con un suono simile alla parola "Ababai" che lo spagnolo tradusse con<b> Papaya</b> nome che è giunto sino ai nostri giorni.<br />
<br />
<strong>VASTA DIFFUSIONE DI QUESTA PIANTA TROPICALE</strong><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwgqfGWhcoUIcziMmbx70rYZSTZa-L1sdqeFL3xLH-PReOHh1AhAFRCS5bTLd8TnAa6rxrC1jfVFMH6A-ZGjUm_l5rrs-2EN2SkNLlsEPkNQ7jWHzxuUc6VGf9kda3sPusc2BzF3o1X0Xi/s1600/Papaia_+frutto.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwgqfGWhcoUIcziMmbx70rYZSTZa-L1sdqeFL3xLH-PReOHh1AhAFRCS5bTLd8TnAa6rxrC1jfVFMH6A-ZGjUm_l5rrs-2EN2SkNLlsEPkNQ7jWHzxuUc6VGf9kda3sPusc2BzF3o1X0Xi/s1600/Papaia_+frutto.jpg" /></a></div>Questo frutto ha una diffusione mondiale e viene coltivato in tutti quei luoghi dove il clima è caldo umido ma anche in serra può essere allevato come vi dirò meglio più avanti.<br />
<br />
Viene chiamato con diversi nomi a seconda del luogo dove viene coltivato, a Cuba viene chiamato "Fruta bomba" in Brasile "Mamao" in nuova Zelanda e in Australia dove è diffuso lo si indica col nome di "Pawpaw".<br />
<br />
La papaya è chiamata anche "frutto della vitalità" nome che richiama le proprietà toniche, rivitalizzanti e energetiche di questo frutto.<br />
<br />
Il navigatore portoghese Vasco de Gama descrisse l'albero che portava questi frutti con l'appellativo di "Albero d'oro, dell'eterna giovinezza".<br />
<br />
L'origine esatta di questa pianta non si conosce con precisione ma si crede originaria dell'America tropicale conosciuta in tutto il Sud e Centro America da dove si è diffusa ad opera dei portoghesi e degli spagnoli, nel sedicesimo secolo in India e nelle Filippine grazie anche alla lunga vitalità dei suoi semi.<br />
<br />
Dalle isole Bahamas si è diffusa in Florida dove viene ampiamente coltivata.<br />
<br />
Nel bacino del Mediterraneo vi sono coltivazioni in Israele mentre in Italia solo in Sicilia può venire allevata in quanto non sopporta temperature vicine allo 0 gradi e quindi deve essere protetta in serra nei mesi più freddi.<br />
<br />
Infatti la temperatura affinchè la pianta non arresti la sua crescita non deve essere inferiore ai 15 gradi mentre la sua temperatura ottimale è sui 25 gradi.<br />
<br />
I frutti che giungono in Europa sono di una varietà più piccola di quelle che comunemente crescono nelle aree tropicali e provengono dalle Hawaii mentre è il Brasile che produce un terzo della produzione mondiale di questo frutto.<br />
<br />
<strong>DESCRIZIONE DI QUESTO ALBERO PARTICOLARE</strong><br />
<strong><br />
</strong><br />
La pianta appartiene alla famiglia delle Caricacee una famiglia di piante che annovera circa 25 specie tutte dei paesi tropicali, il suo nome scientifico è Carica Papaya e può vivere fino a circa 20 anni.<br />
<br />
Si presenta come un albero ma in realtà è una<b> pianta erbacea</b> con un fusto cavo alto dai 3 agli 8 metri dritto con pochissime ramificazioni il cui tronco anche in età matura ha una consistenza poco legnosa morbida con numerose cicatrici dovute alla caduta delle foglie che sono disposte a rosetta all'apice del tronco stesso.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhX8tya-EX0nF917UtCY3YBBuE1BpDPVMt4dXGJ8jHswjZP4OwZ3Gd_C5_Ydfj-AA3B3gloeoTPQU-gTYeRzJ-xfZQHpzBt83qVjcPmzzsfBAl8eWxsX142nR7kjWkPUGNYmb1rkXuTS9r9/s1600/albero+papaya.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="163" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhX8tya-EX0nF917UtCY3YBBuE1BpDPVMt4dXGJ8jHswjZP4OwZ3Gd_C5_Ydfj-AA3B3gloeoTPQU-gTYeRzJ-xfZQHpzBt83qVjcPmzzsfBAl8eWxsX142nR7kjWkPUGNYmb1rkXuTS9r9/s200/albero+papaya.jpg" width="200" /></a></div>Le foglie emergono con un lungo picciolo direttamente dall'estremità superiore del tronco sono larghe, profondamente divise in 7 lobi e molto grandi possono raggiungere i 50 - 70 cm di diametro.<br />
<br />
La vita delle foglie è mediamente dai 4 ai 6 mesi e sia le foglie che il gambo sono abbondantemente provvisti di un lattice bianco irritante.<br />
<br />
La<b> biologia fiorale</b> della papaya è molto complessa.<br />
<br />
I fiori nascono all'estremità ascellare delle foglie e possiamo avere piante ermafrodite e altre che sono invece dioiche cioè presentano fiori solo maschili o solo femminili.<br />
<br />
Alcune piante possono produrre in certe annate solo fiori maschili, in altre si hanno alternativamente fiori femminili o ermafroditi si pensa che questi cambiamenti siano dovuti alle variazioni di temperatura.<br />
<br />
Solitamente questa è una specie dioica: le piante maschili emettono fiori bianchi molto profumati che formano gruppi penduli invece le piante femminili hanno fiori solitari e fissati direttamente al fusto.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicqRbe35efB1Q_llAIt3FoEjk6pKilDEA9b5or58smT2G4jDD23Nyfx4lt8i9lsTxPHKckmJtt4PiiTo0yLQfc6MyC1lAaBdBmTJRYtJANt0pfJZe0rboJgcAJo_duDyC_6vyby7_lb6IB/s1600/fiori+maschili+papaya.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicqRbe35efB1Q_llAIt3FoEjk6pKilDEA9b5or58smT2G4jDD23Nyfx4lt8i9lsTxPHKckmJtt4PiiTo0yLQfc6MyC1lAaBdBmTJRYtJANt0pfJZe0rboJgcAJo_duDyC_6vyby7_lb6IB/s200/fiori+maschili+papaya.jpg" width="150" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> fiori maschili di papaya</td></tr>
</tbody></table>Una pianta maschile è in grado di impollinare 10 o 15 piante femminili e se voi avete una sola pianta e questa si rivela essere maschile fiorirà ma senza fruttificare.<br />
<br />
Il <b>frutto</b> è una bacca di forma ovoidale giallo verdastra quando raggiunge la maturazione simile ad un melone che racchiude nel suo interno una cavità piena di una sostanza gelatinosa in cui vi sono numerosi piccoli semi neri ricoperti di una pellicola mucillaginosa.<br />
<br />
Esistono anche varietà senza o con pochissimi semi.<br />
<br />
La buccia sottile è molto resistente ed è verde nel frutto immaturo mentre si colora di verde/giallo o di arancione quando questo giunge a maturazione.<br />
<br />
La polpa è dolce, succosa, aromatica con un gusto che ricorda l'ananas e la banana ma anche il melone in certe varietà, di colore rosato o giallo.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrEVuVE6D0y_F9JTqMP1uhK6Smuwwgy4m-9ypowG-Ad9RSXbc-oH0VGZxy9dWfIqck8Mr-ecH-wS7lKQyYyoQW-dIcfRKcMHFty_XUshN4MMOE-hDUF9po5RlbPW1wFfFSMhvhRrnJIL0d/s1600/fiore+di+Papaya+aperto.+femminile.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrEVuVE6D0y_F9JTqMP1uhK6Smuwwgy4m-9ypowG-Ad9RSXbc-oH0VGZxy9dWfIqck8Mr-ecH-wS7lKQyYyoQW-dIcfRKcMHFty_XUshN4MMOE-hDUF9po5RlbPW1wFfFSMhvhRrnJIL0d/s200/fiore+di+Papaya+aperto.+femminile.jpg" width="166" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> fiore femminile</td></tr>
</tbody></table>Questa pianta in un clima congeniale, vale a dire nei tropici di cui è originaria fiorisce e fruttifica tutto l'anno quindi sulla stessa pianta si possono ammirare contemporaneamente fiori e frutti questi ultimi in diversi stadi di maturazione.<br />
<br />
<div style="text-align: right;"></div>In Sicilia dove viene coltivata all'aperto ma protetta nei periodi più rigidi, i frutti maturano in inverno. <br />
<br />
Questi giungono a maturazione se la temperatura non scende sotto i 15 gradi, temperature più rigide o forti escursioni termiche diurne o notturne determinano la cascola dei frutti oppure un loro sapore non ottimale.<br />
<br />
La papaya non è una pianta molto longeva ma cresce e si sviluppa rapidamente anche perchè nelle regioni tropicali non c'è la stasi vegetativa indotta qui da noi dalle basse temperature.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNqambwjOtT_UjfUAXq24wqkZhHGdRE-benvvDCqX0OPZr_I-DlQ_oTVvk9UTWiL5VYSvfN6xUZyOXASHWSvCNCD7Y8XZhqDKDo8Spb5nl2SfVy0hIvbvJADOCY-PD2q4AjkdGy42CWIuQ/s1600/Papaye+anni+due+alle+Canarie.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="171" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNqambwjOtT_UjfUAXq24wqkZhHGdRE-benvvDCqX0OPZr_I-DlQ_oTVvk9UTWiL5VYSvfN6xUZyOXASHWSvCNCD7Y8XZhqDKDo8Spb5nl2SfVy0hIvbvJADOCY-PD2q4AjkdGy42CWIuQ/s320/Papaye+anni+due+alle+Canarie.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> Papaye di anni due già cariche di frutti alle Canarie</td></tr>
</tbody></table>Già al secondo anno di vita questa pianta si sviluppa in modo tale che è in grado di fiorire e di portar frutti come si vede dal'immagine che ho postato qui.<br />
<br />
<strong> COLTIVAZIONE POTATURA E MOLTIPLICAZIONE</strong><br />
<br />
Questo albero da frutto non è facile da coltivare alle nostre latitudini mentre si sviluppa in modo rigoglioso e facilmente dove il clima è naturalmente caldo e il terreno è ottimale per la sua crescita.<br />
<br />
Nel terreno si mettono piante già sviluppate con un sesto d'impianto che è 3 X 3 dopo aver fatto uno scasso profondo e aver introdotto nel suolo letame ben maturo.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwQRynFSaOe1kosN2_OUB006WUhKxgayBr7iHB410V7nWdmfd0lyuS9p_XKlqwZ-Lz36M7B3gcnx223BiYjnPUjLrZgkNcGc-0BJy6yh5zwKPkJtU91uoD3yw_4r-8VkM17OkYeyvJBgyi/s1600/papaya+albero+e+frutti.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="135" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwQRynFSaOe1kosN2_OUB006WUhKxgayBr7iHB410V7nWdmfd0lyuS9p_XKlqwZ-Lz36M7B3gcnx223BiYjnPUjLrZgkNcGc-0BJy6yh5zwKPkJtU91uoD3yw_4r-8VkM17OkYeyvJBgyi/s200/papaya+albero+e+frutti.jpg" width="200" /></a></div>Per quanto riguarda il <strong>terreno </strong>la papaya lo vuole sciolto e soprattutto molto ben drenato in questo è una pianta parecchio esigente perchè facilmente soggetta a marciumi radicali se il drenaggio dell'acqua nel terreno non è ottimale.<br />
<br />
<strong>Non è facile l'irrigazione</strong> infatti benchè le fragili radici di questa pianta tendano a marcire in presenza di troppa acqua tuttavia il fusto non legnoso e le grandi figlie ne richiedono parecchia.<br />
<br />
Quindi bisogna saper dosare molto bene la quantità di acqua, innaffiarla ma aspettare che il terreno si asciughi bene fra un'innaffiatura e l'altra e soprattutto curare molto bene il drenaggio specie se la pianta si trova a vivere in vaso.<br />
<br />
Della <strong>temperatura</strong> ho già accennato ma ripeterò qui le notizie principali.<br />
<br />
A 0 gradi la pianta muore per allevarla al meglio le temperature non devono scendere sotto i 15 gradi sia di giorno che di notte con escursioni termiche non molto pronunciate.<br />
<br />
La temperatura ottimale per vedere la vostra pianta di papaya fiorire e fruttificare al meglio deve essere sui 25 gradi sia diurna che notturna.<br />
<br />
Quando le temperature scendono le piante smettono di fruttificare e fiorire per riprendere una volta che queste siano salite.<br />
<br />
Amano una intensa luminosità anche se le grandi foglie possono avere macchie marroni dovute a scottature solari le papaye amano la luce del sole che porta a maturazione un maggior numero di frutti e carica questi di zuccheri e di sapore migliore.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLo2JeGlr_ptYgds4A4Se-y7mScoPYtSwXPsraULl6fQbYlkDW2KgvRA2iD1BHwwpBVjGF0VNL2WS1S6wvDWpM63US3nQXqEjOJrkKCPZtibfMyt9U9UDAIL5ov0NlVyvrgTmvK8VlvuJo/s1600/dettaglio+fiore+e+frutto+di+Papaya.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="167" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLo2JeGlr_ptYgds4A4Se-y7mScoPYtSwXPsraULl6fQbYlkDW2KgvRA2iD1BHwwpBVjGF0VNL2WS1S6wvDWpM63US3nQXqEjOJrkKCPZtibfMyt9U9UDAIL5ov0NlVyvrgTmvK8VlvuJo/s200/dettaglio+fiore+e+frutto+di+Papaya.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> fiore femminile e frutto in formazione</td></tr>
</tbody></table>A causa della sua alta resa questa pianta abbisogna di concime sia sotto forma minerale specialmente azoto, ma anche di letame che apporta i nutrienti di cui questo albero a rapida crescita ha bisogno.<br />
<br />
La <b>concimazione</b> deve avvenire almeno una volta l'anno nelle nostre latitudini è meglio concimare in primavera.<br />
<br />
Gli alberi diventano eccessivamente alti e perdono il loro vigore con l'età diventando più deboli e fruttificando meno con frutta più piccola quindi dove le papaye vengono coltivate in piena terra si piantano spesso giovani alberi per il rinnovo.<br />
<br />
Questa pianta avendo un tronco dritto con chioma solo sulla sommità <b>teme il vento</b> che facilmente la sbilancia, ha radici fragili che mal reggono le folate violente, inoltre il vento rovina le sue grandi foglie quindi occorre prevedere ciò e piantarla in un luogo riparato.<br />
<br />
La papaya <b>non necessita di potature</b> per svecchiarla potete tentare la capitozzatura.<br />
<br />
Nella stagione secca tagliate il tronco in prossimità di una gemma spesso l'albero si rinnova e da una fruttificazione più abbondante ma non è sempre così a volte c'è pericolo che non si riprenda.<br />
<br />
La raccolta dei frutti nelle latitudini che permettono di avere la pianta di papaya sempre in produzione avviene dopo 4 o 5 mesi dalla fioritura mentre da noi a causa del clima non ottimale ritarda sino a 9 mesi dopo l'allegagione.<br />
<br />
La raccolta può essere manuale o con l'aiuto di piattaforme e il grado di maturazione del frutto alla raccolta dipende dalla sua destinazione: maturazione completa se è destinato alla trasformazione industriale mentre se dev'essere consumato fresco lo si coglie all'invaiatura cioè all'inizio della maturazione stessa quando la sua buccia inizia a diventare gialla.<br />
<br />
Un frutteto specializzato ha una elevata resa però le piante di papaya si sfruttano presto e la produzione cala quindi conviene rinnovare il frutteto ogni 3-4 anni.<br />
<br />
Il segreto per avere un frutteto produttivo di papaye, con temperature, luminosità e terreno adatti è di rinnovare spesso le piante.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSHzk8eb-N-10v6MGdQ_C80w51neW5dLh0GHUnxjv6f3SwUMlv7ACGBXDvVqHcCDmzSSr8fmvYE8JOVgN92wkHmY6L8Bv5SEFEX0eb2oP-u8jzFHkeq7zAaBDcejVTTnHclDzZqOnqu-S0/s1600/papaya.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="128" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSHzk8eb-N-10v6MGdQ_C80w51neW5dLh0GHUnxjv6f3SwUMlv7ACGBXDvVqHcCDmzSSr8fmvYE8JOVgN92wkHmY6L8Bv5SEFEX0eb2oP-u8jzFHkeq7zAaBDcejVTTnHclDzZqOnqu-S0/s200/papaya.jpg" width="200" /></a></div><strong>MOLTIPLICAZIONE</strong><br />
<br />
Niente di più facile che procurarsi i semi della papaya, basta che andiate in un supermercato e ne acquistate il frutto: vi donerà moltissimi semi.<br />
<br />
Guardate da dove proviene la pianta quelle delle Hawaii germinano con più difficoltà perchè spesso viene data una sostanza per uccidere i parassiti della frutta non così invece se proviene dal Brasile o da località dei Caraibi.<br />
<br />
Prendete una certa quantità di semi lavateli sotto acqua corrente in un colino per togliere la pellicola mucillaginosa e fateli ammollare per una notte in acqua tiepida eliminando tutti i semi che galleggiano dopo l'ammollo.<br />
<br />
Piantateli quasi a livello del terreno se li mettete nelle pastiglie di torba potete, dopo averle ben inumidite mettere al loro centro un seme.<br />
<br />
I due principali fattori che fanno germinare il seme e soprattutto che fanno crescere sana la piantina sono il calore e la non eccessiva umidità che li fa marcire anche se una certa umidità è pur sempre necessaria per la germinazione.<br />
<br />
Quindi la cosa migliore sarebbe inserire le vostre pastiglie di torba con i semi in una germinatoio riscaldato sui 20 gradi dove dopo circa un mese o poco meno vedrete spuntare le vostre piantine.<br />
<br />
Se seguite questi accorgimenti non è difficile farle germinare più difficile invece è allevarle nel nostro clima ben distante dal clima tropicale da dove la pianta proviene.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvVmiUDx5kQMEJ1Sxbzx2Vy7iK-gfcGt9mxlOXTiHE_kyjCFQ6ITpP0aDPNVTcU2yKftActzRcRBHFBpzqYkUuvO7pylYftS1I2e7WLCEToKOfyb0S6tIsa7jgjIAKiXuZ25iMse6xJxdY/s1600/papaya-+tagliata+a+met%25C3%25A0.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvVmiUDx5kQMEJ1Sxbzx2Vy7iK-gfcGt9mxlOXTiHE_kyjCFQ6ITpP0aDPNVTcU2yKftActzRcRBHFBpzqYkUuvO7pylYftS1I2e7WLCEToKOfyb0S6tIsa7jgjIAKiXuZ25iMse6xJxdY/s200/papaya-+tagliata+a+met%25C3%25A0.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> notate i semi della papaya</td></tr>
</tbody></table>Se siete in Sicilia in un punto particolarmente riparato e caldo potete tentare di far acclimatare la vostra papaya in piena terra coprendola però nei mesi più duri dell'inverno.<br />
<br />
Ecco come dovete procedere: quando le piante hanno raggiunto i 5 cm dovete rinvasarle in vasi singoli attenzione al rinvaso a causa della grande delicatezza dell'apparato radicale della pianta ma potete interrare senza manipolarle le pastiglie di torba con la pianticella spuntata.<br />
<br />
In un anno la papaya supera il mezzo metro è una pianta dalla crescita molto veloce.<br />
<br />
Quindi occorre armarsi di tanta pazienza tenere per il primo anno la pianta in vaso ricoverarla in serra fredda, va bene anche una veranda luminosa, per farle passare l'inverno ed irrobustirla per poi piantarla in piena terra nella primavera seguente.<br />
<br />
Se l'estate è calda dovrebbe fiorire e fruttificare se è pianta ermafrodita.<br />
<br />
Viene impollinata dalle api e da altri insetti impollinatori ma se fiorisce in serra occorre procedere all'impollinazione manuale prelevando con un pennellino il polline dai fiori maschili e passandolo poi delicatamente sui pistilli dei fiori femminili.<br />
<b><br />
</b><br />
<div style="text-align: left;"></div><b>Consiglio di allevarne diverse</b> sia per le morie sempre in agguato sia perchè se son maschi niente frutta e anche se è solo femmina niente frutta se non ha vicino un maschio per l'impollinazione.<br />
<br />
Se volete una piantina certificata di una determinata varietà ed ermafrodita allora dovrete andare a comprarla in vivaio.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVI-UGGH6g_n0VnbVpxnpveE5siStMsNIgvCEpzLMpnxapQ8dUaot3RSq8qimfsbFcUAE008W6xmp9keQWPwYwSMrqShdeMEEzR0WHKDcNBNddkbLsE4m5tMA2fP7YzP0541RVkenDP2Tb/s1600/2j+papaya+tropicale+nana.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVI-UGGH6g_n0VnbVpxnpveE5siStMsNIgvCEpzLMpnxapQ8dUaot3RSq8qimfsbFcUAE008W6xmp9keQWPwYwSMrqShdeMEEzR0WHKDcNBNddkbLsE4m5tMA2fP7YzP0541RVkenDP2Tb/s320/2j+papaya+tropicale+nana.jpg" width="281" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> papaya nana adulta</td></tr>
</tbody></table>Cercate una varietà nana più facile da allevare specie se la vostra zona è ventosa.<br />
<br />
Tutte le piantine di papaya è bene siano messe in una zona molto luminosa ma riparata il riparo di un muro per esempio andrebbe molto bene le tutela dal vento e rilascia calore nei periodi più freddi.<br />
<br />
<strong>VARIETA'</strong><br />
<br />
Sono molto numerose le varietà di papaya esistenti se ne contano più di 50 varietà sparse lungo tutta la fascia tropicale del globo.<br />
<br />
Inoltre siccome la pianta di papaya si riproduce per seme molte nuove varietà appaiono frequentemente quindi in ogni zona vi sono varietà che si sono acclimatate a seconda delle caratteristiche della zona stessa.<br />
<br />
Attualmente si ricercano varietà ermafrodite che non necessitano di impollinatori maschili e con frutti non troppo voluminosi in quanto più ricchi di zuccheri e più facilmente commerciabili.<br />
<br />
Si cercano anche cultivar nane o di altezza non eccessiva per facilitare le operazioni di raccolta dei frutti e evitare i danni provocati dal forte vento.<br />
<br />
Si sta lavorando per avere varietà più resistenti al marciume radicale e del colletto un difetto di questa pianta che incide pesantemente sui frutteti da reddito e non solo.<br />
<br />
Le varietà ermafrodite più diffuse sono Solo, Kapoho Solo, Sunrise.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0Le8SekD9Sh271R7MGnsWTzY9zVLmcJx-Wd0VdDrcZg2lmGjndxBhhK2kaaVX1k8TYzcwureqzaxw_tf2PuCF6ZGhtz9B-JPhSKaqtvZY6-k0xlxuIBxK1bCEfWIdgyW6tdezZC5HvJr0/s1600/variet%25C3%25A0+sunrise.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0Le8SekD9Sh271R7MGnsWTzY9zVLmcJx-Wd0VdDrcZg2lmGjndxBhhK2kaaVX1k8TYzcwureqzaxw_tf2PuCF6ZGhtz9B-JPhSKaqtvZY6-k0xlxuIBxK1bCEfWIdgyW6tdezZC5HvJr0/s1600/variet%25C3%25A0+sunrise.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> varietà Sunrise</td></tr>
</tbody></table>La varietà <b>"Sunrise"</b> ha la forma di pera la sua buccia è liscia con una polpa di colore rosso-arancio dolce con un alto contenuto di zuccheri e presenta facilità nell'estrarre i semi per consumare la polpa.<br />
<br />
E' una cultivar precoce i primi frutti maturano dopo appena 9 mesi dall'impianto e la sua altezza è contenuta non superando i 4 metri.<br />
<br />
La varietà <b>"Solo"</b> è una varietà coltivata soprattutto nelle isole Hawaii dal 1919 al 1936 è stata l'unica cultivar di papaya allevata in queste isole.<br />
<br />
"Solo" produce piante ermafrodite o solo femminili con frutti piccoli di mezzo kg o di un chilo di ottima qualità.<br />
<br />
La sua buccia sottile a completa maturazione del frutto diviene di un bel colore giallo arancione, la sua polpa molto dolce è di colore arancione chiaro.<br />
<br />
Adatta al trasporto per la bontà del suo frutto e per la piccola pezzatura è una cultivar molto ricercata purtroppo molto suscettibile all'attacco di un virus che distrugge le piantagioni e che si cerca di combattere cercando di selezionare ceppi di questa cultivar più resistenti all'azione del virus.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWsst3TshoH4omMuHboeXmNGS6hWFksTxsr6_c2-M4sPqXEgqQKA7OWOqRgK-Q17GaL715fHPexUNxtmUH7MBmAnb6zFXz7olWGDBQ-esRkxiQ3Qm8ClnH4djtNkomT0GTRGkkDaJFWKxC/s1600/Hawaii-+kapono.png" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="146" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWsst3TshoH4omMuHboeXmNGS6hWFksTxsr6_c2-M4sPqXEgqQKA7OWOqRgK-Q17GaL715fHPexUNxtmUH7MBmAnb6zFXz7olWGDBQ-esRkxiQ3Qm8ClnH4djtNkomT0GTRGkkDaJFWKxC/s200/Hawaii-+kapono.png" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> varietà Kapono</td></tr>
</tbody></table> La varietà <b>Kapono </b>è una papaya che cresce solo nelle isole Hawaii dove il terreno fertile e drenato dei vulcani, le notti fresche e le giornate calde costituiscono il clima e il terreno ottimale per la crescita di questa particolare cultivar di papaya che si presenta a forma piriforme con polpa gialla e con un sapore morbido e dolce.<br />
<br />
Queste sono le cultivar che più frequentente si possono acquistare qui da noi ma ve ne sono molte altre e qui ne accennerò alcune delle più note che a volte giungono sino a noi così se per caso ne doveste piantare i semi saprete a quale varietà appartengono.<br />
<br />
Le papaye messicane sono piante più grandi di quelle delle Hawaii di forma lunga e arrotondata con un colore della buccia verde/giallo.<br />
<br />
I loro frutti possono raggiungere i 10 kg di peso e il sapore della loro polpa che ha un colore che a seconda delle varietà va dal rosso al color salmone, ricorda quello del melone.<br />
<br />
Una delle varietà messicane più note è la cultivar "<b>Maradol</b>" di forma allungata con buccia sottile che vira al giallo a piena maturità e polpa color salmone con frutti che possono pesare dai 2 agli 8 kg.<br />
<br />
Il picco della sua raccolta e commercializzazione va da dicembre a maggio.<br />
<br />
Molte altre cultivar offre questo frutto così noto e che tanta diffusione ha per la sua bontà e utilità ma non mi sembra il caso di approfondire eccessivamente questo suo aspetto in quanto queste che ho descritto sono le varietà che più comunemente si trovano in vendita qui da noi e quindi allevabili partendo dal seme.<br />
<br />
<strong>COLTIVARE LA PAPAYA IN VASO</strong><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUJj8C0rJlpqpysWwI8ifJ6qydvEvrHZBibfCtXD002m1vLw7e8i-DfnpwabkDFj7SCesR9qFriP3leWQUzs8IdPa6Z8OI-BZbIYlz9tTrHDbKLVuH7S00wWZ9JKgqt817DdNAkXkhgHU6/s1600/papaya+in+vaso.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUJj8C0rJlpqpysWwI8ifJ6qydvEvrHZBibfCtXD002m1vLw7e8i-DfnpwabkDFj7SCesR9qFriP3leWQUzs8IdPa6Z8OI-BZbIYlz9tTrHDbKLVuH7S00wWZ9JKgqt817DdNAkXkhgHU6/s200/papaya+in+vaso.JPG" width="143" /></a></div> Negli anni 80 sull'onda del successo della coltivazione del kiwi alle nostre latitudini, si ebbe un grande interesse per la coltivazione di specie tropicali inclusa la papaya.<br />
<br />
Nelle zone costiere siciliane si è allora costatato che era possibile acclimatare e coltivare con successo molte specie tropicali come il mango, il babaco e la papaya.<br />
<br />
C'è da considerare che da lungo tempo alcune piante da frutto tropicali si sono così bene acclimatate in Sicilia da diventarne un pò il simbolo come il fico d'india che non è originario dell'isola ma proviene dal Messico.<br />
<br />
Quindi se qualche lettore abita in quelle zone è possibile che possa in piena terra coltivare specie esotiche come la papaya che gli daranno tante soddisfazioni e frutta insolita proveniente non da lontani paesi con lunghissimi viaggi che ne fanno scadere le qualità e il sapore, ma dal giardino, dall'orto o dal frutteto di casa sua!<br />
<br />
Per tutti gli altri italiani che non abitano alle suddette latitudini non c'è scampo: la papaya va coltivata in vaso e ritirata in serra fredda quando calano le temperature.<br />
<br />
Qui cominciano le dolenti note perchè questa bella pianta tropicale è capricciosa per non dir di più.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div>Ci vuole un pollice davvero verde per riuscire in questa impresa però che soddisfazione riuscire a gustare un frutto della "nostra" papaya coltivata nell'Italia del Nord.<br />
<br />
Proverò a dare le informazioni che possiedo e l'esperienza che ho fatta io un pò deludente in verità ma che vorrei ripetere, magari in primavera comprando una piantina già irrobustita.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjU5PUdXvqAqdwLcIBVP0ugWvDUAB1o4SqSOZtJJCzj7JY8ex7QqMosY4usXvYKHd8o3TQ5ENzCTsGPYvF3n6C_SjNjngvbymL7MDTe0M2TuLxC9GEgC2qLkcjsz00CqGQZjbPDc20uyj1Y/s1600/papaya+fiori+femminili.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjU5PUdXvqAqdwLcIBVP0ugWvDUAB1o4SqSOZtJJCzj7JY8ex7QqMosY4usXvYKHd8o3TQ5ENzCTsGPYvF3n6C_SjNjngvbymL7MDTe0M2TuLxC9GEgC2qLkcjsz00CqGQZjbPDc20uyj1Y/s1600/papaya+fiori+femminili.JPG" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> fiori femminili papaya</td></tr>
</tbody></table>I semi di questa pianta come ho già detto nella sezione "moltiplicazione" germinano con relativa facilità il difficile è allevarli senza farli morire.<br />
<br />
Sono soggetti a marciumi radicali e vogliono un ambiente molto luminoso anche in inverno e con i nostri inverni bui se non c'è un'illuminazione di rinforzo filano si indeboliscono e..se ne vanno com'è successo con i miei già grandini.<br />
<br />
Consiglio di provare a seminare in primavera portare fuori le piante travasate in estate e ritirarle in serra fredda nei mesi invernali.<br />
<br />
Alcuni appassionati hanno fatto così riuscendo ad aver in fioritura e fruttificazione questa bella pianta tropicale.<br />
<br />
Se si vuole essere più certi comprare da un buon vivaista una piantina già irrobustita e non dimenticatevi di chiedere che sia ermafrodita perchè se è dioica una sola non basta.<br />
