venerdì 27 gennaio 2012

PIANTE DA FRUTTO agrumi

DOLCE GUSTOSO DELICATO MANDARINO VIENE CHIAMATO


Dopo aver parlato del limone, dell'arancia e del kumquat non potevo escludere il mandarino questo agrume dolce che fa bella mostra di sè sulle nostre tavole nei mesi invernali e che poi da fine febbraio si fa da parte per ricomparire puntuale a fine autunno.

Cosa sarebbe il pranzo di Natale se alla fine di questo copioso pasto arance e mandarini non spiccassero sulla tavola?

Le sue origini sono asiatiche precisamente è originario dell'Indocina e della Cina e deve il suo nome ai funzionari imperiali chiamati mandarini.

Nel 1828 quando questo frutto fu portato in Europa gli fu dato scherzosamente il nome di mandarino a causa della sua origine cinese.

Si sapeva che le massime autorità in Cina erano i mandarini perciò questi frutti altrettanto nobili e di colore più pallido rispetto alle arance ebbero lo stesso loro nome il termine scherzoso fu mantenuto ed è rimasto sino ai nostri giorni.

I suoi fiori hanno il significato gentile  di "virtù nascosta" tale significato si pensa sia dovuto al persistente ma intenso profumo dei  suoi piccoli fiori che formano una fioritura elegante e piena di grazia.

Le coltivazioni intensive di mandarini in Cina e Giappone  sono iniziate nel sedicesimo secolo e il mandarino è stato l'ultimo agrume che dall'Asia è stato importato in Europa all'inizio dell'800 e precisamente in Inghilterra da dove poi si diffuse in tutta Europa, nel 1850 abbiamo le prime coltivazioni intensive in Italia.

Tra il 1840 e il 1850 il console italiano ha importato e piantato presso il Consolato di New Orleans un mandarino che poi è stato portato in Florida e più avanti ha raggiunto la California così anche in America si è diffusa la coltivazione intensiva del mandarino.

Una delle varietà del gruppo Satsuma è stata importata dal Giappone in America nel 1878 e questa coltura si è diffusa rapidamente e in maniera massiccia  in tutti gli Stati del Golfo.

DIFFUSIONE MONDIALE DI QUESTO AGRUME

La moderna produzione commerciale è iniziata ai primi del '900 attualmente le maggiori coltivazioni di mandarini si hanno in Cina, Spagna, Giappone seguito dalla  Brasile e dalla Turchia.

In India vi sono estese coltivazioni di mandarini questa pianta è la più comune tra gli agrumi coltivati in questo paese occupa quasi il 50% della superficie totale coltivata ad agrumi in India.

Vi sono coltivazioni intensive di questo agrume in tutto il paese favorite dal clima tropicale e subtropicale anche se i mandarini migliori come gusto e colorazione derivano dal nord est dell'India.

Sono largamente coltivati anche in Sud Africa e in Australia dove vengono consumati soprattutto sotto forma di frutta fresca.

Nell'Europa meridionale si hanno coltivazioni intensive di mandarini in Spagna specialmente nella regione di Valencia e in Italia dove le regioni maggiormente interessate alla coltivazione di questo agrume sono la Sicilia, la Calabria e la Campania.

DESCRIZIONE  DI QUESTO  DOLCE AGRUME

Con il termine mandarini viene indicato un gruppo eterogeneo di agrumi che rivestono un'importanza economica seconda solo a quella delle arance.

La loro classificazione botanica è controversa ma in linea generale sono tre i gruppi che compongono questo agrume con le loro rispettive varietà.

Il primo gruppo è quello del Mandarino King nome scientifico Citrus nobilis o Citrus deliziosa è una pianta di origine cinese ed è quello che per primo è stata esportato dalla Cina alla fine dell'800 in Europa pare che sia un ibrido derivato dal mandarancio e l'arancio dolce.

La pianta è alta sino a 4,5 con chioma espansa e con spine presenti solo sui succhioni foglie lanceolate e profonde radici a fittone.

In primavera spuntano i fiori piccoli che sono bianchi profumati e singoli.

I frutti sono di taglia media globosi e depressi alle estremità con buccia sottile color arancio che non aderisce alla polpa, quest'ultima è aromatica e succosa ricca di semi anche se ne sono state selezionate varietà apirene, senza semi.

 mandarino Cleopatra
Al secondo gruppo appartiene il Mandarino Cleopatra con le sue varietà il suo nome scientifico è Citrus reshni.

