martedì 27 dicembre 2011

PIANTE DA FRUTTO esotiche

IL SUO PROFUMO E IL SUO GUSTO RICORDANO I TROPICI DA DOVE DERIVA MA ANCHE IN SICILIA SI COLTIVA


 frutteto di alberi di papaye
Nelle giungle tropicali vivono alberi da frutta davvero straordinari alcuni  divengono così popolari che si diffondono al di fuori dei loro paesi d'origine e trovano fortuna  in luoghi lontanissimi da questi.

Uno di questi alberi già conosciuto dalla civiltà Atzeca, è originario delle zone centrali del Centro America e prospera in quelle giungle tropicali regno della biodiversità vegetale che ancora tanti segreti nascondono.

Gli Indios delle foreste Amazzoniche lo consumano da sempre e per le sue proprietà l'hanno ribattezzato "albero della vita".

Essi conoscono da secoli l'utilità di questo frutto che costituisce un elemento chiave per la loro dieta per la ricchezza delle sue sostanze nutritive.

Il primo europeo che ebbe la fortuna di assaggiarlo fu Hernan Cortes  quando incontrando la civiltà Atzeca nel 1519 fu ricevuto come un dio presso quelle popolazioni e alla fine di un copioso banchetto gli venne offerto uno strano frutto grande come un melone ma con una forma che ricordava una grossa pera e con una polpa morbida e rosata.

Quel frutto lo aiutò a digerire il troppo cibo consumato e quando chiese agli Atzechi il nome di quel frutto così particolare essi risposero con un suono simile alla parola "Ababai" che lo spagnolo tradusse con Papaya  nome che è giunto sino ai nostri giorni.

 VASTA DIFFUSIONE DI QUESTA PIANTA TROPICALE

Questo frutto ha una diffusione mondiale e viene coltivato in tutti quei luoghi dove il clima è caldo umido ma anche in serra può essere  allevato come vi dirò meglio più avanti.

Viene chiamato con diversi nomi a seconda del luogo dove viene coltivato, a Cuba viene chiamato  "Fruta bomba" in Brasile "Mamao"  in nuova Zelanda e in Australia dove è diffuso lo si indica col nome di "Pawpaw".

La papaya è chiamata anche "frutto della vitalità" nome che richiama le proprietà toniche, rivitalizzanti e energetiche di questo frutto.

 Il navigatore portoghese Vasco de Gama descrisse l'albero che portava questi frutti con l'appellativo di "Albero d'oro, dell'eterna giovinezza".

L'origine esatta di questa pianta non si conosce con precisione ma si crede originaria dell'America tropicale conosciuta in tutto il Sud e Centro America da dove si è diffusa ad opera dei portoghesi e degli spagnoli, nel sedicesimo secolo in India  e nelle Filippine grazie anche alla lunga vitalità dei suoi semi.

Dalle isole Bahamas si è diffusa in Florida dove viene ampiamente coltivata.

Nel bacino del Mediterraneo vi sono coltivazioni in Israele mentre in Italia solo in Sicilia può venire  allevata in quanto non sopporta temperature vicine allo 0 gradi e quindi deve essere protetta in serra nei mesi più freddi.

Infatti la  temperatura affinchè la pianta non arresti la sua crescita non deve essere inferiore ai 15 gradi mentre la sua temperatura ottimale è sui 25 gradi.

I frutti che giungono in Europa sono di una varietà più piccola di quelle che comunemente crescono nelle aree tropicali e provengono dalle Hawaii mentre è il Brasile che produce un terzo della produzione mondiale di questo frutto.

DESCRIZIONE DI QUESTO ALBERO  PARTICOLARE


La pianta appartiene alla famiglia delle Caricacee una famiglia di piante che annovera  circa 25 specie tutte dei paesi tropicali, il suo nome scientifico è Carica Papaya e può vivere fino a circa 20 anni.

Si presenta come un albero ma in realtà è una pianta erbacea con un fusto  cavo alto dai 3 agli 8 metri dritto con pochissime ramificazioni il cui tronco anche in età matura ha una consistenza poco legnosa morbida con numerose cicatrici dovute alla caduta delle foglie che sono disposte a rosetta all'apice del tronco stesso.

