domenica 6 novembre 2011

ORTO CLASSICO

HA UN CAPPUCCIO! MA CHE CAVOLO E'?  MA E' IL CAVOLO CAPPUCCIO

Di varietà di cavoli ne esistono più di 400 è una verdura diffusa e molto versatile una delle poche che sopporta bene il gelo che anzi la rende più tenera e saporita, in un periodo, l'invernale che scarseggia di verdure fresche.

Il cavolo cappuccio con le sue numerose varietà può esser coltivato e raccolto tutto l'anno a seconda che si seminino varietà primaverili- estive, autunnali o invernali.

Se volete potete consumare questa verdura utile e gustosa tutto l'anno il che è piuttosto raro in un ortaggio perchè in genere gli ortaggi sono stagionali.

Ma passiamo alla conoscenza più approfondita di questa meraviglia della natura anzi di queste meraviglie della natura perchè i cavoli cappucci son così vari che davvero ce ne sono per tutti i gusti.

Iniziando dalla forma delle loro teste chiamate anche cuori o palle, che  possono essere tonde appiattite o coniche, continuando col colore ce ne sono di verde chiaro, verde scuro passando dal rosa al violetto e finendo con la grossezza delle loro palle che possono avere dimensioni che variano dai 15 agli 80 cm.

Vediamo quindi di fare un pò d'ordine in tanta abbondanza.

ORIGINI E DIFFUSIONE DI QUESTO ANTICO ORTAGGIO

Coltivato da 4000 anni il cavolo è uno degli ortaggi che per primi furono coltivati e fa parte da sempre dell'alimentazione umana.

Siccome il cavolo cresce bene anche in climi freddi, produce abbondanti raccolti, la sua coltivazione è facile e soprattutto può essere conservato nei mesi invernali divenne presto una  coltura importante in Europa.


  cavolo selvatico capostipite dei cavoli coltivati
Il progenitore di tutti i cavoli e quindi anche del nostro cavolo cappuccio è una pianta selvatica che ancor oggi cresce vicino alle coste del mar Mediterraneo chiamata  Brassica oleracea  col nome comune di cavolo selvatico o cavolo di mare da cui nel corso dei secoli son derivate tutte le varietà di cavoli che ancor oggi consumiamo.

I primi cavoli avevano le foglie aperte senza cappuccio simili a delle varietà odierne rare tipo il cavolo nero toscano di cui ho già parlato in un post precedente.

Col passare degli anni sempre più persone preferivano i cavoli che avevano le foglie apicali ripiegate sopra il gambo perchè così diventavano più tenere e questo favoritismo continuato per generazioni ha portato alle odierne teste del cavolo cappuccio.

Si pensa che questo processo sia terminato nel primo secolo d.C. dando origine alla pianta della Brassica oleracea varietà capitata che si traduce in cavoli con una testa.

Era stato fissato il tipo di  cavolo cappuccio come lo conosciamo noi oggi.

Nel Medioevo fecero la loro comparsa i cappucci bianchi e rossi mentre la verza fu creata nel 1600 in Italia  e si diffuse rapidamente in tutta Europa.

 Fu un navigatore francese Jacques Cartier che portò il cavolo nelle Americhe attorno al 1540  e nel suo terzo viaggio lo piantò in Canada.

Nel 1700 era coltivato sia dagli indiani che dai coloni americani ma il cavolo cappuccio rosso e la verza non sono molto popolari negli Stati Uniti.

Ai giorni nostri è coltivato intensamente specialmente dove il clima è rigido che ben sopporta.

Ha trovato infatti il suo habitat migliore in Russia e Germania dove è coltivato in modo intensivo sia per consumo fresco sia per produrre i crauti cibo tipico delle regioni tedesche.

I maggiori produttori a livello mondiale sono la Cina e L'India mentre in Italia è largamente coltivato come verdura invernale nelle regioni meridionali di Puglia, Campania e Lazio ma anche vaste colture vi sono nel Veneto e in Emilia Romagna.

DESCRIZIONE E RAGGRUPPAMENTI

Il cavolo cappuccio è una pianta erbacea biennale alta dai 40 ai 50 cm con un fusto eretto e corto possiede una radice fittonante non troppo profonda che non supera in genere i 40 cm.