Questo agrume che deriva dall'India forma piante dal portamento compatto e arrotondato con foglie piccole strette e di colore verde scuro.

I suoi fiori sono minuti bianchi e profumati e producono frutti piccoli globosi e depressi ai poli con buccia poco aderente alla polpa che ha un sapore gradevole anche se contiene parecchi semi.

Per la sua resistenza al freddo questo  agrume viene usato come portainnesto e per la lunga persistenza dei suoi frutti sulla pianta è apprezzato anche come pianta ornamentale.

Il Mandarancio appartiene al terzo gruppo e le sue origini sono incerte.

 mandarancio
Alcuni affermano trattasi di una specie molto antica originaria della Cina e dell'Estremo Oriente altri invece dicono che è un ibrido fra il mandarino e l'arancio non si sa se dolce o amaro, infine ve ne son   alcuni che ritengono sia un ibrido tra un chinotto e un mandarino.

La pianta si presenta piccola spinosa con chioma arrotondata aperta o simmetrica.

Le foglie di un bel colore verde vivo sono lanceolate, in primavera sbocciano i suoi fiori bianchi molto profumati singoli o riuniti in infiorescenze.

I suoi frutti presentano una buccia poco aderente alla polpa che è dolce e di color arancione con semi piccoli ed appuntiti anche se molte varietà oggi sono apirene.

Numerose le sue varietà la più famosa delle quali è quella delle clementine che di divide a sua volta in numerose varietà.

 mandarini Satsuma
Il quarto gruppo è quello  dei Mandarini Satsuma il cui nome scientifico è Citrus unshiu questo agrume è originario del Giappone dove viene coltivato da più di quattro secoli ed è giunto in Italia verso la fine dell'800.

La pianta si presenta medio piccola con foglie ellittiche con apice appuntito di colore verde scuro, i suoi fiori  bianchi sbocciano in primavera singoli o in gruppi.

Porta frutti di colore arancio, globosi con buccia sottile e facile da togliere la polpa è succosa con pochi semi o  senza semi.

Questi frutti raggiungono la maturazione quando la loro buccia non è ancora totalmente di colore arancione e per la loro persistenza sulla pianta questa acquista un notevole valore ornamentale.

Questo frutto se non viene raccolto può rimanere sulla pianta oltre l'epoca di maturazione ma in questo caso la buccia tende a gonfiarsi e il frutto raggiunge le dimensioni di un'arancia.

 mandarini tangerini
L'ultimo gruppo che voglio trattare è quello dei Mandarini tangerini un gruppo molto eterogeneo che alcuni ibridatori come il giapponese Tanaka considerano una specie a sè stante.

Infatti il Tangerino è un ibrido fra il mandarino e l'arancio il cui nome deriva da Tangeri città del Marocco da dove per la prima volta è stato portato in Europa.

Il suo frutto ha forma rotonda ed è più piccolo delle arance la sua buccia è di colore arancio acceso tendente al rosso con polpa di sapore molto gradevole e le sue foglie sono più larghe di quelle degli altri gruppi.

DESCRIZIONE MOLTIPLICAZIONE E POTATURA

Il mandarino è un albero da frutto che appartiene al genere Citrus e alla famiglia delle Rutaceae.

Più che un vero e proprio albero può dirsi un arbusto anche se in alcune varietà  la sua altezza raggiunge i quattro metri in genere è contenuta sui tre metri, la sua chioma è globosa con rami che portano rade spine, le sue radici sono fittonanti e si sviluppano in profondità.

Le sue foglie sono lanceolate piccole e profumate ancor più profumati sono i suoi fiori  minuti ma numerosi che sbocciano in primavera solitari o in gruppi sono ermafroditi e vengono impollinati dagli insetti in special  modo dalle api.

Il frutto ha forma sferoide leggermente appiattita alle estremità e si lascia cogliere facilmente.

La buccia è di un colore arancione vivo tendente al giallo o al rosso a seconda delle varietà, sottile e profumata, ricca di oli essenziali è separata dalla polpa e si può sbucciare con facilità.

A volte la buccia si stacca dalla polpa prima ancora che il frutto venga raccolto questo difetto gli conferisce un aspetto ammaccato.

La polpa arancio chiaro è succosa e dolce divisa in numerosi spicchi che portano al loro interno piccoli semi appuntiti anche se oggi si preferiscono le varietà apirene.

