sabato 27 agosto 2011

ORTO SUL BALCONE

 QUELL'AMAROGNOLO CHE CONQUISTA

 Sul nostro balcone di fine agosto se coltiviamo  il radicchio nelle sue numerose varietà avremo una fresca insalata che allieterà le nostre tavole in un periodo avaro di insalate fresche.
  
Questa verdura un pò amarognola ma così benefica farà bella mostra di sè con le sue foglie rosse  o variegate a seconda delle varietà nei grigi mesi invernali fornendoci foglie sempre fresche e croccanti sino all'inizio della primavera.

Il radicchio è una varietà di cicoria appartiene alla famiglia delle Compositae  il suo nome scientifico è Cichorium intybus.

Deve il suo nome al termine greco Kichoria mentre intybus è il nome che i romani davano ai radicchi selvatici.

La cicoria selvatica veniva adoperata per scopi curativi e viene citata nel papiro di Erbes scoperto a Luxor in Egitto  che si fa risalire a 3.500 anni  a.C.

Il Radicchio che conosciamo è una particolare varietà di cicoria selvatica.

Si suppone che particolari piante di cicoria selvatica a foglie rosse siano state introdotte in Italia attorno al quindicesimo secolo e nel corso del secolo successivo i coltivatori veneti abbiano migliorato queste varietà sino a farle diventare il radicchio così come è giunto ai giorni nostri.

Sulle   origini del radicchio son fiorite molte leggende e supposizioni qui voglio ricordarne alcune.

Si narra che al tempo del Medioevo alcuni uccelli abbiano lasciato cadere dei semi sulla cornice del campanile di Dosson un paesino veneto.

Alcuni contadini attirati dalle insolite piante le avrebbero raccolte e un pò alla volta avrebbero imparato a coltivarle e a migliorarle da qui la nascita del radicchio.

Si narra anche un'altra storia sulle origini del radicchio.

Un reduce delle guerre napoleoniche  portò nella sua patria i semi di un'insolita pianta che fu coltivata negli orti locali sinchè un certo Van Den Borre un esperto giardiniere chiamato dall'Olanda per allestire il giardino di una villa del luogo, non insegnò ai contadini le tecniche di imbianchimento che già nel suo paese si adoperavano per l'insalata belga e così nacque il radicchio odierno.

Come sia andata di sicuro non si sa e le congetture son molte quello che è certo però è che ai primi del 900 già si vendeva la semente del radicchio rosso nei cataloghi quindi l'inizio della sua coltivazione può collocarsi a metà ottocento.

I radicchi sono ricchi di sali minerali e vitamine,  contengono parecchia di acqua e hanno scarse calorie.

La loro particolarità risiede nel fatto che son molto più ricchi di fibra rispetto agli altri ortaggi da insalata, ne contengono più del doppio quindi hanno proprietà lassative,  depurative e protettive per il fegato.

Il colore rosso caratteristico di questa pianta la rende carica di antocianine  queste molecole proteggono le foglie  del radicchio dai raggi ultravioletti e quando noi le mangiamo esse esercitano un'analoga funzione protettiva all'interno del nostro corpo contro i radicali liberi e  gli agenti ossidanti che sono una  delle cause dell'invecchiamento cellulare.

Questa insalata  è una verdura perenne che si semina in estate per avere  un raccolto autunnale e invernale.

La sua caratteristica e quella di avere dei cespi, le foglie si chiudono e formano  una palla rossa o variegata a seconda delle  varietà con coste pronunciate bianche e carnose e un cuore croccante mentre il fusto rigido se tagliato emette un lattice biancastro.

Il suo sapore tende all'amarognolo più accentuato nelle varietà tardive.

Il radicchio va seminato sino a fine luglio ma se il clima è mite anche sino a fine agosto, qui dipende dove è situato il vostro  balcone, ama  il clima fresco le piante iniziano a formare la  caratteristica palla quando le temperature scendono.

Si semina diradando poi le piantine quando queste hanno emesso  circa una diecina di foglioline lasciando fra pianta e pianta almeno cm 35 per permettere che il cespo si formi agevolmente.

Sinchè il clima si mantine caldo e asciutto annaffiate regolarmente le giovani piantine ma appena le temperature si fan più miti diradate le innaffiature fornendo acqua solo quando il terreno è ben asciutto.