<br />
Naturalmente il terreno dev'essere sciolto e il drenaggio del vaso perfetto il terreno per il rinvaso sia fertile e leggermente acido.<br />
<br />
Per poter essere portata all'aperto dove si avvantaggerà dell'aria e della luce solare le temperature devono essere stabilmente sopra i 15 gradi.<br />
<br />
Vedrete che se si troverà bene nel posto dove l'avrete collocata ben presto inizierà a crescere e a fiorire con una rapida crescita.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgfX_uSaDlPIPLatO3wI_2B6CYS6dEzjMahk39Ow4djBPGcZPQALD1lk2xOIdVvpMuVGbVsrk6z3bSvjD_myFJML_TQcp9xkKWloUmINafy7WPW13rsuGYmOi-9ROspxp4IjvKO8vzExGM/s1600/papaia+in+serra.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgfX_uSaDlPIPLatO3wI_2B6CYS6dEzjMahk39Ow4djBPGcZPQALD1lk2xOIdVvpMuVGbVsrk6z3bSvjD_myFJML_TQcp9xkKWloUmINafy7WPW13rsuGYmOi-9ROspxp4IjvKO8vzExGM/s1600/papaia+in+serra.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> inizio fruttificazione papaya in serra</td></tr>
</tbody></table> Concimate a più riprese la pianta di papaya con un concime minerale composto da azoto fosforo e potassio ma aspettate che abbia più di un anno per somministrare in primavera letame ben maturo nel terreno, lo vendono i garden più forniti sotto forma di letame disidratato.<br />
<br />
Una pianta la cui crescita è così rapida va rinvasata ogni anno sino a raggiungere il vaso più capiente che potete permettervi, attenzione al carico della soletta se è situata su un terrazzo, sempre consigliabile poi è il vaso di terracotta che non surriscalda le già fragili radici e permette loro di respirare.<br />
<br />
Il <b>rinvaso</b> è operazione delicata da effettuarsi in primavera cercando di preservare integro il più possibile il pane di terra.<br />
<br />
Conviene essere in due per effettuare questa operazione sempre un pò traumatica per la pianta stessa.<br />
<br />
Se tutto sarà andato come deve avrete una bella pianta tropicale che vi allieterà con la sua profumata fioritura e si spera anche con la sua fruttificazione.<br />
<br />
<strong>PAPAYA IL FRUTTO DELL'ETERNA GIOVINEZZA</strong><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgy9jxUMziWiZxTfg9ROg8blchtrOc3Ch1-ilC3F9A2mD-Tj0QNUUUBSLVQekNRu8fAYW3ceko_yldbykQ0_y_MGFiqGjFzPjyrViB14ndnHh7jniFT7F7AC9ly6uNjT3AC_nKxtaQla_lH/s1600/papaya+frutto.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgy9jxUMziWiZxTfg9ROg8blchtrOc3Ch1-ilC3F9A2mD-Tj0QNUUUBSLVQekNRu8fAYW3ceko_yldbykQ0_y_MGFiqGjFzPjyrViB14ndnHh7jniFT7F7AC9ly6uNjT3AC_nKxtaQla_lH/s1600/papaya+frutto.jpg" /></a></div>Importantissime e molteplici sono le caratteristiche nutrizionali di questo frutto così spiccate che fra le popolazioni caraibiche viene chiamato "frutto degli angeli" perchè è dal suo frequente consumo che attingono la loro vitalità e prolungata giovinezza.<br />
<br />
Non solo presso quelle popolazioni ma la papaya per la sua bontà e soprattutto per i suoi molteplici benefici è uno dei frutti più coltivati ed apprezzati a livello mondiale.<br />
<br />
Infatti è ricca di enzimi, di vitamina C e di carotenoidi che contengono la vitamina A inoltre possiede le vitamine del gruppo B.<br />
<br />
E' povera di sodio ma particolarmente ricca di potassio, povera di grassi e ricca di fibra.<br />
<br />
E' adatta a chi fa dieta infatti 100 gr di papaya contengono solo 36 calorie.<br />
<br />
Questo frutto facilita la digestione, <strong>protegge l'organismo essendo un forte ossidante</strong>, favorisce l'espulsione delle tossine e delle scorie metaboliche.<br />
<br />
Stimola le difese immunitarie aumentando la vitalità, riducendo il rischio di tumori e prevenendo l'invecchiamento precoce in quanto col suo elevato contenuto di carotenoidi agisce contro i radicali liberi fra i principali responsabili dei processi dell'invecchiamento.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigDFRBq24Cwczlja2ira_jkcar8MVXRpld7UxU_QCDg-pMozMEuaAYGFs_WeCNgcxpeFOrLzvwkcInmfpC0z-WboiCymyClipf-xoUjxVFmYMjs0cXlPqqWjWC5oVPIoGOzWqoS_eJGo1C/s1600/Papaia+frutti+sull%2527albero.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigDFRBq24Cwczlja2ira_jkcar8MVXRpld7UxU_QCDg-pMozMEuaAYGFs_WeCNgcxpeFOrLzvwkcInmfpC0z-WboiCymyClipf-xoUjxVFmYMjs0cXlPqqWjWC5oVPIoGOzWqoS_eJGo1C/s1600/Papaia+frutti+sull%2527albero.jpg" /></a></div>E' uno dei migliori rimedi naturali contro le <strong>infiammazioni dello stomaco</strong> in generale e della gastrite in particolare perchè il suo effetto antinfiammatorio si unisce alla proprietà della papaina un enzima contenuto in abbondanza nella papaya che facilita la digestione delle proteine.<br />
<br />
Utile quindi consumare questo frutto dopo un abbondante pasto per favorire i processi digestivi.<br />
<br />
La papaina per questa sua caratteristica viene impiegata in diversi paesi nell'industria alimentare per rendere le carni più tenere.<br />
<br />
Le sue proprietà anti infiammatorie danno sollievo anche nelle scottature minori e per uso dermatologico sono stati creati dei farmaci a base di questo frutto.<br />
<br />
Tra le altre proprietà conosciute ci sono quelle diuretiche e lassative che favoriscono il transito intestinale.<br />
<br />
Infine per l'elevato contenuto di vitamine, di sali e di carboidrati è utile anche nei casi di stress e superlavoro dove ne viene consigliata l'assunzione.<br />
<br />
Questo frutto è un vero e proprio scrigno colmo di preziosi nutrienti che portano al nostro corpo i più grandi benefici.<br />
<br />
Vi chiederete come consumare un frutto dalle così numerose virtù e io vi rispondo subito dicendo che potete mangiarlo crudo a fine pasto come ottima frutta.<br />
<br />
Tenete presente che la papaya è completamente matura quando la buccia assume la sua caratteristica colorazione che varia a seconda delle cultivar ma che in genere è gialla/ verde.<br />
<br />
Per conservarla riponetela in un luogo fresco ed asciutto e attenzione a metterla in frigo se le temperature di questo si avvicinano troppo agli 0 gradi.<br />
<br />
Se invece volete cucinarla ecco qui una ricettina semplice semplice ma farà la sua figura ed è molto gustosa a me è molto piaciuta.<br />
<br />
<b>PAPAYA AI MIRTILLI</b><br />
<br />
Ingredienti per due persone<br />
<br />
una papaya un pò grande<br />
<br />
100 gr di mirtilli<br />
<br />
mezzo limone<br />
<br />
un cucchiaino di zucchero di canna (a chi piace dolce)<br />
<br />
Pulisci, taglia in due per il lungo la papaya e privala dei suoi semi.<br />
<br />
Scava le due metà della papaya togliendo la polpa che farai a dadini piccoli ma rispettando la buccia, devono risultare come due "barchette".<br />
<br />
Unisci in una terrina la polpa della papaya con i mirtilli e spruzza il tutto con il mezzo limone aggiungendo se ti piace più dolce il cucchiaino di zucchero. <br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYAEmF7BahwdolpPPGFVKjDq1AIoLV3UXVCz_8Qz5Qm3BYYFMEotay8U8zLAlucrszy9KhcfvwYwmyqHzqjuefnEuSayAUX23K__To1EWXaQsYgtYVioiw2JU0LpTKJ8ztPrXypNb1G6E-/s1600/albero+di+papaya+nella+jungla.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="207" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYAEmF7BahwdolpPPGFVKjDq1AIoLV3UXVCz_8Qz5Qm3BYYFMEotay8U8zLAlucrszy9KhcfvwYwmyqHzqjuefnEuSayAUX23K__To1EWXaQsYgtYVioiw2JU0LpTKJ8ztPrXypNb1G6E-/s320/albero+di+papaya+nella+jungla.jpg" width="320" /></a></div>Riempi le due metà della papaya con la macedonia così ottenuta e metti in frigorifero almeno mezz'ora prima di servire.<br />
<br />
A fine pasto porta subito in tavola e<br />
<b><br />
</b><br />
<b>BUON APPETITO</b><br />
<br />
PS questa ricetta è adatta per il suo gusto e le sue calorie come fine pasto di una romantica cenettariccardahttp://www.blogger.com/profile/15471853974207111487noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1211519335427645451.post-41801290913468583642011-12-23T05:34:00.000-08:002012-02-13T10:18:48.131-08:00PIANTE DA FRUTTO agrumi<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><b>SUCCOSA GUSTOSA E DI COLOR ARANCIONE VIEN PRONTA PROPRIO IN QUESTA FREDDA STAGIONE</b><br />
<b><br />
</b><br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBaYnYO_U1q8NOjPW9HfD_haBlgirQ5sD3RFzKdhZOmB0Jg-1-TEUO4s4kv05G_Zr_YTI619YnmWsiUh3naSAXjR8oBA1VRXubaq5cpJ2SXTCKTv5JGv3cgJ27A3BupG-dylniDZNUMCWK/s1600/1220arancio20siviglia2.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBaYnYO_U1q8NOjPW9HfD_haBlgirQ5sD3RFzKdhZOmB0Jg-1-TEUO4s4kv05G_Zr_YTI619YnmWsiUh3naSAXjR8oBA1VRXubaq5cpJ2SXTCKTv5JGv3cgJ27A3BupG-dylniDZNUMCWK/s320/1220arancio20siviglia2.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"></td></tr>
</tbody></table>Storia affascinante e antica quella di questo frutto invernale dalla forma rotonda con una buccia aromatica e con un succo così dolce.<br />
<br />
<strong>L'arancia dolce</strong> è originaria della Cina e del Sud est asiatico e giunse in Europa per merito di quegli eccezionali navigatori e commercianti che furono i genovesi e i portoghesi che attraverso la "via della seta" un intrico di rotte commerciali e percorsi carovanieri che congiungeva le lontane regioni cinesi con il bacino del Mediterraneo e attraversava tutta l'Asia minore, importavano merci pregiate prima fra tutte la seta che veniva in quei tempi prodotta solo nel lontano oriente.<br />
<br />
Non è impossibile che assieme a merci preziose come la seta, il tè, le porcellane e i gioielli viaggiasse anche questo dorato frutto che per opera di commercianti portoghesi giunse sino a noi: erano gli anni attorno al 1400.<br />
<br />
Un tipo di arancia chiamata amara per la sua asprezza che non consente di consumarla cruda ma solo di impiegarla a scopi farmaceutici e in profumeria era già da tempo conosciuta in Sicilia importata dagli arabi verso il 1200.<br />
<br />
Non si conosce il momento esatto nel quale questo dolce frutto che così tanta importanza doveva avere in Europa giunse a noi da quelle lontane regioni.<br />
<br />
Probabilmente a poco a poco si diffuse in Sicilia e come rarità nel resto d'Europa ben prima del 1400.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtMYYOE9mwhmaib2XA4pkbv8plHYEQH8sTE-NS1J7BoEFmrLdV07R5UIDNsGjAKvPqi3fAA9xMHtJtcCpsfgUCOXG2zaB5I8n7RlXzcoCqm4ZW6CjxjLoVyl0G8eNDoyhQrvZZL2QT2up2/s1600/Aventino+Santa+Prisca+Orfeo+064.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtMYYOE9mwhmaib2XA4pkbv8plHYEQH8sTE-NS1J7BoEFmrLdV07R5UIDNsGjAKvPqi3fAA9xMHtJtcCpsfgUCOXG2zaB5I8n7RlXzcoCqm4ZW6CjxjLoVyl0G8eNDoyhQrvZZL2QT2up2/s200/Aventino+Santa+Prisca+Orfeo+064.jpg" width="133" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> Arancio della basilica di <br />
Santa Sabina</td></tr>
</tbody></table>Si dice che il primo arancio introdotto in Italia fu quello portato da San Domenico nel 1220 che dalla sua terra d'origine, la Spagna ne portò un pollone piantandolo nel chiosco della basilica di Santa Sabina che si trova sull'Aventino a Roma.<br />
<br />
L'antica pianta è seccata ma non è mai morta del tutto, attraverso i polloni nati dalle sue radici ha continuato a dare frutti ecco perchè quest'albero è considerato miracoloso.<br />
<br />
Pare che le cinque arance candite che Santa Caterina da Siena offrì al papa Urbano VI provenissero proprio da questo miracoloso albero: si era nell'anno 1379.<br />
<br />
Nel 1400 i portoghesi diffusero questo agrume sia in Spagna e Portogallo che in Italia dove ancor oggi nei dialetti della nostra penisola l'arancia viene chiamata in un modo che ricorda questa sua origine.<br />
<br />
Infatti in Calabria, Campania e Puglia le arance vengono chiamate "purtualli" o "partajalli", in Sicilia sono indicate come "partualli".<br />
<br />
Anche nell'Italia settentrionale nei dialetti il nome per indicare l'arancia dolce non si discosta di molto, abbiamo infatti "portugaj" in dialetto piemontese, nel dialetto bergamasco arancia si dice "portugal" e in quello ferrarese "portogal" mentre nel dialetto romanesco l'arancia viene chiamata addirittura "portogallo".<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4GUbv0XDJ5ts5kHkY1AflgaR9KCIfcDGyZzs5QgaaWXujum4Q8W7yjCw1hWM4DKROjhsTeW4pu1lUFbAO_wcMhT-LbNnST3EHVJ08O8b5Mwn2Y3SRqDtObLkpKjn5vZEyI6r_HToW4Gv9/s1600/5573206221_11dc0ce0ce_o.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4GUbv0XDJ5ts5kHkY1AflgaR9KCIfcDGyZzs5QgaaWXujum4Q8W7yjCw1hWM4DKROjhsTeW4pu1lUFbAO_wcMhT-LbNnST3EHVJ08O8b5Mwn2Y3SRqDtObLkpKjn5vZEyI6r_HToW4Gv9/s200/5573206221_11dc0ce0ce_o.jpg" width="200" /></a></div>Sino al XVI secolo le arance erano coltivate a scopo ornamentale e religioso ed è rimasta in Sicilia per indicare gli aranceti l'espressione "giardini" che indica come gli aranci non venivano considerati degli alberi da frutto ma piuttosto degli alberi ornamentali.<br />
<br />
La moda di coltivare a scopo d'ornamento gli agrumi i limoni e gli aranci in special modo, si diffuse fra le classi nobili per tutto il periodo del Rinascimento.<br />
<br />
Famose le <b>arancere dei Medici in Toscana</b> che vanta una lunga tradizione di coltivazione degli agrumi per lunghi secoli allevati in grossi vasi chiamati conche solo per la loro bellezza e ritirati d'inverno nelle famose arancere così chiamate perchè servivano per il ricovero invernale dei numerosi vasi d'arance.<br />
<br />
Tutte le varietà di arance conosciute sino ad allora erano a polpa bionda e a buccia arancio chiaro.<br />
<br />
Le arance a buccia più scura chiamate sanguinelle giunsero più tardi in Italia ad opera di un missionario genovese che tornava dalle Filippine dopo un lungo viaggio.<br />
<br />
Tuttavia i più antichi documenti che fanno riferimento a questa particolare varietà di arance con la polpa rossa sono cinesi e non è sbagliato supporre che questa varietà abbia avuto origine in quei territori.<br />
<br />
Il frutto dell'arancia rossa viene per la prima volta descritto in Italia ad opera del gesuita Ferrari nell'anno 1646.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHD7Zoy5AeK0DgvaLZ0Q4-ExLg0JJ-ea9wJhyphenhyphenrkb-6U8RuhCgcJXwhE-b2U47fnrQOdRANEKv-yaMET3hLiS1wPjm5wIDthEnxQ9Wci4KhUIq490JuVSYho_8uAmzS3TomZwVYoonjf5Sn/s1600/raffigurazione_di_arance.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHD7Zoy5AeK0DgvaLZ0Q4-ExLg0JJ-ea9wJhyphenhyphenrkb-6U8RuhCgcJXwhE-b2U47fnrQOdRANEKv-yaMET3hLiS1wPjm5wIDthEnxQ9Wci4KhUIq490JuVSYho_8uAmzS3TomZwVYoonjf5Sn/s1600/raffigurazione_di_arance.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> raffigurazione di un quadro del Bimbi dove si notano<br />
arance rosse </td></tr>
</tbody></table>Arance di questa varietà sono state raffigurate da Bartolomeo Bimbi un pittore al servizio della potente famiglia dei Medici Granduchi di Toscana, abilissimo a raffigurare nature morte e specialmente la ricca collezione di agrumi famosa in tutta Europa posseduta da Cosimo III dei Medici, dove spiccavano per rarità e bellezza gli alberi di limoni e aranci.<br />
<br />
In uno dei suoi quadri si vedono raffigurate fedelmente e chiaramente arance con la buccia rossa quindi della varietà sanguinella, si era a cavallo fra il XVII ed il XVIII secolo.<br />
<br />
Fu nel 1700 che si incominciò ad apprezzare questo agrume non solo per il suo valore ornamentale ma anche come pianta da frutto.<br />
<br />
Specialmente in Sicilia nel 1700 e ancor più nel 1800 si iniziò a coltivare in maniera intensiva questo agrume favoriti anche dalla mitezza del clima e dal terreno particolarmente favorevole.<br />
<br />
Col passar del tempo si crearono varietà caratteristiche della zona che si imposero sulle altre e una su tutte si distinse per le sue ottime proprietà organolettiche: l'Arancia Rossa di Sicilia.<br />
<br />
L'arancio è coltivato anche in America, in Sud Africa e in Australia attualmente i maggiori produttori di arance sono il Brasile e gli Stati Uniti.<br />
<br />
In Italia la regione che produce il maggior numero di arance è la Sicilia seguita dalla Calabria, dalla Basilicata, dalla Sardegna e dalla Campania.<br />
<br />
<strong>DESCRIZIONE DELL'ALBERO DELL'ARANCIO</strong><br />
<br />
L'arancio dolce appartiene alla famiglia delle Rutacee e il suo nome scientifico è Citrus auratium varietà sinensis.<br />
<br />
E' un albero sempreverde con una chioma compatta e tondeggiante che può raggiungere anche gli otto o i dieci metri di altezza ma che in genere rimane sui 5 o 8 metri.<br />
<br />
Ha foglie lucide, ovate e cuoiose mentre i rametti su alcune varietà possono presentare delle spine.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjz_uhzdF0qlyu9AheIb27YjWDNas8W7HaOG1QBPrlSR1g4u29Jq29oVQxuxpGe3FQwczPoXcy5FJ-2k7O3_6s0jiqZUqUrmZ_5YXQp1b1C6951WX_-MnVgkf6TsBwrfsI_GG_EH2Y208Oo/s1600/arancio_fiori.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="143" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjz_uhzdF0qlyu9AheIb27YjWDNas8W7HaOG1QBPrlSR1g4u29Jq29oVQxuxpGe3FQwczPoXcy5FJ-2k7O3_6s0jiqZUqUrmZ_5YXQp1b1C6951WX_-MnVgkf6TsBwrfsI_GG_EH2Y208Oo/s200/arancio_fiori.JPG" width="200" /></a></div>I fiori sono bianchi e con un profumo intenso e particolare, la famosa zagara, sbocciano fra aprile e maggio e possono essere singoli o riuniti in gruppi sino a sei per racemo.<br />
<br />
L'impollinazione può avvenire sia con insetti pronubi specialmente api che per opera del vento.<br />
<br />
La fioritura si svolge in primavera mentre la maturazione dei frutti avviene nell'autunno o nell'inverno successivo a seconda delle cultivar e non è raro trovare frutti dell'anno precedente ancora presenti sulla pianta al momento della fioritura.<br />
<br />
I primi frutti si possono raccogliere in novembre e gli ultimi a maggio giugno, un albero adulto ne può produrre sino a 500.<br />
<br />
Questo agrume ha la particolarità di fiorire e di fruttificare nello stesso periodo perchè ha un intervallo di riposo di soli tre mesi.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3mAMC-zSqYVePIY2h52WX1d0RnskkC-bPrebBugU3U_GzR5nlsSR8_sAUKCQAL3Zp7y1RozMqlNMOpR3uEVgHFvkNmQ_-X_a-0gexVKB2_5F7O_IDb3LNFivU_LyIy1qatsUMH5uqIzbB/s1600/_arancia.jpg+rossa.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="183" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3mAMC-zSqYVePIY2h52WX1d0RnskkC-bPrebBugU3U_GzR5nlsSR8_sAUKCQAL3Zp7y1RozMqlNMOpR3uEVgHFvkNmQ_-X_a-0gexVKB2_5F7O_IDb3LNFivU_LyIy1qatsUMH5uqIzbB/s200/_arancia.jpg+rossa.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> arancia sanguinella</td></tr>
</tbody></table>Le arance hanno forma rotonda o leggermente allungata con polpa arancione o sanguigna , nelle sanguinelle la buccia ha una colorazione che va dall'arancio chiaro sino al rossastro.<br />
<br />
La ruvidezza della sua buccia è stata presa come termine di paragone sia in edilizia dove si parla di superfici a buccia d'arancia sia per indicare una pelle ruvida in cosmesi cioè pelle a buccia d'arancia.<br />
<br />
I frutti dell'arancio dolce non maturano una volta raccolti e quindi occorre lasciarli sull'albero sino a maturazione avvenuta.<br />
<br />
Nei paesi a clima tropicale dove la maturazione non si svolge regolarmente, ancora verdi le arance vengono raccolte e trattate con etilene per favorirne la maturazione.<br />
<br />
<strong>COLTIVAZIONE MOLTIPLICAZIONE E POTATURA</strong><br />
<br />
Questo albero ama il pieno sole e le temperature miti in inverno, benchè sia più rustico del limone, e i luoghi riparati dal vento.<br />
<br />
Soprattutto attenzione ai venti freddi e alle gelate tardive che rovinano irreparabilmente i fiori e quindi non si ha la comparsa dei frutti.<br />
<br />
Anche in clima mite è bene piantare gli aranci in un luogo riparato e se sono poche piante situarle in prossimità di un muro o di una siepe che fornirà loro riparo dal vento e dal freddo invernale.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicmVqH2YawKkzRE3RMDGIUsqEDFnpD1jnrkfgx-XhW4NApk2DXnLbUaY_mSgV0Y1si9cDkAUW3Zh1KDp2VAdofvpfvp6XRZjmTtivxojm3P67dQEnypgCORJXW48aLGXDni52CDCGmggYJ/s1600/arance+con+zagara.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicmVqH2YawKkzRE3RMDGIUsqEDFnpD1jnrkfgx-XhW4NApk2DXnLbUaY_mSgV0Y1si9cDkAUW3Zh1KDp2VAdofvpfvp6XRZjmTtivxojm3P67dQEnypgCORJXW48aLGXDni52CDCGmggYJ/s1600/arance+con+zagara.jpg" /></a></div>Il periodo ottimale per eseguire l'impianto è marzo aprile in questo periodo le giovani piantine sono messe in condizioni di emettere subito con l'arrivo delle miti temperature primaverili nuove radici e nuovi germogli.<br />
<br />
Se lo si effettua nel periodo autunnale ottobre novembre la giovane pianta non emetterà nuove radici per le temperature rigide e avrà la ripresa , dopo un periodo di stasi dato dal freddo invernale, nella primavera dell'anno dopo.<br />
<br />
Il pericolo è che la pianta non formando il callo cicatrizzante sulle radici, che possono essere danneggiate o con ferite, nei mesi invernali sia con facilità soggetta ad infezioni radicali e fungine.<br />
<br />
La temperatura ottimale per la sua crescita si aggira sui 25 30 gradi quella minima non deve scendere al di sotto dei 4 gradi.<br />
<br />
Richiede terreno sciolto, fertile, leggermente acido arricchito con abbondante letame e ogni anno oltre all'apporto di letame è bene dare alle piante anche dei concimi minerali a base di azoto e potassio specifici per gli agrumi.<br />
<br />
L'arancio è pianta che sopporta bene la siccità ma se la si vuole vedere rigogliosa e avere un'abbondante allegagione dei frutticini occorre irrigare abbondantemente da marzo ad ottobre avendo cura di lasciare asciugare bene il terreno fra un'annaffiatura e l'altra perchè è albero che teme i ristagni d'acqua.<br />
<br />
Se si dispone di abbondante acqua è bene lasciare inerbito il frutteto e sfalciare l'erba tenendola sempre bassa per evitare che vi si annidino i parassiti.<br />
<br />
Non fate lavorazioni profonde nel terreno dell'aranceto potete smuovere il terreno massimo 20 cm in quanto le radici assorbenti si sviluppano negli strati superficiali del terreno stesso.<br />
<br />
Le lavorazioni del suolo sono da evitare nel periodo di fioritura e in autunno inoltrato perchè possono avere ripercussioni sulla qualità del frutto e sull'allegagione di quest'ultimo.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjd0q_FifYxXGKko-QE02PAkMr1bvCoWaX04caQHYK10whGi0pMUFm9mX-pu77KK4PNGV3gkWegg2_5b0sRfWe05gNmR1qq6uS4lkxG8G79vYcWu2_g_2fLuVJDaIZuBsYjVJop09ga0wfe/s1600/arancio+in+vaso.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjd0q_FifYxXGKko-QE02PAkMr1bvCoWaX04caQHYK10whGi0pMUFm9mX-pu77KK4PNGV3gkWegg2_5b0sRfWe05gNmR1qq6uS4lkxG8G79vYcWu2_g_2fLuVJDaIZuBsYjVJop09ga0wfe/s1600/arancio+in+vaso.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> arancio in vaso notare la precocità<br />
della fruttificazione</td></tr>
</tbody></table>Per quanto riguarda la <b>moltiplicazione</b> si pratica l'innesto con marze di varietà pregiata.<br />
<br />
Fra i principali portainnesti abbiamo l'arancio amaro che è il più diffuso per il suo vigore e la sua resistenza al freddo e produce una fruttificazione di buona qualità.<br />
<br />
Teme i terreni argillosi e non ben drenati dove si indebolisce e cade preda di attacchi parassitari.<br />
<br />
L'arancio trifogliato (poncirus trifogliata) è un altro portainnesto che ha un effetto nanizzante sulla chioma.<br />
<br />
Resiste bene al freddo e ai parassiti e produce una abbondante fruttificazione di ottima qualità.<br />
<br />
Non è adatto per terreni troppo calcarei o salmastri<br />
<br />
Anche questo è un portainnesto molto usato per l'arancio dolce.<br />
<br />
Il citrange dà piante molto resistenti al freddo ma non è adatto se il terreno risulta argilloso.<br />
<br />
Induce uno sviluppo della chioma medio vigoroso e una fruttificazione abbondante e di pregio.<br />
<br />
Passando alla <b>potatura</b> è fra le operazioni colturali di maggiore importanza nella gestione dell'agrumeto perchè serve soprattutto per regolare la qualità del prodotto.<br />
<br />
Considerando che l'arancio fruttifica sui rami dell'anno precedente la potatura per questa pianta deve essere leggera altrimenti reagirà emettendo numerosi rami che essendo giovani non porteranno frutta.<br />
<br />
Per quanto riguarda la potatura di formazione si cercherà di dare alla pianta una forma globosa, si elimineranno i succhioni e le eventuali ramificazioni eccessive cercando di abbassare l'altezza della pianta risparmiando i rami basali.<br />
<br />
Anche la potatura di allevamento dev'essere contenuta ci si limiterà ad eliminare i rami secchi, rotti o attaccati da parassiti.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTgmHvGmedNN5zcFMdDeKWkTxy8xRyH7AO-P4wp0Q2PcE-yFLliCcrlXmgirUUo0aPryZnQc1wwlwMVMrsj9fEpjXfLB_sOrhrrcHe-t-cL4rVYAhKT6AeuolrKuh72hkJF2Afsa_147AP/s1600/arance1.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTgmHvGmedNN5zcFMdDeKWkTxy8xRyH7AO-P4wp0Q2PcE-yFLliCcrlXmgirUUo0aPryZnQc1wwlwMVMrsj9fEpjXfLB_sOrhrrcHe-t-cL4rVYAhKT6AeuolrKuh72hkJF2Afsa_147AP/s200/arance1.jpg" width="186" /></a></div>Vanno eliminati i polloni e i succhioni che sottraggono elementi nutritivi alla pianta stessa.<br />
<br />
Inoltre tutte le parti della chioma devono poter beneficiare dell'aria e della luce quindi si elimineranno i rami che si intersecano e quelli interni troppo fitti.<br />
<br />
L'epoca per potare questa pianta sempreverde è dopo la raccolta dei frutti che varia a seconda delle cultivar ma che in ogni caso è compresa tra la tarda primavera e l'inizio dell'estate in quanto non è consigliabile potare gli aranci in inverno per il possibile verificarsi di abbassamenti di temperatura.<br />
<br />
Non è opportuno potarla nei mesi di febbraio e marzo perchè in questo periodo si registra il maggior accumulo nei rami delle sostanze di riserva che serviranno alla pianta per fiorire abbondantemente e per trasformare successivamente i fiori in frutticini.<br />
<br />
Consiglio di potare l'arancio annualmente sia perchè così la potatura risulta più leggera sia perchè potete meglio sorvegliare la pianta e togliere tempestivamente i rami rotti o malati.<br />
<br />
Tuttavia per quest'albero va bene anche una potatura ad anni alterni.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvwIdl2MZEkTfYa1AyNyAKuD6cuQBSpAn6d6eGJm6Fth2PEc53MExHZZShsalsKD7u2O3S8W7_ahrX5ede0wUKVrTlpFDm7PRP7XgJbP098340oP9FhfIRs1zeKQVZsY8LG7jWYofF5gBs/s1600/arancia+tarocco.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="176" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvwIdl2MZEkTfYa1AyNyAKuD6cuQBSpAn6d6eGJm6Fth2PEc53MExHZZShsalsKD7u2O3S8W7_ahrX5ede0wUKVrTlpFDm7PRP7XgJbP098340oP9FhfIRs1zeKQVZsY8LG7jWYofF5gBs/s200/arancia+tarocco.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> arancia tarocco</td></tr>
</tbody></table><strong>CENTINAIA DI VARIETA'</strong><br />
<br />
L'arancio è l'agrume più coltivato al mondo e non deve quindi stupire se vi sono centinaia di varietà.<br />
<br />
Solo in Italia più di 20 varietà sono coltivate come frutta da tavola e almeno altrettante vengono allevate invece per farne spremute.<br />
<br />
Queste varietà si dividono in due grandi gruppi a seconda del colore della loro polpa.: varietà bionde e varietà pigmentate.<br />
<br />