Le sue larghe foglie si avvolgono sino a formare una testa compatta di differenti dimensioni a seconda delle varietà che racchiude il germoglio principale il quale ha il compito di condurre la pianta a fiore e successivamente a frutto.

Il cavolo cappuccio si è sviluppato in tre principali raggruppamenti: il cavolo cappuccio bianco, il cavolo cappuccio viola e la verza.

Di ogni raggruppamento sono molto numerose le cultivar che si differenziano per il colore, la forma,  la dimensione della testa e l'epoca della loro maturazione.

Inizio a parlarvi dei cappucci primaverili le loro teste hanno un verde brillante con  le foglie leggermente staccate le une dalle altre e  hanno un ciclo colturale lungo.

Infatti la semina avviene a fine luglio inizio agosto il trapianto si esegue a settembre, passano tutto l'inverno a dimora per essere raccolte da aprile a giugno.

Vi sono varietà più piccole che vengono a maturazione precocemente e che già a marzo possono venire raccolte.

I cappucci estivi hanno teste più rotonde e compatte si seminano a febbraio marzo si trapiantano ad aprile giugno e si raccolgono a luglio settembre.

I cappucci autunnali si seminano a metà marzo e si trapiantano circa due mesi dopo la semina quindi a maggio per cominciare la raccolta in autunno.

Infine i cappucci  invernali si seminano a maggio si trapiantano circa due mesi dopo la semina quindi a  luglio e in inverno verso novembre si inizia a raccogliere.

La raccolta se si è seminato in marzo avviene in ottobre, varietà autunnali, se invece la semina è stata fatta a maggio avremo le varietà invernali le piante sverneranno e potremo raccoglierle  sino a febbraio.

Le varietà invernali posseggono teste dure e compatte.

 verza notate le foglie bollose
Le verze si differenziano leggermente dai cavoli cappucci propriamente detti, pur essendone una varietà, per le teste rotonde e le foglie increspate ed arricciate.

Sono facili da coltivare e resistenti  seminandole ad intervalli regolari si potrà avere una  continua produzione di verdura fresca da settembre sino a maggio.

I cappucci rossi vengono coltivati spesso per farne conserve hanno teste dure e compatte con foglie increspate.

Sono una verdura che ha le stesse varietà dei cavoli cappucci a testa bianca e che quindi ha varietà estive, autunnali ed invernali con gli stessi periodi e modalità di coltivazione che già ho spiegato per i cavoli cappucci bianchi.


 cavolo cappuccio a testa conica
I cavoli cappucci rossi poco sopportano il gelo in luoghi dove vi son gelate intense conviene estirparli dal terreno e ricoverarli in un luogo protetto.

COLTIVAZIONE E MOLTIPLICAZIONE

Le varietà di cavolo cappuccio non vanno seminate a dimora ma in semenzaio perchè la loro germinazione è delicata si diradano appena le piantine sono così grandi da essere maneggiate.

Quando hanno emesso  3 o 4 foglioline e sono alte dai 10 ai 15 cm innaffiare molto bene e trapiantatele a dimora appena tolte dal semenzaio là dove volete che si sviluppino e siano raccolte a maturità.

Fate attenzione che le radici non si secchino prima del trapianto irrigate abbondantemente il terreno il giorno prima di mettere e dimora le giovani piantine e rincalzate bene la terra attorno a ciascuna di loro.

Se il clima è siccitoso trapiantate  in buche d'impianto che riempirete poi d'acqua e nei periodi successivi non fate mancare l'acqua perchè i cavoli cappucci, ma tutti i cavoli in genere, sono molto sensibili alla mancanza d'acqua che potrebbe pregiudicare l'attecchimento.

Se il clima è asciutto occorre dare acqua tutti i giorni per  avere la giusta umidità nel terreno.

Se diventa troppo gelido proteggete le piantine dei cavoli invernali sotto tunnel o campane oppure sotto frasche meglio se di felce o di noce che proteggono senza soffocare nè marcire come si usava fare un tempo.

I cavoli cappucci rossi sono più sensibili al gelo e in inverno vanno protetti con lastre di vetro o simili se il vostro clima ha gelate sporadiche.