Questa pianta si sviluppa al meglio in un clima caldo con inverni miti e senza ampie escursioni termiche la sua attività vegetativa si svolge con temperature comprese tra i 13 e i 30° C.

Temperature attorno a 0° danneggiano la pianta e se si protraggono per più giorni i danni diventano irreversibili alcune varietà sopportano temperature al di sotto dello 0 per brevi periodi specie il mandarini del gruppo dei Satsuma ma io non mi fiderei.

L'albero preferisce posizioni in pieno sole ma teme i forti venti che possono provocare rottura dei rami e cascola dei frutti quindi occorre una posizione che lo ripari dai forti venti.

Il terreno per la sua coltivazione è sciolto, fertile, profondo leggermente acido e ben drenato come tutti gli agrumi teme molto l'umidità.

Non sopporta i terreni eccessivamente alcalini, compatti o calcarei.

La concimazione avviene  dopo  la raccolta della frutta con stallatico ben maturo inserito sotto chioma ma il mandarino necessita anche di concimi minerali completi che comprendono fosforo potassio e nitrato ammonico distribuiti dalla primavera sino a settembre.

Deve essere innaffiato frequentemente durante la stagione estiva se si vuole avere numerosa frutta di ottima qualità.

Si esegue la zappettatura attorno alle piante tre o quattro volte nel corso dell'anno per tenere smosso e ben pulito il terreno questa pratica favorisce il passaggio dell'acqua e l'aerazione delle radici.

Per quanto riguarda la sua moltiplicazione avviene principalmente per innesto in quanto da seme le piante possono essere molto differenti dalla pianta madre e sono facilmente soggette ad essere attaccate dai funghi.

I portainnesti maggiormente impiegati sono l'arancio trifogliato, l'arancio amaro e il mandarino Cleopatra.

L'arancio amaro si adatta a molti tipi di terreno anche se non sopporta quelli eccessivamente compatti imprime un vigore medio e una buona longevità agli alberi ed ha una buona resistenza ad alcune delle malattie più frequenti del mandarino.

L'arancio trifogliato è molto impiegato sulle varietà Satsuma vegeta bene anche su terreni compatti ma non sopporta quelli calcarei produce nella pianta una bassa vigoria ma le dona un'ottima produttività e frutta di ottima qualità.

La sua resistenza al freddo è molto buona così come la sua rubustezza per le malattie che affliggono questo agrume.

Il mandarino Cleopatra è utilizzato come portainnesto in special modo in Spagna, negli Stati Uniti, in Messico e in Sud Africa.

La sua resistenza al freddo è buona e viene impiegato anche a scopo ornamentale per la lunga persistenza dei frutti sulla pianta.

La piantagione si  può eseguire dopo la raccolta dei frutti che maturano sui rami di un anno tuttavia il periodo ottimale è in primavera in quanto le giovani piante sono messe nelle condizioni di emettere prontamente nuove gemme e nuove radici.

Le distanze di impianto variano a seconda del vigore del portainnesto in genere 5-6 X 4-5 metri la forma di allevamento adottata è il globo a chioma piena con le branche inserite sul fusto a circa 50 cm da terra per contrastare le erbe infestanti e rendere più agevole la potatura, le operazioni sanitarie e la raccolta dei frutti.

Gli interventi di potatura vengono effettuati manualmente dopo la raccolta dei frutti consistono nel   togliere i succhioni, i rami secchi o deperiti di sfoltire le branchette all'interno della pianta per evitare l'affastellamento dei rami, per consentire il passaggio dell'aria e dei raggi solari.

VARIETA'

Il mandarino è davvero un agrume complesso con molti gruppi e moltissime varietà e forma  il gruppo più numeroso nel genere Agrumi.

Il mercato e i consumatori al giorno d'oggi vogliono mandarini di un uniforme e brillante color arancio con ottima polpa e senza semi.

Come risultato il settore dei mandarini è un settore in rapida crescita ed evoluzione e sempre nuove varietà vengono create e testate.

Solo nel Giappone più di 100 sono le varietà del gruppo Satsuma e si stima che a tutt'oggi siano coltivati commercialmente più di 300 tipi di mandarino.