Nelle varietà bionde abbiamo una polpa arancio chiaro e anche la buccia è dello stesso colore mentre nelle varietà pigmentate la polpa è rossa per via di particolari pigmenti in essa contenuti gli antociani.<br />
<br />
Le<b> arance a polpa rossa</b> si sviluppano pienamente solo in determinate zone dove vi sono elevate escursioni termiche fra la notte e il giorno e il clima è secco durante il periodo di formazione del colore del frutto che va da dal tardo autunno ad inizio inverno.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi25VeqVE8YF8Vx63ho-T7ANAGERVXmdZ51lVwSsk2KAfGTMBqZ2kVCK6L2G68R0ivy6sfUAPw2pZti_fvjUgTIm7NoEnckFQIRPJATQpbXiKDNr29oCqtURML0zM6y1GYt_-rNbxo7bMaB/s1600/arance+rosse+di+Sicilia.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi25VeqVE8YF8Vx63ho-T7ANAGERVXmdZ51lVwSsk2KAfGTMBqZ2kVCK6L2G68R0ivy6sfUAPw2pZti_fvjUgTIm7NoEnckFQIRPJATQpbXiKDNr29oCqtURML0zM6y1GYt_-rNbxo7bMaB/s1600/arance+rosse+di+Sicilia.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> arance di Sicilia Moro e Sanguinello</td></tr>
</tbody></table>Caratteristiche queste che sono spiccate in determinate luoghi della Sicilia specialmente nelle zone prospicienti Catania e Siracusa e in parte anche in quella di Enna, aree da sempre particolarmente adatte per la coltivazione di questo tipo di arancia anche perchè in queste aree il terreno risulta molto fertile grazie alla presenza dell'Etna.<br />
<br />
In queste zone il contenuto di antociani delle arance pigmentate aumenta di molto e vi è anche un contenuto maggiore di vitamina C ciò è dovuto allo stress termico al quale vengono sottoposti i frutti nel delicato momento della loro colorazione.<br />
<br />
Queste varietà di arance coltivate in ambiente non idoneo sviluppano poco queste loro caratteristiche o non le sviluppano affatto quindi per poterle possedere occorre avere questo clima particolare in un periodo ben definito.<br />
<br />
Per questi motivi le <b>Arance rosse di Sicilia</b> si fregiano del marchio IGP usato per individuare le arance pigmentate a Indicazione Geografica Protetta (IGP) coltivate soltanto in zone delle provincie di Enna, Catania, Siracusa e Ragusa.<br />
<br />
L'IGP Arancia Rossa di Sicilia è una garanzia di qualità in quanto la produzione deve sottostare a severi parametri in termini di pezzatura, tenore zuccherino, modalità e stato di conservazione.<br />
<br />
Le tre varietà di arance rosse che possono fregiarsi del marchio sono: la varietà Tarocco, la varietà Moro e quella Sanguinella.<br />
<br />
Incomincio a parlarvi dalla varietà <b>Tarocco</b> originaria dei primi del 900 nel territorio di Francoforte in<br />
provincia di Ragusa.<br />
<br />
E' attualmente la varietà più diffusa in Italia ed è molto popolare fra i consumatori.<br />
<br />
Il suo calibrato mix fra acidità del frutto e tenore zuccherino ne fa un'arancia molto dolce e particolarmente ricercata.<br />
<br />
E' una varietà pregiata la sua polpa è striata di rosso e non ha semi.<br />
<br />
E' adatta sia per il consumo da tavola, la pezzatura più grande, che per succhi e spremute la pezzatura più piccola.<br />
<br />
La sua disponibilità sul mercato va da metà dicembre sino a maggio grazie alle sue numerose varietà e alle differenti condizioni climatiche dei luoghi di maturazione.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8h3QJZ1Mt3JESLAHgSkRro7l9l-azmsIQoqmrRhQnHNNy3ttOSXfVtw222spqjQDayhWtQSrIDoUvtMKzH8CGbcuio7tpCGdZ4smQOE2P6MJZiQ1BUgf8ORgo4wb7pa0VqAi796gS_WOX/s1600/arance+moro.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="149" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8h3QJZ1Mt3JESLAHgSkRro7l9l-azmsIQoqmrRhQnHNNy3ttOSXfVtw222spqjQDayhWtQSrIDoUvtMKzH8CGbcuio7tpCGdZ4smQOE2P6MJZiQ1BUgf8ORgo4wb7pa0VqAi796gS_WOX/s200/arance+moro.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> arance moro</td></tr>
</tbody></table>La varietà chiamata <b>"Arancia Moro"</b> è la varietà di arance rosse più recente infatti si è originata agli inizi del '900 da una mutazione nel territorio di Lentini in provincia di Siracusa.<br />
<br />
E' particolarmente adatta per spremute e succhi perchè la sua polpa rossa, grazie alla grande presenza di antociani è molto sugosa.<br />
<br />
Si tratta della varietà più pigmentata e quella dal gusto più intenso a piena maturazione ha un sapore particolare che ricorda il lampone.<br />
<br />
Questa varietà è disponibile sul mercato dalla prima decade di dicembre sino a fine febbraio quindi l'epoca di maturazione è particolarmente precoce ed è la varietà di Arance Rosse di Sicilia che apre la stagione dell' esportazione.<br />
<br />
I frutti migliori si raccolgono a gennaio ma possono rimanere sulla pianta sino a febbraio.<br />
<br />
L'arancia varietà<b> "Sanguinello</b>" è stata scoperta in Spagna nel 1929.<br />
<br />
La sua buccia è di colore arancio carico con parti rosse, di pezzatura medio piccola ha la polpa di colore arancio con striature rosse, possiede pochi semi ed è la più adatta per spremute e succhi.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEii3w1V7buTO86msbZPT3SuoxGuD1OAFZNEo2DWTkjaOpbg5KsXA8lDI4mgea45lNACYAVm1wiKtnk2y17n3JDh1JNn63d5voaBhqiM2gF51pVIC35CHhYxmKIDJIUTzCQpgfeSkoCMARqU/s1600/images+%25282%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="149" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEii3w1V7buTO86msbZPT3SuoxGuD1OAFZNEo2DWTkjaOpbg5KsXA8lDI4mgea45lNACYAVm1wiKtnk2y17n3JDh1JNn63d5voaBhqiM2gF51pVIC35CHhYxmKIDJIUTzCQpgfeSkoCMARqU/s200/images+%25282%2529.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> cassetta arance sanguinello</td></tr>
</tbody></table>La sua maturazione è medio tardiva inizia in febbraio ma il picco si ha in marzo aprile quando i frutti raggiungono le migliori caratteristiche organolettiche.<br />
<br />
Queste arance quando maturano rimangono poco sulla pianta e vanno raccolte al giusto grado di maturazione.<br />
<br />
Una derivazione di questa varietà coltivato soprattutto nella provincia di Catania da dove deriva è il <b>"sanguinello moscato"</b> chiamato così per il sapore della sua polpa particolarmente aromatico e fruttato che ricorda quello dell'uva moscato.<br />
<br />
Rispetto al sanguinello comune i frutti hanno pezzatura un pò più grande e forma più allungata.<br />
<br />
La sua buccia a maturazione assume lievi sfumature rosse meno accentuate di quelle che si trovano sulla buccia del sanguinello comune.<br />
<br />
Queste sono le principali varietà di arance rosse e tutte assumono la particolare colorazione rossa per la presenza degli antociani.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgf6SE5_hfJoC3BBGg9d9MgFCg-sjMj7e3brbh1R6KeHkRoWwFhcv_dODGiXAiAAkpiE7tvwctoI5WahAsAn9FBJRc-COjva5AvD1ui4AOHKPzAXkOE8CNMUUBj_xihFxIRD42zzT8N2i-S/s1600/Cara_Cara_Oranges.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgf6SE5_hfJoC3BBGg9d9MgFCg-sjMj7e3brbh1R6KeHkRoWwFhcv_dODGiXAiAAkpiE7tvwctoI5WahAsAn9FBJRc-COjva5AvD1ui4AOHKPzAXkOE8CNMUUBj_xihFxIRD42zzT8N2i-S/s1600/Cara_Cara_Oranges.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> arance varietà "Cara cara"</td></tr>
</tbody></table>Vi sono altre varietà di arance più rare che pur essendo rosse devono la loro pigmentazione non agli antociani come le varietà che ho citato qui, ma al licopene che è la stessa sostanza che colora la polpa dei pomodori.<br />
<br />
Sono varietà americane come la varietà <b>"Cara cara"</b> coltivata in California a bassa acidità con frutto particolarmente dolce disponibile da dicembre ad aprile.<br />
<br />
La sua buccia è arancione ma all'interno la sua polpa è di un distinto arancio rosato e contiene non pochi semi.<br />
<br />
Vi è poi l'altro grande gruppo di arance quelle che fanno capo alle <b>varietà di arancio a polpa bionda</b> che costituiscono il gruppo di varietà più diffuso al mondo.<br />
<br />
Si distinguono in ombelicate e non, se possiedono o meno un secondo frutticino interno situato nella parte apicale del frutto che prende il nome di Navel o Ombelico.<br />
<br />
Fra le tante varietà voglio ricordare Navelina e Valencia le due varietà che aprono e chiudono la raccolta delle arance. <br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjeGZtGGBYAB1rFXeZmda6a_FiPYP0C6XnSETOQ2SH6iHQtHCy7N6DIRKdFUFEUpUucWS8KLGVRC0jo7QBdZctQfSe1Y7DTZwCGDxwDcDhyphenhyphen6bcvPRD35shB3Z3kBDAq6DH7EpBdxC9UfY3/s1600/navelina-arance-bionde.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="139" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjeGZtGGBYAB1rFXeZmda6a_FiPYP0C6XnSETOQ2SH6iHQtHCy7N6DIRKdFUFEUpUucWS8KLGVRC0jo7QBdZctQfSe1Y7DTZwCGDxwDcDhyphenhyphen6bcvPRD35shB3Z3kBDAq6DH7EpBdxC9UfY3/s200/navelina-arance-bionde.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> varietà "Navelina"</td></tr>
</tbody></table>Sono della varietà "arance bionde Navel" perchè al loro interno contengono un piccolo frutticino.<br />
<br />
Hanno meno succo e sono molto adatte ad essere consumate fresche anche per la bassa acidità che esalta la dolcezza del succo e per questo motivo sono molto diffuse e vengono particolarmente apprezzate.<br />
<br />
<b>Navelina</b> è una cultivar di origine californiana è stata valorizzata in Spagna e da lì importata in Sicilia dove si è ottimamente ambientata.<br />
<br />
L'albero è di ridotte dimensioni ha buccia arancio chiara come il suo succo con frutti di pezzatura media che resistono a lungo sulla pianta.<br />
<br />
Fiorisce ad aprile e matura frutti di forma sferica privi di semi con una produzione media per pianta che va dai 40 ai 60 kg.<br />
<br />
La sua epoca di maturazione inizia ai primi di novembre per terminare nel mese di dicembre.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHzZDHt1h-668APYXRifxcX7XCfT6kKaxkRp_yxjwQh99IZGD1Oc9agQfi1vNAZk-pr8SQgXcW8MrNStfAA292AF13dBomxG3yymluebKSh96RrFxF2rxyVWF7xU33dq4muI4bggCFntUM/s1600/valencia.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="121" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHzZDHt1h-668APYXRifxcX7XCfT6kKaxkRp_yxjwQh99IZGD1Oc9agQfi1vNAZk-pr8SQgXcW8MrNStfAA292AF13dBomxG3yymluebKSh96RrFxF2rxyVWF7xU33dq4muI4bggCFntUM/s200/valencia.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">varietà "Valencia"</td></tr>
</tbody></table>La <b>"Valencia late"</b> è la varietà di arance tardiva che ha la più grande diffusione a livello mondiale.<br />
<br />
Questo è dovuto al fatto che questa varietà ha una grande adattabilità ai differenti luoghi inoltre il suo frutto è adatto sia per il consumo da tavola che per i succhi e le spremute.<br />
<br />
Ha pezzatura media, buccia e polpa di colore arancio chiaro molto sugosa contiene pochissimi semi.<br />
<br />
Come si è detto è la cultivar dalla maturazione più tardiva infatti matura da aprile in poi.<br />
<br />
Un altra ottima caratteristica varietà di arance bionde è la <b>"Arancia Ovale"</b> chiamata così per la caratteristica forma del suo frutto ovale appunto.<br />
<br />
La buccia è di colore arancio chiaro, sottile e coriacea a polpa fine ricca di succo con pochissimi semi e di sapore dolce e gradevole.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJ8lEMhfHIssXidUlw8QcYWnGYHn64oW0FVKBHcdlmZuZPHNdTpLJkYrQjaDEnbTe26h42ze7XmDCR4f9b18GXQFZhWFd28L9poGFtz1gGKB854MI7XfkwiovF-eh5DuzuWh8g83FNGd0x/s1600/ovalecalabrese.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="151" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJ8lEMhfHIssXidUlw8QcYWnGYHn64oW0FVKBHcdlmZuZPHNdTpLJkYrQjaDEnbTe26h42ze7XmDCR4f9b18GXQFZhWFd28L9poGFtz1gGKB854MI7XfkwiovF-eh5DuzuWh8g83FNGd0x/s200/ovalecalabrese.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> arancia "ovale"</td></tr>
</tbody></table>Questa varietà fra quelle bionde è una delle più tardive come maturazione infatti matura tra marzo e aprile ed ha la caratteristica che il frutto resta sulla pianta sino a primavera senza guastarsi.<br />
<br />
Ogni nazione negli areali dove è possibile coltivare questo agrume ha le sue varietà di arancia.<br />
<br />
Io qui ho principalmente trattato quelle che si sviluppano in Sicilia e che fanno di questa isola uno dei maggiori produttori di arance rosse d'Europa.<br />
<br />
Tuttavia per mostrarvi come l'arancio sia diffuso in tutto il globo voglio terminare parlandovi di una cultivar che non si è sviluppata in Italia e che da noi è poco coltivata ma molto frequentemente si incontra in Brasile dov'è diffusa.<br />
<br />
Si tratta della <b>Newhall</b> una varietà di arancia bionda Navel che si è sviluppata per mutazione nel 1820 in un monastero del Brasile.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggM3CtatBaXHkCsnlQrcDSUhvYEVQnPyFmjhBKGur3nwOP16wa5zXc1ZwBi9nK_qTDXKhmUs12JRJ-eSnaV1eWmN0ZrChwheLr5bBHgj8oyx3rg-mqvT9ecPbsyf_bMMbzINyrnKvh1F_H/s1600/arancia_Navel_Newhall_divisa.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggM3CtatBaXHkCsnlQrcDSUhvYEVQnPyFmjhBKGur3nwOP16wa5zXc1ZwBi9nK_qTDXKhmUs12JRJ-eSnaV1eWmN0ZrChwheLr5bBHgj8oyx3rg-mqvT9ecPbsyf_bMMbzINyrnKvh1F_H/s200/arancia_Navel_Newhall_divisa.jpg" width="133" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> arancia "Newhall"</td></tr>
</tbody></table>E' una varietà a polpa bionda apirena, senza semi, caratterizzata come tutte le arance Navel dall'avere un frutto gemello piccolino chiamato Navel o Ombelico posto sotto la buccia dalla parte opposta del picciolo dovuta ad una particolare conformazione del fiore.<br />
<br />
La pianta è produttiva e vigorosa di medio sviluppo con tendenza a sviluppare rami verso il basso e ciò consente agevolmente di dare alla pianta stessa la forma a globo.<br />
<br />
Il frutto è ovoidale o ellittico di grossa pezzatura con buccia di colore arancio carico di medio spessore che contiene una fine polpa di grande qualità e sapore.<br />
<br />
La maturazione si compie fra novembre e marzo.<br />
<br />
Questa ottima varietà ha triplice attitudine potendo essere impiegata come arancia da tavola, per succhi e spremute o trasformata in marmellate e liquori.<br />
<br />
La sua buccia fine viene impiegata per la preparazione di canditi.<br />
<br />
Molte sarebbero le varietà degne di nota ma non volendo appesantire eccessivamente questo post chiudo per il momento con questa riservandomi di riprendere in un secondo tempo questo interessante argomento.<br />
<br />
Le varietà possono essere divise anche in base all'epoca di maturazione: da quelle precocissime che maturano a metà novembre a quelle molto tardive con una maturazione che arriva sino a maggio e oltre.<br />
<br />
<strong>HA UNA LUNGA TRADIZIONE LA COLTIVAZIONE DI QUESTO AGRUME IN VASO</strong><br />
<br />
L'arancio è stato un agrume che insieme al limone è sempre stato ambito dapprima solo dai signori e nobili del Rinascimento poi con l'800 e il 900 anche dalle classi che nobili non erano.<br />
<br />
Ultimamente è divenuto una pianta ideale per decorare terrazzi e giardini in luoghi dove il clima per la sua rigidità non permette la coltivazione di questo agrume in piena terra tutto l'anno.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWdMuDA54mDG4NHqsCKh_JTKbSTMmNK5r7VepS4fN7dARqWygVVC3Pjf71FbCGmUeipLxw_7njQHNt-OrlPLiDrnFbUcm35RlrlfcBTwQLwClrIfcjn-72yP1KVjkrIaQ9WDW1iz5PTWrn/s1600/vaso+in+terracotta+d%2527Impruneta+riproducente+una+antica+conca+medicea.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWdMuDA54mDG4NHqsCKh_JTKbSTMmNK5r7VepS4fN7dARqWygVVC3Pjf71FbCGmUeipLxw_7njQHNt-OrlPLiDrnFbUcm35RlrlfcBTwQLwClrIfcjn-72yP1KVjkrIaQ9WDW1iz5PTWrn/s200/vaso+in+terracotta+d%2527Impruneta+riproducente+una+antica+conca+medicea.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> copia conca originale usata al tempo<br />
dei Medici</td></tr>
</tbody></table>Al tempo dei Medici nella Firenze del 1600 famosa era la loro collezione di agrumi che comprendeva anche numerose varietà di aranci allevati nelle famose conche toscane grandi vasi di terracotta decorati con motivi floreali, famosi ancor oggi quelli di Impruneta.<br />
<br />
Se volete una conca come quelle che adornavano le ville medicee potete far capo a questo sito:-) www.fabbricaimpruneta.it<br />
<br />
Le conche venivano trasferite nel periodo invernale al riparo dal gelo in locali dove la temperatura non scendeva sotto i 10 gradi chiamate arancere dove gli aranci svernavano in attesa di rivedere l'aria aperta nella bella stagione.<br />
<br />
Desidero dirvi che la pianta dell'arancio è più resistente di quella del limone alle basse temperature.<br />
<br />
Temperature sui 2 gradi sono tollerate mentre temperature sullo 0 gradi possono portare alla cascola delle arance ma non danneggiare irreparabilmente la pianta che invece muore se il termometro scende a meno 6 meno 7 gradi.<br />
<br />
Quindi in certe zone con inverni non troppo rigidi dell'Italia del Nord, vicino ai laghi ad esempio o in Toscana gli aranci vengono coltivati in piena terra al riparo di un muro e poi coperti nella brutta stagione con protezioni che consentono loro di passare l'inverno.<br />
<br />
Se invece non abbiamo terreno o il nostro clima è troppo rigido per piantare questo agrume in piena terra un albero di arancio farà bella mostra di sè sul nostro terrazzo con i suoi frutti color dell'oro ma dovremo ricoverarlo in serra fredda nei periodi invernali.<br />
<br />
Tale serra sia luminosa e riparata, la temperatura anche nei periodi più freddi è bene non scenda sotto i 10 gradi.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOB-nExfsHtG8rnX6rpYEHQwhXdwLVKlynH9QGettzMk8PuRULGEw7Mx2yGe0BsQVLZy4xPPu9UMZbRNWTlCgkT4ML7YdU2_5AA5er2IDrvHNsi-Jholy42gCD81V75EmaqcdlSzB0vg1c/s1600/arancio+%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOB-nExfsHtG8rnX6rpYEHQwhXdwLVKlynH9QGettzMk8PuRULGEw7Mx2yGe0BsQVLZy4xPPu9UMZbRNWTlCgkT4ML7YdU2_5AA5er2IDrvHNsi-Jholy42gCD81V75EmaqcdlSzB0vg1c/s200/arancio+%25281%2529.jpg" width="200" /></a></div>Non ricoverate la vostra pianta in appartamento in quanto gli agrumi e l'arancio non fa eccezione, mal sopportano l'aria secca e calda degli appartamenti.<br />
<br />
In primavera munitevi di una capace conca di terracotta, non vanno bene quelle di plastica che surriscaldano eccessivamente il terreno e dopo aver inserito dell'argilla espansa per un ottimo drenaggio, l'arancio non sopporta i ristagni d'acqua specie se è in vaso, travasate la pianta di arancio che avete acquistato in terreno sciolto, ricco e fertile, leggermente acido, nei consorzi e nei garden ben forniti vendono terreno già preparato per agrumi.<br />
<br />
Il vaso nel quale lo travaserete deve essere largo circa 3 dita in più del contenitore nel quale vi è stata venduta la pianta questo perchè altrimenti mettendolo subito in un vaso grande la terra troppo distante dalle radici inacidisce e ammuffisce.<br />
<br />
Con successivi travasi, nei primi anni uno all'anno, poi ogni due anni, adeguerete il vaso alla crescita della pianta.<br />
<br />
La posizione del vaso è molto importante dev'essere al sole o per lo meno in posizione molto luminosa.<br />
<br />
<div style="text-align: left;"></div> Tenete presente che le variazioni termiche in modo che si abbia una crescita e una fruttificazione ottimale dell'arancio, variano dai 22 ai 32 gradi centigradi mentre sopra i 40 gradi la pianta soffre e ne risentono anche i frutti che prendono un sapore non ottimale.<br />
<br />
Per avere frutti zuccherini e saporiti il vostro arancio abbisogna non solo di queste temperature ma anche di una protezione dal vento che disturba la pianta con nocumento per la sua frutta.<br />
<br />
Le <strong>innaffiature</strong> siano abbondanti ma non troppo frequenti aspettate che il terreno si asciughi bene fra l'una e l'altra in inverno innaffiare pochissimo e solo quando le giornate sono tiepide.<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsQhrjStiQGtLvSetjNv1RdpT0t-DM-AvjgN09MKXI0qu5q4p63mJXYP2kVKPZN5FR-ulEBuAcLcj2ZBk30J9N52S2-Lt2Ix9itrouLu_g3Njf14kxLn1tqTToAXI9Uldf4upwnR5POnNo/s1600/arancio+in+vaso+potato+a+spalliera.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsQhrjStiQGtLvSetjNv1RdpT0t-DM-AvjgN09MKXI0qu5q4p63mJXYP2kVKPZN5FR-ulEBuAcLcj2ZBk30J9N52S2-Lt2Ix9itrouLu_g3Njf14kxLn1tqTToAXI9Uldf4upwnR5POnNo/s200/arancio+in+vaso+potato+a+spalliera.jpg" width="176" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> arancio potato a spalliera</td></tr>
</tbody></table>Gli aranci in vaso possono essere a forma libera ma anche educati a spalliera per un più accentuato effetto scenografico.<br />
<br />
La <strong>potatura</strong> degli aranci a spalliera deve seguire ovviamente la forma già impostata dal vivaista con opportuni aggiustamenti e legature.<br />
<br />
Per quelli allevati a forma libera la potatura,da farsi in primavera prima della ripresa vegetativa e quando le piante vengono spostate per essere portate fuori dal ricovero invernale, si limiti all'eliminazione dei rami secchi o malati, dei polloni che sono cresciuti ai piedi della pianta o di qualche succhione cresciuto lungo le branche principali riconoscibile per la sua forma lunga e dritta.<br />
<br />
Per fare il travaso aspettate qualche tempo in modo che il vostro arancio abbia superato il disagio del trasloco fra la serra e l'aperto e poi potete travasarlo.<br />
<br />
Avere una o più piante d'arancio in vaso sul vostro terrazzo dà a questo una elegante e raffinata personalità così come un tempo alla corte dei Medici a Firenze i numerosi aranci in vaso adornavano le corti delle ville più prestigiose.<br />
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L'arancia è un frutto invernale ricco di tantissime qualità utili per la nostra salute e bellezza in un periodo così freddo com'è quello dei mesi d'inverno.<br />
<br />
La più importante proprietà dell'arancia è il suo <strong>alto contenuto di</strong> <strong>vitamina C</strong> se ne copre il fabbisogno giornaliero consumando solo 120 gr di arance.<br />
<br />
Fra le varietà di arance è la cultivar "Tarocco" una arancia rossa che detiene il primato di contenuto della vitamina C ben 90 mg.<br />
<br />
Non dimentichiamo che questa vitamina ha anche un'azione preventiva nei riguardi dei tumori.<br />
<br />
La vitamina C è importantissima per la nostra salute infatti ci protegge dai malanni del raffeddamento migliorando le difese del nostro sistema immunitario,aiuta a combattere i radicali liberi che sono fra i principali responsabili del nostro invecchiamento e contribuisce a mantenere giovane ed elastica la nostra pelle.<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh58K068PKEXwbpxZKiV3vqTVlrir_yVW55HwWpwxQcfudMykUlc36tFxRn5x_t_Xja-j8tfsQFIMGiLBjsbierdRoDOq4WB-hKXTksOWNTq6MEF_YZJ5-uEVYcl5yLhvGzXJV-_LN0xnhO/s1600/arance+rosse+di+Sicilia+2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh58K068PKEXwbpxZKiV3vqTVlrir_yVW55HwWpwxQcfudMykUlc36tFxRn5x_t_Xja-j8tfsQFIMGiLBjsbierdRoDOq4WB-hKXTksOWNTq6MEF_YZJ5-uEVYcl5yLhvGzXJV-_LN0xnhO/s200/arance+rosse+di+Sicilia+2.jpg" width="195" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> arance rosse di Sicilia</td></tr>
</tbody></table>L'arancia non contiene solo la vitamina C ma anche la vitamina A e un vasto gruppo di vitamine che fanno tutte capo alle vitamine del gruppo B.<br />
<br />
L'arancia svolge anche una <strong>potente funzione antinfiammatoria</strong> per merito di due altre sostanze che contiene: l'esperidina che migliora la salute dei vasi capillari e dei tessuti connettivi e gli antociani contenuti soprattutto nelle arance rosse e che svolgono funzioni antiossidanti e protettive nei riguardi dei tumori.<br />
<br />
I bioflavonoidi assieme alla vitamina C contenuti nelle arance in misura elevata favoriscono il rafforzamento di ossa e denti, ma anche di cartilagini, tendini e legamenti.<br />
<br />
Inoltre per l'alto contenuto di potassio abbinato a un basso contenuto di sodio contribuisce a contrastare l'ipertensione arteriosa.<br />
<br />
Oltre al potassio <strong>l'arancia è ricca di minerali</strong> come il calcio, il fosforo, il ferro e il selenio così utili per il nostro organismo.<br />
<br />
E' un frutto ipocalorico 100 gr di questo frutto apportano solo 34 calorie contiene pochissime proteine e grassi è composta per l' 87% circa di acqua ed è adatta anche a chi fa dieta.<br />
<br />
Non contiene molti zuccheri quindi è indicata per chi soffre di diabete.<br />
<br />
Un vanto della coltivazione italiana o per essere più precisi siciliana è quella dell'Arancia Rossa di Sicilia non solo di altissima qualità ma un vero e proprio scrigno della salute.<br />
<br />
Tarocco,Moro e Sanguinello contengono in misura molto maggiore delle altre arance sia la vitamina C che le antocianine responsabili del'arrossamento della polpa e del succo così benefiche per tutto il nostro organismo e si fregiano del marchio IGP che non viene concesso se non dopo accurati controlli.<br />
<br />
Quindi se si vuole consumare arance Doc rivolgiamo la nostra attenzione a queste varietà cresciute sui terreni vulcanici dell'Etna e maturate al sole della Sicilia.<br />
<br />
<strong>FESTE IN ONORE DELL'ARANCIA ROSSA DI SICILIA</strong><br />
<br />
A Francofonte in Provincia di Siracusa nel mese di febbraio primi di marzo iniziano le numerose feste che in Sicilia hanno come protagoniste le arance siciliane soprattutto quelle rosse.<br />
<br />
Francofonte fin dal 1850 ha basato la sua economia essenzialmente sul settore agrumicolo ma molto prima di quella data si sono trovati dei reperti che attestano come questa zona sin dall'antichità è stata vocata alla coltivazione di questo agrume.<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9OU_McodEXklrsIiWOO2rGmvIV-plYj3rfZuoxwAPzLbkhKK17Aq6BLy7Ac0UdJcj7j7qWKvaKWlpUpq48SiHBrmpp2Er89IXFS0B3NgD_l9VuX97KokZ_slDhb3g0HB0rSpenh3UuYY6/s1600/tarocco+di+Lentini.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="156" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9OU_McodEXklrsIiWOO2rGmvIV-plYj3rfZuoxwAPzLbkhKK17Aq6BLy7Ac0UdJcj7j7qWKvaKWlpUpq48SiHBrmpp2Er89IXFS0B3NgD_l9VuX97KokZ_slDhb3g0HB0rSpenh3UuYY6/s200/tarocco+di+Lentini.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> tarocco di Lentini</td></tr>
</tbody></table>L'arancia di Francofonte può fregiarsi sin dal 1997 del marchio di origine IGP.<br />
<br />
A <b>Francofonte si celebra il Tarocco</b> varietà protagonista di questi luoghi, dove in una intensa due giorni si potrà degustare sia fresca che lavorata questa varietà di arancia in molti tipici prodotti e con tutti i suoi possibili abbinamenti culinari.<br />
<br />
Il ruolo preponderante di questa arancia rossa è in pasticceria e qui nel triangolo di paesi che formano un vero e proprio distretto delle arance e che vivono di questo frutto,oltre a Francofonte abbiamo i paesi di Lentini, di Carlentini e Scordia, risulta un ingrediente immancabile in quasi tutte le preparazioni dolciarie locali.<br />
<br />
Gli stands si svolgono lungo tutto il corso principale del paese e costituiscono una irresistibile tentazione non solo per il profumo e il gusto del Tarocco ma anche per i numerosi prodotti alcuni dei quali specialità solo di queste zone come i fichi d 'india essiccati.<br />
<br />
Di fronte a tante insolite preparazioni non si può far a meno di venire per una visita.<br />
<br />