Le foglie emergono con un lungo picciolo direttamente dall'estremità superiore del tronco sono larghe,  profondamente divise in 7 lobi e molto grandi possono raggiungere i 50 - 70 cm di diametro.

La vita delle foglie è mediamente dai 4 ai 6 mesi e sia le foglie che il gambo sono abbondantemente provvisti di un lattice bianco irritante.

La biologia fiorale della papaya è molto complessa.

I fiori nascono all'estremità ascellare delle foglie e  possiamo avere  piante ermafrodite e altre che sono invece dioiche cioè presentano  fiori solo  maschili  o solo  femminili.

Alcune piante  possono produrre in certe annate solo fiori maschili, in altre si hanno alternativamente fiori femminili o ermafroditi si pensa che  questi cambiamenti siano dovuti alle variazioni di temperatura.

Solitamente questa è una specie dioica: le piante maschili emettono fiori bianchi molto profumati che formano gruppi penduli  invece le piante femminili hanno fiori solitari e fissati direttamente al fusto.

 fiori maschili di papaya
Una pianta maschile è in grado di impollinare 10 o 15 piante femminili e se voi avete una sola pianta e questa si rivela essere maschile fiorirà ma senza fruttificare.

Il frutto è una bacca di forma ovoidale giallo verdastra quando raggiunge la maturazione simile ad un melone che racchiude nel suo interno una cavità piena di una sostanza gelatinosa in cui vi sono numerosi piccoli semi neri ricoperti di una pellicola mucillaginosa.

Esistono anche varietà senza o con pochissimi semi.

La buccia sottile  è molto resistente ed è verde nel frutto immaturo mentre si colora di verde/giallo o di arancione quando questo giunge a maturazione.

La polpa è dolce, succosa, aromatica con un gusto che ricorda l'ananas e la banana  ma anche il melone in certe varietà, di colore rosato o giallo.

 fiore femminile
Questa pianta in un clima congeniale, vale a dire nei tropici di cui è originaria fiorisce e fruttifica tutto l'anno quindi sulla stessa pianta  si possono ammirare contemporaneamente fiori e frutti questi ultimi in diversi stadi di maturazione.

In Sicilia dove viene coltivata all'aperto ma protetta nei periodi più rigidi, i frutti maturano in inverno.

Questi giungono a maturazione se la temperatura non scende sotto i 15 gradi, temperature più rigide o forti escursioni termiche diurne o notturne determinano la cascola dei frutti oppure un loro sapore non ottimale.

La papaya non è una pianta molto longeva ma cresce e si sviluppa rapidamente anche perchè nelle regioni tropicali non c'è la stasi vegetativa indotta qui da noi dalle basse temperature.

 Papaye di anni due già cariche di frutti alle Canarie
Già al secondo anno di vita questa pianta si sviluppa in modo tale che è in grado di fiorire e di portar frutti come si vede dal'immagine che ho postato qui.

 COLTIVAZIONE POTATURA E MOLTIPLICAZIONE

Questo albero da frutto non è facile da coltivare alle nostre latitudini mentre si sviluppa in modo rigoglioso e facilmente dove il clima è naturalmente caldo e il terreno è ottimale per la sua crescita.

Nel terreno si mettono piante già sviluppate con un sesto d'impianto che è 3 X 3 dopo aver fatto uno scasso profondo e aver introdotto nel suolo letame ben maturo.

Per quanto riguarda il terreno la papaya lo vuole sciolto e soprattutto molto ben drenato in questo è una pianta parecchio esigente perchè facilmente soggetta a marciumi radicali se il drenaggio dell'acqua nel terreno non è ottimale.

Non è facile l'irrigazione  infatti benchè le fragili radici di questa pianta tendano a marcire in presenza di troppa acqua tuttavia il fusto non legnoso e le grandi figlie ne richiedono parecchia.

Quindi bisogna saper dosare molto bene la quantità di acqua, innaffiarla ma aspettare che il terreno si asciughi bene fra un'innaffiatura e l'altra e soprattutto curare molto bene il drenaggio specie se la pianta si trova a vivere in vaso.

Della temperatura ho già accennato ma ripeterò qui le notizie principali.

A 0 gradi la pianta muore per allevarla al meglio le temperature non devono scendere sotto i 15 gradi sia di giorno che di notte con escursioni termiche non molto pronunciate.

