L'ALBERO DEI POMODORI IL TAMARILLO
Un albero che produce pomodori che è sempreverde e perenne davvero una stranezza tropicale eppure c'è chi lo coltiva nel proprio orto o balcone.
Il tamarillo appartiene alla famiglia delle Solanacee il suo nome scientifico è Cyphomandra betacea ed è un parente del pomodoro come la melanzana e il peperone.
Il tamarillo è originario delle Ande consumato già dagli antichi Inca è stato introdotto in Europa dai francesi all'inizio dell'ottocento e circa un secolo dopo è arrivato come coltura in Italia.
Raro nel suo ambiente naturale è coltivato in tutto il Sud America ma le coltivazioni più estese sono in Nuova Zelanda.
La pianta è un arbusto o piccolo albero che può raggiungere anche i 5 m di altezza con grandi foglie lungamente picciolate cuoriformi , carnose e molto grandi.
I fiori di colore rosa o lavanda raggruppati in spighe fioriscono in maniera scalare in primavera all'ascella delle foglie dei rami secondari.
Il tamarillo è una pianta che cresce velocemente è però fragile e teme molto il vento che spezza i suoi rami.
Il primo anno si sviluppa la parte arborea e dal secondo anno si ha la fioritura e la fruttificazione che si protrae per 6-8 anni.
I suoi frutti sono delle bacche ovoidali appuntite all'apice il loro colore varia dal rosso al giallo al viola.
Internamente ha una polpa soda e un nucleo contenente moltissimi piccoli semi.
Il peso del frutto è di circa 40 gr mentre la polpa è succosa e con un gusto che ricorda quello del pomodoro non perfettamente maturo quindi leggermente asprigno è un sapore particolare che val la pena di assaggiare.
Il tamarillo predilige i climi tropicali e subtropicali ma si adatta bene anche a climi temperati caldi la temperatura non deve scendere al disotto dei 2 -3 gradi se soffre per il freddo può perdere la parte aerea e rivegetare in primavera.
Quindi se volete avere sul vostro balcone questa insolita pianta munitevi di una conca molto capace, simile a quelle dove si coltivano i limoni per intenderci, e inseritevi la pianta del tamarillo se non volete seminarlo.
Che il terreno sia fresco e sciolto , della buona terra universale va bene, curate molto bene il drenaggio e posizionate la vostra conca a mezz'ombra se siete al Sud e il sole scotta, invece se siete al nord ponetela senza esitare in pieno sole.
Quando in autunno le temperature tenderanno a scendere proteggete la vostra pianta con paglia al piede o un velo di tessuto non tessuto per evitare che venga danneggiata dell'eccessivo abbassamento.
Se siete al Nord ricoverate il vostro tamarillo in serra fredda o in un vano luminoso l'importante è che la temperatura si mantenga costantemente ben al di sopra dello 0 sui 10 gradi.
La pianta fermerà il suo sviluppo vegetativo per riprenderlo con rinnovato vigore in primavera.
Il tamarillo è una pianta avida di acqua nel periodo vegetativo le annaffiature, specie se coltivato in vaso devono essere frequenti ed abbondanti con un capace sottovaso per una ulteriore riserva di acqua atta a mantenere una certa umidità.
Se subisce stress idrici il tamarillo ne viene danneggiato più di altre piante le sue larghe foglie subito si afflosciano e stenta a riprendersi.
Ecco perchè vi ho consigliato di piantarlo in un vaso di terracotta che lascia traspirare le radici e che non si scalda eccessivamente sotto il sole come invece farebbe un vaso di plastica.
Se il vostro tamarillo ha i rami troppo alti o disordinati sopporta bene una leggera potatura che contiene la pianta, la sfoltisce diradando l'eccessiva vegetazione e favorisce la nascita di nuovi getti ricordatevi che la fruttificazione avviene sui getti dell'anno.
Potate in primavera prima della ripresa vegetativa e subito dopo concimate la pianta con un fertilizzante completo ricco di azoto fosforo e potassio.