Altra sagra in onore di questo frutto così gustoso e utile si svolge verso il 10 aprile a <b>Scillato</b> un paesino non lontano da Palermo situato nel Parco delle Madonie.<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhG8w9eGL9QjsfeIbr-EsVYN6VZ3qHNFSAMlBwIaRgS8j-0omeH4fFXAFP7h5CIkoBwfFDN0WR3dzfVrlzUN2cOOfp4w7T37y5lBEQQp0m0XYkhXTpsuAQiudO2M8Aer5m4c5Aj-3-cGX2Y/s1600/arancia+bionda+di+Scillato.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhG8w9eGL9QjsfeIbr-EsVYN6VZ3qHNFSAMlBwIaRgS8j-0omeH4fFXAFP7h5CIkoBwfFDN0WR3dzfVrlzUN2cOOfp4w7T37y5lBEQQp0m0XYkhXTpsuAQiudO2M8Aer5m4c5Aj-3-cGX2Y/s200/arancia+bionda+di+Scillato.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> arancia bionda di Scillato</td></tr>
</tbody></table>In questa zona non si produce solo un'ottima arancia rossa della varietà "Sanguinello" ma anche una cultivar bionda ombelicata cioè come ho già spiegato munita di un piccolo fruttino al suo interno, che appartiene ai generi Navelate, Nareline e Washington Navel ma che per le particolari caratteristiche pedoclimatiche della zona ha assunto caratteri peculiari che le hanno valso il nome di "arance bionde di Scillato"<br />
<br />
La presenza di abbondanti sorgenti e la zona collinare hanno permesso una crescita rigogliosa e un ritardo della maturazione che fanno della coltivazione degli aranci il volano dell'economia locale.<br />
<br />
Durante la festa vengono organizzate gite per far conoscere un territorio incontaminato e che offre così tante bellezze naturali come il Parco delle Madonie con i suoi 14 mulini e le sue ricche sorgenti di acqua e poi naturalmente i rigogliosi aranceti con i loro profumati frutti veri protagonisti della festa.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDLSZ-QHswcWAaKT-FPBhHPhSzunannJ6fl-6BBzFTuWKelHPPl5DMHUVeieEaqvJfBZ-jC58EKETjsXnP_ahzyYOYuj7oloR-IwMLvMBDxvtofIZDiKNMh_CI7K4KNWbDGYDi2J_i3lKT/s1600/torta.+sagra+di+Scillato.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="149" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDLSZ-QHswcWAaKT-FPBhHPhSzunannJ6fl-6BBzFTuWKelHPPl5DMHUVeieEaqvJfBZ-jC58EKETjsXnP_ahzyYOYuj7oloR-IwMLvMBDxvtofIZDiKNMh_CI7K4KNWbDGYDi2J_i3lKT/s200/torta.+sagra+di+Scillato.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> torta sagra di Scillato</td></tr>
</tbody></table>Le arance vengono cucinate nelle maniere più svariate torte, crostate, bignè e altri piatti locali fanno bella mostra di sè nelle bancarelle e tutti hanno come protagonista questo importante frutto locale.<br />
<br />
Naturalmente sono offerte anche fresche per poter godere di tutto il loro profumato aroma e impareggiabile gusto.<br />
<br />
La bellezza di questo antico borgo medioevale situato a circa 220 metri s.l.m. con alle spalle tre delle più spettacolari vette delle Madonie e il gusto e le particolari caratteristiche delle sue arance le degnamente festeggiate, valgono bene una visita anche se non si è proprio del posto.<br />
<br />
L'ultima sagra che voglio citare ma altre ve ne sono e vi invito a cercarle e a parteciparvi, è quella che si svolge a<b> Gualtieri Sicaminò</b> in provincia di Messina un paese creato dall'unificazione di due feudi indipendenti i Sicaminò e i Gualtieri che si trova nell'entroterra del golfo di Milazzo immerso nel verde degli uliveti e degli aranceti.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi01rUsBiSpk5CKrhdoJ04g2w8GrgR1HPZicv8A3GiKjnbE5fM_HVbNmQTTeSLgBf4p3N8f20nTnb2eZuTY2uKT-_SnjgSu5uC42dr8Kr3BXvUytU3yfTnHsqIPMq0JCu3xWiN3dqoCVbYl/s1600/arancia+gualtieri+sicamin%25C3%25B2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi01rUsBiSpk5CKrhdoJ04g2w8GrgR1HPZicv8A3GiKjnbE5fM_HVbNmQTTeSLgBf4p3N8f20nTnb2eZuTY2uKT-_SnjgSu5uC42dr8Kr3BXvUytU3yfTnHsqIPMq0JCu3xWiN3dqoCVbYl/s200/arancia+gualtieri+sicamin%25C3%25B2.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> arance Gualtieri Sicaminò</td></tr>
</tbody></table>Non poteva quindi mancare in un territorio come questo così adatto alla coltivazione dell'arancia una sagra che celebrasse la bellezza, la versatilità e la bontà di questo frutto, che si svolge ogni terza domenica di maggio.<br />
<br />
Un'occasione per gustare questo agrume caratteristico della zona sia fresco che lavorato.<br />
<br />
La festa viene allietata da spettacoli musicali e folcloristici ed è una vera e propria passerella che consente agli artigiani e agli artisti locali di esporre nei numerosi stands allestiti allo scopo, le loro opere.<br />
<br />
Non posso passare sotto silenzio un raro prodotto che deriva non dal frutto dell'albero delle arance ma dal suo fiore: sto parlando del <b>miele di zagara d'arancio</b> prodotto in Sicilia nella zona degli aranceti.<br />
<br />
Questo miele di colore chiaro e dal profumo intenso che ricorda quello del fiore dal quale deriva ha proprietà sedative ed è utile nei casi di insonnia e palpitazioni.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIYQuuF6rwaUosD_KpCLGyf82cPVEQ-ZEF-PoGqJKQfEEySz5vlCaovtsIu3aOhEc_JbzfnikXjAMyfrqIkl8DtKS9XB81M0ewn-MGu2v3DqZ8hQ19Dqi1XPCDCmVHYHrPIXbG6M3Wu0Hd/s1600/miele+di+zagara+d%2527arancio.gif" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIYQuuF6rwaUosD_KpCLGyf82cPVEQ-ZEF-PoGqJKQfEEySz5vlCaovtsIu3aOhEc_JbzfnikXjAMyfrqIkl8DtKS9XB81M0ewn-MGu2v3DqZ8hQ19Dqi1XPCDCmVHYHrPIXbG6M3Wu0Hd/s200/miele+di+zagara+d%2527arancio.gif" width="146" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> miele di zagara</td></tr>
</tbody></table>Insuperabile con i formaggi stagionati: fidatevi di me che l'ho assaggiato:-)<br />
<br />
Parlando di tutte queste gustosità mi si è risvegliato l'appetito quindi voglio postarvi una gustosa ricettina.<br />
<br />
Di ricette su questo frutto ve ne sono davvero tantissime sia dolci che salate.<br />
<br />
Siccome siamo in periodo di festività per una volta voglio proporvi un dolce un pò insolito che spero piaccia a voi così come è piaciuto a me.<br />
<br />
<b>ARANCE RIPIENE</b><br />
<br />
Ingredienti per quattro persone<br />
<br />
2 arance di coltivazione biologica<br />
<br />
zucchero di canna 1 cucchiaio raso (qui va un pò a piacere a seconda che la vogliate più o meno dolce provate)<br />
<br />
30 gr di canditi misti<br />
<br />
Tagliate in due le arance spremetele facendo attenzione a non rovinare la loro buccia e svuotate accuratamente le calotte lasciando solo la buccia arancione senza il bianco.<br />
<br />
Mettete le calotte così pulite in frigo per almeno mezz'ora.<br />
<br />
Nel frattempo unite il succo delle arance con la ricotta e lo zucchero precedentemente amalgamati.<br />
<br />
Versatelo adagio mescolando bene perchè il composto non deve risultare troppo liquido e a questo punto aggiungete i canditi amalgamandoli bene al tutto.<br />
<br />
Quando ha raggiunto la giusta consistenza riempite le calotte precedentemente svuotate con questa crema e mettetele in frigo.<br />
<br />
Tiratele fuori dal frigo poco prima di portarle in tavola.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYL5YMtyA6fCdphZRSfZMDjeCtda2sh4pegkUJAFWGhA5uc0izgK278flE8Xege3vuzR4IwcbjcDP9PjgOdZoWmrsBBYfi0hjfNBvtLr82HgLsU4YKJ5mYCc1kdW0qnc3acqIffYMLAnyU/s1600/etna-arancia-rossa.gif" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="236" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYL5YMtyA6fCdphZRSfZMDjeCtda2sh4pegkUJAFWGhA5uc0izgK278flE8Xege3vuzR4IwcbjcDP9PjgOdZoWmrsBBYfi0hjfNBvtLr82HgLsU4YKJ5mYCc1kdW0qnc3acqIffYMLAnyU/s320/etna-arancia-rossa.gif" width="320" /></a></div>Se volete una crema di ricotta con gusto più deciso adoperate succo di arance rosse se invece vi piace più chiara e con gusto meno intenso prendete le arance bionde.<br />
<br />
Vedrete che una volta gustata nè voi nè i vostri ospiti dimenticheranno questa semplice ma sfiziosa ricettina.<br />
<br />
Anche a me è venuto appetito vado a farmi una spremuta di arance e quindi non mi resta che augurare a tutti voi<br />
<br />
<b>BUON APPETITO</b>riccardahttp://www.blogger.com/profile/15471853974207111487noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-1211519335427645451.post-89242258447827690112011-12-18T18:28:00.000-08:002012-02-13T10:31:05.247-08:00PIANTE DA FRUTTO rare<b>NEL GELO DELL'INVERNO CORAGGIOSAMENTE FIORISCE</b><br />
<b><br />
</b><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEii-tMkXUn_rz21lnjRr3eT4ZYherLLWIQs7CCEBi_7FE0_nSogU5xfQkqKZBWnUuh38Ex_h9lZQS4a0mj-35cWeOTWpfSDFsPolUVTGaJD-Ww8rhi35et4wG0dTa5Mh19kRZ4Rk_uXsJBi/s1600/Eriobotrya_japonica_14524_70236.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEii-tMkXUn_rz21lnjRr3eT4ZYherLLWIQs7CCEBi_7FE0_nSogU5xfQkqKZBWnUuh38Ex_h9lZQS4a0mj-35cWeOTWpfSDFsPolUVTGaJD-Ww8rhi35et4wG0dTa5Mh19kRZ4Rk_uXsJBi/s320/Eriobotrya_japonica_14524_70236.jpg" width="320" /></a></div>Dicembre è nebbioso e umido gli alberi da frutto hanno perso le foglie e dormono in attesa del tepore primaverile che li risveglierà.<br />
<br />
Eppure c'è una pianta da frutto così coraggiosa da fiorire in questo periodo freddo dove tutto riposa.<br />
<br />
E' un alberello sempreverde che viene dal lontano Giappone dove è coltivato da oltre mille anni è il <b>nespolo del Giappone.</b><br />
<b>.</b><br />
Si chiama del Giappone in quanto le prime piante importate provenivano da quel paese e nespolo perchè i suoi frutti simili come forma e colore a quelli dell'albicocco come sapore assomigliano a quelli del nespolo comune.<br />
<br />
Appartiene alla famiglia delle Rosaceae e il suo nome scientifico è Eriobotrya Japonica.<br />
<br />
Eriobotrya significa grappolo peloso alludendo alla pelosità dei fiori e dei frutti immaturi che costituisce una protezione contro il freddo invernale.<br />
<br />
Coltivato in zone a clima freddo come alberello ornamentale viene piantato come albero da frutto in luoghi che d'inverno non sono sottoposti a gelate.<br />
<br />
<strong>SONO CINESI LE SUE ORIGINI</strong><br />
<br />
Si ritiene che sia originario della Cina orientale dove ancor oggi si trovano diverse sue varietà selvatiche a piccolo frutto e che sia stato in tempi remoti importato in Giappone dove ne sono state selezionate varietà a frutto più grosso e più pregiato.<br />
<br />
Il primo esemplare che arrivò in Europa fu piantato nel giardino Botanico di Parigi nel 1784 mentre altri esemplari raggiunsero Londra nel 1787 e furono sistemati ai Kew Gardens da qui a poco a poco si diffuse in tutti i paesi del Mediterraneo specialmente in Spagna.<br />
<br />
Raggiunse l'Italia nel 1812 dove fu piantato nell'Orto Botanico di Napoli come pianta ornamentale.<br />
<br />
Alla fine dell'800 fu importato in America dove si naturalizzò bene ed è attualmente coltivato principalmente in California, Florida, Brasile ed Argentina.<br />
<br />
Viene intensamente coltivato in Cina e Giappone ma anche in Spagna dove c'è una città Valencia che è leader nella produzione delle nespole.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQBrNFkPcukaKcXDTWpwOW_RV-cM41Qj7700I6z4mG-rFiKuJ8s4NWt-p8DhTOp4jrLUf8sEuRP6h1LprJlCpgL0zg3mAMT1YWnbbP7wazrPJBuDjEvL-8UJQYxfqntaCUklnM5BSq0JZt/s1600/nespole+gialle.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQBrNFkPcukaKcXDTWpwOW_RV-cM41Qj7700I6z4mG-rFiKuJ8s4NWt-p8DhTOp4jrLUf8sEuRP6h1LprJlCpgL0zg3mAMT1YWnbbP7wazrPJBuDjEvL-8UJQYxfqntaCUklnM5BSq0JZt/s1600/nespole+gialle.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> nespole varietà gialla</td></tr>
</tbody></table>In Italia è diffuso come pianta da frutto solo in determinate zone che consentono la sua fruttificazione a causa del clima caldo.<br />
<br />
La sua produzione si concentra in Sicilia soprattutto nella provincia di Palermo dove ne esistono numerosi frutteti specializzati specialmente vicino a Trabia.<br />
<br />
I frutti di questa esotica pianta simboleggiano "l'imbarazzo" forse perchè a causa della loro primizia in un periodo ancora avaro di frutta fresca oppure per la loro bontà, si rimane imbarazzati se consumarli al momento oppure serbarli per farne confetture o ancora utilizzarli per un caratteristico liquore.<br />
<br />
<strong>DESCRIZIONE DI QUESTA PIANTA SEMPREVERDE</strong><br />
<br />
Il nespolo del Giappone è un alberello sempreverde che può raggiungere un'altezza massima di otto metri con chioma naturalmente globosa e che può vivere oltre i 30 anni di età.<br />
<br />
Le sue foglie sono grandi, spesse,ellittiche, appuntite e molto decorative di colore verde scuro.<br />
<br />
Essendo l'albero sempreverde vi è un rinnovo parziale e le foglie durano circa tre anni.<br />
<br />
Questa pianta ha un tronco dritto con corteccia di color scuro e apparato radicale molto espanso con un'elevata capacità di penetrazione tuttavia le sue radici sono superficiali e poco tollera lavorazioni del terreno con mezzi meccanici che agiscono in profondità.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYNjBoPpw8PgtIQAffSk-ak7cO-5Tfox8ggRqFBDLvJvd45WfV7-lCZCeti6yXdcYgfsZKHuzr7uWij6VrFI19iFd1RtW-EFOzU8SkOukp7zPw3pKU4bSFE5-HRbYZWTNYxCwvaKVJh2VL/s1600/09+nespolo+del+giappone++pianta.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYNjBoPpw8PgtIQAffSk-ak7cO-5Tfox8ggRqFBDLvJvd45WfV7-lCZCeti6yXdcYgfsZKHuzr7uWij6VrFI19iFd1RtW-EFOzU8SkOukp7zPw3pKU4bSFE5-HRbYZWTNYxCwvaKVJh2VL/s320/09+nespolo+del+giappone++pianta.jpg" width="320" /></a></div>All'inizio di novembre produce all'apice dei rami dell'anno precedente infiorescenze costituite da piccoli fiori a stella di colore bianco rosato raggruppati in pannocchie e intensamente profumati con un profumo molto gradito alle api.<br />
<br />
Siccome nel periodo invernale possono scarseggiare gli insetti pronubi a causa del clima più rigido la fioritura del nespolo del Giappone è una delle più lunghe.<br />
<br />
Molte varietà portano fiori autosterili basta una sola pianta per avere una buona fruttificazione ma occorre l'impollinazione per opera delle api o di altri insetti pronubi.<br />
<br />
La sua fioritura è scalare, nell'Italia Settentrionale dove la pianta è coltivata per la sua bellezza ornamentale ma non fruttifica perchè i suoi fiori se non protetti vengono distrutti dal gelo, inizia a fine ottobre e si protrae per tutto novembre dicembre.<br />
<br />
Nelle zone insulari, dove il nespolo del Giappone viene coltivato come pianta da frutto la fioritura inizia a fine settembre e a seconda delle varietà si protrae sino a dicembre gennaio per le cultivar più tardive.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4rHgeJZG6JatMXNewS-gSWoaeMjntwxVxRn1ZnYMYqjJJoar0IwaBuGtP41yAqjbhP2cLf_ZLMZcaOLmBAFLzuVYKI50ENqwNDLu77aKasg22mz0w-6LtsyLpD1Dai917Au4Bfqvr2wXk/s1600/futticini+nespolo+del+giappone+immaturi.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4rHgeJZG6JatMXNewS-gSWoaeMjntwxVxRn1ZnYMYqjJJoar0IwaBuGtP41yAqjbhP2cLf_ZLMZcaOLmBAFLzuVYKI50ENqwNDLu77aKasg22mz0w-6LtsyLpD1Dai917Au4Bfqvr2wXk/s1600/futticini+nespolo+del+giappone+immaturi.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> frutticini immaturi del nespolo del Giappone</td></tr>
</tbody></table><br />
I fiori lasciano il posto a piccoli frutticini che maturano lentamente durante l'inverno per essere pronti al consumo nei primi mesi di primavera.<br />
<br />
Il frutto può avere una forma sferica, ovoidale o piriforme ha buccia sottile di colore giallo o arancione con polpa di color bianco crema o tendente all'arancio dolce e aromatica.<br />
<br />
Ogni pianta produce circa una trentina di kg di frutta.<br />
<br />
I semi sono grossi con buccia bruna riuniti al centro del frutto dove ve ne possono essere da uno a cinque.<br />
<br />
I semi, se si vuole riprodurre la pianta del nespolo dal seme, devono essere seminati appena tolti dal frutto perchè disidratandosi perdono la loro germinabilità.<br />
<br />
Questo albero entra in produzione dopo 4 o 5 anni ma se la pianta non è stata innestata e quindi è nata da seme è più lungo il periodo di entrata in fruttificazione.<br />
<br />
Il fatto che la frutta di questo fruttifero maturi all'apice dei rami e che l'albero assuma un portamento tondeggiante rende problematica la raccolta quindi con una <b>serie di potature</b> si mira al raccorciamento dei rami e alla conseguente diminuzione in altezza del nespolo del Giappone.<br />
<br />
Una certa parte dei rami che hanno già fruttificato viene eliminata per favorire l'emissione di nuovi rami che daranno frutta l'anno dopo e si eliminano anche i rami secchi e danneggiati.<br />
<br />
In alcuni frutteti da reddito si preferisce coltivare le piante a spalliera per favorire la raccolta.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizVQi79z1P-y_5K3oCiosFJDYelmfUk3bMuAvPlaHYHG3PhoF6kCHC9-MLGx-Ny17yoFVErA7_cfoAVA_Cw3vYJ19gmLv48oO-5dn-BYR345DGXmfZQqw5bBgzTTDAz9hQs-4h465w7RSJ/s1600/230px-Eriobotrya_japonica2.j.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizVQi79z1P-y_5K3oCiosFJDYelmfUk3bMuAvPlaHYHG3PhoF6kCHC9-MLGx-Ny17yoFVErA7_cfoAVA_Cw3vYJ19gmLv48oO-5dn-BYR345DGXmfZQqw5bBgzTTDAz9hQs-4h465w7RSJ/s1600/230px-Eriobotrya_japonica2.j.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> varietà di nespola piriforme gialla</td></tr>
</tbody></table>L'epoca per effettuare la potatura si situa subito dopo la raccolta in primavera nei diversi mesi in cui maturano le sue varietà.<br />
<br />
L'epoca di maturazione nelle regioni meridionali e in Sicilia cade da marzo a giugno ed è questa una delle caratteristiche più favorevoli per quanto riguarda questa pianta perchè la sua frutta matura in un periodo avaro di frutta fresca ed è una primizia molto ricercata.<br />
<br />
<strong>ESIGENZE AMBIENTALI E DI COLTIVAZIONE</strong><br />
<br />
Per quanto riguarda il clima la pianta del nespolo del Giappone resiste anche a temperature di qualche grado sotto lo 0 ma durante la sua fioritura se temperature rigide si protraggono per più giorni danneggiano i fiori e impediscono la formazione dei frutticini.<br />
<br />
Come pianta da frutto predilige un clima temperato caldo quindi il suo areale è uguale a quello dove in piena terra si coltivano i limoni, temperature calde che in inverno non scendano sotto i 10 gradi.<br />
<br />
Gravi danni possono verificarsi nel periodo della fruttificazione a causa di forti venti di scirocco frequenti se il nespoleto è situato non lontano dal mare.<br />
<br />
In questo caso è necessario proteggerlo con un buon sistema di reti anti vento.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiP2YX2JwZ5LoTqVR3eWF-jA2gZC8RoD6AjabgBsPn9Lvv5mYr2SSsoogY_6NxGFdLhLcXeQECL8B64AX39nx-qLu40IlzD7ehYDwYMaeg9TJpXS-jtU9rXLlMgF3dcHoNimuoDG12N3vP0/s1600/nespolo+del+giappone+innevato.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiP2YX2JwZ5LoTqVR3eWF-jA2gZC8RoD6AjabgBsPn9Lvv5mYr2SSsoogY_6NxGFdLhLcXeQECL8B64AX39nx-qLu40IlzD7ehYDwYMaeg9TJpXS-jtU9rXLlMgF3dcHoNimuoDG12N3vP0/s1600/nespolo+del+giappone+innevato.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">nespolo del Giappone sotto la neve </td></tr>
</tbody></table>Attenzione anche al carico nevoso se questa pianta è collocata in clima rigido in quanto possedendo le foglie avvengono facilmente rotture di rami e danni alla pianta stessa.<br />
<br />
E' un albero rustico per quanto riguarda il terreno.<br />
<br />
Se è vero che predilige terreni di medio impasto ben drenati e leggermente acidi, si sviluppa abbastanza bene anche su terreni argillosi e calcarei ma in quest'ultimo caso soffre se innestato sul cotogno.<br />
<br />
Attenzione all'asfissia radicale inoltre questo fruttifero poco sopporta la salinità specie se è innestato sul cotogno.<br />
<br />
Nei frutteti specializzati viene innestato sul cotogno o sul Franco e il sesto d'impianto, cioè la distanza alla quale vengono piantati i fruttiferi varia è 4 x 4 nel caso del cotogno e 5 x 5 nel caso del Franco.<br />
<br />
Importante è l'irrigazione che non deve mancare specialmente per quelle cultivar che maturano la frutta tardivamente a maggio o a giugno.<br />
<br />
Per quanto riguarda la<strong> concimazione</strong>, concimare una volta l'anno con abbondante apporto di letame maturo e con minerali come il fosforo e il potassio che devono essere aggiunti per aver frutta grossa e saporita.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3WZnaaSMSZ2NArRXvRiwbrd5ltZnDACC_6buWWdeO-aDBYMJ8Us1N1undgfArzx50Pl3zY61c7kXr2FOF2ab1SygCzlntG8mJkwBsPu14of3SsHjHYmAhRU30cNmSQ2XU26BtOO8Zmfc3/s1600/Eriobotrya_japonica+racemo+fiorale.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3WZnaaSMSZ2NArRXvRiwbrd5ltZnDACC_6buWWdeO-aDBYMJ8Us1N1undgfArzx50Pl3zY61c7kXr2FOF2ab1SygCzlntG8mJkwBsPu14of3SsHjHYmAhRU30cNmSQ2XU26BtOO8Zmfc3/s200/Eriobotrya_japonica+racemo+fiorale.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> racemo floreale del nespolo del Giappone</td></tr>
</tbody></table>Un'altra pratica necessaria per avere frutta di grossa pezzatura è il <strong>diradamento dei frutticini</strong> che avviene quando questi sono poco più grandi di una nocciola.<br />
<br />
Occorre fare in modo di avere una sola pannocchia di fiori per ramo, quelle laterali vanno eliminate in autunno prima dell'apertura dei fiori, e al massimo 4 o 5 frutticini per pannocchia scelti fra i più grandi.<br />
<br />
Il frutto del nespolo del Giappone è delicato si ammacca con facilità e quindi occorre fare molta attenzione al momento della raccolta inoltre è poco serbevole.<br />
<br />
Queste due caratteristiche hanno fortemente condizionato l'espansione di questa coltura spesso limitandola ad un consumo locale dei frutti.<br />
<br />
<strong>SICILIANE E GIAPPONESI SONO LE VARIETA' ITALIANE</strong><br />
<strong><br />
</strong><br />
<b>Tanaka</b> è una varietà largamente coltivata anche in Giappone.<br />
<br />
L'albero è vigoroso e molto produttivo uno dei migliori nespoli giapponesi <br />
<br />
Il frutto ha una forma arrotondata e pesa circa 60 gr. la sua buccia è di un colore arancio tendente al giallo con polpa arancione compatta, aromatica, leggermente acidula e di gusto eccellente matura a fine maggio inizi di giugno.<br />
<br />
In Italia le varietà del nespolo del Giappone sono distinte in due categorie: cultivar vaniglia e cultivar a frutto sub-acido.<br />
<br />
Le cultivar vaniglia hanno gusto più dolce ma una scarsa serbevolezza e maneggevolezza che ne limita la commercializzazione mentre le cultivar a frutto sub acido sono meno dolci.<br />
<br />
L' impianto intensivo dei nespoleti si ha nella zona di Trabia vicino a Palermo dove vengono coltivate delle cultivar particolarmente adattate alle caratteristiche pedoclimatiche della zona.<br />
<b><br />
</b><br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvMh2mp1NYZHBSj5my5LwAYx4mJxso8DCNT4mn8xi7OJy7rgEFWxQoglQq21QTyF8glJjgmveDMatHqWNY3nINhFcNiv2HgeEm7D9N_rT4AeCdV3629m4-23aCvrahdnAK1XLB9Cjeo2gm/s1600/Nespolo+di+Trabia+%2528foto_02%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="149" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvMh2mp1NYZHBSj5my5LwAYx4mJxso8DCNT4mn8xi7OJy7rgEFWxQoglQq21QTyF8glJjgmveDMatHqWNY3nINhFcNiv2HgeEm7D9N_rT4AeCdV3629m4-23aCvrahdnAK1XLB9Cjeo2gm/s200/Nespolo+di+Trabia+%2528foto_02%2529.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> nespolone di Trabia</td></tr>
</tbody></table><b>Nespolone di Trabia</b> è una delle migliori varietà che si è affermata come pianta sostitutiva del limone nella costiera palermitana da un punto di vista commerciale. <br />
<br />
E' caratterizzata dall'avere frutto grosso di colore giallo arancio con polpa consistente leggermente acida anche se è completamente matura.<br />
<br />
La sua buccia è spessa e presenta uno o due semi al suo interno, la sua maturazione è medio tardiva.<br />
E' una delle più apprezzate varietà perchè è abbastanza resistente a manipolazioni e trasporti.<br />
<b><br />
</b><br />
<b>Nespola rossa</b> è una varietà molto produttiva la più antica coltivata nella zona di Trabia.<br />
<br />
Ha frutto medio piccolo, tondeggiante, di colore arancio intenso. <br />
<br />
La buccia è di medio spessore, la sua polpa è molto dolce e all'interno contiene due grossi semi.<br />
<br />
La sua maturazione avviene verso metà aprile ed è mediamente resistente a manipolazioni e trasporti.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhx_87m1Q0rPaSn4F8sdW2Go4axffmbCmMpETnoK6PdwAZ2MWrbcmUtszSfJTL4S1RgIr6UCqjyc9vFKrwxjFK9IZI_SC2va0XeUnBEF0xa3xxNmlvDmmdchmKQ84mtmNGe1nZtYR8YchOc/s1600/nespole_di_calatabiano+%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhx_87m1Q0rPaSn4F8sdW2Go4axffmbCmMpETnoK6PdwAZ2MWrbcmUtszSfJTL4S1RgIr6UCqjyc9vFKrwxjFK9IZI_SC2va0XeUnBEF0xa3xxNmlvDmmdchmKQ84mtmNGe1nZtYR8YchOc/s1600/nespole_di_calatabiano+%25281%2529.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> Nespola gigante di Calatabiano</td></tr>
</tbody></table> Nel territorio di Calatabiano paese in provincia di Catania si è sviluppata una particolare varietà di nespola del Giappone chiamata "<b>Nespola gigante di Calatabiano"</b> che si differenzia dalle altre per la maggiore pezzatura del frutto, sino a 100 gr, per la forma allungata, per il colore della buccia giallo albicocca e la polpa gialla, tenera, succosa, leggermente acidula ma molto aromatica davvero di gusto eccellente.<br />
<br />
L'albero è vigoroso e molto produttivo.<br />
<br />
Si ha notizia che questa particolare varietà si è sviluppata da seme e che grazie alle particolari condizioni pedoclimatiche del territorio si è formata questa cultivar che porta frutti di eccezionale valore commerciale essendo più grandi, con più polpa, con meno semi e con un gusto più accentuato rispetto alle altre varietà.<br />
<br />
Questa particolare varietà matura i suoi frutti fra la prima decade di aprile e gli ultimi giorni di maggio.<br />
<br />
Purtroppo essendo un prodotto di nicchia la sua diffusione è solo locale ma meriterebbe di essere più diffuso per la sua pezzatura e la sua bontà.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOuaR51jK1dQjFKUz7tX4TuKmJckiTrXI8FzkrcUubWwEJhf55iYCXxFYa6Gc4djOmMH57eH7zjLF8v7daJ17RFe5_4K4RQQ6A0BAiV7UZGpTcLJdo6qVauH6rrQ0BSC4Ohtf1k6bfhpt_/s1600/nespole+a+frutto+piccolo.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="112" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOuaR51jK1dQjFKUz7tX4TuKmJckiTrXI8FzkrcUubWwEJhf55iYCXxFYa6Gc4djOmMH57eH7zjLF8v7daJ17RFe5_4K4RQQ6A0BAiV7UZGpTcLJdo6qVauH6rrQ0BSC4Ohtf1k6bfhpt_/s200/nespole+a+frutto+piccolo.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> nespole a frutto piccolo</td></tr>
</tbody></table>Queste sono solo alcune delle numerose varietà di questa bella pianta.<br />
<br />
Se abitate in un luogo dove sono coltivati dei nespoli del Giappone chiedete a un vivaista della vostra zona quali sono le varietà del posto per comprare una varietà già adattata alle caratteristiche pedoclimatiche della vostra zona.<br />
<br />
Altrimenti se così non è potete scegliere quella che più vi aggrada fra le cultivar che vi ho indicato e trovatala metterla a dimora nel vostro giardino o in un capiente vaso dove vi allieterà sia per la sua bellezza ornamentale che per il profumo della sua fioritura e anche per la bontà della sua frutta. <br />
<br />
<strong>COME COLTIVARLO ANCHE IN VASO PER AVERE UNA BELLA E RIGOGLIOSA PIANTA</strong><br />
<strong><br />
</strong><br />
Se volete avere nel vostro giardino una bella pianta di nespolo del Giappone potete agire seminando in primavera in un vaso dei semi freschi che presto germineranno. <br />