La complessità di tali varietà non mi consente una spiegazione esaustiva anche perchè dovrei scriverne per più pagine e non mi sembra il caso, mi limiterò ad accennare le principali varietà dei gruppi che ho già descritto.

 mandarino "Avana" apireno
Iniziando dal Mandarino King le sue varietà principali sono l' "Avana" di cui sono state ottenute numerose varietà con frutti apireni e il "Tardivo di Ciaculli" una rara varietà tipica del palermitano.

La varietà "Avana" è una varietà fra le più coltivate al mondo rappresenta circa il 72% del totale dei mandarini coltivati in Italia fu messa a cultura intorno al 1840.

Ne sono state ottenute numerose selezioni fra le più pregiate vi è l' "Avana apirena"  i cui frutti sono senza semi.

Questa pianta ha chioma globosa e densa con foglie piccole e fiori minuti e profumati che producono frutti di forma globosa medio grande con buccia  liscia e sottile di colore arancio che contiene una polpa dolce di colore rosso aranciato e con pochi o nessun seme.

Matura nei mesi di dicembre e gennaio ed è soggetto ad annate di carica cui fanno seguito altre di scarica con poca frutta.

Il mandarino "Tardivo di Ciaculli" deriva da una naturale mutazione gemmaria del mandarino "Avana"  avvenuta negli anni '50 e prende il nome da una località di Palermo Ciaculli che si trova nella "Conca d'Oro" luogo particolarmente adatto alla coltivazione degli agrumi.
 mandarino Tardivo di Ciaculli

Sia per le sue caratteristiche pedoclimatiche come la profondità del suolo che permettono di ospitare sistemi radicali estesi come sono quelli dei mandarini, sia per la sua posizione soleggiata e il suo clima mite, sia per il suo terreno particolarmente fertile ricco di sostanze organiche e minerali e soprattutto per una abbondante falda acquifera che assicura l'apporto idrico anche nei periodi più caldi questa località è particolarmente vocata per la coltivazione degli agrumi.

Qui uno degli agrumi più diffusi è il mandarino "Tardivo di Ciaculli" che ha trovato un habitat ideale.

L'albero è di medio vigore con portamento globoso e chioma densa la foglia è lanceolata con apice appuntito con frutti di pezzatura ridotta di 75 /80 grammi di peso, di forma rotonda leggermente schiacciata con buccia liscia molto aromatica di colore arancio pallido e polpa dolce e succosa di colore arancio con pochi semi.

Questo agrume è molto interessante anche per l'epoca di maturazione che prolunga la stagione dei mandarini infatti si situa in febbraio marzo.

 tardivo di Ciaculli
Questo mandarino ha avuto un periodo di difficoltà e ha rischiato di scomparire per risollevarne le sorti i produttori si sono riuniti nel "Consorzio Tradivo di Ciaculli" comprendente una novantina di soci che coltivano questo agrume  sulle pendici delle colline attorno alla città di Palermo inoltre è stato inserito fra i Presidi della nota fondazione "Slow Food" che tutela le specie coltivate rare e in via di estinzione.

Direttamente dal produttore arriva tramite il consorzio al consumatore  e molta della produzione è biologica  quindi ricerchiamolo e compriamo questo nostro agrume così caratteristico buonissimo da consumare fresco per la sua dolcezza e il suo delizioso aroma che ci dà il piacere di prolungare in modo ottimale la stagione dei mandarini.

Passiamo adesso al gruppo dei Mandaranci la cui più nota varietà è quella delle clementine che si divide a sua volta in numerosi sottogruppi.

Il nome clementine deriva dal frate missionario Clemente Rodier che trovò un albero di questa varietà  nel giardino di un orfanotrofio vicino alla cittadina di Orano in Algeria e cominciò a moltiplicarlo.

La loro maturazione è più precoce rispetto a quella degli altri mandarini ma non maturando dopo la raccolta devono essere colte nello stadio di  maturazione desiderato.

Sono più resistenti al freddo delle altre varietà di mandarini e per il loro innesto si adopera spesso il mandarino Cleopatra.

Se i mandarini portano frutta che matura da novembre a gennaio quelli più tardivi come il "Tardivo di Ciaculli" si possono spingere sino a marzo, le clementine anticipano la stagione dei mandarini infatti le varietà precoci maturano già a fine settembre ottobre.

Le cultivar di clementine più note sono   "Monreale"," Di Nules" e  "Marisol".

La "Monreale" è una varietà con frutta di calibro medio piccolo dalla forma sferica ben rotonda con buccia di colore arancio tendente al rosso che si stacca dalla polpa con facilità.

