I GIARDINI DELL'ANTICA PERSIA
Non a caso ho adoperato qui la parola giardino perchè per gli antichi persiani i giardini erano un luogo chiuso da muri dove venivano coltivate non solo le specie ornamentali ma soprattutto alberi da frutto e erbe officinali.
L'Antica Persia comprendeva i paesi moderni di Iran, Iraq e Siria ed era rinomata già nell'antichità per la bellezza dei suoi giardini che comprendevano molti alberi da frutta fra cui gli agrumi, melograni, uva, fichi e palme
I primi giardini persiani di cui si ha notizia vengono costruiti da Ciro il Grande nel 500 a. C. in una città chiamata Pasargardae la capitale della Persia di allora, situata vicino all'attuale citta di Shiraz di cui rimangono ancor oggi vestigia del suo tracciato ortagonale e dei canali di irrigazione.
In antico Persiano questi luoghi venivano indicati con la parola "pairidaeza" da cui è derivata la nostra parola Paradiso.
Questi giardini erano cintati da alti muri in modo da racchiudere la loro bellezza che si esprimeva in forme geometriche ed erano divisi in 4 parti uguali da ruscelli e al centro del giardino vi era una vasca con giochi d'acqua.
Nei giardini persiani, l'intento era quello di creare con forme geometriche una natura organizzata, un luogo dove la frescura e la tranquillità facevano da contrasto col paesaggio esterno brullo d'estate e freddo d'inverno.
Particolare importanza rivestiva l'acqua in una regione così arida come gli altipiani dell'Iran ecco perchè veniva adoperata con tanta profusione nei giardini persiani in quanto simbolo di ricchezza e abbondanza
La loro perfetta simmetria e la varietà dei loro alberi erano motivo di stupore per chi aveva la fortuna di vederli come si narra nell'annedoto che ha per protagonisti Lisandro, re di Sparta e Ciro il Grande
Ciro fece visitare i suoi giardini a Lisandro il quale rimase incantato di fronte a tanta bellezza ed esclamò: "Ciro sono ammirato di fronte a tanta bellezza ma ancor più ammiro chi ha progettato e sistemato questo meraviglioso giardino"
Sentendo queste parole Ciro rispose sorridento che lui stesso aveva progettato e sistemato il suo giardino e che vi erano alberi che aveva piantato con le sue stesse mani.
Lisandro si meravigliò che un re come Ciro vestito di sontuosi abiti e ricchissimo si dedicasse a così umili lavori ma Ciro gli confermò che spesso si dilettava in lavori agricoli nel suo giardino considerando questa occupazione una delle più importanti e allo stesso tempo gradevoli.
La funzione di questi giardini era non solo quella di fornire piacere e relax ma avevano anche simbolismi religiosi .
Quando la religione musulmana si diffuse in Persia la divisione in 4 parti del giardino prese a simboleggiare il paradiso musulmano con i suoi 4 fiumi di acqua, vino, latte e miele.
Sono giunte sino a noi rappresentazioni stilizzate di questi giardini nei tappeti persiani dove il giardino è diviso in 4 parti e al loro interno vi sono rappresentazioni sempre stilizzate di alberi e di aiuole di fiori
La geometria di questi giardini si diffuse con l' espansione dell'Islam arrivando sia in Spagna che in India ma con il passare del tempo le piante ortive e gli alberi da frutto furono relegati in un angolo del giardino e si privilegiarono le specie ornamentali.
Il giardino persiano ebbe una vasta influenza per molti secoli e ancor oggi si trovano nelle nazioni che erano territori dell'Antica Persia giardini che ne ricalcano lo stile
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