Le verze invece vanno raccolte dopo aver preso una gelata che accentua il loro gusto e aroma.

I cavoli estivi vanno raccolti tagliandoli a livello del suolo con un coltello ben affilato.

Se si lascia la radice e la si annaffia regolarmente questa rigermoglierà in diversi getti con foglie croccanti e tenere che possono essere raccolte per farne una gustosa insalata oppure cotte costituiranno un ottimo contorno.

Le varietà invernali dove il gelo è molto intenso possono venir raccolte a novembre dicembre ed essere riposte e conservate.

Si mantengono sino ad aprile ma devono essere esaminate spesso per assicurarsi che non compaiano macchie o muffe.

Quando il loro  cappuccio è ben sodo prelevarle dal terreno con tutta la radice aiutandosi con una forca o una vanga poi pulirle recidendo il fusto e le foglie esterne più dure e ricoverarle su scaffali in un luogo protetto dal gelo.

Anche il cavolo rosso dopo la raccolta così pulito può essere conservato per parecchi mesi in un luogo asciutto  dove non gela.

Non lasciate sul posto i resti del cavolo e non li mettete nel compost attirano gli insetti che si cibano di cavoli come la mosca delle radici che si nutre delle radici e delle foglie di questa pianta e la cavolaia una farfalla bianca con le ali punteggiate di nero che depone le uova fra gli interstizi delle foglie del cavolo danneggiando il cappuccio e l'intera pianta.

Non piantate i cavoli nello stesso posto dell'anno precedente questo per scongiurare gli attacchi di un fungo che provoca l'ernia del cavolo.

Il terreno ideale per tutte le varietà è un terreno alcalino e ben drenato situato in una posizione soleggiata.

Eseguite una profonda vangatura perchè le radici a fittone del cavolo se ne avvantaggiano e non fate mancare l'acqua perchè le teste per formarsi bene non devono patire la siccità senza però avere un terreno eccessivamente umido.

Non concimate con letame prima di mettere a dimora i cavoli  questi  non hanno bisogno di concime se seguono una coltivazione di leguminose piselli o fave ad es. oppure di insalate

Potete mescolare al terreno letame maturo in autunno se intendete piantare i cavoli in primavera.

Per alzare l'alcalinità del terreno qualora questo già non lo fosse potete poco prima dell'impianto mescolare superficialmente al terreno della calce agricola che distribuirete uniformemente con una accurata rastrellatura.

 cavolaia
 Quando li trapianterete distanziate i solchi da 60 a 80 cm a seconda delle varietà e lasciate fra pianta e pianta la distanza di  50 cm perchè le giovani piantine si sviluppino al meglio e formino belle teste.

La parte migliore del cavolo cappuccio è l'interno della sua testa la parte bianca che si sviluppa pienamente il primo anno di vita della pianta.

Se la si lascia andare in fiore per prenderne il seme al secondo anno di apre e fiorisce con numerose infiorescenze gialle che portano i semi  in quali conservati in un luogo asciutto mantengono intatto il loro potere germinativo anche per 4 o 5 anni

CARATTERISTICHE DI QUESTO ORTAGGIO

 Il cavolo cappuccio appartiene alla famiglia delle Crucifere varietà Brassica come nome scientifico   Oleracea var. capitata ed è una pianta biennale che però viene coltivata come annuale per poter cogliere a piena maturazione la sua testa.

Contiene un'elevata quantità di acqua ma un basso valore energetico 100 gr di parte edibile contiene solo 20 kcal quindi è adatto ad essere consumato anche da chi è a dieta.

Le sue proprietà sono numerose è un'ottima fonte di vitamina C, specialmente contenuta nelle sue foglie verdi, e  per questo motivo veniva portato nei secoli scorsi sulle navi per evitare lo scorbuto.

Possiede inoltre la vitamina A la E e la B2 e ha un discreto contenuto  di calcio fosforo e potassio.

 cavoli cappucci a confronto
Il potassio è molto utile per la regolazione della pressione arteriosa.

Un uso regolare di questo ortaggio può contribuire ad evitare l'insorgere di tumori  in particolare quelli dei polmoni e del colon.