La polpa è di colore giallo succosa, con semi e con un gusto che è una via di mezzo fra quello dell'arancia e  del mandarino in una perfetta mescolanza fra agro e dolce.

La maturazione della sua frutta è precoce infatti inizia da metà novembre sino a gennaio.

 clementino varietà "di Nules"
Il clementino varietà "Di Nules" è stato individuato per la prima volta a Nules nella piana di Castellon nei pressi di Valencia in Spagna nel 1953.

In questa nazione si è diffuso rapidamente al punto da costituire oggi il 35% di tutte le varietà di clementine coltivate  nel paese iberico.

Successivamente si è diffuso negli altri paesi del Mediterraneo sino a raggiungere l'Argentina, il Cile e d il Sud Africa.

Questa varietà è caratterizzata da un albero di media altezza con chioma globosa e rami privi di spine, foglie lanceolate di colore verde scuro e fiori piccoli e bianchi profumati che crescono sia individualmente sia in gruppi.

Il frutto di forma sferica ha pezzatura grande con un peso che varia da un minimo di 80 ad un massimo di 130 grammi la sua raccolta va da fine novembre sino a gennaio.

La buccia è di un colore arancio intenso e contiene una polpa succosa dolce quasi priva di semi.

La varietà di clementine "Marisol" è una varietà con piante vigorose spinose nei loro primi anni di vita.

Porta frutti di pezzatura medio grande e se sopraggiungono forti piogge ha il difetto di perdere parte della sua fruttificazione.

La sua polpa è caratterizzata da un sapore pronunciato ed è dolce e succosa  per questi motivi viene apprezzata e ricercata.

E' una delle varietà più precoci che inaugura la stagione di questi agrumi infatti matura in ottobre novembre.

 Mandarini Satsuma varietà Miyagawa
Nel gruppo dei mandarini Satsuma una delle più conosciute varietà è quella "Miyagawa" originaria del Giappone. 

Dal Sol Levante questa cultivar è stata importata in Nuova Zelanda nel 1923 ed è stato utilizzata per la trasformazione in succhi e bevande.

L'albero non è molto alto presenta un portamento tondeggiante con chioma fitta ha foglie di piccole dimensioni.

Il frutto di forma ovoidale ha maturazione molto precoce infatti matura tra fine settembre e ottobre con buccia che si presenta di colore verde intenso anche ad avvenuta maturazione e che si stacca con molta facilità dalla polpa. 

Questa è dolce di colore arancio priva di semi con un sapore deciso e poca acidità.

Un'altra varietà del gruppo Satsuma è quella ottenuta in Giappone nel 1940 la cultivar "Okitsu" l'albero che ha medie dimensioni e portamento espanso si adatta bene ad una coltivazione intensiva ed è molto produttivo.

Il frutto di forma sferoidale schiacciato ai poli di 7-8 cm di diametro è completamente apireno con buccia di un bel colore arancio e polpa più scura di sapore molto dolce e gradevole.

Anche questa varietà è apprezzata e coltivata per la sua precocità matura infatti a settembre ottobre.

 varietà "Dancy"
Nel gruppo dei Tangerini il più conosciuto specialmente negli Stati Uniti è  la varietà "Dancy" che non può mancare sulle tavole degli americani durante le feste natalizie infatti questa varietà viene anche detta "Mandarino di Natale".

E' una mutazione gemmaria originatosi nel 1867 da un gruppo di agrumi coltivati dal Colonnello Dancy Mills in Florida ed è una delle più antiche varietà di mandarino coltivate in Florida viene innestato sul mandarino Cleopatra.

L'albero è medio grande quasi senza spine con foglie lanceolate, fiori piccoli e profumati e frutti oblati grandi con buccia liscia e lucida di color rosso arancio e polpa di colore arancio scuro dolce e sugosa con un piacevole profumo.

Questa varietà presenta il fenomeno dell'alternanza un anno porta numerosi piccoli frutti e l'anno dopo radi frutti ma più grandi è quindi necessario dopo la cascola naturale procedere al diradamento dei suoi frutticini.

La complessità della classificazione dei vari tipi di questo agrume deriva dal fatto che i gruppi si ibridano fra loro con facilità generando spesso numerose cultivar o mutazioni gemmarie.

Accennerò ad una varietà tipicamente italiana con un ristretto e particolare areale.