La temperatura ottimale per vedere la vostra pianta di papaya fiorire e fruttificare al meglio deve essere sui 25 gradi sia diurna che notturna.

Quando le temperature scendono le piante smettono di fruttificare e fiorire per  riprendere una volta che queste siano salite.

Amano una intensa luminosità anche se le grandi foglie possono avere macchie marroni dovute a scottature solari le papaye amano la luce del sole che porta a maturazione un maggior numero di frutti e carica questi di zuccheri e di sapore migliore.

 fiore femminile e frutto in formazione
A causa della sua alta resa questa pianta abbisogna di concime sia sotto forma minerale specialmente azoto, ma anche di letame che apporta i nutrienti di cui questo albero a rapida crescita ha bisogno.

La concimazione deve avvenire almeno una volta l'anno nelle nostre latitudini è meglio concimare in primavera.

Gli alberi diventano eccessivamente alti e perdono il loro vigore con l'età diventando più deboli e fruttificando meno con frutta più piccola quindi dove le papaye vengono coltivate in piena terra si piantano spesso giovani alberi per il rinnovo.

Questa pianta avendo un tronco dritto con chioma solo sulla sommità teme il vento che facilmente la sbilancia, ha radici fragili che mal reggono le folate violente, inoltre il vento rovina le sue grandi foglie quindi occorre prevedere ciò e piantarla in un luogo riparato.

 La papaya non necessita di potature per svecchiarla potete tentare la capitozzatura.

Nella stagione secca tagliate il tronco in prossimità di una gemma spesso l'albero si rinnova e da una fruttificazione più abbondante ma non è sempre così a volte c'è pericolo che non si riprenda.

La raccolta dei frutti nelle latitudini che permettono di avere la pianta di papaya sempre in produzione avviene dopo 4 o 5 mesi dalla fioritura mentre da noi a causa del clima non ottimale ritarda sino a 9 mesi dopo l'allegagione.

La raccolta può essere manuale o con l'aiuto di piattaforme e il grado di maturazione del frutto alla raccolta dipende dalla sua destinazione: maturazione completa se è destinato alla trasformazione industriale mentre se dev'essere consumato fresco lo si coglie all'invaiatura cioè all'inizio della maturazione stessa quando la sua buccia inizia a diventare gialla.

Un frutteto specializzato ha una elevata resa però le piante di papaya si sfruttano presto e la produzione cala quindi conviene rinnovare il frutteto ogni 3-4 anni.

Il segreto per avere un frutteto produttivo di papaye, con temperature, luminosità e terreno adatti è di rinnovare spesso le piante.

MOLTIPLICAZIONE

Niente di più facile che procurarsi i semi della papaya, basta che andiate in un  supermercato e ne acquistate il frutto:  vi donerà moltissimi semi.

Guardate da dove proviene la pianta quelle delle Hawaii germinano con più difficoltà perchè spesso viene data una sostanza per uccidere i parassiti della frutta non così invece se proviene dal Brasile o da località dei Caraibi.

Prendete una certa quantità di semi lavateli sotto acqua corrente in un colino per togliere la pellicola mucillaginosa e fateli ammollare per una notte in acqua tiepida eliminando tutti i semi che galleggiano dopo l'ammollo.

Piantateli quasi a livello del terreno se li mettete nelle pastiglie di torba potete, dopo averle ben inumidite mettere al loro centro un seme.
  
I due principali fattori che fanno germinare il seme e soprattutto che fanno crescere sana la piantina sono il calore e la non eccessiva umidità che li fa marcire anche se una certa umidità è pur sempre necessaria per la germinazione.

Quindi la cosa migliore sarebbe inserire le vostre pastiglie di torba con i semi in una germinatoio riscaldato sui 20 gradi dove dopo circa un mese o poco meno vedrete spuntare le vostre piantine.

Se seguite questi accorgimenti non è difficile farle germinare più difficile invece è allevarle nel nostro clima ben distante dal clima tropicale  da dove la pianta proviene.

 notate i semi della papaya
Se siete in Sicilia in un punto particolarmente riparato e caldo potete tentare di far acclimatare la vostra papaya in piena terra coprendola però nei mesi più duri dell'inverno.

Ecco come dovete procedere: quando le piante hanno raggiunto i 5 cm dovete rinvasarle in vasi singoli attenzione al rinvaso a causa della grande delicatezza dell'apparato radicale della pianta ma potete interrare senza manipolarle le pastiglie di torba con la pianticella spuntata.