<br />
Dovrete tenerli in vaso per almeno un anno perchè si rafforzino poi potete piantarli in piena terra.<br />
<br />
Piantateli in un posto riparato contro un muro ad esempio, se siete in un luogo dove la temperatura invernale scende di parecchi gradi e vi potrete godere un bell'alberello sempreverde con una profumata fioritura in un periodo com'è quello invernale dove quasi tutti gli altri alberi sono spogli e non vi sono fiori.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEU2MbJPlJkaJ0HQVWoaocC1VH_QR0xdpb1jinkcEa-NcP4-GhPGROAcoSyO5hwST3ygnBZm14q036peJesgeho5kmw1xh0R0whAnDJvdYEM5MzAdrBzo7e3b_2dpUge6PskZRCTGHwP1T/s1600/nespolo+in+vaso.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEU2MbJPlJkaJ0HQVWoaocC1VH_QR0xdpb1jinkcEa-NcP4-GhPGROAcoSyO5hwST3ygnBZm14q036peJesgeho5kmw1xh0R0whAnDJvdYEM5MzAdrBzo7e3b_2dpUge6PskZRCTGHwP1T/s1600/nespolo+in+vaso.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> nespolo del Giappone in vaso</td></tr>
</tbody></table>Se avrete la pazienza di aspettare 4 o 5 anni la vostra piantina di nespolo inizierà a fiorire e se il clima dove è sistemata d'inverno è mite vi regalerà la sua gustosa frutta.<br />
<br />
Se volete però una determinata varietà sarà necessario innestare la vostra pianta con una marza della varietà prescelta.<br />
<br />
Tuttavia anche le piante nate da seme danno frutta che è più piccola delle varietà innestate ma è più aromatica e saporita.<br />
<br />
Il nespolo del Giappone per le sue dimensioni contenute è pianta adatta alla coltivazione in vaso.<br />
<br />
Inoltre coltivandola in vaso in un clima rigido avete la possibilità di ripararla meglio quando è in fioritura e quindi di salvare la fruttificazione.<br />
<br />
Non è pianta da appartamento ma sverna molto bene in serra fredda come i limoni e se la ricovererete in un luogo ben luminoso dove la temperatura non scenda al di sotto dei 10 gradi all'inizio della primavera potrete gustare i suoi aromatici frutti.<br />
<br />
Occorre un vaso grande, meglio se è una conca come quelle che si impiegano per piantare i limoni, il terreno sia sciolto fertile e leggermente acido, raccomando poi di curare il drenaggio del vaso.<br />
<br />
Le <strong>irrigazioni</strong> non devono mancare nella stagione calda.<br />
<br />
Concimatela in primavera, potatela molto poco togliete i rami danneggiati e qualche ramo che infittisce troppo la chioma.<br />
<br />
Se sarete solerti a eseguire queste semplici regole avrete un alberello molto ornamentale che vi regalerà la sua ombra e con qualche accorgimento anche la sua frutta.<br />
<br />
<strong>CARATTERISTICHE DEL FRUTTO</strong><br />
<br />
Per prima cosa desidero dirvi che per gustare al meglio i frutti del nespolo del Giappone occorre siano completamente maturi altrimenti risultano aspri e allappano cioè lasciano uno sgradevole sapore di aspro in bocca a causa dei tannini che ancora contengono.<br />
<br />
Per accertarsi della avvenuta completa maturazione osservate bene la buccia delle nespole devono essere presenti piccole macchioline più scure e leggere ammaccature che attestano l'avvenuta completa maturazione.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUMG6P7MUrpz-1TtAD5CLtxwXzanLsw9i4v2xm0GDM4Sf0ulwKJnUaInT-yNjf7-_eUvI_w_hddk7_7jOIsRK6Yf7lXo1P3lFp6DicW2EGVzX385hLdRX8zcIlXwcMBxDSM7RQVMoQ3vG0/s1600/frutti.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUMG6P7MUrpz-1TtAD5CLtxwXzanLsw9i4v2xm0GDM4Sf0ulwKJnUaInT-yNjf7-_eUvI_w_hddk7_7jOIsRK6Yf7lXo1P3lFp6DicW2EGVzX385hLdRX8zcIlXwcMBxDSM7RQVMoQ3vG0/s1600/frutti.jpg" /></a></div>Questi frutti sono così delicati che è necessario raccoglierli a mano ad uno ad uno e conservarli senza che prendano colpi e ammaccature che ne pregiudicherebbero il valore.<br />
<br />
La raccolta nei nespoleti da resa in Sicilia viene fatta da personale specializzato che salendo anche su scale si dedica alla raccolta mettendo poi i frutti in apposite ceste perchè vengano meglio conservati.<br />
<br />
Possiamo dire che la nespola è un frutto biologico ingrossandosi durante l'inverno e maturando a primavera non abbisogna di troppi trattamenti quindi è un frutto sano.<br />
<br />
I trattamenti contro la ticchiolatura a cui purtroppo è soggetta la pianta del nespolo si eseguono in inverno prima della maturazione dei frutti.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRdihh9emyLlmaDnnGLpsVUiIN2aP8o9wcGzHPIA9tK9hi9SEGShhmJA5EUokU2rdhOtEHaFpSVvxmrva3nLOF-MMwKu9peWa7MnIjBAxcC3pYDe4BhaQ0eV3uhQBbPRXReHSvgkx1tBev/s1600/nespola-giappionese+3.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRdihh9emyLlmaDnnGLpsVUiIN2aP8o9wcGzHPIA9tK9hi9SEGShhmJA5EUokU2rdhOtEHaFpSVvxmrva3nLOF-MMwKu9peWa7MnIjBAxcC3pYDe4BhaQ0eV3uhQBbPRXReHSvgkx1tBev/s1600/nespola-giappionese+3.jpg" /></a></div>La nespola contiene molta acqua e fibre sono presenti anche le vitamine B e C in discreta dose.<br />
<br />
Questo frutto ha anche buone quantità di sali minerali cioè fosforo, potassio, magnesio e calcio.<br />
<br />
La nespola del Giappone è adatta a chi fa dieta infatti 100 grammi di polpa apportano solo 47 calorie.<br />
<br />
E' un frutto<strong> dissetante, digeribile</strong> e ha anche un <strong>leggero effetto</strong> <strong>lassativo</strong>.<br />
<br />
Secondo la tradizione popolare la nespola ben matura svolge un'azione diuretica e depurativa.<br />
<br />
<strong>SAGRE IN ONORE DELLA NESPOLA DEL GIAPPONE</strong><br />
<br />
Sono due le manifestazioni che celebrano questo frutto e tutte e due si trovano in Sicilia.<br />
<br />
Da diversi decenni le amministrazioni comunali di Calatabiano organizzano una manifestazione per la valorizzazione di una particolare varietà di nespola del Giappone " la nespola gigante di Calatabiano" che si coltiva solo in quella zona.<br />
<br />
La <b>"Sagra delle Nespole"</b> si svolge nella seconda domenica di maggio e non solo viene valorizzata questa particolare cultivar di nespola ma è un momento di valorizzazione del settore agricolo e artigianale di tutta la zona.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMH1-RwNC8DtcyxcoA9sgiL9yPxkzeFhwDX8GnBEVq1LEPZECAboB9yNQtEMK2SbdcDjfZl7GSD5A1Ml5LB_ALB3YwOmoLeySLO4dcmvZtVptrrOcw0tHCfjgj-mtOYEwFSw05p5ccBida/s1600/pianta+nespolo+del+giappone.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMH1-RwNC8DtcyxcoA9sgiL9yPxkzeFhwDX8GnBEVq1LEPZECAboB9yNQtEMK2SbdcDjfZl7GSD5A1Ml5LB_ALB3YwOmoLeySLO4dcmvZtVptrrOcw0tHCfjgj-mtOYEwFSw05p5ccBida/s320/pianta+nespolo+del+giappone.jpg" width="320" /></a></div>Lo scopo principale di questa manifestazione tuttavia è la valorizzazione di questa particolare varietà di nespola sia come prodotto fresco che come utilizzo in campo alimentare dalla marmellata al liquore il famoso "Nespolino", dal gelato alla crostata prodotta con questi frutti.<br />
<br />
La seconda manifestazione in onore di un'altra varietà di nespole si svolge sempre in Sicilia nel paese di Trabia e cade a metà del mese di maggio.<br />
<br />
E' la <b>sagra in onore della nespola di Trabia</b> un'antica cultivar della zona estesamente coltivata in quanto il territorio di Trabia è ricco di acqua e ciò ha permesso lo sviluppo dei nespoleti.<br />
<br />
Trabia si trova lungo la fascia litorale ad est del comune di Palermo sopra un rigoglioso colle che si affaccia sul mare ed è circondata dai nespoleti essendo tra i primi produttori nazionali con un suo proprio marchio "Nespola! Esclamazione di Trabia" che non viene apposto se non dopo severi controlli.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXQtYLfjGyaD118VA1yGgP_tm2vabQYvNK6j4XL-psc-jS5k6UCYgCLCFmOFix8y9yHv3-kXFivOfV-0vwtnJ8wua16BQX_MmKJ5ZjW9q40bZ5E8Gn4m6yJd4n5sO4JQs0SGonyLRWj_54/s1600/Eriobotrya_japonica+in+fioritura.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="270" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXQtYLfjGyaD118VA1yGgP_tm2vabQYvNK6j4XL-psc-jS5k6UCYgCLCFmOFix8y9yHv3-kXFivOfV-0vwtnJ8wua16BQX_MmKJ5ZjW9q40bZ5E8Gn4m6yJd4n5sO4JQs0SGonyLRWj_54/s320/Eriobotrya_japonica+in+fioritura.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> nespolo in fiore</td></tr>
</tbody></table>Durante questa manifestazione si esibiscono gruppi folcloristici siciliani mentre i giovani del paese sfilano con i costumi tradizionali.<br />
<br />
Naturalmente non mancano numerosi stend che offrono prodotti tipici locali a base del festeggiato frutto.<br />
<br />
Alla fine della manifestazione vengono distribuite nespole fresche perchè tutti assaggiandole possano<br />
rendersi conto della bontà di questa particolare varietà di nespole.<br />
<br />
<strong>UN MIELE RARO E POCO CONOSCIUTO</strong><br />
<br />
Non posso passare sotto silenzio un'altro ottimo e raro prodotto di nicchia che ha come protagonista l'albero del nespolo del Giappone o per essere più precisa il nettare dei suoi profumati fiori.<br />
<br />
Infatti dalla fioritura del nespolo del Giappone si ricava un miele particolare raro e molto pregiato che prende il nome di "<b>miele di nespolo del Giappone</b>" .<br />
<br />
Solo in Sicilia e particolarmente nella zona di Trabia e di Calatabiano dove le piante di nespolo sono numerose può essere raccolto questo miele che a differenza degli altri mieli le api creano nel periodo invernale andando a bottinare le piante di nespolo in fiore.<br />
<br />
La quantità è limitata e dipende molto dall'andamento climatico infatti nei periodi di tempo incerto o di forte vento le api non possono operare.<br />
<br />
Si tratta di un miele di innegabile pregio per le sue caratteristiche organolettiche particolari il suo colore va da quasi incolore ad ambra chiaro quando è liquido, da bianco perlaceo a beige chiaro quando è cristallizzato.<br />
<br />
Il suo sapore ha una particolare dolcezza con un retrogusto leggermente amarognolo.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjd11Ff945DABV71ZQp0jCx0nJXGtEcjXDCx7o-R76DJM3Kz7UB3lj1_ys40WFMXxag6T37m0d9SNKgeP2-S0420uKlSuZKSlGXMsQeyTlozWydNjob-p-xyqWkREqfyXtqxKpxWwQIuNFf/s1600/miele+di+nespolo.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjd11Ff945DABV71ZQp0jCx0nJXGtEcjXDCx7o-R76DJM3Kz7UB3lj1_ys40WFMXxag6T37m0d9SNKgeP2-S0420uKlSuZKSlGXMsQeyTlozWydNjob-p-xyqWkREqfyXtqxKpxWwQIuNFf/s200/miele+di+nespolo.JPG" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> miele di nespolo</td></tr>
</tbody></table>Ma è caratteristico soprattutto per il suo unico inconfondibile profumo.<br />
<br />
Descrivervi questo intenso delicato ma nello stesso tempo persistente aroma non è cosa da poco il profumo va annusato non letto tuttavia proverò a darvene un'idea.<br />
<br />
Immaginatevi un aroma dolce che naturalmente ricorda il profumo del fiore del nespolo ma richiama anche alcuni profumi dolci che si riscontrano in certi fini saponi da toilette e ricorda anche il profumo di mandorla amara.<br />
<br />
Se ne volete saper di più non vi resta che trovare, acquistare, aprire ed annusare un vasetto di miele di nespole del Giappone.<br />
<br />
Vi voglio avvertire che non è affatto facile questa operazione di scovare e di riuscire a comprare questo raro miele.<br />
<br />
Infatti si tratta di una fra le prelibatezze italiane più apprezzate dai facoltosi giapponesi tanto che i commercianti nipponici da anni per accontentare i loro più facoltosi ed esigenti clienti sbarcano in Sicilia e opzionano il raccolto di questo miele unico e prezioso.<br />
<br />
Ma si sa che solo le persone determinate e tenaci raggiungono i più difficili traguardi com'è quello di assaggiare questa golosità unica.<br />
<br />
Io che ho avuto la fortuna di assaggiarla e di odorarla da una cara amica siciliana la ricercherò impaziente di risentire nelle mie narici il suo caratteristico aroma e nella mia bocca il suo gusto impareggiabile.<br />
<br />
Pazienza se il suo prezzo non sarà proprio popolare a una tale squisitezza non si resiste.<br />
<br />
A proposito di cibo ecco a voi la ricetta che ha per protagonista la nespola del Giappone.<br />
<br />
<b> MACEDONIA GRAN FESTA DI NESPOLE CILIEGIE E FRAGOLE</b><br />
<br />
Ingredienti per due persone<br />
<br />
4 nespole del Giappone<br />
<br />
150 gr di ciliegie<br />
<br />
100 gr fragole<br />
<br />
Succo di albicocca<br />
<br />
una spruzzatina di limone<br />
<br />
Maraschino o Grand Marnier (a piacere)<br />
<br />
Lavate e pulite bene tutta la frutta levando i piccioli se ve ne fossero.<br />
<br />
Prendete un capace contenitore di vetro che conterrà la vostra macedonia.<br />
<br />
Tagliate in due le nespole, levate loro i grossi semi interni e tagliatele a pezzettini.<br />
<br />
Inseritele nel recipiente di vetro dove avrete aggiunto qualche goccia di limone per non farle annerire e mescolatele bene col succo del limone.<br />
<br />
Togliete i noccioli alle ciliegie e poi aggiungetele tagliate in due alle nespole.<br />
<br />
Per ultimo aggiungete divise in pezzi piuttosto grossi le fragole.<br />
<br />
Versate sopra la frutta dell'abbondante succo di albicocca mescolate accuratamente e mettete in frigo per almeno una mezz'oretta prima di servire in tavola.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8FwIsk_OsgWaFvQQbwlWpC06tjHxRStW8wefdTzJ85wIp8xT5KY5lcBRxoZIoot-QWSpLCzZDdogj5Zk9bgaBmxi5qkl-oTwqhaNOVMag0VvdojWnL-xjSK0V2hjtnGvxWRGsFVDDBthj/s1600/nespolo+giapponese+tra+i+trulli.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8FwIsk_OsgWaFvQQbwlWpC06tjHxRStW8wefdTzJ85wIp8xT5KY5lcBRxoZIoot-QWSpLCzZDdogj5Zk9bgaBmxi5qkl-oTwqhaNOVMag0VvdojWnL-xjSK0V2hjtnGvxWRGsFVDDBthj/s320/nespolo+giapponese+tra+i+trulli.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> Nespolo del Giappone fra i trulli</td></tr>
</tbody></table>Prima di portare in tavola si può aggiungere per chi piace, una spruzzata di Maraschino o Grand Marnier.<br />
<br />
Esistono poche macedonie più dissetanti e fresche di questa vedrete che anche i vostri commensali ve lo confermeranno.<br />
<br />
La descrizione di questa coraggiosa pianta che fiorisce sfidando il freddo invernale è terminata<br />
<br />
La gustosa ricettina che sempre chiude questa mia informale chiacchierata è stata aggiunta.<br />
<br />
Di tutto cuore non mi resta che augurarvi<br />
<br />
<b> BUON APPETITO</b>riccardahttp://www.blogger.com/profile/15471853974207111487noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1211519335427645451.post-38333947484668303732011-12-08T12:24:00.000-08:002012-02-13T10:47:51.430-08:00PIANTE DA FRUTTO<strong>IN AUTUNNO I SUOI FRUTTI ARANCIONE SPICCANO NEL GRIGIORE AUTUNNALE</strong><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhi6YabzEpxa3Q_ZukmX4LFkdnHZt89NzmM8OUloQRTqNJR-G76L8IcogokC36MaLIu89w-bfr-Z_kR6j8hZtewT10aQsoJ6dpIJsUfqjU2AEoXoRKNSNw2kEvXxzO29adW15ta2Qq8SsFv/s1600/pianta+kaki.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" mda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhi6YabzEpxa3Q_ZukmX4LFkdnHZt89NzmM8OUloQRTqNJR-G76L8IcogokC36MaLIu89w-bfr-Z_kR6j8hZtewT10aQsoJ6dpIJsUfqjU2AEoXoRKNSNw2kEvXxzO29adW15ta2Qq8SsFv/s400/pianta+kaki.jpg" width="306" /></a></div>In autunno una pianta da frutto spicca su tutte le altre e diviene così appariscente che è impossibile non notarla anche se la si vede in lontananza.<br />
<br />
Una pianta imponente che porta dei frutti globosi di un color arancio acceso dolci e morbidi appetiti sia dagli uccelli che dall'uomo ma solo quando raggiungono la piena maturità altrimenti sono aspri carichi di tannini e allappano come si suol dire.<br />
<br />
Per chi non avesse già indovinato di quale pianta stia parlando svelo adesso il mistero.<br />
<br />
Si tratta del <strong>kaki</strong> chiamato anche diospiro e io davvero non so se cosigliarvi di piantare questa pianta così ornamentale nel frutteto oppure di collocarla in bella vista nel vostro giardino considerato il suo valore ornamentale.<br />
<br />
Deve però essere uno spazio capiente perchè questo è un albero che può raggingere un'altezza di 18 metri e la sua chioma globosa e ampia nelle piante adulte lasciate crescere in forma libera può raggiungere un'ampiezza di 10 metri.<br />
<br />
<strong>SONO ESOTICHE LE ORIGINI DEL KAKI</strong><br />
<strong><br />
</strong><br />
Molti sono i nomi che caratterizzano questa bella pianta che appartiene alla famiglia delle Ebanaceae.<br />
<br />
Il suo nome scientifico è Diospyros kaki da diospiros "pianta degli dei" per la bontà della sua frutta ma viene anche chiamata "loto del Giappone" essendo largamente coltivata in quel paese.<br />
<br />
Il kaki è originario della Cina settentrionale dove è stata una delle prime piante da frutto ad essere coltivata circa 2000 anni fa.<br />
<br />
Si è rapidamente diffusa in Giappone dove troviamo il più antico documento che parla della parola kaki, che nel paese del Sol Levante sta ad indicare questa pianta, datato attorno all'anno 1000.<br />
<br />
In Occidente le prime notizie su questa specie risalgono ai greci e anche Plinio al tempo dei romani lo cita.<br />
<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhobQmStjc-huTXLDr5L2oYiIoQLNaBiPi-Fls5yHLPRtO-L_9Uq9vm9dswWt7djx3SMQ21dYGT4jBfxgKsLuUp6n8h-DCUDoG4l9tELff1d0mS2ufIjt-oSvdzh6ksOGIGBOP35XwlGGyo/s1600/capinerafemminagen08web.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="193" mda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhobQmStjc-huTXLDr5L2oYiIoQLNaBiPi-Fls5yHLPRtO-L_9Uq9vm9dswWt7djx3SMQ21dYGT4jBfxgKsLuUp6n8h-DCUDoG4l9tELff1d0mS2ufIjt-oSvdzh6ksOGIGBOP35XwlGGyo/s200/capinerafemminagen08web.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> capinera femmina golosa di kaki</td></tr>
</tbody></table> In Europa attorno al 1860 si iniziò a mostrare interesse per questa pianta prima in Francia e successivamente in Italia dove il primo esemplare fu piantato nel giardino di Boboli a Firenze nel 1871 ma era considerata una pianta ornamentale più che da frutto.<br />
<br />
L'interesse come pianta da frutto si accentua nella seconda metà dell'Ottocento quando dal Giappone vengono importate alcune varietà più pregiate.<br />
<br />
<strong>UNA STORIA COMMOVENTE CHE E' ANCHE UN MONITO</strong><br />
<br />
C'è una pianta di kaki in Giappone a Nagasaki miracolosamente sopravvissuta al bombardamento nucleare che nell'agosto del 1945 distrusse quella città.<br />
<br />
Simbolo della forza della natura vegetale che non si arrende neppure davanti alle difficoltà più estreme e che riesce a sopravvivere nonostante tutto.<br />
<br />
Il botanico Masayuki Ebinuma nel 1994 ha pensato di prendere questa particolar pianta come simbolo di pace perchè orrori come quello che si era verificato non fossero mai dimenticati e come monito per l'insensatezza di tutte le guerre.<br />
<br />
Così i semi dell'albero superstite hanno dato vita a numerose piantine che diffuse in tutto il mondo sono diventate simboli di quella pace che è necessario custodire gelosamente perchè la bellezza della vita non sia mai più offuscata da orrori come quello.<br />
<br />
Molte scuole in Italia hanno ricevuto le preziose piantine che sono state piantumate, messaggere di pace e di amore anche per le nuove generazioni.<br />
<br />
<strong>LA SITUAZIONE IN ITALIA</strong><br />
<br />
In Italia l'albero del kaki benchè sia una pianta subtropicale è diffusa in tutta la nostra penisola dove prospera.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8PtyMLeVxjnrsmCeNe80N49rr0lD4ITl33PRYG5oZn_QYGUDHuqZRCGfnQLE-t5gyqyNFZivAuE5IY3D8PKTh-hGNT1z0DKOQLeVsmZQRRc_714dzwvieojvs4DC9LvnGtduotYoDNwbt/s1600/cachi+frutti.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" mda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8PtyMLeVxjnrsmCeNe80N49rr0lD4ITl33PRYG5oZn_QYGUDHuqZRCGfnQLE-t5gyqyNFZivAuE5IY3D8PKTh-hGNT1z0DKOQLeVsmZQRRc_714dzwvieojvs4DC9LvnGtduotYoDNwbt/s200/cachi+frutti.jpg" width="200" /></a></div>In Sicilia questa pianta ha trovato il suo clima ideale e viene diffusamente coltivata in provincia di Palermo.<br />
<br />
Nel paese di Milismeri si svolge verso il 20 di novembre una manifestazione culturale gastronomica soprannominata "sagra del kakì" in onore di una pregiata varietà di kaki coltivata in quella zona, che vede di anno in anno moltiplicarsi il numero dei suoi sostenitori e partecipanti.<br />
<br />
<strong>DESCRIZIONE ED ESIGENZE COLTURALI</strong><br />
<br />
Il cachi, un'altro nome comune per indicare questa bella pianta, ha tale adattabilità da poter crescere su terreni siccitosi o freschi ed è pianta rustica per eccellenza che raramente viene attaccata da malattie o da parassiti.<br />
<br />
Anche per quanto riguarda il terreno è molto adattabile infatti cresce su qualsiasi suolo preferendo però quelli tendenti al sabbioso fertili e freschi di natura.<br />
<br />
Per quanto riguarda il clima sbrigativamente potremmo dire che è una pianta molto accomodante infatti la si trova sia nel Meridione che nel Settentrione dove però è meglio piantarla in posizione riparata.<br />
<br />
Ha una resistenza al gelo quando è ferma cioè è in riposo che supera i -10 gradi sotto lo zero ma se durante la ripresa vegetativa vi fosse una gelata la pianta ne verrebbe danneggiata.<br />
<br />
<strong>COMPLESSITA' DELLA SUA FIORITURA</strong><br />
<strong><br />
</strong><br />
Fortunatamente fiorisce tardivamente a maggio i suoi fiori si sviluppano sui rametti nati durante la ripresa vegetativa così non viene pregiudicata la fruttificazione da eventi climatici negativi.<br />
<br />
Sarei tentata di descrivere dettagliatamente la biologia fiorale del kaki ma è di una tale complessità che temo di annoiare anche quelli fra di voi che sono più interessati e inoltre con le parole non si riesce a rendere bene una tale varietà.<br />
<br />
Oltre ad un video sul kaki che spero presto potrete vedere dove ammirerete la bellezza delle mie piante di kaki in veste autunnale, mi riprometto di girarne un'altro per mostrarvi dal vivo tutte le caratteristiche dei tre tipi di fiori portati dal kaki: femminili per sterilità degli stami, maschili per l'aborto dell'ovaio e ermafroditi cioè con fiori femminili e fiori maschili insieme nei grappoli fiorali.<br />
<br />
Come se ciò non bastasse sono noti fenomeni di instabilità sessuale.<br />
<br />
Alcuni impollinatori provvisti solo di fiori maschili possono portare in certi anni anche fiori femminili mentre piante provviste solo di fiori femminili differenziano dopo anni anche fiori maschili.<br />
<br />
Per vedere tali meraviglie sarà giocoforza aspettare la metà di maggio quando entreranno in fioritura le piante del kaki ma vi assicuro che la vostra attesa sarà ben ripagata.<br />
<br />
Le varietà più pregiate sono composte da fiori femminili che danno frutti sprovvisti di semi e maturano anche in assenza di impollinazione mentre per tutte le altre varietà l'impollinazione avviene tramite gli insetti pronubi specialmente le api.<br />
<br />
Per aumentare la fruttificazione nei frutteti specializzati si pianta anche un impollinatore maschile, cioè che possiede fiori maschili ogni otto o dieci piante con fiori femminili.<br />
<br />
Io possiedo entrambe le varietà, di piante ne ho in totale quattro almeno due dovrebbero portare frutta priva di semi ma non è detto, in tutte qualche frutto risulta provvisto di semi.<br />
<br />
<strong>POTATURA E MOLTIPLICAZIONE</strong><br />
<br />
Per quanto riguarda la <strong>potatura </strong>nelle piantine giovani è meglio fare una potatura di formazione che limiti e indirizzi lo sviluppo della pianta tenendo però conto che il suo vigore dipende molto dal portainnesto.<br />
<br />
Se la pianta è già adulta la potatura si riduce al minimo togliendo i rami danneggiati quelli che si incrociano o danno troppa densità alla chioma e i polloni che eventualmente dovessero crescere alla base della pianta.<br />
<br />
Se volete mettere delle piantine a dimora in primavera distanziatele di circa 5 metri e ponetele in terreno fertile e concimato con abbondante stallatico maturo.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpyRVRvju1QTQ12qonHUqo9eZ2scarQ1c6VWhLHu5Q8fVMZX0iLgkx9r7qqoMZuJJBi_8D_bz6bclCfccS6Za-JGGM1X3I3qwSAdfgjDqKeBfmUSPoX83FFpV2IPWuApBmFzqf0BVma9xD/s1600/caco+e+foglie.bmp" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="240" mda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpyRVRvju1QTQ12qonHUqo9eZ2scarQ1c6VWhLHu5Q8fVMZX0iLgkx9r7qqoMZuJJBi_8D_bz6bclCfccS6Za-JGGM1X3I3qwSAdfgjDqKeBfmUSPoX83FFpV2IPWuApBmFzqf0BVma9xD/s320/caco+e+foglie.bmp" width="320" /></a></div>Consiglio di comprare le piantine della varietà preferita da un buon vivaista della vostra zona in quanto<strong> dai semi si ottengono piantine selvatiche</strong> <strong>che occorre innestare.</strong><br />
<br />
A seconda dell'ambiente nel quale le collocherete il vivaista vi fornirà piantine adeguatamente innestate su un innesto adatto al vostro clima.<br />
<br />
Se abitate dove il clima è rigido chiedete piantine innestate e coltivate in vaso anche se sono un pò più costose l'attecchimento risulterà più facile.<br />
<br />
<strong>MOLTE E TUTTE BELLE SONO LE SUE VARIETA'</strong><br />
<br />
Passiamo adesso alle varietà che sono davvero tantissime con caratteristiche abbastanza differenti, vi segnalerò quelle che a mio avviso sono le migliori.<br />
<br />
Sicuramente le più pregiate sono quelle varietà che portano frutti di sapore dolce non appena colti dalla pianta dunque già pronti per il consumo senza ammezzamento.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJNTsLhBY-6nLYlD8CT35SoS48cHwH3m_v_ynVk_z1hyMkkN_Yr-12yT2RV2Sw3CTV9zg7KwLakSgjg6g1qvTEYSOmZSBxRed0eVUN2y6YZjQ7ItmoyDqrvhwetsv46JCru0EWjSp7afSM/s1600/kaki+ana+fuyu.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; cssfloat: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" mda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJNTsLhBY-6nLYlD8CT35SoS48cHwH3m_v_ynVk_z1hyMkkN_Yr-12yT2RV2Sw3CTV9zg7KwLakSgjg6g1qvTEYSOmZSBxRed0eVUN2y6YZjQ7ItmoyDqrvhwetsv46JCru0EWjSp7afSM/s200/kaki+ana+fuyu.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> kaki mela "Fuyu"</td></tr>
</tbody></table>Una di queste è sicuramente la varietà kaki mela <strong>"Fuyu"</strong> cultivar ottenuta all'inizio del '900 in Giappone.<br />
<br />
E' una varietà rustica che ben si adatta alla coltivazione in tutti gli ambienti dove i kaki possono essere coltivati, la pianta è medio vigorosa molto popolare in Giappone.<br />
<br />
Il suo nome è il diminutivo di Fuyugaki che significa cachi invernale ed è una delle migliori varietà appartenente al gruppo delle non astringenti cioè di quelle varietà che sono adatte al consumo anche prima della loro piena maturazione.<br />
<br />
Il frutto di questa varietà è grande con coste abbastanza accentuate di un bel colore arancione vivo polpa chiara e senza semi si raccoglie a metà ottobre.<br />
<br />
La sua polpa è soda croccante e delicatamente dolce quando non ha raggiunto la maturazione mentre a maturazione avvenuta è più scura di una morbidezza gelatinosa e sorprendentemente dolce.<br />
<br />
Un'altra varietà di nicchia è la cultivar <strong>"Farmacista Honorati"</strong> ve ne sono coltivazioni intensive in Sicilia in quanto questa pianta sopporta bene sia il caldo che il freddo.<br />