Il "Mandarino dell'Etna" è un ibrido fra una varietà di mandarino Satsuma e una cultivar di clementine.

La pianta è di media vigoria  produce frutti di pezzatura elevata con forma oblata con buccia di spessore medio molto fine con un aspetto quasi vellutato e mediamente aderente.

Il suo colore è sull'arancio rossastro mentre la sua polpa dolce e succosa è caratterizzata da un buon contrasto fra zuccheri e acidi i semi sono assenti.

La sua raccolta ha inizio nella prima decade di novembre.

Questa varietà particolare di mandarino è coltivata lungo le pendici del vulcano dove il terreno lavico è particolarmente soffice e fertile e il clima è mite.

Queste particolari caratteristiche pedoclimatiche rendono questo mandarino più grande e di una qualità più fine.

 tangelo
Numerosi sono gli ibridi derivati da varietà di  mandarini o clementine e cultivar di pompelmo che vengono chiamati tangelo molto apprezzati per la loro grandezza pesano 130-190 grammi, il loro abbondante succo e il gusto  meno aspro di quello del pompelmo che ricorda il mandarino.      

Questi frutti di forma globosa o piriforme hanno la caratteristica di avere una protuberanza più o meno accentuata all'estremità superiore la loro raccolta si effettua manualmente da ottobre a gennaio.

La loro buccia è abbastanza fine è colorata di arancio ma può essere anche verde a maturazione dipende dalle cultivar, e si stacca facilmente dalla polpa.

 L'albero è vigoroso con una chioma globosa ed espansa spine solo sui rami più grandi mentre quelli più deboli hanno portamento pendulo.

Le foglie sempreverdi più grandi di quelle dei mandarini hanno colore verde scuro e apice appuntito i fiori bianchi  e molto profumati fioriscono in primavera e attraggono le api che producono un delicato e particolare miele.

E' una specie autosterile che necessita di altre varietà di Citrus per essere impollinata ed è soggetta al fenomeno dell'alternanza.

Il  tangelo è stato ottenuto alla fine dell'800 negli Stati Uniti dove è apprezzato e popolare la sua coltivazione è prevalentemente praticata in Florida e in California  mentre in Italia  ne son coltivati  solo pochi ettari in Calabria e Sicilia.

 tangelo varietà "Orlando"
Uno dei più noti  sia per le sue grandi dimensioni che per la sua succosità e il suo sapore delicato e dolce è la varietà di Tangelo "Orlando" nato negli Stati Uniti e prodotto dal Dipartimento dell'Agricoltura nel 1911.

L'albero è di grandi dimensioni con portamento globoso e rade spine con foglie ovali e con grandi frutti come grossezza simili al pompelmo ma come aspetto e sapore più vicini al mandarino, che maturano da metà novembre agli inizi di febbraio.

Questa cultivar è una delle più tolleranti al freddo.

Dall'unione fra il pompelmo varietà Ducan e il mandarino della varietà "Avana" è nato il mapo che appartiene al genere Citrus e alla specie o gruppo tangelo.

La sua buccia resta verde anche a maturazione completa mentre il colore della sua polpa ha un caratteristico colore giallo arancio.

 mapo
I suoi frutti con una buccia molto sottile e meno facilmente sbucciabile di quella dei mandarini sono di pezzatura media rotondi con polpa sugosa con pochi semi e di sapore gradevolmente e leggermente acidulo.

Non mi inoltro maggiormente negli ibridi e varietà di questo agrume così complesso ma davvero ce ne sarebbe ancora da parlarne per molto.

Inoltre come vi ho già accennato per la sua grande popolarità e il suo valore commerciale nuovi ibridi e varietà vengono immessi sovente sul mercato.

COLTIVAZIONE IN VASO

Dalla coltivazione intensiva passiamo adesso a un argomento più congeniale e pratico per molti di noi cioè se è possibile e facile coltivare in vaso questo agrume.

Voglio dirvi subito che la coltivazione del  mandarino, se si seguono determinati accorgimenti non è poi molto più difficile di quella degli altri agrumi.

E' un vero peccato che non sia più diffusa perchè questo albero è ornamentale in tutte le stagioni.

Innanzitutto conserva il suo bel fogliame elegante e lucido tutto l'anno, inoltre in primavera emette un'abbondante fioritura bianca e profumata seguita da frutta abbondante e dolce che può rimanere lunghi mesi sulla pianta, se non ve la mangiate prima :-)

Se potete prendete il vostro esemplare in primavera rinvasatelo in un vaso di terracotta così respirano le radici e ponetelo in un luogo soleggiato senza più spostarlo.