In un anno la papaya supera il mezzo metro è una pianta dalla crescita molto veloce.

Quindi occorre armarsi di tanta pazienza tenere per il primo anno la pianta in vaso ricoverarla in serra fredda, va bene anche una veranda luminosa, per farle passare l'inverno ed irrobustirla per poi piantarla in piena terra  nella primavera seguente.

Se l'estate è calda dovrebbe fiorire e fruttificare se è pianta ermafrodita.

Viene impollinata dalle api e da altri insetti impollinatori ma se fiorisce in serra occorre procedere all'impollinazione manuale prelevando con un pennellino il polline dai fiori maschili e passandolo poi delicatamente sui pistilli dei fiori femminili.


Consiglio di allevarne diverse sia per le morie sempre in agguato sia perchè se son maschi niente frutta e anche se è solo femmina niente frutta se non ha vicino un maschio per l'impollinazione.

Se volete una piantina certificata di una determinata varietà ed ermafrodita allora dovrete andare a comprarla in vivaio.

 papaya nana adulta
Cercate una varietà nana più facile da allevare specie se la vostra zona è ventosa.

Tutte le piantine di papaya è bene siano messe in una zona molto luminosa ma riparata  il riparo di un muro per esempio andrebbe  molto bene le tutela dal vento e rilascia calore nei periodi più freddi.

VARIETA'

Sono molto numerose le varietà di papaya esistenti se ne contano più di 50 varietà sparse lungo tutta la fascia tropicale del globo.

Inoltre siccome la pianta di papaya si riproduce per seme molte nuove varietà appaiono frequentemente quindi in ogni zona vi sono varietà che si sono acclimatate a seconda delle caratteristiche della zona stessa.

Attualmente si ricercano varietà ermafrodite che non necessitano di impollinatori maschili e con frutti non troppo voluminosi in quanto più ricchi di zuccheri e più facilmente commerciabili.

Si cercano anche cultivar nane o di altezza non eccessiva per facilitare le operazioni di raccolta dei frutti e evitare i danni provocati dal forte vento.

Si sta lavorando per avere varietà più resistenti al marciume radicale e del colletto un difetto  di questa pianta che incide pesantemente sui frutteti da reddito e non solo.

Le varietà ermafrodite più diffuse sono Solo, Kapoho Solo, Sunrise.

 varietà Sunrise
La varietà "Sunrise" ha la forma di pera la sua buccia è liscia con una polpa di colore rosso-arancio dolce con un alto contenuto di zuccheri  e presenta facilità nell'estrarre i semi per consumare la polpa.

E' una cultivar precoce i primi frutti maturano dopo appena 9 mesi dall'impianto e la sua altezza è contenuta non superando i 4 metri.

La varietà "Solo" è una varietà coltivata soprattutto nelle isole Hawaii  dal 1919 al 1936 è stata l'unica cultivar di papaya allevata in queste isole.

"Solo" produce piante ermafrodite o solo femminili con frutti piccoli di mezzo kg o di un chilo di ottima qualità.

La sua buccia  sottile a completa maturazione del frutto diviene di un bel colore giallo arancione, la sua polpa molto dolce è di colore arancione chiaro.

Adatta al trasporto per la bontà del suo frutto e per la piccola pezzatura è una cultivar molto ricercata purtroppo molto suscettibile all'attacco di un virus che distrugge le piantagioni e che si cerca di combattere cercando di selezionare ceppi di questa cultivar più resistenti all'azione del virus.

 varietà Kapono
 La varietà Kapono è una papaya che cresce solo nelle isole Hawaii dove il terreno fertile  e drenato dei vulcani, le notti fresche e le giornate calde costituiscono il clima e il terreno ottimale per la crescita di questa particolare cultivar di papaya che si presenta a forma piriforme con polpa gialla e con un sapore morbido e dolce.

Queste sono le cultivar che più frequentente si possono acquistare qui da noi  ma ve ne sono molte altre e qui ne accennerò alcune delle più note che a volte giungono sino a noi così se per caso ne doveste piantare i semi saprete a quale varietà appartengono.

Le papaye messicane sono piante più grandi di quelle delle Hawaii di forma lunga e arrotondata con un colore della buccia verde/giallo.