<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGGX3BULqO6oqviHOcM0DnmFy7fJ4mMh9UGVdgTGIyxNBuvp4Rjx036gqb1S5cYzi3sRobXDdaHq8wJsDveJou4lvRCFEVHSAdG_Qvn4MRtz1W3xl_SflFQsXb1cP5ZVshsdlBR6SINkTv/s1600/cachi+di+milismeri.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" mda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGGX3BULqO6oqviHOcM0DnmFy7fJ4mMh9UGVdgTGIyxNBuvp4Rjx036gqb1S5cYzi3sRobXDdaHq8wJsDveJou4lvRCFEVHSAdG_Qvn4MRtz1W3xl_SflFQsXb1cP5ZVshsdlBR6SINkTv/s1600/cachi+di+milismeri.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> kaki di Milismeri</td></tr>
</tbody></table> Nel palermitano ne esistono estese coltivazioni ed è questa varietà che ogni anno è la protagonista della sagra di Milismeri un paesino vicino a Palermo.<br />
<br />
La pianta è vigorosa con portamento aperto e fiori solo femminili che danno origine a frutti senza semi.<br />
<br />
I frutti sono leggermente più piccoli delle altre varietà si raccolgono a fine novembre primi di dicembre e dopo un periodo di post maturazione divengono morbidi e dolci con il sapore che ricorda vagamente la vaniglia. <br />
<br />
Alla raccolta la loro colorazione è arancio chiaro ma a completa maturazione diviene di un bell'arancio brillante.<br />
<br />
Se intendete mettere più di una varietà di kaki allora sarebbe utile piantare anche un impollinatore per avere una produzione abbondante e costante.<br />
<br />
Il migliore impollinatore adatto a tutte le varietà è il kaki <strong>"Mercatelli</strong>" che porta fiori sia femminili che maschili i suoi numerosi frutti hanno piccola pezzatura e contengono i semi.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbP0qUnu9KKlvg77uQCmMDjL9R29z61rtRxO3Vv_81srX0JxvOPm257BUztmJOyVfAtLbAMMC3RN2Y_qGdk-maIwB9bmo_oiza4drjeVNo2G-w5_mDQ8_ReddlminBY0AHonCHFdLwI0rH/s1600/kako+farmacista+Honorati.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbP0qUnu9KKlvg77uQCmMDjL9R29z61rtRxO3Vv_81srX0JxvOPm257BUztmJOyVfAtLbAMMC3RN2Y_qGdk-maIwB9bmo_oiza4drjeVNo2G-w5_mDQ8_ReddlminBY0AHonCHFdLwI0rH/s200/kako+farmacista+Honorati.jpg" width="166" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> kaki "Farmacista Honorati"</td></tr>
</tbody></table>La loro raccolta inizia da fine ottobre.<br />
<br />
Sono astringenti appena colti per l'elevato contenuto di tannini e divengono morbidi e dolci solo dopo un periodo di post-maturazione in fruttaio.<br />
<br />
Questa antica varietà di kaki è coltivato sopratutto nella regione campana come impollinatore della varietà <strong>"Kaki Tipo"</strong> è pianta piuttosto particolare per la polpa dei suoi frutti che maturi sono piccolini e con semi.<br />
<br />
Viene chiamato anche cioccolatino perchè a completa maturazione dopo un periodo di ammezzamento la polpa dei suoi frutti in vicinanza dei semi diviene scura quasi di color cioccolato e molto dolce mentre la buccia si trasforma in un colore arancio intenso.<br />
<br />
<strong>E' POSSIBILE COLTIVARE IL KAKI IN VASO?</strong><br />
<strong><br />
</strong><br />
Una mia amica che è venuta a vedere le mie piante in piena fruttificazione mi ha chiesto se era possibile coltivare il kaki in vaso con espressione molto dubitativa perchè l'imponenza dei miei esemplari non deponeva certo a favore di un desiderio simile.<br />
<br />
Ma io gli ho risposto con sicurezza che sì è possibile coltivare una bella piantina di kaki in vaso.<br />
<br />
Dipende tutto dal portainnesto che se piantate la pianta in vaso non dev'essere vigoroso come lo è in quelle piantate in piena terra.<br />
<br />
Di queste piante nane ho trovato due vivai che le vendono e siccome voglio darvi le informazioni migliori e che non trovate da altre parti vi posto i link qui<br />
<br />
Uno è un vivaio tedesco <a href="http://translate.google.it/translate?hl=it&langpair=de%7Cit&u=http://www.gruener-garten-shop.de/shop/kaki-baum-sorte-tipo-ca-50-60-cm-gross-veredelte-sorte-im-5-liter-topf.html">http://translate.google.it/translate?hl=it&langpair=de%7Cit&u=http://www.gruener-garten-shop.de/shop/kaki-baum-sorte-tipo-ca-50-60-cm-gross-veredelte-sorte-im-5-liter-topf.html</a> che vende piantine nanizzanti di kaki non più alte, da adulte di metri 2 o 2,50 adatte alla coltivazione in un grosso vaso.<br />
<br />
L'altro è la Bekker un'azienda olandese di provata serietà che vende solo per catalogo e dalla quale mi servo da anni <a href="http://www.bakker-it.com/prodotto/kaki-sharon-/">http://www.bakker-it.com/prodotto/kaki-sharon-/</a> vende una pregiata varietà di kaki la Sharon con i frutti senza semi di buon sapore anche se non hanno subito la post maturazione in fruttaio.<br />
<br />
<strong>ECCOVI ILLUSTRATE LE PROPRIETA' DI QUESTO BEL FRUTTO</strong><br />
<strong><br />
</strong><br />
Andiamo adesso a vedere le proprietà di questo frutto così appariscente e buono.<br />
<br />
Diciamo subito che <strong>è ricco di glucosio e fruttosio</strong> quindi inadatto a chi fa dieta anche per il suo apporto calorico ben 86 calorie per ogni etto di prodotto!<br />
<br />
Invece è raccomandato per chi fa sport e per chi soffre di inappetenza.<br />
<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNyk_1sfCrTX4vO7r8NKYpJKPCMpjr_tVwHUVdffiljh76dIYexkq9FuY0DpfnnCumPXfRU5A-xWpP4NFfWV-_20-2q8V2cyeMBD18cpBGjJCYrcB6eQEPhGSs5H5ri2o03Ce8BU5NjzIk/s1600/cachi+cioccolatino.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNyk_1sfCrTX4vO7r8NKYpJKPCMpjr_tVwHUVdffiljh76dIYexkq9FuY0DpfnnCumPXfRU5A-xWpP4NFfWV-_20-2q8V2cyeMBD18cpBGjJCYrcB6eQEPhGSs5H5ri2o03Ce8BU5NjzIk/s200/cachi+cioccolatino.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br />
kaki "cioccolatino" </td></tr>
</tbody></table>Contiene le vitamine B e C ed è ricco di betacarotene un forte antiossidante.<br />
<br />
Buon diuretico e depurativo è un antico rimedio contro la stitichezza.<br />
<br />
<strong>Consigliato</strong> anche<strong> per i disturbi epatici</strong> svolge un'azione protettiva nei confronti del pancreas della milza delle pareti dello stomaco e dell'intestino tenue.<br />
<br />
Spesso mi chiedono cosa fare della sovrabbondanza di cachi maturi che non si sa come smaltire.<br />
<br />
Io in questo caso me la cavo con due ricette che ho collaudato io stessa e che vi posto qui.<br />
<br />
<strong>MARMELLATA DI KAKI ALLA MANIERA PUGLIESE</strong><br />
<br />
Il cachi viene adoperato in Puglia per fare quest' ottima marmellata una golosità che piacerà a grandi e piccini.<br />
<br />
Per 2 kg di cachi ben maturi accertarsi che lo siano se no la marmellata viene aspra, mettete un kg di zucchero si aggiunge poi una mela e il succo di un pompelmo e si fa bollire il tutto per circa 3/4 minuti schiumando spesso.<br />
<br />
Passate al setaccio il composto ancora ben caldo e poi rimettetelo sul fuoco basso aggiungendo lo zucchero portate a ebollizione e rimestate sinchè non si sarà sciolto.<br />
<br />
Versate in vasetti muniti di chiusura ermetica precedentemente preparati e perfettamente asciutti la marmellata bella calda sino a circa un cm dal bordo del vaso richiudetelo ermeticamente e poi giratelo per 5 minuti così il composto bollente impregnando anche il coperchio farà la sterilizzazione.<br />
<br />
Conservate in un luogo asciutto e fresco dopo aver etichettato il prodotto con la data e il suo contenuto.<br />
<br />
Eccovi un'altra ricettina anche se il kaki è frutto da consumo fresco quindi le ricette che lo riguardano son poche.<br />
<br />
Provate questa semplice e di sicura riuscita<br />
<br />
<strong>MACEDONIA IN COPPETTE DI KAKI</strong><br />
<br />
Ingredienti per due persone<br />
<br />
due kaki grandi e maturi ma non eccessivamente molli<br />
<br />
2 kiwi<br />
<br />
una pera burrosa<br />
<br />
una banana<br />
<br />
4 acini grossi di uva da tavola bianca<br />
<br />
vino bianco secco o<br />
liquore dolce alla frutta<br />
<br />
Svuotate con l'apposito coltellino i due kaki dopo aver eliminato la loro calotta e rimettete parte della polpa nel frutto con tutto il sugo.<br />
<br />
Sbucciate i due kiwi tagliateli a cubetti e introduceteli nei due cachi uno per frutto.<br />
<br />
Fate lo stesso con la pera sbucciata e tagliata in piccoli pezzi.<br />
<br />
Prendete la banana tagliatela a fettine sottili poi mettete anche loro all'interno dei due kaki suddividendole equamente.<br />
<br />
Tagliate in quattro spicchi gli acini d'uva e con quelli guarnite le due coppette della vostra macedonia.<br />
<br />
Infine aggiungete il vino o il liquore e sia l'aggiunta che il tipo vanno un pò a piacere.<br />
<br />
Io vi darò dei suggerimenti voi sperimentate quello che più incontra il vostro gusto.<br />
<br />
Per il vino provate lo Zibibbo di Sicilia ve ne sono varie marche una migliore dell'altra.<br />
<br />
Ottimo è anche il Passito di Pantelleria per il suo profumo e il suo gusto che ben si sposa con questa macedonia.<br />
<br />
Per il liquore provate col maraschino prodotto con le ciliegie marasche oppure un classico liquore per dolci come il Grand Marnier.<br />
<br />
Un tempo quando i liquori e i rosoli si facevano in casa ciascuna donna di casa aveva la sua bottiglia per le occasioni speciali nelle festività o quando c'erano ospiti di riguardo e con quella si irroravano le torte e le macedonie che venivano portate in tavola in quelle occasioni particolari.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkP8nruMowpKDA9f9nu1jWxi4oTs6eHdgglDnRfx_d_1SfRJriXMe0caQN2AgsWnGeewXUR1B1x7qKNXdIgt1i0POvtMRC8wCifZoQOoGulrGKcGWMETkz6cD9XWhpFHYcn5ZHn2bsFecA/s1600/cachi+frutti.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="210" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkP8nruMowpKDA9f9nu1jWxi4oTs6eHdgglDnRfx_d_1SfRJriXMe0caQN2AgsWnGeewXUR1B1x7qKNXdIgt1i0POvtMRC8wCifZoQOoGulrGKcGWMETkz6cD9XWhpFHYcn5ZHn2bsFecA/s320/cachi+frutti.jpg" width="320" /></a></div>Vi invito a ricercare quei liquori che ci rammentano un tempo lontano e a provarne il dolce sapore.<br />
<br />
Ogni ricetta va personalizzata io mi limito a darvi suggerimenti di ciò che più ha incontrato il mio gusto che non è detto sia uguale al vostro.<br />
<br />
Quindi ricercate, sperimentate, gustate la cucina è anche cultura, esperienza.<br />
<br />
Con quest'ultima riflessione mi ritiro vado a preparare il video perchè voi possiate ammirare questa bella pianta e i suoi appariscenti e dolci frutti. <br />
<br />
Adesso non mi resta se non augurarvi <strong> BUON APPETITO</strong>riccardahttp://www.blogger.com/profile/15471853974207111487noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-1211519335427645451.post-56342618344258359322011-11-28T17:28:00.000-08:002012-02-13T12:38:39.295-08:00PIANTE DA FRUTTO<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgK1Boo3BmpGUYxSsSfBYkSW5Xl_oEVdSHcVs4tjYy9cWDowl2EAk9zt0bnPoXm5VK-PD_TncpN1CH3MIJ18XQHb_Yzq6HDT_EJyqXQoRdMUurqid0bIsPnlj2lYNtEm723RuNbIUeAksux/s1600/frutti+kiwi.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgK1Boo3BmpGUYxSsSfBYkSW5Xl_oEVdSHcVs4tjYy9cWDowl2EAk9zt0bnPoXm5VK-PD_TncpN1CH3MIJ18XQHb_Yzq6HDT_EJyqXQoRdMUurqid0bIsPnlj2lYNtEm723RuNbIUeAksux/s200/frutti+kiwi.jpg" width="200" /></a></div><b>PIANTA DA FRUTTO? NO, PIUTTOSTO E' UNA LIANA MA IL SUO FRUTTO PIACE COSI'</b> <b>TANTO</b><br />
<br />
Correva l'anno 1897 quando il botanico missionario Padre Paul Guillaume Farges che risiedeva a Sicuan in Cina inviò al famoso vivaista francese Maurice de Valmorin un esemplare botanico sconosciuto in Europa ma che era popolare in Cina col nome di Mihoutao dove ne esistevano numerose varietà.<br />
<br />
Ecco quindi che il <b>kiwi</b>, si perchè proprio di lui si tratta, dalle lontane regioni cinesi sbarcò in Europa.<br />
<br />
La pianta rimase però confinata fra le curiosità botaniche e subito non ottenne il successo che meritava.<br />
<br />
In Cina invece era coltivata fin dal 1200 a.C., testimonianze della sua coltivazione la fanno risalire all'epoca Ming, e si era diffusa in tutta la Cina dalle fertili vallate del fiume Yang-Tze di cui è originaria.<br />
<br />
Il suo frutto era considerato già una prelibatezza alla corte del Gran Kan per la sua polpa verde brillante di gusto delicato.<br />
<br />
Agli inizi del 900 alcuni viaggiatori neozelandesi importarono questa pianta in Nuova Zelanda dandole il nome di "uva spina cinese" e inizialmente fu coltivata come pianta ornamentale da giardino.<br />
<br />
Agli inizi degli anni '50 lo studioso di orticultura neozelandese Hayward Wright riusci ad ottenere la prima varietà commerciale che da lui prese il nome.<br />
<br />
Nel 1950 le prime coltivazioni intensive di kiwi vennero impiantate in una regione di quel paese particolarmente fertile e con un clima che ben si addiceva allo sviluppo di questa pianta.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilW3uueKgFz6KgwWWtpjulbtXKg5AEtDxqBzn8GoNtPkx2QBuLdB9XasbelstvFZj7sBYDIQgZxwcCsZ3gRmTCrk_RGNTkslJ2poLUGqzP4_BgsdDlQwDDq6wJ6b9_jUJduspIVsxu8V6r/s1600/kiwi.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilW3uueKgFz6KgwWWtpjulbtXKg5AEtDxqBzn8GoNtPkx2QBuLdB9XasbelstvFZj7sBYDIQgZxwcCsZ3gRmTCrk_RGNTkslJ2poLUGqzP4_BgsdDlQwDDq6wJ6b9_jUJduspIVsxu8V6r/s1600/kiwi.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">uccello kiwi dal quale deriva il nome della pianta</td></tr>
</tbody></table>Due anni dopo i primi kiwi neozelandesi furono importati in Europa mentre in Nuova Zelanda avevano già incontrato il favore del pubblico che iniziò erroneamente a chiamarli kiwi dal nome di un particolare uccello simbolo della loro nazione.<br />
<br />
La Nuova Zelanda con una lungimirante operazione di marketing costituì appositamente la " New Zeland Kiwifruit Grovers Corporation che raduna tutti i produttori di kiwi del paese sotto un'unico marchio e quindi può permettersi massicce esportazioni e campagne di marketing<br />
<br />
Nel 1962 il kiwi venne esportato negli Stati Uniti dove viene chiamato kiwi fruit.<br />
<br />
Da allora la sua ascesa non ha incontrato ostacoli nè in Europa nè negli USA e molte nuove e produttive varietà sono state create.<br />
<br />
In Italia il kiwi si diffonde per opera di vivaisti francesi desiderosi di esplorare nuovi mercati dapprima in Lombardia alla fine degli anni 60 e poi in Puglia e nelle altre regioni.<br />
<br />
L'Italia è il primo produttore mondiale di kiwi per il consumo fresco oltre alla Cina ottimi produttori sono la Nuova Zelanda,il Cile, gli USA, il Giappone e la Francia.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLpIhWv0h4mBg_ghmxhN0cOmO_E2sW8pJeTJSSkm8NSD8TH35Nz2Qw5bphJvmYhHF_ReWRk6ctrERMjZtKW27N_XWzEvjNlF7GjBCxfpO9bYjFzJ2JazL5Z0e4jai1N5i3PPKJJcw8kNcO/s1600/kiwi+gruppo.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="142" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLpIhWv0h4mBg_ghmxhN0cOmO_E2sW8pJeTJSSkm8NSD8TH35Nz2Qw5bphJvmYhHF_ReWRk6ctrERMjZtKW27N_XWzEvjNlF7GjBCxfpO9bYjFzJ2JazL5Z0e4jai1N5i3PPKJJcw8kNcO/s200/kiwi+gruppo.jpg" width="200" /></a></div><strong>APPARTENENZA E DESCRIZIONE</strong><br />
<br />
Appartiene alla famiglia delle Actinidiaceae il suo nome scientifico è Actinidia chinensis.<br />
<br />
E' provvisto di un lungo fusto lianoso che porta tralci lunghi anche diversi metri per cui occorre provvedere a sostegni in modo che i suoi lunghi rami vi si possano arrampicare.<br />
<br />
E' una pianta arborea perenne con fogliame caduco che può raggiungere notevoli dimensioni sino a 10 metri di altezza e ha un fusto di colore bruno grigiastro.<br />
<br />
L'apparato radicale è superficiale con radici numerose e fini.<br />
<br />
Le sue foglie sono grandi di forma cuoriforme verde scuro nella parte superiore e più chiara in quella inferiore.<br />
<br />
La pianta è dioica cioè ha piante maschili e piante femminili i fiori grandi e bianchi sbocciano a fine maggio primi di giugno mentre il frutto si raccoglie a fine ottobre primi di novembre.<br />
<br />
I <strong>fiori</strong> sono di colore bianco panna con 5 o 6 petali pendenti su un corto picciolo e si formano sui tralci formatosi l'anno precedente che portano sia gemme a legno che gemme fiorali.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzAO9WTsgeVtQhlt3JL_9Opg2YfvlcWE8QdeVe0Aqc2xDYLFIo9ez3gdkU2yZpgq-blwalARaVkis2-Ra4h7wjztTJidD_oCWhorpB7-ENlVkXyIR8vqmGGu9aH5PZWhyphenhyphenEzxxy8h6QoYUM/s1600/fiori+maschili+e+fiori+femminili.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="136" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzAO9WTsgeVtQhlt3JL_9Opg2YfvlcWE8QdeVe0Aqc2xDYLFIo9ez3gdkU2yZpgq-blwalARaVkis2-Ra4h7wjztTJidD_oCWhorpB7-ENlVkXyIR8vqmGGu9aH5PZWhyphenhyphenEzxxy8h6QoYUM/s200/fiori+maschili+e+fiori+femminili.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> fiori femminili più grandi a destra<br />
fiori maschili riuniti in racemi a sinistra</td></tr>
</tbody></table>Non è facile distinguere i fiori maschili da quelli femminili ma in numerose varietà i fiori maschili sono riuniti a grappolo mentre quelli femminili, per lasciar spazio ai frutti sono fra di loro distanziati.<br />
<br />
In genere si consiglia per l'impollinazione di piantare una pianta maschio per 5 - 6 piante femmine ed è meglio mettere poche piante femmine non più di 6 per un singolo esemplare maschile in quanto si è costatato che una buona impollinazione aumenta la pezzatura dei frutti.<br />
<br />
Vi sono però recenti varietà di kiwi che portano fiori ermafroditi per cui non occorre avere piante maschili.<br />
<br />
L'impollinazione si attua con insetti pronubi in primis le api che però non sono eccessivamente attratte da questi fiori in quanto molto ricchi di polline ma poco di nettare ecco perchè nei frutteti da reddito si usa mettere gli alveari all'interno del frutteto di kiwi durante la fioritura.<br />
<br />
Il frutto è una bacca con buccia pelosa di color marrone chiaro polpa di colore brillante soda dolce e leggermente acidula con tantissimi piccoli semi di colore nero se ne possono avere oltre un migliaio per frutto, disposti attorno ad un cuore biancastro.<br />
<br />
I frutti possono essere singoli, in grappoli di 3 5 oppure raggruppati in infruttescenze che possono avere anche una ventina di elementi a seconda della varietà presa in esame.<br />
<br />
Sono variabili anche le dimensioni del frutto, il colore della sua buccia e della sua polpa, ne esistono in commercio varietà a polpa gialla e in Cina ve ne sono con la polpa sfumata di rosso, varia anche a seconda delle cultivar la consistenza della polpa stessa.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMyMstlC5lZEUow1xQC1GbdJX32wqnloB4WGUDLeGKls-8r-etbRUmU0U_CKaYYZ7F0vmdPBKhYS3JFzk5xHzkTrVh9yli0rkOIYL_66uHRJ23Ifg0z2c-vJ5FtLgODcwU871fSgNult_S/s1600/polpa+di+varie+variet%25C3%25A0+di+kiwi.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMyMstlC5lZEUow1xQC1GbdJX32wqnloB4WGUDLeGKls-8r-etbRUmU0U_CKaYYZ7F0vmdPBKhYS3JFzk5xHzkTrVh9yli0rkOIYL_66uHRJ23Ifg0z2c-vJ5FtLgODcwU871fSgNult_S/s200/polpa+di+varie+variet%25C3%25A0+di+kiwi.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> polpa di vari colori verde gialla e sfumata<br />
di rosso</td></tr>
</tbody></table><strong>MESSA A DIMORA E SOSTEGNI</strong><br />
<br />
La pianta del kiwi ha trovato il suo areale ideale nelle zone temperate mediterranee. <br />
<br />
E' pianta rustica tollera sia il gelo d'inverno che il forte caldo, purchè si provveda a delle annaffiature abbondanti di soccorso,teme le gelate primaverili che danneggiano i germogli e le gelate autunnali che danneggiano i frutti.<br />
<br />
Predilige un clima non troppo soleggiato umido con inverni abbastanza freddi mentre teme le gelate.<br />
<br />
Per contrastare l'eccessivo calore specie al Sud si ricorre a reti ombreggianti e a nebulizzazioni della chioma con acqua per garantire l'umidità fogliare che questa pianta richiede.<br />
<br />
Per questi motivi le coltivazioni in Italia si sono sviluppate sia al Sud che nelle regioni del nord preferibilmente in zone pedecollinari.<br />
<br />
L'albero del kiwi è specie calcifuga che non sopporta i ristagni idrici teme i terreni argillosi che possono causare l'asfissia delle radici.<br />
<br />
Vuole terreno sciolto profondo ricco di sostanza organica e con ph neutro si avvantaggia al momento dell'impianto di aggiunta di sabbia che migliora il drenaggio.<br />
<br />
I supporti occorre siano robusti per la grande vigoria della pianta.<br />
<br />
Per ogni pianta è necessario un palo e fili distanziati circa 30 cm sui quali si legheranno i tralci.<br />
<br />
Se la si vuole allevare a pergola formare una robusta pergola e durante la potatura sfoltire la pianta anche per alleggerire la struttura stessa.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEji5rcSFAW72jSHUBgdA7Mmaq6XFnlxviz5ebdXAWBNuyTuUJNcqTBUDWvSj1fLuis_RnX_XmaivtLhee6INe5CPug_ldqksCm0Px-DnWL_5Paw3kWe6BbQ4QS0qXuXNThdVfS9LR3Jperw/s1600/actinidieto_inerbito.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="132" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEji5rcSFAW72jSHUBgdA7Mmaq6XFnlxviz5ebdXAWBNuyTuUJNcqTBUDWvSj1fLuis_RnX_XmaivtLhee6INe5CPug_ldqksCm0Px-DnWL_5Paw3kWe6BbQ4QS0qXuXNThdVfS9LR3Jperw/s200/actinidieto_inerbito.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> allevamento a pergola</td></tr>
</tbody></table><strong>PROPAGAZIONE SISTEMI TRADIZIONALI E UNA "CHICCA" SOLO PER VOI</strong><br />
<br />
L'actinidia chinensis <strong>è propagata</strong> da seme per ottenere portainnesti per le varietà pregiate e per il miglioramento genetico, per talea o per piante innestate in vivaio.<br />
<br />
Difficile innestare le piante di actinidia per il "pianto" abbondante, la grande vigoria e il precoce avvio vegetativo.<br />
<br />
La talea può essere legnosa, semilegnosa o erbacea e la sua radicazione migliora di molto se si fa uso di ormoni radicanti e riscaldamento basale.<br />
<br />
La micropropagazione è una tecnica di moltiplicazione molto usata per questa specie ma si ha un ritardo dell'entrata in produzione delle piante moltiplicate con questo sistema anche se sono più resistenti al freddo.<br />
<br />
Un sistema empirico per propagare il kiwi, che io non ho ancora provato ma ho saputo da fonte sicura è quello per propaggine.<br />
<br />
Consigliato dove le temperature in inverno non siano troppo rigide.<br />
<br />
In autunno meglio dopo la raccolta della frutta prendete un ramo di kiwi dell'anno precedente incurvatelo e interratelo per un buon tratto non prima di aver tolto un anello di corteccia sotto un nodo per favorire l'emissione delle radici.<br />
<br />
Copritelo con del terreno leggero e fertile e fissatelo con appositi ganci o se non li avete fate in modo che rimanga immobile e lasciatelo così sino a primavera attaccato alla pianta madre.<br />
<br />
Nella primavera seguente osservatelo se emette nuovi germogli vuol dire che la propaggine è riuscita e potete staccarlo dalla pianta madre per metterlo a dimora dove dovrà essere seguito con attenzione almeno per il primo anno.<br />
<br />
Oppure potete piantarlo in un vaso dove si irrobustirà e sarà così pronto per essere messo a dimora l'anno seguente.<br />
<br />
Questa è una "chicca" che mi ha passato la mia amica siciliana e che ho voluto condividere con tutti voi.<br />
<br />
Dimenticavo...attenzione alla pianta madre se è femmina produrrà un'altro individuo femminile uguale a lei se è maschio produrrà un altro esemplare maschile uguale a lui.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLTNFxdvEW1fh-SwkbqS_ybr2MxTukqFvbsTydOnLmvGvdd-6BS_9yNoziou6q0DvM5fMrBnqOcEhO4lwagQFTtMHz0ezlw1JnxrHXp5el-xggrzgYltuoVIV7pJwfvU9UFAR1kuYD8HDO/s1600/formazioni+a+frutto.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLTNFxdvEW1fh-SwkbqS_ybr2MxTukqFvbsTydOnLmvGvdd-6BS_9yNoziou6q0DvM5fMrBnqOcEhO4lwagQFTtMHz0ezlw1JnxrHXp5el-xggrzgYltuoVIV7pJwfvU9UFAR1kuYD8HDO/s1600/formazioni+a+frutto.jpg" /></a></div><strong>POTATURA NON SOLO IN PRIMAVERA ANCHE IN ESTATE</strong><br />
<br />
Passiamo adesso alla<strong> potatura</strong> e incomincio subito col dirvi che la potatura nel kiwi non è precisamente un lavoro da poco a causa del grande vigore della pianta stessa.<br />
<br />
Innanzitutto vi consiglio di potare presto anche a febbraio appena il gelo intenso è terminato perchè la pianta di kiwi dotata di numerosa linfa "piange" abbondantemente se si taglia quando la linfa è in circolo quindi più la linfa è ferma meglio è.<br />
<br />
Tenete poi presente che le gemme che la pianta porta sono di due tipi a legno e miste da quelle miste si generano i frutti.<br />
<br />
La produzione dei frutti avviene sui tralci dell'anno che si accorciano mentre si eliminano i tralci che hanno già prodotto l'anno precedente ma se la pianta è molto vigorosa io ne lascio alcuni per cercare di diminuirne il vigore che può essere accentuato dalla potatura stessa.<br />
<br />
Inoltre questa è una pianta che non si accontenta di una potatura sola ma ne richiede due: una in primavera e l'altra in estate.<br />
<br />
Poi c'è da distinguere bene la potatura di allevamento da quella di mantenimento.<br />
<br />
Qui darò per forza di cose solo dei cenni sulla potatura perchè dipende molto da come volete allevare i vostri kiwi cioè che tipo di supporto avete dato loro e naturalmente ogni supporto ha la sua particolare potatura di allevamento.<br />
<br />
Inoltre se ve la dovessi spiegare in tutti i particolari dovrei scriverne per parecchie pagine.<br />
<br />
Molti mi chiedono di spiegare questa potatura che non è semplice per questo preparerò un video così a febbraio vedrete le varie tecniche da adottare per potare le varie forme con cui si può allevare questa pianta.<br />
<br />
In questa sede mi limiterò a dirvi che le principali forme di allevamento del kiwi sono: a spalliera su fili orizzontali, la pergola e il tendone.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLeWMHrg3AkT-Z0bdINR9x1E3MJq7PwPLjzACFVV1sfeTCitjyxnk7bJvX-FVhThSidIv5eclOxHTjEcupL4nub1Ve1sYQUvnhB1dUSpRpCYnGnt-b0QrtOMu9QAx_FCFUAe9-oBBQbkfT/s1600/1FilareKiwiValgimigli.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLeWMHrg3AkT-Z0bdINR9x1E3MJq7PwPLjzACFVV1sfeTCitjyxnk7bJvX-FVhThSidIv5eclOxHTjEcupL4nub1Ve1sYQUvnhB1dUSpRpCYnGnt-b0QrtOMu9QAx_FCFUAe9-oBBQbkfT/s200/1FilareKiwiValgimigli.JPG" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> piante allevate a spalliera</td></tr>
</tbody></table> Se la pianta è allevata a spalliera a ogni pianta vengono lasciati due laterali principali che si sollevano dal tronco principale e che si legano su fili orizzontali con rami fruttiferi intervallati di 50 cm.<br />
<br />
Molto usata anche la pergola specialmente al Nord mentre a Sud è più usato il tendone.<br />
<br />
Per quanto riguarda la pergola per i primi due o tre anni si fa una potatura di allevamento che conferisce la forma.<br />
<br />
La pianta adulta è composta da un tronco e da due cordoni che si sviluppano lungo il filare e che portano numerosi capi a frutto.<br />
<br />
Si individuano si scelgono e si diradano i capi a frutto che si cimano a 7 o 8 gemme.<br />
<br />
Si tagliano 5 0 6 germogli sopra la prima gemma perchè<span class="Apple-style-span" style="font-size: 16px;"> </span><span class="Apple-style-span" style="font-size: 16px;">i rametti che si svilupperanno porteranno più gemme miste di quelli che si formano sul legno vecchio.</span> <br />