Curate in particolare modo il drenaggio perchè come tutti gli agrumi teme l'eccessiva umidità e i ristagni d'acqua che fanno marcire le radici, il terriccio sia quello per agrumi che trovate nei garden o consorzi ben forniti.

Non fate mancare l'acqua per un'ottimale maturazione dei frutti ma abbiate l'accortezza di non bagnare se non quando il terreno è completamente asciutto.

Concimate in primavera con concime organico ben maturo, lo vendono idratato nei garden poi date ogni 10 giorni circa concime per agrumi, attenetevi a quello che dicono le istruzioni del prodotto.

Se abitate in clima mite, per mite intendo che in nessun caso le temperature anche notturne scendano sotto i 3 gradi, potete tenere la vostra pianta all'aperto nel luogo più riparato e soleggiato che avete.

Tenete presente che questo agrume teme il vento che rompe i fragili rami e fa cadere i frutti.

Se invece siete in un luogo dove le temperature scendono allora è necessario ricoverare in un luogo luminoso e asciutto il vostro mandarino dove la temperatura sia diurna che notturna non scenda al di sotto dei 10 gradi per uno svernamento ottimale.

Non lasciatevi prendere dalla tentazione di portare in appartamento la vostra bella pianta questo agrume come quasi tutti gli agrumi ahimè, non sopporta il caldo secco degli appartamenti che fa cadere prima i frutti e poi le foglie e porta alla morte il vostro mandarino.

 fiori mandarino
In primavera passato il pericolo di gelate riportate all'aperto la vostra pianta e dopo averla esaminata con cura, anche sotto le foglie, per vedere se vi sono forme svernanti di parassiti, potete procedere con la potatura.

Questa sia leggera perchè questo agrume non ama una potatura troppo intensa.

Limitatevi a togliere i rami secchi o malati, togliete anche i polloni, dritti e spinosi che spuntano sotto l'innesto e che indeboliscono la pianta stessa inoltre se vedete che la sua chioma è troppo fitta potete togliere qualche ramo.

Tenete presente che la fruttificazione avviene sui rami di un anno quindi i rami giovani non devono essere toccati.

Per il rinvaso, questo agrume è di lenta crescita e va rinvasato ogni due anni, il periodo migliore è in primavera con un vaso che non sia di diametro superiore ai 10 cm rispetto a quello vecchio così le radici avranno modo di usufruire subito di tutta la nuova terra messa.

Se osserverete questi accorgimenti avrete sempre rigoglioso e sano il vostro mandarino che potrete godervi per lunghi anni essendo una specie longeva.

CARATTERISTICHE DEL FRUTTO

Al momento dell'acquisto i mandarini devono essere piuttosto pesanti questo significa che sono freschi e ricchi di succo, la  loro buccia deve essere lucida ben tesa e non eccessivamente  staccata dalla polpa.

Si conservano per circa una settimana in luogo fresco e asciutto avendo cura di tenerli distanziati affinchè la loro buccia delicata non si ammacchi.

In genere vengono consumati freschi ma possono essere anche usati per decorare dolci o crostate oppure per farne un'ottima e delicata marmellata.

La buccia profumata e aromatica è adatta per liquori e sciroppi e ad essere candita.

La polpa di questo frutto è molto ricca di vitamina C e di vitamina A ma ha anche molte vitamine del gruppo B oltre alla vitamina P che combatte la ritenzione idrica e favorisce la diuresi.

Apporta minerali come il ferro e il magnesio, il calcio e il potassio che contiene la rendono particolarmente adatta per regolare la pressione arteriosa e proteggere la struttura ossea.

Contiene molte fibre ed è perciò particolarmente indicata per la salute dell'intestino.

Molto importante è il limonene contenuto nella buccia di questo frutto che aiuta a contrastare i radicali liberi e l'invecchiamento cellulare.

La buccia del mandarino contiene anche un'altra importante sostanza la nobitelina che previene l'obesità, l'arterosclerosi e il diabete di tipo 2.

Ad affermarlo sono stati alcuni ricercatori canadesi che dopo numerosi studi ed esperimenti sono giunti alla conclusione che questa sostanza, un flavonoide, ha un'efficacia straordinaria nel costituire una  protezione per queste gravi malattie.