I loro frutti possono raggiungere i 10 kg di peso e il sapore della loro polpa che ha un colore che a seconda delle varietà va dal rosso al color salmone, ricorda quello del melone.

Una delle varietà messicane più note è la cultivar  "Maradol" di forma allungata con buccia sottile che vira al giallo a piena maturità e polpa color salmone con frutti che possono pesare dai 2 agli 8 kg.

Il picco della sua raccolta e commercializzazione va da dicembre a maggio.

Molte altre cultivar offre questo frutto così noto e che tanta diffusione ha per la sua bontà e utilità ma non mi sembra il caso di approfondire eccessivamente questo suo aspetto in quanto queste  che ho descritto sono le varietà che più comunemente si trovano in vendita qui da noi e quindi allevabili partendo dal seme.

COLTIVARE LA PAPAYA IN VASO

 Negli anni 80 sull'onda del successo della coltivazione del kiwi alle nostre latitudini, si ebbe un grande interesse per la coltivazione di specie tropicali inclusa la papaya.

Nelle zone costiere siciliane si è allora costatato che era possibile acclimatare e coltivare con successo molte specie tropicali come il mango, il babaco e la papaya.

C'è da considerare che da lungo tempo alcune piante da frutto tropicali si sono così bene acclimatate in Sicilia da diventarne un pò il simbolo come il fico d'india che non è originario dell'isola ma proviene dal Messico.

Quindi se qualche lettore abita in quelle zone è possibile che possa in piena terra coltivare specie esotiche come la papaya che gli daranno tante soddisfazioni e frutta insolita proveniente non da lontani paesi con lunghissimi viaggi che ne fanno scadere le qualità e il sapore, ma dal giardino, dall'orto o dal frutteto di casa sua!

Per tutti gli altri italiani che non abitano alle suddette latitudini non c'è scampo: la papaya va coltivata in vaso e ritirata in serra fredda quando calano le temperature.

Qui cominciano le dolenti note perchè questa bella pianta tropicale è capricciosa per non dir di più.

Ci vuole un pollice davvero verde per riuscire in questa impresa però che soddisfazione riuscire a gustare un frutto della "nostra" papaya coltivata  nell'Italia del Nord.

Proverò a dare le informazioni che possiedo e l'esperienza che ho fatta io un pò deludente in verità ma che vorrei ripetere, magari in primavera comprando una piantina già irrobustita.

 fiori femminili papaya
I semi di questa pianta come ho già detto nella sezione "moltiplicazione" germinano con relativa facilità il difficile è allevarli senza farli morire.

Sono soggetti a marciumi radicali e vogliono un ambiente molto luminoso anche in inverno e con i nostri inverni bui se non c'è un'illuminazione di rinforzo filano si indeboliscono e..se ne vanno com'è successo con i miei già grandini.

Consiglio di provare a seminare in primavera portare fuori le piante travasate in estate e ritirarle in serra fredda nei mesi invernali.

Alcuni appassionati hanno fatto così riuscendo ad aver in fioritura e fruttificazione questa bella pianta tropicale.

Se si vuole essere più certi comprare da un buon vivaista una piantina già irrobustita e non dimenticatevi di chiedere che sia ermafrodita  perchè se è dioica una sola non basta.

Naturalmente il terreno dev'essere sciolto e il drenaggio del vaso perfetto il terreno per il rinvaso sia    fertile e leggermente acido.

Per poter essere portata all'aperto dove si avvantaggerà dell'aria e della luce solare le temperature devono essere stabilmente sopra i 15 gradi.

Vedrete che se si troverà bene nel posto dove l'avrete collocata ben presto inizierà a crescere e a fiorire  con una rapida crescita.

 inizio fruttificazione papaya in serra
 Concimate a più riprese la pianta di papaya con un concime minerale composto da azoto fosforo e potassio ma aspettate che abbia più di un anno per somministrare in primavera letame ben maturo nel terreno, lo vendono i garden più forniti sotto forma di letame disidratato.

Una pianta la cui crescita è così rapida va rinvasata ogni anno sino a raggiungere il vaso più capiente che potete permettervi, attenzione al carico della soletta se è situata su un terrazzo, sempre consigliabile poi è il vaso di terracotta che non surriscalda le già fragili radici e permette loro di respirare.

