mercoledì 21 settembre 2011

PIANTE DA FRUTTO

COGLIERE FRUTTA DAL VOSTRO BALCONE?      SI PUO' SI PUO'

E' settembre tempo di piantagione di fruttiferi anche quelli a radici nude, non in vaso ma tolti direttamente dal terreno del vivaio quindi  inauguro questa nuova sezione  per parlarvi, come alcuni di voi mi hanno chiesto delle piante da frutto e della loro coltivazione.

Argomento vastissimo perchè i fruttiferi son come gli ortaggi ce ne sono tantissime specie e cultivar io porrò l'accento principalmente sui fruttiferi che si possono coltivare in spazi ristretti sia in un piccolo orto sia sul  balcone in città.


Introduco l'argomento dicendovi che occorrono vasi capienti  per i futtiferi nani  un diametro di 50 cm va bene perchè i vostri alberelli fioriscano e fruttifichino al meglio.

Per chi invece li vuol piantare in piena terra occorre che faccia attenzione all'innesto e lo scelga nanizzante, saprò essere più precisa trattando le varie piante altrimenti rischia di trovarsi con un albero enorme che ben presto occuperà tutto lo spazio anche quello non destinato a lui.

 I fruttiferi vogliono esposizione soleggiata e aperta se avete uno spazio piccolo scegliete un solo albero da frutto e fatelo diventare la star del giardino avrete fiori e frutti spesso anche una colorazione autunnale delle foglie molto ornamentale e alcuni hanno anche corteccia e rami decorativi insomma non potreste pretendere di più.

Ve ne son certi che , specie se abitate in climi particolarmente rigidi potete addossare  contro un muro con un'accorta potatura dove la pianta più protetta fruttificherà più a lungo e potrete cogliere i suoi frutti anche se vi fossero piogge intense o del freddo precoce.

Vi sono molti modi di potare le piante da frutto e questo è molto utile perchè potrete averne più di una in uno spazio ristretto solo con un'accorta potatura.

Vorrei dar qui qualche cenno sulla piantagione che vale un pò per tutti gli alberelli.

Il periodo migliore per la piantagione è primavera prima della ripresa vegetativa e quando le gelate son passate ma ancora meglio l'autunno da settembre sino a quando il brutto tempo e il gelo impediscono di maneggiare il terreno.

Darò qui le istruzioni per piantare una pianta a radici nude per quella col pane di terra metterla nella buca facendo attenzione di non rompere il pane di terra  e alla stessa altezza dal suolo come era in vivaio.
 
Dopo aver fatto una profonda buca nel terreno di almeno 10 cm oltre le radici, per piante a radici nude si metta uno strato di concime ben maturo ma che non tocchi le radici stesse poi mettere un leggero velo di terra ben sciolta e allargare bene le radici togliendo quelle rotte secche o troppo arrotolate.

Munire la piantina di un tutore, un bastone o una canna di bambù e cercare di mettere il tronco più dritto possibile poi legarla al tutore in modo non troppo stretto cosi potrà crescere col tronco dritto e non sarà smossa in caso di forte vento.

Coprirla con  terreno morbido e mescolato con letame ben maturo e fate in modo che la profondità delle radici sia tale che, dopo aver pressato la terra il colletto della piantina e il punto di innesto rimangano sopra il livello del suolo di almeno 5-10 cm cosi come erano in vivaio.

Riconoscerete la zona d'innesto per un leggero rigonfiamento  ad anello del fusto  e dalla saldatura.

Pressate bene il terreno intorno alla pianta assicurandovi di non aver lasciato sacche d'aria fra le radici.

Se siete in campagna, come sono io, attenzione alle lepri e ai topi che rosicchiano la corteccia delle giovani piante, proteggetela avvolgendola con una rete a maglie fini infine per assestare il tutto innaffiate abbondantemente.

Se la stagione fosse particolarmente calda ed asciutta aiutate la giovane piantina facendo un solchetto attorno al tronco e riempitelo d'acqua quando vedete che la terra è secca.

Per chi ha un balcone ricordarsi di curare il drenaggio mettendo argilla espansa o ghiaia sul fondo del vaso per il resto valgono le stesse norme del trapianto in piena terra.

Per la potatura vi accennerò che ve ne sono di due tipi la potatura secca  o invernale che si attua in autunno o in tardo inverno quando il pericolo delle forti gelate è passato e la potatura verde che si esegue quando la pianta è in vegetazione.

Per questo motivo è molto meno drastica di quella invernale serve per dare più sole ai frutti, ad eliminare i succhioni che tolgono vigore alla pianta, a correggere l'alternanza di fruttificazione.
     
Non bisogna esporre troppo i rami e il tronco al sole perchè soffrirebbero delle alte temperature e i rami che si tagliano non siano superiori al diametro di 2 cm.