<br />
Tutti gli altri rami vengono eliminati con un taglio raso al cordone.<br />
<br />
Per quanto riguarda la potatura del tendone è simile a quella spiegata per la pergola.<br />
<br />
La pianta di kiwi allevata a tendone è composta da un tronco principale dritto che viene piegato ad un'altezza che varia dagli 1,80 ai 2 metri legato con dei fili di sostegno.<br />
<br />
Nel tendone però a differenza di quanto accade nella pergola, sul cordone si sviluppano i tralci e su questi si fanno sviluppare le branchette cioè dei piccoli cordoni che portano i capi a frutto.<br />
<br />
I tralci posso essere anche 15 o 20 dipende dal vigore della pianta e possono dare, con le loro branchette anche un quintale di kiwi per pianta.<br />
<br />
Le branchette rimangano produttive per almeno 3 anni poi è meglio sostituirle lasciando solo quelle ricche di gemme.<br />
<br />
Si tagliano (speronano) due o più tralci a due o tre gemme in modo da disporre di giovani tralci vigorosi al fine di ricostituire le branchette, si cimano i capi a frutto (i tralci che portano le branchiette) dopo la 14 gemma.<br />
<br />
Questa operazione è molto importante in quanto i fiori si formano dopo la decima gemma e se il tralcio viene tagliato prima non potrà produrre fiori.<br />
<br />
Si esegue la spollonatura e la cimatura dei rami che si fossero allungati troppo.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAXkXgG2Iho5EGqC64roTCLoaDVg5T4YcE33gaZNbx0Yq2QQnNEVMngdCXXHZg8DWdORjreVmA7-kePz9zHJ2Sj7NrR2oD5Gm78BaI6tYVgE1Jihy21qTxtsRwor2iaQdFT1LM04rECVaD/s1600/pianta_kiwi_Soreli.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAXkXgG2Iho5EGqC64roTCLoaDVg5T4YcE33gaZNbx0Yq2QQnNEVMngdCXXHZg8DWdORjreVmA7-kePz9zHJ2Sj7NrR2oD5Gm78BaI6tYVgE1Jihy21qTxtsRwor2iaQdFT1LM04rECVaD/s320/pianta_kiwi_Soreli.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">pianta della varietà Soreli a polpa gialla in piena fruttificazione</td></tr>
</tbody></table><strong> PASSIAMO ADESSO ALLA POTATURA VERDE</strong><br />
<b><br />
</b><br />
La pratica della potatura verde è indispensabile per l'allevamento di questa specie e prevede diversi interventi.<br />
<br />
Questa potatura consente di sfoltire ed arieggiare la chioma e permette di migliorare la pezzatura dei frutti.<br />
<br />
Nelle piante di due anni a giugno si devono asportare i germogli che nascono lungo il fusto.<br />
<br />
Per quanto riguarda le piante in produzione è importante ricordare che si interviene con una prima potatura verde 10 giorni prima della fioritura dove si asportano i germogli che sono cresciuti lungo il fusto.<br />
<br />
Occorre poi un altro intervento post fioritura per cimare i germogli fruttiferi a 5 o 6 foglie dopo l'ultimo frutto.<br />
<br />
Si eliminano i rami affastellati e si cimano quelli troppo lunghi.<br />
<br />
Per quanto riguarda la potatura delle piante maschili con la potatura invernale si cerca di portare la pianta ad avere due cordoni ben sviluppati lasciando una certa quantità di rami misti cioè sul legno di uno o due anni e si eliminano i succhioni.<br />
<br />
Per la grande vigoria delle piante maschili si cerca di limitare la loro potatura.<br />
<br />
La potatura verde delle piante maschili inizia dopo la fioritura.<br />
<br />
<strong>DIRADAMENTO DEI FRUTTI</strong><br />
<br />
Questa operazione è necessaria per questa pianta più che per altre piante da frutta perchè tutti i fiori si trasformano in frutti o per meglio dire quasi tutti e quindi questa pianta ha una abbondante produzione che però potrebbe andare a discapito della pezzatura e della bontà della frutta.<br />
<br />
Per ovviare a ciò si esegue il diradamento dei frutticini in due tempi.<br />
<br />
La prima volta quando si stanno formando i frutticini per lasciare il solo peduncolo fiorale centrale eliminando i laterali.<br />
<br />
Un secondo intervento si esegue quando i frutti sono un pò più cresciuti e si eliminano quelli mal formati, quelli troppo piatti e quelli secondari se in esubero.<br />
<br />
<div style="text-align: right;"></div><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh1zJTl5YdynSZpQ-mwoLwT5G14t2Py-JJAjXVTzy3SW3IIRChhDMAA12Y4LuxFMt73GUZF33p1CJohXhGVqzhl6fPxmKlSBjO-8b03F9N-Xu4QxYY7dlbsuzXx2cIVI_pHqpVSIHMqapsF/s1600/kiwi-Hayward-su-pianta-300x2781.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh1zJTl5YdynSZpQ-mwoLwT5G14t2Py-JJAjXVTzy3SW3IIRChhDMAA12Y4LuxFMt73GUZF33p1CJohXhGVqzhl6fPxmKlSBjO-8b03F9N-Xu4QxYY7dlbsuzXx2cIVI_pHqpVSIHMqapsF/s1600/kiwi-Hayward-su-pianta-300x2781.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> varietà Hayward</td></tr>
</tbody></table><strong>PRINCIPALI VARIETA'</strong><br />
<br />
Dopo avervi spiegato in generale l'allevamento del kiwi passo a descrivervi alcune delle sue varietà che sono numerose specie in Cina ma anche in Nuova Zelanda e in Italia dove ne vengono immesse spesso di nuove sul mercato.<br />
<br />
Se la più diffusa rimane sempre la <strong>Hayward</strong> per l'ottima pezzatura dei frutti e la serbevolezza di questi ultimi la Nuova Zelanda recentemente ha immesso sul mercato cultivar caratterizzate da polpa gialla e da lunga conservazione.<br />
<br />
In Cina sono presenti<strong> varietà di kiwi a polpa rossa</strong> come la "Hong Yang " ovvero "Sole Rosso" tuttavia non è detto che le varietà cinesi possano soddisfare il mercato di altri paesi.<br />
<br />
Sia in Nuova Zelanda che in Italia si lavora per poter immettere una varietà di kiwi rosso sul mercato che soddisfi i gusti degli occidentali.<br />
<br />
Avremo presto oltre al kiwi a polpa verde e quello a polpa gialla anche un kiwi a polpa rossa presente sul mercato italiano?<br />
<br />
Vi terrò informati su questo avvenimento e se qualcuno di voi va in Cina e ha la fortuna di assaggiarlo spero mi porti notizie di prima mano :-).<br />
<br />
Come vi ho già detto la più diffusa varietà coltivata a livello mondiale è la Hayward con fiori che portano dai 5 ai 7 petali a volte sovrapposti e frutti che maturano ai primi di novembre.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQZaEvM-yZIXKIQ00Foy_mVwrP4gsZBjpZQ9j5Vg4RHom8UmT5l7XjUocQfy6qrx54J8439zKHiGRUKRbgYb9_B7kM2yXaWX6seb47DaY4D-WIcrY6u6RAcn3hVF7PLgl1S0Pp1mVjrfuD/s1600/bruno+cultivar+kiwi.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQZaEvM-yZIXKIQ00Foy_mVwrP4gsZBjpZQ9j5Vg4RHom8UmT5l7XjUocQfy6qrx54J8439zKHiGRUKRbgYb9_B7kM2yXaWX6seb47DaY4D-WIcrY6u6RAcn3hVF7PLgl1S0Pp1mVjrfuD/s1600/bruno+cultivar+kiwi.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> varietà bruno</td></tr>
</tbody></table>La <strong>"Abbot"</strong> matura 10 gg prima della Hayward e i suoi frutti sono poco serbevoli ma è interessante per la sua precocità.<br />
<br />
La varietà <strong>"Bruno"</strong> si distingue per la sua ottima e profumata polpa purtroppo poco serbevole che matura a fine ottobre.<br />
<br />
Per quanto riguarda le cultivar impollinatrici ne citerò due.<br />
<br />
La <strong>" Matua"</strong> vigorosa con fioritura abbondante e scalare che porta circa 3 fiori per racemo e fiorisce circa 5 giorni prima della Hayward.<br />
<br />
E' una varietà che è stata selezionata in Nuova Zelanda.<br />
<br />
La seconda pianta maschile che cito qui è la <strong>"Tomuri"</strong> che è meno vigorosa della "Matua" porta 4 5 fiori per racemo e fiorisce circa 3 giorni prima della Hayward.<br />
<br />
Una nuova interessante varietà è la <strong>"Soreli"</strong> prodotta in Italia che ha una grande produttività e resiste bene al freddo.<br />
<br />
Produce frutti con la polpa gialla più dolci e meno acidi dei kiwi tradizionali.<br />
<br />
<strong>ADESSO LA DOMANDA CHE MI HANNO CHIESTO IN MOLTI : MA IL KIWI E' ADATTO AD ESSERE COLTIVATO IN VASO?</strong><br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQMVn5S89XH1j5GbTw5VktlmgLziZ5NsYT2hlf-_4tHszhIuRPbuTGE1_6u8uKO4wStEQJzXYRkbAMf2xxATjphHFDUyvJ0wPlmrLsJvxnORmC3ciMfGlotLk52LPS4jkMuf88q7PSqMzI/s1600/kiwi+soreli.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQMVn5S89XH1j5GbTw5VktlmgLziZ5NsYT2hlf-_4tHszhIuRPbuTGE1_6u8uKO4wStEQJzXYRkbAMf2xxATjphHFDUyvJ0wPlmrLsJvxnORmC3ciMfGlotLk52LPS4jkMuf88q7PSqMzI/s1600/kiwi+soreli.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> varietà gialla "Soreli"</td></tr>
</tbody></table>Niente è impossibile ma io ci andrei piano nel dire che il kiwi è una pianta da vaso.<br />
<br />
Innanzitutto se si comprano le varietà dioiche occorre una femmina e un maschio impollinatore per aver frutta quindi occorre munirsi di due capienti vasi e il volume della chioma raddoppia.<br />
<br />
Poi, anche comprando le varietà autofertili che esistono anche se non sono molto diffuse e nel video darò qualche indicazione, tenete presente che il kiwi è pianta vigorosa che occorre far arrampicare su tutori robusti e potar molto specialmente se l'ambiente è ristretto.<br />
<br />
Se il sole è troppo intenso dovrete bagnarla abbondantemente e non solo il terreno ma anche la chioma con ripetute nebulizzazioni per assicurarle la giusta umidità e far uso di reti ombreggianti.<br />
<br />
Quindi dovete avere un terrazzo con un'ampia superficie perchè non solo il vaso o i vasi devono essere molto capienti ma anche la parte aerea della pianta prende notevole spazio.<br />
<br />
Ultima nota dolente le radici di questa pianta hanno un apparato radicale esteso e superficiale quindi ogni anno andrebbe rinvasata e accorciate le radici e non è un'operazione da prendere troppo alla leggera con il vaso capiente che la contiene e i supporti che la sorreggono.<br />
<br />
Io sconsiglio di impiantare una delle varietà che si trovano in commercio e che sono tutte vigorose in vaso.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEij1LRCdAEvYyFJQGH1aSmDNAPnbGTpxInExC2aoP_BL1vSF4NpuzYLi6E-GmLj2nOxSlE4RBDG14yqphouEN0s3yl8MbTlv8iY4uf9gDCGfSg1Sa-jPnwAnGZDGAuBvJqXcAKue1PRi8vp/s1600/grappolo+fruttifero+kiwi.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEij1LRCdAEvYyFJQGH1aSmDNAPnbGTpxInExC2aoP_BL1vSF4NpuzYLi6E-GmLj2nOxSlE4RBDG14yqphouEN0s3yl8MbTlv8iY4uf9gDCGfSg1Sa-jPnwAnGZDGAuBvJqXcAKue1PRi8vp/s1600/grappolo+fruttifero+kiwi.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> gruppo fruttifero</td></tr>
</tbody></table> Ripeto non è impossibile che una di queste piante si sviluppi e dia frutti anche in vaso ma occorre molta cura ed attenzione, che la pianta sia autofertile, che il terreno sia ottimale, che non le si faccia mai mancare l'acqua, che la si rinvasi ogni anno e naturalmente bisogna potarla due volte l'anno e poi procedere con altre potature di "aggiustamento" per contenerne il vigore.<br />
<br />
Per ottemperare a tutte queste operazioni culturali occorre avere una certa pratica di coltivazione e un grande amore verso questa pianta!<br />
<br />
Ma si sa che la passione vegetale e l'attenzione che questa dona fanno miracoli: ho avuto notizia di piante di kiwi in vaso che si sono sviluppate al meglio e hanno prodotto abbondanti frutti.<br />
<br />
Come son solita fare con sincerità vi ho spiegato tutto ciò che so sulla coltivazione delle piante di kiwi in contenitori mi piacerebbe che qualcuno di voi mi mandasse commenti e foto sulle sue piante di kiwi in vaso e mi spiegasse come le coltiva l'esperienza diretta sarà di ausilio per tutti noi.<br />
<br />
<strong>VEDIAMO LE PROPRIETA' DI QUESTO FRUTTO STRANIERO MA COSI' BEN NATURALIZZATO</strong><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjE-mnI8-maQRu6oQi2zZwjip0eP_PZN93d9fI-xpp-lAxH1YEI96HooEKt3XbNOljSIqzUbHzmxtICj13T2bnZbXcJk-QbYWPGnR8vqN_uMVf3tJ32yIuqNpWtd3Lhcxjn18FyH9COKetA/s1600/kiwi+%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="160" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjE-mnI8-maQRu6oQi2zZwjip0eP_PZN93d9fI-xpp-lAxH1YEI96HooEKt3XbNOljSIqzUbHzmxtICj13T2bnZbXcJk-QbYWPGnR8vqN_uMVf3tJ32yIuqNpWtd3Lhcxjn18FyH9COKetA/s200/kiwi+%25281%2529.jpg" width="200" /></a></div>Innanzitutto voglio porre l'accento sulla <strong>ricchezza di vitamina C</strong> che questo frutto possiede che è superiore anche a quella delle arance.<br />
<br />
Il frutto è conformato per contenere e conservare questa delicata vitamina sia con la sua buccia spessa che con il colore verde brillante della sua polpa dovuto alla clorofilla.<br />
<br />
La vitamina C è importantissima perchè aumenta le nostre difese immunitarie prevenendo raffreddori e malanni ed è un ottimo antiossidante che ci protegge dai radicali liberi e attenua le rughe e l'invecchiamento.<br />
<br />
Il kiwi è ricco di potassio e di ferro che danno a questo frutto caratteristiche antianemiche e antisettiche e proprio per questi contenuti di minerali è in grado di fungere da regolatore per la pressione arteriosa e la funzionalità del cuore.<br />
<br />
Il calcio in esso contenuto unito ad una presenza consistente di fosforo lo rendono utile per la prevenzione e l'aiuto contro l'osteoroporosi fornendo un valido apporto di questi elementi per la struttura ossea.<br />
<br />
Nel kiwi è elevata la quantità di fibra alimentare per questo motivo contribuisce ad alleviare la stipsi favorendo il transito del cibo nell'intestino.<br />
<br />
La <strong>pectina</strong> in esso contenuta contribuisce a creare uno stato di sazietà quindi è indicato per chi è a dieta e anche chi soffre di diabete dovrebbe consumare kiwi sovente perchè la pectina aiuta a regolarizzare il tasso glicemico nel sangue.<br />
<br />
Questo frutto possiede un'azione rinfrescante dissetante e diuretica per gli abbondanti succhi presenti nella sua polpa.<br />
<br />
Adesso è arrivato il momento di scoprire come si può impiegare un frutto così utile e saporito.<br />
<br />
Innanzitutto lo si può mangiare fresco come una gustosa e sugosa frutta di stagione.<br />
<br />
Poi per quanto riguarda la ricettina ho scelto una macedonia di stagione che non solo sarà gradita per la sua bontà ma che vi consentirà di fare il pieno di vitamine così necessarie in questa stagione fredda.<br />
<br />
<b>MACEDONIA DI KIWI IN CALOTTA DI MELONE</b><br />
<b><br />
</b><br />
Ingredienti per due<br />
<br />
Un melone<br />
<br />
4 kiwi<br />
<br />
una mela<br />
<br />
una banana<br />
<br />
ananas fresco (va bene anche quello in scatola al naturale )<br />
<br />
zucchero di canna<br />
<br />
un limone<br />
<br />
Scavate con l'apposito scavino il melone formando delle palline che metterete in una terrina.<br />
<br />
Pulite e sbucciate la mela, sbucciate i kiwi e la banana poi tagliate tutta la frutta in piccoli pezzettini e aggiungetela al melone.<br />
<br />
A parte spremete il succo di un limone e aggiungetevi un poco di zucchero per attenuarne l'aspro mescolando bene per amalgamare i due ingredienti.<br />
<br />
Versare il liquido che metterete nella terrina mescolando delicatamente per imbevere bene la frutta.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9beX6ybYlw6pDyUFc806UzIAG9GhmAurZf7An43aCwjohYNhRj4FPWq9owjdhROVq194TTno-_4BP-1M1f6x13fYhQwd7qyddQwWbzR62ahyphenhyphenxiQenW6SZkiDRLre0wUAZCwtTpOQrbwlb/s1600/fiore+femminile.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="170" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9beX6ybYlw6pDyUFc806UzIAG9GhmAurZf7An43aCwjohYNhRj4FPWq9owjdhROVq194TTno-_4BP-1M1f6x13fYhQwd7qyddQwWbzR62ahyphenhyphenxiQenW6SZkiDRLre0wUAZCwtTpOQrbwlb/s200/fiore+femminile.jpg" width="200" /></a></div>Versare la macedonia nelle due calotte di melone precedentemente scavate e aspettare almeno mezz'ora prima di portarla in tavola.<br />
<br />
Il profumo e il gusto della frutta mescolato a quello del melone sarà un degno fine pasto per i vostri commensali<br />
<br />
A me non resta che ritirarmi non prima però di avervi augurato<br />
<br />
<b>BUON APPETITO</b>riccardahttp://www.blogger.com/profile/15471853974207111487noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-1211519335427645451.post-24029164392990178482011-11-15T17:29:00.000-08:002012-02-13T12:42:52.312-08:00PIANTE DA FRUTTO<strong>COGLIETE QUESTO FRUTTO E PIANGETE E' L'ULTIMO FRUTTO DELL'ANNO</strong><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1z-9uc0koWlkSLYAAKwTbZG4MfNcuzRcmXf1YDqjRfjUNSDDMwPlh8PDbRcgmV66z5RJ9sTu_ucE9ATwvaMDF7UdCPilkVm-gzFhR5-yVCNL8nn7S0x976gzvxfdYcYdOda6JP-PmsOeD/s1600/NESPOLO+COMUNE.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="173" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1z-9uc0koWlkSLYAAKwTbZG4MfNcuzRcmXf1YDqjRfjUNSDDMwPlh8PDbRcgmV66z5RJ9sTu_ucE9ATwvaMDF7UdCPilkVm-gzFhR5-yVCNL8nn7S0x976gzvxfdYcYdOda6JP-PmsOeD/s200/NESPOLO+COMUNE.jpg" width="200" /></a></div>Si dice anche "col tempo e con la paglia maturano le nespole" e proprio del <strong>nespolo</strong> intendo parlarvi in questo blog.<br />
<br />
Ma come spesso accade c'è nespolo e nespolo infatti abbiamo un nespolo del giappone e un nespolo comune ed è su quest'ultimo che si incentra questo mio scritto.<br />
<br />
<b>ORIGINI DEL NESPOLO COMUNE</b><br />
<br />
Le sue origini sono antichissime ha origini caucasiche le prime notizie sulla sua coltivazione lo fanno risalire al primo millennio a.C. sulle rive del Mar Caspio da dove si diffuse in Asia Minore e da qui in Grecia.<br />
<br />
Si ritiene che fossero i romani a diffonderlo in Germania dove era così noto che Linneo al momento di classificarlo sospettando che da lì derivasse la sua origine gli diede il nome scientifico di Mespilus germanica appartenente alla famiglia delle Rosaceae. <br />
<br />
Ancor oggi si trova in stato spontaneo nei boschi di latifoglie di tutta Europa.<br />
<br />
Questo antico albero era ben conosciuto anche dagli antichi romani che usavano i suoi frutti immaturi insieme con le foglie come astringenti per i problemi intestinali bevendo una tisana fatta con parti essiccate di questa pianta.<br />
<br />
Era consacrato al dio greco Cronos e al dio Saturno dei Latini perchè era considerato un'utile baluardo di difesa contro le nefaste energie degli stregoni.<br />
<br />
Secondo una leggenda questi potevano privare il nespolo delle sue foglie rendendolo sterile ma solo se la pianta non era stata benedetta e solo il primo giorno di maggio.<br />
<br />
Nel Medioevo era considerata una pianta medicamentosa largamente adoperata come astringente regolatore delle funzioni intestinali, diuretico e febbrifugo in quanto tutta la pianta dalle foglie alla corteccia e non solo il frutto, possiede proprietà astringenti e diuretiche.<br />
<br />
Quando agli inizi del secolo scorso l'agricoltura iniziò a dedicarsi a coltivazioni intensive e più redditizie la coltivazione del nespolo venne via via abbandonata e si ridusse solo a pochi esemplari piantati negli orti e nei frutteti di qualche appassionato.<br />
<br />
<b>BELLEZZA E DESCRIZIONE DI QUESTA RARA PIANTA</b><br />
<br />
Recentemente è stata riscoperta per la bellezza della sua fioritura e perchè è una pianta di altezza contenuta che trova posto anche in spazi ristetti.<br />
<br />
Il nespolo comune non supera i 5 metri di altezza con un volume della chioma ampio che da alla pianta un aspetto naturalmente globoso.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjto1GSrzJq0a-q8OwfEADSx15KtF7fk10KVdTe1-fAXN7HFRo_9lDA83d5iDog6Tm0QXd4JN3pnhQPfTvGegfX4gKdXWVRhMBAf-DeXW-yPP76WBVjusr8697mx7bZjxWSUh2Qdhb6iKsq/s1600/nespola__.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjto1GSrzJq0a-q8OwfEADSx15KtF7fk10KVdTe1-fAXN7HFRo_9lDA83d5iDog6Tm0QXd4JN3pnhQPfTvGegfX4gKdXWVRhMBAf-DeXW-yPP76WBVjusr8697mx7bZjxWSUh2Qdhb6iKsq/s200/nespola__.JPG" width="200" /></a></div>E' un albero a foglie caduche, si spoglia delle foglie durante l'inverno, rustico e resistente alle basse temperature.<br />
<br />
Il suo legno duro e nodoso veniva adoperato per lavori d'intaglio.<br />
<br />
Le sue grandi foglie hanno picciolo molto corto sono ovali lanceolate con la pagina superiore di un bel verde scuro e l'inferiore di un bel grigio ruggine e divengono in autunno di un bel colore ramato dando un'ulteriore valenza ornamentale a questa pianta.<br />
<br />
Nelle varietà selvatiche i suoi rami giovani possono essere spinosi e anche nelle varietà domestiche vi può essere nascosta fra le foglie qualche spina.<br />
<br />
Le sue radici sono superficiali e si sviluppano lateralmente occupando vaste superfici.<br />
<br />
La sua fioritura molto ornamentale avviene a fine aprile maggio a seconda delle zone e dopo l'emissione delle foglie.<br />
<br />
I fiori ermafroditi che si sviluppano all'apice dei rami di un anno, sono semplici, grandi, bianchi hanno 5 petali e donano alla pianta un notevole valore ornamentale.<br />
<br />
La pianta è autofertile con un'elevata capacità di produrre frutta che viene raccolta a fine ottobre primi di novembre da qui il detto "raccogliete le nespole e piangete" perchè è l'ultimo frutto ad essere raccolto.<br />
<br />
Il frutto è a forma di trottola con buccia spessa e ruvida di colore marrone chiaro che per colore e consistenza ricorda il cuoio, di piccole dimensioni nelle forme selvatiche mentre le sue dimensioni sono maggiori nelle varietà coltivate.<br />
<br />
I suoi frutti contengono 5 semi e risultano immangiabili anche maturi vanno perciò messi nella paglia ad "ammezzire" cioè a maturare ulteriormente perchè si ammorbidiscano e perdano l'aspro dei tannini diventando morbidi e gustosi e anche se la loro polpa si scurisce possono essere così consumati.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9ZilcxDDQBi_TexQ9moArHdUiBSalbdqLHaarlcMAI_jRuCljuHTMhgCfSB01_wBi35o_NCgHYU38eHIK-fJ3mYPDTD96Uj3kAdQH2ig2JcCiCNOUHg7PgT-CXUQEn6-MH3M-6J_fuMHb/s1600/spina+del+nespolo.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9ZilcxDDQBi_TexQ9moArHdUiBSalbdqLHaarlcMAI_jRuCljuHTMhgCfSB01_wBi35o_NCgHYU38eHIK-fJ3mYPDTD96Uj3kAdQH2ig2JcCiCNOUHg7PgT-CXUQEn6-MH3M-6J_fuMHb/s1600/spina+del+nespolo.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> spina del nespolo</td></tr>
</tbody></table>Il frutto acerbo per la maggiore quantità di tannini che contiene provoca un effetto astringente sull'intestino mentre a completa maturazione per la trasformazione dei tannini in zuccheri diventa un blando lassativo.<br />
<br />
Questo frutto possiede anche fibre solubili che danno allo stomaco un senso di sazietà.<br />
<br />
Con il tannino dei frutti immaturi, delle foglie e della corteccia si effettua la concia delle pelli.<br />
<br />
Questa pianta cresce al meglio in posizioni soleggiate ma non troppo calde , fresche e ventilate ma non umide anche se cresce ugualmente bene in posizioni mediamente ombrose.<br />
<br />
Vuole terreno non troppo compatto ma fresco e fertile ben drenato.<br />
<br />
E' una pianta molto resistente al freddo può sopportare anche inverni molto rigidi e grazie alla sua fioritura tardiva non teme le gelate primaverili.<br />
<br />
La temperatura ideale per la sua crescita si aggira sui 18 20 gradi.<br />
<br />
E' pianta rustica che da adulta richiede poche cure da giovane occorre innaffiarla nei periodi siccitosi e proteggerla dai forti venti.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZ16P03ZX4MHx0IPetaS0h6M8vAOFL0yZMQmsm3UcAoKMowA2BY-P2e-VdP63gIEhGIFnaOX3wf_sK_dJfwhbMHwzX_iSWkV2e5NnTg3esmORWX3ob8i_Pt9YS8qXk2MhXzSgwk7XI497J/s1600/fiore+nespolo+2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="178" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZ16P03ZX4MHx0IPetaS0h6M8vAOFL0yZMQmsm3UcAoKMowA2BY-P2e-VdP63gIEhGIFnaOX3wf_sK_dJfwhbMHwzX_iSWkV2e5NnTg3esmORWX3ob8i_Pt9YS8qXk2MhXzSgwk7XI497J/s200/fiore+nespolo+2.jpg" width="200" /></a></div>Per ottenere una fruttificazione più abbondante e con frutti più grandi è meglio concimare la pianta con letame ben maturo in primavera.<br />
<br />
<b>POTATURA E MOLTIPLICAZIONE</b><br />
<br />
La potatura si esegue in primavera dopo le forti gelate e prima della ripresa vegetativa senza potare eccessivamente la pianta ma eliminando i rami danneggiati e accorciando i rami non più del 30% scegliendo quelli più interni per alleggerire ed arieggiare la chioma quando l'albero stenta a crescere.<br />
<br />
Altrimenti conviene lasciarlo crescere liberamente potando solo i rami danneggiati e togliendone alcuni per arieggiare la chioma.<br />
<br />
Due sono i sistemi usati per moltiplicare questa pianta: dal seme e per innesto.<br />
<br />
La moltiplicazione da seme è più lunga la pianta che nasce non è uguale alla pianta madre ed entra in produzione tardi fruttificando al sesto o settimo anno di vita.<br />
<br />
La germinabilità dei semi è scarsa conviene usare per la moltiplicazione semi di frutti che sono maturati naturalmente sulla pianta per cercare di aumentarla piuttosto che prendere quelli di frutti lasciati ad ammezzire.<br />
<br />
L'innesto anticipa l 'entrata in produzione della pianta.<br />
<br />
I portainnesti principali sono il biancospino, il cotogno, il pero e il sorbo.<br />
<br />
Il cotogno è sensibile al calcare mentre il biancospino si adatta a diversi tipi di terreno.<br />
<br />
Se poi il nespolo viene innestato sul pero o sul sorbo diventerà una pianta più grande e vigorosa.<br />
<br />
<b>COLTIVAZIONE ANCHE IN VASO</b><br />
<br />
Questo bell'alberello meriterebbe di essere più conosciuto perchè offre ornamento e buona frutta richiedendo in cambio pochissima manutenzione.<br />
<br />
Se avete un pezzettino di terreno anche un orticello e volete un albero rustico che vi dia frutta nella cattiva stagione piantate un nespolo.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj524zYAjZhwZNHNCV5WhEiGMYZm3aULbl11DxLUcAJbQP7UHM-hlBsGb-eteWBb_f-ilwR_MOpHweaP0LsLEbETq3OOjCuVJMHAnIH01lCFZ2SrINF5YyKXWdfMrrj_A9qRdVlAodkKY3y/s1600/nespole.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="166" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj524zYAjZhwZNHNCV5WhEiGMYZm3aULbl11DxLUcAJbQP7UHM-hlBsGb-eteWBb_f-ilwR_MOpHweaP0LsLEbETq3OOjCuVJMHAnIH01lCFZ2SrINF5YyKXWdfMrrj_A9qRdVlAodkKY3y/s200/nespole.jpg" width="200" /></a></div>Facendo ammezzire la sua frutta potrete avere frutta fresca dopo un mese e anche più dalla raccolta.<br />
<br />
Se avete un terrazzo un pò ampio tentatene la coltivazione piantandolo in una conca dove in genere si mettono i limoni.<br />
<br />
Dovrete rinvasarlo ogni 2 anni accorciando anche le radici e rinvasandolo con terra fertile alla quale avrete mescolato un concime organico ben maturo o in granuli.<br />
<br />
Non mancate di dargli l'acqua nei periodi siccitosi e proteggetelo dal vento.<br />
<br />
<b>VARIETA'</b><br />
<br />
Fra le sue varietà più note abbiamo il<strong> "Nespolo d'Olanda"</strong> originario delle regioni europee settentrionali.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieO84zsuZnJ5LMThnQQKLqdlin66C4xU9gE2aebUT-77UMKXE7B2hQigothA5naVH9iYZYDPjfsqlN6EvuT8FtfM3P5Wg1KE2gumnqmcLSXZT2rqW1sBNxg788s_araKKRO7V-RrI9djox/s1600/gigante+d%2527Olanda.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="149" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieO84zsuZnJ5LMThnQQKLqdlin66C4xU9gE2aebUT-77UMKXE7B2hQigothA5naVH9iYZYDPjfsqlN6EvuT8FtfM3P5Wg1KE2gumnqmcLSXZT2rqW1sBNxg788s_araKKRO7V-RrI9djox/s200/gigante+d%2527Olanda.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">nespolo d'Olanda</td></tr>