Se volete seminarlo, per le varietà un pò particolari è scelta obbligata perchè è molto difficile trovare le piante già pronte, sappiate che non è difficile il seme germina con una certa facilità se lo si pone in un buon terriccio da semina in semenzaio o anche in appartamento.
Seminate in febbraio inizio marzo e mantenete la temperatura costante sui 18-25° C. mantenendo il terriccio costantemente umido con uno spruzzino e collocando il recipiente lontano dalle correnti d'aria e dalla luce diretta.
Quando le piantine saranno alte sui 5 cm circa potranno essere concimate con un concime liquido organico diluito e quando le gelate saranno passate e la primavera inoltrata avrà prodotto temperature stabili anche nelle ore notturne potranno essere messe a dimora.
Per completezza aggiungo che il tamarillo può essere propagato anche per talea ma le piante così ottenute rimangono più basse e a portamento arbustivo contrariamente a quelle seminate che crescono in altezza e son più vigorose.
Il frutto inizia a formarsi a tarda primavera e matura in autunno.
La raccolta inizia ad ottobre e si raccoglie quando il frutto ha assunto la colorazione caratteristica delle varie cultivar.
Può essere conservato per 2 o 3 mesi in frigo senza che perda nulla del suo profumo e gusto nè delle sue caratteristiche organolettiche anzi questa conservazione favorisce l'intenerimento della sua polpa.
La sua polpa ha numerose qualità, la sua buccia invece non si mangia,mentre la polpa è ricca di vitamine e di fibre.
Contiene la vitamina C la vitamina E e la vitamina A inoltre avendo anche il Betacarotene ha ottime qualità antiossidanti e stimola le difese immunitarie.
Ricca di fibre ha proprietà lassative e calmanti per la presenza di potassio e magnesio.
Le cultivar commerciali di tamarillo si differenziano per il diverso colore dei frutti.
Diverse cultivar hanno i frutti di colore rosso, "Oratia Red" è una cultivar a frutto rosso di buon sapore anche se la più dolce fra le varietà di rossi è la "Rosso dolce di Andy" che porta frutti di buone dimensioni.
Le appartenenti alle varietà gialle hanno un gusto più dolce delle rosse cito "Bold" con pezzatura dei frutti grande e "Goldmine",con frutto di medie dimensioni e forma ovale, "Grassetto Oro" con fiori profumati che compaiono a primavera seguiti da grandi frutti di color oro dolci e poco acidi.
Cercate la varietà di tamarillo che più vi piace e seminatela avrete così piante dalle precise caratteristiche e di qualità.
I frutti del tamarillo possono consumarsi sia crudi che cotti.
Generalmente viengono consumati crudi tagliati a metà e spolverizzati di zucchero o anche senza lo zucchero scavati con un cucchiaino, ricordo che la buccia non si mangia.
Il tamarillo può essere utilizzato per creare dei succhi o mescolato in macedonia ad altra frutta.
Provate una ricetta comune in Ecuador e Colombia dove si prepara un succo dolce mescolando succo di tamarillo con acqua e zucchero.
Vi voglio insegnare un'insolita ricetta, particolare soprattutto per l'accostamento dei sapori.
MOZZARELLA CON CONTORNO DI TAMARILLO
Ingredienti per due
una mozzarella ( provare quella di bufala)
6 o 7 frutti di tamarillo
una piccola manciatina di capperi (facoltativa)
origano
olio extravergine di oliva
sale q.b.
Sbollentare per qualche minuto i frutti del tamarillo poi pelarli e tagliarli a fettine.
In un piatto avrete accomodato la mozzarella tagliata in larghe fette.
Alternate una fetta di mozzarella con uno spicchio di tamarillo e condite generosamente con l'olio, aggiustate di sale.
Aggiungete i capperi e finite con una generosa spolverata di origano.
Questo è un gustoso e insolito piatto estivo che potrete preparare con facilità quando la canicola si fa più intensa nutriente e fresco.
Il dolce sapore della mozzarella si sposa bene con il gusto un pò aspro del tamarillo.
A me non resta che augurarvi
BUON APPETITO
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