La potatura invernale a sua volta si suddivide in potatura di allevamento e potatura di mantenimento.

La potatura di allevamento è  praticata nei primi anni di vita delle piante  e il suo scopo è quello di costituire uno scheletro della pianta ben definito sin da subito con chioma ad una certa  altezza dal terreno.

Le sue forme possono essere le più varie.

Abbiamo le forme cosiddette "in volume" dove la chioma della pianta si sviluppa in maniera uniforme nelle tre dimensioni dello spazio le più usate sono il vaso e la piramide, e le forme dette "appiattite" in cui la forma della pianta si sviluppa essenzialmente su un piano verticale le principali sono le varie forme di palmetta.

La forma che io consiglio, la più facile e usata è quella a vaso che va bene per quasi tutti i fruttiferi inoltre per le altre forme occorre fare attenzione al portamento naturale della pianta perchè non tutte si prestano per le forme "appiattite" ne tratterò diffusamente quando vi descriverò le varie piante da frutto.

Una volta che la pianta è stata impostata con la potatura di allevamento e occorrono almeno due o tre anni si entra in una situazione di produttività e quindi si passa alla potatura di produzione che si esegue per regolare la fruttificazione in modo che essa sia il più possibile regolare nelle varie annate con frutti grandi e sani.

Un criterio empirico ma efficace nella potatura di produzione è: albero vigoroso potatura leggera albero debole potatura severa.

L'alternanza di produzione  significa che un'annata di "carica" cioè con una fruttificazione molto abbondante si alterna con un'annata di "scarica" dove vi sono pochi o nessun frutto sulla pianta.

La specie frutticola dove l'alternanza è più frequente è il melo ma non ne sono esenti il pero, l'albicocco  il susino e anche l'ulivo.

C'è da considerare che questa alternanza produce, nelle annate di "carica" frutti piccoli scarsamente colorati e poco gustosi.

Per ovviare a questo si consiglia di diradare i frutticini quando hanno le dimensioni di una piccola pallina in modo che la pianta porti a maturazione un numero non eccessivo di frutti e non si sfrutti eccessivamente così l'anno dopo può nuovamente fruttificare.

Le cure colturali per aver piante sane rigogliose e soprattutto produttive sono sinteticamente le seguenti.

In autunno verso ottobre novembre quando le temperature sono più fresche  provvedere ad una concimazione con letame ben decomposto che si interrerà lontano dal tronco della pianta dovrebbe essere uniformemente distribuito  sotto la chioma.

Nei periodi caldi ricordarsi di innaffiare abbondantemente soprattutto le piante giovani poi le radici scendendo in profondità fanno si che i fruttiferi adulti abbiano meno bisogno di acqua ma in vaso che le annaffiature siano sempre abbondanti quando il terreno si asciuga.

Per i primi anni zappettare attorno al tronco e lasciare il terreno smosso questo eviterà che le erbe entrino in competizione con la crescita della giovane pianta da adulta questo non è più necessario.

Non è difficile aver delle grosse soddisfazioni dal vostro albero da frutto se si seguono questi pochi accorgimenti.

Spesso mi chiedono come mai il loro albero da frutto non dia frutti o ne dia in minima parte.
Qui vi illustro le cause più comuni

Può essere che l'albero  sia troppo giovane e ancora non sia entrato in produzione per certi meli si aspetta sino a 4 anni per vedere i frutti.

Condizioni climatiche negative, es una gelata tardiva, ha fatto gelare e cadere i fiori o i frutticini.

Se il terreno è troppo povero o inidoneo l'albero non fruttifica o molto poco.

Posizione sbagliata troppo in ombra si sviluppano tanto i rami e le foglie, la parte verde ma poco la fruttificazione.

Potatura invernale non corretta che ha eliminato la gran parte dei rami fruttiferi.

Avete acquistato una cultivar autosterile il cui polline non è in grado di fecondare nè i suoi fiori nè i fiori di altre cultivar uguali a lei.

Vi sono alcune cultivar di fruttiferi es cultivar di ciliegio che necessitano per fruttificare di un'altro ciliegio ma di differente cultivar.

La pianta è femminile o maschile ma non ha un compagno è il caso del kiwi dove esistono piante femminili e maschili con fiori differenziati se non le acquistate entrambe non avrete la fruttificazione.

Credo di aver esaurito gli argomenti della parte generale nei prossimi post tratterò dei vari fruttiferi in modo specifico e qui il discorso si fa davvero interessante perchè tratterò anche di piante rare e dove possibile vi darò gli indirizzi dove reperirle.

Adesso vi lascio volevo scriver poco ho fatto un papiro ma per lo meno son stata esaudiente credo, se poi avete domande da farmi potete postarle nei commenti sarò felice di rispondervi.

Nessun commento:

Posta un commento