Il trapianto di piantine già formate è un'operazione delicata in quanto il radicchio soffre i trapianti e si riprende con difficoltà.

Trapiantare la sera e proteggere dal caldo le piantine innaffiandole abbondantemente e tenendo i contenitori all'ombra sinche non si siano riprese dal trapianto.

Dopo circa due mesi dalla semina potremo iniziare a prelevare i cespi tagliando netto la pianta ma lasciando la radice che ne produrrà altri più piccoli.

Durante le giornate di gelo intenso proteggere i vasi o meglio le cassette con un velo di tessuto non tessuto per aver radicchio fresco sino a primavera.

Se lo coltiviamo senza la tecnica dell'imbianchimento otterremo dei cespi non troppo compatti verdi variegati di rosso ma non avremo quella croccantezza e quel colore rosso vivo che vengono dati da questa pratica.

Si può ovviare a ciò coprendo il cespo già ben formato con un vaso rovesciato la pianta ricevendo così poca luce inizia l'imbianchimento che è dato soprattutto da non esporre la pianta alla luce solare diretta.

Così  il cespo prenderà il caratteristico colore rosso vivo e diventerà più tenero e croccante.

Nelle zone del veneto dove il radicchio viene coltivato in quantità per la vendita l'imbianchimento è una operazione complessa che richide numerosi passaggi.

Le piante dopo un perido di scarsa luce vengono poste in particolari vasche al buio e con acqua corrente che le rende  più bianche e più tenere.

Le varietà di radicchio sono numerose citerò il "Rosso di Treviso" con un cespo lungo e stretto a forma di fuso coste grandi e bianche e foglie rosse a maturazione, il "Rosso di Verona" che si differenzia dal primo perchè forma un grumolo pieno e compatto.

La sua nervatura è bianca e ben sviluppata mentre il suo fogliame è rosso scuro.

Per ultimo, ma non ultimo voglio ricordare il "Variegato di Castelfranco" considerato il miglior radicchio per quanto riguarda le sue caratteristiche organolettiche, con foglie grandi e rotondeggianti a margine sfrangiato, in autunno compaiono le caratteristiche maculature di colore viola rossastro.

L'imbianchimento determina l'accrescimento delle foglie centrali che rimangono aperte senza formare il grumolo il loro colore varia dal bianco crema al verde con ampie variegature rosso violacee.

Il caratteristico colore delle sue foglie e le sue sfumature particolari hanno valso a questa qualità di radicchio il soprannome di "insalata orchidea".

Per quanto riguarda il terreno il radicchio non ha eccessive pretese basterà della buona terra universale attenzione a creare un buon  drenaggio perchè anche se nei primi stadi della sua crescita  va annaffiato con una certa frequenza teme i ristagni d'acqua che generano marcescenza.

Mi son dilungata anche troppo per parlarvi di una verdura che tanta parte ha presso le popolazioni venete che la tengono in gran conto.

Coltivatela sul vostro balcone dove col suo colore inusuale farà bella mostra di sè sia nel vaso che sulla vostra tavola.

Il radicchio è un'insalata che può esser consumata sia cruda per gustose insalate invernali che cotta  sia alla griglia come accompagnamento delle carni  che nel risotto
.
Eccovi adesso una colorata ricettina che vi consentirà di fare il pieno di minerali e vitamine.

                                                   INSALATA COLORATA
Ingredienti per 3 persone

Radicchio rosso gr  80

Scarola un cespo

Un'arancia

Un finocchio

Olio extravergine  d'oliva

Un cucchiaino di senape

Sale q.b.

Cominciate lavando e pulendo bene il radicchio e la parte bianca della scarola poi tagliatele a listarelle sottili.

Lavate il finocchio e riducetelo in asticciole.

Sbucciate accuratamente l'arancia cercando di levare la parte bianca e conservando solo  la polpa poi tagliatela a spicchi sottili togliendo i semi.

Prendete poi un largo piatto fondo e accomodatevi  gli ingredienti tenendoli  separati  per qualità in modo che il piatto risulti avere colori vivaci e netti.

Spruzzate con l'olio, aggiustate col sale e finite con la mostarda avendo cura che le  parti dei vari ortaggi non si mescolino fra loro.

Portate in tavola questa vivace insalata che non mancherà di essere notata dai vostri commensali.

A questo punto non mi resta che augurarvi

                                                                BUON APPETITO 

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