</tbody></table>Produce molti frutti di buona dimensione e di ottimo gusto con buccia di colore marrone chiaro che si raccolgono a fine ottobre.<br />
<br />
Un'altra ottima varietà è la <strong>"Gigante di Castel Rainero"</strong> di origine italiana tipica della zona ligure con frutti molto grossi di colore marrone scuro e di forma oblungo schiacciata che si raccolgono a fine ottobre.<br />
<br />
La loro polpa è chiara e il gusto molto saporito.<br />
<br />
Il <strong>"Grosso di Germania"</strong> è una varietà di origine tedesca che fruttifica con un frutto piccolo con buccia marrone chiara e di gusto gradevole.<br />
<br />
La sua raccolta si colloca a metà ottobre.<br />
<br />
<b>AMMEZZIMENTO E GUSTOSE RICETTE</b><br />
<br />
I frutti di tutte le varietà non possono essere consumati alla raccolta, come ho già accennato ma abbisognano di almeno un mese di ammezzimento in un locale fresco conservati sopra la paglia.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8YM0dss7p5birMyRdszd6Y1tZmu2ZfqDdc0xQjnYBsT_k2BqedSYyZmYbbm39G1oumYVBhluS6Fh-a44MGDyldL_T4MNPyZAkNEgxMbp_Dh2VP3f2pzA9bSYrcpmfyJl2ydx5lYG50hIQ/s1600/nespola+matura.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="178" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8YM0dss7p5birMyRdszd6Y1tZmu2ZfqDdc0xQjnYBsT_k2BqedSYyZmYbbm39G1oumYVBhluS6Fh-a44MGDyldL_T4MNPyZAkNEgxMbp_Dh2VP3f2pzA9bSYrcpmfyJl2ydx5lYG50hIQ/s200/nespola+matura.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">nespola dopo l'ammezzimento</td></tr>
</tbody></table>Con la frutta pronta per essere consumata si possono fare ottime marmellate dopo aver tolto buccia e noccioli e confetture usando un peso di zucchero uguale a quello della polpa. <br />
<br />
Ottime anche le salse e le creme.<br />
<br />
Può essere usata per la preparazione di brandy e di liquori.<br />
<br />
Una bevanda particolare di bassa gradazione alcolica, il sidro di nespola viene prodotto con la frutta lasciata fermentare se lo si distilla produce una rara acquavite.<br />
<br />
Il sidro di nespole ha un sapore forte leggermente speziato può essere aggiunto alla carne della selvaggina ed è adoperato specialmente nei paesi germanici.<br />
<br />
Sono stata molto indecisa su quale ricettina descrivervi perchè come è raro il nespolo comune sono ancor più rare le ricette che lo riguardano.<br />
<br />
Scartebellando fra i miei vecchi amati quaderni di ricette, di mia nonna prima, di mia mamma poi e adesso son passati a me ho trovato questa vecchia ricetta che vi passo copiandola tal quale.<br />
<br />
Mia nonna ogni tanto la serviva e mi ricordo che aveva un gusto molto particolare che non saprei descrivervi, provatela se volete portare in tavola un dessert dal gusto inusuale e dimenticato.<br />
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<strong>POLPA DI NESPOLE AL LIQUORE</strong><br />
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ingredienti per due persone<br />
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100 gr di nespole ben mature<br />
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miele liquido<br />
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liquore (la ricetta originale lo da di marasche) ma un liquore dolce di ciliegie andrà bene.<br />
<br />
Aprite le nespole mature prendete solo la polpa che schiaccerete riducendola in poltiglia e che metterete in una piccola terrina.<br />
<br />
Irroratela di liquore e mescolate in modo che la polpa delle nespole si mescoli col liquore.<br />
<br />
Prendete due coppette da dessert metteteci la purea così ottenuta e fatevi colare sopra un poco di miele liquido.<br />
<br />
Preparate questo piatto all'inizio del pasto e servitelo alla fine quando gli ingredienti si saranno ben amalgamati.<br />
<br />
Se ne avete guarnite ogni coppetta con una ciliegia sotto spirito.<br />
<br />
Un tempo quando i liquori si facevano in casa e ciascuna donna di casa aveva le sue ricette per fare i liquori che si tramandavano di madre in figlia era comune avere in casa il liquore di marasche, il nocino di San Giovanni, il liquore di anice e anche quello di nespole.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXArRLGmj9TxKpNKkCsu5Jz9r86KQW9G8MoCQY18fyYp7h-K_n_5OyQKYG9VfyjSeyZXJJmR0BQjWKiP0r_puz3eoZwLu2_cLuwMPbE0GLo5JwEWrDmgsE73G33s9A9PyiHmLgwgprv_WL/s1600/albero+del+nespolo.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXArRLGmj9TxKpNKkCsu5Jz9r86KQW9G8MoCQY18fyYp7h-K_n_5OyQKYG9VfyjSeyZXJJmR0BQjWKiP0r_puz3eoZwLu2_cLuwMPbE0GLo5JwEWrDmgsE73G33s9A9PyiHmLgwgprv_WL/s200/albero+del+nespolo.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> albero di nespolo adulto</td></tr>
</tbody></table>Altri tempi e altri usi però in questo blog ho voluto condividere con voi questa antica ricetta che veniva servita nei giorni di festa quando la tv e internet ancora non si conoscevano.<br />
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Ma troppo sto divagando vi lascio a gustare la profumata crema non senza prima avervi augurato<br />
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<strong>BUON APPETITO</strong>riccardahttp://www.blogger.com/profile/15471853974207111487noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1211519335427645451.post-58801829979631243132011-11-11T08:11:00.007-08:002012-02-13T08:23:17.611-08:00ORTO CLASSICO<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><b>FAMIGLIA NUMEROSA GUSTOSA E MEDICAMENTOSA QUELLA DEI CAVOLI CAPPUCCI</b><br />
<b>SAREBBE UN PECCATO NON PARLARVENE ANCORA</b><br />
<b><br />
</b><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfmeu88CrAvCen9u6EC8r_wf4pgFOQ0pN5ue5uePOvIP4O-vGLKgACyHOwye6HDTWsFhQJKCTwl-7_JaYHAbLd_0C0e1SI_Qe2arxmwumo10_LKlmu4dhL183PH_775K5VuZo3-WLEI5fe/s1600/-cavolo-cappuccio-brunswick.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfmeu88CrAvCen9u6EC8r_wf4pgFOQ0pN5ue5uePOvIP4O-vGLKgACyHOwye6HDTWsFhQJKCTwl-7_JaYHAbLd_0C0e1SI_Qe2arxmwumo10_LKlmu4dhL183PH_775K5VuZo3-WLEI5fe/s200/-cavolo-cappuccio-brunswick.jpg" width="200" /></a></div>Vi avevo lasciato con una promessa: che vi avrei parlato ancora di questo ortaggio così versatile e con così numerose varietà.<br />
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Ecco che quindi mi accingo a mantenerla e con piacere passo ad illustrarvi altre caratteristiche di questa verdura così comune così antica e con proprietà così benefiche.<br />
<br />
Come premessa voglio dirvi che la coltivazione del <b>cavolo cappuccio</b> impegna per lungo tempo il terreno e quindi è più adatta in piena terra sia per la sua durata che per l'ingombro delle sue piante.<br />
<br />
Ma non disperino quelli che hanno un terrazzo o un balcone perchè vi sono alternative validissime e altrettanto gustose.<br />
<br />
Si possono piantare a settembre ad esempio varietà primaverili e raccogliere a marzo i loro cappucci appena formati che saranno un gustoso complemento alle insalatine di primavera liberando presto i vasi per altri ortaggi.<br />
<br />
Oppure piantate in autunno le varietà ornamentali che faranno un figurone sul vostro balcone con i loro vari colori dal magenta al bianco.<br />
<br />
Nessuno vi vieterà di coglierne qualche foglia e di mescolarla alle varie insalate invernali per un ulteriore aggiunta di vitamine e ottimi principi nutritivi.<br />
<br />
Prendete vasi capienti anche se non occorre siano molto profondi e riempiteli con buona terra fertile. <br />
<br />
Non concimatela e rinvasate le piantine prese da un buon vivaista vi consiglio di acquistare queste ultime e non procedere con la semina piuttosto delicata.<br />
<br />
Innaffiate frequentemente ma non eccessivamente perchè il terreno specie quando fa freddo non deve mai essere eccessivamente umido ma non fate mai mancare l'acqua altrimenti ci potrebbe essere un arresto nello sviluppo delle piante.<br />
<br />
Resisteranno bene ai freddi invernali specie se avrete l'accortezza di addossarle ad un muro e di coprirle se il clima fosse proprio gelido, con un velo di tessuto non tessuto, un tempo si usava la paglia, e così avrete un bell'ornamento per il vostro balcone e gustose fresche foglie per la vostra tavola.<br />
<br />
Passiamo adesso a descrivere le varie varietà di cavolo cappuccio che si dividono in primaverili, estive, autunnali e vernine a foglie bianche, a teste rosse e poi ci sono le varietà di verza...si potrebbe riempire mezzo blog :-)<br />
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Qui accennerò alle più importanti ma mi riservo di fare ulteriori post per le varietà più rare.<br />
<br />
E' bello coltivare varietà rare perchè non scompaiano e anche per gustare sapori dimenticati.<br />
<b><br />
</b><br />
<b>VARIETA' DI CAVOLO CAPPUCCIO BIANCHE E ROSSE</b><br />
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Un cavolo cappuccio che mi piace che intendo perciò trattar per primo per la sua precocità, per la tenerezza della sua bianchissima testa e perchè può esser colto anche immaturo quindi è adatto ad esser coltivato anche sui balconi è il <b>cavolo cappuccio tondo bianco.</b><br />
<br />
Ha numerose varietà adatte alla semina sia primaverile - estiva che autunnale -vernina alcune sono così precoci da esser pronte per la raccolta a soli 50 / 60 giorni dal trapianto delle piantine.<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhm1rrMlz5RRuBZxHUWOEXCO2czvCl9Nw98ShL58earyCs6aJKIPEJskrQ5_siEZcgSVLh8TSnAmPeTIvtQa2acb32ytPcTUHVH7Vh_R7b0cC6i4gRjMSLbrx4las1Z9g5r_I-WPVnQ6tnD/s1600/cavolo_cappuccio_2400px.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhm1rrMlz5RRuBZxHUWOEXCO2czvCl9Nw98ShL58earyCs6aJKIPEJskrQ5_siEZcgSVLh8TSnAmPeTIvtQa2acb32ytPcTUHVH7Vh_R7b0cC6i4gRjMSLbrx4las1Z9g5r_I-WPVnQ6tnD/s200/cavolo_cappuccio_2400px.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> cavolo cappuccio tondo bianco</td></tr>
</tbody></table>Hanno teste molto regolari e compatte con foglie chiare e cuore bianchissimo.<br />
<br />
La caratteristica che rende queste varietà particolarmente interessanti è che la loro testa è buona anche colta immatura del peso di circa un kg mentre se la si coglie a maturità si avrà una bella palla che può raggiungere i 2 kg e oltre a seconda delle varietà.<br />
<br />
Si prestano per molti usi, le teste immature son molto buone in insalata da sole tagliate a striscioline sottili o mescolate alle insalate di stagione, se le si coglie a maturità sono ottime in minestroni o cotte con le cipolle oppure possono essere fatte fermentare per avere dei gustosi crauti.<br />
<br />
Voglio ricordare che le varietà primaverili si seminano a fine luglio inizio agosto si trapiantano a settembre svernano e son pronte per essere raccolte da marzo in poi.<br />
<br />
Le varietà estive si seminano in febbraio marzo si trapiantano ad aprile giugno e si raccolgono a luglio e a settembre.<br />
<br />
Voglio citare qui due vecchie varietà che ho coltivato e che mi hanno dato ottimi risultati.<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHsXvxax0-TlV1v4tdg2cgG9RmQ3oZkNAc72AJ7x0ph2OQHpXVcSTITQwFZGyQLIZTGqTDbMGR-uvpJUQFOs37VXGkDO_NpjHoSvhLX84q-9KbB161N8YB_yMzrs9KlhX-RNLZ8c-kPJYp/s1600/semi-di-cavolo-cappuccio-cuor-di-bue-grosso.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHsXvxax0-TlV1v4tdg2cgG9RmQ3oZkNAc72AJ7x0ph2OQHpXVcSTITQwFZGyQLIZTGqTDbMGR-uvpJUQFOs37VXGkDO_NpjHoSvhLX84q-9KbB161N8YB_yMzrs9KlhX-RNLZ8c-kPJYp/s200/semi-di-cavolo-cappuccio-cuor-di-bue-grosso.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> cavolo cappuccio cuore di bue</td></tr>
</tbody></table>La prima è il cavolo cappuccio bianco <b>"cuor di bue grosso"</b> è una varietà primaverile e estiva con cappuccio conico compatto molto croccante adatta agli impianti autunnali per poter gustare in primavera le sue ottime teste.<br />
<br />
Quando una mia amica mi diede alcune piantine del <b>"Cavolo cappuccio quarantino di Napoli"</b> dicendomi che in circa 40 giorni avrei avuti pronti i cavoli non ci volevo credere ma ho dovuto ricredermi perchè in circa 40 giorni o poco più avevo nell'orto i cavoli pronti.<br />
<br />
Provate a seminarli in primavera avrete degli ottimi cavoli cappucci estivi precoci ma non per questo meno gustosi.<br />
<br />
E' una pianta rustica coltivata soprattutto nell'Italia Meridionale perchè sopporta la siccità.<br />
<br />
Un'altra varietà di grande pregio rustica con una testa voluminosa e compatta è la <b>"Quintale d'Alsazia"</b> una varietà autunnale particolarmente adatta da cuocere e per preparare i crauti.<br />
<br />
Se invece volete una varietà estiva precoce infatti dal trapianto alla raccolta non trascorrono più di 60 giorni cercate i semi del cavolo cappuccio <b>"Campo d'oro"</b>.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsffQOnh7l3g9SUzcRPtMPmKtskZqRUazbIZ3N8jzDXP-SzcDNlS6kw3ngrBWi0F5LIh9zD0kb7Kn7sUbKO7H0My3rMcDdZ7c5E5onxdlNVLn598OMtCqFkTF84u_5eYcyyLhvFQro_E4y/s1600/cavolo+cappuccio+d%2527oro.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsffQOnh7l3g9SUzcRPtMPmKtskZqRUazbIZ3N8jzDXP-SzcDNlS6kw3ngrBWi0F5LIh9zD0kb7Kn7sUbKO7H0My3rMcDdZ7c5E5onxdlNVLn598OMtCqFkTF84u_5eYcyyLhvFQro_E4y/s1600/cavolo+cappuccio+d%2527oro.JPG" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">cavolo cappuccio "campo d'oro" </td></tr>
</tbody></table>A maturazione ha una testa che rimane piccola, adatta quindi anche per terrazzi, con teste tonde di colore molto attraente bianco giallo che sembrano d'oro e che faranno un figurone anche dal punto di vista ornamentale nel vostro orto o sul vostro terrazzo e che inoltre hanno un sapore eccellente.<br />
<br />
Vediamo adesso le varietà di cavoli cappucci più rustiche e resistenti che sopportano anche il gelo e che vengono raccolte in inverno.<br />
<br />
Se si vuole ottenere una produzione regolare di cappucci durante i mesi invernali occorre seminare in due o più fasi da metà maggio a giugno e trapiantare a dimora le piantine da agosto a settembre.<br />
<br />
Una delle varietà più resistenti al gelo e largamente coltivata è la varietà <b>"Tundra" </b>vigorosa e di ottimo sapore.<br />
<br />
Le teste di grossezza media si formano da novembre a febbraio e sono croccanti e saporite.<br />
<br />
Un'altra ottima varietà invernale è il cavolo cappuccio <b>"Amager"</b> che forma una testa soda e grande può raggiungere i 2 kg di peso con foglie croccanti di sapore delicato.<br />
<br />
Adesso passiamo alle <b>varietà di cavoli rossi </b>che sono di crescita più lenta e adoperati maggiormente in salamoia e nelle conserve anche se le loro foglie color magenta stanno benissimo nelle insalate ma mettete solo quelle più tenere.<br />
<br />
Sono cavoli più impiegati nelle raccolte autunno-vernine delle varietà a cappuccio bianco.<br />
<br />
Una delle migliori varietà autunnali è la <b>"Ruby ball"</b> ha una maturazione precoce e può essere raccolta anche a fine estate la sua testa è solida e compatta con un colore rosso uniforme.<br />
<br />
La pianta è vigorosa poco adatta per la coltivazione in vaso.<br />
<br />
E' una varietà che ha un sapore dolce ma molto saporito molto adatta per la conservazione e la cottura.<br />
<br />
Un'altra ottima varietà autunnale è il <b>"Rosso grosso"</b> caratteristico per il suo colore rosso violaceo la sua grossa palla schiacciata all'apice e ottimo consumato in insalata o messo sotto aceto.<br />
<br />
Per le varietà di cavoli cappucci rossi invernali voglio citare Il <b>"Grosso d'Olanda invernale"</b> con cappuccio ovoidale rosso scuro con le foglie esterne molto increspate e erette.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfKznduu2HttzWWU67ZuYqDA9meG0BWzqsI0opmzdSt4Hqt8Y7na6cwsiXy8d9iOyOvsUwHO04-tn5jowVC2J4XoLMm1Cen8FI0PI7oIEmjR5Sg0EY8AM-gjJiSeQU6_RGxZamxUhilTTz/s1600/476.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="194" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfKznduu2HttzWWU67ZuYqDA9meG0BWzqsI0opmzdSt4Hqt8Y7na6cwsiXy8d9iOyOvsUwHO04-tn5jowVC2J4XoLMm1Cen8FI0PI7oIEmjR5Sg0EY8AM-gjJiSeQU6_RGxZamxUhilTTz/s200/476.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> cavolo rosso </td></tr>
</tbody></table>E' ottimo per la produzione di crauti.<br />
<br />
Ho scelto queste fra le principali varietà dei cavoli cappucci bianchi e rossi ma ve ne sarebbero numerose altre siccome però il tempo è tiranno mi riservo di trattarle prossimamente.<br />
<br />
<b>LA VERZA</b><br />
<b><br />
</b><br />
Passo a parlarvi dell'ultimo ma non meno importante gruppo del cavolo cappuccio: <b>la verza</b> una varietà selezionata all'inizio del 1600 proprio in Italia.<br />
<br />
La verza per le sue caratteristiche di coltivazione e le sue numerose varietà meriterebbe un post a parte ma siccome è una varietà del cavolo cappuccio la tratto qui riservandomi di trattare qualche rara verza di nicchia prossimamente.<br />
<br />
Diciamo che se il nome scientifico sia del cavolo cappuccio propriamente detto che della verza è uguale per entrambi Brassica oleracea, differisce però la varietà: var. capitata per il primo e var.sabauda per la seconda.<br />
<br />
Tutti e due formano una testa ma mentre nel cavolo cappuccio le foglie son lisce e la testa è formata da foglie strettamente avvolte, nella verza troviamo foglie bollose che rimangono leggermente aperte in prossimità della testa stessa.<br />
<br />
Le modalità di coltivazione e le date di semine trapianti e raccolta son le stesse del cavolo cappuccio.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div>Avremo quindi <b>varietà di verze estive autunnali e invernali.</b><br />
<br />
Ha un gusto più marcato e un odore più forte del cavolo cappuccio ha le stesse sue proprietà ed è ricca come quest'ultimo di vitamina A ,C e K importante per la coagulazione del sangue.<br />
<br />
Le regioni dove viene maggiormente coltivata sono il Piemonte, la Puglia, il Veneto,il Lazio e la Lombardia.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUlQU_krsqt8WVHy_zzOG2PDA8kIvG6SKn1tuyQ1y6D3-soyYIh2SxLJtxw-Ix1wYMYP0f7AU_sJB-RCxXpFA66d1o9pTFdp17_Dr2uitmu4zDhjtQU0IB_kcrgXzyyhA8Y-jjidzDyik9/s1600/cavolo+verza+precoce+d%2527Ingegnoli.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUlQU_krsqt8WVHy_zzOG2PDA8kIvG6SKn1tuyQ1y6D3-soyYIh2SxLJtxw-Ix1wYMYP0f7AU_sJB-RCxXpFA66d1o9pTFdp17_Dr2uitmu4zDhjtQU0IB_kcrgXzyyhA8Y-jjidzDyik9/s200/cavolo+verza+precoce+d%2527Ingegnoli.jpg" width="169" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> "primissimo d'Ingegnoli"</td></tr>
</tbody></table>Un anno seminai il cavolo verza <b>"Primissimo d'Ingegnoli"</b> per aver verze in estate.<br />
<br />
Seminato a fine marzo in semenzaio lo trapiantai a fine maggio a dimora. <br />
<br />
Attenzione che le piantine del cavolo verza son delicate come trapianto, innaffiare bene il terreno dove si mettono e dove sono e fare il trapianto la sera col fresco.<br />
<br />
Iniziai a aver verze pronte in agosto ottime davvero ma la verza è più una verdura autunno vernina secondo me.<br />
<br />
Quindi andiamo a vedere qualche varietà autunnale.<br />
<br />
Cavolo verza <b>"Testa di ferro"</b> ad esempio che davvero come dice il nome ha una testa molto compatta.<br />
<br />
Se lo si semina in tarda primavera si raccoglierà in autunno mentre se si semina in autunno si avrà il raccolto in primavera.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhE-nrNzsXW6MKqYRPrarUB3bKY0N8-s6-6y-OVRvbLkBEOzfUuLSBN0e0qtClbPjJspaVe4hWulOlFm04abM7ACQ-UByLOYp088MEKhyphenhyphenSmFKwa50x2fsIpCWKQv1hEjuS2HRLo59Yxn6ra/s1600/verza+testa+di+ferro.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhE-nrNzsXW6MKqYRPrarUB3bKY0N8-s6-6y-OVRvbLkBEOzfUuLSBN0e0qtClbPjJspaVe4hWulOlFm04abM7ACQ-UByLOYp088MEKhyphenhyphenSmFKwa50x2fsIpCWKQv1hEjuS2HRLo59Yxn6ra/s200/verza+testa+di+ferro.jpg" width="189" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> verza "testa di ferro"</td></tr>
</tbody></table>Tenete presente che la verza sopporta il freddo meglio del cavolo cappuccio anzi si avvantaggia di qualche gelata che la rende più tenera e gustosa.<br />
<br />
Un'altra tipica verza invernale che si può raccogliere sino a febbraio e oltre è il <b>"Trionfo d'inverno" </b>che non teme il freddo e ha una testa molto tenera e gustosa.<br />
<br />
Un'altra varietà che mi sento di consigliarvi è la "Vertus" una varietà invernale molto produttiva che è possibile raccogliere per tutto l'inverno e che si sviluppa molto lentamente quindi potete cogliere verze sino a primavera.<br />
<br />
La sua testa molto regolare e il suo colore verde scuro ne fanno una varietà molto attraente anche il sapore è intenso ma molto gradevole.<br />
<br />
Attenzione ai primi caldi che spaccano le teste delle verze e le fanno andare a fiore raccoglietele e conservatele in un posto asciutto e fresco.<br />
<br />
<strong>Con le varietà di cavoli e le verze potete fare un'aiuola molto ornamentale.</strong><br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTlydWFhoGK_h_8JiFCUn-O1D_iWFBITEUNB5L2XMOimCGlJzW6T3zJtkcsQgD4scFAewVLv5wspD0xDoMwPyZdVKw943YMMwXOvbKQfIPcyKfsLl9-ZkvE3lIpOHIQjd5L1D4IkEUEnSt/s1600/capeza+negra.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTlydWFhoGK_h_8JiFCUn-O1D_iWFBITEUNB5L2XMOimCGlJzW6T3zJtkcsQgD4scFAewVLv5wspD0xDoMwPyZdVKw943YMMwXOvbKQfIPcyKfsLl9-ZkvE3lIpOHIQjd5L1D4IkEUEnSt/s200/capeza+negra.jpg" width="189" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> cavolo cappuccio "capeza negra"</td></tr>
</tbody></table>Se avete uno spazio lungo e stretto spoglio in inverno specie se corre lungo un muro vi spiego adesso come riempirlo di colore.<br />
<br />
Questa spiegazione che adesso vi do va bene metterla in atto anche sul terrazzo se avete delle vasche grandi dove coltivate le verdure estive es i pomodori e che d'inverno rimangono drammaticamente spoglie.<br />
<br />
Contro il muro o sullo sfondo mettete una fila di cavoli neri toscani, ne ho parlato in un blog precedente, continuate con i cavoli a testa rossa intervallati da quelli a testa bianca, è meglio che compriate le piantine da un buon vivaista, poi una o due file, a seconda dello spazio, di cavoli "capeza negra" che spiccheranno fra i cavoli a testa bianca perchè il loro colore è verde scuro sul rossastro.<br />
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<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh19ssM4LkrJPV8mJE4Azj6pldU5Vu3lbXZ0NICGAE0x_3I2uDH3s3StNjcFvjXkdfBh7TfQJ0_OuNXj6vFN6rhFgs5wKWlVvKQhMRQVEBIN4yqeFLxVEGLDqSgFt6XZH9WeJHODtdRWGTM/s1600/8595085-cavolo-cappuccio-rosso-+ornamentale.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh19ssM4LkrJPV8mJE4Azj6pldU5Vu3lbXZ0NICGAE0x_3I2uDH3s3StNjcFvjXkdfBh7TfQJ0_OuNXj6vFN6rhFgs5wKWlVvKQhMRQVEBIN4yqeFLxVEGLDqSgFt6XZH9WeJHODtdRWGTM/s200/8595085-cavolo-cappuccio-rosso-+ornamentale.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"> cavolo ornamentale</td></tr>
</tbody></table>Infine per le prime file mettete una serie di cavoli ornamentali scelti per i loro colori chiari es panna, violetto o verde molto chiaro.<br />
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Le loro foglie screziate risalteranno e formeranno una macchia di colore che si protrarrà per tutto l'inverno.<br />
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Per quanto riguarda le ricette son innumeri come tantissime sono le varietà di questo ortaggio così versatile.<br />
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Io ho scelto un'antica ricetta valdostana molto adatta in questo periodo freddo ma ogni regione ha il suo modo di cucinare un ortaggio così antico anzi ogni luogo aveva le proprie caratteristiche ricette come erano particolari le varietà che venivano coltivate.<br />
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Vi esorto ad andare a cercar quelle che erano un tempo cucinate dove siete voi e gusterete piatti una volta comuni ma adesso con sapori dimenticati.<br />
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<b>ZUPPA VALDOSTANA</b><br />
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Ingredienti per due persone<br />
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90 gr di fontina<br />
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mezza verza<br />
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circa 1litro di brodo<br />
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4 fette di pane (meglio se raffermo)<br />
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mezza cipolla<br />
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30 gr di burro<br />
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sale q.b.<br />
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Prendere una capace padella e fate rosolare la cipolla nel burro.<br />
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Intanto pulire ed affettare a striscioline sottili la mezza verza che unirete alla cipolla quando questa è imbiondita.<br />
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Tirate a cottura a fuoco basso mescolando spesso e unendo un pò di brodo se vedete che si asciuga troppo.<br />
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Al forno tostate le fette di pane.<br />
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Prendete una pirofila mettete 2 fette di pane versatevi parte della verza cotta alternandola con delle fettine di fontina.<br />
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Terminate con le altre 2 fette di pane e sopra guarnite con le ultime fette di fontina che avrete lasciato per questo scopo.<br />
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Bagnate col brodo in modo che le ultime fette di pane, quelle che avete messo in superficie siano bagnate ma non zuppe.<br />
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Infornate per circa 10 minuti a forno caldo sui 200.<br />
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Non indugiate a portare in tavola appena vedete la fontina sciolta e le fette di pane ben dorate.<br />
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E' una minestra calorica adatta al periodo freddo che riscalderà lo stomaco e il cuore dei vostri commensali.<br />
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Minestra povera di altri tempi dove non si buttava via nulla e con le cose più povere, pane raffermo e verza si creavano piatti squisiti.<br />
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Speriamo che quegli antichi tempi vengano solo ricordati per la parsimonia e l'abilità delle persone che così bene sapevano cavarsela e che noi non dobbiamo ricalcarne le orme visti i tempi non troppo felici che si teme ci aspettino.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmw12vjgDCA4-jWxE003BjvL8IXDMy5Jy2RMdopJJ5jKB-N1LBYw9dMss3ccZHKcEN62KJ3Sk4xDo5N5aZMfxYsS_dM1j_DwRQ7k8CSYepNclIbkKEcQhlpXKztRb5lvquTYBa1z31Xy25/s1600/crauto+rosso.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmw12vjgDCA4-jWxE003BjvL8IXDMy5Jy2RMdopJJ5jKB-N1LBYw9dMss3ccZHKcEN62KJ3Sk4xDo5N5aZMfxYsS_dM1j_DwRQ7k8CSYepNclIbkKEcQhlpXKztRb5lvquTYBa1z31Xy25/s320/crauto+rosso.jpg" width="320" /></a></div>Ho parlato anche troppo vi lascio a gustare la salutare e profumata minestra non prima di avervi augurato<br />
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<b>BUON APPETITO</b>riccardahttp://www.blogger.com/profile/15471853974207111487noreply@blogger.com3