Dalla sua buccia si ricava un olio essenziale che è in grado di alleviare tensioni nervose, insonnia e acne.

Massaggiando con questo olio la pelle si facilita il riassorbimento dei liquidi e quindi diviene un valido aiuto contro la cellulite.

La ricchezza di vitamina C lo rende particolarmente adatto per combattere le malattie da raffreddamento e per proteggere le mucose e i capillari.

I mandarini sono ricchi di zuccheri e sono un frutto abbastanza calorico quindi è consigliabile non eccedere nel consumo se si segue una dieta ipocalorica.

SAGRE

A novembre a Taranto si svolge la "Festa dei Mandarini e del Vino Novello" con numerosi gruppi musicali e danzanti che animano questa manifestazione.

Il cuore di questa sagra è la gastronomia con la presentazione dei "Mandarini di Massafra" la produzione novella dei vini del luogo e dei tanti piatti tipici della regione come le polpette tradizionali, contadine e alle melanzane, i dolci fatti in casa.

A Palagiano sempre in provincia di Taranto si svolge nella prima quindicina di dicembre la "Sagra del Mandarino" ormai alla  ventitreesima edizione.

Allietata da artisti di strada, musicisti e zampognari la manifestazione che si svolge nell'arco di più giorni raggiunge il suo culmine con l'assegnazione del "Mandarino d'oro" al miglior produttore che presente all'interno dell'evento più di altri avrà contribuito alla valorizzazione delle clementine tipici mandarini coltivati in zona.

Inoltre si svolgono i caratteristici Mercatini Natalizi dove in numerosi stand si possono trovare  tanti prodotti tipici di queste zone e naturalmente le famose Clementine i mandarini protagonisti della festa.

Dopo avervi così a lungo parlato di questo agrume così gustoso che un tempo era sulle tavole di molte persone solo nelle festività natalizie e oggi fortunatamente è più diffuso e consumato passiamo adesso alla ricetta.

Ho scelto una ricetta facile e insolita un delicato risottino che come ha incontrato il mio consenso e quello dei commensali che con me l'hanno assaggiato spero che piaccia anche a voi anche se il  suo gusto è un pò particolare.

RISOTTO AL MANDARINO


Ingredienti per due persone

150 gr di riso per  risotti
3 mandarini biologici
15 gr di burro
2 scalogni
brodo vegetale

Lavate con cura i mandarini spremeteli e filtrate il succo per eliminare eventuali semi poi con un coltellino affilato tagliate le scorze a listarelle sottili scartando il bianco e mettetele da parte.

Tritate finemente lo scalogno mettetelo col burro in una pentola e fatelo appassire poi aggiungete il riso e il succo dei mandarini e continuate a mescolare con il cucchiaio di legno sinchè il succo dei mandarini non sia asciugato.

A questo punto aggiungete poco per volta il brodo vegetale bollente e tirate a cottura.

Circa cinque minuti prima della fine della cottura del risotto aggiungete le scorzette di mandarino.

A cottura ultimata dopo aver spento il fuoco lasciate riposare il vostro piatto per pochi minuti prima di servirlo.

Il suo profumo delicato ma intenso incontrerà il favore dei vostri commensali ancora prima di avere assaggiato il piatto.

A questo punto vi lascio al vostro risotto e vado a sbucciarmi una dolce clementina  ma non prima di avervi augurato

BUON APPETITO

2 commenti:

  1. Cara Riccarda, i tuoi post sono sempre molto esaurienti! E con i mandarini ci voleva proprio uno studio così approfondito! Infatti tra mandarini, mandaranci, clementine ecc. spesso è difficile venirne a capo...
    Proverò il risotto.
    A presto

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    1. Mia cara,
      hai proprio ragione pensa che mi sono persa fra i mandarini:-)
      Per fare quel post ci ho impiegato più di 4 giorni non riuscivo a decidere quali dovevo mettere e quali invece lasciar fuori.
      Quelle che ho postato facendo un pò d'ordine, non sono che alcune delle diecine di varietà che ho trovato le varietà di clementine poi son numerosissime.
      Quando questo gelo allenterà la sua morsa voglio cercarmi un alberello da tenere in vaso desidero godere della sua bellezza e...gustare i suoi dolci frutti.
      Mi permetto di consigliartelo peccato che sia di difficile reperimento
      A presto

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