Il rinvaso è operazione delicata da effettuarsi in primavera cercando di preservare integro il più possibile il pane di terra.

Conviene essere in due per effettuare questa operazione sempre un pò traumatica per la pianta stessa.

Se tutto sarà andato come deve avrete una bella pianta tropicale che vi allieterà con la sua profumata fioritura e si spera anche con la sua fruttificazione.

PAPAYA IL FRUTTO DELL'ETERNA GIOVINEZZA

Importantissime e molteplici sono le caratteristiche nutrizionali di questo frutto così spiccate che fra le popolazioni caraibiche viene chiamato "frutto degli angeli"  perchè è dal suo frequente consumo che attingono la loro vitalità e  prolungata giovinezza.

Non solo presso quelle popolazioni ma la papaya per la sua bontà e soprattutto per i suoi molteplici benefici è uno dei frutti più coltivati ed apprezzati a livello mondiale.

Infatti  è ricca di enzimi, di vitamina C e di carotenoidi che contengono la vitamina A inoltre possiede le vitamine del gruppo B.

 E' povera di sodio ma particolarmente ricca di potassio, povera di grassi e ricca di fibra.

E' adatta a chi fa dieta  infatti 100 gr di papaya contengono solo 36 calorie.

Questo frutto facilita la digestione, protegge l'organismo essendo un forte ossidante, favorisce l'espulsione delle tossine e delle scorie metaboliche.

Stimola le difese immunitarie aumentando la vitalità, riducendo il rischio di tumori e prevenendo l'invecchiamento precoce in quanto col suo elevato contenuto di carotenoidi agisce contro i radicali liberi fra i principali responsabili dei processi dell'invecchiamento.

E' uno dei migliori rimedi naturali contro le infiammazioni dello stomaco in generale e della gastrite in particolare perchè il suo effetto antinfiammatorio si unisce alla proprietà della papaina un enzima contenuto in abbondanza nella papaya che facilita la digestione delle proteine.

Utile quindi consumare questo frutto dopo un abbondante pasto per favorire i processi digestivi.

La papaina per questa sua caratteristica viene impiegata in diversi paesi nell'industria alimentare per rendere le carni più tenere.

Le sue proprietà anti infiammatorie danno sollievo anche nelle scottature minori e per uso dermatologico sono stati creati dei farmaci a base di questo frutto.

Tra le altre proprietà conosciute ci sono quelle diuretiche e lassative che favoriscono il transito intestinale.

Infine per l'elevato contenuto di vitamine, di sali e di carboidrati è utile anche nei casi di stress e superlavoro dove ne viene consigliata l'assunzione.

Questo frutto è un vero e proprio scrigno colmo di preziosi nutrienti che portano al nostro corpo i più grandi benefici.

Vi chiederete come consumare un frutto dalle così numerose virtù e io vi rispondo subito dicendo che potete mangiarlo crudo a fine pasto come ottima frutta.

Tenete presente che la papaya è completamente matura quando la buccia assume la sua caratteristica colorazione che varia a seconda delle cultivar ma che in genere è gialla/ verde.

Per conservarla riponetela in un luogo fresco ed asciutto e attenzione a metterla in frigo se le temperature di questo si avvicinano troppo agli 0 gradi.

Se invece volete cucinarla ecco qui una ricettina semplice semplice ma farà la sua figura ed è molto gustosa a me è molto piaciuta.

PAPAYA AI MIRTILLI

Ingredienti per due persone

una papaya un pò grande

100 gr di mirtilli

mezzo limone

un cucchiaino di zucchero di canna (a chi piace dolce)

Pulisci, taglia in due per il lungo la papaya e privala dei suoi semi.

Scava le due metà della papaya togliendo la polpa che farai a dadini piccoli ma rispettando la buccia, devono risultare come due "barchette".

Unisci in una terrina la polpa della papaya  con i mirtilli e spruzza il tutto con il mezzo limone aggiungendo se ti piace più dolce il cucchiaino di zucchero.

Riempi le due metà della papaya con la macedonia così ottenuta e metti in frigorifero almeno mezz'ora prima di servire.

A fine pasto porta subito in tavola e


BUON APPETITO

PS questa ricetta è adatta per il suo gusto e le sue calorie come fine pasto di una romantica cenetta

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