Uno studio condotto presso l'università di Santa Barbara in California ha accertato che i cavoli e quindi anche il cavolo cappuccio contengono certi composti chimici che sono in grado di bloccare il diffondersi e la proliferazione delle cellule tumorali.

Ricco di zolfo che è causa dell'odore acre che il cavolo sprigiona durante la cottura è un ottimo rimedio cospargersi con l'acqua  nella quale è stato cotto questo ortaggio per curare le malattie della pelle.

E' stato accertato che mangiare questa  verdura è benefico per le ulcere interne soprattutto se la si consuma cruda in quanto se la si fa cuocere perde parte delle sue proprietà.

Contiene molte fibre di cellulosa che aiutano a migliorare il transito intestinale.

 Ha anche significative quantità di un aminoacido chiamato glutamina che ha forti proprietà anti-infiammatorie.

fiori di cavolo cappuccio
Le foglie di cavolo applicate direttamente sulle ferite sono tra le più antiche medicine conosciute dall'uomo ponendo foglie di cavolo sui tagli  e sulle piaghe il risultato era sempre più che positivo.

Nella medicina naturale si utilizza il brodo di cavolo per espellere i parassiti intestinali.

Il cavolo cotto mangiato con la sua acqua di cottura e un'eventuale aggiunta di miele è molto utile contro la raucedine, il raffreddore e le bronchiti.

Il cavolo rosso è ricco di ferro e di antociani che gli danno la colorazione rossastra ed è un forte antinfiammatorio che agisce in maniera benefica sul sistema immunitario rafforzandolo e proteggendo anche la salute del cuore.

Inoltre il suo contenuto di vitamina C è sensibilmente più elevato di quello  contenuto nella varietà di  cavolo cappuccio verde.

Il modo migliore per mangiare i cavoli cappucci e ingerire anche tutte le loro notevoli proprietà è quello di consumarli crudi oppure cuocerli al vapore mentre se si fanno bollire perdono sino al 60% delle loro benefiche proprietà.

E' POSSIBILE COLTIVARE IN VASO QUESTO ORTAGGIO?

A questo punto sorge spontanea una domanda e alcuni appassionati come me del mondo verde me l'hanno posta: è coltivabile il cavolo cappuccio sul balcone?

La risposta è: dipende.

Per la continuazione della mia risposta vi rimando ad un prossimo post dove non solo risponderò a questa domanda ma continuerò a spiegarvi questo ortaggio così utile approfondendo la coltivazione delle sue varietà così numerose e versatili.

Non posso però chiudere questo post senza una piccola gustosa ricettina.

INSALATA DI CAVOLO A DUE COLORI


Ingredienti per due persone

un piccolo cavolo cappuccio rosso

un piccolo cavolo cappuccio bianco
o metà delle due varietà di cavolo cappuccio

una manciatina di semi di cumino

olio   extravergine d'oliva

aceto di mele

sale q.b

pepe a chi piace

Togliete ai due cavoli le foglie dure esterne e anche il torsolo interno lasciando solo quel poco che consente alle foglie di rimanere attaccate insieme.

Affettate finemente le loro foglie mescolandole in una capace insalatiera.

In una ciotolina formate un'emulsione con l'olio extravergine, l'aceto di mele, i semi di cumino, il sale q.b. e a chi piace un pizzico di pepe.
 
Condite il vostro piatto a due colori e lasciate riposare almeno un paio d'ore prima di servire questa gustosa e vitaminica insalata  per far si che i diversi sapori si amalgamino bene e le foglie dei cavoli rilascino un pò del loro umore formando un bel sughino morbido.

Il profumo prima che il sapore metteranno la acquolina in bocca ai vostri commensali quando porterete questo colorato piatto in tavola.

E' un tipico piatto invernale quando il freddo e l'umidità ci spingono a cercare ortaggi di stagione che ci aiutino a combatterle come appunto fa il nostro cavolo cappuccio.

Con questa ricettina che spero incontrerà il vostro gusto io mi ritiro vado a gustarmi un poco di crauti per rimaner sempre in tema di cavoli cappucci non senza però prima avervi augurato


BUON APPETITO

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